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WILBUR SMITH.
ULTIMA PREDA.
Lui il colonnello Sean Courteney ex militante nei corpi dellntiguerriglia sudafricana, ora divenuto cacciatore professionista e guida di safari. Lei Claudia, bella, viziata e testarda, venuta in Africa al seguito del padre, un multimiliardario americano affetto da un male incurabile e deciso a procurarsi un ultimo trofeo, il leggendario elefante Tukutela. Unvventura che ben presto si tinge di tragedia, in una girandola di colpi di scena abilmente orchestrati da un maestro della suspance, sullo sfondo di un paese dilaniato da una sanguinosa e spietata guerra fratricida.
Un nemico che manovra nellmbra, un safari che si trasforma in una caccia allomo...
i domando che effetto le faccia questa inversione di ruoli, colonnello. Come ci si sente nei panni della preda ? Perchadesso il cacciatore sono io. Il safari.
Ormai Claudia sedeva immobile da pidi due ore, e le era venuta una voglia irresistibile di sgranchirsi. Ogni singolo muscolo le tremava, implorando la grazia di un podi movimento. Stava guardando fuori dalla feritoia della posta - una rozza struttura di erba e frasche - e osservava lngusto cunicolo che i portatori avevano ritagliato meticolosamente nella fitta boscaglia. Anche il minimo rametto avrebbe potuto deviare una pallottola che viaggiava a ben mille metri al secondo.
Senza muovere la testa, Claudia girgli occhi sul padre, che aspettava al suo fianco. Teneva il fucile appoggiato alla forcella di un ramo, a portata di mano, con la destra sul calcio.
Pur nel disagio fisico che provava, il pensiero di suo padre che sparava con quellrma luccicante e sinistra la irrit Da sempre quellomo risvegliava in lei emozioni violente e contrastanti: dominava la sua vita, e per questo lei ldiava e lmava. La giovane sapeva bene che la principale ragione per cui a ventisei anni era ancora nubile - nonostante la sua bellezza, nonostante le tante proposte di matrimonio che aveva ricevuto - era lomo che le stava seduto accanto. Non aveva mai conosciuto nessuno che fosse paragonabile a suo padre.
Il colonnello Riccardo Monterro: soldato, ingegnere, studioso, buongustaio, uomo dffari multimiliardario, gaudente, dongiovanni, sportivo... quante descrizioni gli andavano a pennello, eppure non lo esaurivano affatto, per come lo conosceva lei! Non dicevano nulla della sua gentilezza e della sua forza, che glielo facevano amare; ndella crudelte della spietatezza che glielo facevano odiare.
Era un uomo pericoloso, e proprio lstava, in gran parte, il suo fascino.
Qualcuno, una volta, le aveva detto: Dei veri bastardi, qualche donna si innamora sempre E suo padre era un vero, formidabile bastardo, con un fascino tutto latino, perchi nonni di Claudia erano emigrati a Seattle dalltalia, quando Riccardo era ancora bambino.
Lei aveva ereditato le sue caratteristiche fisiche - gli occhi, i denti e la carnagione olivastra e luminosa - ma si sforzava di respingere tutti i valori del padre che lffendevano. Aveva scelto di studiare legge in polemica con le sue tendenze trasgressive, e poichlui dava tanta importanza alla ricchezza, Claudia aveva rifiutato di proposito il lavoro da duecentomila dollari allnno che le avevano offerto dopo la laurea a pieni voti, per accettare invece i magri quarantamila di un impiego al ministero dei Diritti Civili. Poichil padre aveva combattuto in Vietnam e continuava a imprecare contro i ialli la sua opera tra gli eschimesi delllaska le dava anche la soddisfazione di contraddire i suoi pregiudizi razziali. Tuttavia era venuta in Africa su sua richiesta e - cosa ben peggiore - cra venuta per ammazzare degli innocui animali.
Mai avrebbe pensato di diventare complice di unmpresa cossquallida, ma stavolta, pochi giorni prima di ricevere lnvito del padre, era venuta a conoscenza di un segreto. Questa forse era lltima, lltimissima volta che poteva trovarsi a tu per tu con lui.
h, Dio!pens ome farsenza di lui? Colta dallngoscia, girla testa, il primo movimento che faceva da due ore a quella parte, e diede uncchiata al proprio fianco. Nellngusta posta, un altro uomo sedeva vicinissimo dietro di lei.
Era il acciatore bianco il professionista dei safari.
Benchsuo padre fosse giandato a caccia decine di volte con quellomo, Claudia lveva conosciuto soltanto quattro giorni prima, a Harare, capitale dello Zimbabwe. Il cacciatore, alla cloche del suo bimotore Baron Beechcraft, li aveva portati nel cuore di quella remota riserva di caccia ai confini col Mozambico, di cui aveva ottenuto la concessione governativa .
Si chiamava Sean Courteney. Non era strano che, pensando a suo padre si fosse girata a guardare lui: era un uomo non meno pericoloso.
Duro, spietato e cosdiabolicamente bello che tutti i suoi istinti la mettevano in guardia contro di lui.
Al vederla muoversi, la guardtorvo, con i suoi occhi chiari, verdissimi sullo sfondo dellbbronzatura. La tocccon un dito sul fianco per indurla a star ferma. Era un tocco leggero, ma lei vi colse una sconcertante forza virile. Si rimise a guardare fisso in avanti attraverso la feritoia, fremendo di rabbia. Come osava toccarla!
Quel pomeriggio, prima di lasciare lccampamento, Sean aveva insistito affinchtutti si lavassero con uno speciale sapone senza aromi. Aveva raccomandato a Claudia di non profumarsi, e uno dei servitori le aveva fatto trovare sulla branda, di ritorno dalla doccia, indumenti puliti e stirati.
Quei gattoni sono capaci di fiutarti da chilometri, se sei sopravvento le aveva detto Sean. E adesso, dopo due ore nel caldo torrido della valle dello Zambesi, anche lei era in grado di sentire ldore emanato dal cacciatore.
Pochi centimetri davanti ai suoi occhi una foglia verde che pendeva di fronte allpertura si mise a ruotare attorno al gambo come una banderuola, e quasi subito Claudia si rese conto di essere accarezzata dalla brezza della sera, che portcon sun altro odore: la puzza dellsca piazzata da Sean, la carcassa di una vecchia bufala. Sean lveva scelta in un branco che contava oltre duecento di quei neri e grossi animali.
Quella ha finito di pascolare aveva detto. Bisogna colpirla al cuore, sotto la spalla. Lo sparo del grosso fucile del padre aveva sconvolto Claudia, ma piancora lo zampillo di sangue scarlatto nel gran sole africano, e il muggito di morte della vecchia bufala. La ragazza, in preda alla nausea, era tornata al fuoristrada, un Toyota scoperto, mentre Sean e i suoi battitori procedevano a macellare la carcassa. Poi, con lrganetto del Toyota, avevano issato la bufala sui rami pibassi di un fico selvatico, allltezza precisa che avrebbe permesso a un leone adulto ritto sulle zampe posteriori di raggiungerla.
Questo era successo quattro giorni prima. Ormai le mosche e il caldo avevano fatto il loro mestiere, e Claudia arricciil naso con una smorfia disgustata fiutando la puzza che la brezza le portava. Guardando la carcassa appesa alllbero, le parve addirittura di scorgere il mantello nero ondularsi leggermente, mentre sotto, nella carne putrida, banchettavano i vermi.
Ottimo aveva detto Sean di quel fetore, prima di celarsi nella posta. Pare un camembert ben maturo. Nessun micio nel raggio di venti chilometri potrresistergli. La lievissima frescura apportata dalla brezza serale sembrridestare gli uccelli dal loro accaldato sopore, e nei rami che avevano proprio sopra la testa un paio di uccellini coloratissimi si misero a svolazzare, suggendo le corolle pendule. Claudia si trovava cosvicina che poteva vedere chiaramente la loro lingua sottile e tubolare penetrare fino in fondo ai fiori gialli, e rimase a guardarli con intenso piacere.
Stava ancora osservando gli uccelli quando avvertunmprovvisa tensione intorno a lei. Suo padre si era irrigidito, stringendo il calcio del fucile. Stava fissando il cunicolo arboreo con estrema concentrazione ma benchsi sforzasse di fare altrettanto Claudia non riusca vedere proprio niente.
Quindi udil sussurro di Sean, pilieve della brezza. Sulla sinistra disse, cosinaspettatamente da farla sussultare. Gli occhi di Claudia cercarono a sinistra. Non vide niente: solo erba, cespugli e ombre. Guardsenza batter ciglio finchle palpebre non cominciarono a dolerle e gli occhi a lacrimare. Allora li sbattrapidamente e subito dopo vide qualcosa che si muoveva come nebbia o fumo, una macchia bruna nellrba alta bruciata dal sole.
Poi, di colpo, un animale piomballo scoperto, sotto la carcassa putrefatta appesa al fico.
A dispetto di se stessa, Claudia non pottrattenere unsclamazione soffocata. Era la pibella bestia che avesse mai visto, un gattone molto pigrande di quel che si aspettava, agile, lustro e dorato. Lnimale girla testa e si mise a guardare proprio lei: gli occhi erano gialli implacabili, lucenti come pietre di luna.
Claudia non riusciva quasi a respirare. Era raggelata dallccitazione e dal terrore che le incuteva lo sguardo del felino. Solo quando lnimale si volta guardare la carcassa appesa alllbero, lei riusca emettere un breve sospiro.
Fu quasi sul punto di gridare: on ammazzatelo! Vi prego, non ammazzatelo Con sollievo vide che suo padre non aveva mosso un muscolo, e improvvisamente capil perch Era una leonessa, e al campo aveva sentito dire che crano pene severe, ammende e addirittura la prigione per chi uccideva una femmina. Si rilassun poco e si abbandonal piacere di quel momento, ammirando la stupefacente bellezza dellnimale. La leonessa si guardintorno unltra volta e poi convintasi che non crano pericoli, aprle fauci ed emise un basso sordo richiamo.
Quasi subito i cuccioli irruppero vivacemente nella piccola radura. Ce nrano tre, pelosi come orsacchiotti e maculati come gattini. Inciampavano nelle zampe troppo grandi per i loro corpicini e, dopo qualche momento di esitazione, si lanciarono in un animato e giocoso combattimento, lottando e cascandosi addosso con feroci ruggiti da cuccioli.
La leonessa li ignore, rizzandosi sui posteriori, infilla testa nel ventre squarciato della bufala, da cui erano state tolte le interiora, e comincia divorare la carcassa. La fila di capezzoli neri sporgeva evidente sul ventre e Claudia capche i cuccioli non erano ancora stati svezzati.
Poi una seconda leonessa si affaccinella radura, seguita da due cuccioli pigrandi. Questa era molto piscura di colore e aveva la groppa coperta di vecchie cicatrici, segni di zoccoli, corna e artigli, retaggio di una vita di dure cacce . Anche mezzrecchio le era stato strappato via, ed era cosmagra che sui fianchi le si vedevano le costole. Era vecchia. I due cuccioli che la seguivano erano probabilmente gli ultimi. Lnno successivo lvrebbero abbandonata. Troppo debole per sfamarsi e per difendersi, sarebbe divenuta facile preda per le iene: ma per adesso era ancora in grado di campare sulla scorta della sua astuzia ed esperienza.
Aveva lasciato che andasse avanti la leonessa giovane perchdi certo aveva givisto altri compagni morire sotto unsca simile, e non si fidava pi Perlustrinstancabilmente la radura, con la coda che sferzava nervosamente lria, fermandosi ogni poco a fissare il cunicolo, che terminava con un muro drba.
I suoi cuccioli guardavano la carcassa, emettendo ruggiti di fame e frustrazione. Dopo un po il pibaldanzoso prese la rincorsa e con un balzo cercdi raggiungere lsca. Ci rimase appeso per le zampe anteriori e cercdi strapparne un buon boccone, ma la leonessa giovane gli si rivoltcontro con cattiveria, ringhiando, e con una zampata lo manda ruzzolare zampe allria: dopo di che il cucciolo si allontanmogio.
La pivecchia delle due leonesse non era intervenuta a proteggerlo. Era la legge del branco: i migliori cacciatori, i membri pipreziosi, dovevano nutrirsi per primi. Solo dopo che questi si erano saziati toccava ai giovani. In tal modo era assicurata la sopravvivenza.
A un certo punto la giovane leonessa saltgidalla preda atterrando sulle quattro zampe. Claudia fu orripilata nel vederle il muso coperto dai bianchi vermi che infestavano la carne di cui si era nutrita. La leonessa se ne liberscuotendo la testa e proiettandoli intorno come chicchi di riso, poi allungil collo ed emise un potente starnuto, facendo schizzar via dalle nari unltra quantitdi vermi.
I suoi cuccioli giovanissimi lo presero per un invito a giocare, o a farsi
avanti per mangiarci. Due di loro le saltarono in testa, cercando di
13 aggrapparsi alle sue orecchie, mentre il terzo le si infilava sotto e si attaccava al capezzolo, simile a una grossa sanguisuga. La leonessa li ignore torna rizzarsi sulle zampe posteriori per riaddentare la carcassa. Il cucciolo che poppava riusca tenersi appeso per qualche istante, poi ricadde tra le zampe della madre e si rialzpesto e dolorante. Claudia ridacchisenza riuscire a frenarsi, nemmeno coprendosi la bocca con le mani. Subito Sean la pungoltra le costole.
Solo la vecchia leonessa si accorse della risatina: si accucciappiattendo le orecchie contro il cranio e guardando fisso il cunicolo aperto nella boscaglia. Con quegli occhi addosso, a Claudia passsubito ogni voglia di ridere, e trattenne il respiro.
on puvedermisi disse senza troppa convinzione. a siamo sicuri?Per un bel poquegli occhi continuarono a fissarsi nei suoi, trapassandola da parte a parte.
Poi, di colpo, la vecchia leonessa si alze scivolnel folto sottobosco sinuosa come un serpente. Claudia tirlentamente il fiato, inghiottendo per il sollievo.
Mentre il resto del branco ruzzava e si nutriva sotto il fico, il sole caldietro la cima degli alberi e il rapido crepuscolo africano scese su di loro.
Se c anche un maschio, adesso si farvivo sussurrSean. La notte era il regno dei felini, il buio li rendeva ancora piforti e arditi. E la luce stava andando via.
Claudia sentmuoversi qualcosa oltre la parete vegetale accanto a lei un fruscio di qualche creatura nellrba alta; ma la boscaglia era piena di simili rumori e non voltnemmeno la testa. Poi udun suono diverso e inconfondibile: il passo pesante di un grosso animale. Proprio allltezza degli occhi, cra una stretta apertura nella parete drba secca contro cui era appoggiata.
Attraverso la fessura vide un movimento. Per un attimo non capcosa stesse guardando, poi di colpo si rese conto che era un grosso occhio tondo, che brillava come agata gialla, un occhio terribile che la fissava da una spanna di distanza.
Voleva gridare, ma aveva la gola serrata. Voleva saltare in piedi, ma aveva le gambe morte. Istintivamente, afferrla mano di Sean, sempre guardando fisso quellrribile occhio giallo. Quindi lcchio spar e la ragazza sentle grosse zampe girare attorno al loro nascondiglio. Si volta seguire il rumore, e incontrgli occhi divertiti di Sean. Stava ridendo di lei. La paura le pass e divampla collera.
aledetto porco arrogantepens e distolse lo sguardo in modo che Sean non potesse vederla in faccia.
La leonessa passdi nuovo davanti alla feritoia. Claudia colse il fugace balenio del suo corpo dorato, poi notche la leonessa giovane e i cuccioli, allarmati dal brontolio di prima, erano scomparsi nel sottobosco. Lsca sul fico selvatico pendeva adesso solitaria.
La luce se ne stava andando in fretta. Nel giro di pochi minuti sarebbe stato buio, e il pensiero di quella belva nei pressi le riuscquasi insopportabile. Sean le passla mano sopra la spalla e le premette qualcosa di piccolo e duro sulle labbra. Per un attimo lei oppose resistenza, poi le apre lo lasciscivolare in bocca. Era una cicca americana.
uesto diventato mattopenssbalordita. na cicca americana in un momento come questo? Poi, nel masticarla, capche non era una cattiva idea, perchaveva la bocca asciutta. Ma Claudia era cosarrabbiata con lomo che non provnessuna gratitudine: lui aveva capito che le era venuta la bocca secca per la paura.
La leonessa ruggnella semioscurit
Ma senti che sfacciata disse allegramente Sean. Ha il coraggio di mettersi a ringhiare ! Zitto! gli sibilClaudia. Altrimenti ci trova! Oh, sa gibenissimo dove siamo rispose Sean, poi si mise a urlare come un matto: Vattene via, vecchia puttana, fila dai tuoi cuccioli! Il grido umano mise in allarme il felino, e per qualche minuto al di ldella parete erbosa vi fu silenzio. Sean prese il fucile a due canne appoggiato accanto a lui e se lo mise in grembo.
Poi la leonessa brontoldi nuovo e quasi subito le rispose un altro brontolio dallltra parte del nascondiglio.
Sono tutti qui commentSean. Il suono delle voci e i ruggiti della vecchia leonessa avevano richiamato il resto del branco, e ora i cacciatori erano cacciati. Eccoli intrappolati nella posta!
Dov il fuoristrada? sussurrClaudia.
Sta arrivando le rispose Sean in un bisbiglio. Poi la sua voce cambi Gi disse seccamente. Tutti a terra! Benchnon avesse udito niente, anche Claudia si accuccial suolo, abbandonando la sedia di tela.
La leonessa si era avvicinata di nuovo al nascondiglio, sul davanti, quasi senza rumore, e adesso vi si gettcontro, ruggendo furiosa e strappando la leggera struttura con possenti zampate. Claudia si rese conto con orrore che stava venendo proprio addosso a lei.
Tenete gila testa gridSean secco, alzando la grossa doppietta proprio mentre la parete drba si schiantava.
Spar Fu uno scoppio fragoroso, un lampo che illuminil cubicolo come un flash.
a ammazzata, quella belva, meno malepensClaudia con colpevole sollievo, dato il suo disprezzo per quello sport sanguinoso. Ma il sollievo fu di breve durata. Lo sparo aveva soltanto spaventato il felino, allontanandolo provvisoriamente. Claudia sentla leonessa filar via al galoppo nel sottobosco, ruggendo con cattiveria.
Era solo un colpo di avvertimento. Sean april fucile e lo ricaric
Arriva il Toyota disse Riccardo con voce bassa e tranquilla. A Claudia rimbombavano ancora le orecchie, ma riuscanche lei a sentire il pulsare lontano del motore diesel. Si alzin fretta e furia e guard oltre le pareti erbose della posta scoperta, la paurosa foresta che si stendeva intorno a loro immersa nel buio. Ricordil sentiero che dal letto del fiume asciutto, usato come pista, arrivava fin l Era lungo mezzo chilometro: le si accapponla pelle.
Tra gli alberi, a meno di cinquanta metri di distanza, la leonessa ruggdi nuovo.
Fracassona scocciatrice disse Sean, ridacchiando; afferrClaudia per il gomito e la guidallscita. Stavolta la ragazza non si sottrasse al contatto, ma anzi si ritrovad aggrapparsi al suo braccio. Attaccati alla cintura del capo le disse Sean, e gentilmente la scoste le guidle mani alla cintola di suo padre, dietro la schiena.
Sean accese la torcia elettrica, una grossa Maglite nera, ma anche il suo potente raggio sembrava fievole nellmmensitdella foresta.
La puntin circolo tuttntorno a loro. Si vedevano brillare gli occhi dei leoni, tantissimi occhi nel folto, splendenti come stelle minacciose: era impossibile distinguere i cuccioli dalle leonesse adulte.
Andiamo disse con calma Sean, e Riccardo si avviper primo lungo lo stretto sentiero, trascinandosi dietro Claudia. Procedevano lentamente, mantenendosi vicinissimi.
Il sentiero era molto ripido e, ahim lunghissimo. Ogni passo era per Claudia un tormento dmpazienza, mentre inciampava attaccata alla cintura del padre, non guardando minimamente dove metteva i piedi, bensscrutando le fantomatiche sagome feline che continuavano a sfilare intorno a loro.
Arriva la vecchia rompiballe! avvertSean tranquillo mentre la leonessa anziana raccoglieva il coraggio e si scagliava contro di loro dal buio della notte. Si fermarono stringendosi il pipossibile lno allltro e Sean puntla torcia contro lnimale che caricava. Fuori di l gridalla leonessa. Dai, vieni, gattaccia! La leonessa si slanciin avanti, ma si fermproprio allltimo momento, con una derapata a zampe rigide, a non pidi tre metri da loro. La torcia illuminil polverone di quella vera e propria frenata.
Fuori dai piedi! le ordinseccamente Sean, e lei rialzle orecchie e trotterellubbidiente nel folto.
Era unzione dimostrativa ridacchiSean. Per vedere se ci cascavamo. Finchmuovono la coda, vuol dire che scherzano. E quando la tengono dritta e rigida che fanno sul serio. Ecco il fuoristrada disse Riccardo, e finalmente Claudia riusca vedere i fari del Toyota, fermo a motore acceso a non pidi trenta metri di distanza. Erano vicini, vicinissimi, e non riusca trattenersi. Lasciandare la cintura di suo padre e si mise a correre verso lutomezzo, calpestando la sabbia molle e bianca del letto del fiume.
SentSean che le gridava dietro, e subito dopo il pauroso ruggito della belva che caricava. Illuminata dai fari del Toyota, la leonessa appariva enorme e spettrale, con la coda dritta e rigida come una sbarra dcciaio.
Stupida! urlinfuriato Sean. Fin dal suo arrivo la ragazza era stata una continua fonte di dissensi e irritazione. Capsubito, ancora prima di vedere la leonessa prepararsi a spiccare il balzo, che era perduta. Ora, il guaio peggiore che pucapitare a un cacciatore professionista che un cliente venga sbranato sotto il suo naso. Per Sean avrebbe significato la fine della sua carriera, ventnni di sacrifici e di duro lavoro. Si lancidietro di lei giper il sentiero, mentre Riccardo, paralizzato dallo spavento, era rimasto immobile.
Buttati gi le gridSean. Ma Claudia continuava a correre, impedendogli di far fuoco, mentre la leonessa continuava ad avvicinarlesi ruggendo e ringhiando, con la coda tesa e dritta. Nel mirino che lnquadrava insieme alla ragazza, Sean vide la leonessa raccogliersi per il balzo finale: impossibile distinguerle, impossibile sparare senza colpire Claudia.
Ma allltimo momento la ragazza inciamp le gambe molli per la paura le cedettero e con un gemito di disperazione fincon la faccia nella sabbia.
Istantaneamente Sean miral petto chiaro della leonessa. Con quel fucile aveva ucciso leopardi, leoni, rinoceronti, bufali, elefanti a centinaia. Non aveva mai avuto bisogno del secondo colpo. Adesso il bersaglio gli si offriva senza ostacoli, ed era ampiamente in grado di spedire una pallottola a devastare gli organi interni della leonessa dal petto alla coda. Sarebbe stata la fine per quel gatto, ma anche, forse, la fine della sua licenza. Una leonessa morta gli avrebbe tirato addosso lra del governo e i fulmini del ministero.
Sean abbassla mira. Era un rischio tremendo, ma a lui il rischio piaceva. Sparnella sabbia a mezzo metro dalle fauci spalancate dellnimale. La pallottola sollevun polverone che per un istante avviluppcompletamente la belva. La sabbia le schizznegli occhi gialli, le riempla bocca, le andnei polmoni mentre inspirava per ruggire; accecata, disorientata, la leonessa interruppe istantaneamente lttacco.
Sean corse avanti pronto a sparare il secondo colpo, ma non fu necessario. La leonessa arretrin fretta, strofinandosi gli occhi pieni di sabbia con le zampe, e filvia incespicando verso il canneto, ove disparve con un balzo cieco, emettendo altissimi ruggiti di dolore.
Sean raggiunse Claudia, la aiuta rialzarsi passandole un braccio intorno alla vita, e la trascinverso il Toyota, scaricandola sul sedile anteriore come fosse un sacco di patate.
Intanto Riccardo era salito dietro. Sean saltsul predellino e, impugnando la doppietta come una pistola, la puntnel buio, pronto a fronteggiare un altro attacco.
Vai! grida Job, e il battitore della tribmatabele partin quarta, sobbalzando sulle cunette del letto asciutto.
Per raggiungere lccampamento cra unra di viaggio. Quando arrivarono, Moses, il cameriere personale di Claudia, le aveva gipreparato una doccia caldissima. La doccia era costituita da un bidone bucherellato appeso ai rami di un mopani, con intorno un riparo di frasche, in alto le stelle e in basso un basamento di cemento.
Sotto il fiotto dcqua, Claudia sentche lmiliazione e la nausea dovute allncidente con la leonessa a poco a poco scorrevano via, sostituite da quel senso di benessere che si prova solo quando si appena scampati a un pericolo mortale.
Mentre si insaponava con cura, tese lrecchio per sentire Sean. Era a una cinquantina di metri di distanza, dietro la sua tenda, impegnato nei soliti esercizi coi pesi. Il suo ansito regolare e potente le arrivava chiaramente fin l Nei quattro giorni di safari non li aveva mai saltati, per quanto dura e faticosa fosse stata la giornata di caccia.
Rambo! Claudia rise, sprezzante della sua presunzione maschile.
Si concesse tutto il tempo per asciugarsi i capelli e spazzolarli. Poi si trucc leggermente ma con arte, e quando infine si guardallo specchio si sentancor meglio di prima.
Chi la pibella del reame? mormor sorridendo alla propria immagine riflessa. Poi usce raggiunse gli uomini, giriuniti intorno al fuoco.
Sean si alzad accoglierla con quella stolida cerimoniositbritannica che la sconcertava sempre. Stai pur comodo gli disse, cercando un tono brusco. Non c bisogno che continui a saltar su e giper me. Sean le rivolse un bel sorriso. Portale da bere ordinpoi al cameriere. Il solito, per la signora. Il cameriere torncon un bicchiere di cristallo su un vassoio drgento. Era perfetto: uno schizzo di whisky, quanto bastava a colorare la dose di acqua minerale, e il resto ghiaccio, fino allrlo. Il servitore indossava una candida tunica, la kanza, con una fusciacca rossa in vita. In testa aveva un fez, pure rosso. A Claudia tutto quel cerimoniale pareva alquanto imbarazzante: venti servitori a prendersi cura di loro tre! Dopotutto era il 1987, Impero era morto e sepolto! Peril whisky era buonissimo. Penso che ti aspetti un ringraziamento per avermi salvato la vita disse a Sean sorseggiando la bevanda ghiacciata.
Ma niente affatto, papera. Sean si era accorto subito di quanto la infastidisse essere chiamata cos Non mi sogno nemmeno di pretendere che tu chieda scusa per la tua crassa stupidit A esser sincero fino in fondo, mi preoccupavo piuttosto di esser costretto ad ammazzare la leonessa. Quella sche sarebbe stata una tragedia. Proseguirono in quella specie di schermaglia e Claudia si accorse che si divertiva. Ogni affondo che giungeva a segno la riempiva di soddisfazione. Le dispiacque quando il capocameriere li interruppe annunciando che la cena era pronta.
Sean fece strada fino alla tenda dove era apparecchiata la tavola tutta illuminata dalla luce delle candele. Le posate erano drgento massiccio e i bicchieri di cristallo rilucevano sulla tovaglia ricamata.
Dietro ogni posto aspettava un cameriere in tunica, pronto a servirli.
In una crosta dorata di sfoglia fumava un magnifico stufato di filetto e rognone dntilope. Il vino era un ottimo Cabernet sudafricano e Claudia gli dedic- insieme alla carne in crosta - una vivissima attenzione. La giornata allria aperta e il moto le avevano stuzzicato lppetito. Solo la conversazione la deludeva: come tutte le altre sere, i due uomini discutevano soltanto di fucili, di caccia e dellccisione di animali selvatici, soprattutto esemplari eccezionali, vecchi maschi leggendari a cui Sean aveva dato soprannomi che la irritavano, coscome la esasperava la mania di chiamare suo padre apo quasi fosse un padrino della mafia. Uno di questi animali era ederico il Grande o anche semplicemente red Era il leone che stavano cercando adesso, e per attirare il quale avevano appeso al fico la carcassa della bufala.
Mi racconti un podi questo leone disse Riccardo, chinandosi attento verso Sean.
Finora in questa stagione lo visto due volte. Un cliente gli ha anche sparato, ma tremava tanto che la pallottola andata a finire a una distanza pari a quella di un campo da football. Devssere lungo pidi tre metri, e anche bello grosso. Ha una testa da ippopotamo e la criniera scura come le stoppie bruciate dal sole. Quando cammina, la scuote, facendo vibrare lria come il vento tra le fronde di un albero di msasa. Sean si stava lasciando andare alle sue solite descrizioni roboanti. Preferiresti che si usassero carabine di piccolo calibro? Sarebbe come chiedere che i macellai sgozzassero i manzi con un coltello che non taglia. Tu sei una donna intelligente, ragiona con la testa e non con il cuore. Il leone che tuo padre sta cacciando un vecchio maschio giunto alla fine della sua onorata carriera. Quindi molto meglio che la sua morte produca diecimila dollari in contanti da spendere per fornire un posto sicuro ai cuccioli, affinchsopravvivano, piuttosto che aprire tutta questa terra allnvasione di orde di pastori negri con le loro greggi di capre spelacchiate. Dio mio, ma senti! disse Claudia, scuotendo tristemente la testa.
Orde di pastori negri! Questa la loro terra, perchnon dovrebbero esser liberi di andare dove vogliono? Tu dovresti decidere da che parte stai replicSean, ridendo.
Quella dei magnifici animali selvaggi, o dei magnifici negri selvaggi?
Perchda tutt due non si pustare. Quando entrano in concorrenza per lo spazio vitale, gli animali perdono sempre, a meno che noialtri cacciatori non paghiamo il conto. Claudia dovette ammettere che sul piano dialettico il cacciatore non era uno sprovveduto, e fu contenta dellntervento di suo padre.
Non puesserci dubbio sulla scelta della mia cara figliola disse Riccardo. Dopotutto, Sean, si ricordi che sta parlando con unllustre esponente della commissione per il reinsediamento degli eschimesi nelle loro terre tradizionali. Siete ancora fortunati in Alaska, capo ribattSean, con tono sarcastico. Magari lassgli eschimesi vi lasceranno qualcosa: qua i neri ormai si sono presi tutto. Claudia si sveglial tintinnio dei piatti della colazione e al tossicchiare discreto di Moses fuori della tenda. Faceva ancora freddissimo e cra buio pesto. Si rizza sedere sulla branda, scaldandosi le mani sulla teiera e guardando Moses sfaccendare allnterno della tenda con una coperta sulle spalle.
Hai sentito ruggire i leoni stanotte, signora? domandlndigeno. Macch Non ho sentito un bel niente. Claudia sbadigli Se anche sotto la brandina avesse avuto la banda dei Marines che suonava, non se ne sarebbe accorta.
Crano ancora le stelle quando raggiunse gli uomini accanto al fuoco. Protese le mani verso la fiamma e si scaldtutta contenta.
Non sei cambiata affatto da quando eri piccola le sorrise suo padre. Ti ricordi che fatica farti alzare per andare a scuola? Un cameriere le portuna tazza di t
Sean fece un fischio e Claudia vide Job dirigersi verso il Toyota, metterlo in moto e portarlo davanti al cancello dellccampamento, dove tutti indossarono indumenti pesanti: maglioni, giacche a vento, cappelli e sciarpe di lana.
Quando raggiunsero il fuoristrada, trovarono i fucili ginelle rastrelliere e Job e Shadrach, i due matabele, seduti dietro insieme a Matatu, un indigeno della tribndorobo, che era la loro guida. Era un ometto che a Claudia arrivava a stento alla spalla, ma aveva un sorriso simpatico, grinzosissimo, e gli occhi intelligenti. La ragazza era ben disposta nei confronti di tutti gli indigeni del campo, ma Matatu era in breve diventato il suo preferito. I tre negri si difendevano dal freddo sotto pesanti cappotti militari e passamontagna. Tutti risposero con grandi sorrisi al saluto di Claudia, che si sedette davanti accucciandosi al riparo del parabrezza e stringendosi a suo padre per scaldarsi. Nei pochi giorni trascorsi dallnizio del safari aveva preso ad amare quelle partenze per la quotidiana avventura.
Sean si mise al volante e lentamente imboccarono la pista serpeggiante e sassosa, mentre la notte si ritirava incalzata dalllba. Claudia scrutava la foresta e le radure erbose che Sean chiamava vlei, cercando di avvistare per prima qualche creatura timida e stupenda, ma sempre la precedevano Sean o suo padre, che annunciavano: Antilope a sinistra se non era Matatu che le batteva sulla spalla con la manina dal palmo rosa per indicarle qualche avvistamento ancor piraro. A un certo punto videro un gran mucchio di sterco di elefante, che fumava ancora nel frescolino delllba. Tutti scesero dal Toyota per ispezionarlo da vicino. Le prime volte Claudia era rimasta sconcertata da tanto interesse per tali tracce, ma ormai si era abituata.
Un vecchio sdentato disse subito Sean. a Come fai a saperlo? gli domandClaudia.
Non riesce pia masticare bene le rispose lui. Guarda le foglie e i rametti nello stereo: sono quasi intatti. Matatu era accucciato vicino alle grandi impronte rotonde, che sembravano lasciate da bidoni della spazzatura.
E lui? chiese impaziente Riccardo, guardando il fucile 416 Rigby appeso alla rastrelliera dietro il suo sedile. Cosa dite, sarproprio Tukutela? Tukutela, lArrabbiato
Claudia ne aveva sentito parlare al campo, davanti al fuoco. Tukutela era uno di quegli animali leggendari di cui un tempo lfrica era piena, ma che ormai in tutto il continente si potevano contare sulle dita di una mano. Un elefante maschio dalle zanne colossali, che pesavano pidi cinquanta chili lna. Tukutela era lnica ragione per cui suo padre aveva voluto tornare ancora una volta in Africa.
Tre anni prima, durante un altro safari con Sean Courteney avevano seguito il grande elefante per cinque giorni. Matatu li aveva guidati sulle sue tracce, ed erano arrivati a venti passi dal vecchio bestione, che stava mangiando i frutti di un albero di marula. Avevano potuto studiare ogni minima grinza della sua pellaccia grigia e sbiadita e contemplare il suo magnifico avorio. Riccardo Monterro avrebbe volentieri pagato somme inverosimili per fare di quelle zanne un trofeo. Aveva chiesto in un sussurro a Sean: Non c proprio modo di poterlo avere? Ma Sean aveva scosso la testa.
No, capo. Non si putoccarlo. Quelle zanne valgono pidella mia licenza e della mia riserva. Qualche anno prima, infatti, il vecchio maschio era stato inseguito da un elicottero del ministero preposto alle ricerche sugli elefanti, era stato addormentato con un sonnifero e, mentre ronfava, gli era stato applicato un collare con una radiotrasmittente. Ciaveva reso Tukutela un semplare sotto osservazioneda parte del servizio ricerche. Naturalmente potevano sempre ammazzarlo i bracconieri. Ma i cacciatori muniti di licenza no. Poi, alcuni mesi prima, Tukutela aveva perduto il collare, ed era ridiventato una qualunque preda dei safari. Quello stesso giorno Sean aveva mandato un telegramma a Riccardo, ricevendo la risposta il giorno dopo: ARRIVO STOP RISERVAMI SAFARI DA PRIMO LUGLIO A QUINDICI AGOSTO STOP VOGLIO ASSOLUTAMENTE PRENDERE PACHIDERMA STOP CAPO.
E adesso Riccardo tremava dallccitazione, mentre fissava lnorme impronta stampata sul terreno.
Claudia lo guardava sbalordita. Era suo padre? Lomo dffari imperturbabile? Lveva visto negoziare un contratto da dieci milioni di dollari senza batter ciglio, e adesso eccolo lche saltellava emozionato come uno scolaretto al suo primo appuntamento. Provuno slancio dffetto per lui. Non avevo capito quanto ci tenessepens orse sono stata troppo severa. Questa lltima cosa che vuole veramente dalla vita. Sean scosse la testa. Non Tukutela. E il vecchio maschio che ha una zanna sola. Claudia osservla faccia del padre e vide lntensitdella sua delusione. Le si strinse il cuore per lui.
Tornando al Toyota nessuno parl ma quando lo raggiunsero Sean disse sottovoce: Dltra parte lo sapevamo che non sarebbe stato tanto facile. Non vero, capo? I due uomini si scambiarono un sorriso. Comunque Tukutela arriverpromise Sean. Verrprima della luna nuova, glielo garantisco; ma per il momento c ancora da prendere il leone. Andiamo a vedere se Federico il Grande ha gradito la nostra bufala. Crano venti minuti di strada nel letto del fiume asciutto per arrivare alla posta della bufala. Lasciarono il Toyota sulla sabbia bianca e Claudia ricordcon un brivido di paura lvventura della sera prima. Poi imboccarono il sentiero che costeggiava la sponda e videro le tracce lasciate dalla vecchia leonessa intorno alla posta. Sean e i portatori si misero a discutere animatamente mentre si avvicinavano alla carcassa della bufala appesa ai rami del fico. Claudia invece si tenne distante dallsca in putrefazione. La puzza era veramente insopportabile, ormai. Eppure, perfino da lontano Claudia si rese conto della differenza rispetto alla sera prima. Allora la carcassa era virtualmente intatta: adesso pidi metera stata divorata.
Mentre Sean e i portatori esaminavano i resti della carcassa, Matatu ispezioni dintorni del fico uggiolando di felicitcome un cane da caccia che abbia fiutato la selvaggina. A un tratto indicsorridendo un punto dove la terra appariva smossa: era stata calpestata da cinque cuccioli e due leonesse, che avevano macinato il terreno fino a ridurlo in polvere, ma in quella confusione spiccava unmpronta perfetta. Era grossa il doppio delle altre, come una ciotola da minestra.
Ieri sera, dopo che eravamo stati cacciati via dalle leonesse, arrivato lui spiegSean. Nella notte si mangiato mezza bufala e prima che facesse giorno se n andato. Te lvevo detto, un vecchio diavolo furbissimo. un leone? chiese Claudia.
S ma non un leone qualunque disse Riccardo. venuto Federico il Grande in persona, stavolta. Il trucco indurlo a tornare prima del tramonto proseguSean.
E lnico modo piazzare unltra esca. Cos nelle giornate seguenti cacciarono per procurarsi nuove esche per il leone.
Tutti i giorni Sean spostava unsca o la posta cercando la collocazione migliore per indurre il vecchio maschio ad abbandonare le precauzioni e a mangiare di giorno.
Le due leonesse e i cuccioli erano ormai talmente abituati alle loro visite che si limitavano ad allontanarsi di un centinaio di metri dentro la foresta e guardavano con interesse lrrivo di ogni nuova carcassa.
Hotel Courteney cucina a cinque stelle bofonchiava Sean. Tutti i giorni pasti da re! Ogni sera rimanevano appostati fin dopo il tramonto, e se ne tornavano delusi e scoraggiati col buio. Il giorno seguente, controllando lsca, si accorgevano che il leone se lra pappata lasciando le solite impronte e dileguandosi prima delllba.
Il nono giorno di safari, quando andarono a vedere che ne era stato dellltima esca, la leonessa giovane si dimostrparticolarmente aggressiva, mettendosi a ruggire contro Sean e inscenando un attacco dimostrativo - ossia scodinzolante - allorchlomo scese dal Toyota per la consueta ispezione. Quando la belva si girper ritirarsi scorsero sotto la coda una macchia rosea. Gertrude andata in calore esultSean.
Adesso sche abbiamo unsca a cui Federico il Grande non potrresistere. Quel giorno la giovane leonessa mangipoco e svogliatamente. Tra un assaggio e lltro si aggirava come unnima in pena nella radura, ringhiava ai cuccioli, si rotolava sulla schiena. Di tanto in tanto scrutava nella foresta, poi abbassava il muso rasoterra ed emetteva un lungo, malinconico richiamo.
Brava, Gertrude lncoraggiava sussurrando Sean. Chiama paparino, digli che hai una bella cosina da dargli. ernon giustopensava Claudia. on bisognerebbe strumentalizzarla cos Allmprovviso tutt due le leonesse saltarono su e si misero a guardare la foresta. La pianziana emise un sordo brontolio. Allarmati i cuccioli interruppero il loro gioco e si rifugiarono dietro le madri. Poi la leonessa giovane avanztra lrba flessuosa e come conscia del proprio richiamo sessuale emettendo una serie di bassi mugolii di benvenuto.
Stia pronto capo disse Sean posandogli la mano sul braccio per impedirgli di alzare il fucile. Ma non abbia troppa fretta. Claudia girlentamente la testa per seguire lo sguardo del padre, rivolto a destra, dove finiva la radura di erba secca e cominciava la foresta.
Laggilnica creatura vivente era un uccello grigio simile a un pappagallo, appollaiato in cima a un salice. Sean le aveva detto che era un lourie, soprannominato ccello vavia perchperseguita i cacciatori col suo verso rauco. Infatti in quel momento stava schiamazzando e fissava lrba alta sotto il salice, col collo torto.
Sta arrivando. Lccello la givisto sussurrSean. Guarda lrba. La cima degli steli vibrava, un ondeggiare furtivo che lentamente attraversava la radura verso il fiume.
Sta fiutando e tendendo lrecchio spiegSean. Anche lui, incredibilmente, era emozionato: la ragazza se ne accorse dal tono della sua voce, roco e teso.
Ed ecco di nuovo la strana vibrazione nellrba, stavolta diretta verso llbero dellsca. Suo padre si lascisfuggire unsclamazione soffocata Sean subito se la prese con Claudia, e le premette una mano sulla coscia.
Il contatto la fece sussultare, e lo spavento fu accresciuto dalla vista del bestione. Infatti, proprio in quel momento, il leone sbucdalla foresta. Claudia scorse la folta criniera scura e arricciata, che ondeggiava al suo incedere regale. Non aveva mai visto una creatura dallria cosminacciosa e al tempo stesso maestosa.
La leonessa gli corse incontro senza vergogna, e i due animali si trovarono in mezzo alla radura.
Aspetti, capo sussurrSean a Riccardo, che gisi accingeva a imbracciare il fucile. Voleva che la ragazza vedesse la scena.
La leonessa strusciil corpo contro il maschio, avanti e indietro, per tutta la lunghezza dei suoi fianchi di seta, e il leone scosse la criniera, che cossi gonfi facendolo sembrare grosso il doppio. Rispose agli approcci della femmina leccandole il muso, mentre lei si stringeva alla sua folta criniera scura.
Poi la leonessa si gire gli presenti quarti posteriori: il leone grugn scoprendo i denti e inarcando la schiena.
La leonessa voltle spalle al maschio, si allontandi qualche metro e si sdraipancia a terra, voltandosi a vedere cosa faceva lui. Il leone le andvicino, muovendosi con passo un porigido, e le copril corpo col proprio, standole a cavalcioni.
Poi arrovescila gran testa crinita e rugg e la leonessa ruggcon lui.
Quindi si chinsulla compagna e le mordicchila nuca, un gesto appassionato e possessivo.
Si prepari, capo disse Sean.
Erano le cinque del pomeriggio e il sole, gibasso sullrizzonte, illuminava la scena in maniera addirittura teatrale. Riccardo Monterro era il miglior tiratore tra i clienti di Sean. A quella distanza era capace di piazzare tre proiettili nello stesso buco.
La leonessa mugol seducente, e il leone si alz Si fermdietro di lei, offrendo al cacciatore tutta la lunghezza del fianco, illuminato dal sole dro. E un dono del cielo, capo gli sussurrSean, battendo sulla spalla di Riccardo. Gli spari! Lentamente Riccardo imbracciil fucile premendo il calcio contro la spalla. Guardando nel mirino telescopico, riusciva perfino a distinguere i singoli peli della criniera ondulata. Ingranditi dalle lenti, si vedevano tutti i muscoli del leone stagliarsi sottopelle. Due centimetri dietro la spalla, cra una piccola cicatrice che somigliava a un ferro di cavallo, un portafortuna. ideale per prendere la mira. Riccardo miralla cicatrice, che sembrava pulsare al ritmo del suo cuore emozionato, e cerccon lndice la curva del grilletto, tirandolo fino a raggiungere lltima resistenza, vinta la quale il fucile avrebbe sparato.
Accanto a suo padre, Claudia sedeva irrigidita dallrrore. Il leone girla testa e si mise a guardare proprio verso di lei. Lccoppiamento lveva profondamente turbata e commossa.
troppo bello per moriresi disse. Allora aprla bocca e si mise a gridare con tutto il fiato che aveva in gola: Scappa! Maledetto, scappa! Il risultato la sbalord Non pensava che una creatura potesse reagire cosrapidamente. Riscuotendosi dalla loro pigra immobilit gli animali schizzarono via come frecce. Riccardo Monterro girsulla sedia col fucile imbracciato, alla stessa velocitdel leone, seguendone il galoppo nel mirino. Le leonesse tagliarono nellrba alta e sparirono, seguite dai cuccioli. Il leone le imit ma un attimo prima che svanisse si sentlo sparo assordante del Weatherby. Il leone perse il passo, emise un roco mugolio e sparin mezzo allrba.
Ma brava! Bel lavoro, papera! grugnsottovoce Sean.
Sono contentissima ribattlei in tono di sfida, e suo padre mise un altro colpo in canna con un rabbioso movimento della leva, che spedil bossolo in aria, a roteare brillando nella luce del sole. Si alzin piedi, e, senza nemmeno guardare la figlia, si allontan
Sean prese il suo 577 a due canne e lo segu Si fermarono alla base delllbero e Riccardo, tolto dalla tasca il portasigari, offra Sean un avana. Nessuno dei due era solito fumare di giorno, ma ora Sean accettil sigaro e ne morse via la punta.
Per un pofumarono in silenzio. Poi fu Sean a parlare, con calma:
Mi dica dove la preso, capo
Riccardo era un tiratore di tale esperienza che un attimo dopo lo sparo sapeva dove era andata a finire la pallottola. Adesso peresit imbarazzato. Nella pancia ammise infine. Non sono riuscito ad anticiparlo bene . Dannazione mormorSean. Non possiamo lasciarlo soffrire tutta la notte ! Si misero a scrutare lrba folta e alta e lntricato sottobosco dellltra riva.
Il Toyota arrivdopo dieci minuti richiamato da quellnico sparo.
Job, Shadrach e Matatu ridevano gitutti contenti: era il sesto safari che facevano con Riccardo Monterro e non lvevano mai visto sbagliare. I loro volti, per si rabbuiarono bruscamente quando Sean diede la brutta notizia: Intumbu! Nella pancia! Claudia non li guardneppure, ma getti capelli allndietro con gesto di sfida e si avvidecisa verso il fuoristrada. Si sedette davanti e incrocile braccia, guardando fisso di fronte a s con espressione truce.
Mi dispiace disse Riccardo. La conosco da ventisei anni, avrei dovuto immaginarmelo uno scherzo del genere. Non necessario che venga anche lei, capo disse Sean senza rispondergli direttamente. Resti qua con Claudia. Vado io a finire il lavoro. Ora fu Riccardo a ignorarlo. No, mi aspetti, vengo ancho; prendo il Rigby dichiar
Sean, appoggiato alla fiancata del Toyota, sostitule pallottole della doppietta.
Povera bestia disse. Benchguardasse Riccardo, si rivolgeva a Claudia. Poteva fare una fine rapida e pulita, e invece adesso lin mezzo allrba con le budella di fuori. E la ferita pidolorosa che ci sia. Vide la ragazza sbattere gli occhi e impallidire, senza perguardarlo Saremo fortunati se non ammazzernessuno continuSean.
La faccia finita ordinRiccardo. Claudia sa benissimo di essersi comportata da stupida. Ah s replicSean. Mi chiedo fino a che punto se ne renda davvero conto. I tre negri stavano aspettando sulla sponda. Job portava un fucile automaticO caricato a pallettoni, ma gli altri due erano disarmati. Per quanto fosse agitata, Claudia notla fiducia con cui si rivolgevano a Sean Courteney. Intuche dovevano aver gicondiviso pivolte pericoli mortali e che questo univa il piccolo gruppo con un legame tutto speciale. Provuna fitta dnvidia. In vita sua non era mai stata coslegata a un altro essere umano.
A turno Sean toccciascuno sulla spalla con un gesto quasi benedicente poi si mise a parlottare fitto con Job. Unmbra passsui bei lineamenti del matabele. e per un momento sembrche stesse per protestare ma poi annue tornal Toyota a far la guardia a Claudia.
Sean appoggila doppietta allncavo del gomito e si ravvicon le dita i capelli che gli spiovevano sugli occhi. Poi si cinse la fronte con una fascia di cuoio. Sebbene in quel momento Claudia provasse una sorda irritazione nei suoi riguardi dovette ammettere che, mentre si preparava ad affrontare il tremendo pericolo e forse la tragica morte che lei gli aveva in larga misura propiziato Sean aveva un che di eroico.
Le lanciuncchiata diretta e sprezzante e allmprovviso Claudia fu colta da un brutto presentimento ma, prima che riuscisse a parlare, Sean le aveva givoltato le spalle. Pronto capo? chiese, e Riccardo annucon il Rigby in mano. Va bene allora muoviamoci. Sean fece un cenno a Matatu e lmetto si mise alla testa del gruppo, avviandosi giper la sponda.
Dopo che ebbero percorso una ventina di metri nellrba alta, Matatu si ferme indicuna pozza di sangue scuro rappreso.
Non sarandato lontano indovinSean. Ci sta aspettando, Matatu; quando viene. tu allontanati tenendoti alle mie spalle. Hai capito? Matatu sogghign Entrambi sapevano benissimo che non avrebbe ubbidito. Matatu non scappava mai: aspettava la carica a pifermo.
E va bene farabutto. Sean era teso. Vagli dietro. Continuarono a seguire la traccia di sangue fermandosi ogni tre o quattro passi a tirare sassi nellrba e procedendo con la massima cautela anche quando non cra stata nessuna reazione.
Dietro Sean sentiva il clic-clic della sicura del Rigby. Era Riccardo che continuava a farla scattare. un gesto di nervosismo che tradiva la sua agitazione.
Sean lanciun altro sasso nel folto dellrba, e procedendo, si mise a riflettere sulla paura. Per certi uomini, la paura era unmozione distruttiva e paralizzante ma per quelli come Sean era una specie di droga che gli scorreva nelle vene aguzzando tutti i sensi.
Tirun altro sasso nel boschetto dbani che si ergeva come unsola nel mare drba proprio davanti a loro e lo sentcadere tra i rami. A quel punto il leone brontoldal folto. Sean tolse la sicura e disse:
Adesso viene, Matatu. Scappa! La sua voce vibrava di esultanza e per effetto della paura gli sembrche il tempo si fermasse.
Con la coda dellcchio vide Riccardo Monterro metterglisi a fianco, prendendo posto sulla linea di fuoco. Contemporaneamente i rami del boschetto si scossero. Un massiccio corpo scuro li stava attraversando a gran velocit emettendo spaventosi ruggiti, e gettandosi dritto contro di loro.
Matatu rimase perfettamente immobile, come un soldato della guardia. Sean gli si mise a fianco, subito imitato da Riccardo sullltro lato. Puntarono il fucile contro il muro drba, che si aprallmprovviso rivelando un grande corpo ambrato che balzava loro addosso.
Spararono insieme, sovrastando i bestiali ruggiti. Tre colpi in rapidissima successione investirono lnimale che caricava, fermandolo come se avesse sbattuto contro un macigno.
Nel silenzio, Shadrach fece un passo avanti. Come Matatu, aveva aspettato a pifermo; adesso si chinsulla carcassa, saltindietro e gridforte quello che nessuno aveva ancora ben capito. Non lui! E la femmina! In quellstante il leone li aggred Usca tutta velocitdal fitto boschetto, ancor pirapido della compagna, spinto dal dolore allddome e dallra furibonda che lo divorava.
Arrivansando come una locomotiva a vapore e li colse impreparati, coi fucili scarichi, troppo raggruppati intorno alla carcassa della leonessa, con Shadrach in prima fila.
Il leone si lancifuori dallrba alta e si avventsul matabele, azzannandolo al fianco. Lo slancio della carica lo fece piombare addosso al gruppetto di uomini che si stringevano poco dietro Shadrach. Sean cadde allndietro, sbattendo violentemente con le scapole e la nuca contro il terreno. Teneva il fucile stretto al petto, e le canne gli percossero lo sterno quando urtil suolo. Nonostante il dolore non lascila presa e, sempre stringendo lrma, rotolsul fianco.
A tre metri di distanza il leone stava sbranando Shadrach. Lo teneva bloccato con le grosse zampe, e con le fauci gli straziava il fianco e la coscia. Il portatore matabele urlava e picchiava pugni impotenti sulla gran testa crinita.
Sean vide Riccardo strisciare nellrba a un passo dal leone, cercando di recuperare il Rigby.
Non spari, capo! gli gridSean. In una mischia del genere, un uomo emozionato con in mano un fucile carico era molto pipericoloso della belva stessa. Le pallottole del Rigby potevano infatti trapassare tranquillamente il leone e andare a colpire Shadrach sotto di lui.
Sean aveva gidue cartucce strette nella sinistra, il vecchio trucco del cacciatore per ricaricare in fretta. Le fece scivolare insieme nelle canne e chiuse la doppietta. Non fece alcun tentativo di rialzarsi in piedi. Rotolcome un ceppo, proteggendo il fucile, girando su se stesso tre volte: quella manovra, dopo lddestramento militare, era diventata naturale per lui. Adesso giaceva proprio di fianco al leone, quasi lo sfiorava. Gli ficcla canna tra le costole e sparverso llto.
Lmpatto sollevil leone sopra il corpo di Shadrach, facendolo ricadere di lato, e la pallottola gli uscdalla schiena, tra le spalle, finendo dritta in cielo.
Sean posil fucile e si inginocchiaccanto a Shadrach, lo prese tra le braccia ed esaminla gamba straziata. Le zanne avevano inflitto ferite simili a pugnalate, dallnca al ginocchio. Matatu! gridSean. Vaalla macchina a prendere la cassetta del pronto soccorso. La guida ndorobo partdi corsa, filando via come un fauno spaventato.
Riccardo striscidi fianco a Sean e guardla gamba. Madre santissima disse sottovoce. E lrteria femorale. Rosso sangue usciva a fiotti dalla ferita piprofonda, e Sean ci infildue dita, cercando lrteria. La trove la strinse con forza tra lndice e il pollice.
La macchina era a meno di trecento metri. Nel giro di pochi istanti Matatu torn Job era con lui, la cassetta del pronto soccorso in mano.
La pinza emostatica disse secco Sean.
Job gli passlttrezzo dcciaio inossidabile e Sean chiuse lrteria fissando poi la pinza alla coscia con del cerotto. Poichin tempo di guerra aveva fatto cose simili molte volte, era pratico e si muoveva con sicurezza. Shadrach giaceva impassibile, guardandoli lavorare.
La flebo pronta disse Job.
Senza parlare, Sean prese la cannula con lgo. Giril braccio di Shadrach esponendo lncavo del gomito e con due massaggi fece spiccare la vena, azzeccandola al primo tentativo con lgo. Poi fece cenno a Job di lasciar fluire il plasma.
Ehi, Shadrach! Il sorriso di Sean risultassai convincente quando gli posbrevemente la mano sporca di sangue sulla guancia. Lai proprio avvelenato bene, quel vecchio leone. Ti ha dato un morso ed cascato morto. Puff! Cos Shadrach ridacchi Offra a Shadrach uno dei suoi sigari, capo suggerSean a Riccardo. Poi comincia bendare la gamba per fermare lmorragia residua. Terminata la medicazione verificrapidamente il resto del corpo di Shadrach, spremendo disinfettante in tutte le lacerazioni prodotte dagli artigli del leone.
Quel vecchio leone si nutriva di carne putrida. Bocca e zanne sono un focolaio di infezione garantita, e anche gli artigli sono contaminati da residui di carne marcia. Non ancora soddisfatto, Sean iniettnel sacchetto di plastica della flebo unntera fiala di penicillina. Lperazione di soccorso era durata in tutto un pomeno di mezzra.
Vado a prendere il Toyota disse Sean. Siccome dovrandare fino al guado per salire su questa sponda, ci metterun podi tempo e arrivercol buio. Avrebbe potuto mandare Job a prendere la macchina, ma voleva fare quattro chiacchiere a tu per tu con la ragazza.
GuardShadrach. un graffietto. Ti rivoglio subito al lavoro, altrimenti niente paga. Raccolse il fucile e fendendo lrba alta raggiunse la riva del fiume. Scese nel letto sabbioso e man mano che procedeva fu invaso dalla collera, piforte per esser stata soffocata fino a quel momento.
Claudia sedeva immobile sul fuoristrada, con lria stanca e afflitta. Ma Sean non provla minima compassione per lei. La ragazza fisscon occhi sbarrati le sue mani lorde di sangue.
Senza guardarla Sean infilil fucile nella rastrelliera, poi si lavle mani al serbatoio dellcqua, riuscendo in qualche modo a pulirsele.
Non mi dici che cosa successo? gli chiese infine Claudia con voce tremula.
Va bene >, accettSean. Te lo dir Prevedevamo una morte rapida e misericordiosa, invece scoppiato il caos. Ci ha caricato per prima la leonessa: cosora la leonessa morta. I suoi cuccioli non sono ancora svezzati, dunque sono destinati a morire di fame, tutti e tre. Oh no! sussurrClaudia.
Poi ci ha attaccato il leone, cogliendoci alla sprovvista, e ha azzannato Shadrach. A momenti gli strappava una gamba. Forse gliela dovranno tagliare, non so: magari fortunato e restersoltanto zoppo.
In ogni caso, sicuramente non potrpifare il battitore. Gli darun posto da scuoiatore, ma un guerriero matabele e lavoretti del genere lo umilieranno fino a spezzargli il cuore. Mi spiace tanto. Ah, ti spiace? ribattSean. Parlava a voce bassa, furioso. Shadrach mio amico e compagno. Mi ha salvato la vita unnfinitdi volte, e lo stesso ho fatto io con lui. Abbiamo combattuto insieme, dormito sotto la stessa coperta, percorso a piedi centinaia di chilometri sotto il sole e lcqua e la polvere. E piche un amico per me. E adesso tu mi vieni a dire che ti spiace tanto. Grazie mille, papera! E una gran bella consolazione. Tu hai tutto il diritto di arrabbiarti. Ti capisco benissimo. Tu non capisci proprio niente. Cittadina del paese dei faciloni, dove tutto si aggiusta in un momento, vieni a sperimentare le tue soluzioni ingenue e semplicistiche in Africa! Vuoi salvare un singolo animale dal suo destino, e finisci per far sterminare tutto il branco, oltre a rendere invalido per il resto della vita un uomo eccellente. Ho sbagliato. . . Cosa posso fare? chiese Claudia.
Restano trenta giorni di safari disse Sean amaramente. Cerca di non rompere pile scatole. Unltra fesseria e ti metto sul primo aereo per Anchorage. Sono stato chiaro? Chiarissimo. Nessuno dei due parlpiper il resto del viaggio fino alla radura dove era avvenuto lncidente. Appena arrivati Sean balzgidal Toyota e anddi corsa dove giaceva Shadrach.
Come va il dolore? gli chiese, accucciandosi vicino a lui.
Roba da niente rispose Shadrach, ma Sean capla menzogna dal colorito grigiastro della pelle, e preparsubito unniezione di morfina. Attese che facesse effetto e poi con liuto di Job caricShadrach sul fuoristrada.
Mentre aspettavano Sean, Job e Matatu avevano scuoiato i due leoni. Stesero e legarono le pelli sul cofano della macchina perchsi raffreddassero al vento della corsa notturna.
Sean guidava con attenzione, cercando di evitare le buche per non far soffrire Shadrach.
Claudia aveva insistito per star dietro ad assisterlo, e gli teneva la testa in grembo. Riccardo sedeva davanti con Sean e gli chiese in tono tranquillo: Adesso cosa succeder PorterShadrach allspedale di Harare. Starvia un paio di giorni per accertarmi che sia curato bene, e naturalmente dovrfare un rapporto sullncidente per il ministero della Caccia. Non ci avevo ancora pensato disse Riccardo. Abbiamo ucciso una leonessa con cuccioli. Cosa faril ministero? Sean alzle spalle. Potrebbero anche togliermi licenza e concessione. Direi che c un cinquanta per cento di probabilit Diavolo, Sean, non me nro reso conto. C qualcosa che posso fare per aiutarla? No, capo, ma grazie comunque dellfferta. E una cosa tra me e il ministero: il suo safari non lo annullano. Il governo ha un gran bisogno della valuta pregiata che portano i cacciatori. Non deve preoccuparsi: tra due giorni sardi ritorno e andremo a caccia di quel grosso elefante. Guardi che mi preoccupavo della sua licenza, non del mio safari. Ci divertiremo tutti e due, capo. Dopotutto, se perdo la licenza, sarlltima volta che andiamo a caccia insieme, no? Dietro, Claudia, che ascoltava la conversazione, capperchsuo padre non rispose. Licenza o non licenza, lui sapeva che sarebbe stato comunque il suo ultimo safari. Giscossa dagli avvenimenti e avvilita dagli aspri rimproveri di Sean, adesso, pensando a suo padre, le vennero le lacrime agli occhi. Cercdi ricacciarle ma non ci riusc e allora si mise a piangere, per suo padre, per la leonessa e i cuccioli, per quel bel leone maschio, e per Shadrach e la sua gamba straziata.
Una lacrima cadde sulla faccia di Shadrach, che la guardpreoccupato. Lei si asciuggli occhi con la mano e poi gli sussurr con voce rauca e addolorata: Andrtutto bene, Shadrach, vedrai Ma si rendeva conto di aver detto una inutile e sciocca menzogna.
Sean ritornda Harare con brutte notizie: avevano amputato la gamba a Shadrach e lui probabilmente avrebbe perso la licenza di caccia nella riserva.
La serata al campo fu percipriva di allegria. Claudia si ritirsubito nella sua tenda, lasciando gli uomini accanto al fuoco. Poco dopo anche Riccardo anda dormire e allora Sean prese una bottiglia di whisky e si incamminverso le tende degli indigeni.
Quella di Job e delle sue due mogli si trovava distanziata dalle altre, sulla sponda del fiume, affacciata su una pozza dcqua stagnante dove gli ippopotami emergevano come neri isolotti rocciosi.
Quando Sean si sedette sullo sgabello intagliato, di lavorazione indigena, guardando Job al di ldel fuoco, una delle mogli portdue bicchieri e, inginocchiatasi davanti a lui, aspettche li riempisse. I due bevvero in silenzio, e Sean ricordil giorno in cui aveva conosciuto Job Bhekani.
Era successo su una collina senza nome, la collina 31, uno sperone rocciosO circondato da una fitta vegetazione di ebani. Job si trovava su quella collina da due giorni, quando era arrivato Sean, paracadutato coi rinforzi. Per tutta la giornata avevano combattuto fianco a fianco, e al tramontO, quando la collina fu in mano loro e i nemici superstiti stavano scappando, Sean e Job sorreggendosi a vicenda avevano raggiunto llicottero che li aspettava per portarli via. Avevano disceso la collina lentamenteesausti, abbracciati stretti, mescolando il sangue che usciva dalle loro ferite.
Ti piaccia o no, siamo diventati fratelli di sangue aveva scherzato Sean sogghignando sotto il nerofumo mimetico, lo sporco e la polvere, e una settimana dopo, quando Job era stato dimesso dallspedale, Sean lspettava sulla porta col foglio di trasferimento in mano.
Sei stato aggregato agli Scout di Ballantyne, capitano. E Job aveva fatto uno dei suoi rari, larghi sorrisi, prima di dire:
Allora andiamo, colonnello
Dalla sua scheda personale Sean era venuto a sapere che Job era nato sul fiume Gwai e aveva frequentato la scuola della missione locale, vincendo una borsa di studio per lniversitdella Rhodesia e Nyasaland, dove si era laureato con lode in scienze politiche, storia e antropologia sociale. Di lera andato con unltra borsa di studio al Brown College di Chicago, dove aveva ottenuto il diploma di specializzazione lo stesso anno in cui lan Smith aveva dichiarato unilateralmente lndipendenza .
Durante gli studi in America, Job era giunto ad aborrire la dottrina comunista, sicchal suo ritorno in Africa fu naturale che si arruolasse nei fucilieri africani della Rhodesia, dove nel giro di un anno era diventato capitano.
Dopo la guerra, quando il Trattato di Lancaster House aveva sanzionato la vittoria di Robert Mugabe e portato il Paese alla democrazia popolare, Job era stato segnato col marchio del enduto poichaveva combattuto dalla parte sbagliata; inoltre era un matabele mentre il potere era in mano alla tribdegli shona. In simili condizioni fare carriera si rivelsubito un sogno irrealizzabile. Cos arrabbiato e deluso, si era rivolto a Sean.
Maledizione, Job, sei troppo in gamba per qualunque lavoro possa offrirti una compagnia che organizza safari gli aveva detto lmico.
Battitore, scuoiatore, portatore, va bene tutto aveva insistito Job.
Cos nel giro di un anno, Sean ne aveva fatto uno dei capi della Safari
Courteney. Ma a Job piaceva recitare parti diverse a seconda delle circostanze. Di fronte ai clienti chiamava Sean uanae kosie rispolverava ironicamente ltmosfera del passato coloniale.
Ma non fare il buffone, Job; cossminuisci te stesso aveva protestato allnizio Sean.
E quello che si aspettano i clienti aveva ribattuto Job. Se sapessero che chi gli porta il fucile laureato in scienze politiche e storia scapperebbero a gambe levate. Sia pure con riluttanza, Sean aveva accettato la commedia.
Ora, Sean stava fissando il volto di Job al di ldel fuoco.
Guarda, Sean, non preoccuparti troppo di perdere questa concessione. Intanto non ancora detto, e poi se anche capita, potremo chie. derne unltra, magari nella terra dei matabele, dove la mia famiglia conta ancora parecchio gli disse lmico.
Non va scosse la testa Sean. Dopo questo fiasco, avraddosso il marchio del macellaio. :Faremo domanda a nome mio suggerJob, sorridendo sornione.
Poi col tempo ti farsocio, se mi chiamerai uana Risero insieme, gipiallegri di poco prima, e quando Sean lo lasciaccanto al fuoco e tornal campo al buio, si sentiva ottimista come da giorni non gli capitava.
Nellvvicinarsi alla sua tenda, qualcosa di chiaro si mosse sotto gli alberi, al lume argenteo della luna. Poi Sean sentun leggero tintinnio.
Posso parlarti? disse sottovoce Claudia.
Forza, entra lnvitlui, sempre un poirritato dal suo accento americano.
Non mi capita spesso, a dire il vero esordlei senza trovare in Sean il minimo incoraggiamento, comunque volevo chiederti scusa. Stai chiedendo scusa alla persona sbagliata. Io ho ancora tutt due le gambe.
Claudia sbattle palpebre, poi srrigide alzil mento. Va bene. Immagino di essermelo meritato. Nella mia ignoranza ho combinato un guaio tremendo. So bene che non serve a niente, ma me ne dispiace moltissimo. Va bene, tregua. Sean stese la mano e lei la strinse. La mano della ragazza era fresca e affusolata, ma la sua stretta era salda come quella di . un uomo.
Buonanotte gli augurClaudia nellllontanarsi.
Sean la guardtornare verso la sua tenda. Mancavano due giorni al plenilunio, e il candido chiarore lunare, etereo e soffice, avvolgeva la sua figura snella come una nebbiolina. In quel momento Sean sentdi ammirare il temperamento di Claudia e lpprezzpidi quanto gli fosse mai capitato da quando lveva conosciuta.
Sean aveva il sonno leggero tipico del soldato e del cacciatore. I rumori naturali della foresta non lo disturbavano - nemmeno lo strepito delle iene intorno alla rete che proteggeva i trofei, dove le pelli dei leoni stavano ancora seccando - tuttavia, al leggero frusciare della tela della sua tenda, si svegli
Chi chiese con calma.
Sono io, Job. E arrivato uno dei battitori di guardia al fiume. Ha fatto trenta chilometri di corsa. Ieri al tramonto Tukutela ha traversato il fiume ed uscito dal Parco Nazionale. Sean si sentprudere la nuca per lccitazione e mise le gambe gidalla branda.
Benissimo, si parte tra venti minuti. Voglio essere sulle tracce di Tukutela prima che ci sia abbastanza luce per vederle. Sean andalla tenda di Riccardo. Capo! Si parte tra venti minuti. Tukutela nella riserva. Accidenti! Si capiva che Riccardo era ancora mezzo addormentato. Dove diavolo sono i calzoni? Ehi, Sean, vada a svegliare Claudia intanto, le spiace? La ragazza doveva aver sentito il movimento, perchquando Sean arrivalla sua tenda, lei gli andincontro con la pila in mano. La camicia da notte le arrivava fin quasi alle caviglie, aveva il colletto e i polsini di pizzo, ma il tessuto era cosfine che la luce lttraversava facendo risaltare il suo corpo nudo.
Ti ho sentito parlare con papdisse. Ci sarda camminare? Devo mettermi gli stivali o i mocassini? Gli stivali. Oggi dovrai fare la camminata pilunga e veloce della tua vita. Allmprovviso Sean sentche la tristezza per la disgrazia accaduta a Shadrach e lmminente perdita della licenza si erano gidissolte. In fondo stava per partire alla caccia di uno degli animali leggendari dellfrica, e la presenza della ragazza, in qualche imprecisabile maniera, accresceva la sua eccitazione.
I sassi vlei che attraversarono erano coperti di brina, che brillava alla luce dei fari, e la selvaggina che videro lungo la strada era in una specie di stato letargico, a malapena capace di spostarsi dalla pista per lasciar passare il Toyota. Raggiunsero il guado sul fiume Chiwewe unra prima delllba. Agli ultimi raggi della luna, gli alti alberi sulle due rive sembravano eserciti inargentati di mitici giganti.
Sean lasciil Toyota ben distante dalle tracce, con uno scuoiatore di guardia. Si disposero automaticamente nella formazione di caccia, coi clienti al centro. Pumula prese il posto di Shadrach in coda. Era un uomo forte e taciturno, con una folta barba nera.
Tutti gli uomini, compreso Riccardo, erano carichi di pesanti zaini e perfino Claudia portava le proprie borracce. Si avviarono verso monte e dopo un paio di chilometri presero ad accelerare il passo, ormai riscaldati. Sean notche Claudia si muoveva bene su quelle sue gambe lunghe e che teneva il ritmo senza difficolt
La luce delllba stava intensificandosi quando il battitore che era venuto a portare la notizia dellrrivo di Tukutela nella riserva lanciun grido di segnale indicando qualcosa per terra. L disse il matabele. Ho segnato il punto. Al primo sguardo, Sean capche il posto era un guado naturale per gli animali. Il veld africano tutto attraversato dai sentieri degli animali: in quel punto molti convergevano a stella. Plotoni di ippopotami avevano aperto un sentiero nel canneto lungo la riva. Branchi di bufali ed elefanti lo avevano quindi allargato, accrescendone la pendenza.
Non avevano fatto neanche cinque passi che Matatu, il primo a raggiungere le tracce, si rialze guardSean, coi lineamenti grinzosi contratti in una smorfia di eccitazione e felicit E lui! cinguett Sono i piedi del padre di tutti gli elefanti. E Tukutela! E lrrabbiato! Sean osservla grande impronta tonda stampata nel terriccio fine del sentiero e lccitazione provata poco prima fu sostituita da un senso di fatalit di gravitquasi religiosa. Matatu disse. Segui le tracce. Le tracce erano chiare come unutostrada e seguivano il sentiero degli animali fin nella foresta. Il vecchio maschio aveva accelerato il cammino, quasi fosse consapevole che il passaggio del fiume era il momento pipericoloso. Forse per tale motivo aveva deciso di guadarlo al tramonto, per poi approfittare dellscuritper allontanarsi sulla riva opposta.
Per sette o otto chilometri aveva proseguito senza fermarsi, poi aveva lasciato il sentiero per inoltrarsi in un roveto, dove aveva fatto una gran scorpacciata di bacche e germogli. confondendo alquanto le tracce. Matatu e Job andarono a vedere da che parte era uscito, mentre il resto della spedizione si fermun podiscosto per lasciarli lavorare in pace.
Ho sete! disse Claudia, prendendo la borraccia dalla cintura.
No! la fermSean. Se bevi appena hai sete, poi lvrai tutto il giorno, e la battuta appena cominciata. Lei esitun momento, considerla possibilitdi sfidare il divieto, poi rimise la borraccia alla cintola. Tu sei un capo severo gli disse.
Matatu fece un fischio sommesso dallltra parte del roveto.
Ha ritrovato le tracce di Tukutela disse Sean, guidandoli attraverso lntrico spinoso.
Llefante aveva abbandonato il sentiero battuto per seguire una vena di roccia che affiorava sul terreno, quasi cercasse deliberatamente di non lasciare tracce. Un occhio qualunque non sarebbe pistato capace di seguirlo, Matatu invece non ebbe esitazioni.
Ma che cosa vedrmai? chiese Claudia a Sean. Qua tutto roccia e sassi. Tra i sassi cresce sempre qualche filo drba e llefante li piega nella direzione di marcia. Lrba calpestata prende la luce in maniera particolare. Tu sapresti seguirlo? Sean scosse la testa. No. Io non sono un mago. Avevano parlato in un sussurro appena udibile, ma ora Sean disse: Basta gridare, che quello lci sente benissimo
Cosproseguirono in silenzio, in mezzo a una foresta che cambiava aspetto a ogni passo. Certe volte si stringeva intorno come una palizzata, e poco dopo invece si apriva, offrendo allo sguardo panorami di colline lontane e di vlei bruciati da poco, dove lrbetta rada era un tappeto verde tenero che spiccava sulla cenere nera. Lrba nuova aveva attirato branchi di vari animali: antilopi nere con le lunghe corna ricurve come scimitarre; le cervicapre, con le corna puntate in avanti come indici accusatori e la coda simile a un candido piumino da cipria; e gli gnu dal naso aquilino e la barbetta ispida, che si rincorrevano in cerchio come pagliacci, sollevando nuvole di cenere nera.
Quando il leone non a caccia, gli animali che sono la sua preda naturale lo stanno a guardare senza scappar via mentre scivola accanto a loro a non pidi cinquanta metri di distanza. Allo stesso modo ora quegli animali sembravano indovinare che il gruppo di esseri umani non costituiva una minaccia, e li lasciarono avvicinare moltissimo prima di trotterellare pigramente pilontano, con grande delizia di Claudia che a quella vista si sentricompensata della fatica di quattro ore di marcia forzata.
Raggiunsero una gola tra due colline, dove lcqua era rimasta intrappolata nella roccia in una sorta di piscina naturale. Era verde, stagnante e sobbolliva di putrefazioni vegetali, ma il vecchio elefante maschio vi si era abbeverato comunque, lasciandovi accanto un cumulo di sterco giallo e spugnoso.
Ci fermiamo qui dieci minuti annunciSean. Adesso puoi bere un sorso o due disse a Claudia, ma non di pi a meno che poi tu non abbia intenzione di assaggiare quella. Indicla pozza verdastra e lei fece una smorfia.
La lasciseduta vicino a suo padre e andda Matatu, che sedeva solo a unstremitdella pozza.
Qui c qualcosa che non va disse Matatu. Poi scosse la testa e le rughe sncavarono lugubremente. Il vecchio infelice. Non si nutre, e va come se la terra gli scottasse sotto i piedi. Perch Matatu? Non lo so ammise la guida. Ma non mi piace, buana. Proseguirono la marcia, e poco prima di mezzogiorno le tracce delllefante cambiarono direzione, puntando dritte verso est. Abbiamo guadagnato un paio dre su di lui sussurrSean a Riccardo. Ma Matatu non contento, e neancho. Llefante sembra molto teso, e adesso sta puntando dritto verso il Mozambico. Siamo a sedici chilometri dal confine. Se lo attraversa siamo fregati. Credi che ci abbia sentiti? Sean scosse la testa. E impossibile, siamo ancora troppo lontani. Sean considerla possibilitdi corrergli dietro, ma il colonnello Monterro stava visibilmente soffrendo per il caldo torrido di quella valle, perciabbandonldea. Certe volte Sean tendeva a dimenticare che Riccardo andava per i sessanta. Era sempre stato molto in forma, ma ormai cominciava a dar segni di stanchezza, aveva occhiaie violacee e la pelle un pogrigiastra.
l vecchio sembra spompatopens on posso certo dirgli che adesso bisogna mettersi a correre. Si era distratto, e quasi travolse Matatu che, agitatissimo, si era fermato di colpo a esaminare pida vicino unmpronta.
Cosa...? Sean snterruppe: aveva visto anche lui. Oh, dannazione! imprec Due serie di orme umane erano confluite lateralmente sulla pista delllefante e adesso ne confondevano le impronte: due uomini con scarpe di gomma.
Bracconieri dello Zambia grugnJob.
Bastardi! sibilSean. Nello Zambia, ossia al di ldello Zambesi, nel 1970 vi erano ancora circa dodicimila rinoceronti neri. Adesso non ce nra pineanche uno. I ricchi yemeniti pagavano cinquantamila dollari per un pugnale dallmpugnatura in corno di rinoceronte, e i bracconieri organizzavano vere e proprie spedizioni militari. Nella parte meridionale della valle dello Zambesi era rimasto qualche centinaio di rinoceronti, e cosdi notte i bracconieri sconfinavano dallo Zambia nello Zimbabwe cercando di sfuggire alle pattuglie di vigilanza. Erano uomini duri, pronti a uccidere anche le guardie oltre ai grandi animali di cui facevano razzia.
Avranno il Kalashnikov disse Job guardandolo in faccia. E penso che ce ne siano altri a guardare i fianchi. Sean, sono pidi noi e meglio armati. Cosa vuoi fare? Sean si alzin piedi. La concessione sulla riserva mia. Se li raggiungiamo, li attacchiamo. Le direttive del governo ai concessionari delle riserve erano molto chiare. Cra lutorizzazione a sparare a vista sui bracconieri.
Allora bisognersbrigarsi disse Matatu, alzandosi a sua volta.
Hanno due ore di vantaggio, e Tukutela ben presto dovrfermarsi a mangiare. Gli piomberanno addosso molto prima di noi. Sean raggiunse Riccardo e Claudia, che si erano seduti allmbra.
Bracconieri! disse. Probabilmente cercano rinoceronti, ma non si lasceranno certo scappare la possibilitdi cacciare un elefante. Lo guardarono senza parole, e Sean prosegu Dovremo muoverci in fretta per impedire che trovino Tukutela prima di noi. Voi due seguiteci con Pumula alla vostra velocit Job, Matatu e io ci mettiamo a corrergli dietro cercando di allontanarli dalllefante
Mentre stava per andarsene, Riccardo lo prese per un braccio. Sean io ci tengo a quelllefante, ci tengo piche a tutto il resto! Cercherdi accontentarla annuSean. Capiva benissimo. Ci teneva allo stesso modo anche lui.
Grazie. Riccardo gli lasciandare il braccio e Sean raggiunse Job e Matatu che lspettavano. Avevano dato gli zaini a Pumula e portavano soltanto le borracce.
Inseguimento rapido! ordin E occhio alle imboscate! Matatu si rimboccil perizoma di tela sotto la cintura, dopo di che si avvidi corsa. Sean si portsul fianco destro, e Job, che era mancino prese la sua posizione naturale. Nel giro di pochi secondi si lasciarono alle spalle il gruppo di Riccardo, e Sean concentrtutta lttenzione davanti a se.
Per tenersi in formazione su un terreno cosirregolare ci voleva molta esperienza. Le ali dovevano mantenersi leggermente avanzate rispetto a chi teneva il centro, coprendolo e proteggendolo, anticipando come potevano la direzione e sorvegliando il terreno per scongiurare imboscate, osservando nel contempo una distanza costante di cinquanta passi e tenendosi in contatto con sommessi richiami dccelli: il tubare di una colombella, il fischio di un bulbul, il trillo dellverla, gli acuti del nibbio; ciascuno di questi versi aveva il suo significato, era un ordine o un avvertimento.
Dopo unra di corsa giunsero in una radura e Matatu fece un segnale con la mano, che Sean capsubito. ltri duevoleva dire. Unltra coppia di bracconieri si era unita ai primi.
Corsero per unltra ora, senza mai rallentare, poi Matatu fece un nuovo segnale dal centro. ono vicinissimi. Attenzione. Pericolo. Rallentarono il passo, avanzando con estrema circospezione.
Le tracce li avevano condotti verso un kopje, un piccolo altopiano, non pilungo di un chilometro e mezzo. Pancia a terra, per non stagliarsi contro il cielo azzurro, scivolarono fin sul ciglio del pianoro e osservarono il panorama. Un fiume asciutto serpeggiava in fondo alla valle: il suo corso era segnato da una stretta striscia di cespugli verde scuro, mentre per il resto la valle era coperta soltanto della rada e sbiadita erba invernale, che brillava al sole. Per un momento Sean non vide nulla, poi dmprovviso Tukutela, rimasto nascosto dietro un grosso formicaio, uscallo scoperto. Sean emise un sospiro. Era a quasi due chilometri di distanza, ma comra imponente! Sean lo ricordava male. Tukutela era grigio scuro come la roccia vulcanica, alto e magro. Le orecchie ondeggiavano armoniosamente a ogni passo, sbrindellate e consunte alle estremit come vecchie e gloriose bandiere lacerate dai proiettili e annerite dal fumo delle cannonate. Anche le zanne di Tukutela erano scure, macchiate dallt solide colonne dvorio, coscurve che nel punto pibasso sembravano sbilanciare con il loro peso perfino quella struttura massiccia.
Sean si senttrafiggere dal rimorso. Anche se era legale, ammazzare una bestia come quella rappresentava unffesa agli dei della boscaglia. Eppure, sapeva che non avrebbe esitato a farlo. Per un cacciatore, pinobile la predapiforte lmpulso a procurarsene il trofeo.
Job fischiancora, distogliendo dalllefante lttenzione di Sean, che solo allora distinse; bracconieri.
Erano quattro, e si stavano avvicinando rapidamente allnimale per chiuderlo in trappola. Erano appena usciti dagli alberi alla base del pendio, e procedevano di corsa, in fila indiana, nellrba alta. Spuntavano fuori con la testa e le spalle come una fila di galleggianti di sughero che ondeggino ritmicamente in mare. Ognuno di loro portava in spalla una mitraglietta dassalto AK 47, il famoso Kalashnikov.
Sean prese il Weatherby e inquadrcol mirino telescopico i bracconieri. Proprio mentre guardava, il primo della fila prese in mano il mitra e fece un segnale ai compagni. Allora Sean tirun gran respiro, espira mete trattenne il resto dellria nei polmoni. Prese la mira e premette il grilletto. Il calcio gli sbattcontro la spalla col solito rinculo fortissimo del Weatherby, sicchSean perse di vista il bersaglio. Prima che si riprendesse sentJob gridare esultante: Shayile! Lai preso! Quando torna puntare il mirino telescopico, vide solo tre teste spuntare dallrba.
I tre bracconieri si erano voltati e rispondevano al fuoco, spazzando lltura dove erano nascosti Sean e Job con raffiche selvagge che sembravano un incessante rullo di tamburi. Alle loro spalle, Sean vide il vecchio elefante maschio che se la filava. Orecchie piegate allndietro e zanne molto alte sopra lrba, si tuffnei cespugli in riva al fiume e in breve sbucdallltra parte.
Corri, bellezza! LncitSean. Se non ti avrio, nessuno ti avr Poi torna dedicare tutta la sua attenzione alla banda di bracconieri. Due continuavano a investire il kopje con raffiche di copertura, mentre il terzo era corso dal compagno per aiutarlo a rimettersi in piedi. Il bracconiere ferito era piegato in due e si tamponava un fianco con la mano.
To beccato! borbottSean, e fece fuoco di nuovo. Vide alzarsi la polvere tra lrba, molto vicino ai due. I bracconieri cominciarono a ritirarsi, trascinandosi dietro il capo, e sparirono in breve tra la fitta vegetazione.
Chi seguiamo? I bracconieri o Tukutela? volle sapere Job.
Quello gisparito rispose Sean. La frontiera con il Mozambico non era segnata da filo spinato o altro, ma un sesto senso avvertiva Sean che il pachiderma lveva gisuperata.
Continua ad andar forte disse Matatu, sputando per terra.
Molto pidi quanto possa correre qualsiasi uomo. Per questnno Tukutela non lo v嶮iamo pi S ma la prossima stagione tornerdisse Sean. Lnno che viene ripassernel Parco Nazionale e attraverserancora il fiume Chiwewe. E noi saremo lad aspettarlo. Forse disse Matatu, dopo aver fiutato una presa di tabacco dal corno cavo che portava appeso alla cintola. Ma non affatto certo, perchmagari lo troveranno prima i bracconieri, oppure morirdi vecchiaia. Quel pensiero riempSean di malinconia. Aveva voluto quelllefante: lveva voluto con tutto il cuore e tutta lnima. Adesso, girandosi per riprendere la via del ritorno, la delusione gli piombaddosso di colpo, e si avvimogio mogio.
Poco prima di mezzanotte raggiunsero Riccardo e Claudia che dormivano sotto un riparo di frasche su giacigli di erba tagliata, accanto alle braci di un fuoco. Pumula vegliava poco distante.
Riccardo si svegliappena Sean gli toccla spalla, e si alzimmediatamente, impaziente di sapere. Lvete trovato? Cos successo? Se n andato, capo. Siamo riusciti a far scappare i bracconieri, ma Tukutela ha passato il confine gli disse Sean. Deluso, Riccardo ripiomba sedere sullrba, ascoltando in silenzio il racconto di Sean. Claudia passun braccio intorno alle spalle del padre per consolarlo.
Poi Sean si alz lo e Matatu andiamo a prendere il Toyota. Ci vediamo fra cinque o sei ore. Arrivarono al campo verso llba, trovando pronta lcqua calda per la doccia e i vestiti lavati e stirati. Si ritrovarono per far colazione. Sean riempi piatti di uova fritte e pancetta. Fu allora che Riccardo parl
E se seguissimo Tukutela in Mozambico? Se andassimo a cercarlo nelle paludi? Sean lo fisssbalordito. Mio Dio, non dirsul serio! Non ha idea di come stanno le cose laggi c la guerra civile! Voglio quelllefante pidi qualunque altra cosa al mondo. E si aspetta che io, Job e Matatu ci suicidiamo per soddisfare un suo capriccio?
No, non per un capriccio. Diciamo per mezzo milione di dollari. Mi sento responsabile di averle fatto perdere la licenza. Con mezzo milione di dollari potrcomprarsi una buona concessione nel Botswana. Ci pensi. Sean balzin piedi cosviolentemente da rovesciare il piatto. Poi si allontansenza voltarsi indietro.
Si affaccisulla sponda del fiume, allstremitdel campo, guardando un piccolo branco di impala che si abbeveravano. Su un albero secco in riva allcqua verde cra unquila di fiume dalla testa bianca.
Pensava allnno dopo, quando non avrebbe avuto pila concessione. Avrebbe compiuto quarantnni, senza aver ancora concluso niente nella vita. Suo padre sarebbe stato molto contento di riprenderlo in ditta, ma adesso il presidente della Courteney era suo fratello Garry, che ne sarebbe stato assai meno entusiasta.
Pensagli uffici con lria condizionata, alla cravatta, allbito scuro, alle interminabili riunioni con avvocati e ingegneri, al traffico dellra di punta e alla puzza della cittinquinata.
Pensal mezzo milione di dollari. Con quei soldi in tasca, poteva far gli sberleffi al banchiere Garry Courteney; per non parlare degli altri.
Si avviverso la capanna di Job. Lomo stava mangiando da solo accanto al fuoco, servito dalla moglie pigiovane. Quando vide arrivare Sean le ordinpacatamente di ritirarsi, poi versuna tazza di caffper il suo amico. Sean si sedette e prese in mano la tazza. Poi comincia parlare in sindebele. Cosa penseresti di uno che seguisse Tukutela fino alle paludi lungo lo Zambesi? Non vale neppure la pena di pensare a un uomo di tale stupiditrispose Job.
Matatu, che dormiva non lontano di l avvertla presenza del padrone e uscdalla capanna, sbadigliando, poi venne ad accucciarsi ai piedi di Sean. Matatu sarebbe andato con lui ovunque, senza un attimo di esitazione, cosSean continua rivolgersi a Job: Mio vecchio amico di tanti anni, ti darqualcosltro a cui pensare, allora. Monterro vuole seguire llefante in Mozambico. Offre mezzo milione di dollari. Cosa ne pensi di mezzo milione di dollari? Job sospir Anche a questo non vale la pena di pensare troppo. Quando si parte? Dietro di lui, Matatu ridacchi afferrando la spalla di Sean. Mozambico? Inhlozane. Ti ricordi, buana? Inhlozane: Seni della Vergine due colline gemelle che tutti e tre ricordavano benissimo. Ci erano passati lltima volta nella primavera del 1976, con la divisa degli Scout di Ballantyne. Un prigioniero aveva rivelato lsistenza in quella zona di un grande campo dddestramento di guerriglieri, e lo Stato Maggiore rhodesiano aveva mandato un aereo Vampire a fare un giro di ricognizione.
Tra le duemila e le duemilacinquecento persone aveva detto lsperto ricognitore alla riunione. Stanno lda circa sei mesi, dunque lddestramento quasi terminato. Probabilmente stanno aspettando le piogge per cominciare una grande offensiva. Lzione preventiva contro il campo dddestramento dei guerriglieri fu affidata agli Scout di Ballantyne, con grande gioia di Sean. Gli uomini partirono coi vecchi aerei Dakota, stipati allnterno della fusoliera, seduti sul paracadute. Il numero dei bianchi e dei negri pressappoco si equivaleva, e il nerofumo mimetico li rendeva tutti uguali.
La zona del lancio era a venti chilometri dal campo dddestramento nemico e a centocinquanta dal confine tra il Mozambico e quella che allora si chiamava ancora Rhodesia. Al calar del sole tutti e trecento gli Scout erano sul terreno, riuniti e pronti a muoversi.
Procedettero nella marcia dvvicinamento al chiaro di luna e dopo mezzanotte avevano giraggiunto la confluenza dei due fiumiciattoli che fronteggiavano il campo dddestramento, situato sullltra riva. Sean, con Job al fianco, aveva ispezionato personalmente tutte le posizioni. Per il resto della notte gli uomini erano rimasti in attesa dietro le mitragliatrici, mentre la brezza portava i rumori e ldore di fumo e di cibo provenienti dal campo.
Alllba erano arrivati ululando i Vampire da ovest, scaricando le loro bombe al napalm. Palle di fuoco arancione, molto piluminose del giorno che nasceva, che esplodevano emanando un tremendo fumo nero: il calore e la puzza del napalm raggiunsero a folate il luogo dove gli Scout erano in agguato. I bombardieri Canberra arrivarono venti secondi dopo, con bombe a frammentazione cariche di esplosivo ad alto potenziale. I superstiti del campo scapparono fuori dalla foresta urlando e smaniando come una folla in preda al panico. Sean soffinel fischietto, e trecento armi automatiche aprirono insieme il fuoco a raffica. Lrdine era di prendere prigionieri solo gli ufficiali o i commissari politici. Poi dilagarono in massa nel campo, tirando bombe a mano nei rifugi e frugando dappertutto in cerca di sopravvissuti o, cosa piimportante, di documenti e carte. Da bravi marxisti, infatti, i guerriglieri erano ossessionati dalle scartoffie e registravano tutto.
Correndo in testa ai suoi uomini, Sean fu il primo ad arrivare alla baracca del comando, al centro del campo. Nel primo ufficio cra un negro alto che stava prendendo manciate di documenti dalle casse che fungevano da armadietti e le scagliava sul pavimento al centro della stanza, con la chiara intenzione di bruciarli.
Sean gli fece lo sgambetto con un calcio e appena fu a terra gli vibrun colpo dietro lrecchio con la canna del mitra. Poi arrivMatatu, sogghignando come un folletto, e si accinse a tagliar la gola al guerrigliero stordito.
No lo fermSean. Lo vogliamo vivo, questo qua. Dopo due secondi arrivanche Job. Faraccattare da qualcuno tutte queste scartoffie gli ordino Sean. Guardlrologio. Gli elicotteri saranno qui fra venti minuti. Lviazione rhodesiana era disperatamente a corto di elicotteri. Di tutte le nazioni del mondo, soltanto il Sudafrica la riforniva ancora. Per questa operazione potevano rischiare solo due elicotteri: uno sarebbe servito per lvacuazione dei feriti, mentre lltro sarebbe stato riempito da quasi cinque tonnellate di documenti; un vero tesoro, la cui perdita era per il nemico un colpo ben pigrave delle centinaia di morti lasciati sul terreno. Ma per far posto alle carte, Sean fu costretto a tenere con si prigionieri nella marcia di ritorno.
Quarantacinque minuti dopo lnizio dellttacco gli elicotteri partirono e gli Scout si disposero a muoversi. Mentre la prima sezione di cinquanta uomini si avviava a passo di corsa leggera, Job raggiunse Sean. Il prigioniero che hai preso, colonnello. Lo riconosciuto. E il compagno Cina in persona. Il compagno Cina era il comandante responsabile di tutto il settore nordest, praticamente un generale di corpo drmata. Era insomma un uomo da cui i servizi segreti militari si ripromettevano di trarre una quantitdi notizie interessantissime.
Accertati che arrivi a destinazione sano e salvo, capitano gli ordinbruscamente Sean. Trattalo come la tua nuova mogliettina. Cina si rifiuta di camminare gli disse Job. Non possiamo sparargli e non possiamo portarlo di peso, e lui lo sa benissimo. Sean andsubito dal prigioniero che, sorvegliato da due soldati, se ne stava sdraiato con le mani dietro la testa.
In piedi e marciare gli ordin lltro gli sputsugli stivali. Sean slaccila fondina e tirfuori la rivoltella 357 Magnum. Lppoggicontro la tempia dellomo.
In piedi ripet E lltima volta che te lo dico. Tanto lo so che non spari gli rise in faccia lomo. Non te lo puoi permettere. E Sean spar La bocca dellrma era puntata oltre la spalla di Cina, ma la canna era premuta forte contro lrecchio del prigioniero.
Il compagno Cina url premendosi lrecchio con le mani. Un rivolo di sangue gli coldal timpano sfondato. In piedi! disse Sean; sempre premendosi lrecchio ferito, il compagno Cina gli sputaddosso unltra volta. Sean appoggila canna della pistola sullltro orecchio. Il compagno Cina si alzin piedi.
Forza, muoversi ordinSean, affidando il prigioniero a Job, che sospingendolo con una mano tra le scapole, lo fece trotterellare davanti a slungo la riva del fiume.
Quando Cina cadde in ginocchio, sopraffatto dal dolore della ferita allrecchio, Sean gli fece unniezione di morfina e gli diede da bere dalla sua borraccia. Per un rivoluzionario che ammazza i neonati e taglia via i piedi alle vecchiette, questa una passeggiata nel parco gli disse. Lui e Job lo tirarono su per i gomiti, e insieme lo trascinarono finchla morfina non comincia fare effetto, senza mai perdere contatto con la colonna di Scout che correva attraverso la foresta.
Avete vinto una piccola battaglia oggi, colonnello Courteney disse Cina dopo circa un chilometro, diventando loquace per effetto della morfina. Ma domani la guerra la vinciamo noi. Il tono di Cina era duro e pieno del risentimento di chi nelle contrarietsicuro di essere nel giusto.
Come fai a sapere come mi chiamo? gli chiese divertito Sean.
Sei famoso, colonnello, nella tua infamia. Grazie del complimento, caro Cina, ma non credi di cantar vittoria un potroppo presto? Vince la guerra chi controlla le campagne, e finalmente noi siamo riusciti a controllarle, e vi abbiamo imbottigliato nei paesi e nelle citt I latifondisti bianchi stanno disanimandosi, e i negri delle campagne ormai simpatizzano apertamente per noi. Il mondo vi contro. Perfino il Sudafrica, vostro unico alleato, si sta stancando di questa guerra. Finirpresto, molto presto... Continuarono a polemizzare, sempre correndo, e a dispetto di se stesso Sean si ritrova dover ammirare il prigioniero. Era di intelligenza pronta, la sua padronanza dellnglese era mirabile e quella della politica e della tattica militare ancora di pi Fisicamente, poi, era in gran forma. Pochi uomini con un timpano sfondato sarebbero riusciti a tenere quel ritmo di marcia. Sean prese a studiare il compagno Cina con rinnovato interesse. Era probabilmente di qualche anno pigiovane di lui. Aveva lineamenti sottili, nilotici, pida etiope che da shona, naso stretto e arcuato e bocca fine, senza labbroni negroidi.
Arrivarono poco dopo mezzogiorno al punto dove li aspettava la
colonna di camion. Erano scortati dalle autoblindo e avevano la ghiacciaia piena di lattine di birra. Gli Scout avevano percorso sessantacinque chilometri in poco pidi sette ore. La birra gelata sembrloro nettare.
Sean ne diede una lattina anche al compagno Cina. Mi spiace per il tuo orecchio disse brindando.
Avrei fatto lo stesso con te sorrise Cina, sempre con lo sguardo imperscrutabile. Al nostro prossimo incontro? propose.
Al prossimo incontro accettSean.
Pitardi, quella sera stessa, Sean venne a conoscenza della fuga del compagno Cina. A quanto sembrava, le guardie si erano addormentate sul camion, e lui era riuscito a slacciare il telone e a saltar gi nonostante le manette. Nascosto dal polverone alla vista degli altri autocarri, era subito scomparso nellrba alta, sul ciglio della pista. Due mesi dopo, Sean aveva letto un rapporto dei servizi segreti militari secondo il quale Cina aveva comandato un vittorioso attacco a una colonna di rifornimenti sulla strada di Mount Darwin.
Matatu, ricordo tutto benissimo disse Sean alzandosi e avviandosi verso la tenda di Riccardo.
Quando entr Claudia era accanto al padre, e i due stavano discutendo animatamente. La faccia della ragazza era tutta rossa, e gli occhi le brillavano per la collera, ma non appena Sean entrnella tenda si zitt
Capo disse Sean, laggiin Mozambico come in Vietnam, ma stavolta non ci sarlsercito americano a proteggerla. Ha capito bene? Monterro annuCi voglio andare comunque. E va bene. Le mie condizioni sono queste: firmeruna dichiarazione, in virtdella quale io non sarin alcun modo responsabile di qualunque cosa le succeda. Dccordo. Poi voglio una cambiale per lntero ammontare pattuito, esigibile sul suo patrimonio nellventualitdella sua morte. Qua la carta. Lei pazzo, capo, lo sa o no? Ma certo sogghignRiccardo. E lei, allora? Ah, io sono nato cosrise Sean. Si strinsero la mano e tornarono seri. Stanotte attraversiamo il confine. Cisignifichermarce forzate e viaggiare leggeri. Voglio tornare entro dieci giorni. Riccardo annue Sean gli disse: Adesso vada a riposare. Ne avrbisogno
Stava per andarsene, quando si accorse dellria furibonda di Claudia. Avvertirper radio il mio ufficio di noleggiare un aereo che ti venga a prendere qui domani. Ti farprenotare un posto sul primo volo per Anchorage. Claudia fece per ribattere, ma Riccardo le posuna mano sul braccio.
Va bene disse. Lei torna a casa. Ci penso io. Chiaro che torna a casa ribadSean. Di sicuro non viene in Mozambico con noi. Appena Sean li lasci Claudia saltin piedi e comincia girare furiosa per la tenda. Riccardo la guardava, segretamente compiaciuto.
A dispetto dellra che le alterava lspressione, era bellissima. La ragazza si fermvicino alla branda e lo fiss Sono venuta in Africa a condizione di seguirti dappertutto, lo hai dimenticato? Mi dispiace, tesoro. Non vieni. E va bene. Tirun profondo respiro. Non vorrei farlo, papma non mi lasci scelta. So quanto ci tieni, ma se non potrvenire con te, allora ti impedirdi andare. Lui ridacchiancora, divertito e niente affatto preoccupato. E come faresti a fermarmi, bambina mia? le chiese.
E semplice: basterche dica a Sean Courteney quello che ho saputo dal dottor Andrews. Riccardo Monterro balzin piedi con rapiditfelina e prese la figlia per le braccia. Cosa ti ha detto Andrews? le chiese con voce secca e tagliente come un rasoio.
Che a novembre ti venuta una piccola macchia nera sul braccio destro. Istintivamente lui lo nascose dietro la schiena. Lui te la tolta, ma la biopsia ha rivelato che purtroppo ti resta un anno di vita al massimo. Ecco cosa mi ha detto il dottore. Riccardo Monterro si sedette sulla branda e parlcon voce improvvisamente stanchissima. Quando te la detto? Sei settimane fa. Claudia gli si sedette accanto. Ecco perchho voluto venire in Africa. Per non separarmi da te nemmeno per un giorno, di quei pochi che ci restano. Quindi verrcon te anche in Mozambico. No ribattlui, scuotendo la testa. Questa battuta di caccia lltima cosa che veramente voglio nella vita. Avresti il coraggio di negarmela? Ma io non ti voglio negare nulla replicdolcemente Claudia. Io voglio che tu vada, ma desidero stare con te. NON SE NE PARLA NEANCHE! urlSean. Lei non viene, capo, ed la mia ultima parola. Se pago mezzo milione di dollari avrben diritto di decidere ribattRiccardo con calma. Io dico che viene anche lei, e ci viene. Erano in piedi vicino al Toyota. Sean respirprofondamente, guardando padre e figlia che, fianco a fianco, lo fronteggiavano. Vide che entrambi avevano unspressione quanto mai risoluta. Gli venne la tentazione di rimettersi a sbraitare, ma si controll Sia ragionevole, capo riprese, moderando il tono. Sa bene che non possibile. I due continuavano a guardarlo fisso, sordi a qualunque ragione.
Laggic la guerra. Non possiamo portarla. Ma perchfai tante storie, si pusapere? Perchsono una donna? intervenne Claudia. Mi hai ben visto camminare, non mi stanco e reggo ottimamente il caldo. Sean distolse lo sguardo da Claudia e si rivolse a Riccardo: Come padre non pupermetterglielo. Riesce a immaginare cosa le succederebbe se cadesse in mano a una banda di tagliagole della Renamo? Con i guerriglieri della Resistenza Nazionale del Mozambico cra poco da scherzare e Riccardo lo sapeva. Sean lo vide rabbrividire, ma anche Claudia se ne accorse e, prima che cedesse, gli prese la mano e parlcon voce ferma.
O vengo ancho, o non va nessuno, e tu puoi dire addio al tuo mezzo milione di dollari, colonnello Sean Courteney. Mio padre e io siamo perfettamente dccordo su questo. Vero, pap Temo proprio di s Sean. Riccardo aveva lria triste. Su questo non si putrattare. Se vuole i soldi, bisogna portare anche Claudia. Sean girsu se stesso e si avviverso la tenda, ma dopo qualche passo si ferme si girdi nuovo. Va bene disse guardando freddamente Claudia. Se poi perti rompi la testa, non venire da me a fartela aggiustare. Stai pur tranquillo, te lo prometto gli rispose lei con voce melliflua, ed entrambi seppero che, da quel momento, la loro tregua era finta.
Abbiamo delle carte da firmare, capo, venga con me. E Sean si avviverso la tenda della mensa senza voltarsi pi
Con due dita, Sean scrisse sulla sua vecchia portatile le dichiarazioni liberatorie per padre e figlia, che cominciavano cos ienamente consapevole del rischio e dellllegalitdi questo atto... Poi scrisse il agher da far firmare a Riccardo e chiamJob e il cuoco perchfacessero da testimoni. Ficctutto in una busta indirizzata al suo ufficio di Harare, e la chiuse nella piccola cassaforte dcciaio in fondo alla tenda.
Forza, allora, si parte disse.
Quando lasciarono il campo di Chiwewe crano ancora almeno quattro ore di luce, ma Sean parta tutta velocit sballottandoli spietatamente sui sedili del Toyota, perchvoleva arrivare assolutamente al confine prima di sera.
Guidando, parlava con voce molto controllata: Prima di cominciare questa visita guidata al paradiso mozambicano del proletariato, consentitemi di proporvi alcuni fatti e qualche cifra Nessuno protest sicchlui prosegu Fino al 1975 il Mozambico era una colonia portoghese. Per quasi cinquecento anni aveva sub鮅o questo dominio ed era una comunitragionevolmente prospera e felice di ben quindici milioni di persone. I portoghesi non disdegnavano commistioni di sangue con la popolazione indigena: i risultati furono un gran numero di mulatti e una politica di assimilazione in base alla quale ogni persona di colore, se raggiungeva determinati livelli di civilizzazione, aveva diritto alla nazionalitportoghese. Tutto funzionava benissimo, come in gran parte delle vecchie amministrazioni coloniali, specialmente quelle britanniche
Tutte storie sghignazzClaudia. Questa pura e semplice propaganda inglese. Propaganda? ripetSean con un sorrisetto. Attenta, perchun fatto che lndiano o lfricano medio che vive in unx colonia britannica adesso sta molto peggio di prima, e questo vale cento volte di piper il mozambicano medio. Ma almeno sono liberi interloquClaudia, e Sean si mise a ridere.
E questa sarebbe libert Lconomia guidata secondo i princ髹i socialisti del caos e della rovina ha condotto a una recessione media del dieci per cento lnno dal ritiro dei portoghesi; al crollo della pubblica istruzione, con solo il cinque per cento di bambini che vanno a scuola; c un dottore ogni 45.000 persone e una mortalitinfantile del trecentoquaranta per mille; ma, come dici tu, almeno sono liberi. Ma non potrcerto andare davvero cosmale protestlei.
No riconobbe Sean. Va molto peggio. Non avevo ancora menzionato altri due fattori: la guerra civile e lIDS. Quando i portoghesi sono andati via, il potere passato a un dittatore di nome Samara Machel e al Frelimo il Fronte per la Liberazione del Mozambico, il suo partito. Machel non credeva affatto alle elezioni, e il suo regime direttamente responsabile delle presenti condizioni del Paese e del sorgere della Renamo, la Resistenza Nazionale del Mozambico. Nessuno sa molto degli scopi e dei capi del movimento, ma resta il fatto che controlla la maggior parte del Paese. Tutti sanno che la Renamo unrganizzazione fantoccio diretta, rifornita e controllata dai sudafricani. Prende ordini da Pretoria liutClaudia, allo scopo di rovesciare il governo legittimo. Ma brava, papera annuSean. approvando. E una citazione quasi letterale del verbo dellrganizzazione per lnitAfricana. E poichsono sudafricano naturalmente ritieni che anche io sia responsabile di tutto. Lpidemia di AIDs, la carestia in Etiopia, Angola e Mozambico, la caduta del governo in Nigeria e Zaire... tutto uno sporco complotto sudafricano. Questa la veritappurata dallNU e dallUA. Ma smettetela sbottRiccardo Monterro. Ne ho abbastanza. Scusate, mi sono lasciato un potrasportare disse sorridendo Sean. Volevo soltanto avvertirvi che, una volta passato il confine, dobbiamo aspettarci di tutto. Bisogna solo sperare di non incontrare i ragazzi del Frelimo o della Renamo, perchtra loro c poco da scegliere: sparano le stesse pallottole. Il pensiero gli fece rizzare i capelli in testa: stava per affrontare di nuovo un pericolo mortale, e lmozione cominciava a farsi sentire. La presenza della ragazza non gli dava nemmeno pitanto fastidio, anzi, acuiva la sua impazienza, e sentsvanire il risentimento nei suoi confronti. Sean continua guidare in silenzio, e anche gli altri tacquero man mano che si avvicinavano al confine.
A un certo punto Sean si gira guardare dietro, e Job annu
Eccoci, signore e signori disse Sean con calma. Siamo a cinque chilometri dal confine, distanza di sicurezza. Da qua in avanti ci toccherscarpinare. Riccardo mise giun piede dal Toyota, ma Sean gli disse secco: Attenzione, capo, scendi su quel tratto di roccia, non vogliamo lasciare tracce
Uno per volta gli altri fecero lo stesso. Sean aveva raccomandato di posare la scarpa dove lveva appoggiata quello davanti. Il cuoco, che era venuto con loro per riportare il Toyota al campo, rimise in moto.
Vain pace, mambo! grida Sean nellndarsene.
Speriamo bene rise Sean, e lo salutcon la mano. Poi si rivolse a Job: Andiamo! E senza lasciare tracce! La formazione prevista a questo scopo era la fila indiana, aperta da Job: tutti gli altri mettevano i piedi dove li metteva lui. In coda Matatu copriva le tracce, rimettendo a posto un sasso capovolto, raddrizzando un filo drba, spazzando il terreno con una frasca.
Job badava con cura a evitare i sentieri degli animali e il terreno molle, muovendosi peraltro con sorprendente rapidit tanto che nel giro di mezzra Claudia si accorse di essere madida di sudore. Giunti in cima a un basso kopje, Sean li sollecita gesti a nascondersi dietro un cespuglio per non stagliarsi contro il cielo arrossato dal tramonto.
Come mai ci fermiamo qui? chiese Claudia.
Siamo proprio sul confine spiegSean. E utilizzeremo la poca luce che resta per studiare la zona dove poi ci inoltreremo. Alzil binocolo e si mise a scrutare di sotto, mentre a pochi passi di distanza anche Job faceva lo stesso. Esaminarono con attenzione il terreno che li aspettava finchanche lltimo raggio di sole fu scomparso. Allora Sean ripose il binocolo nel taschino e si rivolse a Claudia.
E ora di truccarsi le disse. Per un attimo lei non cap poi sentsulla guancia il grasso della crema al nerofumo e istintivamente si ritrasse. Staferma! berciSean. La tua faccia bianca riflette la luce come uno specchio. Questa crema, poi, va bene anche contro gli insetti e le scottature. Le impiastrcon cura tutta la faccia e il dorso delle mani.
Ecco che spunta la luna. Sean findi spalmarsi il grasso in faccia e passil tubetto a Riccardo. Adesso possiamo andare. Sean cambiancora una volta formazione, disponendo sui fianchi Job e Pumula. mentre lui apriva la fila. Proseguirono in silenzio nella foresta: unra, e poi ancora unltra ora, senza fermarsi mai. Piano piano il silenzio e il chiaro di luna conferirono alla marcia notturna untmosfera di irrealtonirica. I movimenti di Claudia diventarono simili a quelli di una sonnambula sicchquando Sean si fermdi colpo lei gli finaddosso. e sarebbe certamente caduta per terra se lui non lvesse subito afferrata col suo forte braccio.
Aspettarono immobili, tendendo lrecchio. Dopo quasi cinque minuti Claudia si mosse leggermente per liberarsi dalla stretta, ma lui la trattenne ancora piforte e la ragazza rinunci Dal fianco destro, Job emise il richiamo di un uccello notturno, e senza far rumore Sean si stese a terra tirando gianche lei. La ragazza si rese conto che doveva esserci un vero pericolo e i suoi nervi si tesero ancor pi Adesso il braccio di Sean non le dava pifastidio. Istintivamente si rilasse si strinse a lui. Era una bella sensazione stargli vicino.
Dal buio si alzil verso di un altro uccello e Claudia si sentimprovvisamente sola e in pericolo. quando Sean si staccda lei per sussurrare qualcosa a suo padre. Si avvicinad ascoltare. Il suo braccio sfiorava quello nudo di Sean, ma lui non sembrfarci caso, sicchClaudia non si mosse, per godere della sensazione di sicurezza e conforto che le dava.
C una piccola squadra di uomini armati accampata poco pioltre stava spiegando Sean. Ma possiamo aggirarli. Quando la marcia ricominci Claudia si rese conto che era la prima volta in vita sua che si trovava oltre la trincea difensiva della societcivile. Lnon cra la polizia a proteggerla: era inerme come unntilope davanti al leopardo, sola in una foresta piena di predatori. Acceleril passo, avvicinandosi a Sean. Claudia aveva perso da tempo ogni senso drientamento, perchSean li guidava in direzioni imprevedibili, a volte muovendosi in fretta, altre rallentando fino a immobilizzarsi in seguitO a qualche segnale proveniente dalle ali, di cui lei non si era nemmeno accorta. Notche Sean guardava il cielo ogni pochi minuti e capche si orientava con le stelle: ma per lei quelle costellazioni erano ignote come le luci di una cittstraniera.
Poi, dopo un po si rese conto che avevano ricominciato ad andare dritti. Evidentemente per il momento il pericolo era passato. Venuta meno la tensione, Claudia cominciben presto a sentire la stanchezza. Le gambe erano pesanti e lo zaino sembrava diventato di piombo. Guardlrologio. Le lancette luminose le dissero che da quando avevano aggirato il campo degli uomini armati erano passate cinque ore.
a quando si decide a fermarsi?si domand fissando esasperata la schiena di Sean, odiandolo, e ordinandogli mentalmente di arrestarsi una buona volta. Ma lui continuava ad andare avanti, e le venne il sospetto che stesse cercando di umiliarla apposta, di farla crollare, di costringerla a implorare piet Adesso faceva davvero freddo, sentiva la brina scricchiolarle sotto i piedi, e aveva gli arti intorpiditi, ma tenne duro, e allmprovviso si accorse che ora distingueva benissimo tutti i riccioli folti e lucidi sulla nuca di Sean.
lba, finalmentepens In quel momento Sean si ferm Claudia gli andvicino, con le gambe che le tremavano dalla stanchezza
Mi dispiace, capo disse piano Sean rivolgendosi a Riccardo dietro di lei, ma ho dovuto spingere un po Bisognava allontanarsi il pipossibile da quelli lprima che facesse giorno. Come si sente Non c problema borbottRiccardo, ma nella luce grigiastra delllba appariva pallido e affaticato.
Sean diede uncchiata a Claudia, in piedi accanto a lui. Nessuno dei due parl ma Sean inclinleggermente la testa. Il primo giorno e il terzo sono sempre i peggiori le disse.
Sto benissimo dichiarClaudia. Potrei tranquillamente andare avanti ancora un pezzo. Come no! ridacchilui. Persarmeglio che tu dia invece uncchiata a tuo padre. Sean si allontane torndopo qualche minuto con due tazze di tJob aveva fatto un fuocherello che non produceva quasi fumo, e che aveva spento immediatamente dopo aver portato a bollitura lcqua del te. La bevanda era forte e caldissima, e a Claudia - che nel frattempo si era avvolta nel suo sacco a pelo imbottito ultraleggero per ripararsi dal freddo delllba - parve di non aver mai bevuto niente di pibuono Col te, Sean le passun pacchetto di gallette e delle fette di carne secca. lei cerco dl non divorarle come un lupo.
Fra pochi minuti ripartiamo Lvvert e quando vide il disappunto nel suo sguardo le spieg Non bisogna mai dormire vicino al fuoco, puattirare i cattivi
Proseguirono per sei o sette chilometri e si fermarono su un rialzo del terreno, facilmente difendibile. Sean le mostrcome scavare una buca a modi letto e usare lo zaino come cuscino. Claudia cadde addormentata come se avesse preso un colpo in testa.
Sveglia, sono gile quattro! la scosse Sean, dopo quello che in realtle era parso un minuto. Le porse una tazza di te un altro pacchetto di gallette. Fra cinque minuti si va. Continuarono la marcia per tutta la notte, con brevi soste ogni due ore. Allnizio Claudia provla sensazione di avere le gambe ingessate, ma poi scaldandosi le pass e tenne il ritmo senza troppo penare.
Alllba si fermarono di nuovo per bere una tazza di t Claudia cominciava a dipenderne. Era sempre stata una bevitrice di caff ma adesso, mentre marciava, si sorprendeva a pregustare la prossima tazza di tbollente. E lnica cosa che mi fa tirare avanti confida suo padre, mezzo scherzando e mezzo sul serio.
Sean li raggiunse dopo unnimata discussione con Job e Matatu. Siamo a poche ore di marcia dal canneto dove abbiamo visto Tukutela. Guardcon intenzione Claudia. Mi piacerebbe arrivarci prima di fermarci a dormire, ma naturalmente se qualcuno non ce la fa pi Lascila frase in sospeso, tra la sfida e lccusa.
Anzi, mi va benissimo una passeggiatina dopo colazione dichiaro lei amabilmente.
Quando Sean se ne and suo padre raccolse le foglioline di tdalla tazza e le buttvia. Attenta a non innamorarti di lui, tesoro. E un boccone troppo grosso anche per te. Lei lo guard Innamorarmi di lui? Sei matto, pap Ma se non lo sopporto! Meglio cosmormorlui a voce cosbassa che Claudia non potesser sicura di aver capito quel che aveva detto.
Poco prima di mezzogiorno, Matatu li condusse nel letto di un rivo asciutto. Seguendo il suo istinto, li portdirettamente a delle grandi impronte circolari stampate nel fango, e tutti si fecero intorno a guardare. Perfino Sean fu stupefatto dellbilitquasi soprannaturale della piccola guida ndorobo.
Ecco! disse Matatu. Qui Tukutela si alzato e si messo a barrire. E poi cosa fatto? gli chiese Sean, e Matatu girsui talloni e puntnella direzione delle tracce.
scappato via a tutta velocit Bene disse Sean. Adesso non si fermerpifinchnon arriveralle paludi. E molto allarmato, non possiamo sperare di raggiungerlo prima. . Quanto sono lontane le paludi? chiese Riccardo, e Sean prima di rispondergli lo guardin faccia.
Centoventi, centotrenta chilometri, capo. Una passeggiatma. c, Riccardo non aveva una bella cera. La sua camicia era tutta zuppa di sudore e negli ultimi quattro giorni semhrava invecchiato di dieci anni.
E 57
LLTIMA PREDA
se il vecchio tira le cuoia proprio ora?si disse Sean, poi subito
scacciil pensiero. Va bene, ragazzi, mangiamo e dormiamo qui. Si
riparte alle quattro. Li condusse sulla riva del fiume, su un terreno solido e asciutto. Il gran caldo e la stanchezza avevano fatto passare la fame a tutti Avevano pibisogno di sonno che di cibo, e ben presto si stesero a giacere allmbra come morti.
Faceva un caldo infernale quel pomeriggio, e lfa aumentancora quando cominciarono a scendere nella valle dello Zambesi. Lria si stendeva sopra la terra come unmida distesa argentea, quasi liquida vibrante di un luccichio cristallino che cambiava forma a tutte le cose lontane, facendole rimpicciolire, ondeggiare, raddoppiare di grandezza o addirittura sparire alla vista, inghiottite dalle cascate di vapore surriscaldato.
Piin alto, il cielo era di un pallido azzurro, e coslo vide Claudia voltandosi a guardare il costone che stavano discendendo. Ancora piin alto diventava invece di un blu picupo e intenso, su cui si stagliavano nettamente nuvole torreggianti color piombo e argento, simili a smisurati velieri che solcassero lrizzonte con tutte le vele al vento.
Lria, intrappolata sotto lo strato di nuvole, era densa come uno sciroppo. Gravati da quel peso appiccicoso, continuarono la discesa ansimando. Ogni chilometro che percorrevano apriva nuovi panorami del fondovalle. Allrizzonte riuscirono finalmente a distinguere la striscia di vegetazione piscura che marcava il corso del grande Zambesi Matatu, instancabile e incurante della calura, danzava davanti a loro come un folletto, seguendo sentieri che solo il suo occhio era in grado di discernere. A un certo punto Sean dovette richiamarlo, per indurlo a fare una sosta, senza la quale gli altri sarebbero scoppiati.
Non si vede selvaggina disse Riccardo. Da quando siamo in
Mozambico non abbiamo visto neanche un coniglio. Era la prima frase che diceva da ore, e Sean lo giudicun sintomo incoraggiante. Aveva cominciato a preoccuparsi seriamente per il suo cliente. E pensi che una volta era il paradiso della caccia grossa. Prima che i portoghesi se ne andassero, i bufali scorrazzavano a branchi di diecimila capi rispose pronto.
E che fine hanno fatto? Il Frelimo li ha dati in pasto alle truppe. Con gli elicotteri sorvolavano i branchi a volo radente e li mitragliavano. In tre mesi hanno
ammazzato quasi cinquantamila bufali. Per tutto il tempo il cielo era
nero dl avvoltoi, e la puzza di quei campi di sterminio si sentiva a trenta
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chilometri di distanza. Quando finirono i bufali, cominciarono a far fuori le altre bestie, zebre e gnu. Che terra crudele e selvaggia questa commentClaudia.
Senza fare commenti, Sean diede uncchiata allrologio. E ora di
muoverci, forza. Tese la mano a Riccardo per aiutarlo a tirarsi su da terra, ma lui la respinse. Tuttavia, Sean decise di marciare vicino al suo cliente, e si mise a chiacchierare con lui, cercando di tenerlo allegro, o almeno di distrarlo dalla fatica.
Gli raccontaneddoti sulla guerriglia. Passando qualche chilometro a nord, gli indicil vecchio campo dddestramento e gli descrisse lncursione degli Scout di Ballantyne. Riccardo si dimostrabbastanza interessato e prese a fare domande.
Questo compagno Cina sembra un buon comandante comment
Ha piavuto notizie di lui, dopo la fuga? Ha combattuto sino alla fine della guerra. Per un poha fatto parte
del nuovo governo di Harare, ma ben presto stato vittima di una
purga. Potrebbe anche esser stato fucilato. I vecchi rivoluzionari risultano sempre quanto mai invisi ai governanti che hanno mandato al
potere. A nessuno piace convivere con un assassino patentato, eversore
di altri governi. La traccia di Tukutela era facile da seguire sul terreno molle. Tuttavia, quando scese il buio furono obbligati a fermarsi. Riccardo chiese a Sean se non avesse un paio di aspirine. Sean frugnello zaino e tirfuori tre pastiglie da una boccetta.
Mal di testa? chiese, porgendole a Riccardo, che annue inghiottle pillole.
La polvere, il caldo... rispose, ma sia Sean sia Claudia lo scrutavano preoccupati e Riccardo si irrit
Maledizione, non guardatemi cos Sto benissimo. Certamente disse subito Sean.
Pap Claudia si avvicinun podi pia suo padre, toccandogli
un braccio. Come ti senti? Dila verit Non preoccuparti per me, tesoro. Ti voglio tanto bene, papdisse lei.
Lo so, cara, e te ne voglio tanto ancho. Riccardo passiI braccio EintornO alle spalle della figlia, che si strinse teneramente a lui.
Mentre gli altri dormivano gi Claudia resta lungo a vegliare, preoccupata per suo padre. Ma a poco a poco anche lei cedette alla stanchezzae cadde nel sonno senza sogni di chi esausto.
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Al risveglio, prima che ripartissero, Sean controllvelocemente gli
zaini. Avevano consumato una gran quantitdi provviste, e riusca ridurre gli zaini di Riccardo e Claudia a soli cinque chili. Sean ancora una volta si mise a fianco di Riccardo per incoraggiarlo e sorvegliarlo. Claudla reggeva sorprendentemente bene e non cra bisogno di preoccuparsi di lei.
Lontano, davanti a loro, una nuvola di vapore immobile segnalava la posizione delle paludi, e il terreno alluvionale era sabbioso e cedevole al piede. Adesso procedevano nel fondovalle, in mezzo a vlei aperti e baobab dal tronco rigonfio, con la corteccia simile alla pelle di un rettile e rami nudi e contorti da cui pendevano rari baccelli.
Pensi un po capo disse Sean a un certo punto, lei probabilmente uno degli ultimi che cacceranno llefante alla maniera tradizionale, seguendolo a piedi e non aspettandolo al varco sulla Land Rover.
E cosche si dovrebbe fare, sparargli dalla macchina troppo comodo
aramojoBell consumava ventiquattro paia di stivali allnno, e gli
toccava sostituire ogni due mesi portatori e guide perchnon riuscivano
a tenere il passo con lui. Goda ogni passo che fa, perchsiamo sulle
orme del vecchio Bell. Vide Riccardo illuminarsi in volto, alldea di essere paragonato a quel leggendario cacciatore. Quella era la vera etdellro disse Riccardo accelerando il passo senza accorgersene, con aria sognante.
Lei e IO avremmo dovuto vivere allora, Sean. Siamo nati nellpoca
sbagliata. Purtroppo, Iffetto incoraggiante delle parole di Sean non si rivelduraturo. Nel giro di unra Riccardo ricomincia trascinarsi stancamente, e Sean notuna nuova, sconcertante incertezza nel suo passo. Dn tratto incespic e sarebbe caduto, se Sean non lo avesse preso per un braccio.
Abbiamo bisogno di cinque minuti di sosta dichiarSean conducendolo allmbra.
Riccardo farfugli Non ha altre due aspirine? Sicuro di star bene, capo? chiese Sean, dandogli le pillole.
Mi tornato quel dannato mal di testa, tutto qua rispose Riccardo, senza guardarlo negli occhi.
Sean diede uncchiata a Claudia, ma anche lei evitil suo sguardo Allora si alze raggiunse Job vicino al fuoco.
Lspirina ti farstar meglio disse sottovoce Claudia a suo padre
Sicuro, proprio quel che ci vuole per il cancro al cervello ribatt IUi, e quando si accorse dellspressione addolorata di Claudia sbott
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Mi dispiace, non so perchlo detto. Lutocommiserazione di solito non rientra nel mio stile
Fa tanto male, pap 11 mal di testa ancora sopportabile, il guaio che comincio a
vederci doppio ammise. Maledizione, stavo cosbene fino a qualche
giorno fa... successo tutto di colpo. Le paludi non sono lontane. Forse lpotremo riposarci un po.. disse Claudia.
Io non voglio riposare repliclui. Mi rendo perfettamente
conto che mi resta pochissimo da vivere, e non voglio sprecare neanche
un istante. Sean tornvicino a loro. Siete pronti a rimettervi in marcia? Avevano riposato meno di mezzra. Era troppo poco, e Claudia
voleva protestare, ma suo padre si era gialzato.
Tutto a posto disse, e la ragazza si accorse che effettivamente la breve sosta lveva un poritemprato.
Quella sera, quando si fermarono e piantarono le tende per la notte, Riccardo disse allegramente: Le polpette che ha cucinato Job hanno un profumino fantastico. Fanno proprio venir fame
Quelle olpettesono focaccine di mais ridacchiSean. Mi
spiace deluderla. Non ci casco ridacchia sua volta Riccardo. Ho sentito benissimo ldore della cipolla frieta e della carne di manzo. Pap Claudia si volta guardarlo preoccupata, e Riccardo smise di ridere e parve sconvolto. La ragazza ricordle parole del dottore:
li verranno delle allucinazioni. Pucominciare a vedere delle cose che non ci sono, o a immaginarsi degli odori
Eccole una grossa polpetta con cipolle fritte e tutto il resto, capo scherzSean, passandogli una focaccia di mais e una fetta di carne secca, il biltong. Claudia lo fulmincon lo sguardo, mentre Riccardo abbozzava una risatina imbarazzata.
Sean li lascidormire finchvi fu abbastanza luce per illuminare il senierO. Il paesaggio era mutato. Erano ormai giunti in una zona di antiche pianure alluvionali, regolarmente inondate dal fiume Zambesi durante la stagione delle piogge. Adesso erano asciutte, ma quasi prive di alberi. Qua e l un mopani secco e qualche acacia affogata dalla piena alzavano i rami contorti al cielo lattiginoso di foschia, come sentinelle solitarie .
Inoltrandosi allo scoperto, cominciarono a camminare su un terreno
di fango secco, crepato in mattonelle dal margine rialzato. Qua e l 61
LLnMA PREDA
crano macchie brunastre di erbe palustri secche. Quando il vento girava, portava zaffate maleodoranti di fango e di vegetazione imputridita provenienti dalle paludi ancora invisibili.
Improvvisamente Matatu si china esaminare il terreno e lanciun grido che fece sussultare tutti: aveva ritrovato le tracce di Tukutela. I segni erano coschiari che si distinguevano benissimo le zampe anteriori da quelle posteriori, piovali, e si leggeva persino la traccia lasciata dallnghia delllluce sul davanti.
In un certo senso siamo fortunati osservSean. Fino a pochi
anni fa, in queste pianure crano tanti di quei bufali che le tracce di
Tukutela sarebbero state certamente cancellate. Adesso che il Frelimo
li ha sterminati per dar da mangiare alle truppe, Tukutela lnico
essere vivente nel raggio di chilometri e chilometri. Siamo rimasti molto indietro? No, anzi, abbiamo guadagnato un podi terreno disse Sean guardando Riccardo. Ma non abbastanza... e se degli uomini armati ci sorprendono qui allo scoperto siamo spacciati. Meno male che Tukutela sta andando dritto verso quegli alberi laggi Ci daranno un podi copertura. Sulla pianura Sean si sentiva esposto e vulnerabile. Poteva darsi che un aereo del Frelimo li sorvolasse, e in tal caso non avrebbe potuto non vederli, perchspiccavano come scarafaggi su un lenzuolo. Con sollievo Sean segule tracce del vecchio maschio fuori della pianura e tra gli alberi. Llefante si era fermato a scavare le radici succose di una palma ilala, e aveva lasciato la solita pila di sterco spugnoso.
Ormai vecchio e si stanca facilmente spiegMatatu, abbassando
la voce a un sussurro. Qui si messo a dormire, guardate che segni ha
lasciato nella polvere. Quanto tempo si trattenuto? chiese Sean, e Matatu ci pensun popiegando la testa da una parte.
Si fermato a riposare fino al tardo pomeriggio di ieri, quando il sole era l Matatu indicun punto a ovest, dieci gradi sopra lrizzonte. Ma quando ripartito, si messo ad andar piano. Adesso che vicino alle paludi si sente sicuro. Abbiamo guadagnato terreno su di lui. Allmprovviso, prima che potesse replicare, Sean sentuno strano grido gutturale proveniente da dietro le sue spalle, e si voltimmediatamente. Riccardo, rosso e gonfio in faccia, stava indicando qualcosa davanti a loro, con la mano che tremava per lmozione.
Eccolo l grid con voce rauca. Perdio, non lo vedete? Sean si gira guardare in quella direzione.
Cosa ha visto? Intento a scrutare in lontananza, Sean non si avvide che Riccardo si era avvicinato a Pumula e gli aveva preso di mano il Rigby: persentlo scatto metallico delltturatore quando Riccardo inserla cartuccia.
Capo, cosa diavolo fa? gridSean accorrendo per trattenerlo, ma Riccardo gli diede uno spintone. Il Rigby spar La canna si sollevbruscamente e il forte rinculo fece fare un passo indietro a Riccardo.
Ma diventato matto? Sean lo raggiunse e riusca strappargli lrma. Maledizione, cosa le salta in testa? Lo sparo del Rigby rimbombava ancora nelle orecchie di tutti, percila voce adirata di Sean suonava flebile dopo tutto quel frastuono.
Tukutela! disse Riccardo. Non lo vede? Perchmi ha fermato? Aveva la faccia ancora tutta rossa, e tremava come se fosse in preda a un attacco di malaria.
E impazzito? gli disse Sean, scuotendolo per le spalle. Stava sparando a un albero! Sean lo scosse ancora e lo girverso un baobab.
Eccolo l il suo elefante. To se lo guardi bene! Claudia si avvicindi corsa, cercando di fermare Sean. Lascialo
stare, non vedi che malato? E ammattito! disse Sean, spingendola da parte. Ci sta tirando
addosso tutto il Frelimo e la Renamo! Lascialo andare lo esortClaudia, e Sean si fece da parte.
Va bene, papera, tutto tuo. Claudia corse ad abbracciare suo padre. Va tutto bene, pap
Andrtutto bene! Riccardo fissava senza capire i grossi buchi aperti
nella corteccia del baobab, da cui colava la linfa. E io ho creduto che
fosse... Scosse debolmente la testa. Ma perchlo fatto? Io
non... S pap sdisse Claudia, stringendolo a s Non ti preoccupare. Job e gli altri erano tranquilli ma a disagio e fissavano attoniti i
protagonisti di quello strano e imprevedibile episodio. Sean si volt dallltra parte, disgustato, poi si riscosse, cercando di allontanare la
collera come i cani si scrollano di dosso lcqua. Dovremo fermarci
,qui. Il mambo non sta bene. Prepara il tJob, poi decideremo cosa
fare ordin
Tornda Claudia e Riccardo, ancora abbracciati. La ragazza guard Sean con aria di sfida, facendo scudo al padre col proprio corpo.
走 Mi dispiace di averla un postrapazzata, capo gli disse mitemente

Sean. Mi ha fatto prendere un bello spavento. Non capisco farfugliRiccardo. Lvevo visto benissimo. Ci fermiamo a prendere il tcontinu Sean. Si sarbeccato un podi insolazione.
Questo sole capace di trasformare in pappa il
cervello di chiunque. Tra pochi minuti stardi nuovo bene disse fiduciosa Claudia, e Sean annugelidamente.
Adesso, per portiamolo allmbra soggiunse secco.
Riccardo si appoggicontro il tronco del
baobab e chiuse gli occhi. Era pallidissimo, aveva lria sgomenta e la faccia coperta di sudore.
Claudia si inginocchivicino a lui e si mise ad
asciugargliela con un lembo del foulard, ma
quando alzgli occhi incontrlo sguardo di
Sean che lnvitcon un gesto secco ad appar

tarsi con lui. Claudia lo segusubito.
Questa faccenda non affatto una sorpresa per te, vero? la invest non appena furono fuori portata drecchio. Lei non rispose, e
Sean continu Ma che razza di figlia sei?
Sapevi che era malatoe hai lasciato che si
cacciasse in questo pasticcio! A Claudia tremavano le labbra, e aveva le
lacrime agli occhi. Questo, Sean non se lra
aspettato. Sentlra svanire in un istante e
prosegumeno duramente: Bisogna trovare
il modo di riportarlo a casa. E malato
Non tornerpia casa sussurrlei, cospiano che a stento Sean intese le sue parole.
Dagli occhi color del miele le lacrime traboccavano sulle folte ciglia scure, mentre lui la guardava in silenzio. La ragazza deglute poi disse:
Non malato, Sean, sta morendo. Ha il cancro. Gli stato diagnosticato da uno specialista
prima di partire. Ci aveva avvertiti che da un
momento allltro poteva colpire il cervello
No. . . ! esclamSean. 11 capo no! Perchcredi che lbbia lasciato venire, e
anzi lbbia accompagnato io stessa? Sapevo

64
che era lltima volta che andava a caccia, e volevo stare con lui. Rimasero qualche momento in silenzio, guardandosi. Vedo che ti dispiace, ti dispiace davvero per lui. Non credevo. Ti avevo mal giudicato disse infine Claudia.
Forse tutti e due ci siamo mal giudicati rispose lui, sbalordito
dallntensitdel proprio dolore. La ragazza annu
Forse sripetlei. Grazie, comunque. Si girper allontanarsi, ma Sean la ferm
Non abbiamo ancora deciso niente le disse. Bisogna stabilire
cosa si fa adesso. Si continua, naturalmente rispose lei. Fino allltimo atto della
tragedia. Glielo promesso. Hai un bel fegato le sussurrSean.
Se ce lo, Io ereditato da lui gli rispose la ragazza, e tornda
suo padre.
La tazza di te una mezza dozzina di aspirine risuscitarono Riccardo. Riprese a parlare e a comportarsi normalmente, e nessuno piaccennalla crisi di poco prima.
Bisogna muoversi, capo gli disse Sean. Tukutela si sta allontanando ogni minuto di pi Si avviarono lungo una sorta di argine sopraelevato, e ormai sentivano sempre piforte ldore della palude. Piavanti cra un varco fra gli alberi, e Sean si fermcon gli altri a guardare. Eccole ldisse.
Le paludi dello Zambesi. Il costone su cui stavano camminando era simile al dorso di un serpente di mare che nuotasse nella piana alluvionale. Adesso, perappena poco piavanti rispetto a dove si trovavano, tornava a scendere, proprio nel punto dove la pianura diventava unmmensa distesa di canne e papiri. Piin l quasi allrizzonte, si vedevano profilarsi degli isolotti. La stagione era stata secca e il livello dellcqua doveva essere basso: quasi dappertutto non superava probabilmente la cintola. In compenso ci sarebbe stato molto pifango nero e vischioso.
La traversata si prospettava ardua. Ogni chilometro in palude poteva equivalere per loro a cinque chilometri di marcia sul terreno asciutto mentre invece llefante si trovava nel suo elemento. Amava lcqua e ii fango, che sostenevano la sua enorme massa; inoltre le sue zampe erano fatte in modo da allargarsi quando le posava nel fango, creando una grossa buca, e restringersi quando le sollevava, in modo da non restarci invischiate. Insomma, in tutto ltinerario migratorio di Tukutela quello era proprio il posto pidifficile per andarlo a scovare.
Capo, sarun gioco da ragazzi disse Sean. Faconto di aver giquelle zanne sul caminetto. In quel momento Job emise un fischio. Quando Sean lo raggiunse, stava osservando le rovine di un villaggio allstremitdel costone.
Chiaramente gli abitanti erano stati pescatori, membri di una delle tante piccole tribche traggono il proprio sostentamento dalle acque verdi del grande Zambesi. Del villaggio restavano solo i tralicci su cui usavano far seccare il pescato, tilapia e pesci gatto, ma le capanne erano state tutte bruciate.
Per me stata la Renamo disse Sean. Cercavano reclute, o
magari pesce. Oppure stato il Frelimo a caccia di ribelli. Poveri diavoli, questa gente si trova tra lncudine e il martello. Sean si diresse verso Riccardo e Claudia, seduti allmbra. Diede uncchiata furtiva alla ragazza, che lo rassicurcon un sorriso.
Papsta bene; che posto questo? Sean le disse quello che pensava circa la sorte del villaggio.
Ma perchammazzare questa povera gente innocente? Claudia era sgomenta.
Oggi in Africa non servono altre ragioni, per ammazzare qualcuno,
che unrma carica in mano e la voglia di sparare. Il sole era basso sulla cima dei papiri: una palla rossa che forava la foschia sulla palude. In breve raggiunsero il villaggio abbandonato.
Sta per farsi buio. Quindi stanotte dormiamo qui, e domattina ci muoveremo alle prime luci decise Sean. Poi si sedette accanto a Riccardo e comincia parlargli di Tukutela, e di come lvrebbero cacciato in quel mare di papiri e canne. Per la prima volta in quel giorno, Riccardo si anime fece perfino una risata.
Claudia indirizza Sean un sorriso grato, poi si alze disse: Ho una ; faccenduola privata da sbrigare
Dove vai? le chiese subito Sean.
In un posticino riservato alle bambine, dove tu non sei invitato ; ribattlei.
Be non allontanarti troppo le intim
Agli ordini, grande buana bianco rispose lei con unronica riverenza Sean la guardallontanarsi, un poa disagio; stava per urlarle altre raccomandazioni, quando un grido proveniente dal folto dei papiri lo distrasse.
Si udirono altre esclamazioni confuse e sciacquii provenienti dal canneto, poi emersero Job e Matatu, trascinando una cosa lunga e nera , macerata dallcqua.
LLTIMA PREDA
Il primo colpetto di fortuna. Sean strizzlcchio a Riccardo dandogli una pacca sulla spalla.
Era una tipica canoa mokorro, ricavata da un tronco del cosiddetto alberosalsiccia: era lunga circa sei metri. La larghezza era appena sufficiente a contenere un uomo seduto: ma generalmente veniva spinta da una persona in piedi a poppa con liuto di un palo.
Job la vuotdallcqua e si mise a esaminarla attentamente: nel complesso la canoa sembrava abbastanza solida. Manda Pumula a tagliare un paio di pali da punta gli ordinSean.
In quellstante Claudia url e immediatamente Sean partdi corsa in direzione della boscaglia, afferrando al volo il fucile che aveva appoggiato per terra vicino a una capanna bruciata.
Claudia! grid Dove sei? Solo lco gli rispose dalla foresta.
NEL RIPRENDERE la via del ritorno verso il villaggio, Claudia aveva
seoperto un largo sentiero che dalla boscaglia puntava direttamente
verso la palude. Tutta contenta, si era messa a seguirlo ignorando di
aver imboccato unautostradariservata agli ippopotami, di cui avrebbe finito per pagare il pedaggio. Era la direttissima di cui quei pachidermi anfibi si servivano di notte per le loro scorrerie nella boscaglia. Davanb a lei, scorse dmprovviso una specie di stuoia intrecciata
i steli secchi di papiro, che occupava tutta la larghezza del sentiero
BenchClaudia non riuscisse a immaginarne la funzione, non sembrava
eerto un ostacolo al suo procedere. Senza rallentare, ci mise sopra il
Il trabocchetto era stato concepito per catturare gli ippopotami. Profondo tre metri, in basso si restringeva a imbuto per bloccare il pericoloso bestione fra le pareti di terra. Lpertura era stata coperta di rami tali da reggere un uomo o un altro animale pileggero, ma non certo un ippopotamo. Sopra la struttura di rami era stato poi disposto uno strato i paplri. Col tempo, tuttavla, la copertura vegetale era marcita, tanto da non reggere nemmeno il peso di Claudia, che precipitnella trappola con un urlo, facendosi male a un ginocchio. Il dolore la lascisenza fiato per un attimo, poi finalmente riusca emettere un grido strozzato.
Qua! Sono qua! si mise a urlare con quanto fiato aveva in gola.
Stacalma, ehe adesso ti vengo a prendere io le disse Sean allmprovviso, affacciandosi ansioso ai bordi della trappola. La testa di Sean spar Claudia sentdelle voci, poi Sean, tornato con una fune di nailon Sl calo nella fossa accanto a lei.
Il ginocchio disse Claudia tutta contrita. Mi spiace. Non scusarti le sorrise lui. Stavolta non stata colpa tua. Diamo
uncchiata alla gamba. Si accuccivicino a lei. Prova a muovere il piede. Riesci a piegare il ginocchio? Magnifico! Non c niente di rotto, meno male. Adesso tiriamoci fuori da questo buco. Fece un nodo alla corda e glielssicurintorno al torace.
Okay. Job! gridrivolto verso llto. Tirala su. Piano, ehi,
piano! Appena usciti dalla fossa, Sean prese in braccio Claudia e la riportal villaggio. Lei fu stupita della sua forza. Benchil ginocchio cominciasse a pulsarle dolorosamente, si rilasstra le sue braccia. Era una bella sensazione e dovette resistere alla voglia di appoggiare la testa alla spalla di Sean.
Quando raggiunsero il villaggio, lui la depositsullrba. Lncidente aveva momentaneamente distratto Riccardo dai suoi guai, e ora si diede a coccolare la figlia in un modo che, in altre circostanze, Ivrebbe infastidita. Invece ora vi si sottomise docilmente, contenta di vederlo un porianimato.
Sean le esamindi nuovo la gamba. Quale comandante degli Scout, sra fatto una bella esperienza degli incidenti cui vanno soggettm paracadutisti: ossa rotte, lussazioni, strappi ai legamenti della caviglia e del ginocchio. Il ginocchio di Claudia si stava gigonfiando, mentre compariva lmatoma. Attenta che adesso potrei farti un pomale le disse, cominciando a manipolarle con delicatezza la gamba.
Ahi! sbottlei. Che dolore! Eh giannului. E il legamento. Sean applical ginocchio una
fascia elastica che aveva trovato nella cassetta del pronto soccorso, e le
diede un antinfiammatorio da ingoiare col t Non c altro da fare le
disse sedendosi. Non ci devi camminare sopra per tre giorm almeno. Tre giorni? S perchtanti ne occorrono. Ho visto centinaia di ginocchia nelle
tue condizioni, pera dire il vero meno carine. Ma questo un complimento! Claudia alzun sopracciglio.
Non ti starai per caso rammollendo, signor colonnello? Fa parte della cura, e naturalmente non un complimento sincero ridacchiSean. Il problema cosa fare adesso di te. Lasciatemi qui suggersubito la ragazza.
Sei diventata matta? ribattSean.
E fuori questione concordRiccardo.
Allora mettiamola cosragionlei con calma. lo per tre giorni non mi posso muovere: e in questo frattempo il tuo elefante chissdove andra finire, pap Alzla mano per respingere le obiezioni. Non possiamo tornare indietro, perchcomunque non potete trasportarmi.
Camminare non posso, perpotete lasciare con me qualcuno, mentre
voi continuate a seguire Tukutela. Sean la guardcon ammirazione e quellcchiata la riempdi fierezza. Forse non ha tutti i torti, capo ammise sottovoce Sean.
Va bene, Sean disse Riccardo. Vuole dunque occuparsi dei
preparativi per partire domattina presto? E tu, Job, starai qui a badare
alla mia ragazzina per conto mio? S badera lei in sua vece, signore acconsentJob. Lei pensi
solo a prendere quelllefante. Quando tornerete, ci troverete qui. AL CHIARO Dl LUNA si spostarono dal villaggio bruciato e si accamparono nella foresta, a qualche centinaio di metri di distanza. Costruirono una capanna di frasche per Claudia e vi disposero uno strato di erba tagliata. Sean diede a Job gli ultimi ordini, poi raggiunse Riccardo che stava congedandosi dalla figlia.
E pronto, capo? Riccardo si alzsubito e si allontansenza voltarsi indietro.
Non ficcarti in altri pasticci raccomandSean alla ragazza.
Neanche tu. Stai attento ti prego gli rispose lei guardandolo negli
occhi. E, Sean. . . tieni dcchio mio padre per me. Sean si accuccidavanti a lei tendendole la mano, come avrebbe fatto se fosse stata un uomo. Okay allora? le chiese.
Okay, okay. Lui si alze scese al margine della palude dove Matatu, Pumula e Riccardo lo stavano aspettando vicino alla canoa Matatu anda prua del fragile scafo, Riccardo e Sean si sedettero a met sopra gli zaini, col fucile in grembo, e Pumula si mise a poppa col palo, puntando dove gli indicava Matatu.
Nel giro di pochi secondi si ritrovarono in mezzo agli alti papiri, dove non vedevano nientltro che una striscia di cielo, tinto dai colori sbiaditi delllba, sul giallolimone.
Avanzando, le foglie appuntite e taglienti delle canne li sferzavano in faccia, minacciando gli occhi, e le ragnatele dei minuscoli aracnidi palustri li avvolgevano, appiccicose e irritanti.
Il freddo umido della notte ristagnava ancora sulla palude, e quando di colpo sbucarono in una laguna la trovarono coperta da una fitta nebbia. Uno stormo di anatre fischianti si involfrullando le ali e rompendo il silenzio delllba incipiente.
La canoa era quasi sovraccarica, con quattro persone a bordo. Lcqua arrivava a due o tre dita dal bordo. Appena qualcuno si muoveva colava dentro e bisognava sgottarla col pentolino del t Matatu tuttavia continuava a far segno di andare avanti.
Il sole si alzsopra i papiri. Subito la nebbia comincia disperdersi formando spirali che si alzavano nel cielo. In breve spar I gigli dcqua aprirono le loro corolle cerulee e le girarono in direzione del sole.
Due volte scorsero grossi coccodrilli che galleggiavano tenendo fuor dcqua soltanto gli occhi. Allvvicinarsi della canoa si lasciavano sprofondare sotto la torbida superficie.
La palude era piena di uccelli. Tra le canne occhieggiavano nitticori e tarabusi. Piccoli jacana color cioccolato facevano equilibrismi sulle ninfee galleggianti con le lunghe zampe da trampolieri, mentre aironi giganti alti come un uomo pescavano nellcqua fonda. In cielo volavano formazioni di pellicani ed egrette bianche, cormorani e aninghe dal collo serpentino, per non parlare dei fitti stormi di anatre di una dozzina di specie diverse.
Ben presto comincia far caldo. Il sole si rifletteva sullcqua, e in breve i due uomini bianchi si ritrovarono con le camicie letteralmente zuppe. Qua e llcqua era profonda poche spanne o addirittura spariva: allora dovevano scendere dalla canoa e tirarsela dietro fino al successivo canale o laghetto. Sotto le canne e le erbe palustri il fango nerastro e puzzolente arrivava al ginocchio.
Solo in questi varchi relativamente asciutti le tracce delllefante risultavano evidenei anche a Sean e a Riccardo e non al solo Matatu. Nei banchi di fango spiccava il gigantesco sigillo del bestione, come un secchio dal fondo pieno dcqua. Le tracce portavano sempre piaddentro nella palude. Per un poSean sostituPumula al palo, ma ben presto il negro, notando la goffaggine del padrone, senza una parola gli tolse lttrezzo.
Sul fondo della canoa poteva sdraiarsi una persona sola, e quella notte ci dormRiccardo, mentre gli altri tre si coricarono nel fango, con la testa poggiata allo scafo, tentando vanamente di proteggersi dai nugoli di zanzare.
La mattina seguente, prestissimo, quando Sean si sollevdal fango,
Scoprdi avere le gambe nude letteralmente coperte di nere sanguisughe. Quelle bestiacce gli si erano attaccate alla pelle ed erano ormai
gonfie del sangue che gli avevano succhiato. Sean, per liberarsene, us un podella preziosa riserva di sale. Infatti, strapparle semplicemente
via avrebbe prodotto una serie di piccole ferite che non si sarebbero chiuse tanto presto, perchla sanguisuga inietta nella preda una secrezione anticoagulante, e le piaghe avrebbero rischiato di infettarsi col passare del tempo. Per bastava una presa di sale su ogni bestiola perchquesta, contorcendosi freneticamente, si staccasse di sua spontanea volont lasciando sulla pelle soltanto una crostina.
Togliendosi i calzoncini, Sean vide confermato lrrendo sospetto: gli erano strisciate anche tra le natiche e gli pendevano dai glutei come un ripugnante grappolo nerastro. Rabbrividendo per lrrore, le salabbondantemente, mentre dalla canoa Riccardo Monterro lo osservava con interesse, ridacchiando.
Sean teneva il palo ben piantato nel fango, mentre Matatu ci si arrampicava come una scimmia e poi si guardava in giro. Quando scese disse a Sean: Siamo vicini. Se Tukutela non ci ha sentito lo troveremo su qualche isolotto
Sean sapeva dalla carta topografica che gli isolotti formavano una specie di catena fra la palude e il canale principale dello Zambesi. Trascinandosi dietro la canoa, superarono le secche. Riccardo si offrdi aiutare, tirando la cima legata alla prua o spingendo la poppa, ma Sean non volle.
Si riposi, capo. Non voglio che possa accampare scuse se davanti a
Tukutela farpadella. Infine, Sean vide spuntare le palme sopra i papiri, e di colpo lcqua diventpiprofonda, arrivandogli al mento. Allora tornarono a salire a bordo e lentamente raggiunsero il primo isolotto. La vegetazione era cosdensa che si protendeva fin sullcqua. Per raggiungere la riva dovettero penare.
La terra era grigiastra e sabbiosa, dilavata da mille alluvioni, ma era bello riaverla finalmente sotto i piedi. Sean stese ad asciugare indumenti e materiale, mentre Matatu, instancabile, andava a fare il giro dellsola. Ritornche lcqua aveva appena cominciato a bollire nel pentolino del t
Sdisse a Sean. E arrivato qui ieri mattina, quando siamo partiti
dal villaggio, ma adesso si sarfermato. Sente su di sla pace del fiume
e si muove con calma, soffermandosi per mangiare. Ha lasciato questo
isolotto stamattina alllba. Da che parte andato? chiese Sean, e Matatu glielo indic C un altro isolotto pigrande poco piavanti. Andiamo a dare uncchiata disse Sean. Costeggiando lsola in
direzlone nord e aprendosi un varco tra la fitta vegetazione, Sean e
Matatu trovarono un albero abbastanza alto e ci salirono sopra per guardarsi in giro. Sean si sistemsu unlevata biforcazione e strapple foglie che gli impedivano la vista. Gli si offruna grandiosa scena di desolazione. Da unltezza di venti metri dominava tutto lsolotto fino allrizzonte, immerso in una vaga foschia. Dallltra parte dellsola scorreva lo Zambesi. Le sue acque verdastre, opache, si estendevano costanto in larghezza che i grandi alberi sulla sponda opposta sembravano una strisciolina verde scuro, che separava il fiume grigioverde dalle montagne di nuvole di madreperla torreggianti allrizzonte sotto lzzurro cielo africano.
: Nello Zambesi la corrente era cosforte che il fiume appariva tutto
: solcato da gorghi e mulinelli dcqua. Enormi grovigli di erbe palustri
sradicate, in apparenza solidi come lsolotto dove si trovavano Sean e Matatu, scorrevano lentamente a valle.
Sean pensa una traversata di quel fiume impetuoso con la fragile
canoa. Sarebbero occorsi piviaggi, e abbandonldea. Cra solo una
. strada per andarsene, ossia tornare indietro da dove erano venuti. Si
. mise a scrutare la collana di isolotti sparsi come sentinelle tra il padre
fiume e la sua prole di pantani. Il pivicino era a trecento metri di
distanza: il braccio dcqua che li separava era tutto coperto di canne,
: gigli di palude e ninfee. I gigli erano macchie di blu elettrico sullo ,sfondo dellcqua verdastra: a tratti il loro profumo arrivava fino alla cima dellibero.
Sean prese il binocolo e si mise a osservare meticolosamente il canale :e la riva pivicina dellltra isola.
: A un tratto ebbe un soprassalto: aveva visto un movimento di una certa
ampiezza tra le canne, e un groppone lustro dcqua brillare al sole. Ben presto rimase deluso: era la testa semisommersa di un ippopotamo.
Le lenti del binocolo gli consentivano di guardarlo proprio negli
Eicchietti porcini, picchiettati di rosa, e di vedere le setole delle orecchie
piccolissime. Lppopotamo le faceva vibrare come ali, scuotendo via
: goccioline splendenti che formavano un alone sopra la massiccia testa
dellnimale.
Con sollievo Sean lo guardproseguire e immergersi nella laguna
UCCessiva. Sarebbe stato un bel guaio se si fosse diretto verso la loro
t canoa mezza marcia, che non poteva proteggerli dai suoi dentoni e dalle
sue fauci, capaci di farla a pezzi con un solo morso.
Alla fine Sean guardMatatu, appollaiato su una forcella vicina, e il
piccolo ndorobo scosse la testa.
:Ha tirato dritto, ci tocca seguirlo. LLTIMA PREDA

Tornarono a terra e poi al punto dove avevano lasciato Riccardo. Il viaggio in canoa e una bella dormita lvevano ritemprato. Era in piedi, mpaziente di andare a caccia, come Sean lveva sempre conosciuto.
Visto niente? domand
No scosse la testa Sean. PerMatatu sicuro che sia qua vicino.
Dra in poi non bisogna piparlare. Mentre caricavano la canoa, Sean bevve un podi te copril fuoco con la sabbia.
Passarono il canale fino allltro isolotto e ancora una volta Sean si arrampicsu un albero alto, mentre Matatu perlustrava il fitto sottobosco in cerca delle tracce di Tukutela. Tornprima che fosse passato un quarto dra e Sean scese dalllbero per sapere cosa avesse scoperto.
E andato avanti sussurrMatatu. Ma adesso il vento cattivo aggiunse con aria grave.
Sean annue, prima di spostarsi sullsola successiva, si tolse la camicia senza maniche. A torso nudo era in grado di avvertire immediatamente sulla pelle sudata il minimo cambiamento di vento.
Sullltro isolotto trovarono il punto dove Tukutela era uscito dallcqua. Il fango che aveva schizzato sui rametti del sottobosco era ancora un poumido. Matatu tremava dccitazione, come un cane da caccia che fiuti la selvaggina.
Lasciarono la canoa e avanzarono quatti quatti nella fitta boscaglia, fehci che il vento per una volta li aiutasse: gli soffiava in faccia, e faceva sbattere le foglie di palma, confondendo i piccoli rumori prodotti dal loro passaggio. Scoprirono il punto dove il vecchio elefante aveva fatto cadere le noci da una palma, ingoiandole senza romperle con gli ultimi molari consumati: ma era ripartito subito unltra volta.
Scappa via? sussurrSean a Matatu, temendo che llefante potesse averli in qualche modo scoperti. Matatu lo rassicurscuotendo la testa e gli indici rametti verdi che il pachiderma aveva scortecciato e disseminato dappertutto. Non erano ancora seccati. Seguendoli, compirono un complicato itinerario attraverso lsolotto e ancora una volta sbucarono sul canale che lo separava dal successivo. Matatu tornindietro a recuperare la canoa e al suo arrivo Sean fece salire Riccardo spingendo poi lmbarcazione verso lltro isolotto, sempre badando a non fare il minimo rumore. Sulla riva trovarono un cumulo di escrementl, dove si distinguevano le canne e i giacinti palustri che llefante aveva mangiato. Lo sterco aveva la crosta secca, ma quando Matatu ci ficcdentro il piede si rivelmolle e ancora caldo. La guida si mise a saltellare per la gioia.
74
E vicino, vicinissimo bisbiglitutto contento, fregandosi le mani. Istintivamente Sean prese due cartucce dal cinturone e sostituquelle con cui aveva gicaricato la doppietta. Fece attenzione a non far scattare il fucile, quando lo richiuse. Riccardo riconobbe il gesto e sogghigneccitato. Continuarono ad avanzare silenziosamente in fila indiana, ma li aspettava una delusione. Llefante aveva tirato dritto e si era immerso di nuovo nellcqua tra i papiri, per raggiungere lsolotto successivo.
Allmprovviso lo sentirono. Un brontolio cupo come un tuono dstate, il barrito profondo che gli elefanti emettono quando sono contenti e a proprio agio. Sean toccil braccio di Riccardo e gli bisbigliallrecchio: Adesso bisogna stare attentissimi al vento Poi udirono il gorgoglio dellcqua risucchiata dalla proboscide e spruzzata sul dorso per rinfrescarsi. Per un attimo videro anche spuntare sopra i papiri la punta della proboscide.
Sean aveva la bocca secca e la gola serrata per lccitazione. Riuscappena a sussurrare: Indietro! facendo un segnale con la mano, cui Matatu obbedistantaneamente.
Passo passo arretrarono, con estrema cautela, Riccardo guidato per
un braccio da Sean. Appena furono rientrati nella macchia, gli
domandcon un bisbiglio furioso: Ma perch Eravamo cosvicini! Troppo vicini gli spiegSean. In mezzo ai papiri impossibile
sparargli. Se il vento gira appena appena, tutto finito ancora prima di
cominciare. Bisogna lasciarlo arrivare allltra isola, e lpiombargli
addosso. >,
Indietreggiarono ancora per un tratto e si fermarono sotto i rami di un grande fico selvatico che si protendevano sullcqua.
Diamo uncchiata ordin Appoggiarono i fucili al tronco e Sean aiutRiccardo a montare sul ramo pibasso, poi si arrampica sua volta Quasi in cima al fico trovarono un punto comodo per fermarsi. Sean sorreggeva saldamente Riccardo con un braccio ed entrambi si misero a scrutare la distesa di papiri.
Lo videro subito. Il groppone di Tukutela torreggiava in mezzo alle
cannetutto bagnato e nero come il carbone per gli spruzzi della proboscide: le vertebre sporgevano nette sotto la pellaccia grinzosa e le orecchie dai bordi sbrindellati sventolavano pigramente. Sul dorso si erano
piazzate quattro egrette candide col becco giallo, sentinelle occhiute
pronte a schiamazzare per avvertirlo del minimo pericolo. Finchse ne
stava nellcqua, non cra modo di avvicinarlo e in quel momento era a
una distanza ben superiore ai trecento metri, dunque chiaramente fuori
75 portata del fucile. Cosrimasero a guardarlo dalllbero, mentre attraversava lento e maestoso il canale fra i due isolotti. Quando Tukutela arrivnel punto piprofondo si immerse totalmente: solo la proboscide spuntava dallcqua, arricciolata e ondeggiante come la testa di un serpente di mare. Poi llefante emerse dallltra parte, il groppone ruscellante di acqua fangosa.
Immobili sul ramo del fico, Riccardo e Sean assaporavano quel momento eccelso della loro esperienza di caccia. Un elefante come quello non sarebbe mai pivenuto al mondo. La passione del cacciatore eclissava in quellttimo ogni altra emozione. Era qualcosa di primordiale, che si sprigionava dalle sorgenti stesse dellnima.
Il vecchio maschio alzla testa e si girun momento, concedendo loro una fugace visione delle sue zanne scure e maculate, ed essi inconsciamente sussultarono, colpiti dalla vista di quelle lunghe colonne dalla curva perfetta, belle come unpera di Michelangelo o il corpo di una donna stupenda.
Com bello! sussurrRiccardo.
Sean non replic perchnon cra niente da aggiungere. Guardarono Tukutela raggiungere lsolotto lontano e uscire dallcqua, scalando la bassa riva e sostando un momento prima di farsi strada nella folta vegetazione, che subito inghiottanche la sua mole possente. Le egrette, spazzate dai rami, si involarono come pezzi di carta in un turbine di vento. Sean diede un colpetto sulla spalla a Riccardo, che si riscosse come da un bel sogno.
Attraverseremo il canale in canoa sussurrSean, e mandMatatu a prenderla dallltra parte dellsolotto.
Sedettero tutti sul fondo dellmbarcazione, per non spuntare fuori dalle canne. Silenziosamente scivolarono tra i papiri, mentre la leggera brezza continuava a spirare nella direzione propizia. Sean sentiva ogni minimo soffio sulle spalle nude.
Raggiunsero la riva e Sean aiutRiccardo a uscire dalla canoa. Poi la tirarono a secco, attenti a non fare rumore.
Controlli che il fucile sia carico sussurrSean. Lltro tirindietro ltturatore quel tanto che bastava per intravedere lo scintillio del bossolo dttone. Sean approvcon un cenno e Riccardo rimise a posto ltturatore in assoluto silenzio. Poi andarono avanti.
Erano obbligati a muoversi in fila indiana, seguendo il sentiero che il pachiderma aveva aperto nella fitta boscaglia, altrimenti impenetrabile. Silenziosamente scivolarono tra lntrico di rami e papiri. Pochi passi poi Sean si ferme indicqualcosa davanti a s
LLnMA PREDA
Per un bel pezzo Riccardo non riusca distinguere niente nel folto di rami e foglie. Poi il vecchio elefante torna sventolare le orecchie, e Riccardo ne scorse lcchio attraverso uno spiraglio nella vegetazione. Era un occhietto appannato, velato dallmbra azzurra che suole depositarvi lt da cui le lacrime scorrevano sulla guancia rugosa, dando unmpressione di grande saggezza e pena infinita.
Quella pena era contagiosa. Riccardo si sentsommergere da unnda nera, che gli gravava sullnima, trasformando la sua ardente passione venatoria in una devastante malinconia, un amaro rimpianto per la sua vita che stava per finire. Non alzil fucile.
Llefante sbattla palpebra, orlata di ciglia folte e lunghe, e il suo occhio si fissprofondamente in quelli di Riccardo: lui ebbe lmpressione che gli scrutasse fin nellnima, e che condividesse il suo lutto per le due vite che stavano per terminare.
Sentche Sean gli batteva piano piano sulla spalla: era il pressante invito a sparare subito. Ma era come se Riccardo si fosse disincarnato, e il suo spirito aleggiasse ora sopra il suo stesso corpo, guardandolo dalllto, insieme allnimale, come due morituri. La tragicitdi quella sensazione lveva derubato di ogni volonte possibilitdi muoversi.
Ancora una volta Sean gli picchisulla spalla. Llefante era a quindici passi, imrnobile, unmbra grigia e incombente. Sean sapeva che lmprovvisa immobilitera dovuta al fatto che Tukutela presentiva il pericolo. Sarebbe rimasto fermo per pochissimi secondi ancora, poi sarebbe sparito nella boscaglia.
Sean avrebbe voluto scrollare Riccardo, gridandogli: Spara, forza, spara! Ma non poteva fare proprio niente: il pipiccolo movimento avrebbe indotto il vecchio elefante a scappare via, veloce come il vento.
Poi accadde quello che Sean aveva previsto e temuto. Sembrava impossibile che un bestione del genere potesse svanire cosrapidamente e silenziosamente: eppure era successo.
Sean prese Riccardo per il braccio e se lo tirletteralmente dietro, mentre si lanciava allnseguimento delllefante. Faceva fatica a respirare per la rabbia: aveva rischiato la vita perchRiccardo potesse prendere quellnimale, e lui non aveva neanche alzato il fucile.
Sean continua correre, trascinandosi dietro Riccardo in mezzo ai
rovi, incurante del disagio che gli procurava. Era sicurissimo che Tukutela avrebbe cercato di rifugiarsi sullsolotto successivo e sperava che si
presentasse unaltra occasione per sparargli, magari mentre attraversava il braccio dcqua: stavolta avrebbe costretto Riccardo a far fuoco
anche da lontano, per ferire e comunque rallentare il passo del vecchio
maschiocosda poterlo seguire pifacilmente. Poi ci avrebbe pensato
lui a finirlo
Alle sue spalle, Matatu gridqualcosa di incomprensibile, forse un
avvertimento: Sean si fermad ascoltare. Udlmprovviso schiantarsi
dei rami, e poi il barrito di un elefante infuriato: ma quei rumori venivanda un punto alle loro spalle, e non dalla direzione in cui era sparito
Tukutela Per un attimo Sean non comprese, poi la realtgli si impose
in tutta la sua evidenza e si girdi scatto. Sentche gli veniva la pelle
dca sulla schiena nuda. Tukutela aveva fatto qualcosa che nessun
elefantea quanto ne sapeva, aveva mai fatto prima. Non era scappato:
li aveva aggirati
Matatu! gridSean. Scappa! Vasottovento! Poi spinse rudemente Riccardo contro il tronco di un enorme albero di tek.
Salga, forza! gli ringhi I rami bassi erano facili da raggiungere, e Sean lo lasciper andare in soccorso di Matatu. Correva a testa bassa nellintricdi rami, col fucile stretto al petto, mentre la foresta rimbombava degli irati barriti di Tukutela, che avanzava inarrestabile, come una frana di granito grigio.
Di colpo Matatu schizzfuori dal folto a pochi passi da Sean. Il suo iStinto lveva condotto dritto a fianco del padrone. Come lo vide, Sean cambidirezione, invitandolo con un rapido cenno a seguirlo. Corse un centinaidi passi di lato, tagliando il vento. Poi si ferm accucciandosi accanta Matatu. La sua tattica aveva avuto successo: per il momento TUkuteh li aveva perduti. La foresta era immota, e il silenzio COSass追utche Sean sentiva il sangue pulsargli alle tempie.
Era convinto che il vecchio maschio fosse vicinissimo, immobile come
loro, Irecchio teso, la proboscide puntata in aria nella speranza di
fiutarli ancora. hissquante volte stato braccatosi disse Sean
per essere indotto ad attaccare cosfieramente al primo sentore di
presenza umana
Tukutela, Irrabbiato, adesso capisco perchti chiamano cos mormor poi nella foresta si sentun rumore, che Sean non si aspettava di cert una voce umana che gridava. Gli ci volle un podi tempo per renderSi conto che era la voce di Riccardo Monterro.
Tukutela! Siamo fratelli! gridava alllefante. Siamo ciche
resta di un tempo tramontato! I nostri destini sono legati. Non posso
ucciderti! Lle&nte lo sente barrunltra volta, poi caricin direzione della
vOce umana, procedendo come un carro armato. Dopo una cinquantina
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di metri fiutdi nuovo lsecrato odore dellomo e come impazzito prese a seguirlo fino alla sua fonte.
Riccardo Monterro non si era curato di arrampicarsi sulllbero di tek dove lveva lasciato Sean: si era semplicemente appoggiato al tronco, a occhi chiusi. Il mal di testa gli era piombato addosso come un colpo dccetta, facendogli esplodere negli occhi tante stelle luminose: nello stordimento provocato dal dolore, sentbarrire il vecchio elefante maschio, e quel verso lo riempdi rimorso.
Il fucile gli sfuggdi mano e cadde tra le foglie ai suoi piedi. Brancolando andincontro alllefante, senza vedere niente, con lssurdo proposito di placare il bestione e fare ammenda. Non voglio farti del male, siamo fratelli grid E davanti a lui il sottobosco si apre Tukutela gli crolladdosso come una montagna di pietra.
Correndo a testa bassa verso il punto dove aveva lasciato Riccardo, Sean sentla terrificante carica del pachiderma e la voce dellomo proprio davanti a s
Qua! grid Qua, Tukutela! ripetancora Sean, cercando di distrarre llefante da Riccardo e di tirarselo addosso, ma sapeva benissimo che non sarebbe servito a niente. Tukutela aveva giscelto la sua vittima e avrebbe continuato la carica fino alla morte.
La vista di Riccardv si snebbi da un varco al centro del campo visivo, un varco circondato dai fuochi artificiali che continuavano a esplodergli dentro, rivide il mondo. E scorse il testone di Tukutela, con le lunghe zanne maculate, emergere con uno schianto dalla foresta.
In quellttimo llefante divenne lncarnazione di tutte le centinaia di animali che Riccardo aveva ammazzato in una vita di caccia. Nel suo cervello aleggiava la confusa nozione che quelle zanne, quella lunga proboscide che lo puntava, fossero simboli di una benedizione che Ivrebbe assolto e redento per tutto il sangue che aveva versato e le vite che aveva distrutto. Tese le mani verso il bestione, con gioia e gratitudine, e ricorduna frase che risaliva ai tempi lontani del catechismo:
Perdonami, Padre, perchho peccato grid
Sean vide la testa delllefante muoversi nel folto, davanti a lui. Senth voce di Riccardo, e si rese conto che doveva esser proprio sotto le zanne delllefante. Frenando in una frazione di secondo la sua corsa pazza, imbracciil suo 577. Era nella posizione pidifficile per tentare di colpirlo al cervello, eppure, per un attimo ebbe lmpressione di vederlo splendere allinterno del testone come una lucciola.
Non appena il mirino si trovallineato con quella lucciola ideale, Sean spar con un riflesso automatico. La pallottola attraverslsso spugnoso del cranio del bestione e gli spappolil cervello, senza che llefante avesse neppure il tempo di accorgersene. Passistantaneamente dalla piena furia della vita alla morte: le zampe gli si piegarono e cadde sul petto, facendo tremare la terra. Un turbine di polvere biancastra aleggiattorno alla sua massiccia carcassa, e la testa gli cadde in avanti.
La zanna destra trafisse il corpo di Riccardo Monterro allltezza dello stomaco. Quella colonna dvorio, che Riccardo aveva tanto bramato, fino al punto di rischiare la vita e il patrimonio per ottenerla, ora lo inchioda terra, come lrpione di un baleniere.
Guardsbalordito la zanna. Non avvertiva dolore, nalcuna sensazione che provenisse ancora dal suo corpo impalato sulla zanna ritorta del bestione; neppure la testa gli doleva pi Per un attimo la vista gli si snebbi come se ogni cosa che guardava splendesse illuminata da riflettori: poi la luce comincia svanire e le tenebre si chiusero sopra di lui.
Un attimo prima che lscuritlvvolgesse completamente, scorse il viso di Sean Courteney aleggiare su di lui e con un estremo sforzo, gli disse: Lei ti ama... bada alla mia bambina Poi il buio lo inghiott e non vide nudnientltro, per sempre.
IL PRIMO 閵PULSO di Sean fu di liberare il corpo di Riccardo Monterro ma subito si rese conto della futilitdei suoi sforzi, e fece un passo indietro. Su quelle zanne gravava tutto il peso della testa e del corpo di Tukutela. Lomo e lnimale erano indissolubilmente uniti nella morte, e lui li avrebbe lasciati cos
Prima Matatu e poi Pumula sbucarono dalla macchia e si fermarono accanto a Sean a contemplare il triste spettacolo.
Andate! ordinloro Sean. Aspettatemi alla canoa. Sentendo il tono della sua voce, i due filarono via.
Sean si appoggialla testa delllefante e osservil volto di Riccardo.
Anche da morto, Riccardo Monterro era un bellomo. Ti capitato
proprio al momento giusto, capo, ed stata una fine degna dellomo
che eri. Sono contento che tu non sia morto in un letto qualsiasi, tra
lenzuola sporche. Prego solo di essere altrettanto fortunato ancho. Sean posla mano su una delle zanne e lccarezz Te le lasciamo capo disse. Queste zanne saranno la tua pietra tombale. Dio sa se le hai pagate care. Prese il Rigby e lo mise nellncavo del gomito destro di Riccardo. Un guerriero devssere sepolto con le sue armi mormor Poi si rialze fu pronto a partire.
Senza rimpianti, capo disse. Vain pace, vecchio amico. Si volte andvia, verso la canoa che lo aspettava.
Il ricatto
L
FE CANNE GRAFFIAVANO 10 scafo della canoa spinta dal palo di Pumula.
Nessuno parlava. Sean sedeva a metbarca, chino in avanti, col mento sappoggiato alla mano. Si sentiva stordito. Era come tornare da unncursione in tempo di guerra: tutti gli uomini allora erano tristi e silenziosi.
FRivisse mentalmente la grande caccia, dal primo avvistamento dell lefante al momento in cui era corso a salvare Riccardo, impalato sotto il
gran testone grigio. Poi udla voce di Riccardo che gli riecheggiava in
testa, fievole e sfiatata, lontanissima. Lei ti ama. Cosaveva detto: il
resto era stato incomprensibile. Ti ama. Parole senza senso di un
moribondo, deliri di un cervello malato. Riccardo poteva riferirsi a una
qualunque delle centinaia di donne che gli avevano riempito la vita.
* Oppure stava cercando di parlare a Sean di una donna in particolare:
Claudia Monterro.
Sean alzlo sguardo e per la prima volta ammise con se stesso che
aveva una gran voglia di rivederla. Gli sembrava che soltanto lei potesse
consolarlo del dolore che provava per la morte di Riccardo. Pensal
suono della sua voce, al suo modo di camminare, di ergere la testa
quando stava per sfidarlo. Ricordla consistenza setosa della sua pelle,
. simile ai petali del giglio dcqua, quando la toccava col pretesto di
aiutarla o di guidarla.
iamo assolutamente e completamente inadatti lno allltrariflett Poi sorrise, e la malinconia di pochi istanti prima allentla sua morsa. e il capo parlava di lei, vuol dire che era completamente impazzito. Eppure si rendeva conto, con una certa sorpresa, che lmmagine di Claudia era talmente chiara in lui che poteva quasi contare i peli delle ciglia uno per uno intorno a quei grandi occhi color del miele, e le rughette che il sorriso le disegnava intorno alla bocca. Allmprovviso desiderpazzamente tornare da lei, e comincia preoccuparsi.
ono stato un pazzo a lasciarla sola, anche se c Job con leipens guardando il buio della palude e tremando al pensiero di tutte le brutte cose che potevano esserle successe. Sentla canoa rallentare. Pumula si era fermato, chiedendo il permesso di riposare.
Vado avanti io gli disse Sean. Voglio arrivare al villaggio senza
fermarmi. Mentre Pumula e Matatu si coricavano sul fondo della canoa, Sean in
piedi a poppa iniziil monotono esercizio di puntare il palo sul fondo e
LLrlMA PREDA
spingerla avanti. Ben presto la voga divenne automatica e la sua mente ricomincia vagare, il pensiero sempre rivolto a Claudia Monterro.
Pensal dolore che avrebbe provato. Benchse lspettasse, la morte del padre lvrebbe sconvolta. Preparle parole da dirle, quelle che probabilmente lvrebbero piconsolata. ono la persona giusta per aiutarlasi disse. o conoscevo benissimo, Iiutera ricordare tutte le sue buone qualit Forse cosriusciremo a superare lntagonismo che ci ha diviso fin dal primo momento. Si rese conto che aveva accelerato il ritmo della voga e dovette imporsi di prendersela calma per non scoppiare, anche se la voglia di rivedere Claudia era di gran lunga piforte della fatica. Continua vogare, finchil cielo a est diventrosa, poi giallo chiaro; sopra la sua testa turbinavano stormi di uccelli palustri, miriadi di ali frullavano nellria del primo mattino.
Due ore dopo, la prua della canoa buclltimo foltissimo canneto di papiri, e finalmente sbarcarono sulla spiaggia del villaggio bruciato.
Sean si trattenne a stento dal mettersi a correre mentre passava tra i resti delle capanne. Proprio davanti a loro cra il boschetto dove avevano costruito il capanno per Claudia e Sean si fermdi colpo.
Era troppo tranquillo. Cra qualcosa che non andava. Si buttper terra, rotolando al riparo col 577 giimbracciato. Restsdraiato ad ascoltare. Il silenzio gravava su di lui come un peso fisico. Si inumidle labbra e imitil verso chioccio del francolino, uno dei segnali che Job avrebbe certamente riconosciuto. Non ci fu risposta. Avanzcol passo guardingo e felpato di un leopardo e poi si fermdi nuovo. Qualcosa brillava nellrba: si chine sentlo stomaco chiuderglisi. Era un bossolo vuoto calibro 7.62, con una scritta incisa in caratteri cirillici: munizioni sovietiche per il Kalashnikov. Poi, raggiunto il limite del bosco vide un cadavere. Un negro. Corse a vedere: uno sconosciuto, non Job come aveva temuto. morto da almeno un giornostim
Job! grid Claudia! Grida disperate. Corse dove aveva lasciato la ragazza: la capanna era deserta.
Cra un altro cadavere steso ai margini della radura: un altro sconosciuto. Due bastardi in meno disse amaro Sean. Bel colpo, Job. Matatu aveva seguito Sean e stava osservando la scena. Si mise a girare freneticamente in tondo, e poi ad andare avanti e indietro come un cane da caccia che abbia fiutato una pernice. Nel giro di pochi minuti Matatu torna rapporto: Erano almeno in quindici, hanno circondato il capanno e li hanno assaliti
E la memsahib? Sean aveva paura della risposta.
Hanno preso anche lei. Zoppica ancora; Ianno portata via sorreggendola in due, ma lei continuava a dibattersi. Job ferito, forse lo
hanno picchiato. Quando? chiese Sean.
Ieri mattina, alllba, credo. Sean annu Bisogna inseguirli. Presto, andiamo! Trascurando le
* consuete precauzioni contro le imboscate, si affidinteramente a Matatu per individuare eventuali trappole che i guerriglieri si fossero lasciati alle spalle. Pareva che volessero far prigionieri piuttosto che uccidere, percha quanto sembrava Job era stato soltanto malmenato. Ma ciche preoccupava di piSean era la sorte di Claudia. Erano in quindici, aveva detto Matatu, e il corpo bianco della ragazza doveva senzltro rappresentare una tentazione.
Stavano forzandola a camminare sulla gamba ammaccata. Questo
non poteva che aggravare la distorsione. Se lei li avesse costretti a rallentare troppo, avrebbero cominciato a minacciarla, impazienti. Tutto dipendeva da quanto bisogno avevano di un ostaggio bianco, probabilmente da usare come merce di scambio coi governi occidentali;
da chi erano, se membri del Frelimo o guerriglieri della Renamo; da chi
li comandava, dalla sua autoriteccetera eccetera: ma in qualunque
,modo si considerasse la faccenda, restava il fatto che Claudia era in
gravissimo pericolo.
Si rendevano conto di essere inseguiti? Sicuramente dalle tracce avevano capito che al campo mancavano quattro uomini. Dunque la risposta non poteva essere che s Cili avrebbe preoccupati e resi nervosn
Purtroppo Claudia poteva dimostrarsi un pericolo per la sua stessa
salvezza. Gise lmmaginava intenta a discutere con loro, pretendendo
Fil rispetto dei diritti umani. Quel pensiero gli strappo un sorriso. Magari
F quelli credevano di aver messo le mani su una gattina, e invece presto si
sarebbero accorti che si trattava di una tigre.
Il sorriso gli morsulle labbra. Era sicurissimo che si sarebbe messa
nei guai. Se il capo del gruppo era un debole, Ivrebbe spinto al punto
di dover ribadire la propria autoritsui suoi uomini. La societafricana
patriarcale, e una donna che non sta agli ordini rappresenta unffesa.
er una volta, papera, tieni la bocca chiusa!pregin silenzio.
tMatatu si ferme lo chiamcon un gesto. Sean lo raggiunse. Qua si
sono fermati a riposare disse la guida, indicando il punto dove il . gruppo aveva sostato allmbra di un boschetto di mopani.
Matatu indicil segno dei rami tagliati: Hanno costruito un
mushela per la memsahib Sean annucon sollievo. Claudia aveva
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LJLTIMA PREDA
rallentato la marcia, ma invece di liberarsene con il semplice espediente di una pallottola nella nuca, avevano pensato bene di costruirle una barella con rami di mopani.
Andiamo, Matatu rugg In marcia! Le tracce li portarono a ripercorrere lrida pianura alluvionale. La pista era facilissima da seguire, i quindici uomini coi due prigionieri non tentavano neppure di cancellare i segni del proprio passaggio. Stavano guadagnando rapidamente terreno sul gruppo dei guerriglieri, e Sean spero addinttura dl ragglungerll prima di sera.
Poco dopo Matatu si fermdi nuovo. Ieri sera hanno dormito qui.
Qui hanno appoggiato la barella della memsahib disse, indicando dei
segni nella terra soffice. Qui lei si alzata in piedi. Sean esaminle sue impronte, pipiccole, strette e nitide di quelle
lasciate dagli stivali dei suoi rapitori. Si capiva che trascinava una
gamba. Dove ha dormito la memsahib? domanda Matatu
Qua gli indicla guida. Qualcuno, probabilmente Job, le aveva preparato un giaciglio di erba e foglie. Sean si accuccilvicino e cercattentamente. Non cra niente Stava per rialzarsi in piedi, quando vide un bottone, semisepolto tra le foglie pestate. Era un bottone da eans, con il marchlo mclso.
Jeans firmati, proprio lei. Se lnfilin tasca. Poi raschiil terriccio sotto il punto dove aveva trovato il bottone: Claudia si era servita del bottone come segnale, e sotto uno strato di terriccio aveva infilato un cartoncino strappato da un pacchetto di sigarette. Era un rettangolino di due centimetri per quattro, piccolissimo per scriverci sopra con un rametto carbonizzato dal fuoco.
5 Renamo...Finalmente si chiariva con chi avevano a che fare ave...La parola lo rese perplesso. Poi cap era latino e significava ttento Dovette sorridere. ome fara saperlo?Poi ricordche era laureata in legge, e continula lettura.
ave. Ti aspettano.Lei e Job dovevano averli sentiti parlare proprio di questo. Altra informazione preziosissima.
utto OK.E aveva perfino firmato, con una C.
Sean guardil pezzettino di carta che aveva sul palmo della mano.
Brava, bellezza sussurr Scosse la testa ammirato e inquieto.
E la Renamo disse a Matatu e Pumula. Sanno che li stiamo seguendo. Bisogna aspettarsi unmboscata. Entrambi avevano la preoccupazione dipinta in faccia, e Sean guardlrologio.
Bisogna cambiare formazione stabilcon riluttanza, per scongiurare altre imboscate. Questo li avrebbe fatti rallentare: non era pi possibile ormai raggiungere la squadra della Renamo prima di sera.
In tre erano veramente troppo pochi. Solo Matatu poteva restare sulle tracce: Sean e Pumula dovevano allontanarsi sui fianchi. Fra tutti avevano un fucile solo, la grossa, pesante, lenta doppietta a due colpi. E stavano per affrontare guerriglieri perfettamente addestrati, che li aspettavano muniti di armi automatiche.
un suicidiosi disse Sean, ma nonostante questo aveva una gran
voglia di accelerare.
Al centro, Matatu fece un fischio. Anche se non era un segnale dllarme, Sean si guardattentamente intorno prima di avvicinarsi alla guida. Matatu era accucciato di fianco alle tracce, e aveva lspressione preoccupata .
Da dove diavolo sono saltati fuori? esclamSean. Era una protesta, piche una domanda. Il divario di forze a loro sfavore si era moltiplicato per cento. Un gruppo ancora pinumeroso di guerriglieri della Renamo si era unito a quelli di prima. A prima vista sembrava unntera compagnia.
Quanti sono? domandSean a Matatu.
Matatu fiutuna piccola presa di tabacco, il solito rito di quando
voleva dissimulare lncertezza. Poi alzle mani a dita aperte, e le agitinsieme quattro volte.
Quaranta? Matatu fece un timido sorriso di scusa, poi agitle mani aperte unltra volta.
Tra quaranta e cinquanta. Sean aprla borraccia e bevve un sorso dcqua. Era calda come brodo.
Li conterunltra volta pitardi promise Matatu. Quando li
riconoscertutti uno per uno, ma per ora... Uno di questi comunque io
lo givisto. Ne conosci uno? Credo di s ma successo tanto tempo fa, e non riesco pia
ricordarmi dove . , Sean restzitto, pensando a quella semplice affermazione. Personalmente avrebbe avuto gravi difficolta ricordare la faccia di tutte le
L persone che aveva incontrato anche solo negli ultimi dieci anni. E l cra Matatu, che si lamentava di non riuscire a riconoscere immediatamente delle impronte che gli era capitato di vedere in precedenza, tra infinite altre.
Io questo qua lo conosco sussurrMatatu. So come cammina. Scosse la testa, frustrato, e si girdallltra parte.
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LLTIMA PREDA
Adesso procedevano con estrema cautela. Le tracce li conducevano verso lltopiano che dominava il fondo scosceso della valle, e ben presto si trovarono tra le prime colline.
Sean si aspettava da un momento allltro di entrare in contatto con la retroguardia della colonna. Temeva perdi accorgersene ricevendo in corpo una raffica di mitragliatrice.
Su quelle colline ogni macigno, ogni piega del terreno, poteva celare il nemico, sicchbisognava esplorare minutamente i dintorni prima di avanzare. Sean friggeva dmpazienza, ma si costrinse ad adattare il ritmo di marcia al terreno difficile. Quando superarono la cima della collina, attraverso un rado boschetto di begli alberi msasa scorsero lltopiano che si elevava sopra i primi contrafforti.
Sicuramente ci aspettano lassmormorSean.
Le impronte sembravano condurre a una sorta di valico dominato da
pareti di roccia rossa. Al centro del canalone non crano quasi alberi mentre sui costoni cresceva una foltissima vegetazione. Era il posto ideale per intrappolarli e massacrarli.
Dal centro Matatu fece un fischio, e Sean corse a raggiungerlo. Da lsi vedeva benissimo il fondo del canalone, e Sean distinse dei movimenti nellrba giallastra. Guardcol binocolo e scorse una colonna di uomini che risalivano la china in fila indiana.
Erano quasi tutti in tuta mimetica, benchnon mancassero quelli in jeans e camicia cachi. La testa della colonna aveva giraggiunto la macchla m cima al canalone, a circa cinque chilometri da l ma col binocolo Sean fece in tempo a contare dodici uomini.
La barella era al centro, e la portavano in quattro, due davanti e due di dietro. Sean cercdi regolare il binocolo per poter distinguere Claudia, ma prima che vi riuscisse la barella scomparve tra gli alberi.
Sean abbassil binocolo e pulle lenti col fazzoletto. Anche Pumula li aveva raggiunti, dallltro fianco, e adesso si accuccivicino a Matatu e insieme si misero a studiare il terreno, in silenzio.
Matatu sput Quel canalone la bocca del coccodrillo. Vogliono
che noi ci infiliamo la testa. Sean studile pareti del canalone, senza fretta. Cercava di non pensare alla barella e alla figurina che gli era sembrato di scorgervi sopra. Si concentrcompletamente nella sua ricerca, e dieci minuti dopo fu ricompensato. Fu solo un lampo improvviso: il riflesso del sole sopra un orologio da polso, o forse un paio di occhiali.
Sono ldisse, abbassando il binocolo. S Matatu, hai ragione.
Ci hanno fatto vedere lsca e adesso ci aspettano. 86
Si sedette dietro un masso per cercare di riflettere, valutando la situazione. La prima idea che scartfu un attacco alla colonna della Renamo. Anche se avesse avuto piuomini, doveva pensare agli ostaggi. Nemmeno una compagnia di Scout bene armati gli avrebbe consentito di attaccare.
Probabilmente la migliore garanzia di rilascio per gli ostaggi in mano alla Renamo non era il suo intervento, ma trattative diplomatiche a Pretoria col potente alleato dei guerriglieri, il governo sudafricano. Tuttavia. anche i sudafricani non potevano far niente fintanto che ignoravano che una cittadina americana era stata catturata dalla Renamo.
kay. Sean era giunto a una prima decisione. evo far arrivare un messaggio al consolato americano di Harare.In questo modo avrebbe anche risolto unltra delle sue grosse preoccupazioni. Aveva la responsabilitdi Pumula e Matatu: finora, li aveva condotti verso il suicidio. Adesso peraveva la scusa buona per mandarli via. Li avrebbe rispediti tutti e due a Chiwewe con un messaggio per il console. Aprlo zaino trovil suo taccuino e si mise a scrivere.
Riccardo era stato un uomo importante, pieno di conoscenze nelle alte sfere. Sean avrebbe iasciato intendere che lui e la figlia erano prigionieri della Renamo. Il console degli Stati Uniti, poteva contarci, si sarebbe subito messo in contatto con Pretoria, e i sudafricani non avrebbero mancato di intercedere presso la Renamo a favore dei due cittadini statunitensi prendendo a pretesto motivi umanitari.
kay, questo risolve il problema di Matatu e Pumulasi disse Sean. Firmil messaggio, strappla pagina del taccuino e la pieg Non gli restava che prendere una decisione riguardo a se stesso. eguirla colonna in attesa di una buona occasione.Sogghignalldea. a quale occasione?si derise. i assalire pidi cinquanta terroristi con una doppietta, liberare due prigionieri, e scappare in Zimbabwe marciando con Claudia in spalla per cento chilometri in territorio nemico? Si alzin piedi e torndai due compagni, ancora intenti a studiare il canalone. Si mise vicino a Matatu.
Qualcosa di nuovo? chiese, e la guida scosse la testa.
Restarono in silenzio per parecchi minuti, mentre Sean cercava il
coraggio per comunicare ai due che intendeva rispedirli indietro.
Matatu sembraccorgersi che in pentola stava bollendo qualcosa di
sgradevole Continuava a guardare di sottecchi Sean con aria preoccupata, ma quando finalmente quello fece per parlare, Matatu si mise a
ridere tutto contento.
Adesso mi ricordo! esclam Mi venuto in mente chi c 87
LLTIMA PREDA

Preso alla sprovvista, Sean lo guardaccigliato. Chi chi? Di cosa
stai parlando? Del capo della colonna della Renamo gli disse giulivo Matatu.
Adesso mi sono ricordato chi E chi allora? chiese diffidente Sean.
Ti ricordi quando siamo saltati dallo ndeki per attaccare il campo
dddestramento alla confluenza dei due fiumi? Rammenti quel tizio che abbiamo sorpreso nellfficio, mentre cercava di bruciare le carte?
Quello che non voleva marciare, e cosalla fine tu hai dovuto sparargli
nellrecchio? Il compagno Cina? Proprio lui. Matatu sembrava avere qualche difficolta pronunciarne il nome.
Sean lo guardincredulo. Tutto lo spingeva a scartare quellpotesi, senonchMatatu ben difficilmente commetteva errori in quel genere di cose.
11 compagno Cina! sospirSean. Bella fregatura. Non riusciva a immaginare nessuno che avrebbe temuto di pi a capo di quella colonna della Renamo, del compagno Cina.
Vi rimando a Chiwewe disse Sean senza cerimonie. Matatu lo fisscosternato. Sean non riusca sostenere quello sguardo carico di rimprovero.
Si rivolse a Pumula, chiamandolo seccamente a rapporto. Questo
biglietto per il cuoco del campo. Digli di trasmetterlo per radio al mio
ufficio di Harare. Matatu ti guiderindietro. Mambo. Pumula obbedsenza discutere. Gli tese la mano, e se la strinsero alla maniera africana, prima i palmi e poi i pollici e poi ancora i palmi.
Matatu era raggomitolato sul terreno e cercava di farsi ancora pi piccolo per non attirare lttenzione di Sean. Va gli ordinbruscamente Sean. Insegna a Pumula la strada! Matatu alzla testa con uno sguardo afflitto e lspressione servile Sean aveva voglia di abbracciarlo e consolarlo.
E fila via, grandissimo farabutto! gli gridcon una faccia ferocissima; Matatu si allontandi pochi passi e poi si fermdi nuovo e torna guardarlo, implorante.
Vai! Sean alzminacciosamente la destra. Alla fine lmetto si rassegnallnevitabile e si avviper la discesa.
Deliberatamente Sean gli voltle spalle e alzil binocolo per rimettersi a scrutare il terreno, ma dopo qualche istante la vista gli si anneb88
bie dovette sbattere pivolte le palpebre. Suo malgrado diede una sbirciatina dietro. Matatu era sparito. Era una strana sensazlone, non averlo piaccanto. Dopo qualche minuto, torna sollevare il binocolo e riprese a esaminare attentamente le pendici del canalone, scacciando Matatu dalla mente.
Contrafforti di roccia rossa dominavano ininterrotti entrambi i versanti. Non erano particolarmente alti, ma la parete era verticale, con delle sporgenze sul vuoto. Sean li perlustrcol binocolo, continuando pera tornare sullo stesso punto. A mezzo chilometro, sul lato destro della sella rocciosa, cra una via che si poteva scalare, benchsenza un compagno e senza adeguato equipaggiamento sarebbe stato molto pericoloso. Il fucile e lo zaino lvrebbero impacciato nei movimenti; inoltre avrebbe dovuto fare il tentativo al buio. Affrontare la scalata della parete di giorno avrebbe significato esortare i nemici a un esercizio di tiro a segno.
Attraverso le lenti del binocolo distinse un punto dove la roccia formava delle specie di stretti gradini. Sembrava che di lsi potesse risalire e aggirare la sporgenza, per arrivare a un angusto cornicione che proseguiva pio meno orizzontale per parecchie centinaia di metri in entrambe le direzioni.
Da quel cornicione alla cima sembravano esserci due possibili vie:
una era una fenditura verticale, un camino; Iltra era costituita dalle radici di un enorme fico che cresceva in cresta.
Sean guardlrologio. Aveva tre ore per riposare, prima che venisse buio e potesse tentare la scalata. Di colpo gli piombaddosso la stanchezza. Capche non era dovuta solo alla fatica fisica dellnseguimento, ma anche alla tensione emotiva per la sorte incerta di Claudia e Job e al congedo da Matatu.
Trovun bel nascondiglio tra la roccia e i cespugli, con una comoda via di fuga. Si slaccigli stivali e si sistemnel pertugio tenendo tuttavia il fucile in grembo. Poi mangiuna galletta e una tavoletta di proteine delle razioni dmergenza e bevve qualche sorso dalla borraccia. Chiuse gli occhi e quasi subito si addorment
SEAN 51 SVEGLIO al primo frescolino della sera. Davanti a lui, la parete dei contrafforti era avvolta dalla caligine purpurea del crepuscolo. April fucile, tolse le cartucce e le sostitucon altre due prese dalle tasche del giubbotto. Spremette due centimetri di crema mimetica nera dal tubo ormai quasi vuoto e se la spalmin faccia e sul dorso delle mani. Questo completi suoi preparativi.
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Quando la notte stese il suo nero manto sulla valle, si avvicon calma
verso la base della parete. Lla vegetazione era fittissima e intricata, e per raggiungere la roccia impiegmolto pitempo del previsto.
Ormai era buio pesto, ma riusclo stesso a individuare il punto di partenza della scalata, grazie a un cespuglietto che cresceva in una crepa della roccia.
Sean infilil fucile insieme al sacco a pelo sotto la falda dello zaino. Il calcio sporgeva da una parte e la canna dallltra: il fucile era pilungo della larghezza delle sue spalle e inoltre il peso era squilibrato. Mise le mani sulla parete di roccia, tastandola.
Prima della guerra era stato uno scalatore appassionato. Amava il rischio, il terrore dellbisso che lo risucchiava per i piedi. Tuttavia, una scalata del genere non lveva mai tentata. Non disponeva di corde chiodi, moschettoni, ndi un compagno che potesse assicurarlo, e si accingeva ad aprire una nuova via al buio, scorgendo a malapena lppiglio seguente, lungo un percorso che aveva osservato da due chilometri di distanza, su una parete di arenaria, la piinsidiosa delle rocce.
Cominciad arrampicarsi, aggrappandosi saldamente con le mani e coi piedi e mantenendosi un postaccato dalla parete per cercare un buon equilibrio, senza mai fermarsi, senza mai muoversi di scatto o pesare troppo sugli appigli, progredendo come un corpo fluido che per miracolo scorra verso llto.
Dapprima gli appigli erano saldi, ma pian piano la parete si fece piliscia e non trovpiche sporgenze minime. Cercava di caricare il peso il meno possibile: un tocco delle dita, una spinta delllluce e via; ma anche cosavvertiva la friabile inconsistenza della roccia sotto i polpastrelli. Senza pause nrallentamenti percorse il primo tratto e raggiunse il cornicione a una trentina di metri dltezza.
Era pistretto di quanto avesse creduto osservandolo col binocolo non pilargo di una ventina di centimetri. Con lo zaino in spalla e ii fucile che sporgeva dai due lati, gli era impossibile voltarsi per sedervisi sopra e lasciarsi scivolare col sedere.
Era costretto a stare faccia alla montagna, coi talloni sporgenti nel vuoto e il peso dello zaino e del fucile che lo tiravano verso il basso. Stava piscomodo lche in arrampicata sulla parete. Prese a spostarsi avanzando con le braccia aperte come un crocifisso, tastando la roccia in cerca di qualche asperit con la faccia incollata alla parete.
Si diresse a sinistra, cercando la fenditura verticale che aveva visto col binocolo. Delle due vie possibili era quella che gli sembrava migliore.
Come ogni esperto scalatore, Sean diffidava di rami e radici. Erano
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LLrlMA PREDA
troppo insidiosi per rischiarci la vita. Conti suoi passi da gambero lungo il cornicione. Quando arriva cento, lo spazio sotto i piedi si era ancor piristretto, i muscoli delle cosce gli dolevano e cominciavano a tremare, per lo sforzo innaturale di bilanciare il peso dello zaino e del fucile.
Altri venti passi e la parete si fece quasi convessa, spingendolo ancora pifuori e obbligandolo ad aderire col bacino alla roccia per mantenere il baricentro dentro il cornicione. Era a unltezza di soli trenta metri, ma sarebbero stati piche sufficienti per ridurlo come chi precipitasse dalla parete nord delliger, se fosse caduto.
Si costrinse a fare un altro passo e poi ancora un altro. Adesso era curvo, con la schiena ad arco, le caviglie tremanti e le gambe intorpidite: presto avrebbero certo ceduto. Poi di colpo le dita della mano sinistra trovarono una frattura e fu come unniezione di adrenalina nelle arterie. Le dita ispezionarono la frattura. Non era neanche abbastanza larga da incastrarci la spalla, e si restringeva bruscamente.
Sean ci spinse dentro la mano, piche poteva, e poi la chiuse a pugno in modo da incastrarla saldamente nella fenditura e avere cosmodo di riposare un pole gambe e la schiena dolorante. Aveva il respiro affannato e il sudore gli colava negli occhi, offuscandogli la vista.
Sbattle palpebre pivolte e alzla testa. La crepa procedeva verticalmente ininterrotta. Alzla mano libera e la incastrnella spaccatura, sopra lltra. Poi staccil piede sinistro dal cornicione e lo infildentro la crepa pochi centimetri sopra. Contrasse i muscoli e gli parve che fosse saldamente incastrato. Ci caricsopra il peso e ripetil procedimento con lltro piede.
Una mano dopo lltra, un piede dopo lltro, risalpian piano la fenditura nella roccia.
Adesso vedeva il ciglio dellltopiano, solo una trentina di metri sopra di lui. Ma la crepa si stava allargando e non poteva piincastrarci mani e piedi saldamente come prima. Un piede anzi gli cedette, e scivolqualche centimetro verso il basso prima di bloccarsi di nuovo.
Si gir cercando di infilare la spalla nella fenditura, ma era impedito dalla canna del fucile che sbatteva contro la parete. Restlappeso per qualche secondo, dopo di che tastpiin alto alla ricerca di un appiglio cui aggrapparsi, ma la sua mano non incontrche la liscia superficie di arenaria e capdi essere bloccato.
Aveva circa quindici secondi di tempo, poi le gambe avrebbero ceduto. Sapeva perfettamente che cosa doveva fare, ma tutti i suoi istinti si ribellavano.
LLTIMA PREDA
Fallo, forza gli gracchinelle orecchie la sua stessa voce. Se non
lofai,crepi. Abbassla mano e sgancila cinghia inferiore dello zaino. Poi sfillo spallaccio. Zaino e fucile scivolarono gida una parte, bloccati dallo spallaccio nellncavo del gomito. La spinta fece ruotare Sean su se stesso e riuscper un pelo a tenersi attaccato alla parete. Ficcla testa nella spaccatura, cercando di incastrarcela dentro. Raccolse tutte le sue forze, contrasse i muscoli del collo, irrigidla testa il pipossibile e stese entrambe le braccia dietro la schiena, restando attaccato alla parete solo con i piedi e il capo. Per un terribile istante la cinghia dello zaino si impiglia un bottone del giubbotto, poi scivolgiper il braccio.
Lo zaino precipitnel buio. Libero da quel peso, Sean vacill e riuscappena in tempo a infilare le braccia nella fessura evitando di seguire lo zaino nellbisso.
Aggrappato alla roccia, udil rumore provocato dallo zaino che precipitava in basso, sbattendo come una campana la canna del fucile contro la roccia. Lco amplificil suono, facendolo rimbombare da una parete all ltra .
I tonfi continuarono a riecheggiare per un pezzo anche dopo che lo zaino aveva ormai toccato il fondo.
Sean si gire riuscfinalmente a infilare la spalla nella fenditura. Si riposper qualche istante in quella posizione, ansimando come un cane, stremato dal pericolo appena scampato. Poi pian piano si riprese e il panico lascispazio alla sensazione familiare delldrenalina in circolo. Non gli pareva vero di essere ancora vivo.
Stavolta lai scampata proprio bella, ragazzo mio si disse con un bisbiglio rauco. Lai vista di nuovo in faccia. Pigrande il terrore, pigrande lmozione. Ma anche quella sensazione era fuggevole. Nel giro di pochi secondi svan e Sean torna essere consapevole della sua situazione. Non aveva pilo zaino. Fucile, borracce, sacco a pelo razioni di cibo, tutto era perduto. Gli restava solo quello che aveva in tasca, piil coltello e il sacchettino dmergenza alla cintura.
e ne preoccuperquando sararrivato in cimadecise, e ricomincila scalata. Con una spalla incastrata nella fenditura, poteva spingersi in su pian pianino, centimetro per centimetro, seppure a costo di spellarsi le mani.
La fenditura continuava ad allargarsi, finchdiventun vero e proprio camino, dove Sean potinfilarsi con tutto il corpo e salire facendo leva con le gambe e le braccia sulle pareti. In questa maniera procedette con pirapidit
Il ciglio dellltopiano era ormai a tre metri sopra la sua testa. Continula scalata fino a farvi capolino: alla luce della luna si rese conto che non si trovava ancora in cima, ma semplicemente su un altro cornicione, al di sotto dellltopiano vero e proprio.
Quello spalto era chiaramente occupato da una colonia di procavie, inconfondibili per la puzza delle loro deiezioni, che riempi polmoni di Sean, affannato per lo sforzo di reggersi. La procavia un buffo animaletto peloso. Benchabbia le dimensioni di uno scoiattolo, parente sia pure alla lontana delllefante, e ha lspetto accattivante dl un orsacchiotto di pezza. In quel momento le procavie erano ben rintanate e il cornicione sembrava deserto. Sean si isspian piano e appoggiil gomito sullrlo, sforbiciando con le gambe. Poi si raccolse per lo sforzo finale e in quella restgelato.
Ciche al chiaro di luna aveva scambiato per un mucchio di sassi proprio davanti alla sua faccia cambiimprovvisamente forma. Sembrava qualcosa di fluido.
Sean capsubito che era un serpente. Solo una vipera poteva sibilare cosforte e solo una in particolare poteva raggiungere tali dlmensiom: la vipera del Gabon, uno dei serpenti pivelenosi dellfrica.
Si puntellsui gomiti, le gambe nel vuoto, con tutti i muscoli del corpo irrigiditi, fissando il serpente e cercando di dominarlo con la forza di volont Era l a cinquanta centimetri dalla sua faccia, pronto ad attaccare, e Sean sapeva bene che era pericoloso anche da due metri, perchpoteva scattare in tutta la sua lunghezza. Il pipiccolo movimento lvrebbe indotto a colpire.
I secondi scorrevano, lenti come una colata vischiosa di melassa, finchnon gli parve di avvertire un fremito di rilassamento nel suo collo contratto.

In quellttimo gli scivolla mano sinistra, le dita rasparono sulla roccia e il serpente scattin avanti, con la forza di una martellata da fabbro ferraio.
Sean mosse la testa di lato, schivando il colpo come un pugile, e il muso freddo della vipera gli sfiorla mascella. Avvertuna fitta tra il collo e la spalla, cosviolenta da scardinargli la presa della destra e farlo mezzo ruotare su se stesso, rimanendo attaccato solo con lltra mano.
Pensche il serpente gli avesse affondato i denti nella spalla, o magari nel collo, e si aspettche il veleno cominciasse a bruciargli dentro col suo fuoco mortale. La bestiaccia gli era rimasta appesa addosso Gli penzolava davanti come un enorme salame, dibattendosi e frustandolo, fischiandogli nellrecchio.
LLTIMA PREDA
Sean si mise quasi a urlare per lrrore. Il peso del serpente che si dimenava lo scuoteva di qua e di le i suoi sibili fortissimi lssordavano. Sentche la presa della sinistra veniva meno, ma lbisso sottostante non lo spaventava pia paragone delltroce creatura agganciata al suo collo.
Sentun liquido gelido che gli colava lungo la gola e la mascella, giper la scollatura del giubbotto, e con improvviso sollievo Sean capche il serpente non gli aveva morsicato il collo ma il bavero.
La consapevolezza di non essere stato morsicato gli restitunuova forza e lo spinse ad aggrapparsi ancor pidisperatamente, fermando il suo lento scivolare nel vuoto. Con la destra libera prese il serpente per il collo, proprio dietro la testa, e cercdi strapparselo di dosso, ma i denti erano impigliati come ami nella tela pesante. Appeso al ciglio solo con la sinistra, riuscinfine con un fortissimo strattone a sradicargli i denti dal palato, da cui comincia colare sangue misto a veleno. Poi scaglilontano, nellbisso, la bestiaccia che ancora si contorceva, sibilando furibonda. E finalmente potaggrapparsi nuovamente alla roccia con entrambe le mani.
Ansimava come un mantice per la fatica e il terrore, e dovette aspettare un minuto buono prima di riprendersi e issarsi faticosamente sullo spalto .
Si inginocchisulla roccia e si sfilattentamente il giubbotto intriso di veleno. Rimettersi quellndumento era pericoloso. Il veleno poteva essere assorbito dalla pelle delicata del collo, provocando ulcere o peggio, ma dltra parte buttare il giubbotto significava dover esporre lndomani il suo corpo indifeso al sole tropicale. Esite poi lo infilripiegato nella cintura. Alla prima occasione lvrebbe lavato.
Si alzin piedi e sentla fredda brezza notturna spirare sul suo torso nudo e sudato. Il percorso fino alla cresta non era piuna scalata, ma quasi una passeggiata. Comunque lffrontcon estrema cautela e quando arrivin cima si ferma spiare affacciato solo con mezza testa.
Qualche nuvoletta velava la luna e Sean vedeva pochissimo. Davanti a lui crano una quarantina di metri di terreno roccioso, senza vegetazione, superati i quali sarebbe stato al riparo, nella boscaglia.
Si alzin piedi e corse avanti, piegato in due per non stagliarsi contro il cielo stellato. Era a metdel tratto scoperto quando allmprovviso una luce lo invest
Si fermdi colpo, come se fosse andato a sbattere contro una montagna, e alzistintivamente le mani a proteggere gli occhi da quella luce abbagliante. Si tuffnellrba e si appiattcontro il terreno roccioso.
Il fascio di luce proiettava lunghe ombre nere dietro ogni masso e si rifletteva vividamente sullrba giallastra invernale. Sean non osava alzare la testa. Schiaccila faccia al suolo, esposto, vulnerabile e indifeso sotto quel fascio abbacinante.
Aspettche succedesse qualcosa, ma il silenzio non fu rotto da alcun rumore. Tacevano anche gli uccelli notturni, non si udiva neppure il ronzio degli insetti. Quando infine una voce echeggirimbombando dal folto degli alberi, distorta da un megafono a pila, per Sean fu come un pugno in faccia.
Buona sera, colonnello Courteney. La voce parlava in buon
inglese, con un lievissimo accento africano. Ha fatto un buon tempo,
sa? Ventisette minuti e quindici secondi dalla base della parete a qui. Sean non si mosse, ma restsdraiato ad assaporare lmarezza dellmiliazione. Si erano divertiti con lui.
Mi spiace di non poterle assegnare un punteggio altrettanto alto
quanto a silenziosit Cos che ha buttato gi Sembrava una batteria
h di pentole da cucina. Un ghigno sardonico e poi la voce prosegu E
adesso, colonnello, se ha riposato abbastanza, sia cosgentile da alzarsi
con le mani dietro la testa
Sean non si mosse.
Va bene, vedo che dovrconvincerla. Ci fu una breve pausa
durante la quale Sean sentla voce impartire sommessamente un ordine
in dialetto.
Una raffica devastlrba a tre passi di distanza da lui. Sean vide
benissimo i lampi che uscivano dalla canna piazzata tra gli alberi e
riconobbe lrma, una mitragliatrice leggera RPD, le cui raffiche produ cevano un rumore di telaccia strappata. Le pallottole sollevarono una
nuvoletta di polvere gialla illuminata dal riflettore.
Sean si alzlentamente in piedi. Il fascio di luce gli si puntin faccia,
ma lui evitdi distogliere lo sguardo o ripararsi gli occhi.
, Mani ben alzate sopra la testa, colonnello. , Obbed Il suo torso nudo splendeva candido alla luce del riflettore.
Sono lieto di constatare che si mantenuto in forma, colonnello. EJ Due sagome nere sbucarono dalla linea degli alberi. Stando ben lon tane dal fascio di luce, gli girarono attorno e lo raggiunsero alle spalle.
Con la coda dellcchio Sean vide che indossavano tute mimetiche e gli
puntavano addosso il Kalashnikov. Uno di loro si affretta perquisirlo,
togliendogli il coltello e le razioni dmergenza. Quindi si allontana rono, sempre tenendolo sotto la minaccia del mitra, lasciandolo nudo
salvo i calzoncini corti e gli stivali.

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LLTIMA PREDA
La luce si lnosse e lomo che reggeva il riflettore si fece avanti uscendo dagli alberi.
Poco dietro di lui, mantenendosi nellmbra, veniva lomo col megafono. Benchabbagliato dal riflettore, Sean vide che era alto e magro, e Sl muoveva con grazia felina.
Quanto tempo che non ci vediamo, colonnello Courteney. Era ormai abbastanza vicino da poter fare a meno del megafono, e Sean rlconobbe la voce.
Sette anni disse.
Dovrparlare un popiforte lo esortlomo, fermandosi a
qualche passo di dlstanza da Sean e portandosi scherzosamente una mano a coppa allrecchio. Sa, sono mezzo sordo aggiunse, e Sean sogghigno sotto la nera crema mimetica.
Avrei dovuto farle saltar via anche lltro orecchio, giche cro
compagno Cina. SconcordCina. Dobbiamo veramente riparlare dei vecchi
tempi lo e lel. Sorrise, ed era ancora piattraente di come Sean lo
ricordasse. Tuttavia. temo che mi abbia gifatto perdere fin troppo
tempo, colonnello. Per quanto sia piacevole rivederla, mi tocca rientrare al pipresto al quartier generale. Potremo parlare in qualche altra
occasione: adesso debbo lasciarla. I miei uomini si occuperanno di lei. Si gire scomparve nellscuritdietro il fascio di luce.
Sean avrebbe voluto gridargli dietro: E il mio uomo e la ragazza
sono sani e salvi? ma si trattenne. Con un uomo del genere era meglio non mostrare nessuna debolezza, non offrirgli alcuna occasione di cui in segulto potesse approfittare.
resto raggiungeremo la colonnasi consolSean, vedrda me come stanno Claudia e Job. La prospettiva di rivedere Claudia gli appariva in quel momento piinvitante persino di un buon sorso dcqua fresca.
LE LINEE DIFENSIVE della Renamo erano concentriche come le onde formate da un sasso gettato in uno stagno. Stavano marciando ormai da due giorni e Sean si rese conto che la squadra shangane incaricata di sorvegharlo lo stava conducendo verso il centro della zona occupata dai guerriglieri.
Superarono quelli che erano con tutta evidenza campi affollati di reclute: uomini e donne sedevano in fila come bambini a scuola seguendo attentamente le lezioni degli istruttori senza degnare di uno sguardo 11 gruppetto dl Sean.
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Oltre il campo dddestramento attraversarono quella che sembrava una successione di kopje semideserti. Fu solo quando arrivarono a pochi metri da uno di questi bassi rilievi che Sean si accorse degli ingressi dei rifugi, completamente invisibili dal cielo e quindi al sicuro da ogni bombardamento. Dal mutato comportamento delle guardie, diventate dn tratto pisevere, capche avevano raggiunto il quartier generale della Renamo.
Uno degli uomini scortSean fino a una pozza stagnante nei pressi e gli diede del sapone e degli indumenti di ricambio. Sean si insaponcon cura, si lavla faccia per eliminare gli ultimi rimasugli della crema mimetica e si rivest
Pochi minuti dopo fu condotto allngresso di uno dei bunker sotterranei. Ci fu uno scambio di battute tra il sergente shangane che lo guidava e le guardie allngresso, poi Sean fu fatto entrare in un labirinto di cunicoli e locali scavati sotto terra. Il bunker era illuminato da lampadine e in lontananza si sentiva il rombo di un generatore. Contro le pareti erano ammonticchiati sacchetti di sabbia, e i soffitti erano rinforzati da grosse travi di legno.
Entrarono in una sala radio affollata di uomini. Sean vide subito che le apparecchiature erano sofisticate e ben tenute. Una carta geografica su vasta scala delle province centrali mozambicane copriva unntera parete.
Sean sbircila carta di nascosto. Capsubito che il territorio montagnoso in cui era schierata lrmata della Renamo era la Sierra Gorongosa, ma prima che yotesse rubare alla carta qualche altra informazione fu condotto in un altro breve corridoio, in fondo al quale si apriva un vano schermato da una tenda.
La scorta chiese educatamente permesso e la risposta fu secca e autoritaria. Sean fu spinto allnterno della stanzetta.
11 compagno Cina! Sean sorrise. Che bella sorpresa! Quello non sono piio, colonnello Courteney. Dra in poi la
prego di chiamarmi generale Cina o semplicemente ignore Sedeva alla scrivania in mezzo alla stanza. Indossava la solita tuta mimetica tigrata, adorna perdelle insegne dei par- le ali drgento - e di quattro file di nastrini colorati sul petto a sinistra. Intorno alla gola portava un fazzoletto giallo di seta. Berretto marrone e cinturone pendevano da un attaccapanni dietro di lui. Il calcio della pistola automatica che aveva nella fondina era dvorio istoriato. Era piche evidente che il generale Cina prendeva molto sul serio la propria conversione dal marxismo al capitalismo.
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Dunque spero che lei, generale, mi vorr spiegare perchdiavolo ha sequestrato dei cittadini di due nazioni amiche e potenti come il
Sudafrica e gli Stati Uniti. Il generale Cina lo fermcon un gesto.
Per piacere, mi risparmi queste scenate, colonnello. Abbiamo giricevuto i reclami sia
degli americani sia dei sudafricani. Ma naturalmente noi abbiamo negato di avere sequestrato chicchessia e ostentato indignazione per un
tale infamante sospetto. Si interruppe un attimo per guardare Sean negli occhi. Ha avuto una bella pensata a mandar subito un messaggio al consolato americano, ma da lei non
mi aspettavo niente di meno. Prima che Sean potesse rispondere, alzla
cornetta del telefono da campo e parltranquillamente in una lingua che Sean - pur senza
capire - riconobbe per portoghese. Poi riappese e si mise a guardare la soglia schermata dalla tenda, e Sean istintivamente lo imit
Poco dopo entrarono quattro persone. Tre
erano negri in uniforme, con pistola alla fondina e mitra in spalla. Lltra era Claudia Monterro.
Era dimagrita. Questa fu la prima cosa che
colpSean. Aveva i capelli raccolti in una crocchia ed era abbronzatissima. Nel vederla gli
venne un gran batticuore.
Claudia! proruppe, e la ragazza si girdi scatto verso di lui. Il sangue le defludal volto che divenne coscolor caffellatte chiaro.
Oh, mio Dio sussurr Avevo paura
che... Snterruppe e si guardarono per qualche secondo, senza muoversi, poi lei pronunciil suo nome: Sean Suoncome un gemito. Si avvivacillando verso di lui, con gli
occhi pieni delle sofferenze, delle durezze e
della paura di quegli ultimi giorni. Con due
lunghi passi, Sean la raggiunse e lei gli si butt LLTIMA PREDA

al collo, stringendolo a occhi chiusi, la guancia contro la guancia. La forza dellbbraccio di lei quasi gli mozzil fiato.
Tesoro sussurrSean carezzandole la testa. Tesoro mio, va
tutto bene, adesso. Lei alzil viso e lo guardcon le labbra che tremavano, socchiuse. Il sangue era tornato a scorrerle sotto la pelle liscia e abbronzata, che ora sembrava risplendere, come i suoi occhi, simili a scuri topazi gialli. Sean lbbraccidi nuovo e la baci
Dalla scrivania, il generale Cina disse tranquillamente in dialetto shangane: Molto bene. Adesso portatela via
Le guardie presero Claudia e la strapparono allbbraccio di Sean trascinandola verso lscita.
Lasciatela andare gridlui e scattverso di loro, ma una delle guardie tirfuori la pistola e gliela puntcontro.
Maledetto bastardo ringhisottovoce Sean. Ha organizzato
tutto apposta. Ed andata molto meglio di quanto sperassi concordcompiaciuto il generale Cina.
Badi che io le stacco la testa. Se le fa qualcosa di male . Ma andiamo, colonnello Courteney! Io non intendo farle niente di
male. E troppo preziosa come moneta di scambio! Pian piano Sean ritrovil controllo. Okay, Cina. Cosa vuole che faccia? domandinfine.
Bravo approvil generale Cina. Aspettavo giusto che mi
facesse questa domanda. Si sieda disse, indicandogli uno sgabello
Mi ha chiesto cosa voglio. Be colonnello, devo confessarle che sulle
prime volevo solo vendicarmi. Dopotutto, lei la causa dellnica macchla nella mla carriera professionale, e inoltre mi ha ferito, infliggendomi unnvaliditpermanente. Si tocclrecchio leso. Ce n
abbastanza per volersi vendicare. Sono sicuro che anche lei sardccordo con me. Sean restzitto.
Naturalmente sapevo che lei gestiva la riserva di Chiwewe. Quale
ministro del governo Mugabe, anzi, sono stato uno di quelli che hanno
votato a favore dellssegnazione a lei. Pensavo giche poteva essere
utile averla l cosvicino al confine. Sean si impose di rilassarsi. Capiva che avrebbe potuto ottenere di
pimostrando spirito di cooperazione anzichostentando un atteggiamento di sfida. Per un bel cambiamento! comment soridendo
Ministro di un governo marxista ieri, signore della guerriglia oggi. 100
Cina respinse con un gesto le accuse di Sean. La dialettica marxista
non mi ha mai davvero interessato. Allpoca era il miglior modo di far
strada nella vita. Ma dopo la presa del potere del partito ZANU a
Harare, una volta cacciato Ian Smith, mi sono accorto che come ex capo
partigiano ero temuto da quelle astute volpi che avevano evitato di
combattere ma che ora dirigevano la baracca. Sicchmi sono lasciato
guidare dal mio istinto capitalistico. Con qualche altro che la pensava
come me mi sono messo a organizzare un nuovo cambiamento di
governo, riuscendo a convincere alcuni vecchi compagni drme, che
ora occupano alte posizioni nellsercito dello Zimbabwe, che sarei
stato un buon successore di Robert Mugabe. Botta e risposta, la solita vecchia storia africana interloquSean.
E bello parlare con chi afferra immediatamente il nocciolo della
questione approvCina. Ma del resto anche lei africano, pur se
della tinta meno di moda attualmente. Mi fa piacere che qualcuno lo riconosca ribattSean. Ma per
tornare al suo altruistico e lodevole desiderio di mandare al potere l
migliore.. Ah, s.. Be qualcuno accennla faccenda a una donna, per vantarsi, e quella lo disse a un altro suo amante, che guarda caso era il capo
dei servizi segreti di Mugabe. Dovetti quindi affrettarmi a passare il
confine, dove trovai altri ex compagni che si erano giuniti alle truppe
della Renamo. Ma perchproprio la Renamo? chiese Sean.
Perchla mia collocazione naturale, politicamente parlando.
Vede, io sono mezzo shangane, e come sa la nostra triboccupa proprio
il territorio a cavallo del confine artificiale imposto dai colonialisti, che
nello spartirsi lfrica se ne sono infischiati delle realtdemografiche
preesistenti. Se lei ora ha davvero abbracciato il capitalismo, come sostiene,
generale Cina, tutto questo non pubastare a determinare la sua scelta
di campo. Quale altra ricompensa c in serbo per lei? Lei non mi vuol proprio deludere, eh? disse Cina. E perspicace e diffidente come tutti gli africani. Chiaro, ci guadagnerben altro.
Quando avraiutato la Renamo a formare il nuovo governo del
Mozambico, alleato del Sudafrica, i due Paesi saranno in grado di esercitare sullo Zimbabwe una pressione insostenibile. Potranno benissimo
imporre un mutamento di governo a Harare... nominare un nuovo

presidente al posto di Mugabe. Da generale a presidente, sarebbe un bel colpo convenne Sean.
lQ1
LLTIMA PREDA
Bisogna ammettere che lei sa pensare in grande, generale Cina. Ma
cosa cntro io con tutto ci Poco fa ha accennato alla sua voglia di
vendicarsi. Possibile che abbia deciso invece di perdonarmi? Cina si accigli portandosi la mano allrecchio offeso. A dire la
veritavevo giprogettato unncursione notturna al suo campobase di
Chiwewe. Ho un buon manipolo di uomini pronto vicino al confine, e
aspettavo solo un momento di tranquillitper sottrarmi al dovere e farle
una visitina personale: ma sono stato costretto a cambiare i miei piani. Sean alzun sopracciglio per esprimere il suo attento interesse.
Da poco lquilibrio delle forze, qui nelle province centrali, si drasticamente alterato. Noi della Renamo avevamo conquistato un bel
vantaggio: abbiamo ridotto la produzione agricola al punto che il Frelimo deve affidarsi interamente agli aiuti stranieri, e abbiamo virtualmente interrotto i trasporti interni. In effetti, abbiamo instaurato una
vera e propria amministrazione alternativa. Tuttavia ultimamente le
cose sono molto cambiate. Cos successo? Cina non rispose subito, ma si alzdalla sedia e anda mettersi
davanti alla carta geografica. Dato che lei un esperto dellntiguerriglia, colonnello Courteney, superfluo che le illustri lrmamento che impieghiamo per infliggere le classiche unture di spillo Non ne sa certo meno di qualunque altro specialista di operazioni antiguerriglia.
Allora secondo lei, qual la peggiore minaccia per noi? Gli elicotteri rispose Sean, senza esitazioni.
Cina anda sedersi di nuovo alla scrivania. Gi e proprio tre
settimane fa i sovietici hanno consegnato al Frelimo uno squadrone
intero di elicotteri Hind. Sean fischitra i denti. Gli Hind! disse. In Afghanistan li chiamano a morte volante Qui li chiamiamo hensci alchi I russi hanno mandato tecnici
munizioni e pezzi di ricambio, oltre ai piloti. Intendono spazzar via la
Renamo entro sei mesi. Possono riuscirci? Srispose deciso Cina. Sono giriusciti a limitare gravemente la
nostra mobilit Se non pumuoversi, un esercito di guerriglieri sconfitto. Fece un gesto che indicava lmbiente circostante. Qua ci
nascondiamo sottoterra come talpe, non siamo pisoldati. Il morale sta
crollando, e quel mostro volante invincibile. E tutto incassato in una
corazza di titanio. A quanto mi risulta, c solo unrma efficace contro gli Hind: lo
Stinger americano, un missile terraaria da fanteria, che hanno perfezionato in Afghanistan e reso capace di sfondare la corazza degli Hind commentSean. Non conosco peri particolari si affrettad
aggiungere. Sapeva che era imprudente atteggiarsi a esperto, ma il
problema era interessante e sra lasciato trasportare dallstinto. La
vita dura, generale prosegupoi, simulando solidariet Ma sono
sicuro che lei ha giil suo asso nella manica. Infatti annuCina. Lei! Io contro uno squadrone di Hind? ridacchiSean. Sono onorato, ma preferisco starne fuori. Temo che non sarpossibile, colonnello. Come si suol dire, lei ha
una cosa mia rispose toccandosi lrecchio, e io ho una cosa sua: la
signorina Claudia Monterro. Va bene annuSean rassegnato. Mi dica esattamente quello che
vuole da me. Il piano che ho in mente richiede una faccia bianca e un ufficiale
addestrato che conosca i soldati negri e ne parli la lingua. Inizialmente
lavorercon una squadra di quaranta uomini. Avrbisogno di pidi quaranta shangane, e voglio il capitano Job
con me. Naturalmente, il suo matabele acconsentsubito Cina. Ci avevo
gipensato. Prese il telefono e parlbrevemente, poi alzgli occhi su
Sean. C anche la possibilitche, se sarsoddisfatto della vostra
condotta, io prenda in considerazione lpotesi di restituire la libert anche a voi, oltre che alla piacente signorina Monterro. Lei molto generoso disse ironico Sean. In quel momento tre soldati spinsero Job nella stanza.
Salute a te, caro amico disse piano Sean in dialetto sindebele.
Salute a te rispose Job; poi risero e si abbracciarono, battendosi
forte sulle spalle.
Come mai ci hai messo tanto tempo, Sean? chiese Job. Hai
trovato Tukutela? Dov lmericano? Come ti hanno preso? Ti raccontertutto dopo taglicorto Sean.
Giusto, colonnello intervenne il generale Cina. Veniamo al
sodo. Lei mi procurerun carico di missili Stinger, e in cambio io le
darla libert Ecco il nostro patto. Cosa...!? Sean lo guardsbalordito, poi si mise a ridere. Come
no! disse. Cosa vuole che sia per me? Di che colore li preferisce? E
il gusto: va bene alla menta? Per la prima volta Cina sorrise. Gli Stinger ci sono gi basta andarli
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LLTIMA PREDA
a prendere. Si ricorda, colonnello, la vecchia base militare rhodesiana
di Grand Reef? Certo. Era la base di partenza delle operazioni dei miei Scout annuSean.
Me lo ricordo ancho disse Cina toccandosi lrecchio. Per attaccare il mio campo di Inhlozane siete partiti di laggiunse con truce indifferenza.
Si trattava di unltra guerra gli ricordSean.
Lspressione di Cina si ammorbidun po Infatti. Ma, come le
stavo dicendo, gli Stinger sono a Grand Reef. Non capisco proprio Sean scosse la testa, gli americani non
darebbero mai gli Stinger a Mugabe. E un comunista. Non ha senso. Ma sche ha senso assicurCina. Agli americani non piace Mugabe, ma non piacciono neppure i sudafricani. Ora, Mugabe sostiene i
guerriglieri dellfrican National Congress, che vanno a colpire oltre
confine obiettivi sudafricani. LNC ha annunciato che intensificherle
azioni terroristiche, e Mugabe sa benissimo quali saranno le conseguenze, sicchha cercato di procurarsi dei missili adatti a buttar gigli
elicotteri sudafricani Puma quando sconfineranno nello Zimbabwe
inseguendo i terroristi. I mediatori sono gli inglesi. Sono loro che hanno
gh Stinger americani e a Grand Reef stanno addestrando la Terza Brigata dssalto di Mugabe a usarli. Sicchpucominciare a capire perchmi serve una faccia bianca per questa faccenda. Mi dica cosa vuole esattamente da me. Voglio che torni nello Zimbabwe e mi prenda quegli Stinger. Sean non mostralcuna emozione. Si limita domandare: E in
cambio? Sarete rilasciati tutti e tre. Sean si alze si avvicinalla carta geografica. In realtnon aveva
nemmeno bisogno di consultarla, perchla conosceva a memoria. Chiudendo gli occhi, era in grado di richiamare alla mente ogni valle, ogni monte, ogni piega del terreno della zona tra Mozambico e Zimbabwe. La linea ferroviaria attraversava il confine vicino alla cittadina di Umtali, e venti chilometri prima, nello Zimbabwe, un aeroplanino rosso indicava la base aerea militare di Grand Reef. Job si piazzaccanto a lui ed entrambi studiarono la carta meditabondi.
Lei ha parlato di un piano, generale Cina. Cosa in mente? chiese Sean senza voltarsi.
Qualche tempo fa i miei uomini hanno catturato tre camion Unimog con le insegne dellsercito dello Zimbabwe gli rispose Cina. Il
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mio piano prevede che varchiate il confine travestiti da soldati di
Mugabe. E per lei c unniforme inglese. E autentica e corredata dei
relativi documenti. E come diavolo se l procurata? Abbiamo attaccato una colonna di soldati di Mugabe, e fra loro
cra un osservatore britannico che rimasto ucciso. Un maggiore della
Guardia, per lsattezza. Lniforme stata lavata, accuratamente rammendata, e verradattata su misura per lei, colonnello. Un maggiore della Guardia sorrise Sean. Non sono convinto
che il mio accento possa andare, per Qualunque inglese mi identificherebbe per uno delle colonie appena apro bocca. Lei avra che fare solo con le sentinelle della Terza Brigata al
cancello della base, e le assicuro che non hanno lrecchio cosfino per
certe cose. Un attimo intervenne Job studiando la carta. Non possiamo
certo presentarci al cancello senza una buona motivazione e i documenti
che la confermino. Con gli Stinger nella base, le misure di sicurezza
saranno sevensslme. E vero ammise Cina. Tuttavia ho unltra buona notizia per voi.
Un mio nipote vicecomandante della sala comunicazioni di Grand
Reef. Potrfalsificare un fonogramma dello Stato Maggiore che autorizza unspezione del programma Stinger da parte dellddetto militare
inglese. Sicchle guardie della base vi aspetteranno, e non studieranno
troppo i vostri lasciapassare. Se ha un uomc dentro la base, sapresattamente dove tengono gli Stinger osservJob, compiaciuto.
Gi Si trovano nellangar numero tre, il secondo da sinistra annuCina.
Sappiamo benissimo dov langar numero tre gli garantSean.
Avremo bisogno di un diversivo suggerJob. Era come ai vecchi
tempi. Quante volte avevano collaborato cos stimolandosi a vicenda,
tenendo a freno lccitazione, ma con gli occhi brillanti... Sono contento che sia la Terza Brigata che attacchiamo. Due miei fratelli, mio
nonno... Job abbassla voce a un sussurro. La Terza Brigata ha
gettato i loro cadaveri nei pozzi della vecchia miniera di Antelope. Bada che non una vendetta personale lo ammonSean. Gli odi
fra le tribdellfrica scatenavano faide implacabili. Forza, facciamo
un piano e mettiamo tutto sulla carta. Cina aprun cassetto della scrivania e tirfuori un taccuino e una
penna. Mentre lavoravano, Cina manda chiamare il suo attendente,
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LLTIMA PREDA
un ometto rubicondo che a Beira aveva fatto il sarto, prima che la crisi economica, piche una scelta ideologica, lo costringesse a lasciare la cittper cercar lavoro nelle file della Renamo.
Arrivcon in mano unniforme da campo da ufficiale di Stato Maggiore della Guardia, con tanto di nastrini, berretto e stivali. Sean la prov Giacca e pantaloni erano da stringere, e anche gli anfibi erano un numero in pi
Meglio larghi che stretti disse Sean. Metterdue paia di calze. Il sarto cominciad affaccendarsi intorno a Sean col metro in mano,
inginocchiandosi a scucire lrlo dei pantaloni per allungarli di qualche centimetro.
Molto bene disse Sean esaminando i documenti del maggiore che
Cina gli aveva sciorinato davanti. Dalla foto vide che il maggiore era stato
un biondo corpulento sui cinquanta. Bisognersostituire la foto. Ci penseril mio addetto alla propaganda lo rassicurCina.
Va bene disse Sean. Adesso voglio prendere subito il comando
del reparto che effettuerlncursione. E lei dovrspiegare ai suoi
uomini che in futuro prenderanno ordini da me. Cina sorrise e si alzin piedi. Mi segua, colonnello. La condurra
vedere le sue nuove truppe. Sean e Job lo seguirono fino al complesso di bunker sulla riva del fiume, dove una compagnia di quaranta uomini, evidentemente informati dellrrivo del generale, lo aspettavano schierati su un campo di terra battuta.
Il generale Cina sprecpoche parole e poco tempo. In tono brusco si rivolse ai suoi in dialetto shangane: Sergente Alfonso, a lei e ai suoi uomini stato affidato un compito speciale. In futuro prenderete ordini da questo ufficiale bianco disse indicando Sean al suo fianco. Conoscete benissimo le conseguenze a cui andreste incontro in caso contrario. Si rivolse quindi a Sean. Continui lei, colonnello Courteney disse, e se ne andrapidamente verso il bunker del comando.
Istintivamente, Sean scattsullttenti nel saluto militare... Accidenti a te, Cina! imprectra i denti, poi si dedicallsame del suo nuovo reparto.
Gli uomini che il generale gli aveva affidato sembravano soldati di prima scelta. Sean li passlentamente in rivista. Erano tutti armati di Kalashnikov: la brunitura del mitra era qua e lconsumata dallso perle armi erano tutte oliate e in ottime condizioni. Gli indumenti, benchlogori e rattoppati, erano tenuti perfettamente in ordine.
isona sempreiudicare lperaio dallo stato dei s ttrP77ipensSean. Li guardnegli occhi uno per uno e vi lesse la conferma che erano combattenti orgogliosi e risoluti. Se fosse spettato a lui scegliere i soldati per unzione del genere, avrebbe scelto proprio quelli.
Terminata lspezione, si rivolse agli uomini in shangane. Bene, e ora prepariamoci a fare a fettine quei bastardi del Frelimo disse tranquillamente, e in prima fila il sergente Alfonso fece un ghigno da lupo.
POTRANNO anche combattere come donnette disse il sergente
Alfonso guardando il mucchio di divise catturate allsercito dello Zimbabwe, ma non c dubbio che si vestono da veri guerrieri. Le uniformi fornite dalla Gran Bretagna a Mugabe erano impeccabili e Alfonso e i suoi uomini si tolsero volentieri le tute mimetiche tigrate, vecchie e rattoppate. Apprezzarono in particolare gli stivaletti di cuoio neri e lustri da paracadutista, che sostituirono con vantaggio le scarpe da tennis sbrindellate che avevano ai piedi.
Quando tutti si furono rivestiti con le divise catturate, Sean e Job li passarono in rivista controllando ogni indumento. Li seguiva il sarto per rimediare ai difetti pivistosi quanto a misure. Non necessario che siano perfetti disse Sean. Basta che superino uncchiata distratta.
Non c tempo da perdere in raffinatezze. Terminate le operazioni di equipaggiamento, Sean e Job si misero a schizzare a memoria una pianta quanto piprecisa possibile della base militare di Grand Reef, tirando fuori tutti i particolari che ricordavano. Lavorando fino a notte inoltrata, fabbricarono un modello in scala della base. Job aveva gusto e capacitartistiche, e col morbido legno di baobab, simile alla balsa, ricostruuno per uno gli edifici.
La mattina dopo riunirono gli uomini. Il modello riscosse un gran successo, suscitando una quantita di commenti e di battute, oltre che di domande. Innanzitutto Sean descrisse lncursione, muovendo, lungo le file di sassolini che indicavano le strade, tre scatole di fiammiferi che rappresentavano i camion Unimog e illustrando lttacco diversivo al perimetro di cinta e la ritirata dei camion carichi fino allppuntamento sulla strada di Umtali. Quando ebbe finito, puntla bacchetta che aveva in mano contro il sergente Alfonso.
Bene, sergente, adesso spiegacelo tu il piano dttacco. Il cerchio di soldati attentissimi si diverta correggere le dimenticanze e i piccoli errori del sergente. Alla fine toccal caporale pianziano ripetere la lezione. Dopo cinque ripetizioni, tutti sapevano a memoria il piano dttacco, e perfino il generale Cina rimase impressionato.
Resta solo da vedere se riuscirete a realizzarlo disse a Sean.
LLTIMA PREDA
Basta che lei mi dia i camion gli assicurSean.
Il sergente Alfonso era con il reparto che li ha catturati. Sa dove
sono nascosti. Quanto tempo fa accaduto? chiese Sean.
Circa due mesi. Magnifico commentsarcastico Sean. Cosa le fa pensare che
funzioneranno ancora, o che siano ancora dove li ha lasciati? Colonnello... Cina sfoderil gelido sorriso che Sean stava imparando a conoscere e a odiare con tutto il cuore. Le conviene sperare
che ci siano e che funzionino ancora. Altrimenti... Il sorriso svan Ora, mentre gli uomini preparano armi e munizioni, lei e io faremo un
ultimo discorsetto. Una volta raggiunto il bunker del comando, Cina si rivolse a Sean con
espressione impenetrabile. Stanotte ho ricevuto un messaggio radio
dal mio agente nella base di Grand Reef. Hanno completato lddestramento sugli Stinger. Entro le prossime settantadue ore li trasferiranno a
destinazione operativa, non appena sardisponibile lereo per il trasporto. Sean fischitra i denti. Settantadue ore. In questo caso, non ce la
facciamo. Colonnello, tutto quello che le dico che meglio che ce la faccia per il bene della signorina Monterro, perchin caso contrario non avrpialcun valore per me, e mi verranno in mente i vecchi tempi disse toccandosi lrecchio offeso.
LA COLONNA era sovraccarica. Ciascuno portava cibo e acqua per due giorni, munizioni per le mitragliatrici leggere RPD, bombe a mano e razzi per il lanciagranate RPG7.
Benchcon quel carico non potessero certo correre, il sergente Alfonso, in testa, procedeva a ritmo serrato. Prima di sera uscirono dalla zona controllata dalla Renamo ed entrarono in una terra di nessuno dove cra la possibilitdi incontrare pattuglie del Frelimo, e Sean ordinun cambio di formazione. Spezzla colonna ogni dieci metri e distribui fiancheggiatori, lvanguardia e la retroguardia per scongiurare attacchi di sorpresa. Alllba avevano percorso giquasi sessanta chilometri.
Quanto distano ora i camion? domandSean.
Ormai sono vicini, abbiamo marciato bene. Sono in quella valle l disse Alfonso puntando il dito in lontananza. La valle indicata da
Alfonso era qualche chilometro davanti a loro, e pioltre il territorio
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diventava meno aspro e selvaggio, aprendosi in una vasta pianura dolcemente ondulata. Alfonso stava per aggiungere qualcosa, ma Sean gli prese il braccio per farlo tacere e tese lrecchio.
Ci volle qualche secondo prima che il rumore si distinguesse dallo stormire delle fronde della foresta sottostante, mosse dalla brezza mattutina, ma poi si comincia udire il sibilo dei rotori e llulato delle turbine.
Gli Hind disse Sean, e Alfonso urlagli uomini di nascondersi. La colonna si sparpaglial coperto e loro rimasero a guardare gli elicotteri che in formazione sparsa sorvolavano a bassa quota le colline, diretti a nord verso le linee della Renamo.
Sean li osservcol binocolo di fabbricazione sovietica che aveva trovato nei magazzini della Renamo. Erano quattro, e Sean capche lo squadrone, di dodici, consentiva tre diversi attacchi a ondate successive. Dio mio, sono veramente grotteschi mormor Sembrava impossibile che aggeggi cosgrevi e deformi riuscissero a vincere la forza di gravit I motori erano alloggiati in cima alla fusoliera, sotto al rotore principale. La fusoliera era panciuta come una scrofa incinta. Il muso era deformato dalla protuberanza della torretta del cannoncino a canne rotanti; alle alette tozze e al ventre gonfio erano appesi grappoli asimmetrici di missili, antenne, radar.
Ai lati della gobba del motore le linee disarmoniche dellpparecchio erano ulteriormente deformate da unltra struttura estranea, che sembrava essere stata applicata in un secondo momento, come per un ripensamento.
a mascheratura dello scappamento.Sean ripensa un articolo che aveva letto una volta su una rivista deronautica. Serviva a schermare le emissioni del motGre, per far sfuggire llicottero ai sensori a infrarossi dei missili che seguono le fonti di calore. Benchil congegno servisse a rendere lpparecchio praticamente invulnerabile, il suo peso, insieme a quello della corazza di titanio, riduceva di molto la velocite lutonomia di volo degli Hind.
La formazione di elicotteri passa circa due chilometri da loro, diretta a nord. Il generale Cina li avrospiti a colazione disse Job, alzandosi per rimettere la colonna in ordine di marcia.
Sebbene avessero camminato tutta la notte, non rallentarono il passo, e Sean rimase sinceramente colpito dalla condizione fisica e dallddestramento degli uomini del sergente Alfonso.
ono quasi buoni come i miei Scoutsi disse, e poi, sogghignando:
uasi. Quelli erano inarrivabili
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LLTIMA PREDA
Pidna volta Sean si portin retroguardia a controllare i fiancheggiatori. Adesso infatti cra pericolo di incontrare le truppe del Frelimo. Era rimasto indietro qualche centinaio di metri e stava studiando attentamente il terreno quando di colpo si sentosservato.
Subito si tuffpancia a terra, imbracciando il mitra, e rotoldue volte su se stesso andando a ripararsi dietro il tronco di un albero caduto. Lsi immobilizz col dito sul grilletto, scrutando la foresta circostante dove gli era sembrato di intravedere un piccolo movimento.
Era pivicino di quanto immaginasse. Da un ciuffo drba proprio accanto al suo gomito si alzuna risatina beffarda, e spuntallmprovviso la testa di Matatu.
Tu! Grandissimo farabutto! esclamSean guardandolo incredulo.
Tvevo rimandato a Chiwewe! Cosa diavolo ci fai qua? Sono andato a Chiwewe, come mi avevi detto rispose Matatu con
tono da scolaretto. Ma poi sono tornato a cercarti. Sean fissMatatu a occhi sbarrati, comprendendo cosa significava ci che gli aveva appena detto. Poi scosse la testa. Sei sicuro che non ti
abbia visto nessuno? Una simile domanda suonava in effetti come un insulto per la dignitdi Matatu, e Sean sorrise. Lo so, lo so, nessuno vede Matatu se non lui che vuol farsi vedere... Snterruppe, ed entrambi alzarono gli occhi al cielo.
Da lontano giungeva lrmai familiare sibilo dei turboelica.
Gli Hind, tornano dal bombardamento delle linee della Renamo mormorSean. Gli apparecchi erano fuori vista, coperti dalla volta degli alberi, ma il rumore indicava che erano diretti a sud.
vendo poca autonomia, la base sarqua intornopensSean, e
guardMatatu con aria interrogativa. Matatu, sei in grado di trovare
il nido di quegli ndeki? Un lampo di dubbio balensul volto della guida, ma poi sogghignspavaldo. Matatu buono a seguire qualunque cosa, animale o ndeki, dovunque vadano si vant
Allora va ordinSean. Trova la base degli elicotteri. Staattento per perchci saranno tanti camion e tanti uomini bianchi.
Non farti beccare. Matatu fece la faccia offesa e Sean gli strinse la spalla con affetto.
Quando avrai trovato il posto, torna allccampamento del generale
Cina al fiume Pungwe. Ci vediamo l Senza far domande, come un cane da caccia mandato a recuperare un
fagiano, Matatu si alzin piedi. Vain pace, buana. 110
Vain pace, Matatu gli augura bassa voce Sean quando lmetto si avvitrotterellando verso sud. Sean aspettche scomparisse e poi si affretta raggiungere la colonna di Alfonso.
Attraversarono unltra catena di kopje, e mentre scendevano il pendio Alfonso indicun punto della vallata sottostante.
Ecco come abbiamo fatto a portarci i camion spieg e Sean vide il corso del fiume asciutto che costituiva lnica via percorribile dai veicoli in quella zona accidentata. Anche di lnon doveva essere stato uno scherzo farli passare, dati i numerosi macigni e altri ostacoli che ingombravano il letto sabbioso in fondo allngusta gola.
Dove hai nascosto i camion? chiese Sean senza abbassare il binocolo, e Alfonso ridacchi
Se il Frelimo non pifurbo di quel che credo io, presto lo vedrai
tu stesso. Lasciarono delle sentinelle in cresta per tenere dcchio eventuali nemici alle spalle, poi Alfonso guidil resto della colonna ginella valle. In quella gola profonda non spirava un filo dria, e la roccia arroventata dal sole emanava un calore insopportabile.
E allora? domandSean, impaziente. Alfonso indicil versante opposto .
Sono nelle caverne rispose. Attraversarono il letto sabbioso e raggiunsero lltra sponda.
Alcune delle caverne erano mere rientranze nella roccia rossa, altre erano ingombre di detriti portati dalle piene. Alfonso gliene indicuna e diede un ordine agli uomini, che misero gii fucili e cominciarono a liberare lmboccatura della caverna dai massi e dai tronchi.
Nel giro di unra avevano aperto un passaggio sufficiente per penetrare allnterno. Sean e Alfonso entrarono, e nella penombra subito distinsero la sagoma del primo camion.
Poco dopo, abituati gli occhi allscurit videro anche gli altri.
Come diavolo hai fatto a farceli entrare? chiese Sean, incredulo.
A furia di spinte spiegAlfonso.
Spero che si riesca a tirarli fuori, adesso borbottSean, e salsul
camion pivicino.
Era tutto coperto da uno spesso strato di polvere rossa. Sean aprla portiera e si sedette al volante, starnutendo: con sollievo notche le chiavi erano nel quadro.
Girla chiave. Non successe niente.
E be ho staccato la batteria gli disse Alfonso, e Sean grugn
Bravissimo. Dov che hai imparato questi trucchi? LLTIMA PREDA
Prima della guerra facevo il conducente di autobus gli spiegAlfonso. Era strano pensare a quel valente e coraggioso soldato in vesti tanto prosaiche.
Ottimo disse Sean. Allora potrai certamente aiutarmi a far partire questo qua. Ogni camion era fornito di due gomme di scorta, teloni, cassetta di attrezzi e grosse taniche di carburante di riserva. Una volta ricollegata la batteria del primo camion, la carica si rivelsufficiente ad accendere la spia rossa del preriscaldamento, ma non a mettere in moto il veicolo.
Cerca la manovella dvviamento ordinSean. Era fissata in cabina dietro il sedile del passeggero. Due forzuti shangane si misero a girarla con tanta lena che ben presto il motore si mise a sputacchiare spernacchiare e quindi a rombare a regime. Dopo che i due erano scesi Sean inserla trazione integrale e la ridotta e, traballando sul terreno sconnesso e accidentato, guidil camion verso lngresso della caverna. Ben presto perlutomezzo si blocc malamente in bilico sui macigni sparsi, con tutte le ruote motrici che giravano a vuoto. Allora venti uomini si misero a spingerlo tutti insieme e finalmente il camion si tuffnel letto sabbioso, da dove Sean riuscfaticosamente a smuoverlo e a parcheggiarlo sotto lpposto versante roccioso. Lasciil motore acceso per ricaricare la batteria esaurita e torna piedi alla caverna per occuparsi degli altri autocarri.
A metdel pomeriggio i tre camion erano allineati sulla sabbia
bianca, pronti a partire. Che gli uomini si cambino uniforme ordin Sean. Lasciamo nella caverna quelle vecchie. Ridendo e scherzando, tutti si tolsero le tute mimetiche tigrate della Renamo e indossarono la divisa dellsercito dello Zimbabwe prodotta in Inghilterra. Nel *attempo Sean tornai camion. Trovi documenti in uno scomparto del cruscotto.
Spero che non dovremo esibirli disse a Job. Saranno certo registrati come mezzi rubati o distrutti. Apri tappi dei serbatoi e controllil livello del gasolio.
Dovrebbe bastare per arrivare a Grand Reef e tornare indietro stim Ma non oltre. Appena gli uomini si furono rivestiti, Sean e Job li passarono tutti in rivista, uno per uno, poi li fecero montare sui camion.
Erano quasi le cinque quando furono finalmente pronti a partire. Sia Job sia Alfonso avevano la patente per i veicoli pesanti, e anche un guerrigliero della Renamo millantava qualche esperienza di guida. Sean gli si sedette accanto per vedere come se la cavava.
Job guidava il primo camion, Alfonso quello di mezzo. Il principiante al volante del terzo automezzo si dimostrabbastanza allltezza della situazione, anche se aveva la tendenza ad andare un potroppo forte. Sean lo sostitualla guida nei punti pidifficili.
In fila indiana macinarono la sabbia del letto del fiume, seguendo i solchi del camion di Job per quasi un chilometro prima di raggiungere il primo ostacolo. Per far superare ai tre automezzi una breve salita costellata di massi, i quaranta soldati dovettero mettercela tutta, spingendo i camion e facendo leva sotto il pianale con liuto di tronchi di mopani per sollevarli.
I potenti motori rombavano fuori giri, sparando nuvoloni di fumo azzurro dallo scappamento. Sean fece notare a Job che tutto quel fracasso poteva attirare lttenzione del Frelimo, e che erano giin ritardo sulla tabella di marcia.
Cercarono di recuperare il tempo perso sui tratti meno accidentati, ma il tramonto li colse quando mancavano ancora quasi venti chilometri per raggiungere la strada principale che collegava la costa al posto di confine di Umtali.
Viaggiare di notte era ancora piarduo. Sean non osava accendere i fari, sicchdovevano procedere al buio, con il solo aiuto delle stelle e di una falce di luna.
Era mezzanotte passata quando poterono infine uscire dal letto del fiume in un punto dove la riva era bassa. Guidati da quattro uomini mandati avanti a segnalare formicai e altre insidie, puntarono direttamente a sud e nel giro di due ore sboccarono sulla pista abbandonata, ormai infestata di erbacce, di cui Alfonso aveva parlato a Sean.
Sean diede llt e alla luce delle torce si misero a studiare la carta topografica.
Dormiremo qua decise Sean. Togliete i camion dalla pista e mimetizzateli bene, perchsicuro che gli elicotteri ci sorvoleranno.
Non si fuma, nsi accendono fuochi. VERSO LE QUATTRO del pomeriggio si svegliarono e ingoiarono in fretta un podi cibo in scatola. Dopo aver tolto le reti mimetiche dagli automezzi, Sean diede lrdine di rimettersi in moto lasciando i soliti quattro uomini davanti al primo camion per ispezionare le condizioni della pista, abbandonata da anni, e non perderla di vista, nonchper sondare scrupolosamente con la baionetta ogni monticello sospetto di celare mine anticarro del Frelimo.
Il sole stava tramontando quando finalmente avvistarono la strada principale, che serpeggiava tra la foresta e i kopje sparsi. Sean blocclutocolonna a notevole distanza e andavanti con Job, lasciando il comando ad Alfonso.
Dalla cima di una collinetta sorvegliarono lo stradone fino a quando non fece buio. Passarono due autocolonne, entrambe composte di tre o quattro polverosi Unimog carichi di soldati dello Zimbabwe in tenuta da combattimento, con una mitragliatrice leggera RPD montata sopra la cabina di guida. I camion passavano rombando, a distanza di cento metri lno dallltro. Guardandoli col binocolo, Sean comment
Be in effetti sembriamo tali e quali a loro
Non tu, viso pallido precisJob.
E un difetto di nascita si scussogghignando Sean. Ma lo terr nascosto fino al momento buono. Scesero dalla collina e tornarono lungo la pista fino ai camion nascosti. Da qui in avanti te la devi cavare da solo disse Sean allutista in
erba, il cui nome era Ferdinand. Se ti ricorderai di schiacciare la
frizione quando cambi, vedrai che tutta unltra cosa. Con indosso lniforme del maggiore caduto, Sean si infilnella cabina del primo camion, nascondendosi dietro il sedile di Job.
A fari spenti, la colonna proseguper lltimo breve tratto fino allo stradone, dove i camion girarono verso occidente, filando in direzione del confine.
Adesso potevano finalmente accendere i fari. Mantenendo la distanza prescritta di cento metri tra un camion e lltro, e la velocitregolamentare di cinquanta chilometri allra, sembravano una normale autocolonna dello Zimbabwe di pattuglia.
Le otto e sette. Fin qui andato tutto bene disse Job a Sean.
Perfetto, arriveremo al posto di frontiera poco dopo le dieci, quando
le guardie pensano solo a smontare. I cento chilometri che mancavano al confine sembrarono molti di pia Sean. Il pianale dellutocarro gli torturava il fondoschiena e ogni sobbalzo provocato dal terreno accidentato di quello stradone negletto gli si scaricava nel cranio via colonna vertebrale.
Nasconditi bene! C il confine! gli gridinfine Job.
Meno male, era ora disse Sean, mentre il camion rallentava e le
luci della frontiera illuminavano la cabina di guida. Sean si tirun telone sulla testa e si appiattpiche poteva dietro il sedile.
Sentil camion fermarsi con un sobbalzo. Job spense il motore e aprla portiera. Incrocia le dita mormore scese dal camion.
Nessuno di loro sapeva cosa attendersi. Certo le formalitdovevano
essere scarse, per non intralciare la rotazione delle pattuglie che sorvegliavano la linea ferroviaria. Job era vestito in tono con la parte, col suo
bravo tesserino e il ruolino della compagnia. Anche i documenti dei
.i camion erano autentici, nondimeno qualche piccolo dettaglio trascurato
poteva sempre compromettere tutto, se veniva notato da una guardia particolarmente attenta.
Se qualcosa fosse andato storto, Job avrebbe dato un segnale col
fischietto e si sarebbero aperti la strada con le armi. Tutti i mitra e i lanciagranate erano carichi, e anche i mitraglieri in cima alle cabine : erano pronti ad attaccare.
I secondi passavano e i nervi di Sean si tendevano.
Uddei passi sulla ghiaia e la voce di Job, che si avvicinava al camion
con uno sconosciuto. Entrambe le portiere si aprirono e Sean cercdi farsi ancora pipiccolo.
Dove ti devo lasciare? chiese Job con indifferenza in lingua shona, e una voce che Sean non aveva mai sentito prima gli rispose:
Alla periferia della citt te lo dirio
Sean girla testa appena appena, e nel varco tra i sedili distinse la
tela blu dellniforme dei doganieri. Con orrore si rese conto che Job aveva dato un passaggio fino a Umtali a un ispettore.
Il camion si avvie il doganiere abbassil finestrino e gridalle guardie alla barriera: Tutto a posto, aprite! Sean vide attraverso il finestrino che varcavano la frontiera, e dovette tapparsi la bocca per non scoppiare a ridere per il sollievo e la contentezza.
Sul cassone dellnirnog, frattanto, i soldati diedero sfogo alla tensione intonando una canzone di guerra. Stavano ancora cantando quando la colonna di camion imbocci lunghi tornanti della strada che scendeva fino a Umtali. Job stava parlando col doganiere delle attrazioni del nightclub tarduste del prezzo di una notte con le ragazze del locale.
Dia Bodo, il barman, che sei amico mio gli consigliil doganiere
prima di farsi lasciare a un incrocio in periferia. Ti farfare un prezzo
speciale. Ripartendo, Sean potfinalmente strisciar fuori dal suo buco e mettersi a sedere accanto a Job.
Cosa diavolo ti saltato in mente? si lagn A momenti mi ::r facevi venire lrnia. Quale miglior modo per ottenere un trattamento di riguardo... rispose Job ridacchiando, ...che farsi amico il capo dei doganieri?
Dovevi vedere come ci salutavano le guardie alla sbarra! 114 115
LLTIMA PREDA
Guidarono in silenzio per qualche minuto, mentre Sean riepilogava tra sgli ordini che successivamente avrebbe dovuto impartire ai suoi uomini. Attese che Job portasse il camion in una stradina poco illuminata e spegnesse il motore. Poco dopo sopraggiunsero gli altri due autocarri, e spensero anchssi fari e motori.
Rieccoci a casa ridacchiJob. Come niente! Gi eccoci a casa confermSean. Dove tu rimarrai. Ci fu un lungo silenzio, poi Job girla testa e guardpensoso Sean.
Cosa intendi dire? Che sei congedato. Job, ascolta: tu non vieni a Grand Reef, tu non
rubi gli Stinger, e soprattutto non torni in Mozambico con me. Mi stai licenziando? chiese Job.
Proprio cos mio caro amico. Non mi servi pi Sean prese un rotolino di dollari dello Zimbabwe, affidatigli dal generale Cina per eventuali spese, e lo porse a Job. Liberati di quellniforme appena puoi. Se ti beccano con la divisa addosso, ti fucilano.
Prendi il primo treno per Harare e vain ufficio. Job ignorla mazzetta di banconote. Ti ricordi quel giorno sulla collina numero 31? chiese con calma.
Ehi, Job, non cercare di commuovermi adesso. Tornasti a prendermi disse Job.
Perchogni tanto mi comporto da scemo. Ancho rise Job. Certe volte sono proprio uno scemo! Senti un po Job, questa faccenda non ti riguarda, quindi fila via.
Torna al paesello, siediti al sole e beviti una bella birra. Bel tentativo, Sean, peccato che non funziona. Io resto con te.
Sono ventnni che ti faccio da balia e non intendo smettere proprio
adesso disse Job. Si parte. Sean rise, scuotendo la testa. Allora Job mise in moto e la colonna attraversa bassa velocitla cittadina addormentata di Umtali. Le strade erano deserte, ma Job rispettscrupolosamente tutti i semafori a un certo punto si trovarono fuori del paese, sulla strada principale.
Le undici e dieci disse Sean guardando lrologio. Subito dopo alla luce dei fari videro il cartello: BASE MILITARE Dl GRAND REEFS KM.
Sean sentcontrarsi i muscoli dello stomaco, come gli capitava sempre prima del combattimento. Aveva anche il fiato un pocorto. cercdi controllare il ritmo del respiro.
Eccola ldisse Job in cima a una breve salita.
Il campo dviazione era tutto illuminato. I fari di posizione erano
arancioni, e pioltre brillavano le lucine verdi e azzurre della pista.
Alla luce dei riflettori che illuminavano a giorno leroporto militare, anche a una distanza di pidi tre chilometri lercules sembrava gigantesco. Il piano di coda verticale superava in altezza langar numero tre.
; Sean vide subito che era una versione pigrande dellercules da
trasporto in dotazione allviazione britannica.
Fermati ordinSean, e Job mise la freccia e accostal ciglio della
strada. Poi spense le luci e gli altri due camion lo imitarono.
Nel silenzio Sean disse piano: Lercules che caricherla merce giarrivato. Entriamo subito
Certo concordJob.
Sean saltgidal camion e corse verso il secondo automezzo, mentre
anche Alfonso scendeva. Sergente, tu sai gicosa devi fare. Ti do
quarantacinque minuti per prendere posizione. Poi voglio esattamente
dieci minuti di fuoco diversivo. Sparate tutte le munizioni che avete. Il piano originale prevedeva venti minuti di fuoco. Le cose sono cambiate gli spiegSean. Quindi dieci minuti di
* attacco e poi filate alla svelta, capito? 俟 Andate! Alfonso saltsul camion e dal finestrino salutSean con unllegra risata, poi lnimog ripartverso la base illuminata a giorno. Sean segnlrario dnizio dellttacco di Alfonso sulla corona esterna dellrologio e tornsullutomezzo accanto a Job. Seduto in cabina si mise a scrutare col binocolo il grosso apparecchio in sosta vicino allangar, sotto le luci. Aveva la rampa di carico abbassata come un ponte levatoio, cosche Sean riusciva a vedere anche dentro la fusoliera, vasta come una caverna. Mentre osservava, vide uscire dallangar numero tre un carrello elevatore carico di casse di legno lunghe e strette. Recavano scritte e numeri in nero, che Sean non riusca decifrare. Tuttavia non cra da sbagliarsi: ldentro crano i missili.
Stanno caricando gli Stinger disse Sean, e Job si raddrizzsul sedile.
Il carrello fu guidato sulla rampa e scomparve nel vano di carico
,dellpparecchio Pochi minuti dopo venne riportato, vuoto, nellangar. Sean guardlrologio. Erano passati solo cinque minuti dalla partenza di Alfonso.
D跬, forza brontolSean, scuotendo lrologio come per accelerare il tempo.
Assistettero ad altri due viaggi del muletto carico, poi il manovratore
in tuta arancione parcheggiil mezzo, scese e anda chiacchierare con
due stivatori fermi ai piedi della rampa.
LLTIMA PREDA
Hanno completato il carico sussurrSean controllando ancora lrologio. Accendi il motore. Job mise immediatamente in moto.
Dovremo cercare di spegnere i riflettori che illuminano a giorno la
pista brontolJob mentre rallentava per svoltare nella breve strada
dccesso ai cancelli della base. Non possibile caricare i camion sotto
i loro occhn Job fermil camion sotto le luci davanti al cancello dngresso, mentre due sentinelle si avvicinavano a entrambi i finestrini del camion Portavano i Kalashnikov in spalla ed esaminarono attentamente sia Job sia Sean.
Job abbassil finestrino dalla sua parte e porse alla guardia il lasciapassare. Lomo lo portnel casotto delle sentinelle e prese nota del numero drdine, poi due dei suoi uomini aprirono il cancello e fecero segno ai camion di passare.
Sean restituun distratto saluto alle guardie e disse tranquillamente a Job: Adesso punta dritto verso gli uffici, ma poi gira dietro la torre di controllo
Job guidava piano, obbedendo ai cartelli che imponevano il limite dei venti allra. Sean aprla fondina e tira fuori la pistola. Invertla posizione di due pallottole nel caricatore e lo rimise a posto.
Perchlo fai sempre? gli chiese Job.
Scaramanzia rispose Sean.
E funziona? gli chiese Job.
Be sono ancora vivo, no? rise tra i denti Sean. Portati dietro
langar numero tre. Attraversarono il piazzale illuminato e si fermarono nella zona dmbra dietro langar in modo da restare nascosti sia rispetto alldificio dellmministrazione sia rispetto alla torre di controllo. Sean saltgie si guardrapidamente intorno. Il secondo Unimog si arrestaccanto al primo e i guerriglieri in divisa scesero in fretta dal retro del camion. Con tre passi veloci Sean raggiunse la porta posteriore dellangar in lamiera ondulata. Era aperta, ed entr Job lo segusubito.
Langar era illuminato a giorno e vuoto, salvo un aeroplano leggero nellngolo pilontano. Il pavimento di cemento, ampio come metdi un campo di calcio, era coperto di chiazze oleose.
Il manovratore del muletto e gli stivatori in tuta arancione stavano venendo incontro a Sean chiacchierando e fumando, a dispetto delle enormi scritte rosse di divieto. Si fermarono confusi quando videro Sean entrare seguito dai soldati.
Bloccateli ordinSean. Mentre Job procedeva rapidamente a que118
sta incombenza, Sean studiattentamente i piccoli box per uffici alIstremitopposta dellangar. In uno di questi la luce era accesa, e Sean vide un uomo seduto di spalle; dalla divisa lo riconobbe come un pilota della RAF. Parlava gesticolando con una persona che non si vedeva.
Ormai gli stivatori erano stesi sul pavimento dellangar, faccia a terra e braccia aperte, tenuti sotto controllo da un Kalashnikov puntato alla nuca. Tutto era stato risolto rapidamente e silenziosamente.
Con le pistole spianate Sean e Job corsero alla porta dellfficio illuminato e lprirono con un calcio. Due uomini, un pilota e un capitano dellrtiglieria britannica, sedevano stravaccati su due vecchie poltrone, sotto una parete tappezzata di foto di ragazze nude, di fronte allltro pilota, pianziano, seduto sulla scrivania. Tutti e tre guardarono Sean sbalorditi.
Questa unzione di guerra dichiartranquillamente Sean.
State fermi dove siete. Sul pavimento, tra i piedi del capitano drtiglieria, cra una valigetta nera chiusa da pesanti lucchetti, con le insegne dellrtiglieria.
Lfficiale ci posla mano come per proteggerla, e Sean capsubito
cosa conteneva: fece due passi verso di lui e afferril manico della
valigia. Job guardlrologio. Mancano quattro minuti al diversivo. Disarmali e rinchiudili in uno sgabuzzino ordina Sean. E dammi il tuo coltello. Job glielo pass
In pochi secondi Sean tagiila pelle lungo lntelaiatura metallica della valigetta e fece saltare i cardini. Dentro cra una mezza dozzina di portaschede a spirale e Sean ne prese uno qualsiasi. Sulla copertina, in rosso, cra scritto TOP SECRET. Guardla prima pagina.
ISTRUZIONI PER LSO DEL MISSILE STINGER MODELLO G4X
TERRAARIA PORTATILE PER FANTERIA
Abbiamo fatto tredici disse a Job. In quel momento si scatenil putiferio: dal lato meridionale della base, allstremitopposta delIangar, udirono provenire il sibilo dei razzi RPG7, il sordo rimbombo dei mortai, e gli schianti delle bombe che arrivavano a destinazione. Corsero allngresso: le guardie della base avevano aperto il fuoco con le mitragliatrici, incendiando il cielo buio con le graziose parabole verdi dei proiettili traccianti.
Le luci disse Sean. Rientrato nellangar si guardrapidamente intorno. Scorse la cassetta delle valvole vicino alla porta dellfficio, la raggiunse e lpr
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LLTIMA PREDA
Langar era stato costruito durante la seconda guerra mondiale, quando la RAF si era servita anche della Rhodesia per istituire delle basi di addestramento oltremare. Lmpianto elettrico risaliva a quellpoca. Crano ancora gli antiquati portafusibili in ceramica.
Dammi un proiettile del Kalashnikov disse a Job, che allstante tirfuori un proiettile da uno dei caricatori di scorta e lo diede a Sean.
Sean individuil cavo delllimentazione. La corrente doveva essere distribuita direttamente dal trasformatore: se fosse riuscito a sovraccaricarlo, ne avrebbe fatto saltare le valvole.
Estrasse il portafusibile in ceramica della valvola e langar piombimmediatamente nel buio. Prosegula sua opera alla luce dei riflettori esterni. Inserla cartuccia del Kalashnikov al posto del fusibile e grida Job di farsi da parte.
Reinseril portafusibile e un lampo azzurrino illuminper un istante il locale buio. Sean fu proiettato allndietro. Urtcontro la parete e si rialzbarcollando con gli occhi ancora pieni del lampo azzurro. Si affaccisulla porta dellangar: a parte le fontane di traccianti che continuavano a descrivere parabole verdi nel cielo nero, e i lampi delle bombe e delle granate, la base era piombata nellscurit
Faentrare gli uomini nellercules gridSean, intravedendo lmbra nera del compagno tra i fuochi artificiali che ancora gli turbavano la vista.
Cosa? Non ho capito! ribattJob.
Ce ne andiamo con lpparecchio. Fasalire a bordo Ferdinand e i
ragazzi e muovi le chiappe! Job corse via e Sean, presa sottobraccio la valigetta dellrtigliere, si affretta seguirlo.
Stava cercando di ricordare tutto quello che sapeva dellercules.
Benchavesse al suo attivo quasi cinquemila ore di volo su apparecchi a
pimotori, non aveva mai pilotato un Hercules. Perera stato a bordo,
e anche in cabina di pilotaggio, quando - nel 1983 - aveva lavorato
come consulente militare per le forze sudafricane impegnate nel cosiddetto ntiterrorismo Con lcchio interessato dellsperto, aveva
osservato le manovre del pilota, discutendone tutti i dettagli. E ricordava ciche gli aveva detto il collega: E molto maneggevole. Vorrei
che mia moglie fosse cosdocile! Job lo stava aspettando ai piedi della rampa di carico dellercules.
Piloterai tu? S se non vuoi provarci tu stesso. C una prima volta per tutto.
Forza, vieni ad aiutarmi a togliere i fermi alle ruote. Completata a tempo di record lperazione, Sean saldi corsa sulla rampa, fermandosi in cima.
Questo il comando della rampa disse indicando a Job una leva
sulla parete della fusoliera. Spostala verso llto quando avravviato
il primo motore. Sean scomparve allnterno dellercules. Gli shangane ciondolavano incerti nel buio dellpparecchio.
Ferdinand! gridSean. Falli sedere sulle panche laterali e
mostragli come ci si assicura con le cinghie. Sean prosegua tastoni verso la cabina di pilotaggio. Trovle casse di legno dei missili Stinger caricate sul baricentro dellercules, tra le ali. Passoltre e raggiunse la porta della cabina di pilotaggio. Dalla calotta vide che il falso attacco sul lato sud del perimetro della base era ancora in corso. Sean si sistemsul sedile di sinistra e accese le luci del quadro di controllo dellercules. La profusione di lancette, quadranti, spie e pulsanti era tale da scoraggiare qualunque pilota meno che esperto, ma Sean cercdi non badarci troppo. Poi predispose la batteria allvviamento del primo motore di destra. Arricchla miscela e cerclo starter. Non cra tempo di fare alcun controllo. asteruna preghierina?si chiese.
Il motore si avvi Sean osservansiosamente dal finestrino le pale delllica che giravano a scatti. D跬! E d跬! implor dando due colpetti di gas. Il motore prese a girare regolarmente.
Sean infilla cuffia della radio. Poi accese lnterfono e parlnel microfono che aveva davanti alla bocca.
Job, tira su la rampa. Sean aspettcon impazienza che la spia di chiusura del portello
diventasse verde, poi tolse i freni alle ruote. Lercules si mosse pesantemente in avanti.
Stava rullando con un motore solo, e doveva compensare col timone lo sbandamento della spinta asimmetrica. Mentre percorreva la pista di rullaggio, Sean si diede a trafficare con gli altri motori, e uno dopo lltro riuscad accenderli tutti, correggendo man mano la posizione del timone on c ventopens unque non ha importanza da che parte si decolla. Sean puntb lercules alla prima intersezione, che conduceva alla
pista proprio davanti alla torre di controllo. Finora nessuno aveva sparato contro lercules. Le mitragliatrici pesanti ai cancelli erano puntate ancora verso il cielo. Invece al lato sud del perimetro della base i
veterani della Quinta e quelli della Terza Brigata stavano dimostrando
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LLTIMA PREDA
di che cosa sono capaci i soldati africani ben addestrati. Il loro fuoco mortalmente preciso aveva giquasi estinto lmpeto dellttacco del sergente Alfonso e dei suoi uomini, che non rispondevano piche con qualche prudente colpo di mortaio dal folto degli alberi.
Sean aveva lanciato lercules lungo la pista di rullaggio a velocitpazzesca, talchgiavvertiva la portanza; a quel punto si sintonizzcon la torre di controllo sulla frequenza 118,6.
Lo stavano chiamando disperatamente: Hercules militare Sierra Whisky. Dichiarate le vostre intenzioni
Torre, qui Sierra Whisky. Chiedo... Sean farfugliqualcosa di indistinto nel microfono, costringendo la torre a chiedere delucidazioni. Stava controllando con ansia la spia della temperatura di regime dei motori, aspettando che diventasse verde.
Torre, vi riceviamo male disse. Prego ripetere autorizzazione
decollo. Dietro di lui Job aprla porta della cabina. Tutti seduti e assicurati grida.
Siediti qua vicino e allaccia la cintura di sicurezza anche tu gli rispose senza voltarsi. Sean frenper effettuare la manovra di allineamento sulla pista di decollo.
Hercules militare, autorizzazione negata, ripeto autorizzazione
negata. Tornate allangar, ripeto tornate allangar. Chiudi il becco brontola Sean, ruotando i flap di dieci gradi e regolando lssetto per caricare leggermente il peso in coda.
Hercules militare, fermatevi subito o apriamo il fuoco. Sean accese i fari di atterraggio e lanciil grosso apparecchio sulla
pista principale. Era docile ai comandi come il suo piccolo bimotore. Sei fantastica, dolcezza. Sapeva che gli aerei, come le donne, sono sensibili ai complimenti. Spinse delicatamente le manette del gas, e proprio in quel momento la mitragliatrice pesante oltre la torre di controllo april fuoco su di loro.
Perormai lercules filava forte e il mitragliere ignorava lrte di anticipare la traiettoria dellereo. Cosla prima raffica di traccianti oltrepassgli alti piani di coda.
Quello ha bisogno di fare esercizio osservJob con calma.
La raffica successiva, troppo bassa, investil cemento della pista
davanti al muso dellercules.
Perimpara in fretta ammise riluttante Job, con un grugnito.
Sean era leggermente chino in avanti, con la destra sulle manette del
gas e la sinistra sulla cloche.
Allmprovviso sentche lercules stava finalmente raggiungendo la velocitdi decollo.
D跬, bellezza! mormor e tira sla cloche. Il grande apparecchio puntsubito il muso verso il cielo.
Sean spense tutte le luci, facendo piombare lereo nellscurit Cosnon era piun bersaglio facile per i mitraglieri che sparavano da terra. Fece rientrare il carrello e abbassi flap. Subito la velocitdellpparecchio aumente Sean intraprese una virata ascendente.
Unltra raffica di traccianti li insegu passando appena sopra la punta dellla. Sean virdallltra parte e se li lasciindietro, uscendo dalla portata di tiro.
Vuoi farmi venire il mal dria? gli chiese Job. Sean lo ignorb: stava controllando sul quadro se cra qualche danno ai motori.
Sembrava impossibile che un bersaglio enorme come quello offerto dallercules non fosse stato centrato da una sola raffica, ma tutte le lancette degli indicatori sembravano normali e risposero subito quando avviil propulsore ausiliario accelerando per salire di duecento metri al minuto.
Verso sud, brillavano le luci della cittadina di Umtali e pioltre si intravedevano le montagne. Sean sapeva che la cima pialta di quella catena non raggiungeva i duemilacinquecento metri, cosstabildi incrociare a tremila. Poi verifica la rotta.
Finora non ci aveva pensato affatto, e ignorava i riferimenti per tornare alle linee della Renamo.
Proveremo a far rotta per trenta gradi mormor ridacchiando tra se s E virin quella direzione.
Aveva ancora il sangue pieno di adrenalina, la paura lo faceva volare sulle sue ali dquila e Sean rise unltra volta, un ponervosamente, assaporando quellnebriante sensazione.
Le nere vette delle montagne scivolavano sotto di lui, appena visibili alla luce delle stelle, come balene immerse nel Mare Glaciale Artico. Ogni tanto vedeva una lucina in qualche valle, una fattoria isolata o una missione. Ma, quando varcarono la frontiera del Mozambico, ogni luce scomparve.
Sean inizila discesa sulla foresta, gradualmente. Ora che avevano superato le montagne non conveniva restare in quota, dove i radar potevano individuarli e spedire uno Hind a intercettarli.
Dopo qualche minuto, Job ruppe il silenzio: Quanto tempo ci vorr prima che i Mig ci raggiungano? Sean scosse la testa. Hanno la base a Harare, non credo possano
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raggiungerci neanche se decollano subito. No, non mi preoccupano i
Mlg, ma gli Hind. Tacquero di nuovo, guardando le stelle che sembravano frutti celestiali, maturi per esser colti.
Sei pronto a rispondere a una domanda un poimbarazzante? chiese allmprovviso Job.
Forza, dipure. Fin quassci sei arrivato, ma mi spieghi come diavolo intendi riportarci a terra? Domanda interessante concesse Sean. Te lo farsapere quando
ne avrundea ancho. Nel frattempo mi basterebbe trovare le linee
della Renamo e il quartiere generale di Cina in particolare. Seguendo
le istruzioni stampate sul pannello degli strumenti, si mise alla velocit di crociera che garantiva allpparecchio la massima autonomia. Mancano ancora due ore alllba, solo allora si potrcominciare a pensare a
un punto dove atterrare disse a Job. Nel frattempo potremmo cercare il fiume Pungwe. Unra dopo alla luce delle stelle avvistarono un corso dcqua.
Sembra lui disse Sean. Ma non potremo capire se siamo a monte o
a valle delle linee della Renamo fino al sorgere del sole. Allora cosa si fa?
Gironzoleremo qui intorno fino a domattina. E cominciuna
lunga serie di virate simmetriche, attraversando e riattraversando il fiume buio sempre nello stesso punto, aspettando il mattino.
Uno Hind potrebbe divertirsi a giocare al tiro al bersaglio osserva un certo punto Job.
E non menar gramo si accigliSean. Se non hai niente di pi utile da fare, prendi la valigetta, e trova qualcosa di interessante per
passare un poil tempo. Job tirfuori i quaderni a spirale marcati TOP SECRET e si mise a sfogliarli. I primi tre riguardavano il possibile uso degli Stinger in tutte le situazioni immaginabili e in ogni zona climatica del globo. Tutto quello che volevate sapere, ma avevate paura di chiedere disse Job pigliando in mano il quarto manuale: SISTEMA Dl MISSILI GUIDATI STINGER - OPERAZIONI EFFETTUATE.
Job si mise a leggere ad alta voce: Isole Falkland... Golfo Persico...
Stretto di Hormuz... Approdi di Grenada... Angola Unita... Afghanistan... Sean lanciunsclamazione. Afghanistan! Vedi un pose parlano
degli Hind. Job si mise in grembo il voluminoso manuale e inizia sfogliarlo.
Ecco qua. Afghanistan... Tipi di elicotteri: Hare. Hoplite. Hound.
Hook. Hip. Haze. Havoc... Eccolo qua. Hind. Leggi la descrizione ordinSean.
Job si mise a leggere: Questo pezzo drtiglieria volante soprannominato dai sovietici Sturmovi(Gobbo); il suo nome in codice NATO Hind. I ribelli afghani lo chiamano orte volante La sua formidabile reputazione tuttavia non forse pienamente giustificata
Spero che quei tizi sappiano di che cosa stanno parlando sbottSean sarcastico.
Job prosegu Manovrabilitlimitata e ascensione lenta a causa del
peso della blindatura; autonomia scarsa per lo stesso motivo: si stima
che a pieno carico essa non superi i 450 chilometri. Prestazioni limitate;
velocitmassima 290 chilometri allra; velocitdi crociera 270. Manutenzione complessa e onerosa... Interessante interloquSean. Perfino questo bamboccione pi veloce degli Hind disse accarezzando la cloche. Se ne incontriamo
uno, me lo ricorder Allora vuoi che legga o no? chiese Job, spazientito. Se vuoi che
legga, stazitto! Scusami tanto e continua pure. Si stima che questi apparecchi siano stati impiegati a centinaia in
Afghanistan, generalmente con successo, sebbene oltre centocinquanta
di essi siano stati abbattuti per mezzo dei missili Stinger. Ciinduce a
concludere che questrma possa essere utilmente impiegata contro lo
Hind seguendo le norme operative qui descritte. Job continua leggere, fornendo il tipo e le prestazioni dei motori e altre statistiche, finchSean non lo ferm
Basta, Job Sean indiclriente. Vedi, sta facendo giorno. Il
cielo si era fatto abbastanza chiaro da formare un orizzonte oltre la terra
nera. Metti via il manuale e chiama Ferdinand. Vediamo se capisce
dove ci troviamo e ci fa vedere come si torna a casa. Ferdinand arrivbarcollante, in preda a un attacco di nausea. Si aggrappal sedile di Sean, che si spostpiche pot
Guarda un polaggi Ferdinand disse Sean. Vedi qualcosa che
riconosci? Lo shangane scrutdubbioso allsterno, brontolando, poi di colpo
slluminin volto. Quelle colline disse indicando il finestrino laterale, le riconosco. Il fiume esce di l c una cascata. Da che parte il campo? Da quella parte, a due giornate di marcia. Bene commentSean. Non siamo poi tanto lontani. Grazie Ferdinand. Sean interruppe lnfinita serie di evoluzioni, puntnella direzione indicata dallo shangane e controlllrologio.
Sentiamo un pola radio. Chisscosa dice di noi lfrica Service della BBC. Si sintonizzsulla stazione, in tempo per sentire la ben nota sigla.
Notiziario della BBC. Ecco i titoli di oggi. In America il governatore Michael Dukakis ha battuto nettamente Jesse Jackson per la nomination presidenziale democratica nello Stato di New York. Centoventi
passeggeri sono morti in una sciagura aerea nelle Filippine. Ribelli della
Renamo hanno sottratto un Hercules della RAF da una base aerea
dello Zimbabwe vicino alla cittadina di Umtali. Sia il presidente
Mugabe sia il presidente Chissano hanno ordinato che lpparecchio
venga abbattuto a ogni costo. Sean spense la radio e sorrise a Job.
Non avresti mai pensato di venire citato al giornale radio, eh? Ne avrei fatto volentieri a meno ammise Job. Hai afferrato
quella faccenda dellrdine di abbatterci a ogni costo? Lercules stava rapidamente avvicinandosi al valico tra le colline. La luce era aumentata, e Sean cominciava a distinguere la cascata tra le rocce nere della sella.
Nemici! grida un tratto Job. A ore una! Con la sua vista straordinaria lveva individuato un attimo prima di
Sean. Lo Hind li aspettava in agguato, in una radura riparata, mostruoso insetto a guardia della gola della cascata: saltsu dalla foresta alzandosi verticalmente sotto il barlume argenteo del rotore, chinando il muso come un toro che si prepari a incornare, chiazzato di lebbrose macchie mimetiche, oscenamente brutto e letale. Quelli del Frelimo avevano certo capito dove Sean si stava dirigendo, coslo Hind si era nascosto nella foresta, perlustrando il cielo col radar e tendendo lrecchio al rumore dei motori dellercules.
Era ancora sotto di loro, ma saliva in fretta, ingrossandosi a ogni secondo che passava. Entro pochi istanti il cannone rotante sarebbe stato a portata di tiro: gibrandeggiava per puntarli.
Sean reagsenza riflettere. Diede tutto gas e si gettin picchiata, caricando letteralmente llicottero, con un urlo minaccioso dei grandi motori turboelica.
Reggiti forte! gridSean a Job. Lo sperono, questo bastardo! La furia del combattimento si era impadronita di lui, gli scorreva
dolce e rovente nel sangue: non aveva affatto paura, sentiva solo lrrefrenabile impulso di distruggere.
Allltimo momento il pilota delllicottero caple sue intenzioni. Erano cosvicini che dalle calotte si guardavano in faccia. Il russo era pallidissimo, con la bocca rossa che spiccava come una ferita sanguinante. Si ribaltsul fianco per scendere quasi a piombo e sottrarre aria al rotore, cercando di nascondersi sotto le ali protese dellercules.
To beccato, figlio di puttana! esultSean, e lla dellercules cozzcontro la coda delllicottero. Il colpo sballottSean nelle cinghie, e lercules sussult rallentando fin quasi allo stallo a soli sessanta metri di quota sopra la foresta.
Vola, fallo per me, piccola sussurrSean mentre i quattro motori, rombando per lo sforzo, riuscivano a tenere lereo in aria e poi gradualmente a cabrare.
Dov lo Hind? gridSean a Job.
Devssere caduto gli rispose sempre gridando Job. Erano entrambi ancora pieni di terrore e di entusiasmo guerresco.
Nessuno poteva resistere a un urto del genere. Poi il suo tono
cambi Ma no. E ancora l Vola sempre! Buon Dio, che diavolo! Lo Hind era malconcio, e sbandava a pinon posso. Rotore di coda e timone erano quasi del tutto divelti. Chiaramente il pilota stava facendo il possibile per non precipitare, sballottato qua e lper il cielo in maniera incontrollabile.
Si sta stabilizzando disse Job guardando llicottero dal finestrino
laterale Gira, continua a inseguirci! Sean puntdritto verso il valico tra le colline. Le pareti rocciose sembravano sfiorare le ali dellpparecchio; la schiuma bianca della cascata brillava sotto di loro.
Ci ha sparato un missile! Mentre Job dava questo avvertimento, il valico tra le colline si spalancdavanti a loro, e Sean si prepara virare, sollevando lla menomata dellercules.
Il grosso aereo costeggila parete di roccia, girando lngolo proprio mentre il missile a infrarossi avvertiva lrradiazione degli scarichi e si lanciava nella gola. Lercules vircosstretto che Sean dovette dare tutto gas per tenerlo in assetto di volo.
Guardando in su, al posto del cielo si trovdi fronte la parete di roccia, cosvicina che gli pareva di toccarla: Ipparecchio si reggeva sulla punta di unla come una ballerina.
Il missile si schiantsulla roccia, cavandone una pioggia di frammenti e riempiendo di fumo e polvere la gola alle spalle dellercules.
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LLTIMA PREDA
Sean rimise lpparecchio in linea, sempre con la massima delicatezza, tenendo conto dellla ammaccata.
Si vede ancora lo Hind? No disse Job, proprio mentre lrrida macchina si materializzava
nel polverone. Ma s ancora l ci segue ancora! Tutta la coda dello Hind era torta, e gli restava solo metdel timone. Barcollava, ondeggiando per aria, mantenendo a stento il controllo e perdendo rapidamente terreno nei confronti dellercules. Ma il pilota era un uomo coraggioso, deciso a resistere fino allltimo.
Ha sparato ancora! gridJob vedendo il missile cadere da sotto gli alettoni tozzi e partire verso di loro con uno sbuffo di fumo.
Sta precipitando! Job vide il rotore di coda staccarsi e sprizzare verso llto, mentre llicottero si abbatteva sugli alberi come un bufalo colpito alla spina dorsale, schiantandosi con una grande esplosione di fuoco e fumo nero.
Schiva a destra! griddisperatamente Job: benchlo Hind fosse ormai defunto, la sua tremenda prole ancora li inseguiva, brillando letale nel cielo.
Sean virpiche poteva. Il missile se lo lasciquasi sfuggire, ma poi si rimise in linea e guadagnparecchio terreno, puntando visibilmente sul motore esterno di sinistra.
Per un attimo furono accecati dal fumo dellsplosione. Lercules sussultava, squassato da una specie di agonia. Lo scoppio del missile aveva sollevato lla, raddrizzando miracolosamente lpparecchio, e Sean riusca mantenerlo in assetto.
Guardatterrito il danno. Il secondo motore era sparito: al suo posto cra un orrendo squarcio nellla. Era un colpo mortale. Lercules sbandava, scivolando dla per la spinta squilibrata dei motori.
Sean tolse un podi gas ai motori di destra cercando di riequilibrare la propulsione. Guardavanti e vide il fiume, ampio, basso e tranquillo. I primi raggi del sole accendevano la cima degli alberi sulle rive, mentre sui sabbioni bianchi i coccodrilli spiccavano neri come lucertole.
Sean accese lnterfono. Attaccatevi, perchadesso prenderemo un gran colpo! urlagli uomini nella carlinga.
Lercules snchinpesantemente. Entrambe le ali erano cosmalridotte che cra da stupirsi che volasse ancora.
Troppo forte imprectra i denti Sean. Precipitavano come un ascensore velocissimo. Cos si sarebbero schiantati sugli alberi prima di raggiungere i banchi di sabbia. Sean si irrigide poi mise i flap per rallentare la caduta.
Lercules rispose grato allumento della portanza e si mise a planare con una parvenza dellntica eleganza, sfiorando le cime degli alberi sulla riva. Sean chiuse i contatti per evitare incendi dopo lrto. Tenne alto il muso, decelerando in fretta. Lllarmestallo si mise a gracchiare, sovrastato subito dopo dal segnale assordante che gli ricordava di abbassare il carrello!
La cloche diventava sempre piinerte, mentre lercules si approssimava allo stallo, ma ormai erano in mezzo al fiume, a dieci metri dltezza, e perdevano rapidamente quota.
Sean sentla coda toccare lcqua e lanciuno sguardo allndicatore della velocitche segnava 70 chilometri allra. Lercules finnel fiume con una spanciata. Unnda verde copril tettuccio.
Sean e Job furono proiettati in avanti, ma trattenuti dalle cinture di sicurezza; poi lercules si mise a galleggiare sulla pancia, rallentando e spinto di traverso dalla corrente.
Stai bene? abbaiSean rivolto a Job. Per tutta risposta lltro si sgancila cintura e saltsu dal sedile del copilota. Quando anche Sean si alzin piedi, ebbe la sensazione di fluttuare. Dalla calotta vide bene che lercules galleggiava seguendo pigramente la corrente. I serbatoi vuoti e lria intrappolata nella fusoliera lo tenevano a galla.
Andiamo! Sean spinse Job nella carlinga e vide subito che le casse dei missili erano ancora bloccate dalle reti. Gli shangane, invece, erano in preda al panico.
Sean girla manovella dellscita di emergenza e diede un calcio al portello. Immediatamente si gonfilo scivolo di plastica, sbattendo sulla superficie del fiume sottostante.
Sean si sporse dal portello aperto. Stavano andando ad arenarsi su un sabbione. Giudicche si toccava, perchvedeva chiaramente il fondo. Ferdinand gridSean scorgendolo in mezzo alla confusione degli shangane. Da questa parte! Falli uscire! Vide che si rinfrancava e che spingeva allscita i soldati.
Fagli vedere come si fa ordinSean a Job. E quando sei gi digli di tirare lpparecchio sul sabbione. Job incrocile braccia sul torace e salta piedi uniti sullo scivolo. Rimbalzin acqua e si rimise subito dritto: gli arrivava al petto. Uno alla volta gli shangane lo imitarono. In fondo allo scivolo Job li aiutava a rimettersi in piedi. Sean spinse gilltimo e poi saltanche lui.
Appena riemerse vide che tutti gli uomini erano giimpegnati a spingere lpparecchio verso la riva, sfruttando la corrente. Diede loro una
mano e ben presto lercules si arensul sabbione. Gli uomini si trasci128 : 129
narono a riva e vi si abbandonarono, fradici e sfiniti dalla stanchezza e
dalla paura. Bisogna sbrigarsi disse Sean a Job. Possiamo star
certi che lo Hind ha trasmesso agli altri la nostra posizione e che verranno subito a cercarci. Per prima cosa scarichiamo gli Stinger. Risalito nella carlinga, Sean vide che i congegni idraulici del portellone funzionavano ancora e abbassla rampa. Il peso di ogni cassa era
stampigliato chiaramente sulle assi di legno: 70 kg.

130

Due uomini per cassa ordinSean, e con Job prese a caricargliele
sulle spalle. Appena cariche, le coppie di shangane trotterellavano gi dalla rampa e si infilavano tra gli alberi.
A scaricare lpparecchio non ci vollero pidi venti minuti, ma
furono minuti di angoscia per Sean. Quando lltima cassa scomparve
nella macchia, si affaccisulla rampa e si mise a scrutare 1I cielo, aspettandosi di veder apparire qualche elicottero o di sentirne il rumore.
LLTIMA PREDA
Una fortuna cosnon pudurare disse a Job. Bisogna liberarsi
dellercules. E come intendi fare? Pensi di inghiottirlo o forse di seppellirlo? chiese sarcastico Job.
In fondo alla stiva dellpparecchio cra un argano della portata di
120 tonnellate, usato per imbarcare carichi pesanti. Su istruzioni di
Sean, quattro shangane srotolarono il cavo dellrgano e servendosi del
battellino gonfiabile di salvataggio in dotazione allpparecchio attraversarono il fiume e lgganciarono a un albero sullltra riva. Poi Sean
andai comandi dellrgano. Quando lvvi il cavo dcciaio si tese e
* la fusoliera dellercules, pesantemente arenata, si mosse e comincia dondolare, finchlereo non fu in mezzo al fiume, dove la corrente era
piU vivace. Appena sentche lpparecchio galleggiava Sean prese il
tagliabulloni dalla rastrelliera degli attrezzi e tranciil cavo. Lercules
si mise a fluttuare liberamente.
Poi si dedicai tubi di alimentazione che portavano olio e carburante
ai motori e che correvano sul soffitto della stiva, e trancianche quelli. La miscela di avio e olio minerale prese a riversarsi sul pavimento, creando delle belle pozzanghere. Sean si mise sulla soglia del portello dmergenza e tolse la linguetta della bomba incendiaria che si era fatto dare da Ferdinand.
Grazie, vecchia mia disse ad alta voce allercules. Sei stata bravissima. Il meno che ti possa offrire una pira vichinga. Fece rotolare la bomba lungo la carlinga e si tuffnel fiume. Riemerse e prese a nuotare freneticamente, con la mente che riandava ai coccodrilli givisti su quei sabbioni.
Dietro, sentlo scoppio attutito della granata, ma non si ferma guardare finchnon sentil fondo sotto i piedi. Qrmai lercules era a mezzo chilometro. Bruciava furiosamente ma galleggiava ancora. Un gran pennacchio di fumo nero saliva sobbollendo nel cielo luminoso del mattino.
Sean guadagnla riva e ci si arrampica quattro zampe. Mentre riprendeva fiato seduto sul ciglione, udlrmai ben noto e odiatissimo rombo degli Hind che si avvicinavano. Il pennacchio nero dellercules che bruciava non poteva certo sfuggire ai piloti nemici.
Sean prese una manciata di fango nerastro e se lo passin faccia e sulle braccia nude. Si nascose in un cespuglio della riva e si mise a spiare lo Hind, che avanzsfiorando gli alberi e si mise a girare intorno alla carcassa incendiata dellercules, alzandosi poi come un maligno vampiro sessanta metri sopra lpparecchio.
Le fiamme raggiunsero i serbatoi del carburante e lercules esplose sfiatando fuoco come un drago, schizzando frammenti fin sulle rive e producendo nubi di vapore sullcqua del fiume.
Lo Hind continua sorvolare per quasi cinque minuti la zona, in cerca di sopravvissuti, poi di colpo si alzin cielo, punta meridione e in breve spar
Autonomia limitata, come dice il manuale commentSean
emergendo dal nascondiglio. Bravo, adesso vaa casa e dia Mugabe
di non preoccuparsi, che i suoi preziosi Stinger non sono caduti nelle
mani sbagliate. Sospirincamminandosi lungo la riva, e raggiunse il punto in cui Job stava esaminando le casse scaricate dallercules.
Erano trentacinque, ammucchiate in qualche modo sotto i rami a ombrello di un mogano africano. Con Ferdinand e quattro dei suoi le fecero passare a una a una, impilandole ordinatamente dopo aver verificato la scritta sul coperchio. Trentatrrecavano la dicitura: SISTEMA GUIDATO Dl MISSILI STINGER: 1 IMPUGNATURA CON SENSORE, 1 CONGEGNO SPIA PUNTAMENTO, 5 TUBI LANCIO CARICHI.
Civuol dire che Cina avra disposizione centosessantacinque
colpi per buttar gigli undici Hind che restano dopo quello che hai
abbattuto tu calcolJob. Mi sembrano abbastanza. Visto come sparano sarun miracolo se basteranno grugnSean.
Poi la sua espressione di voluto pessimismo si spian Meno male!
Guarda cosa c qui. Una delle due casse che restavano portava la scritta: SISTEMA GUIDATO Dl MISSILI STINGER CONGEGNO ADDESTRAMENTO PUNTATORI M. 134.
Questo renderla vita pifacile a qualcuno ammise Job, che sui manuali recuperati aveva letto del sistema di addestramento al computer che simulava su video i voli nemici. Quella specie di videogioco sarebbe certo riuscito utilissimo per insegnare ai militanti della Renamo a usare i missili.
Tuttavia fu soltanto quando ebbe letto lltima dicitura della cassa pipiccola, che Sean comprese tutto il valore del bottino. Infatti cra scritto: SISTEMA GUIDATO Dl MISSILI STINGER SOFTWARE PERFEZIONATO USO TATTICO .
Perbacco! fischitra i denti.
Delicatamente april coperchio della cassa e rimosse lmballaggio di
poliuretano. Il software era dentro una robusta borsa di plastica. Sean
ne sciorinil contenuto sul coperchio della cassa. Si trattava di dozzine
di cassette di software in scatole di plastica trasparente contrassegnate
da vari colori. Vaa prendere i manuali disse Sean a Job. Quando li
132 1 133
LLTIMA PREDA
port si accucciarono vicino alla cassa aperta e sfogliarono il fascicolo che descriveva il sistema di attacco.
Con il loro sistema di puntamento i missili Stinger potevano attaccare utilizzando tattiche e frequenze specifiche per qualsiasi tipo di aeromobile. Bastava inserire la microcassetta nel congegno di puntamento e il missile eseguiva le correzioni di rotta piconvenienti.
Ecco: sistema attacco Hind Cassetta S.42.A. lesse forte Job, segnando la riga col dito sul manuale. Speciale per gli elicotteri di tipo Hind. Utilizza sensori due coloriche registrano alternativamente le emissioni infrarosse e ultraviolette delllicottero. Allnizio il puntamento avviene sullmissione infrarossa dello scappamento. Il dispositivo di soppressione dei gas di scarico dello Hind emette raggi infrarossi attraverso una serie di feritoie blindate poste sotto la fusoliera delllicottero. Ma il missile che esplode in quel punto non arreca danni alleromobile. Grazie al software della cassetta S.42.A, il sistema di guida dello Stinger, a una distanza di cento metri dal bersaglio, abbandona lrradiazione infrarossa e segue quella ultravioletta che proviene principalmente dalle prese dria del turbo TV3117 che azionano il rotore.
Questa lnica parte della fusoliera non blindata al titanio e quando il
missile esplode sulle prese dria dei turbo llicottero precipita nel
cento per cento dei casi. Job chiuse il manuale. Cina si trova la pappa fatta! esclam
CRANO trentatrpesanti casse da portare ed erano rimasti ormai solo in ventidue, compresi Sean e Job. Sean nascose quelle che furono obbligati a lasciarsi dietro. Le avrebbe mandate a prendere da qualcuno appena possibile.
Portarono quello che poterono, compresi naturalmente i manuali, le cassette del software e il ideogiocoper lddestramento Al calar del sole si avviarono lungo il fiume Pungwe sperando di imbattersi quanto prima nella Renamo.
Unra dopo llba caddero nellmboscata.
Avanzavano in un tratto di savana lungo la riva del fiume, quando
Sean uddistintamente lo scatto metallico delltturatore che precede la raffica della mitragliatrice e prima ancora di capire cosra si butta terra, urlando un avvertimento ai suoi shangane. Sbattendo contro il suolo sabbioso, sentun frastuono e uno spostamento dria tali che gli si rizzarono i capelli in testa.
Rotola sinistra per disorientare il mitragliere e, col Kalashnikov
impugnato come una pistola, sparqualche raffica alla cieca, sempre
134
per confondere gli attaccanti: frattanto con la mano libera afferruna delle granate agganciate alla cintura.
Stava per lanciarla, quando dietro di lui Ferdinand gridqualcosa in
portoghese e il fuoco si interruppe quasi subito. Dal ciuffo drba proprio di fronte a Sean una voce rispose in portoghese, e subito dopo
Ferdinand si mise a gridare come un forsennato in shangane: Non
sparate! Siamo della Renamo! Ci fu un lungo silenzio diffidente, durante il quale Sean si tenne pronto a lanciare la bomba. Aveva visto troppi uomini coraggiosi morire traditi da trucchetti del genere.
Renamo! gridunltra voce di fronte. Siamo amici! Va bene replicSean in shangane. Allora alzati e facci vedere la
tua bella faccia da amico. Qualcuno si mise a ridere, e una faccia nera sotto un berretto mimetico fece capolino per un attimo nellrba, per sparire immediatamente.
Dopo pochi secondi, visto che nessuno sparava, un altro uomo si alzcautamente, e poi un altro ancora. Anche gli shangane di Sean si alzarono e avanzarono, dapprima lentamente e col mitra spianato; ma poi i combattenti si riconobbero e si misero a sghignazzare stringendosi la mano e affibbiandosi grandi pacche sulle spalle.
Quanto siamo lontani dal quartier generale di Cina? chiese Sean al comandante del battaglione.
Gli elicotteri del Frelimo lanno costretto a ripiegare. Il nuovo
quartier generale a una decina di chilometri soltanto. Il ritorno al campo fu una marcia trionfale. La notizia del loro successo li aveva preceduti e da tutti i cespugli uscivano i commilitoni della Renamo a complimentarsi. I portatori reggevano le casse di missili come lrca delllleanza, contenti e fieri sotto il carico.
Il generale Cina li aspettava allntrata del nuovo bunker del comando, con la divisa pulitissima e stirata. Ero sicuro che non mi avrebbe deluso, colonnello. Per la prima volta dacchsi conoscevano Sean ebbe lmpressione che il suo sorriso fosse sincero.
Abbiamo dovuto abbandonare il sergente Alfonso con i suoi
uomini lo informbrusco Sean. Avranno fatto una brutta fine. No! No, colonnello! il generale Cina lo prese per la spalla con gesto di affettuosa confidenza. Alfonso riuscito a cavarsela perdendo solo tre uomini. Ho appena avuto un contatto radio con lui. Domani sera al pitardi saranno qui. Tutta lperazione stata un brillante successo, colonnello. Gli lasciandare la spalla. E adesso vediamo un pocosa mi avete portato. portatori posarono le casse ai suoi piedi.
Apritele! Cina era raggiante. Sean non si sarebbe mai aspettato unccitazione cospuerile da parte di un uomo solitamente tanto freddo e riservato. Cina guardava i suoi ufficiali affaccendarsi intorno alle casse. Quando finalmente riuscirono a togliere il coperchio e scoprire il contenuto, si levarono grandi urla di congratulazioni dei subal駰rni. Il generale Cina appoggiun ginocchio a terra e con reverenza tirfuori il lanciamissili dalla schiuma di poliuretano.
I collaboratori lo guardarono sbigottiti mentre se lo appoggiava alla spalla e lo puntava al cielo.
Che vengano adesso gli henscidel Frelimo! tuonCina. Li vedremo bruciare! E comincia far pernacchiette come un bambino che gioca alla guerra, imitando elicotteri e raffiche di mitragliatrice.
Tatatatat gridava. Vvr籯! Zip! Boom! Qualcuno si mise a cantare e poco dopo tutti intonarono a squarciagola lnno di guerra della Renamo, battendo le mani, dondolandosi e pestando i piedi. Il generale Cina, col lanciamissili in spalla, guidava il coro, che leval cielo il sempre commovente canto dellfrica. Lnno fincol consueto urlo di sfida: Renamo! e le facce nere si illuminarono di fiero ardore patriottico.
uando sono di questo umore, sarebbe molto difficile per chiunque sconfiggerlipensSean.
Il generale Cina passil lanciamissili a uno dei suoi e si avvicina Sean. Congratulazioni, colonnello disse stringendogli la mano.
Credo che lei abbia salvato la situazione. Le sono grato. Questo molto bello, Cina ribattironico Sean. Ma non si
limiti a dirmelo, me lo dimostri! Ma certo, mi scusi! Cina simulimbarazzo per la dimenticanza.
Nellccitazione mi ero quasi scordato che c una persona ansiosissima di vederla. Sean sentche gli mancava il fiato e gli si stringeva il cuore.
Dov? Nel mio bunker, colonnello. Il generale Cina indicfra gli alberi lngresso accuratamente mimetizzato.
Sean si fece largo a gomitate tra i soldati eccitati, una volta raggiunto
lngresso del bunker non riuscpia trattenersi e scese i gradini a tre a tre.
Claudia era seduta su una panca con due carceriere ai lati. Quando la vide, la chiame lei si alzlentamente in piedi, fissandolo pallida e incredula. Gli zigomi sembravano volerle bucare il viso: la pelle era quasi trasparente e gli occhi grandi e scuri come la mezzanotte.
La prese tra le braccia e sentche era magra e fragile come una bimba. Per un attimo lei rimase inerte nel suo abbraccio, poi gli gettle braccia al collo e lo strinse cosforte che Sean ne restsorpreso.
Restarono stretti stretti senza muoversi nparlare per un bel po finchSean sentle lacrime di lei bagnargli la camicia.
Ti prego, non piangere, mia cara. Delicatamente le alzil volto tra le mani, e coi pollici le asciugle lacrime.
Piango di gioia gli sorrise Claudia ricacciando le lacrime. Nientltro importa pi ora che sei tornato. Sean le prese le mani e le bacila pelle livida ed escoriata dei polsi.
Poi si girverso le due carceriere in divisa ancora sedute sulla panca.
Maledette iene mangiacarogne! sibilsottovoce in shangane. Fuori! Le due donne sobbalzarono ma non si mossero, finchSean non mise la mano sul calcio della pistola: allora saltarono gidalla panca e filarono via.
Sean torna rivolgersi a Claudia, e per la prima volta la bacisulla bocca. Quando, malvolentiei, si separarono Claudia gli sussurr
Quando mi hanno levato le manette ho capito che saresti tornato
Queste parole gli fecero intuire la degradazione e le brutalita cui era stata sottoposta e la risposta di Sean fu amara.
Che bastardo. Gliela farpagare in qualche modo, te lo giuro, per
quello che ti ha fatto. No, Sean. Non ha piimportanza ormai. E tutto finito adesso mormorClaudia.
Restarono soli ancora pochi minuti, poi il generale Cina irruppe nella stanza, circondato dai suoi ufficiali, ancora tutto contento e sorridente.
Spinse Sean e Claudia nel suo ufficio privato e fece finta di non accorgersi che entrambi rispondevano con freddezza alla sua affabile ospitalit
Sedettero vicini davanti alla sua scrivania tenendosi per mano, senza rispondere ai suoi scherzi.
Vi ho fatto preparare un alloggio disse il generale Cina. Spero
che ci starete bene. Sa, generale, non abbiamo intenzione di trattenerci disse Sean.
Domattina voglio giessere in viaggio per il confine insieme alla
signorina Monterro. Ah, colonnello, Iccontenterei molto volentieri, perchdra in
poi lei sarospite onorato e privilegiato. Si certo guadagnato il rilascio! Purtroppo, per ragioni di carattere operativo, quel felice momento
dovressere rimandato di qualche giorno. LLTIMA PREDA

Non ci lascia andare. Sta violando lccordo disse piatto Sean.
Lo sapevo che sarebbe finita cos Si tratta di circostanze che non dipendono da me dichiarcon
calma Cina. Ho appena ricevuto un messaggio radio dal sergente
Alfonso che ci informa che a occidente delle nostre linee si sta concentrando un massiccio contingente di truppe nemiche. Siamo gitagliati
fuori dal confine dello Zimbabwe, colonnello. Cercare di raggiungere il
confine adesso, per voi due sarebbe un suicidio. Vi conviene restare
sotto la mia protezione personale. Si pusapere cosa diavolo vuole ancora da noi? domandSean.
Lei ha in mente qualcosa, lo sento! Di che cosa si tratta? La sua mancanza di fiducia nei miei confronti veramente irritante disse Cina con un sorrisetto gelido. Tuttavia evidente che lffensiva
del Frelimo potresaurirsi soltanto con la distruzione degli elicotteri
Hind. Prima accadr e prima lei potrtornarsene nel mondo civile con la
signorina Monterro. Lei lnico, col capitano Job, che capisca come
funzionano questi missili. Voglio che lei addestri un gruppo selezionato
dei miei uomini allso degli Stinger. E tutto ciche vuole? disse Sean guardandolo in faccia. Noi
addestriamo i suoi uomini e poi lei ci lascia andare? Esatto. E come faccio a credere che in seguito non sposteril traguardo
ancora piin l Lei mi addolora, colonnello. Molto meno di quel che mi piacerebbe fare! Dunque siamo dccordo. Lei addestreri soldati e in cambio io la
faraccompagnare al confine alla primissima occasione. Mi pare che non abbiamo scelta. Sono lietissimo che lei si dimostri cosragionevole, colonnello. Il
tono di voce di Cina divenne vivace e sbrigativo. Quanto tempo ci
vorr Dra in avanti, anche unra puessere determinante per la
nostra sopravvivenza. Cercherdi farle avere gli Stinger in azione al pipresto rispose
irritato Sean. La prego di credermi, generale, non ho nessuna voglia
di trattenermi qui pidel necessario. Prese Claudia per un braccio e la
fece alzare. Nel frattempo contiamo su un trattamento da cinque
stelle. La signorina Monterro avrbisogno di vestiti per sostituire gli
stracci che ha indosso. Le farprocurare dallo spaccio il meglio che abbiamo. Tuttavia,
non posso prometterle capi firmati. Sean si avviverso la porta. Bene. Adesso andiamo a vedere llloggio. Vi accompagneruno dei miei ufficiali subalterni disse il generale
Cina. Se c qualcosltro di cui avete bisogno, fateglielo sapere. Ha
avuto lrdine di darvi tutto ciche possa rendere picomodo il vostro
soggiorno. Come ripeto, siete ospiti dnore. Quellomo mi fa venire i brividi bisbigliClaudia a Sean, mentre lfficiale li accompagnava alllloggio.
Tanto ne abbiamo ancora per poco disse Sean abbracciandola, ma nonostante tutte le rassicurazioni lo spettro inquietante del generale Cina sembrava aleggiare ovunque.
Llloggio sotterraneo dove furono condotti si trovava nella boscaglia in riva al fiume, a non pidi trecento metri di distanza dal quartier generale. Era stato appena scavato nellrgilla rossa dellrgine.
E cosnuovo che non avrancora la sua brava popolazione di pulci, pidocchi e altra fauna selvatica del genere scherzSean.
Le pareti di argilla erano fresche e umide e dagli interstizi fra i pali del tetto entrava un podria.
Gli unici mobili erano un tavolo e due sgabelli, costruiti con tronchi di mopani, e un letto, pure di legno grezzo, con un materasso di erba sminuzzata, coperto da un lenzuolo di tela sbiadita. Cra per lusso straordinario, una zanzariera appesa sopra il letto.
Lfficiale che li scortava convoctre servitori: due erano giovani attendenti che si sarebbero occupati del bucato e delle pulizie; il terzo, che svolgeva mansioni di cuoco, era un anziano shangane dalla bella faccia piena di rughe, con capelli e barba inargentati. A Claudia faceva pensare a una specie di Babbo Natale negro. A entrambi piacque subito. Come ti chiami? gli domandSean.
Mi chiamo Joyful, signore. Allora parli inglese, Joyful? E afrikaans e portoghese e shona e. . . Ullalldisse Sean, alzando la mano a bloccarlo. Ma sei capace
di cucinare? Sono il miglior cuoco del Mozambico! Che modesto! rise Claudia.
Va bene, Joyful, allora stasera per cena vogliamo un bel filetto alla Chateaubriand lo sfidSean, e Joyful si rabbui
Mi spiace, signore, non abbiamo filetto. Be fai del tuo meglio cedette Sean.
Avvertiri signori quand pronto.
139
LLTIMA PREDA
Non c fretta disse Claudia e tirla tendina, congedando sbrigativamente i tre servitori.
Sean e Claudia restarono immobili per un po mano nella mano guardando meditabondi il letto. Fu lei a rompere il silenzio.
Sean gli disse, con un tono diverso da prima. Non te lo ancora
chiesto perchmi mancato il coraggio di farlo. Si interruppe per
tirare un profondo respiro. E mio padre? Non tornato insieme a te,
vero? Sean scosse la testa.
Ha trovato il suo elefante? gli chiese piano.
Sle rispose semplicemente Sean. Il capo morto, ma stata
una morte degna di lui, e Tukutela, il suo elefante, morto con lui.
Vuoi sapere anche i particolari? No! proruppe lei, scuotendo la testa e stringendolo forte. Adesso no, e forse mai. E morto ormai, e una parte della mia vita muore
con lui. Sean non riusca trovare parole per consolarla, e la tenne abbracciata
mentre piangeva in silenzio, stretta a lui, sconvolta dal dolore. Sean
lasciche si sfogasse, e piano piano i singhiozzi che la scuotevano
diminuirono finchinfine gli sussurr roca: Non so come avrei fatto a
sopportarlo senza di te. Siete molto simili voi due, sai? Lo prendo come un complimento. Lo Sono contenta di averti incontrato. Gli sorrise. E adesso
pensiamo al futuro, ammesso che ne abbiamo uno! Brava la mia ragazza! Sean le restituil sorriso. Qualunque cosa
succeda, ti amo, Claudia Monterro. Ancho Issicurlei e si baciarono ancoralungamente, teneramente, un bacio salato di lacrime, che non esprimeva desiderio, ma bisogno di rassicurazione e di certezze: Ispirazione a qualcosa di vero e di sicuro in un mondo di pericolosa instabilit
CLAUDIA Sl SVEGLIO di colpo, sentendo la tensione del corpo di Sean contro di lei, e subito lui le mise la mano sulle labbra per indurla a tacere. Claudia giacque immobile nel buio, senza osare fiatare o muoversi: un leggero raspare proveniva dallngresso del rifugio.
Il suo cuore si mise a battere allmpazzata, e si morse il labbro per non gridare, mentre sentiva qualcosa che scivolava sul pavimento di terra battuta e si avvicinava al letto.
Di fianco a lei Sean scostfulmineo la zanzariera e ghermlntruso che cercdi divincolarsi, squittendo impaurito.
Stavolta ti ho beccato! imprectra i denti Sean. Non me la puoi
fare due volte di fila. Come mai ci hai messo tanto tempo? Hai incontrato qualche bella ragazza per strada? Matatu si mise a ridacchiare. Era contentissimo quando Sean lo sospettava di avventure galanti.
Ho trovato il nido dei falconi si glori Ho fatto come quando
seguo le api per scovare il favo. Ho osservato il volo controsole e li ho
seguiti fino al loro nascondiglio segreto. Sean lo tirpivicino scuotendogli dolcemente il braccio. Dimmi tutto. Nel buio, Matatu si accucciaccanto al letto e si raschisolennemente la gola come un avvocato che si accinga alla requisitoria. C una collina rotonda come la testa di un uomo pelato cominciMatatu.
Da una parte della collina passa la ferrovia, dallltra parte c la
strada. Sean si tirsul gomito per ascoltare. Con lltro braccio attira sClaudia, che gli si premette contro ascoltando la vocina soddisfatta di Matatu cinguettare nel buio. Sean si fece subito ldea della collina munitissima che Matatu gli descriveva: oltre la linea difensiva esterna, gli elicotteri erano alloggiati in grandi buche protette da sacchetti di sabbia. Cosrisultavano assolutamente imprendibili. In caso di attacco, bastava che si alzassero di qualche metro per innaffiare gli assalitori con le loro armi mortali.
Tra i nidi degli henscici sono macchine parcheggiate e soldati in divisa verde che salgono sui falconi e ci guardano continuamente dentro. Matatu descriveva alla sua maniera i furgoni delle officine mobili, le autobotti del rifornimento e le squadre di meccanici e tecnici russi addetti alla manutenzione degli elicotteri.
Matatu, hai visto sulla ferrovia vicino alla collina i barili grossi grossi con le ruote sul binario? chiese Sean.
Li ho visti confermMatatu. Era evidente che il carburante per gli elicotteri veniva trasportato da Harare per ferrovia. Lronia di tutto cistava nel fatto che molto probabilmente tutto quel carburante proveniva dal Sudafrica.
Matatu era sicuro che ci fossero almeno undici elicotteri nascosti nelle buche fortificate. Questo concordava con il calcolo di Sean. Da una collina vicina, Matatu aveva visto decollare gli elicotteri alllba, tornare a far rifornimento verso metgiornata e rientrare alla sera dalle operazioni.
Quando Matatu terminfinalmente il suo rapporto, chiese soltanto:
E adesso, buana, cosa vuoi che faccia? 141
LLTIMA PREDA
Sean ci pensun attimo in silenzio. Forse non cra motivo di costringere Matatu a tenersi nascosto nella boscaglia: poteva benissimo farlo aggregare come guida al suo reparto di shangane. Persubodorava che potesse convenirgli tenerlo ancora fuori dello sguardo da rettile del generale Cina.
Voglio che non ti faccia vedere da nessuno, tranne me e Job. Ti sento, buana. Vieni a trovarmi tutte le notti come stavolta, e dimmi tutto quello
che vedi. Io ti darda mangiare e ti dircosa fare. Matatu usc silenziosamente comra arrivato.
Saral sicuro? chiese sottovoce Claudia.
E il piatto a sopravvivere di tutti noi le rispose sorridendo Sean,
che era molto affezionato allmetto.
Non ho pisonno disse Claudia strofinandosi contro di lui come
una gatta. Poi, molto tempo dopo, gli sussurr Sono contenta che
Matatu ci abbia svegliati.. . ERA ANCORA BUIO quando il mattino dopo Sean anda chiamare Job. Abbiamo da fare gli disse, e mentre lui si allacciava gli stivali gli raccontil discorso del generale Cina la sera prima.
E pensare che tutto quel che sappiamo sugli Stinger lbbiamo letto ieri sul manuale! rise Job.
Dobbiamo darci da fare in tutti i modi gli disse Sean. Prima
riusciamo a preparare allzione gli shangane, e prima ce ne andiamo da
qui. Adesso possiamo sballare il videogioco dddestramento e un lanciamissili. Scelsero un bel campo qualche centinaio di metri a valle del fiume, dove sul versante di un basso kopje si apriva un anfiteatro naturale ideale per lddestramento. Poi aprirono le prime casse e disposero su un tavolaccio il materiale dddestramento e un lanciamissili. Mentre Claudia leggeva ad alta voce dal manuale delle istruzioni, Sean e Job smontarono e rimontarono lquipaggiamento fino a prendere confidenza con le varie operazioni.
Il procedimento dttacco del lanciamissili Stinger semplicissimo. Il
bersaglio inquadrato nel piccolo schermo del mirino; col pollice si
toglie la sicura. Il dispositivo cercabersaglio si attiva premendo un bottone situato nella parte posteriore dellmpugnatura. Quando il bersaglio inquadrato nel mirino, i raggi infrarossi vengono amplificati e
concentrati sulla cellula rivelatrice in testa al missile. Appena la radiazione sufficientemente concentrata da consentire al missile di risalire
142
alla fonte, lo stabilizzatore giroscopico si attiva e il missile emette un fischio acuto. Lperatore schiaccia il grilletto dellmpugnatura con lndice, e cosil missile sfonda il sigillo anteriore del tubo e insegue il bersaglio come un kamikaze automatico, guidato solo dal programma e senza bisogno di altri interventi dellperatore.
Con la cassetta di software speciale per gli Hind inserita nel computerino dellmpugnatura RMP - Reprogrammable microprocessor , giunto a cento metri dalla sorgente infrarossa il sistema si converte automaticamente al dispositivo di guida a due colori. Il missile non segue pigli scappamenti della marmitta blindata, e punta invece le emissioni ultraviolette molto pideboli delle prese dria del motore. Su questo bersaglio la testata altamente esplosiva scoppia e distrugge.
Perfino uno shangane puimparare ad adoperarli disse Job, e Sean sogghign
Bravo, ecco che salta fuori il tuo razzismo tribale di matabele lo rimprover
Quando si geneticamente superiori non serve negarlo. Entrambi guardarono Claudia, aspettandosi una reazione, ma lei non
alznemmeno gli occhi dal manuale. State perdendo tempo, faziosi!
Stavolta non vi darsoddisfazione. Fazioso! Job assaporla parola. E la prima volta che mi chiamano cos Mi piace. Basta scherzare decretSean. Diamo uncchiata al dispositivo
per lddestramento. Lo montarono e lo collegarono a una delle batterie che avevano appena caricato. Con questo affare possiamo addestrare i ragazzi allzione nel giro di pochi giorni commentsoddisfatto Sean.
Inserita una microcassetta nel monitor, sullo schermo apparve la
sagoma di uno Hind, che lstruttore poteva manovrare a piacimento,
salendo, scendendo, scivolando di fianco, restando fermo sul posto,
come un elicottero vero. Sean e Job si misero a giocare con il dispositivo
come due ragazzini, facendo descrivere alllicottero complicate evoluzioni. Sembra dssere in una salagiochi! disse entusiasta Job. Ma
adesso ci servirebbe uno pseudoshangane gonzo per vedere se riusciamo a insegnargli ad adoperarlo. Ancora una volta i due guardarono Claudia che, seduta a gambe incrociate sul tavolaccio, stava ancora leggendo il manuale.
Sentendosi osservata, la ragazza alzgli occhi. Vi serve un gonzo di
prova? Lo faccio io! Qua il lanciamissili! Si piazzal centro dellnfiteatro col lanciamissili in spalla, guar143 dando nel mirino. La massiccia attrezzatura sembrava schiacciarla. Si era girata il berrettino con la visiera sulla nuca, sicchsembrava un giovane giocatore di baseball.
Sei pronta? chiese Sean.
Via! disse lei, concentrandosi sul suo piccolo schermo, mentre Sean e Job si scambiavano sorrisetti scettici.
Arriva! gridSean. A ore dodici. Carica e punta. Condusse lo Hind fantasma allttacco a una velocitdi 280 chilometri allra.
Caricato e puntato annunciClaudia, e sul loro schermo videro la simulazione del mirino del lanciamissili salire rapidamente e inquadrare lo Hind in avvicinamento.
Sensori accesi disse Claudia con calma. Dopo un secondo, sentirono il tubo di lancio animarsi, per poi stabilizzarsi in un sibilo come di zanzara infuriata.
Bersaglio agganciato comunicClaudia. Lo Hind era a seicento metri e avanzava a tutta velocitingrandendosi via via nel mirino.
Fuoco! dichiarlei, e videro partire sullo schermo del videogioco un raggio rosso, che poco dopo diventverde, a significare che si era acceso il razzo. Quasi istantaneamente la sagoma dello Hind spardallo schermo, sostituita dalla scritta lampeggiante: BERSAGLIO DISTRUTTO!
Seguun profondo silenzio. Job tossicchinervosamente. Un colpo di fortuna disse Sean. Riproviamo? Via! disse Claudia, impugnando di nuovo il lanciamissili.
Arriva! gridSean. A ore sei. Carica e punta. Fece apparire il secondo Hind da dietro, allltezza degli alberi, lanciato a velocitdttacco. La ragazza aveva solo tre secondi per reagire.
Caricato e puntato disse Claudia dopo una piroetta da ballerina inquadrando subito lo Hind. Sensori accesi. Mentre cosdiceva Sean manovrllicottero esibendosi in una cabrata di traverso. Colpirlo era come centrare al volo una folaga in una bufera.
Nello schermo guardarono increduli Claudia centrare destramente il bersaglio col mirino, fino al gemito e al fischio del missile nel tubo.
Bersaglio inquadrato. Fuoco! BERSAGLIO DISTRUTTO! BERSAGLIO DISTRUTTO! li sfottlampeggiando il
video. Entrambi si misero a tamburellare le dita, a disagio.
Job mormor Due centri al volo. Non era un colpo di fortuna
Claudia posil lanciamissili sul tavolaccio, si rimise a posto il berrettino, poi punti pugni ai fianchi e sorrise dolcemente. Vuoi che la
figlia di Riccardo Monterro non sappia sparare? Non ho mai sparato a
creature vive, ma ho sterminato dozzine di ochette di gesso. 144
Avrei dovuto capirlo quando hai detto ia!mugugnSean.
Se ti interessa disse Claudia guardandosi le unghie della mano
destra, con aria di finta modestia, sono stata tre volte campionessa di
tiro al piattello delllaska. I due uomini si scambiarono uno sguardo imbarazzato. Ti ha proprio fregato bene scosse la testa Job.
Dccordo, Miss Alaska le disse severo Sean. Ti sei guadagnata
il ruolo di istruttore. Job e io divideremo gli shangane in due gruppi e gli
daremo le prime spiegazioni, poi te li porteremo per lddestramento al
simulatore. Questo sveltirla faccenda. In quel momento sopraggiunse il generale Cina. Osservcon sguardo rapido e inquisitorio i preparativi. Quando cominciate lddestramento? Mi aspettavo che foste gipiavanti! Sean riconobbe lnutilitdi fornire spiegazioni. Senza interferenze
faremmo piin fretta. Sono venuto per avvertirvi che il Frelimo ha scatenato lffensiva.
Ci attaccano in forze da sud e da ovest, a tenaglia, mirando ovviamente
a snidarci da queste colline. Dunque le stanno facendo vedere i sorci verdi lo punzecchiSean con malizia.
Stiamo ripiegando disse Cina accusando il colpo con un semplice lampo degli occhi. Appena i miei uomini cercano di attestarsi su qualche caposaldo naturale, il Frelimo si limita a chiamare gli Hind.
Voglio immediatamente in azione almeno una squadra addestrata. Questa, generale Cina, sarebbe crassa stupiditgli disse Sean.
Se lei impiega gli Stinger col contagocce va incontro di sicuro a delle
fregature. Cosa intende dire? Questi piloti russi hanno giavuto a che fare con gli Stinger in
Afghanistan. Conoscono di certo tutte le contromisure, da manuale e
no. Finora per fortuna sono convinti di dominare il cielo, e non stanno
in guardia. Ma se lei lancia uno Stinger, tutto cambier Potrmagari
abbattere un elicottero, ma il resto dello squadrone sarpronto a correre ai ripari. Lspressione di Cina si ammorbid Si mise a riflettere. Lei cosa
suggerisce di fare, colonnello? Di spararglieli addosso tutti insieme. Un attacco di sorpresa alla
base degli elicotteri, alllba. Un attacco alla base? Cina scosse
piamo neanche dov! la testa irritato. Non sapLLTIMA PREDA

Sche lo sappiamo lo contraddisse Sean. Io lo giindividuata.
AddestrerAlfonso e Ferdinand e prepareril piano dellncursione
Ma mi servono due giorni. Cina ci penssu un momento, con le mani unite dietro la schiena, guardando lzzurro cielo africano come se si aspettasse di veder comparire da un momento allltro le temute sagome dei gobboni volanti. Due giorni concesse alla fine.
Due giorni, e quando avraddestrato i lanciatori e preparato il
piano dttacco, lei mi lascerandare via coi miei amici. Questa la mia
condizione. C una colonna del Frelimo schierata tra qui e il confine dello Zimbabwe gli ricordCina.
Correremo il rischio! berciSean. Questo lccordo. Allora,
accetta o no? Ha la mia parola, colonnello. Molto bene. Adesso mi dica: quando arriverAlfonso coi suoi? Sono gientro le nostre linee. Saranno qui fra unra circa, ma
non dimentichi che combattono da giorni senza interruzione, saranno
esausti. Chi se ne frega, questo non un picnic disse cinicamente Sean.
Me li mandi appena arrivano. E infine arrivarono. Le loro tute mimetiche erano tutte infangate, e avevano la faccia grigia di stanchezza.
Mentre i suoi uomini si stendevano allmbra cadendo immediatamente addormentati, Alfonso racconta Sean in poche parole la ritirata
dalla base di Grand Reef. La boscaglia era piena di soldati del Frelimo e il cielo di hensci Su tutto il fronte i nostri vengono fatti a pezzi
oppure scappano. Fece una pausa per asciugarsi il viso con un fazzoletto che era diventato ormai uno straccio. Non si pucombattere con
gli hensci Sche si pu disse Sean prendendolo per la tuta. Ti farvedere
come! Fasaltare in piedi i tuoi uomini. Ci sartempo per dormire
dopo, quando avremo tirato gidal cielo quei bastardi dei russi. SEAN E JOB conoscevano ormai uno per uno gli uomini di Alfonso, e avevano undea chiara delle loro capacit Sapevano che fra loro non crano codardi nlavativi. Alfonso se nra liberato da un pezzo. Percrano quelli che Job chiamava uoi forti ma stupidi, muscolosa carne da cannone. Gli altri avevano una certa intelligenza e adattabilit In cima alla graduatoria stavano Alfonso e Ferdinand.
Sean e Job li divisero in due gruppi e dopo quasi tre ore giunsero a selezionare venti uomini che avevano il potenziale per assimilare in fretta lddestramento e mettersi a capo delle squadre di lancio, e altrettanti in grado di costituire buone riserve. Quelli che non mostravano alcuna attitudine vennero assegnati alle squadre di incursori che si sarebbero serviti di armi convenzionali.
Era tardo pomeriggio quando Sean mandil primo gruppo di cinque uomini da Claudia per la prova al simulatore. Crano Alfonso, Ferdinand e altri tre.
Alfonso fece tre centri consecutivi, e fu subito nominato aiutante e interprete di Claudia. Prima di sera tutti i membri del primo gruppo avevano effettuato i tre centri consecutivi che Claudia aveva fissato come metro di valutazione: intanto Sean e Job avevano scelto altri dieci uomini per la prova al simulatore lndomani mattina. Quando non si vide piniente, Sean li congede Alfonso e i suoi tornarono stravolti ai giacigli, ubriachi di stanchezza e stremati dallo sforzo di imparare.
Joyful, il cuoco, aveva rubato la trippa del bufalo servito agli ufficiali la sera prima. Dopo il caldo della giornata cominciava a non essere pitanto fresca, ma il cuoco rimedicon abbondante cipolla e salsa piripiri. Claudia impallidquando Joyful le piazzuna ciotola fumante di trippa sotto il naso. Ma alla fine la fame sconfisse lo schifo.
Brava, fatti un podi pelo sullo stomaco IncoraggiSean.
Caro mio, non rientra nella mia concezione di bellezza. Quando a notte alta Matatu scivolnel rifugio, Sean gli diede da
mangiare un piattone di trippa, che lmino fece fuori tutto contento, finchla sua pancia nera e lustra non somiglia un pallone da spiaggia.
Bene, vecchio mio, e ora tempo che paghi il conto del ristorante gli disse infine Sean.
Lo accompagnarono al campo di addestramento, dove Job aveva gipreparato la materia prima per costruire il modellino della base degli Hind. Alla luce di due lampade a petrolio si misero al lavoro. Durante la guerra civile Matatu aveva partecipato a molte di queste sedute, sicchcapiva bene cosa gli si chiedeva. Inoltre, aveva una memoria fotografica assai sviluppata. Si dava un sacco drie, fornendo istruzioni a Sean e Job per correggere particolari, illustrare i collegamenti della collina con la strada e la ferrovia, le caratteristiche del terreno.
Nel frattempo Claudia intagliundici modellini in scala degli Hind.
Era passata da un pezzo la mezzanotte quando Claudia e Sean tornarono a infilarsi nudi sotto la zanzariera del letto. Erano tutti e due stanchi da morire, ma anche dopo aver fatto lmore in maniera lenta e languida non riuscirono a dormire, e allora giacquero abbracciati stretti e cominciarono a parlare.
Claudia prese a rievocare episodi della sua infanzia. Sean fu lieto di constatare che la ragazza era ormai in grado di parlare con facilite naturalezza di suo padre. Aveva superato lo shock iniziale e adesso lo ricordava con malinconia nostalgica e non picon lo strazio e la sofferenza dei primi giorni.
Racconta Sean come alltdi quattordici anni il bozzolo sicuro e protetto entro cui era vissuta fino a quel momento fosse stato distrutto a seguito del traumatico divorzio dei genitori. Gli descrisse vividamente gli anni seguenti: gli attacchi di solitudine quando il padre era lontano e lltalena di odio e amore quando si ritrovavano insieme.
Ora puoi capire perchsono una ragazza coscontraddittoria disse
infine. Sono costretta a impegnarmi al meglio in tutto ciche faccio, e
per metdel tempo cerco di meritarmi lpprovazione di mio padre, e per
lltra metrifiuto la sua concezione materialistica della vita. Si strinse
ancora di pia Sean. Non so davvero come farai con me. Sarsempre un piacere la rassicurlui. Ma farti stare al tuo
posto sembra proprio che sarun lavoro a tempo pieno. E proprio il tipo di commento che avrebbe fatto pap Prevedo
litigate tremende, Sean Courteney. Gi ma pensa che belle riconciliazioni! Alla fine riuscirono a dormire qualche ora, svegliandosi sorprendentemente freschi e riposati per riprendere lddestramento.
Mentre Claudia al simulatore iniziava altri shangane agli attacchi terraaria, Sean e Job si accucciarono vicino al modellino per preparare lssalto. Job ascoltattentamente il piano di Sean, facendo qualche obiezione qua e l finchalla fine ebbero tutto chiaro in mente: la marcia dvvicinamento, Ittacco, la ritirata, e le azioni alternative se avessero trovato qualche intralcio. Alla fine Sean si alz
Okay disse. Chiamiamo i ragazzi. I guerriglieri assistettero attentissimi alla spiegazione, seduti sul pendio dellnfiteatro naturale: Sean e Job illustrarono il piano dttacco servendosi di ciottoli di fiume per rappresentare le varie unitdegli incursori e spostandoli sugli obiettivi di ciascun gruppo. Quando lttacco simulato cominci Claudia fece decollare i modellini degli Hind e gli shangane emisero grida di entusiasmo man mano che tutti venivano abbattuti dagli infallibili Stinger.
Bene, sergente Alfonso disse Sean rimettendo a posto i sassolini
nelle posizioni di partenza. Facci vedere tu lttacco, adesso. LLTIMA PREDA
Lo ripeterono cinque volte. A turno i capisquadra lo descrissero, e sempre la distruzione simbolica degli Hind scatenapplausi e schiamazzi. Alla fine della quinta replica il sergente Alfonso si alzin piedi e si rivolse a Sean: Nkosi Kakulu esord Non aveva mai usato questo titolo in precedenza: era generalmente riservato ai capitribdi altissimo lignaggio. Sean era consapevole dellnore che rappresentava il riconoscimento tributato al suo valore da quei fieri e sperimentati guerrieri.
Grande Capo disse Alfonso, i tuoi bambini sono preoccupati. Ci fu un mormorio dssenso tra gli shangane. In tutto quello che ci
hai detto sul piano di battaglia, manca la garanzia che ci comanderai tu,
come a Grand Reef. Dicci che sarai con noi nella battaglia, che ti
sentiremo ruggire come un leone quando gli henscicadranno bruciando dal cielo. Sean aprle braccia. Non siete i miei bambini disse. Siete
uomini forti, come i vostri padri prima di voi. Non cra complimento
maggiore che potesse far loro. Non avete bisogno del mio aiuto. Vi ho
insegnato tutto quello che so. Questa battaglia sarsoltanto vostra. Io
devo andare, ma sarsempre orgoglioso del fatto che siamo stati amici
e abbiamo combattuto fianco a fianco da bravi fratelli. Ci fu un sommesso coro di proteste. Gli shangane scuotevano la testa e parlottavano scontenti. Sean si voltdallltra parte, e vide che mentre parlava era arrivato il generale Cina, che ora se ne stava tranquillo fra gli alberi in riva al fiume, e lo guardava. Cina fece un passo avanti.
Vedo che i preparativi sono terminati, colonnello. S gli uomini sor!o pronti, generale. La prego di espormi il piano dttacco, che non ho fatto in tempo a
sentire. Sean guardil sergente Alfonso. Raccontacelo tu ordin mentre il soldato parlava, il generale Cina si avvicinal modellino e lo studiminutamente con i suoi occhi vivaci e intelligenti, interrompendo pivolte per far domande.
Perchintendete usare solo metdei missili disponibili? La colonna deve raggiungere lbiettivo in territorio controllato dal
Frelimo. I missili sono pesanti e ingombranti: portarne di pisarebbe
superfluo e accrescerebbe il rischio di essere scoperti. Cina annue Sean prosegu Bisogna inoltre considerare la possibilitdi un fallimento dellttacco. Se questo dovesse succedere e lei perdesse tutti gli Stinger in un sol colpo... Sean alzle spalle.
S certo, saggio tenere di riserva metdei missili. Continui pure,
sergente. Alfonso illustril piano passo per passo, mostrando coi ciottoli come le squadre dei lanciatori si sarebbero appostate a mezzo chilometro dal reticolato, due squadre per ogni bucaelicottero. Al segnale di un razzo rosso, gli assalitori avrebbero attaccato in massa da sud, facendo saltare coi lanciagranate RPG7 tutte le autobotti o i vagoni di carburante che avessero incontrato, bombardando la base cintata coi mortai per poi lanciarsi allssalto del reticolato sul lato meridionale.
Gli henscisi spaventeranno, quando si scatenerlttacco spieg Alfonso. Cercheranno di volar via, ma in fase di decollo saranno
bassi, fermi in aria, come quando il falco si prepara alla picchiata. In
quel momento li colpiremo. Sean e Cina discussero ogni aspetto del piano dttacco, finchil
generale non fu soddisfatto. Allora quando lo attuate? Lei continua a dire voi protestsubito Sean. Ma io non cntro
piniente. Saril sergente Alfonso a comandare lzione. Partiranno a
mezzogiorno. Molto bene disse Cina. Ora, colonnello, vorrei parlarle in privato. Venga con me, per favore. Sean si avvicina Claudia e Job. Torno subito. Intanto fateli esercitare ancora col simulatore. Quando raggiunsero il bunker del comando, il generale Cina fece entrare Sean nel suo ufficio sotterraneo. Il tli attendeva; Sean ci mise un bel podi zucchero di canna e sorseggila bevanda fumante. Allora, cosa aveva da dirmi? chiese.
Cina gli voltava le spalle, intento a studiare la carta appesa alla parete, su cui aveva infilzato delle bandierine che segnavano le direttrici dttacco del Frelimo. Non funzionerdisse, girandosi verso Sean.
Cosa, non funzioner Lttacco che lei ha pianificato. Niente mai sicuro in guerra, generale. Ma non sono dccordo:
per me il piano ha un sessanta per cento di probabilitdi riuscita. Mi
sembra una buona percentuale. Sarebbe dellttanta per cento, se fosse lei a guidare lttacco,
colonnello Courteney. Sono lusingato della sua previsione, che tuttavia resta ipotetica. Io
non guiderlttacco, tornera casa. No, colonnello. Lei guiderlttacco. Avevamo un accordo preciso. Un accordo? Cina sorrise. Non sia ingenuo. Io li faccio e li
rompo come mi serve. E adesso temo che serva. 150
LLTIMA PREDA
Sean saltin piedi, con la faccia cerea nonostante lbbronzatura. Io me ne vado! dichiar Nellra riusca mantenere il controllo della voce, bassa e tagliente. Prendo i miei amici e vado via subito.
Dovrammazzarmi per fermarmi. Cina si tocclrecchio sordo e sorrise di nuovo. Ldea non priva
di attrattive per me, sa colonnello? Comunque non penso che bisogner arrivare a tanto. Prese il telefono e ordin Portate qui la donna Nellttesa continuarono a fissarsi, entrambi allrta.
Poco dopo si sentuno scalpiccio e Claudia fu sospinta nella stanza.
Lvevano di nuovo ammanettata, aveva perso il berretto e i capelli le
ricadevano sulla faccia.
Sean! proruppe nel vederlo, cercando di sfuggire alle guardie per raggiungerlo. La trattennero e la spinsero contro una parete dellfficio.
Dica ai suoi babbuini di piantarla! ringhiSean, e quando quelli
diedero segno di volersela prendere con lui, Cina li fermcon un ordine
secco. Mettetela seduta. Fecero sedere Claudia su una sedia di mogano, ammanettandole le mani ai braccioli. Vogliamo giungere a un accordo? suggeril generale Cina. Tirfuori il pugnale dal fodero che portava alla cintura: aveva il manico dvoris e la lama lunga una ventina di centimetri.
Se lmmazza non avrpiniente da scambiare gli fece presente Sean con voce tesa e rauca. Sudava freddo.
E qualcosltro che ho in mente rispose Cina facendo un cenno ai suoi uomini.
Portarono dentro un essere che sembrava unpparizione spettrale. I capelli erano caduti a ciuffi, lasciando sul cuoio capelluto poche macchie nere. Le labbra si erano ritirate scoprendo denti troppo grandi e bianchi per quella testa martoriata.
A un cenno di Cina le guardie strapparono via lnico straccio che copriva quel corpo, lasciandolo completamente nudo, e solo allora Sean capche era una donna.
Gli ricordi documentari sui campi di concentramento nazisti. Era uno scheletro coperto di pelle floscia e grinzosa. I seni vizzi le pendevano sul petto, dove le costole si potevano facilmente contare a una a una; il ventre era addirittura scavato. Gli arti erano scheletrici, e le ginocchia e i gomiti sporgevano grottescamente.
Sean e Claudia la guardarono con orrore, incapaci di spiccicar parola.
Osservate le lesioni sullddome li invitCina in tono colloquiale,
e istintivamente obbedirono.
LLTIMA PREDA
Escrescenze dure e lucide come acini dva nera coprivano il ventre della donna.
Mentre lttenzione di tutti era concentrata su quella figura patetica, Cina abbassrapidamente il pugnale incidendo il dorso della mano di Claudia con la punta. La ragazza emise un gemito e cercdi allontanare la mano, ma la manetta glielo impediva. Un rivolo di sangue scarlatto prese a gocciolare per terra.
Perchlai fatto, bastardo? InvestSean.
Cina sorrise. E solo un graffietto disse.
Si avvicinlentamente alla nuda e scheletrica figura, col pugnale
puntato contro il suo ventre incavato.
Lstrema magrezza e quelle caratteristiche lesioni sono sintomi
precisi spieg Questa donna ha quella che noi africani chiamiamo
a malattia della magrezza LIDS sussurrClaudia, atterrita. Era una parola che da sola ingenerava spavento.
Involontariamente Sean fece un passo indietro, allontanandosi dalla donna.
S signorina Monterro. E proprio AIDS, allltimo stadio. Tocccon la punta del pugnale uno dei bugnoni duri sul ventre della
donna negra, che non reagin alcun modo quando dallncisione prese a colare un siero purulento.
Sangue sussurrCina, raccogliendolo delicatamente sulla lama
lampeggiante. Sangue caldo, e virulento. Fece vedere il pugnale a Sean che senza volerlo fece un altro passo indietro. Il sangue gocciolava dalla punta.
SannuCina. E un male che anche i picoraggiosi hanno
ragione di temere: la pilenta, la piodiosa morte che ci sia mai stata al
mondo. Con lltra mano afferril polso di Claudia. E considerate
un poquestltro sangue. Il sangue chiaro e fresco di una bella e giovane donna. Il taglietto sul dorso della mano di Claudia non aveva ancora smesso di sanguinare.
Sangue e sangue sussurrCina. Sangue malato e sangue sano. Avvicinla lama infetta alla mano di Claudia che si irrigidsulla
sedia, lottando senza parlare per liberarsi dalle manette, con la faccia bianca come un lenzuolo.
Sangue e sangue ripetCina. Vogliamo mischiarli? Sean si accorse che non riusciva a parlare. Scosse la testa sbigottito,
fissando il coltello.
Mancano due centimetri, colonnello sussurrCina, e a un tratto Claudia si mise a urlare, un urlo raccapricciante di orrore e terrore, ma Cina non fece una piega. Non la guardin faccia e continua impugnare saldamente il pugnale. Allora, cosa facciamo, colonnello Courteney? chiese. Abbassancora il coltello e le toccil polso con la lama, lasciando una traccia di sangue infetto sulla pelle liscia, a poca distanza dal taglio. Poi lentamente avvicinil coltello alla ferita aperta.
Basta! La smetta! urlSean.
Cina allontansubito il coltello e lo guard in attesa. Intende dire
che siamo dccordo? S maledetto! Farquello che vuole! Cina buttil coltello contaminato in un angolo, poi anda prendere
in un cassetto della scrivania una bottiglia di disinfettante. Intrise il fazzoletto nel liquido e pulcon cura la macchia di sangue infetto sulla pelle di Claudia.
La ragazza si accascisulla sedia, ansimando.
La faccia liberare gracchiSean, ma Cina scosse la testa.
No, finchnon avremo chiarito i termini del nostro accordo. E va bene disse Sean. La prima condizione che la signorina
Monterro mi segua nellperazione! Cina ci pensun posu e poi annu Molto bene. Ma la seconda
condizione che, se lei cerca di farmi qualche brutto scherzo, Alfonso
ammazzersubito la donna. Faccia venire qui Alfonso chiese Sean. Il sudore gli imperlava il
volto, e la voce era ancora roca e incerta. Voglio sentire esattamente
quali ordini gli dara. Alfonso ascoltimpassibile sullttenti gli ordini del generale Cina:
Sergente, obbedirai a tutti gli ordini del colonnello, mettendo in atto
lttacco esattamente come stato ideato. Se perlttacco fallisce, o se
qualche henscisi salva... Sean lnterruppe. No, generale, un successo completo insperabile. Siamo realistici. Se riesco a distruggere quattro o cinque Hind, la
missione potrgidirsi un successo. Cina si acciglie scosse la testa. Se restano sei Hind, saranno piche sufficienti per portarci alla sconfitta. Gliene concedo due. Se pidi due elicotteri scamperanno allttacco, la missione sarconsiderata fallita e lei ne sopporterle conseguenze. Torna rivolgersi ad Alfonso.
Dunque, sergente, se pidi due falconi scappano, prenderai tu il
comando, e per prima cosa fucilerai i due bianchi e il capitano Job. Li
farai fuori subito, sul posto. 152 153
LLTIMA PREDA
Alfonso sbattle palpebre come un sonnambulo. Non guardSean, e questi si chiese se nonostante lmicizia che era nata fra loro, nonostante Alfonso lvesse chiamato kosi Kakulue lvesse esortato a comandare lncursione... si chiese se, nonostante tutto ci avrebbe eseguito lrdine di Cina.
concluse Sean. agari gli dispiacer ma ci farla pelle senza esitare.Alfonso era un guerriero shangane fedele a una tradizione di obbedienza assoluta ai capi e agli anziani della trib
Alzla voce. Va bene, Cina, a questo punto sappiamo come stanno
le cose. Liberi la signorina Monterro. Le guardie del corpo le tolsero le manette e il generale Cina liut compitamente ad alzarsi dalla sedia. Mi scuso della mala creanza, ma
capirche era inevitabile, signorina Monterro. Claudia si reggeva a stento in piedi. Sean lbbracci
E adesso vi saluto e vi auguro buona caccia disse Cina con un
ironico saluto militare. Perchtemo che comunque vada noi non ci
vedremo pi Sean non si degnneppure di rispondere. Con un braccio intorno alle spalle di Claudia, la guidfuori dal bunker.
PARTIRONO per la missione a mezzogiorno. I missili ingombranti li impacciavano nella marcia costringendoli a rallentare nei passaggi pistretti e rendendoli meno capaci di difendersi da eventuali agguati. Per prudenza Sean mandJob in testa alla colonna, mentre lui si mantenne al centro, accanto a Claudia.
Dov Matatu? gli chiese la ragazza. Lbbiamo lasciato l Non ti preoccupare. Scommetto che in questo momento ci sta guardando da qualche cespuglio. E cosera, perchappena scesero le tenebre unmbra si materializzal fianco di Sean. Salute a te, buana ammiccMatatu.
Salute a te, amico mio. Sean gli fece una carezza sulla testa lanosa. Aspettavamo solo te per farci guidare oltre le linee del Frelimo, al nido dei terribili falconi. Matatu gonfiil petto, orgoglioso del suo ruolo.
Seguimi, mio buana disse.
Adesso che cra Matatu a guidarli, Sean potridisporre la colonna in
formazione picorretta per attraversare le linee nemiche. Di tanto in tanto durante la lunga marcia sentirono cannonate lontane colpi di mortaio, raffiche di mitragliatrice. Erano le avanguardie dei Frelimo che si scontravano con le difese della Renamo.
Due volte udirono gli Hind rombare in lontananza, poi gli elicotteri sorvolarono addirittura il punto dove si trovavano, sicchdovettero affrettarsi a nascondersi.
Gli Hind andavano nella stessa direzione in cui li stava portando Matatu, e mentre Sean li seguiva col binocolo cominciarono a discendere sopra la base.
on mancano pidi sette o otto chilometripensSean.
Come le api al favo ridacchiMatatu.
Hai gli occhi di un falco lo elogiSean. Vedono tutto. E
Matatu si illuminper la contentezza. Le lodi di Sean erano lnica ricompensa che desiderava.
Mezzra dopo si affacciarono in cima a un basso kopje roccioso e si gettarono a terra per non stagliarsi in cresta. Sean tirfuori il binocolo, riparando le lenti con il berretto. Un raggio di sole riflesso avrebbe segnalato la loro posizione con infallibile efficacia. Vide subito la linea ferroviaria, a meno di tre chilometri. Il binario unico lucidato dalle ruote brillava al sole del tramonto.
Sean segucon lo sguardo la ferrovia per un altro chilometro e mezzo e individuun binario morto su cui erano stati lasciati due vagonicisterna. Erano seminascosti dalla vegetazione, ma qualche minuto dopo un polverone si alzdalla foresta: unutobotte comparve su una stradina di terra battuta e si fermaccanto ai vagonicisterna.
Adesso che sapeva dove guardare, Sean riusca distinguere la base e tante altre postazioni rnimetizzate sul declivio della collina. Ne contsei e chiese conferma a Matatu.
Te ne sono sfuggite due ridacchicon aria di superioritMatatu indicandogli le buche che non era riuscito a vedere da solo. E ce ne sono altre tre dallltra parte della collina, che di qui non si vedono. Sean chiami capisquadra e mostra ciascuno quale posizione avrebbe dovuto occupare non appena fosse venuta notte e le squadre di guerriglieri coi lanciamissili li avessero raggiunti. I capisquadra presero il comando dei loro lanciatori di Stinger, distribuendo il carico dei tubi di riserva. Sean, Job e Claudia passavano da una squadra allltra, effettuando gli ultimi controlli e accertandosi che tutte le batterie fossero cariche e correttamente collegate.
Alla fine Sean si sentpronto a dare il via. Ma prima convocancora una volta i capisquadra e fece loro ripetere il piano. Finalmente soddisfatto, li manda raggiungere le postazioni stabilite.
Alfonso era incaricato dellttacco coi missili da est, e siccome doveva andare a piazzarsi pilontano partper primo.
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LLTIMA PREDA
Ne ammazzeremo tanti disse con calma Alfonso. Sarun combattimento da uomini veri. Sean annu S amico mio, sarun bel combattimento, e se perdiamo dovrai tentare di uccidermi. Anche quella saruna bella sfida. Vedremo grugnAlfonso.
Quando venne il turno di Job, destinato a comandare lttacco sul
lato ovest, lui e Sean si strinsero rapidamente la mano.
Se avessi seguito il mio consiglio, a questra potevi essere a Harare a spassartela mormorSean.
E non provare lmozione di buttare giuno Hind? disse Job con un sorriso. Abbiamo cacciato insieme tutte le bestie pipericolose Sean, e nei posti peggiori. Il bufalo tra i rovi, Ilefante nel Kasagasaga.
Questo sarun altro trofeo, il pigrande e il migliore. Sean si gira guardarlo in faccia. Era tipico della loro amicizia condividere sempre gli stessi sentimenti. Durante la lunga marcia, la rabbia e ldio nei confronti del generale Cina erano molto diminuiti, lasciando il posto proprio allmozione che Job aveva appena espresso: Iccitazione del cacciatore. La caccia era una passione che avevano entrambi nel sangue. Si capivano a vicenda: riconoscevano e accettavano questo legame esistente tra loro, che in ventnni di amicizia si era costantemente rafforzato. Tuttavia Sean si rese conto che raramente avevano parlato dei loro sentimenti reciproci.
orse adesso venuto il momento per farlopens e disse ad alta voce: Tu e io siamo piche fratelli
S vero rispose con semplicitJob. Siamo al di ldellmore
fraterno. Poi tacquero, non imbarazzati da quel colloquio, ma piuttosto contenti e rincuorati.
Quale fratello disse Sean, rompendo infine il silenzio, posso
chiederti un favore? Job annu e Sean continua bassa voce. Presto si combatter duramente. Non vorrei che Claudia cadesse nelle mani del Frelimo, se
io non sarla poterlo impedire. Ecco il favore che ti chiedo. Unmbra passnegli occhi di Job. Non mi va di pensare a certe
eventualit Se non ci sarpi lo farai tu al mio posto? Job annu Ti do la mia parola. Se dovrai farlo, non avvertirla, ma fallo allmprovviso. Non temere, non se ne accorgernemmeno promise Job. Sar una cosa rapida. Grazie disse Sean, battendogli la mano sulla spalla. Poi Job si allontanperchSean e Claudia potessero parlare in privato.
Non voglio lasciarti gli sussurrlei, e Sean lbbracciforte.
Stavicina a Job le ordin
Torna da me sano e salvo! Promettimelo. Te lo prometto. Claudia si staccdal suo abbraccio e scomparve
nel buio dietro a Job.
Sean rimase a guardarla e si accorse che gli tremavano le mani. Se le mise in tasca e strinse i pugni. erto lmore non giova alla combattivit si disse, e cercdi non pensare pia lei.
Il gruppo degli incursori lo aspettava, accucciato pazientemente sotto gli alberi. Erano ventiquattro uomini. entiquattro pezzi di carne da cannonepensSean accigliato. Mentre i lanciatori si sarebbero tenuti nelle retrovie, a mezzo chilometro dal perimetro della base, a loro toccava prenderla dssalto a testa bassa, attirando deliberatamente su di sil fuoco nemico e cercando di far alzare gli Hind per consentire ai lanciatori di missili di abbatterli. Il loro era il compito pipericoloso, e solo per quella ragione Sean non poteva delegare il comando a nessun altro. Avrebbe guidato iui lssalto.
Vieni, Matatu disse con calma. Quando il pericolo si avvicinavabelve ferite nel folto, o una postazione nemica da prendere - il posto che Matatu sceglieva era sempre al fianco di Sean. Niente avrebbe potuto dissuaderlo.
In segno di stima Alfonso aveva regalato a Sean un Kalashnikov, che tutti i guerriglieri Renamo apprezzavano e sognavano di possedere. Con lrma spianata, Sean guidil gruppo dssalto gidalla collina e, facendo un largo giro, li condusse tra la linea ferroviaria e la base degli elicotteri portandoli il pivicino possibile, compatibilmente con la prudenza, al binario morto dove si trovavano i vagonicisterna pieni di carburante .
Non cra fretta. Avevano tutta la notte per raggiungere le posizioni e quindi si mossero con grandissima cautela, tanto picircospetti a mano a mano che si avvicinavano ai nemici.
Erano le due passate quando Sean li piazznelle postazioni di attacco, a intervalli regolari lno dallltro, cosche al suo comando potessero scattare avanti in ordine sparso.
Ispezionunltima volta lo schieramento, strisciando silenziosamente dallno allltro, puntando personalmente i mortai sugli obiettivi,
controllando lquipaggiamento a tastoni, e accertandosi che ciascuno
avesse ben capito quello che doveva fare, per poi passare oltre con
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qualche parola di incoraggiamento e una stretta di mano. Solo quando ebbe fatto tutto quello che era possibile fare si stese ad aspettare.
Lttesa era sempre stata la parte peggiore - e la migliore - di ogni caccia. Giacendo in silenzio, Sean si chiese quanto tempo della sua vita aveva passato cos aspettando che ci fosse abbastanza luce per sparare. A un tratto gli venne il pensiero che quella era forse lltima volta che gli capitava. Aveva pidi quarantnni e Claudia Monterro era entrata nella sua vita: era tempo di cambiare. In quel pensiero la soddisfazione era pari alla malinconia.
periamo che lltima volta sia la migliorepens e proprio in quel momento, nel buio pesto che precede lurora, udun rumore a un tempo elettrizzante e tremendo, il sibilo acuto di un potente motore a turbina, che ululava come un lupo affamato nella notte. A quel sibilo se ne mescolsubito un altro, e poi un altro ancora. Lo squadrone di elicotteri accendeva i motori per scaldarli e prepararli alla prima missione della giornata.
Sean guardlra. Mancavano dieci minuti alle cinque. Era quasi tempo. Senza pensare, sfilil caricatore a banana dal Kalashnikov e lo sostitucon un altro. Quel gesto abituale lo confort come sempre, e Matatu, notandolo, si dimentutto eccitato. Il vento delllba si lev carezzando la guancia di Sean con la dolcezza di unmante.
Girla testa verso oriente alzando la mano con le dita aperte. Riusciva appena a distinguerle. Era lra che i matabele chiamano elle corna il primo momento in cui il pastore riesce a vedere il bestiame stagliarsi contro il cielo.
Tra dieci minuti ci si vedrabbastanza per sparare commentSean sottovoce, sapendo giquanto gli sarebbero sembrati lunghi quei dieci minuti.
Uno dopo lltro, gli Hind ridussero il gas, facendo girare i motori al minimo. I meccanici stavano probabilmente completando i rifornimenti e lrmamento, mentre lquipaggio saliva a bordo.
Il giorno avanzava in fretta. Sean chiuse gli occhi e contlentamente fino a dieci prima di riaprirli. In quel breve frattempo era diventata visibile la cima della collina: una sagoma nera coronata dagli alberi di msasa, che stormivano dolcemente nella brezza e si stagliavano contro il rosa del cielo come un merletto di pizzo.
Fuoco! ordinSean, e il guerrigliero al mortaio accanto a lui prese un razzo con due mani e lo insernella canna. La carica in coda deflagre con un botto gentile spedil razzo alto a parabola sopra la cima della collina. Esplose con una vampata rosso fuoco.
CLAUDIA SEGUf JOB giper la discesa. Job portava in spalla un lanciamissili, e dietro Claudia il suo aiutante era chino sotto il peso dei tubi di scorta. La discesa era abbastanza difficile, perchsotto i piedi le scaglie di quarzo facevano scivolare. Ma Claudia fu contenta di poter dimostrare su quel terreno la stessa sicurezza e agilitdegli altri.
Quando perraggiunsero il fondovalle e si diressero cauti verso il perimetro della base, si accorse di essere coperta di sudore, nonostante il fresco della notte. Solo poche settimane prima in circostanze del genere si sarebbe sentita incerta e inetta, ma adesso rispondeva allstante ai segnali di Job, mettendo i piedi dove li metteva lui, quasi istintivamente.
Raggiunsero il folto boschetto da cui dovevano sparare i missili e vi si nascosero. Claudia aiutJob a preparare lo Stinger per il lancio, poi si raggomitolai piedi di un albero.
Job la lascilcon il suo aiutante shangane e scomparve nel buio come un leopardo in caccia, e in quel momento Claudia si rese conto di quanta fiducia in se stessa e quanta forza avesse acquistato nelle ultime poche settimane.
apsarorgoglioso di mesi disse, e sorrise tra s usando il futuro come se fosse ancora vivo. a certosi rincuor ancora lass da qualche parte, a vegliare su di me. Se no come avrei fatto a resistere fin qui?Il suo ricordo era una consolazione e, mentre pensava a lui, nella sua mente lmmagine del padre si confuse con quella di Sean, formando una sola entit come se in qualche modo lno rivivesse nellltro. Era una bella sensazione, che alleviava la sua solitudine. A un tratto Job ricomparve, silenziosamente comra partito.
Tutte le altre squadre sono in posizione sussurrsedendosi vicino
a lei. Ma la notte sarlunga. Cerchi di dormire un po Non ci riuscirei gli rispose, a voce cosbassa che lui dovette
chinarsi per sentirla. Mi parli un podi Sean Courteney. Voglio sapere
tutto quello che ne sa lei. A volte un eroe, altre un gran bastardo rispose Job dopo averci
pensato un po Ma il pidelle volte a metstrada. E allora come mai sta con lui da tanto tempo? E mio amico rispose semplicemente Job, e poi pian piano, interrompendosi spesso, prese a parlare di Sean, e cospassla notte, e in quelle ore diventarono amici.
Alla fine lui le disse, con la sua bella e profonda voce africana:
Sentirmoltissimo la mancanza di Sean, pidi quanto io possa esprimere con le parole
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LLTIMA PREDA
Parli come se doveste separarvi, ma non cos Tutto restercome prima osservClaudia.
No la contraddisse Job. Non sarmai pilo stesso. Adesso
lui verrcon te. Il nostro tempo insieme finito: il vostro sta cominciando. Non odiarmi per questo, Job, ti prego gli disse la ragazza toccandogli il braccio.
Voi due starete bene insieme rispose lui. Credo che il tuo viaggio con lui sarbuono com stato il mio. I miei pensieri saranno sempre
con voi. Grazie, Job gli sussurrlei. Sarai sempre nostro amico. Job alzil braccio tendendo le dita della mano contro llba.
Lra delle corna sussurr Manca poco. E, mentre lo diceva,
una vampa arancione fiorin cielo, sopra la collina.
Fu A QUEL SEGNALE che acquela battaglia. Sean infatti considerava le azioni di guerra come esseri viventi: mostri, che - una volta venuti alla luce - si poteva solo cercar di governare, ma che avevano volonte vita propria.
Il primo razzo andbasso, esplodendo a dieci metri dal pivicino vagonecisterna. Il secondo razzo andalto sopra il vagone e scoppitra gli alberi della collina.
E mira bene, bue di uno shangane! urlSean, lanciandosi di corsa e comprendendo di aver sbagliato a non aver sparato lui il primo tiro, quello cruciale.
Le sentinelle del Frelimo stavano gridando e scappando da tutte le parti, mentre dal perimetro della base un cannoncino da 12,7 mm apriva il fuoco, rigando il cielo di traccianti. Uno dei lanciatori di granate stava armeggiando per ricaricare lrma, ma era in preda al panico e incerto per via del buio. Sean gli strappil lanciagranate, poi con piglio esperto tolse la sicura al razzo e caric Quindi mise un ginocchio a terra e miral vagonecisterna pivicino. o tutto il tempo che vogliosi ramment e aspettdi non sentire pila brezza del mattino spirargli sulla guancia, perchlPG7 era molto impreciso col vento.
La brezza cadde e Sean inquadril vagone nel mirino. La distanza era di circa trecento metri, limite di precisione dellrma: spar Il razzo parte la fiancata del vagonecisterna esplose in unnorme vampata di carburante. Il cielo si riempdi fiamme che illuminarono il pendio sud della collina come il sole a mezzogiorno. Sean era inginocchiato allo scoperto, e lddetto al cannoncino lo punt
Il terreno intorno a Sean si dissolse in fontanelle di polvere, e lomo al suo fianco si rannicchi
D跬, bastardo! Sean completda solo il caricamento e non fece neanche il tentativo di sottrarsi alla mira del mitragliere. Imbracciil lanciarazzi e miral secondo vagonecisterna. Era illuminato dalle fiamme, con effetto teatrale, ma proprio quando stava per sparare, Sean venne avvolto da una nube di terriccio giallo: la raffica del cannoncino passcosvicino alla sua testa che i timpani gli schioccarono come in una camera di decompressione. Trattenne il fiato per tre secondi e poi, quando il polverone si dirad spar e anche il secondo vagonecisterna esplose.
Il carburante incendiato scorreva giper la discesa come da un vulcano in miniatura, e Sean gettil lanciarazzi addosso allnetto lanciatore accanto a lui.
La mira dei mortai era invece migliore. Sean li aveva puntati di persona, e ora i guerriglieri li alimentavano in continuazione di bombe, che partivano a campanile e poi piovevano sulla base, in cima alla collina.
Sean osservava gli effetti del bombardamento con occhio professionale. Bene mormor Bene. Ma avevano potuto portare solo trenta bombe per ciascun mortaio, e sarebbero state consumate tutte in pochi minuti. Bisognava assaltare il perimetro mentre il bombardamento distraeva i mitraglieri del Frelimo. Sean imbracciil Kalashnikov e tolse la sicura. Via! Via! grid e fece una serie di fischi.
Gli shangane balzarono in piedi tutti insieme e si misero a correre giper la discesa, ma erano solo in venti, una fila striminzita di uomini in corsa potentemente illuminati dalle fiamme. I mitraglieri del Frelimo li presero di mira coi traccianti, che si abbattevano su di loro come locuste incandescenti. Che modo di crepare! gridSean.
Un tiratore del Frelimo aveva individuato Sean e stava concentrando il fuoco su di lui, ma Sean correva gidalla collina a saltoni, e il mitragliere non riusciva a centrarlo: i suoi colpi erano sempre troppo alti o troppo corti. Ma, quando lo sfioravano, lo spostamento dria gli incollava la tuta mimetica addosso. Riuscmalgrado tutto ad accelerare la corsa, mentre vicino a lui Matatu teneva il passo lanciando stridule risate.
Perchdiavolo ridi? gli gridSean furioso, mentre giungevano al piano, vicino alle cisterne incendiate. Il fumo nero adesso li nascondeva ai mitraglieri, e Sean ne approfittper riunire gli shangane e indirizzarli a grandi gesti verso il perimetro della base.
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LLTIMA PREDA
Per i duecento metri successivi dellssalto furono coperti dalla fitta cortina fumosa. La brezza del mattino la stava spargendo, nera e puzzolente, da tutte le parti.
Uscirono dal fumo ancora in linea dttacco. Sean diede uncchiata allo schieramento e si rese conto con incredulitche non avevano ancora subito alcuna perdita. I venti shangane erano sparpagliati bene e avanzavano velocissimi, un fugace bersaglio mobile tra fuoco e fumo che disorientava i mitraglieri del Frelimo.
Proprio in quel momento Sean intravide a una dozzina di passi da lui un filo dcciaio, cui erano appese piastrine di lamiera col simbolo della morte e quello degli esplosivi. Prima ancora che se ne rendesse conto, erano tutti nel campo minato. Due secondi dopo, lo shangane che correva a destra di Sean saltin aria: era piombato su una mina antiuomo. Cadde a terra con una gamba ridotta a brandelli sanguinolenti.
Avanti! Avanti! Forza! gridSean. Lbbiamo giquasi passato! Ma adesso la paura era come una bestiaccia nera grottescamente aggrappata alle sue spalle, che lo schiacciava, lo soffocava. Restare mutilato era una prospettiva ben peggiore della morte, e il terreno che aveva sotto i piedi era disseminato di ordigni fatti apposta per conciarlo malissimo.
Matatu superSean, costringendolo ad accelerare. Seguimi, mio buana! cinguettin swahili. Metti i piedi dove li metto io. E Sean obbed accorciando il passo per adeguarlo a quello dellmino.
E cosMatatu lo guidfuori dal campo minato. Per quei cinquanta passi, Sean pensdi non aver mai assistito a una simile dimostrazione di coraggio e devozione. Altri due shangane saltarono in aria prima che finalmente raggiungessero il filo di ferro che segnava il termine del tratto minato, e lo superassero con un balzo.
Nel terrore e nellsaltazione del momento, Sean si senttravolgere dallffetto e dalla gratitudine nei confronti del piccolo ndorobo. Avrebbe voluto sollevarlo come un bambino e abbracciarlo. Invece gli gracchi Sei cosmagro e leggero, che anche se ci mettevi il piede sopra, la bomba non sarebbe scoppiata E Matatu sorrise, correndo al fianco di Sean verso il nido della mitragliatrice trincerato dietro sacchetti di sabbia di fronte a loro.
Sean sparava tenendo il mitra allltezza dellnca, brevi raffiche secche, dirette alla testa del mitragliere del Frelimo, che distingueva benissimo nella feritoia tra i sacchetti di sabbia.
Lomo girla canna della pesante mitragliatrice in direzione di
Sean, mirando alla pancia, ed era cosvicino che mentre puntava Sean
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vedeva riflettersi nei suoi occhi barbagli di fuoco. Un attimo prima che sparasse, Sean si tuffin avanti e sentfischiare i grossi proiettili sopra la sua testa, i timpani assordati dal fracasso della raffica. Rotolin avanti e si appiattcontro il muro di sacchetti di sabbia, cosvicino alla canna della mitragliatrice che avrebbe potuto toccarla.
Prese la bomba a mano dalla cintura, tirvia la linguetta e la buttnella feritoia come chi infili una lettera nella buca della posta. Buon compleanno! disse Sean, e la bomba esplose, vomitando fuoco e fiamme dalla feritoia.
Sean saltin piedi e scavalci sacchetti di sabbia. Nella ridotta crano due uomini che si contorcevano a terra: unltra mezza dozzina aveva abbandonato la posizione e correva su per la salita urlando in preda al panico.
Sean lasciche Matatu finisse i due feriti col coltello, mentre lui prendeva la mitragliatrice abbandonata e la voltava dallltra parte. Poi sparuna lunga raffica trasversale sui soldati che scappavano, stendendone un buon numero. Sembrava che pidella metdegli shangane fossero sopravvissuti al campo minato e allssalto. Urlando trionfanti, irruppero nelle trincee e si lanciarono allnseguimento dei nemici in fuga.
La canna della mitragliatrice pesante scottava come un ferro di cavallo appena uscito dalla forgia del fabbro.
Avanti! gridSean a Matatu e, abbandonata la mitragliatrice si appresta seguire i suoi shangane piaddentro nel perimetro della base. Mentre stava per saltar gidal parapetto posteriore e la sua sagoma si stagliava contro le fiamme dei vagonicisterna incendiati, unpparizione mostruosa gli si pardavanti. A meno di duecento metri di distanza uno Hind emerse rombando e ululando dalla terra. Sembrava un mostro volante preistorico. Ruotpesantemente su se stesso finchle sfere perlucide della calotta fissarono Sean, e il cannoncino rotante sotto il muso gli si puntcontro come un indice accusatore.
Sean si rituffnella trincea, prese Matatu per la collottola e lo tenne gi schiacciandolo sotto il suo peso e togliendogli il fiato, proprio mentre una tempesta di cannonate triturava il parapetto, sollevando un gran polverone di sabbia.
DA UN MOMENTO allltro tutto cambi allscuritimmobile e alla placiditdelllba incipiente subentrarono il frastuono e le vampe della battaglia. Claudia vide il cielo accendersi di razzi e traccianti e sentgli scoppi delle bombe dei mortai e le raffiche dei Kalashnikov e delle mitragliatrici pesanti aggredirle i timpani.
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ci mie un poad abituare gli occhi allntensitdella luce e a orizzontarsi nel turbinante caleidoscopio della battaglia. Job le aveva indicato il punto del perimetro dove Sean avrebbe condotto allssalto i suoi, e lei cercansiosamente di riconoscerlo nella miriade di figurette nere che sciamavano sulla china, illuminate dalla gran vampa del carburante che bruciava, proiettando lunghe ombre nere simili a ragni zampettanti. Di quando in quando, con un sussulto dngoscia, vedeva cadere qualcuno e restare a terra, immobile in mezzo alla gran confusione di movimenti, scoppi e vampate.
Dov Sean? sussurra Job, preoccupata. Lo vedi? A sinistra, ai margini del fumo, con Matatu rispose il matabele e
Claudia distinse lmino che precedeva Sean nella corsa come un cane da caccia. Poi proprio davanti ai due la terra sembrimprovvisamente fiorire di polvere e fiamme, e scomparvero alla vista.
Oh Dio, no! gridforte Claudia, ma quando la polvere fu dispersa dal vento del mattino, li rivide, sempre in corsa.
Per piacere, per piacere, proteggi Sean preglei.
Allmprovviso, illuminato dalle fiammate, lo vide tuffarsi in avanti,
perchdalla terra stessa, pochi metri innanzi, era emersa la forma mostruosa di uno Hind, che ora si alzava e lo puntava come un toro alla carica. Claudia sentil tuono del suo cannone, e fontane di terra e polvere nascosero la lontana sagoma di Sean, mentre i colpi tempestavano la collina.
Job! grid Lanno ucciso! 164
Job aveva appoggiato un ginocchio a terra e stava puntando il lanciamissili Stinger con unspressione quanto mai concentrata.
Presto! sussurrClaudia. Spara subito! Il missile schizzfuori dal lungo tubo. Come si accese il reattore,
granelli di sabbia e aria calda li sferzarono in faccia. Socchiudendo gli occhi, lo guardarono filare via, lasciandosi dietro una scia di fumo, diretto verso la cresta della collina su cui, stagliandosi contro il cielo ancora scuro, incombeva lo Hind.
Claudia distinse la lieve correzione di rotta del missile quando snnestil dispositivo di ricerca allltravioletto, e i sensori si puntarono sulle prese dria della turbina sotto il rotore.
Le sembrdi vedere il missile conficcarsi letteralmente nella presa dria: tuttavia lsplosione fu soffocata, in quanto era avvenuta allnterno della corazza al titanio. Lo Hind si ribaltallndietro, il rotore di coda urtcontro la roccia e llicottero si fracassa terra, sprigionando vampe di fuoco dalle prese dria, e i frammenti delle pale del rotore principale schizzarono dappertutto nel cielo semibuio.
Claudia cercdisperatamente di intravedere Sean ed emise un gemito strozzato quando lo rivide scavalcare il parapetto e correre avanti, subito seguito da Matatu.
Ricarica! le gridJob, e con un soprassalto lei prese il tubo del missile di ricambio e lo insersul lanciamissili. Poi gli battsulla spalla.
Vai! Torna guardare la base: Sean era svanito, ma altri Hind giincro165 ciavano in aria, riflettendo il chiarore delllba e delle fiammate. Sparavano coi cannoni rotanti, alcuni puntando sulla base, dove gli incursori stavano combattendo con la guarnigione del Frelimo in una mischia furibonda, altri sulla foresta, tempestandola di traccianti per far cessare il fiotto di missili che sgorgava dalle sue buie profondit Un altro Hind fu colpito e precipitesplodendo sulla cresta rocciosa, poi un terzo, scivolando di traverso, anda schiantarsi tra due alberi.
Un altro ancora sbucdalla foresta dritto davanti a loro. Il pilota russo avanzava zigzagando e ondeggiando tra gli alberi, falciando lrba con la coda.
Job si gira fronteggiare il velivolo che veniva loro addosso. Uscallo scoperto, illuminato dalle fiamme, e inquadrlo Hind nello schermo del mirino.
Llicottero sembrfermarsi un momento, e su di loro si abbattuna tempesta di cannonate. Claudia, che stava in piedi accanto a Job, fina terra per lo spostamento dria, con le orecchie che fischiavano per gli SCOPPI .
Job fu proiettato sopra di lei, e lrto le mozzil fiato. Ma erano caduti fra due grossi macigni che li protessero dal resto della raffica, e lo Hind li sorvolradendo il terreno.
Quando llicottero filvia come uno squalo, Claudia, soffocata dal peso di Job e accecata dalla polvere, cercdi liberarsi e dmprovviso si accorse che aveva le mani bagnate. Un liquido caldo le stava intridendo la camicia.
Job! invoc Spostati! Tirati su da me ! Solo quando lui non rispose nsi mosse, ma restsu di lei come un
peso morto, Claudia capche quel liquido caldo che la bagnava era il suo sangue. Con la forza della disperazione riuscinfine a sgusciar via e a rialzarsi.
Si mise in ginocchio e lo guard Una cannonata lveva centrato in pieno devastandogli le membra. Sembrava fosse stato sbranato da qualche bestia feroce. Il braccio destro era quasi staccato dalla spalla, proiettato allndietro in una grottesca parodia di un gesto di resa.
Lo guardattonita cercando di pronunciare il suo nome, ma senza riuscire a emettere alcun suono. Gli carezzil volto, senza osare toccare quel corpo orrendamente mutilato. Provun dolore terribile, che le strappun gemito prorompente e stridulo di rabbia. Questa reazione cosintensa, la sbalorde le sembrdi contemplarsi da lontano, mentre una furia selvaggia prendeva possesso del suo corpo e si chinava ad afferrare il lanciamissili sfuggito di mano a Job.
LLTIMA PREDA
Poi si ritrovin piedi con lrma impugnata che cercava in cielo lo Hind. Era a quattrocento metri di distanza e spazzava la foresta: si sceglieva i bersagli tra gli alberi e li distruggeva con devastanti raffiche del cannoncino a canne rotanti.
Quando Claudia si gira fronteggiarlo, allo scoperto, illuminata a giorno dalle vampate dei fuochi, il pilota dovette individuarla, perchfece ruotare llicottero sul proprio asse per offrirla come bersaglio al cannoniere.
Caricato disse Claudia, con voce che suonstrana alle sue stesse orecchie, ripetendo la litania di morte.
Sensori avviati sussurrvedendo apparire lo Hind nel mirino elettronico e inquadrandolo nella crocetta, mentre nel tubo il missile vibrava e poi emanava il suo acuto ronzio.
Bersaglio acquisito. Non provalcuna paura quando la sagoma dello Hind si mosse nel mirino. Si era voltato dalla sua parte, e il cannoniere correggeva il puntamento per inquadrarla sul proprio schermo.
Fuoco! disse Claudia con calma, e schiacciil grilletto. Lo Stinger part con un violento rinculo: lei socchiuse gli occhi vedendolo volar via, a quattro volte la velocitdel suono, dritto contro llicottero che arrivava.
Il cannoncino spar ma Claudia non sentche lo spostamento dria dei proiettili, alti sulla sua testa. Proprio in quellttimo anche il missile piombsul bersaglio e si conficcinfallibile nelle prese dria dello Hind. Llicottero volava bassissimo e si schiantsubito a terra, su un fianco: nei pochi attimi che precedettero la sua esplosione, Claudia distinse le disperate contorsioni del pilota intrappolato nella calotta.
ra un essere umanopens io lo ucciso.Si aspettava di provare rimorso, invece fu travolta da unndata di selvaggio e incontenibile entusiasmo.
Si guardintorno freneticamente, cercando un altro bersaglio, qualcosltro da distruggere, da sacrificare ciecamente alla vendetta. Ma il cielo era vuoto. Carcasse brucianti di elicotteri erano disseminate sulle pendici della collina e tra gli alberi.
ono stati abbattuti tuttipens e lbbiamo fatta. Dalla foresta, gli shangane addetti agli Stinger correvano verso la
collina, per dare man forte a Sean. Claudia vide i difensori del Frelimo gettare le armi ed emergere tremanti dalle trincee, a mani alzate, in un patetico gesto di resa, mentre gli shangane irrompevano urlando e li massacravano selvaggiamente come vitelli al macello.
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Ai suoi piedi, Job emise un gemito, e subito lra che provava svan
Poslrma e si inginocchiaccanto al ferito.
Credevo che fossi morto! gli sussurrtogliendosi il fazzoletto che
aveva al collo con dita che solo ora cominciavano a tremare. Non
morire, Job! Ti prego, non morire! Il fazzoletto era tutto sporco di
polvere e di sudore, tuttavia lo appallottole lo ficcnello squarcio
della ferita, cercando con tutta la sua forza di fermare lmorragia che
gli stava togliendo la vita.
Sean sarqui presto e ci porterin salvo gli disse. Non morire,
Job. Resisti, ti prego resisti, ti aiuto io!
SEAN E MATATU si acquattarono dietro il parapetto, mentre le cannonate grandinavano pochi centimetri sopra le loro teste tritando i sacchetti di sabbia e riempiendo occhi e nari di polvere.
Nellttimo in cui il fuoco cess Sean si alza guardare, appena in
tempo per vedere lo Hind sbattere la coda contro il suolo roccioso e
precipitare rotolando giper la china.
Ehi, gli Stinger funzionano davvero! rise, ancora sullnda dellsaltazione provocata dalla paura. Vicino a lui, Matatu si mise a ridacchiare battendo le mani.
Come sparare alle pernici col banduki! grid Poi si alzper
scavalcare il parapetto con Sean.
Ormai si trovavano nella base vera e propria, tra le aree di servizio e
le buche degli elicotteri. Nella confusione uomini correvano da tutte le
parti: tecnici disarmati in tuta grigia, che alzavano le mani appena vedevano Sean. Molti, per far capire meglio che si arrendevano, si gettavano
addirittura in ginocchio. Tutto sporco di grasso mimetico, coi lineamenti stravolti dallsaltazione guerresca, Sean aveva un aspetto veramente spaventoso.
Davanti a svide sporgere da una buca protetta dai soliti sacchetti di
sabbia le pale spioventi di un rotore.
no non si nemmeno alzatopens correndo in quella direzione,
e proprio allora le pale cominciarono lentamente a ruotare. Qualcuno
stava cercando di mettere in moto lpparecchio. Sean schizznellngusta entrata della buca circolare e si fermun attimo per valutare la
situazione.
Lo Hind, nella sua verniciatura mimetica, torreggiava su di lui. Il
rotore girava sibilando, prendendo rapidamente velocit. Tre meccanici
lavoravano sul davanti dellpparecchio, e Sean fece in tempo a notare
che sul muso delllicottero, a lettere rosse, era stampigliata la scritta:

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EQUIPAGGIO ECCELLENTE. Era unmbita decorazione dellviazione militare sovietica.
I meccanici si voltarono verso Sean e lo osservarono a bocca aperta.
Lui puntil mitra e loro si fecero indietro. Il rotore sibilava girando
sempre piforte. Sean saltsulla scaletta dccesso al posto di pilotaggio. La calotta era ancora aperta, e Sean ci infilla canna del mitra.
Il pilota ai comandi era giovane, magro, coi capelli biondissimi
tagliati molto corti. Nella fretta di decollare non si era neanche messo il
casco. Si girverso Sean. Aveva la pelle deturpata dallcne e gli occhi
azzurri molto chiari. Li sgransbalordito quando Sean gli appoggila
canna del mitra sulla punta del naso foruncoloso, dicendo: Fuori! E
il pilota capil gesto e il tono, se non la parola. Con riluttanza, impover la miscela e poi spense i due motori turboelica, e il sibilo delle turbine
cesssubito. Poi si slaccila cintura di sicurezza e scese dalllicottero.
Sean spinse il pilota, il tecnico di volo e i tre meccanici contro il muro
di sacchetti di sabbia.
Ho vinto la lotteria! rise, ancora euforico per ldrenalina che gli
circolava nel sangue, Matatu, abbiamo conquistato uno Hind perfettamentefunzionante! Guarddi nuovo il pilota russo, con interesse. Bene, signori,
adesso andiamocene di qua. Indiclscita e, sotto la minaccia del
mitra, i prigionieri sfollarono ubbidienti. Al passaggio del pilota, Sean
lo ferme gli tolse la pistola Tokarev dalla fondina. Questa non ti
serve, Ivan disse intascandola.
Molto vicino alla buca di partenza cra il laboratorio meccanico,
anche questo scavato nella collina. Sean ci chiuse dentro i russi e poi si
guardintorno.
La battaglia si stava esaurendo, pur se si udivano ancora spari isolati e
lplodere di munizioni attaccate dal fuoco. Nel fumo e nel polverone
Sean vide gli shangane della Renamo che riunivano i prigionieri e rovistavano in cerca di bottino. Ne riconobbe qualcuno che era stato assegnato agli Stinger. Una volta distrutti gli elicotteri, dovevano averli
abbandonati, per correre sulla collina a partecipare al saccheggio della
base. Sorvegliate questi prigionieri bianchi ordinloro Sean.
Senza guardarsi indietro fece un giro della base, per riprendere il
controllo dei suoi uomini, cercando di far passare agli shangane la sbornia della vittoria. Allmprovviso si vide apparire davanti il sergente
Alfonso.
Possiamo aspettarci un contrattacco del Frelimo entro unra al
massimo. Voglio che per allora siamo gilontani comandSean.
No! ribattAlfonso. Il generale Cina ha mandato tre compagnie a tagliare la strada al Frelimo. Ordina di tenere la posizione finch non ci raggiunger Sean si avvicin fissandolo stupefatto. Ma che cosa diavolo dici?
Cina sul fiume! Alfonso si mise a ridere. Il generale Cina sempre stato alle nostre
calcagna. Gli ho parlato dieci minuti fa rispose, indicando la radio che
un suo aiutante portava in spalla.
E perchnon me lai detto prima, bastardo? ruggSean.
Il generale mi ha ordinato di non dirtelo, ma anche di farti i complimenti per lbbattimento dei falconi, e di assicurarti che quando arriva
ti ricompensercome meriti. Va besbuffSean cambiando gli ordini. Se dobbiamo tenere la
base, useremo le mitragliatrici pesanti calibro 12,7. Sean snterruppe. Un guerrigliero shangane correva su per la collina
cercando proprio lui. Nkosi! urlansimante.
Vedendolo, Sean capsubito che portava brutte notizie. Dov
la donna? chiese prendendolo per il braccio. La donna bianca ferita? Lo shangane scosse la testa. E salva, lei che mi manda. E il
matabele, il capitano Job. E stato colpito. E grave? disse Sean, partendo di corsa.
Sta morendo gli griddietro lo shangane, mentre si allontanava.
Il matabele sta morendo. Sean sapeva dove andare, aveva scelto lui il boschetto di acacie spinose quale postazione dttacco per Job. I primi raggi del sole sorgevano dorati sopra le foglie degli alberi, mentre Sean correva gidalla
collina.
Claudia aveva posato la testa di Job su uno zaino e aveva bendato
sommariamente la ferita. Oh, Sean, Dio sia ringraziato! gridnel
vederlo sopraggiungere. Aveva la camicia tutta sporca di sangue, e
quando vide lspressione di Sean si affretta rassicurarlo. E di Job.
Io sto benissimo. Sean si dedicimmediatamente al compagno. Aveva la faccia sofferente, grigiastra.
Gli toccb la guancia: fredda come la morte. Freneticamente gli sentil
polso del braccio illeso e, benchil battito fosse debole e accelerato tir un sospiro di sollievo: era ancora vivo.
Ha perso una gran quantitdi sangue gli sussurrClaudia, ma
adesso sono riuscita a fermare lmorragia.
LLTIMA PREDA
E in stato di shock disse brusco Sean. Vaalla base a cercare
qualche cassetta del pronto soccorso. Mi serve del plasma e il necessario
per fargli una flebo. E anche bende e cerotti. Se poi trovassi antibiotici
e morfina. . . Claudia saltin piedi, mentre Sean continuava a studiare la faccia di
Job. Matatu, vacon la donna e bada a lei. I due partirono di corsa. Fino al loro ritorno col materiale medico Sean non poteva fare proprio niente. Si limita bagnare il fazzoletto dcqua e a ripulire dal sangue e dalla polvere la faccia di Job. Il matabele sbattle palpebre e aprgli occhi e Sean capche era cosciente.
Okay, Job, sono qua. Roba da niente, te la caverai, te lo metto per
iscritto, amico mio. Un flebile sorriso incresplngolo della bocca di Job, che gli strizzlcchio. Sean si sentspezzare il cuore. Sapeva di avergli mentito, sapeva che Job sarebbe morto.
Rilassati gli ordinallegramente. Adesso ci penso io. Job chiuse gli occhi.
Quando Claudia torncon i medicinali, Sean alzgli occhi dal corpo
di Job, che aveva avvolto in una coperta.
Come sta? chiese ansiosa la ragazza.
Il polso va meglio. Ora gli faruna trasfusione di plasma rispose
Sean, e appese il sacchetto della flebo a un ramo sopra di loro.
E cosciente? A intervalli. Tolte 駰 bende provvisorie, la ferita apparve costerribile che nessuno dei due ebbe animo di parlarne, soprattutto per timore che Job potesse sentirli. Sean cosparse la lesione con pomata allo iodio e poi torna bendare la spalla orrendamente lacerata con tamponi emostatici e garze pulite. Sangue e pomata continuavano a intridere le bende anche mentre lo fasciava. Insieme girarono Job sul fianco per fargli passare il bendaggio dietro la schiena. Claudia teneva fermo il braccio semistaccato, piegando il gomito di Job sul torace, e Sean lo fasciben bene, bloccandolo. Quando finirono, tutto il busto di Job era accuratamente fasciato e aveva libero solo il braccio sinistro.
Dalla foresta al di ldel perimetro della base giunse il rumore di raffiche di mitra e colpi di mortaio. Claudia alzla testa, preoccupata.
Che cos? Il contrattacco del Frelimo. I ragazzi di Cina dovrebbero essere in
grado di respingerli senza problemi, adesso che quelli della Renamo
hanno perso lppoggio aereo. 170 1 171
LLTIMA PREDA
Sean, da dove spuntato Cina? Credevo che.. . S ancho credevo che fosse rimasto sul fiume. Invece quel dritto ci
venuto dietro per impadronirsi subito del bottino. Sean si alz e aiutClaudia a fare altrettanto; in quel momento videro sopraggiungere il sergente Alfonso con una mezza dozzina di shangane. Scendevano dalla collina, carichi di bottino.
Nkosi! La bella faccia larga di Alfonso era palesemente felice.
Che battaglia! Che vittoria! Avete combattuto come leoni gli diede atto Sean. La battaglia vinta, ma adesso dovete aiutarci ad arrivare al confine. Il capitano Job gravemente ferito. Il sorriso di Alfonso svan Nonostante lnimicizia atavica tra le loro trib fra i due uomini era nato uno spontaneo rispetto.
Nellnfermeria c una barella in fiberglass disse Claudia. Con
quella si putrasportarlo. Ci sono due giorni di marcia per il confine mormordubbioso
Alfonso. In territorio controllato dal Frelimo. Ma il Frelimo sta scappando come un cane che si scottato la coda
sul fuoco! ribattSean in tono risoluto. Manda due dei tuoi a prendere la barella. Il generale Cina ti vuole vedere. Sta per andarsene sul falcone
russo. Deve parlarti prima di partire. Dccordo disse Sean guardando lrologio. Entro unra
intendo essere in marcia per il confine. Nkosi! concordallegramente Alfonso. Saremo pronti. Sean si rivolse a Claudia: Tu staqui con Job e controllagli il polso;
fagli unniezione di adrenalina, ma solo come estremo rimedio. Matatu restercon te
Ti prego, non star via molto gli sussurrlei.
Sean salrapidamente sulla collina, incrociando una prima fila di
portatori della Renamo. Evidentemente Cina stava portando via tutto quello che poteva servirgli. Sean non prestloro attenzione. La sua parte lveva fatta. Era impaziente di andarsene e di raggiungere lo Zimbabwe per affidare Job alle cure dei medici. Solo cos inoltre Claudia sarebbe stata finalmente al sicuro. Ma tutto dipendeva dalla disponibilitdi Cina a mantenere la parola data. Li avrebbe davvero lasciati andare?
edremosi disse tristemente.
TrovCina con i suoi uomini e i prigionieri russi nel bunker del
comando della base. Il generale alzgli occhi dalla carta topografica che
172
stava consultando e sorrise affabilmente a Sean che entrava. Colonnello Courteney, le faccio tutte le mie congratulazioni. E stata una
grandissima vittoria. E adesso lei che mi deve un favore, no? Certamente. Lei e i suoi siete liberi di andarvene. Sean scosse la testa. Secondo i miei calcoli, adesso lei che si trova in debito. Il capitano Job stato ferito gravemente, e rischia la vita.
Voglio che sia trasportato in elicottero nello Zimbabwe. Lei vuole scherzare si mise a ridere allegramente Cina. Non posso rischiare un bottino di guerra cosprezioso in una missione improduttiva. No, colonnello, la prego vivamente di non insistere con queste richieste stravaganti. Siccome non ci sento tanto bene, potrei irritarmi e cambiare idea, ritirando la generosa offerta di lasciarvi andare sani e salvi. Lei disporrdei servigi del sergente Alfonso e della sua squadra.
Inoltre un uomo dalle infinite risorse. Sono sicuro che riuscira
portare in salvo i suoi senza ulteriore assistenza da parte mia. Sorrise
e gli porse la mano. Andiamo, colonnello, separiamoci da amici. Sean ignorla mano di Cina, che dopo un attimo la ritir Dunque qui le nostre strade si dividono, colonnello. Io torno alla mia piccola guerra, che mi porterun giorno, chiss a un Paese tutto mio, lei torni pure al tenero abbraccio della sua giovane americana bellissima e ricchissima. Il suo sorriso furbo sembrava celare qualche sottintesa insidia. Le auguro ogni bene e non dubito che lei si auguri altrettanto per me. Voltle spalle a Sean, rimettendosi a studiare la mappa. Sean restper un attimo sbalordito. Non poteva finire cos Sean ne era certo, eppure il generale Cina si era messo a impartire ordini a uno dei suoi ufficiali, lasciando lui in piedi, incerto, sulla porta del bunker.
Sean aspettancora qualche istante e poi di colpo girsui tacchi. Solo dopo che se ne fu andato Cina alzla testa e fece un sorrisetto che, se Sean lvesse visto, avrebbe risposto a tutte le sue domande inespresse.

La fuga
LA BARELLA era leggerissima, di quelle che si adoperano per i salvataggi in montagna. Tuttavia, il trasporto avrebbe richiesto sempre quattro uomini su quel terreno accidentato, e la strada per il confine era lunga e difficile.
ono meno di cento chilometri e non poi cosdurisi rassicurSean.
e ce la mettiamo tutta, due giorni possono bastare. Claudia lo accolse con sollievo. Pare che Job si stia un poriprendendo. Prima ha chiesto di te, farfugliando qualcosa a proposito di una
certaollina31 E dove ci siamo conosciuti sorrise Sean. Si vede che sta delirando. Aiutami a metterlo sulla barella. Insieme sollevarono delicatamente Job e lo sistemarono sulla barella. Sean applicla flebo allpposita intelaiatura e coprlmico con qualche coperta militare.
Matatu disse rialzandosi. Portaci a casa. E fece segno al primo quartetto di barellieri di prendere posizione.
Erano passate meno di due ore dal levar del sole, main quel frattempo gli sembrava di aver vissuto una vita intera. Sean torna guardare la cima della collina. Colonne di fumo salivano ancora in cielo, e lltima schiera di portatori del generale Cina se ne stava allontanando, stracarica, in fila indiana.
Finalmente anche gli ultimi echi della battaglia si erano spenti. Il contrattacco del Frelimo era stato respinto senza difficolt
Al calar della sera si fermarono a riposare, e fecero una scorpacciata di cibi in scatola sottratti ai russi.
Job era tornato semicosciente e si lamentava con un roco sussurro:
C un leone che mi sbrana la spalla
Sean versuna fiala di morfina nella flebo e il matabele sembr riprendersi un po tanto che riusca inghiottire qualche boccone di
insipida carne in scatola. Quando arriveremo alla missione di Santa
Maria, starai benissimo gli disse Sean. Ti metteremo sullereo e ti
troverai ricoverato allspedale di Johannesburg prima ancora di capire
cosa ti successo. Lavrai le cure migliori del mondo. Quando si fermarono di nuovo per riposare, Sean si fece un materasso drba vicino alla barella di Job, e mentre Claudia si raggomitolava tra le sue braccia le sussurr Per domani sera ti prometto un bel bagno caldo e un letto con lenzuola di bucato
Davvero? sospirlei.
Giuro. Per vecchia e radicata abitudine Sean si svegliunra prima delllba
e anda fare lppello delle sentinelle con Alfonso. Finito il giro dspezione si sedettero al limite del campo e Alfonso gli offruna sigaretta russa, che fumarono nascondendo la brace con la mano.
E vero che in Sudafrica la gente, anche i negri, mangia carne ogni giorno? gli chiese inaspettatamente Alfonso.
Sean sorrise nel buio, divertito da quelle fantasie paradisiache.
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LLTIMA PREDA
Qualche volta sono cosstufi del manzo che mangiano pollo e agnello, tanto per cambiare lo sfottSean.
Alfonso scosse la testa. Nessun africano si stancherebbe mai della carne di manzo.
Quanto guadagna un negro in Sudafrica? domand
Circa cinquecento rand al mese se un manovale qualunque. Cinquecento rand era pidi quanto un mozambicano guadagnasse in
un anno. E ci sarebbe lavoro per un uomo come me? chiese infine Alfonso con insolita modestia.
Per uno come te? Sean finse di riflettere attentamente, mentre
Alfonso aspettava con apprensione il suo giudizio. Un uomo come
te? ripetSean. Mio fratello ha una miniera dro. Nel giro di un
anno potresti diventare caposquadra. E quanto guadagna un caposquadra? Mille, duemila rand dichiarSean, e Alfonso restsbigottito.
Mi piacerebbe fare il caposquadra mormorpensoso.
Piche fare il sergente nella Renamo? lo sfottSean, e Alfonso
fece una risatina sprez7ante. Certo che in Sudafrica non avresti il
diritto di voto deplorSean. Solo i visi pallidi votano. Il voto! Ma cos il voto? domandAlfonso, e poi si rispose: Il voto non si mangia mica. Non si indossa, non si cavalca. Per duemila rand al mese e la pancia piena lo cedo volentieri, il mio voto
Be se vieni in Sudafrica, passa a trovarmi disse Sean stirandosi e guardando il cielo. Mancava pochissimo alllba. Spense la sigaretta e fece per rialzarsi.
Ti devo dire una cosa bisbigliAlfonso, e il suo tono strano catturlttenzione di Sean.
S disse, tornando ad accucciarsi vicino allo shangane. Alfonso si schiarla voce imbarazzato.
Abbiamo combattuto fianco a fianco disse poi Alfonso.
Come leoni confermSean.
Io ti ho chiamato Nkosi Kakulu. Cosinfatti mi hai onorato gli diede formalmente atto Sean. E
io ti ho chiamato amico. Alfonso annunel buio. Non posso lasciarti attraversare il confine dello Zimbabwe disse poi con improvvisa decisione.
Sean si irrigid Dimmi perchno. Il generale Cina ha parlato per radio con uno dei suoi agenti. Proprio stamattina, dalla base dei falconi. Io ero nellltra stanza del bunker e ho sentito tutto. Gli ha ordinato di far sapere allsercito dello
Zimbabwe che sei stato tu a comandare lncursione alla base di Grand
Reef e a organizzare il furto degli Stinger. A Sean si torsero le budella per lo shock. Per un bel porimase stordito dallstuzia di quel tradimento. Il generale Cina gli aveva teso una trappola diabolica. Lra delle alte sfere dello Zimbabwe non avrebbe avuto limiti. Sean era in possesso di un passaporto di quel Paese, dunque era un traditore reo di strage: nessun intervento straniero avrebbe potuto salvarlo. Sarebbe stato consegnato alla polizia segreta che, nelle celle della prigione di Chikarubi, lvrebbe fatto lentamente a pezzi. Non sarebbe mai uscito vivo di l e neppure Claudia. Pur essendo cittadina americana, ufficialmente risultava dispersa. Di lei come di suo padre il consolato americano poteva aver da tempo rinunciato a ricevere notizie. Era quindi altrettanto indifesa.
E la trappola era giscattata. Avevano la Renamo alle costole, il Frelimo che li attendeva al varco, e poco piin lil servizio segreto dello Zimbabwe, il famigerato CIO. Erano destinati a essere braccati come bestie feroci.
Dobbiamo puntare verso sud disse Alfonso. Bisogna andare in
Sudafrica. Sean lo fiss Vuoi venire con noi? gli chiese sbalordito.
Non posso pitornare dal generale Cina, adesso che lo tradito.
Dunque verrcon voi in Sudafrica. Sono quasi cinquecento chilometri, occupati da due eserciti nemici,
il Frelimo e lrmata meridionale della Renamo. E c Job da portare. Ebbene, lo porteremo ribattAlfonso.
Sean si mise a riflettere. Alfonso aveva ragione. A nord, la via verso
il dubbio rifugio del Malawi era sbarrata dalle acque di Cabora Bassa e dalla divisione del generale Cina. A est cra lceano Indiano, a ovest lo Zimbabwe e il suo CIO.
Va bene acconsentinfine con riluttanza Sean. Lnica strada quella del sud. Penso che riusciremo a ingannare Cina per quattro o
cinque giorni con messaggi radio fasulli. Non capirche siamo scappati
a sud finchnon saremo ben fuori dalla sua portata. Sean si alzin
piedi. Credi che i tuoi uomini ti seguiranno? Se no li ammazzo disse tranquillamente il sergente. Non si pu lasciarli tornare dal generale Cina! Molto bene disse Sean. Farai bene a parlare subito coi tuoi
uomini, prima che capiscano da soli che c qualcosa che non va. Alfonso richiamle sentinelle e nella luce grigia delllba gli shangane, accucciati in cerchio, ascoltarono con la faccia intenta le meraviglie del paradiso meridionale che Alfonso andava promettendo a tutti:
Ormai siamo stanchi di combattere, e di aggirarci come bestie nella boscaglia. E tempo che impariamo a vivere da uomini, e troviamo buone mogli che ci diano dei figli
Era pieno dellntusiasmo del convertito e per la prima volta Sean pensche lmpresa di quel viaggio poteva anche riuscire. Ci voleva un gran coraggio ma anche tanta fortuna.

Sean andda Claudia e Job per informarli su quanto li attendeva. Claudia stava lavando la faccia di Job con una pezzuola bagnata. Sta molto meglio dopo una bella notte di riposo disse, ma appena vide la faccia di Sean snterruppe. Si accasci affranta, quando seppe cosa dovevano fare.
Era troppo bello per essere vero sussurr
Job giaceva immobile sulla barella e Sean pensche fosse svenuto di
nuovo e non avesse inteso. Gli prese il polso. A quel contatto Job aprgli occhi.
Di possiamo fidarci di quegli shangane? sussurr
Non abbiamo molta scelta osservSean.
Lasciatemi qui bisbigliJob, con voce appena udibile. Lspressione di Sean si indure dalla sua voce trapellra.
Finiscila! ringhi
Senza di me potreste anche farcela insistette Job. Ma se dovete
tirarvi dietro questa barella... Si parte tra dieci minuti esatti. Il tono di Sean non ammetteva obiezioni.
Per tutta la giornata mossero cautamente verso sud. Nel tardo pomeriggio Matatu riapparve a un tratto dopo un giro di ispezione. La
ferrovia a un chilometro e mezzo. Sulla linea c un sacco di traffico
militare e le sentinelle del Frelimo sembrano in piena attivit Sardifficile passare. Appena spunta la luna, andra dare uncchiata disse Sean.
Mentre aspettavano che sorgesse, Alfonso effettuil previsto contatto radio col quartier generale di Cina.
La colomba volata via disse in codice. Era la notizia che Sean e i suoi avevano passato il confine. Dopo una breve pausa, lperatore diede ad Alfonso lrdine di tornare al quartier generale sul fiume.
Adesso per due giorni mi aspettano sogghignAlfonso ripiegando lntenna.
Quando la luna inargentla cima degli alberi, Sean e Matatu scivolarono via per effettuare unltima ricognizione della linea ferroviaria. Circa due chilometri a sud trovarono un punto dove la ferrovia attraversava un fiumicello su un breve viadotto. A una cinquantina di metri dallmbocco cra un posto di guardia. Mentre Sean lsservava col binocolo, una sentinella del Frelimo si incamminsul ponte, e poco dopo tornindietro. A Sean sembrava un pobarcollante. Quando giunse al posto di guardia, lco lontana di una risata femminile arrivfin dove si trovavano Sean e Matatu.
Vino di palma e jigjig commentla piccola guida ridacchiando.
Piacerebbe anche a me. Sean gli tirun orecchio. Quando saremo a Johannesburg, ti
pagherla pigrassa prostituta della citt Sean e Matatu si ritirarono cautamente e tornarono dagli altri, che avevano lasciato tre ore prima. Invece di calarvisi direttamente, girarono intorno alla forra dove si trovava lccampamento e al chiar di luna Matatu distinse una traccia inaspettata. Si china guardarla da vicino.
Sean sussurr Chi Dove va? Sono tanti: i nostri shangane! Matatu alzla testa e indicil nord.
Se ne sono andati di l Ma non ha senso! disse Sean perplesso. Oh Dio, no! Claudia! sussurr soffocando lstinto di gridare forte il nome della ragazza. Fece una serie di respiri profondi per calmarsi.
Regolil Kalashnikov sulla posizione di sparo a raffica e prosegustrisciando sulla pancia. I cinque shangane che aveva lasciato addormentati al campo erano scomparsi con tutte le armi e lquipaggiamento. Distinse al chiaro di luna la barella di Job esattamente dove lveva lasciata, e laccanto la forma raggomitolata di Claudia. Dietro la donna cra ora un altro corpo, steso a terra a faccia in gicon le braccia spalancate. Sean vide sulla sua nuca una macchia nera.
Abbandonata ogni cautela, corse verso Claudia, cadendo in ginocchio vicino a lei e prendendola tra le braccia.
Sean! esclamla ragazza, svegliandosi di colpo. Cosa c? Meno male! Avevo paura che...! La rimise delicatamente a giacere e si avvicinalla barella di Job.
Job, come va? Lo scosse appena, e lui si mosse, farfugliando qualcosa. Sean saltin piedi e anddove giaceva Alfonso. Gli toccil collo. La pelle era calda, il polso forte e regolare.
Claudia disse forte, porta qua la pila. Alla luce della torcia esaminla lacerazione sul cuoio capelluto di
Alfonso. Benchlmorragia fosse gicessata da sola, applicuna benda alla ferita, dopo averla disinfettata.
178
Cos successo, Sean? gli domandansiosa Claudia. Io dormivo. Dove sono gli altri? Se ne sono andati. Evidentemente non gradivano la passeggiata o la
destinazione. Hanno messo fuori combattimento Alfonso e sono tornati
dal generale Cina. Lei lo fiss Vuoi dire che adesso siamo solo noi quattro? Proprio cosconfermSean, mentre Alfonso rinveniva borbottando e toccandosi la testa bendata. Sean liuta mettersi a sedere.
Sean! disse Claudia prendendolo per il braccio. Come si fa con
Job? Chi putrasportarlo ora? Amore mio, sono domande veramente interessanti le diede atto
con tristezza Sean. Ma lnica cosa che posso dirti che entro domani
a questra il nostro vecchio amico Cina sapresattamente dove stiamo
andando. Bisognertrovare qualche altra soluzione. Insieme spostarono Job dalla barella e lo stesero sulla coperta di Claudia. Poi Sean, sotto gli occhi degli altri, comincia smontare la barella di fiberglass. Userla tela e il filo di nailon per fare un seggiolino da portare in spalla spiega Claudia e Job. Poi tolse le cinghie dai Kalashnikov suo e di Alfonso per applicarle al seggiolino.
Dovremo arrangiarci grugn e poi guardClaudia. Io e Alfonso porteremo Job. Oltre a lui possiamo prendere soltanto le armi e una coperta a testa. Tu e Matatu porterete il materiale medico, le borracce e le vostre coperte. Tutto il resto dovremo abbandonarlo e nasconderlo bene per non lasciare tracce. Poi, rivolto a Job, aggiunse:
Okay, amico mio, ora di andare Diede uncchiata allrologio e vide che erano quasi le tre. Restavano poche ore di buio per tentare lttraversamento della ferrovia.
Si inginocchidi fianco a Job e lo tira sedere. Poi gli strinse bene la fasciatura del braccio contro il petto.
Adesso viene il difficile lvvertSean, e con liuto di Alfonso fece alzare in piedi Job, che sopportstoicamente queste manovre e poco dopo si trovappeso tra Sean e Alfonso, aggrappato al collo dellmico con il braccio buono e le gambe penzoloni. Dietro la sua schiena Sean e Alfonso si afferravano a vicenda il braccio per sostenere il ferito. Le cinghie smontate dai mitra appese alla spalla dei due uomini sostenevano il sedile di fortuna.
Pronto? chiese Sean, e Job rispose con un piccolo grugnito, cercando di nascondere il male che gli procurava ogni movimento.
Se credi che adesso sia brutta, vedrai come sartra un paio dre commentscherzosamente Sean.
LLTIMA PREDA
Si avviarono piano piano, cercando di abituarsi allrduo carico e di infliggere a Job meno scosse che potevano: ma una volta scivolarono sul pietrisco e Job anda sbattere contro uno di loro. Non emise alcun gemito, ma Sean sentil suo ansimare disperato, mentre involontariamente gli conficcava le dita nella spalla.
Lentamente, risalendo il letto di un fiumiciattolo, si avvicinarono alla ferrovia. Matatu li precedeva di un centinaio di metri, appena visibile al chiaro di luna. A un certo punto fece un segnale per fermarli e dopo qualche minuto li invita proseguire.
Gravati dal peso di Job, era impossibile per Sean e Alfonso non fare rumore. A un certo punto piombarono in una pozzanghera fangosa sguazzando nel silenzio della notte come un branco di ippopotami.
Matatu aveva raggiunto un sottopassaggio vicino al viadotto ferroviario, e li sollecitava con gesti frenetici a sbrigarsi. Si misero goffamente a correre per lltimo tratto scoperto, ma erano ancora in piena vista quando, sopra di loro, si sentirono scalpiccii e rumore di voci.
Non si fermarono, ma proseguirono a testa bassa. Finalmente raggiunsero il sottopassaggio e si infilarono con Job nellngusto tunnel di cemento armato. Anche Claudia, che era rimasta indietro di pochi passi, poco dopo entrin quel buio benedetto.
Zitti! sussurrSean, poi si voltcercando Job a tentoni e si accorse che era scivolato a terra.
Chinandosi per tirarlo su, gli toccla spalla. La fasciatura era bagnata. Aveva ricominciato a sanguinare.
er ora non possiamo farci nientepens e delicatamente fece alzare in piedi Job.
Come va, amico mio? Non preoccuparti rispose Job con un sussurro flebile e roco.
Sean toccla spalla di Matatu e lmino ubbidsubito a quel tacito
ordine, correndo verso lltro sbocco del sottopassaggio. Usce scomparve tra i cespugli della riva.
Pochi minuti dopo lo zufolio di un uccello notturno giunse fino a loro:
Matatu dava via libera.
Andiamo disse allora Sean. Issarono Job sul sedile e i cento passi successivi furono i pilenti e penosi che gli fosse mai toccato fare. Infine si ritrovarono oltre il tratto scoperto, protetti dalla boscaglia.
Ce lbbiamo fatta! sussurrClaudia tutta contenta.
Ma certo, i primi due chilometri sono stati fantastici, vediamo come
saranno gli altri quattrocento e rotti ribattSean, e si rimisero immediatamente in marcia.
Quando llba fece impallidire le stelle, si fermarono, e Sean concesse due sorsi dcqua a testa, dalla borraccia che portava Claudia. Poi rivolse la propria attenzione alla spalla di Job. La fasciatura era intrisa di sangue fresco e la faccia del suo amico era grigio cenere.
Con attenzione Sean disfece le bende e poi scambiun rapido sguardo con Claudia.
Lo squarcio della ferita era impressionante. Le bende appallottolate nella cavitaderivano ormai alla carne straziata e Sean si rese conto che se avesse cercato di tirarle via avrebbe strappato anche la pelle, aumentando probabilmente lmorragia. Si chinad annusare la ferita, mentre Job sogghignava come un teschio.
Steak tartare? celiil matabele con un filo di voce.
Manca solo un podglio rispose Sean stando allo scherzo, pur
avendo avvertito nettamente la prima zaffata malsana della putrefazione. Spremette un altro mezzo tubetto di pomata allo iodio sulle bende insanguinate e poi cambila fasciatura esterna. Quindi gli fece unltra iniezione di antibiotici.
Bisogna procedere disse a Job. E meglio allontanarsi il pi possibile dalla ferrovia. Vuoi anche un podi morfina? Job scosse la testa. Quella tienila per quando la spalla mi farveramente male. E sogghigndi nuovo, straziando il cuore a Sean.
A mezzogiorno si fermarono allmbra non certo fitta di un teak africano. Stesero Job su un giaciglio di foglie tagliate lper le il matabele cadde subito in un sonno comatoso, russando piano tra le labbra gonfie e screpolate.
Sean e Claudia trovarono un comodo riparo accanto a un basso cespuglio di rovi, vicino a dove giaceva Job. Sean dispose le coperte per terra, si sdraiarono e si addormentarono immediatamente, esausti.
Quando Claudia si svegli poco prima del tramonto, Sean giaceva come un cadavere accanto a lei. Capche di la poco sarebbe rimasto senza forze. Nemmeno lui era inesauribile, per quanto straordinarie fossero le sue energie.
Claudia si mise a osservare la sua faccia con amore e quasi con avidit La barba lunga cominciava ad arricciarsi e vi distinse due o tre peli
drgento. I lineamenti erano tiratissimi, eppure Claudia scoprrughe
che non gli aveva mai visto. Si mise a studiarle attentamente, come
tavolette di scrittura cuneiforme in cui fosse registrata la storia della sua
vita. Aveva la pelle color mogano per lbbronzatura, con riflessi simili
a quelli del cuoio ben lucidato, ome gli stivali da polo di pap si
disse. Sorrise del paragone, ma poi si rese conto di quanto il ricordo del
181 padre si fosse concentrato in questomo che per una volta giaceva addormentato come un bambino tra le sue braccia. I due sembravano essersi fusi in un solo corpo, sicchora lei poteva concentrare su quello tutto il suo amore. Delicatamente spostla testa di Sean fino ad accomodarsela sulla spalla: poi infille dita nei folti ricci e lo culldolcemente. io, quanto lo amopens sbalordita dallntensitdei suoi stessi sentimenti.
Finora lui era riuscito a risvegliare in lei tutta la gamma delle emozioni, dalla rabbia alla passione sensuale: tutte tranne la tenerezza. Adesso cra anche quella. Bambino mio sussurrClaudia con la tenerezza di una mamma. E per una volta sentdavvero che le apparteneva completamente.
Un lieve gemito dissipquel fragile umore, e Claudia si volta guardare Job che giaceva poco distante. Ma dopo quel lamento il matabele tacque. Pensa quei due, Job e Sean, e al loro rapporto speciale, tutto maschile, in cui non poteva sperare di entrare. Avrebbe dovuto provare gelosia, invece la faceva sentire pisicura. Se Sean riusciva a essere cosfedele e capace di sacrificio nellmicizia, poteva sperare che dimostrasse altrettanta costanza nel loro stesso rapporto.
Job ricomincia gemere e ad agitarsi inquieto. Claudia si staccdelicatamente da Sean e gli andvicino. Una nuvola di insetti verdi dai riflessi metallici ronzava intorno al bendaggio insanguinato. Claudia si accorse che avevano anche depositato le uova, che risaltavano come microscopici chicchi di riso sul tessuto. Con unsclamazione di disgusto li scaccie tentdi pulire le bende.
Job aprgli occhi e la guard Claudia si accorse che era di nuovo
pienamente cosciente e gli fece un sorriso dncoraggiamento. Vuoi
bere ancora un po No le rispose a voce bassissima. Devi convincerlo le disse poi.
Chi? Sean? chiese lei, e Job annu
Non puandare avanti cos Si ammazzer Senza di lui, nessuno di
voi pusopravvivere. Dovete convincerlo a lasciarmi qui. Ma giClaudia scuoteva la testa.
No gli rispose decisa. Non lo farmai, e io non glielo lascerei fare neanche se volesse. Siamo nella stessa barca, socio. Gli toccil braccio. E adesso che ne diresti di un podcqua? Lui cedette, troppo debole per discutere oltre. Come Sean, anche Job sembrava peggiorato molto nelle ultime poche ore. Claudia gli rimase accanto scacciando le mosche con una fronda di palma ilala, mentre il sole calava pian piano nel cielo occidentale.
Il fresco della sera risvegliSean, di colpo cosciente e guardingo. La
dormita lveva ritemprato. Come sta? le chiese, avvicinandosi a
Job. Ben presto dovremo farlo alzare di nuovo. Concedigli ancora qualche minuto implorlei e poi continu
Sai a cosa ho pensato mentre sedevo qui? Dimmi lnvitlui cingendola col braccio.
Ho fantasticato di fare un bel bagno, di lavare i vestiti, e di liberarmi di questa puzza. Non la sai quella di Napoleone? le chiese lui.
Napoleone? E che cntra? disse lei, perplessa.
Ogni volta che tornava da qualche campagna militare, si faceva
precedere da un messo a cavallo che recava a Giuseppina il seguente
messaggio: e rentre, ne te lave pas Vedi, amava le signore ben stagionate, come i formaggi. Gli saresti piaciuta moltissimo coscome sei
adesso! Sei disgustoso disse lei, tirandogli un pugnetto sulla spalla, e Job emise un lamento.
EhilesclamSean. Come va, amico mio? Adesso credo che accetterlfferta di prima sussurrJob.
Vuoi la morfina? chiese Sean e Job annu
Mica tanta, eh? Dccordo disse Sean, aprendo lo zainetto dei medicinali.
Dopo lniezione, Job giacque a occhi chiusi e la smorfia di dolore che
aveva intorno alla bocca si attenu
Ti lasceremo riposare ancora un pomentre ci mettiamo in contatto radio con Banano. Era quella la denominazione convenzionale del quartier generale della Renamo.
Sean si alze raggiunse Alfonso che gistava rizzando lntenna.
Nulube, qui Banano. La risposta alla prima chiamata di Alfonso
fu cosforte e chiara da far sussultare Sean.
Alfonso regolla potenza e poi diede unltra posizione fittizia sulla via del ritorno al quartier generale.
Ci fu una pausa, riempita soltanto dalle scariche elettrostatiche, poi udirono unltra voce altrettanto forte e chiara. Fammi parlare col colonnello Courteney! Il tono era inconfondibile e Alfonso alzlo sguardo verso Sean.
E il generale Cina gli sussurr passandogli il microfono. Ma Sean lo allontancon la mano.
Nel silenzio che segu Claudia lasciJob e si avvicinanche lei alla radio. Sean lbbraccie rimasero a fissare lpparecchio.
182 183
Molto bene prosegula voce di Cina. Capisco che non abbia
voglia di rispondere, ma la credo in ascolto, colonnello. Job aprgli occhi. Anche lui aveva sentito chiaramente le parole di
Cina. Girla testa. Alfonso aveva lasciato il suo zaino a non pidi dieci
passi da dove giaceva Job. Il calcio della pistola Tokarev spuntava dalla
tasca dello zaino.
Lei non mi delude mai continuCina con voce affabile e vellutata. Era troppo sperare che incappasse goffamente nel comitato di
ricevimento che le avevo organizzato alla frontiera. Job si appoggisul gomito del braccio sano. Non provava dolore:
solo una sensazione di debolezza. La morfina agiva. Concentrsulla
pistola tutta la propria attenzione, e comincia strisciare penosamente
verso lrma, senza fare rumore, mentre tutti erano concentratissimi ad
ascoltare la radio.
Dunque il gioco continua, colonnello, o dobbiamo chiamarlo piuttosto la caccia? Lei un gran cacciatore. Si compiace di braccare gli
animali selvatici. Voialtri lo chiamate sport, e vi gloriate di rispettare un
vostro codice di comportamento leale. Job aveva quasi attraversato lo spazio che lo separava dallo zaino, e
ora si muoveva un popiin fretta. In qualsiasi momento qualcuno
avrebbe potuto voltarsi e scorgerlo.
Non ho mai capito la passione dei bianchi per i vani rituali della
caccia grossa. La mia gente ha sempre pensato che quando occorre della
carne si abbia tutto il diritto di procurarsela nel modo pisemplice e
meno faticoso possibile. Job raggiunse lo zaino di Alfonso e tese il braccio ad afferrare la
pistola. Vide subito con sollievo che cra il colpo in canna, perchla
sicura era inserita. Era pronta per lso.
Dietro di lui continuava a uscire dalla radio la voce di Cina. Forse
lei mi ha corrotto, colonnello, perchper la prima volta mi sembra di
capire la vostra passione. Forse solo perchfinalmente la preda abbastanza grossa da eccitarmi. Mi domando che effetto le faccia questa
inversione di ruoli, colonnello. Come ci si sente nei panni della preda?
Perchadesso il cacciatore sono io. Io so dov lei, ma lei ignora dove
sono io. Scappi a nascondersi, perchadesso tocca a lei. Job chiuse attentamente le dita sullrma. La sollev sbalordito di
quanto pesasse. Poi cercdi togliere la sicura col pollice, ma non riusc a spostare la levetta. Fu preso dal panico. Aveva la mano troppo intorpidita per muoverla.
Io non le prometto in questa caccia regole di fair play, colonnello.
Io la cacceralla maniera africana, ma mi divertirlo stesso, glielo
assicuro! tuonCina dalla radio.
Job ce la mise tutta e infine sentla levetta che cominciava a spostarsi
sotto il pollice.
Adesso sono le diciotto, ora zulu. Domani a questra la richiamer colonnello: se non ci saremo giincontrati, naturalmente. Nel
frattempo guardi in alto, colonnello. Chissda che parte arriver Ma
stia tranquillo che verr Si sentun piccolo scatto. Cina aveva chiuso la comunicazione. Sean
spense subito la radio per risparmiare le pile. Nessuno parlfinchun
altro rumoretto metallico non ruppe il silenzio. Per Sean era inconfondibile. Reagistintivamente, spingendo Claudia a terra e voltandosi a

fronteggiare la minaccia.
Per un istante restparalizzato, poi grid No! Job, per lmor di
Dio, no! Subito si lanciin avanti come uno scattista ai blocchi di
partenza.
Job era steso sul fianco. Si guardarono negli occhi: Sean lo fissava
imperiosamente, come per dominarlo, Job invece con tristezza e profondo rimpianto, ma non minore risolutezza. Sean lo vide aprire la
bocca e ficcarci dentro la pistola. Poi Job chiuse la bocca. Sean si tuff su di lui, nel tentativo disperato di strappargli lrma di mano, ma riusc a stringere il polso di Job solo nellttimo in cui la pistola spar
Job fu proiettato allndietro, col braccio alzato in una specie di saluto
spensierato e la pistola Tokarev ancora in pugno. Sean lo strinse fra le

braccia con tutta la forza che aveva. Job! sussurrchiudendogli le
mani a coppa sulla nuca, come volesse riversarci quanto era appena
fuoriuscito dal cranio schiantato. Non dovevi farlo! Posla guancia
contro quella di Job, stringendolo come unmante.
Ce lvremmo fatta. Ti avrei portato a casa. Sempre abbracciando
il corpo senza vita di Job, comincia cullarlo delicatamente, premendo
la guancia sulla sua. Abbiamo fatto tanta strada insieme, non era
giusto finirla qui. Claudia li raggiunse e snginocchivicino a Sean. Cercdisperatamente qualcosa da dirgli, ma non crano parole per consolarlo. In quel
momentO Sean sembrava dimentico di lei e del mondo circostante.
Il suo dolore era costerribile a vedersi che Claudia non avrebbe
voluto guardare. Era troppo intimo, troppo penoso, e tuttavia non
riusciva a distogliere gli occhi. Era come se quel colpo di pistola avesse
distrutto una parte dello stesso Sean, e non rimase affatto stupita nel
vederlo scoppiare in pianto.

185
Le lacrime sembravano sgorgargli dal profondo e uscivano brucianti,
scottandogli le palpebre e scorrendo poi lentamente sulle guance oscurate dalla barba.
Perfino Alfonso non aveva resistito. Si era alzato e si era allontanato fra i rovi. Claudia non riusciva a muoversi. Continua restarsene inginocchiata accanto a Sean, piangendo con lui.
Anche Matatu aveva sentito lo sparo. Era a due chilometri di distanza, a controllare se qualcuno li seguiva: rientrrapidamente e come vide la scena capche cosa era successo. Si avvicinin silenzio e si accuccivicino a Sean. Come Claudia, rispettil suo dolore, aspettando che riuscisse a dominare le prime pungenti stoccate del lutto.
Alla fine Sean parlsenza guardarsi attorno e senza aprire gli occhi.
Matatu disse.
Ndio, buana. Vaa cercare un posto per seppellirlo. Non abbiamo il necessario
per scavare una fossa, ma lui un matabele e deve essere seppellito
seduto con la faccia rivolta a levante. Ndio, buana. Matatu scivolvia, nella foresta che si andava oscurando, e alla fine Sean riaprgli occhi e stese delicatamente Job sulla coperta grigiastra. Adesso aveva la voce ferma, quasi indifferente.
Per tradizione bisognerebbe seppellirlo nel centro del suo kraal, il
recinto del bestiame - si interruppe per asciugarsi le lacrime col dorso
della mano - ma noi due eravamo dei vagabondi. Job non aveva
bestiame, nun kraal da poter chiamare suo. Claudia non sapeva se stesse parlando con lei, ma gli rispose: Gli animali selvatici erano il suo bestiame, e la boscaglia il suo kraal. Dunque qui starbene
Sean annu sempre senza guardarla.
Chiuse gli occhi di Job. Il viso non era sfigurato, a parte gli incisivi
rotti: con un lembo della coperta Sean gli ripuldal sangue gli angoli della bocca. Adesso sembrava riposare in pace.
Matatu tornpoco dopo. Ho trovato il posto disse, e Sean annu
Poi si alze anda prendere il suo zaino. Tirfuori lnica camicia di
ricambio che conteneva e poi torndal morto, inginocchiandosi ancora accanto a lui.
Addio, fratello mio. Abbiamo fatto una buona strada insieme. Peccato che non siamo arrivati fino in fondo tutti e due disse sottovoce, poi si chine diede un bacio in fronte a Job. Poi avvolse con la camicia pulita la testa di Job, nascondendo lrrida ferita, lo prese tra le braccia e sncamminper la boscaglia, con la sua testa sulla spalla.
LLTIMA PREDA
Matatu lo porta un formicaio abbandonato, non lontano, tra i rovi. Allargare lntrata abbastanza per farci entrare il corpo di Job fu affare di pochi minuti. Sean lo gircon la faccia rivolta a oriente e le spalle alla stella della sera.
Matatu liuta mettere delle pietre sulle spalle di Job per tenerlo in posizione seduta. Poi lo coprirono completamente con macigni pigrossi, in modo che le jene non potessero divorarlo. Fatto questo, Sean non si trattenne oltre. Gli aveva gidetto addio. Si allontansenza guardarsi indietro e dopo qualche istante Claudia lo segu
Nonostante il dolore, in qualche modo strano la ragazza sentiva che il suo rispetto e il suo amore per Sean erano stati esaltati dalle emozioni che lui aveva manifestato nel perdere il suo amico. Da quella terribile tragedia aveva imparato di pia proposito di Sean di quanto altrimenti avrebbe potuto imparare in una vita.
Quella notte marciarono a passo sostenuto. Sean sembrava voler fuggire il suo dolore, e Claudia non tentdi trattenerlo. Benchormai si muovesse agile come un levriero, quel ritmo la metteva a dura prova, ma non si lament Alllba avevano percorso quasi una sessantina di chilometri dal punto dove avevano sepolto Job, e davanti a loro si stendeva una larga piana alluvionale.
Sean trovun boschetto per ripararsi allmbra e, mentre Claudia e Matatu preparavano da mangiare, lui prese il binocolo e la carta geografica e andsotto llbero pialto.
Claudia lo guardpreoccupata mentre si arrampicava, ma era svelto come uno scoiattolo e forte come un babbuino, e dove non cra possibilitdi puntare i piedi si issava a forza di braccia da un ramo allltro.
Quando fu sulla cima delllbero, si mise a scrutare con attenzione il ? terreno che gli si stendeva davanti. La pianura alluvionale era stata intensamente coltivata, ma vide subito che da parecchie stagioni non si lavoravano i campi. Erano coperti dalla vegetazione che in Africa invade subito la campagna abbandonata. Distinse il ricino nauseabondo e il cotone inselvatichito, e i cespugli dai fiori arancione della cannabis, che cresceva spontanea dappertutto per la delizia di giovani europei e americani in jeans e sacco a pelo e con la testa piena di fumosi sogni di pace e fratellanza tra gli uomini. eRiusciva appena a distinguere le capanne scoperchiate dei villaggi, idistrutte e carbonizzate dalle fiamme. Benchguardasse con grande attenzionenon riusca scorgere tracce di presenza umana recente. I sentieri tra i campi erano invasi dalle erbacce e non crano capre npollame nfumate rivelatrici di aualche focolare.
LLTIMA PREDA
ra Frelimo e Renamo hanno conciato bene questa zonapens
Poi guarddirettamente a sud, in direzione della meta. Nessun rilievo rompeva la pianura da quella parte. Lnico ostacolo che avevano di fronte erano le fitte foreste di latifoglie, i fiumi e le paludi che le circondavano.
Il Limpopo, il grande, grigioverde, oleoso fiume di Rudyard Kipling, costituiva lstacolo finale che avrebbero dovuto superare. Era ancora a trecento chilometri. Sulle sue rive convergevano tre frontiere: del Mozambico, dello Zimbabwe e del Sudafrica. Lavrebbero trovato salvezza e Sean contemplla carta geografica con desiderio e nostalgia per la sua patria.
Il fischio sommesso di Matatu lo strappalle sue fantasticherie, e Sean guardin basso. Venti metri pisotto la guida gli rivolgeva gesti allarmati. Sean sentil cuore accelerare convulsamente. Matatu non lanciava segnali dllarme con leggerezza. Alzla testa e si mise in ascolto, ma gli ci volle un intero minuto prima di udire.
Quando finalmente sente riconobbe quel suono debole e lontano, il cuore torna balzargli in petto. Si protese dalla forcella dei grossi rami su cui era appollaiato e guardnella direzione da cui erano venuti, verso nord.
A parte alcuni altissimi cirri, il cielo del mattino era limpido e blu. Sean alzil binocolo e cerclungo lrizzonte, appena sopra le cime degli alti alberi.
Il suono lontano crebbe di volume, dandogli undea della direzione in cui concentrarsi. Infine, improvvisamente, una forma scura si materializznelle lenti e sentuna feroce stretta alla bocca dello stomaco.
Come un insetto gigantesco e nocivo, lo Hind incrociava a naso in gia pochi metri dalle cime pialte del bosco. Era ancora a qualche chilometro, ma si dirigeva decisamente verso llbero su cui si trovava Sean.
IL GENERALE CINA era seduto sul seggiolino del cannoniere di bordo dello Hind, e scrutava oltre il parabrezza corazzato. Lria del primo mattino aveva una trasparenza cristallina. I raggi del sole, ancora basso sullrizzonte, accendevano ogni dettaglio del paesaggio dna radiosa luce dro.
Sebbene volasse gida alcune ore sulllicottero appena catturato,
non si era ancora abituato alla straordinaria sensazione di onnipotenza
che il posto del cannoniere di bordo suscitava in lui. Dalllto osservava
ogni creatura vivente e sapeva dvere potere di vita e di morte su
chiunque riuscisse a vedere. Con una leggerissima pressione dellndice
188
avrebbe potuto inviare un nugolo di proiettili esplosivi a distruggere qualsiasi obiettivo. Semplicemente premendo un tasto sul quadro di comando, poteva scegliere uno qualsiasi degli armamenti alternativi: i razzi ariaaria o i missili. La potenza di fuoco di cui ora disponeva era la piterrificante che avesse mai maneggiato. Quella macchina gli dava un potere pressochdivino.
Allnizio crano stati gravi problemi da risolvere. Non poteva contare sulla collaborazione del pilota russo e degli altri membri dellquipaggio catturato. Erano ostili e inaffidabili e sapeva bene che avrebbero approfittato della prima occasione per fuggire o per sabotare il prezioso velivolo.
Ma il generale aveva comunque risolto la faccenda. Poche ore dopo la cattura dello Hind, aveva trasmesso un lungo messaggio in codice al proprietario di una piantagione di tnel Malawi che era vicedirettore dei servizi di informazione della Renamo. Nel giro di poche ore, un pilota scelto delleronautica militare portoghese e due tecnici con migliaia di ore di volo allttivo si erano imbarcati su un aereo di linea della TAP per lfrica. Quella stessa notte, un bimotore Beechcraft della Renamo aveva condotto il pilota portoghese e i due tecnici a una pista dtterraggio segreta nel territorio selvaggio a ovest delle montagne di Gorongosa.
Fino a poco tempo prima, non sarebbe stata necessaria quella complicata procedura per trovare e trasportare uomini e mezzi. Invece di un piccolo aereo privato, avrebbero avuto a disposizione un elicottero Puma con le insegne del Sudafrica. In quei giorni, il presidente marxista del Frelimo, Samora Machel, ospitava i guerriglieri dellfrican National Congress e permetteva loro di usare il Mozambico come base per i loro attacchi terroristici contro la popolazione civile del Sudafrica. Per ritorsione i sudafricani fornivano il loro completo appoggio ai guerriglieri della Renamo che tentavano di rovesciare il governo di Machel.
In seguito, per con grande sgomento dei vertici della Renamo, Machel e Botha, presidente della Repubblica Sudafricana, avevano firmato un accordo, il cui primo risultato era stato una drastica riduzione degli aiuti alla Renamo da parte del Sudafrica, in cambio dellspulsione dei terroristi dellNC dal Mozambico.
Tutto cirisaliva a pochi mesi prima, e il generale Cina era infuriato come tutti gli altri comandanti della Renamo. Nei magazzini le scorte di cibo e armi diminuivano rapidamente, senza prospettive di rifornimenti. Ben presto i guerriglieri sarebbero stati costretti a vivere di saccheggio, ai danni di un Paese gidevastato da dodici anni di guerra civile.

Tra tutti i comandanti della Renamo, il generale Cina negli anni si era dimostrato il pipieno di risorse. La sua era la piforte delle tre divisioni della Renamo. La distruzione dello squadrone di elicotteri russi, con la cattura di uno di essi, aveva enormemente accresciuto il suo prestigio e la sua importanza, mentre il possesso dello straordinario apparecchio con cui ora scorrazzava nei cieli lo poneva in una posizione di potere unica.
Tuttavia, proprio in quel frangente, mentre ciosi trovava a bordo delllicottero, il generale Cina era visibilmente preoccupato: voleva arrivare puntuale allppuntamento fissato per radio col generale Tippu Tip, comandante della divisione meridionale della Renamo.
Generale, ho avvistato il villaggio disse il pilota portoghese nellnterfono.
Eh gi lo vedo ancho rispose Cina. Avviciniamoci. Mentre lo Hind virava puntando verso llbero dove si trovava Sean,
questi cercdi nascondersi il meglio possibile dietro le foglie, appiattendosi contro il tronco, e si mise a osservare con vivo interesse llicottero.
Capiva bene che la loro sopravvivenza dipendeva in ultima analisi dalla possibilitdi scoprire in quella macchina blindata qualche difetto, qualche punto debole, ma non ne trov Llicottero era invulnerabile, salvo le prese dria dei turbo. Forse solo un eccellente tiratore, da vicino, avrebbe potuto sparare una raffica di mitra per danneggiare le alette della turbina, provocando uno squilibrio che in pochi secondi avrebbe prodotto vibrazioni tali da far andare in pezzi il motore.
Ci vuole un gran tiratore, e una grandissima dose di fortuna borbottSean guardando in su con gli occhi strizzati. Per un attimo la calotta del cannoniere diventtrasparente e Sean riconobbe il generale Cina. Basco alla sgherra, occhiali da sole: nel vederlo, un empito ddio gli attanaglile viscere. Era lomo a cui senza tema di errore poteva attribuire la morte di Job e tanti altri dolori e sofferenze.
Dio, quanto ti vorrei avere tra le mani ringhiSean.
Cina sembravvertire la forza del suo odio, perchgirappena la
testa e scrutllbero di Sean, che cercdi farsi piccolo piccolo sotto il lampo di quegli occhiali a specchio.
Poi di colpo lo Hind vire si allontan mentre lo spostamento dria del rotore faceva turbinare le foglie delllbero. Sean resta guardare lpparecchio che si allontanava, finchscomparve del tutto.
Allora scese dalllbero. Matatu aveva spento il fuoco appena udito llicottero, ma la polentina di mais aveva fatto in tempo a cuocere.
Mangeremo in marcia decretSean.
Claudia imprecfra s ma si rialzin piedi. Tutti i muscoli delle gambe e della schiena le dolevano per la marcia forzata.
Mi spiace, bellezza disse Sean, cingendole la spalla col braccio e
stringendola a s Cina atterrato a tre chilometri scarsi da qui, dove
possiamo star certi che ha delle truppe. Bisogna tagliare la corda. Mangiarono la polentina salata e appiccicosa con le mani e poi si sciacquarono la bocca con della fanghiglia che sapeva di alghe.
Dra in avanti sarla terra a nutrirci le disse Sean, e sentiremo
il fiato di Cina sulla nuca. Lo HIND ATTERRO nella strada principale del villaggio di Dombe. Il villaggio era costituito da non pidi una ventina di casupole abbandonate da tempo. Gli edifici sulla strada erano stati un tempo botteghe che vendevano di tutto, gestite da mercanti ind PATEL & PATEL, Si leggeva ancora su un cartello sghembo tra due insegne rosse della CocaCola. La strada era piena di spazzatura ed erbacce.
Tra le case abbandonate erano appostati una cinquantina di soldati.
Indossavano lniforme assortita ed eclettica dei guerriglieri africani.
Lo Hind si possulla strada polverosa e il pilota tolse gas alle turbine. Il generale Cina alzla calotta antiproiettile, saltagilmente a terra e si girverso il gruppo di uomini in attesa sulla veranda di un negozio.
Tippu Tip! grid aprendo le braccia con gesto fraterno. Come sono contento di rivederti! Alzava la voce per sovrastare il fracasso delllicottero.
Il generale Tippu Tip scese i tre gradini per andargli incontro, anche lui a braccia aperte. Si abbracciarono con tutta lpocrisia di acerrimi rivali i quali ben sanno che un giorno magari si faranno la pelle. Vecchio amico mio! gli disse Cina.
Tippu Tip non era il vero nome del generale, naturalmente. Lveva solo scelto come nome di battaglia: si trattava del nome di uno dei pifamigerati trafficanti arabi ottocenteschi di avorio e di schiavi. Tuttavia, sia il nome sia le implicazioni gli si confacevano perfettamente. Era basso, ma di struttura robustissima. Il suo torace sembrava quello di un gorilla e anche le braccia parevano confermare lmpressione: le nocche delle dita gli arrivavano alle ginocchia. La testa sembrava uno di quei macigni di granito che in Rhodesia si trovano in cima a pinnacoli di arenaria. Se lra rapata: ma la barba era enorme, nerissima, lanuginosa, e gli copriva il petto. Fronte e naso erano larghi e le labbra piene e carnose.
La tua visita profuma di mimose la mia giornata disse in shangane
190 , 191
guardando, oltre Cina, il grosso elicottero da cui era sbarcato. Lnvidia
di Tippu Tip era cosevidente che a Cina pareva di fiutarla intorno,
come zolfo bruciato che ammorbasse lria.
Tippu Tip si riscosse e rise senza alcun motivo apparente. Mi hanno
raccontato che hai distrutto lo squadrone e catturato un elicottero, e io
ho detto: ina un leone fra gli uomini ed mio fratello Sulla veranda crano gile sedie pronte per loro. Due giovani donne
di Tippu Tip servirono birra in ciotole di terracotta. Erano due ragazzette giovanissime, carine, dagli occhi grandi grandi. A Tippu Tip piacevano le donne, e procurava di esserne sempre circondato. Era una delle
sue debolezze, pensCina con un sorrisetto di superiorit Le due
ragazzine attirarono la sua attenzione solo per un attimo: poi torna
dedicarsi allspite.
E a te come vanno le cose, fratello mio? chiese Cina. Ho sentito
dire che hai preso per il collo il Frelimo e gli hai ricacciato la testa tra le
gambe, cosche possano ammirare il loro stesso fondamento. E vero? Non era vero, ovviamente. Cina sapeva che negli ultimi mesi Tippu
Tip aveva subito gravi rovesci, perdendo uomini e territori nel sud, ma
in quel momento si limita ridacchiare, annuendo soddisfatto.
Chiacchierarono amabilmente sorseggiando la loro birra, ridendo
allegri ma sorvegliandosi come leoni intorno alla preda, sempre pronti
ad attaccare o difendersi, finchCina mormor Sono contento di
sentire che le cose ti vanno cosbene. Sono venuto a vedere se per caso
il mio elicottero ti puservire contro il Frelimo, ma vedo bene che non
hai nessun bisogno di aiuto da parte mia concluse con un gesto di
deplorazione.
Era una mossa machiavellica che Tippu Tip non si aspettava, e che lo
lascidisorientato, mentre Cina rideva sotto i baffi. Il generale sapeva
benissimo che sarebbe stato un grave errore chiedere apertamente assistenza a una persona del genere. Tippu Tip aveva un fiuto da iena per
ogni debolezza altrui. Invece Cina gli aveva fatto balenare lsca dello
Hind sotto gli occhi, per poi farla sparire con mossa astuta.
Tippu Tip sbattle palpebre e dietro il sorriso fisso si mise ad architettare una risposta. Anche lui non gradiva affatto ammettere debolezze
con uno che le avrebbe cinicamente sfruttate, perla macchina volante
lo faceva addirittura sbavare di invidia.
Liuto del fratello sempre gradito contraddisse amabilmente,
e soprattutto di un fratello che cavalca i cieli sul suo henscipersonale. Poi subito continu E c forse qualche piccolo servigio che
posso offrire in cambio?
ecchia volpepensCina, ammirando il suo stile. a capito che
mi serve qualcosa da lui.Ed entrambi si ritirarono, alla maniera africana, dietro un altro schermo di banalite scherzi, tornando allrgomento principale in maniera alquanto circonvoluta.
Ho teso una trappola al Frelimo si vantTippu Tip. Mi sono
ritirato dalle foreste del Save. In realtera stato scacciato da quelle
preziosissime riserve di legname da unffensiva mai cosdecisa del
Frelimo.
Che grande astuzia da parte tua concordCina, lasciando affiorare il sarcasmo. Bella trappola lasciare le foreste al Frelimo, e ben
stupidi i nemici a cascarci. Le foreste del Rio Save erano un vero e proprio tesoro nazionale.
Crano i bellissimi mogani rhodesiani, dai tronchi del diametro di un
metro e mezzo, e il piraro e pregiato degli alberi africani, il tamboti o
sandalo africano, col suo legno profumato, dalle fantastiche venature.
Probabilmente in tutto il continente non era possibile trovare unguale
concentrazione di legni duri. Le foreste costituivano lltima risorsa
naturale di quella terra devastata. Per primi erano stati sterminati i
grandi branchi di elefanti, poi mitragliati dallria rinoceronti e bufali.
Solo le foreste restavano intatte.
Ma il governo del Mozambico era disperatamente a corto di valuta
pregiata, anche pidegli altri Paesi africani di recente indipendenza.
Per oltre dieci anni si era trascinata una guerra che aveva stremato
lconomia. Le foreste erano lnico bene vendibile a pronti contanti.
Sono arrivati lcon unrmata di lavoratori forzati, venti o forse
trentamila schiavi disse Tippu Tip.
Costanti? chiese Cina con interesse. E dove li hanno scovati? Hanno spazzato via dalla terra gli ultimi contadini e svuotato i
campi profughi, ripulito di vagabondi e disoccupati le vie di Maputo. Lo
chiamano rogramma di piena occupazione E tu hai lasciato che il Frelimo facesse una cosa del genere? chiese
Cina. Non era la sorte dei lavoratori che gli interessava, bensquella dei
tronchi di tamboti, che valevano cinquantamila dollari lno e arricchivano il Frelimo, dacchaveva messo le mani su quelle centinaia di
migliaia di ettari di foresta.
Ma certo che glielo lascio fare disse Tippu Tip. Tanto non possono portar via il legname finchnon hanno ricostruito strade e ferrovia. Lo stanno accumulando lungo i binari, e i miei esploratori contano i
tronchi uno per uno. Il generale fece vedere a Cina le colonnine di
cifre annotate con cura in un quadernetto.

192 193
Cina lesse impassibile il totale, ma dietro le lenti a specchio dei suoi
occhiali da sole i suoi occhi ebbero un lampo. La somma in dollari
bastava a finanziare altri cinque anni di guerra, a comprare llleanza di
intere nazioni, a elevare alla presidenza a vita del Paese un modesto
signore della guerra.
Ed quasi giunta lra che io riconquisti le foreste del Rio Save e
raccolga i frutti graziosamente accumulati per me dal Frelimo disse
Tippu Tip.
Ma come farai a esportare il raccolto? Un tronco di tamboti pesa
cento tonnellate. Chi te lo comprer 11 deposito pimeridionale a soli cinquanta chilometri dal fiume
Limpopo, ossia dal confine sudafricano. I sudafricani non ci aiutano pi hanno firmato un trattato col
Mozambico osservCina.
I trattati sono pezzi di carta dichiarTippu Tip con un gesto
sprezzante. Qui si parla di mezzo miliardo di dollari di legname. Ho
giricevuto ampie assicurazioni dai nostri ex alleati meridionali: se
riesco a garantire la consegna, penseranno loro al trasporto oltre confine e pagheranno in Svizzera. Snterruppe un momento. Il Frelimo
ha tagliato e ammucchiato gli alberi: a me resta solo da consegnarli e
incassare. E magari vorresti lppoggio del mio elicottero nellperazione? suggerCina.
Tippu Tip fece finta di prendere in considerazione la proposta, poi
annue rispose: Certo ti ricompenserei per il tuo aiuto, con una
modesta percentuale sul valore del legname catturato
Modesto un termine che non mi piace granchsospirCina.
Preferisco lguaglianza socialista. Si fa a met Tippu Tip parve addolorato e alzle braccia in segno di protesta.
Sii ragionevole, fratello mio. Per unltra ora discussero animatamente, avvicinandosi pian piano a un accordo circa lo sfruttamento
privato di una ricchezza nazionale e il destino di decine di migliaia di
lavoratori coatti.
I miei esploratori mi dicono che i tagliaboschi sono quasi allo
stremo delle loro energie osserva un certo punto Tippu Tip Il
Frelimo li ha nutriti cosmale che ormai non reggono pialla fatica. Ne
muoiono centinaia al giorno, e tagliano metdel legname che tagliavano due mesi fa. Dunque non piil caso di attendere, anzi conviene
attaccare immediatamente, prima dellnizio delle piogge. In pochi minuti concordarono i particolari dellzione congiunta e poi

194

Cina disse come per caso: Ci sarebbe unltra cosetta Il suo tono
mise Tippu Tip sullvviso: doveva trattarsi di una faccenda importante.
Si chinsulla sedia, piazzandosi le manone da grizzly sulle ginocchia.
Sto correndo dietro a un gruppetto di fuggitivi bianchi. Sembra che
stiano cercando di raggiungere il confine sudafricano proseguCina, e
diede una sommaria descrizione del gruppo di Sean. Poi concluse:
Vorrei che tu allertassi i tuoi uomini schierati tra qua e il Limpopo.
Cosse li vedono li prendono
Un uomo e una giovane donna bianca. Sembra interessante, fratello disse pensoso Tippu Tip.
Lomo il piimportante. La donna americana e puavere un
certo valore come ostaggio, ma per il resto significa poco. Per me le donne significano sempre qualcosa lo contraddisse
Tippu Tip, soprattutto se sono giovani e bianche. Allora facciamo un
altro accordo, fratello. Ti aiuto a prendere i fuggiaschi, poi ti do lomo
e mi tengo la donna, dccordo? Cina ci pensun attimo e poi annu Benissimo, tientela pure, ma
voglio lomo vivo e incolume. Esattamente come io voglio la donna dichiarridacchiando Tippu
Tip. Dunque, anche su questo siamo dccordo. Tese la destra e
Cina la strinse. Entrambi, guardandosi negli occhi, sapevano bene che
era un gesto senza significato. Il loro accordo sarebbe stato onorato solo
finchconveniva a entrambi: in caso contrario lvrebbero violato senza
il minimo rimorso.
E adesso parlami di questa giovane donna bianca lo sollecit Tippu Tip. Dove stata vista lltima volta, e che provvedimenti hai
preso per catturarla? Lltima loro posizione conosciuta era qui disse Cina indicando
un punto sulla carta geografica poco pia nord della ferrovia di Beira.
Ma lnformazione risale a tre giorni fa. A questra potrebbero essere
dovunque su questa direttrice continu indicandola sulla carta. Se
tu organizzi una rete piavanti finiranno per incapparvi. Quanti uomini
puoi impiegare? Tippu Tip alzle spalle. Ho gitre compagnie lungo il Rio Save, a
sorvegliare il disboscamento. Se questi bianchi cercano di raggiungere il
confine sul Limpopo, dovranno attraversare non solo le mie linee ma
anche quelle del Frelimo. Ora comunque avvertiri miei uomini di
stare con gli occhi aperti. Cina parlin tono autoritario e deciso. Avverti anche i tuoi capitani
di tenersi bene in guardia: il bianco un soldato molto in gamba. Alla
fine della guerra in Rhodesia comandava gli Scout di Ballantyne. E Courteney? intervenne Tippu Tip. Me lo ricordo molto
bene. Poi si mise a ridacchiare. Ma certo, era lui che comandava
lttacco al tuo campo dddestramento! Non mi stupisco che tu voglia
mettergli le mani addosso. E una storia vecchissima la tua col colonnello
Courteney. Hai la memoria lunga, fratello. Sdisse Cina toccandosi lrecchio. Sono passati tanti anni e ci
vuole una bella memoria, ma si sa che la vendetta un piatto che va
gustato freddo. Cina si alzdalla sedia e tornalllicottero, mentre
Tippu Tip osservava con bramosia la sagoma dello Hind, simile al
mostro mutante di qualche film dellrrore.
Il generale Cina si accomodal posto del cannoniere e chiuse la
calotta. Alzil pollice destro verso Tippu Tip, che era rimasto sulla
veranda della bottega derelitta, poi lo Hind si alzverticalmente sul
villaggio girando il muso a nord.

PER TUTrA LA MATTINA Matatu li guidin direzione sud, attraverso
campagne abbandonate e villaggi deserti.
Claudia faceva fatica a tenere il ritmo. Dalla sera prima trottavano
quasi senza soste, e lei stava giungendo ai limiti della resistenza. I suoi
passi erano meccanici e pesanti e, benchcercasse di tenere il ritmo
degli altri, si accorgeva che continuava a rimanere indietro, come una
bambola con la molla scarica. A un certo punto per fortuna Sean si
volte si fermad aspettarla.
Scusami sussurrlei, e Sean guardil cielo.
Dobbiamo andare avanti rispose, e lei ripartarrancandogli alle
calcagna .
Poco dopo mezzogiorno risentirono lo Hind. Il rumore era molto
lontano e svanrapidamente verso nord.
Sean prese per il braccio Claudia che vacillava e la sorresse.
Bravissima le disse gentilmente. Mi spiace di averti costretto a
questa marcia massacrante, ma cosalmeno abbiamo guadagnato terreno. Cina non pensermai che siamo gicosa sud. E andato a
cercarci molto pia nord, sicchadesso possiamo riposare. La guidverso un boschetto di basse acacie dai rami spinosi che
formavano un riparo naturale. Esausta, Claudia si lascicadere sul duro
terreno e lgiacque immobile, mentre Sean si accucciava davanti a lei
togliendole scarpe e calze.
Adesso sche ti sono venuti i piedi duri commentmassaggiandoglieli delicatamente. Sei diventata forte come uno Scout di Ballantyne

196

e due volte picoraggiosa. Ma lei non riuscnemmeno a ricambiare il
complimento con un sorriso.
Claudia chiuse gli occhi. Le sembrdi averli riaperti subito dopo, ma
poi notche la luce era cambiata. Crano gile ombre lunghe del tardo
pomeriggio, e anche il caldo non era picosferoce. Si rizza sedere.
Sean stava cucinando su un fuocherello di legna secca. La guard
Hai fame? le chiese poi.
Da morire. Ecco la cena disse porgendole la gavetta.
Che roba chiese lei sospettosa, guardando il gomitolo di salsicciotti nerastri grossi come il mignolo.
Non far domande ribattSean. Mangia. Cautamente Claudia ne addentuno e si ritrova masticare una
specie di poltiglia che sapeva di spinaci. Si impose di trangugiarla.
Prendine un altro. Grazie no. Sono pieni di proteine. Non puoi marciare a stomaco vuoto. Apri la
bocca. Lmbocc dividendo il pasto con lei.
Quando la gavetta fu vuota, Claudia chiese unltra volta: Allora,
cosa mi hai propinato? Ma lui non le rispose.
Mentre Alfonso procedeva a preparare la radio, Matatu scivolsilenziosamente tra loro. Aveva in mano un cilindro di corteccia appena
strappata, con le estremitturate con dellrba secca. Lui e Sean confabularono brevemente, con faccia preoccupata.
Cosa c? chiese subito Claudia.
Matatu ha visto molte tracce piavanti. Pare che da queste parti
girino un sacco di pattuglie. Frelimo o Renamo, chiss Non era certo una bella notizia. Li mise a disagio, e Claudia si avvicina Sean, appoggiandosi alla sua spalla. Insieme ascoltarono la radio.
Anche ltere era affollatissimo di comunicazioni.
C qualcosa che bolle in pentola grugnAlfonso concentrandosi
sullpparecchio. Sembrano i reparti del generale Tippu Tip. I reparti di chi? gli chiese Claudia, ma Sean non voleva che si
allarmasse ulteriormente.
Traffico di routine ment e lei si rilasse si mise a osservare
Matatu. Si era avvicinato al fuoco e stava vuotando attentamente nel
tegamino il contenuto del cilindro di corteccia. Non appena Claudia
intuche cosa stava arrostendo si irrigidper lrrore.
E la cosa pidisgustosa che. . . ! Non riusca terminare, e si mise a
Osservare inorridita e affascinata al tempo stesso i grossi bruchi che

197 arrostivano contorcendosi nella gavetta, con i lunghi peli rossastri che bruciacchiavano sfrigolando e fumando.
Matatu si accorse del suo interessamento, prese un occoncinorovente e dopo averlo fatto raffreddare passandolo da una mano allltra glielo offrcon premurosa cortesia.
Riconoscendo i croccanti salsicciotti che aveva appena mangiato Claudia emise un gridolino strozzato e si aggrappal braccio di Sean. Non saranno mica...! boccheggi Non mi avrai dato...! Oh no!
Non posso crederci! Altamente nutrienti le assicurSean. Poi guardlra. Be per
stasera pare che il generale Cina non intenda intrattenerci. Sarmeglio
farfagotto. Quella notte andarono pipiano. Due volte Matatu venne a fermarli avvertito come da un sesto senso dei pericoli che li attendevano. Strisciando avanti era riuscito a sventare ben due imboscate, che avevano evitato con lunghissime deviazioni.
Sono quelli di Tippu Tip brontolAlfonso. Si vede che duna
mano al generale Cina. Sono in agguato su tutti i sentieri. Quando la prima luce del mattino fece impallidire le stelle a oriente, furono costretti a fermarsi. Non possiamo arrischiarci a proseguire di giorno. Matatu, trovaci un bel posto per nasconderci fino a stasera mormorSean.
Nella marcia notturna erano penetrati in una zona di vlei paludosi che preannunciavano la vicinanza del Rio Save, e ora Matatu li guidapposta nellrba alta degli acquitrini. Attraversarono con lcqua fino al ginocchio le pianure inondate, passando da una laguna allltra fra nuvole grigie di zanzare. Sean in retroguardia provvedeva a raddrizzare meticolosamente gli steli drba che avevano piegato.
Qualche centinaio di metri piavanti Matatu avvistunsoletta che emergeva di pochi centimetri dallcqua, e come vi mise il piede le canne si agitarono, scosse da una massa che le attraversava a gran velocit
Claudia strillper lo spavento. Certo erano incappati in qualche mortale imboscata della Renamo! Poi vide Matatu gettarsi tra le canne con un acuto grido di guerra, e dibattersi lottando con un essere scaglioso due volte pigrosso di lui. Sean corse ad aiutarlo e i due si misero a pugnalare la bestiaccia, che poi tirarono fuori dalle canne. Era un lucertolone grigio, lungo un popidi due metri, con una grossa coda che continuava a sbattere di qua e di l
Cos? domandClaudia.
La leccornia preferita di Matatu. Sean si strofinil coltello sul palmo della mano e comincia spellare il lucertolone.
La carne della coda era bianca come filetto di sogliola, ma Claudia fece una smorfia schifata quando Sean gliene offrun bel boccone.
Tu e Matatu sareste capaci di mangiarvi anche i figli li accus
Senti chi parla. Non sei tu quella che ha appena trangugiato una
gavetta di bruchi del mopani? Sean, non ce la faccio proprio. Cruda! Tu hai giassaggiato il pesce crudo alla giapponese, vero? Mi hai
detto che ti era anche piaciuto. Allora, forza, mangiati questo sashimi
africano! Quando Claudia cedette e lssaggi trovil lucertolone sorprendentemente buono, e la fame sbaraglila schifiltosit
Per una volta lcqua non scarseggiava, e si riempirono la pancia di carne bianca e acqua palustre. Poi si sdraiarono sulle coperte. Lrba alta della palude li proteggeva dal sole cocente: Claudia si sentiva sicura, e si lasciandare allo sfinimento.
Verso mezzogiorno si svegli tendendo lrecchio alllicottero che li cercava. Cina sta perlustrando le rive del fiume davanti a noi sussurrSean. Con lo stomaco contratto per la paura, Claudia sentlo Hind avvicinarsi, con un rombo assordante, e passare poco distante da loro. Poi finalmente se ne andvia.
E tutto finito, cara le disse Sean abbracciandola. Dormi ancora
un po. Claudia si risveglicli nuovo con una sensazione di panico addosso. Non riusciva a muoversi perchqualcuno la teneva ferma e le aveva tappato la bocca con la mano. Girgli occhi e vide la faccia di Sean vicinissima alla sua.
Zitta! le bisbigliallrecchio.
Quando la vide annuire, la lasciandare e si mise sdraiato pancia a
terra per guardare tra lrba alta. Allora anche lei fece lo stesso e contemplla squallida distesa della laguna.
Dapprima non vide niente, poi sentun canto. Era una vocetta tremolante, che cantava una canzone dmore shangane. Subito dopo, si sentirono sciabordare passi leggeri nellcqua fangosa. Poi di colpo la ragazzetta che cantava apparve proprio davanti agli occhi di Claudia.
, Era magra e graziosa: benchi lineamenti fossero dolci e infantili,
aveva i seni grossi e tondi come meloni tsama. Indossava soltanto uno
straccetto sopra le lunghe gambe da cavallino: la sua pelle splendeva
alla luce del tardo pomeriggio come zucchero caramellato. Sembrava

:, 199
selvaggia e magica come uno spirito della foresta e Claudia ne rimase immediatamente incantata.
Nella destra la ragazza impugnava una rudimentale fiocina di canna.
Nellttraversare le acque della palude la reggeva alta e pronta a colpire.
A un tratto la canzone le morsulle labbra e per un attimo si immobilizz Poi si lanciin un bellffondo, con grazia da danzatrice. La fiocina si flesse sotto la sua mano e con un gridolino di gioia la ragazza tirfuori dallcqua un grosso e viscido pescegatto, che si contorceva, boccheggiando e agitando i barbigli. La ragazza gli diede una bastonata sul cranio piatto e lo ficcin una specie di bisaccia di vimini che portava appesa alla vita.
Si sciacqule piccole mani dal palmo rosato, riprese la fiocina e si rimise a pescare, puntando dritta verso lsoletta su cui Sean e gli altri giacevano nascosti dallrba. Dmprovviso alzlo sguardo, direttamente negli occhi di Claudia. Si fissarono per un attimo solo, poi la ragazzina si gire scappvia. Ma giSean le correva dietro, mentre anche Matatu e Alfonso sbucavano saltellando dallrba per unirsi allnseguimento.
La ragazza era giin mezzo alla laguna quando la raggiunsero. Cercinvano una via di scampo, ma da tutte le parti i tre uomini le sbarravano la strada. Alla fine si ferm con gli occhi sgranati e ansimando per il terrore, ma impugnando la fiocina, risoluta a difendersi. Peril suo coraggio non serviva: era come un gatto circondato dai lupi.
Matatu finse di aggredirla sul fianco e, appena la ragazza si gire gli rivolse contro la fiocina, Sean le si slanciaddosso, disarmandola e sollevandola di peso sulla spalla. Mentre lei si dibatteva, smaniando e scalciando, la riportallsola e la scaricsullrba asciutta. Restl accucciata e tremante, a fissare gli uomini che la circondavano. Sean le rivolse la parola con voce calma e rassicurante, ma dapprima la ragazza non gli rispose. Poi lnterrogAlfonso, e appena capche era della sua stessa triblei parve rilassarsi lievemente. Dopo qualche esitazione si mise a rispondere a sussurri.
Cosa sta dicendo? Claudia non riusciva a reprimere la sua preoccupazione.
Che venuta qui nella palude per nascondersi ai soldati rispose
Sean. Il Frelimo ha catturato la sua famiglia per servirsene come
manodopera: stanno tagliando gli alberi della foresta. Lei riuscita a
scappare. Interrogarono la ragazzina per quasi unra. Quantra lontano il fiume? Crano guadi? Quanti soldati sorvegliavano le rive? Via via che rispondeva a tutte quelle domande, la ragazza sembrrincuorarsi un po Guardava Claudia, di cui avvertiva la simpatia, con fiducia patetica e infantile.
Io parlo un poinglese, signora le sussurrinfine, e Claudia ne fu sbalordita.
Dove hai imparato? Alla missione, prima che i soldati venissero a bruciarla e a uccidere
le suore. Parli bene le sorrise Claudia. Come ti chiami, bimba? Miriam, signora. Non far troppa amicizia con lei lmmon severo, Sean.
E una piccina adorabile. Sean stava per ribattere qualcosa, poi ci ripense guardil sole che
tramontava. Maledizione, abbiamo perso lppuntamento via radio
con Cina. Prepariamoci a partire. In due minuti prepararono gli zaini e se li caricarono in spalla, dopo
di che Claudia chiese: E la ragazza? La lasciamo qua rispose Sean, ma qualcosa nel suo tono, nel suo modo di distogliere gli occhi, preoccupClaudia. Fece per seguirlo mentre lui entrava nellcqua, ma subito si ferme si voltindietro. La ragazzetta era ancora accucciata sullrba e guardava Claudia con aria triste. Matatu era in piedi dietro di lei, col coltello in mano.
Claudia cape fu travolta da un empito di gelida ira.
Sean! gridcon voce terribile. Cosa hai intenzione di fare a
quella bambina? Tu non pensarci le rispose lui bruscamente.
Tu hai intenzione di assassinarla! strillla ragazza con voce
vibrante di orrore.
Ascolta, Claudia, non possiamo lasciarla qua. Se la prendessero

quelli della Renamo... Bastardo! gli urllei in faccia. Sei malvagio come un qualunque
tagliagole della Renamo, come il generale Cina! Questa una terra crudele. Non possiamo permetterci la follia della
compassione. Claudia aveva una gran voglia di aggredirlo fisicamente; strinse i pugni, lottando per controllarsi, ma la sua voce era ancora uno strillo acuto: Solo coscienza e compassione ci distinguono dagli animali ribatt Poi trasse un profondo sospiro e con voce fredda e determinata disse: La porteremo con noi
Con noi? le fece eco Sean.
2n2
Proprio cos Visto che non possiamo lasciarla andare, lnica
soluzione. Sean aprla bocca, poi la richiuse e guardla ragazzina negra, che aveva capito qualcosa della discussione, cioche ne andava della sua vita, e che Claudia era dalla sua parte. Quando Sean vide lspressione della ragazzetta fu improvvisamente travolto dal disgusto di s Claudia lo stava rammollendo, pens poi sorrise e scosse la testa. Forse lo stava soltanto rendendo umano.
Dccordo disse sorridendo ancora. Viene con noi, ma a condizione che tu mi perdoni e mi dia un bel bacio. Il bacio fu breve, freddo. Sean capche ci sarebbe voluto del tempo per farle dimenticare la faccenda. Poi Claudia si volte si avvicinalla ragazzina. Miriam lbbraccigrata.
Metti via il coltello ordinSean a Matatu. La ragazza viene con noi. Matatu rotegli occhi in segno di disapprovazione.
Mentre Miriam si riaggiustava il perizoma intorno alla vita, il sergente Alfonso la studicon interesse. Era evidente che non era scontento di risparmiare la ragazza. Claudia, che non gradiva quelltteggiamento, aprlo zainetto e tirfuori per la sua protetta lnica camicia di ricambio che aveva, una casacca mimetica, proveniente dai magazzini della Renamo.
A Miriam arrivava a metcoscia, soddisfacendo il senso del decoro di Claudia. La ragazzina era contenta come una pasqua. Terrorizzata fino un attimo prima, ora si pavoneggiava nel suo nuovo indumento.
Solo allora la ragazza capche la portavano via, e si divincolcon
accenti di protesta appassionata, balbettando frasi smozzicate. Maledizione! esplose Sean. Adesso sche siamo nei guai! Che cosa c? chiese Claudia.
Non sola. Ha due fratellini nascosti nella palude. Un maschio e una femmina cospiccoli da non potersela cavare da soli. Dannazione!
Dannazione! ripetamaramente Sean. E adesso che cosa diavolo
facciamo? Ci portiamo dietro anche loro stabilsemplicemente Claudia.
!1l Due bambocci! Sei matta? Non siamo mica un orfanotrofio! : Vuoi che ricominciamo da capo? Claudia voltle spalle a Sean e
prese per mano Miriam. Dove s鏮o nascosti i bambini? Forza, andia. moaprenderli. 203 Vieni, signora. Ti faccio vedere. Miriam la guidattraverso lcquitrino. Era quasi buio quando raggiunsero lsolotto dove Miriam aveva nascosto i bambini, dietro un folto intrico di papiri. Scostando gli steli verdi apparvero due paia di occhioni neri che li fissavano come piccoli gufi dal nido. Il maschietto aveva cinque o sei anni di et era magro magro e tremante di paura; la femminuccia non aveva pidi quattro anni, e Claudia toccandola lanciunsclamazione.
Ma scotta! Questa bambina malata! La piccola non riusciva nemmeno a stare in piedi: giaceva raggomitolata come un gattino moribondo, tremando e gemendo piano.
Ha la malaria disse Sean accucciandosi vicino alla bimbetta.
Nello zaino c del chinino disse Claudia affrettandosi a cercarlo.
Questa pura follia ringhiSean. Non possiamo assolutamente
portarli con noi! Vuoi star zitto? berciClaudia. Quante pillole di chinino bisognerdarle? Le istruzioni dicono: er bambini sotto i sei anni, consultare il medico Grazie tante... gliene dardue. Mentre si occupavano della piccina, Claudia domanda Miriam:
Come si chiamano? La risposta fu coslunga e complicata che perfino Claudia si scoraggi Ma si riprese in fretta. Non riuscirmai a pronunciarlo disse
infine. Li chiamerTopolino e Minnie.
Guarda che Walt Disney ti fa causa lvvertSean, ma lei non gli bade avvolse Minnie nella sua coperta.
Dovrai portarla tu disse Claudia a Sean, in un tono che non ammetteva repliche.
Se mi piscia addosso, giuro che le torco il collo ribattSean con altrettanta risolutezza.
E Alfonso puportare Topolino. Claudia aveva superato lsaurimento quasi letargico di poche ore prima, ed era efficiente e sicura di scome Sean non lveva pivista dopo la morte di Job.
Sean si assicuralla schiena la coperta con dentro il corpicino della bambina, che non pesava quasi niente e che, febbricitante comra, gli scaldava la schiena come una borsa dcqua calda. Fin dalla prima infanzia dovevano averla portata in giro in quel modo, sicchsubito si tranquillizze si mise a dormire. Non riesco ancora a credere che sia capitato a me brontolSean ridiscendendo nella palude.
Prima di mezzanotte Miriam sra gimostrata di unncomparabile
utilit compensando abbondantemente il fastidio di portarsi dietro i
due piccini. Conosceva benissimo la zona delle paludi e il fiume, e li
204
guidsicura per il labirinto di acquitrini e isolette, imboccando scorciatoie segrete che risparmiarono a Matatu ore e ore di faticose esplorazioni. Poco dopo mezzanotte, Miriam li condusse sulla riva del Rio Save indicando il punto in cui si poteva guadarlo.
Questo il momento pipericoloso sussurrSean. Cina ha
perlustrato il fiume tutto il giorno con llicottero e tornerdi sicuro alle
prime luci delllba. Dobbiamo passare sullltra sponda e allontanarci
il pipossibile da qui prima che sorga il sole. Attraversarono il fiume tenendosi aggrappati lno allltro. Senza questo accorgimento le donne sarebbero certo state trascinate via dalla corrente. Ma anche cosil guado fu difficile, e quando misero piede sullltra riva erano tutti pressochesausti. Tuttavia, Sean non lasciriposare la compagnia pidi pochi minuti, poi costrinse subito tutti a rimettersi in marcia e a penetrare nella foresta.
Prima delllba dobbiamo essere ben lontani dal fiume. Cina verr a cercarci non appena spunta il sole. SEAN Sl RESE CONTO che Claudia non sarebbe riuscita a tenere quel passo ancora a lungo. Aveva le gambe molli per la stanchezza, e si vedeva che le caviglie stavano per cederle da un momento allltro.
Bisognava assolutamente farla riposare un po anche se non si era mai lamentata, mai una volta nelle lunghe ore di tortura da che si erano allontanati dal fiume.
Sorrise intenerito al ricordo della ragazza viziata e arrogante scesa dal Boeing alleroporto di Harare... quanti secoli prima? Questa era una donna diversa, dura, decisa, sprezzante di ogni pericolo. Sean sapeva che non si sarebbe mai arresa. Le battsulla spalla.
Rallenta, pastorella, ci fermiamo un po La donna smise di correre, e lui le cinse le spalle per sorreggerla. Lo
sai che sei davvero fenomenale? La fece sedere appoggiata al tronco di un albero.
Dammi Minnie. E ora di farle prendere il chinino. La voce di Claudia era rauca per la stanchezza. Sean tirfuori la bimba dalla coperta che portava in spalla e la passa Claudia.
Alfonso aveva rizzato lntenna della radio. Accucciati accanto a lui, Topolino e Miriam lo guardarono affascinati mentre sintonizzava lpparecchio sulle frequenze della Renamo. Finalmente rimbombfortissima ed eccitata una voce che parlava in shangane.
Ci siamo, ormai siamo vicini, vicinissimi diceva, e la risposta arrivimmediatamente.
205
Continuate a correre cos Non lasciateveli scappare. Richiamatemi
quando li raggiungete. La voce era inconfondibile.
La comunicazione fu interrotta e Sean e Alfonso si scambiarono uno sguardo preoccupato.
Sono vicinissimi ormai disse lo shangane. Non riusciremo pia
staccarli. Da solo potresti anche cavartela osservSean.
Alfonso esit guardando Miriam che gli stava a fianco. La ragazza
shangane lo fissava con espressione aperta e fiduciosa, e Alfonso tossicchigrattandosi la testa imbarazzato.
Resto mormor
Sean fece una risatina e disse in inglese: Benvenuto nel club dei
cuori trafitti. La streghetta non ci ha messo molto a incantarti Alfonso si accigli e Sean torna parlare in shangane: Metti via la radio. Se restiamo tutti insieme, ci conviene trovare un buon posto per aspettare i tuoi fratelli
Sean si voltverso Matatu, che si alzsubito in piedi.
Quello che parlava alla radio era Cina gli disse. I suoi uomini si
vantano dicendo che ci prenderanno tra poco. Vedi un poquanto sono
vicini in realt Intanto noi andiamo a cercare il posto adatto per attenderli al varco. Congedlmino con una pacca affettuosa sulla spalla, e rimase a
guardarlo mentre spariva fra gli alberi. Poi, cercando di soffocare la
propria inquietudine, tornda Claudia. Come sta la nostra malatina? le chiese con studiata leggerezza. Mi sembra giabbastanza
cinguettante. Il chinino fenomenale. Come a confermare la diagnosi, Minnie
Sj miSe il pollice m bocca e guardSean con un timido sorriso. Claudia
rise. Nessuna femmina immune al tuo fascino fatale. E solo una smorfiosa come tutte le altre replicsogghignando
Sean e accarezzla testa lanosa della bambina. Bene, dolcezza, il tuo
cavallino pronto a ripartire. Minnie gli tese fiduciosa le braccine e Sean se la caricin groppa
Claudia si alztutta dolorante e per un attimo si aggrappa lui. Sai
una cosa? Sei una persona molto pibuona di quello che vuoi far
credere. Ti ho imbrogliata, eh? Mi piacerebbe vederti con un bambino tuo gli sussurr
Adesso sche mi fai spaventare sul serio. Andiamo via prima che ti
vengano altre idee del genere. Ma non potfare a meno di pensarci, correndo per la foresta. Avere un figlio da Claudia... Ed ecco che, come a sottolineare ldea, una manina proveniente da dietro gli sfiorla barba, leggera come una farfalla. Minnie gli restituiva la carezza di poco prima. Per un attimo gli venne il magone: riusciva appena a respirare. Le prese la manina, e fu sommerso da unndata di tremenda nostalgia. Mai avrebbe avuto un figlio, ora lo riconobbe, e nemmeno una figlia. Era la fine. Gli inseguitori incalzavano, ormai vicinissimi. Potevano sperare solo di trovare un posto adatto allltima, inutile resistenza. Altro futuro non cra.
Era cospreso dalla malinconia che sbucallo scoperto senza accorgersene. Claudia si fermdi colpo davanti a lui e insieme si guardarono intorno, incerti e perplessi.
La foresta era stata tagliata. Fin dove arrivava lo sguardo non vi erano pialberi pregiati, ma solo una landa desolata, come dopo il passaggio di un terribile uragano, disseminata di ceppi sanguinanti di resina rossa. La terra era rotta e sconvolta dove erano crollati i pesantissimi tronchi. Grossi cumuli di segatura restavano dove i rami erano stati segati e tagliati a misura. Miriam si fermvicino a Sean. E qui che la mia gente stata costretta a lavorare disse sottovoce.
Proprio in quel momento comparve Matatu. Bastava vederlo correre per capire il suo terrore. Lo spettro della morte gli distorceva i lineamenti del viso.
Sono vicinissimi, buana. Li guidano due bravi battitori, non riusciremo a ingannarli. Quanti uomini sono? domandSean, cercando con uno sforzo di scuotersi di dosso la depressione.
Tanti come gli steli drba nella pianura di Serengeti rispose
Matatu. Corrono come lupi affamati. Sean si riscosse e si guardintorno. La radura in cui si trovavano era favorevole ai difensori, perchnon offriva agli attaccanti alcun riparo, salvo i ceppi sparsi alti fino al ginocchio. Il terreno scoperto si estendeva per duecento metri fino a un punto dove erano accatastati rami e foglie ormai secche, che formavano una specie di barricata naturale.
Ci asserragliamo qui decise in fretta Sean, segnalando ad Alfonso di raggiungerlo. Attraversarono di corsa il terreno scoperto, chini, con le due ragazze in mezzo. Miriam tirava il fratellino per il braccio e Alfonso cercava di proteggerli. Non aveva bisogno di ordini: aveva lcchio del soldato per giudicare il terreno, e corse subito verso una catasta di rami che formava una specie di fortino, da cui si dominava la radura nella maniera migliore per sparare ai nemici.
206 207
LLTIMA PREDA
Si sistemarono rapidamente sulla barricata consolidandola con qualche altro grosso ramo, poi controllarono armi e munizioni.
Claudia e Miriam portarono i bambini un popiindietro, dove una piccola trincea naturale e due ceppi particolarmente grossi formavano un riparo. Completati i suoi preparativi, Sean li raggiunse in fretta e si accuccivicino a Claudia.
Appena comincia la sparatoria, prendi Miriam e i bambini e scappa le disse. Vasempre a sud. Ma si accorse che lei scuoteva la testa, stringendo i denti con ostinazione.
Sono stanca di scappare gli disse. Restercon te. Gli posla
mano sul braccio. Non discutere. Sarebbe una perdita di tempo. Aveva ragione, ovviamente. Cercare di proseguire la fuga da sola era insensato, con due bambini da portare e cinquanta guerriglieri alle calcagna. Sean annu
Va bene cedette. Prese la pistola Tokarev che aveva alla cintura
mise il colpo in canna e inserdiligentemente la sicura. Prendila tu. A che cosa servirebbe? domandClaudia, guardando lrma con disgusto.
Non capisci? A fare come Job? Sean annu Meglio che cadere nelle mani di Cina. Lei scosse la testa. Non ci riuscirei gli sussurr Se non ci sar altro da fare, pensaci tu per me. Ci prover ma credo che non ne avril coraggio. Tieni, prendila lo stesso. Con riluttanza, Claudia afferrinfine la pistola e se la mise alla cintola.
Adesso dammi un bacio gli disse.
Il fischio di Matatu interruppe lbbraccio. Ti amo le sussurr Sean allrecchio.
Ti amer .. rispose lei, per tutta lternit La lascie tornstrisciando alla postazione. Si nascose dietro la
catasta di legname accanto a Matatu e si mise a spiare attraverso un pertugio fra due rami il limitare della foresta. Per parecchi minuti non scorse niente, poi fra i tronchi intravide un movimento molto rapido. Una sagoma umana sfreccifuori dal folto gettandosi subito dietro un ceppo. Mezzo secondo dopo un altro uomo sbucdagli alberi cento metri a sinistra e schizzavanti, mentre a destra scattava un terzo guerrigliero della Renamo.
Tre soli mormorSean.
Non intendevano evidentemente esporre altri uomini. I tre avanza208
vano a scatti, mai insieme, abilmente sparpagliati e cauti come vecchi leopardi esperti delle insidie dellsca. Da dietro un ceppo lomo al centro sporse la mano segnalando agli altri dove andare: dunque era il capo, quello da liquidare per primo.
he si avvicini ancora un pochinopensSean. Il Kalashnikov non un fucile di precisione, e non cra da fidarsene troppo oltre i cento metri, sicchattese, ordinando telepaticamente al nemico pipericoloso di avvicinarsi ancora e tenendolo sotto mira.
Il guerrigliero della Renamo saltsu e si mise a correre avanti. Sean vide che era giovane, sui venticinque anni, con due bandoliere di munizioni a tracolla e una intricatissima chioma intrecciata di nastri mimetici. Aveva lineamenti da arabo e carnagione ambrata: un bel ragazzo, solo un postrabico dallcchio sinistro, ciche gli conferiva unspresslone sormona.
bbastanza vicino per notare che era strabico, dunque abbastanza vicino per spararglisi disse Sean. Trasse un gran respiro, appoggilndice al grilletto e fece fuoco. Il guerrigliero cadde tra i cespugli bassi scomparendo alla vista.
Subito dal limitare degli alberi partirono nutrite raffiche di mitra, ma era chiaro, dalla loro inefficacia, che nessuno aveva individuato la posizione di Sean. Ben presto cessarono il fuoco. La Renamo risparmiava munizioni: segno della disciplina e dellsperienza dei combattenti.
uesti ragazzi conoscono il loro mestiere. Cercheranno sicuramente di aggirarciipotizzSean. a da che parte? Destra o sinistra?Gli rispose un impercettibile movimento tra gli alberi. Una squadra era partita, verso destra.
Sean strisciindietro fino a raggiungere il riparo dei cespugli bassi. Poi si alze corse curvo verso destra. Dopo quattrocento metri ricomincia strisciare, prendendo unltra posizione di fronte alla linea degli alberi. Si raggomitoldietro un ceppo e cercdi padroneggiare il respiro, guardando il limite della radura e regolando lrma sul fuoco automatico.
Aveva previsto quasi esattamente la mossa del nemico. I soldati incaricati di aggirarli uscirono dalla foresta cento metri piavanti rispetto a dove si era ritirato lui. Erano otto, e sbucarono tutti insieme, cercando di raggiungere di corsa il riparo della catasta di rami. Sean li lasciarrjvare a metstrada. Li prese dnfilata mentre gli passavano davanti, uno dopo lltro.
Il caposquadra cadde come chi inciampa in un cavo teso, e i due
subito dietro incapparono nella stessa raffica. Uno fu colpito alla spalla,
209
LLTIMA PREDA
lltro alla tempia e restsecco, mentre il cappello da baseball svolazzava in aria come un piccione ferito.
re centri pieni.Sean cambicaricatore, compiaciuto del risultato.
Se ne era aspettato uno, due come massimo.
Gli altri nel frattempo avevano fatto dietrofront e scappavano verso la foresta: attacco interrotto. Sean sparunltra breve raffica e gli sembrdi vedere uno dei fuggitivi ingobbirsi ricevendo il proiettile, ma non cadde e poco dopo spar
Quasi subito altre raffiche esplosero al centro, e Sean torndi corsa ad aiutare Alfonso. Dalla foresta gli sparavano addosso. I proiettili gli sfrecciavano sibilando vicino alla testa, frustate che gli riversavano fiotti di adrenalina in circolo. Abbassil capo e continua correre. Si divertiva: era come fare il surf sullnda del suo stesso terrore.
Intanto al centro infuriava la sparatoria. La Renamo stava cercando di prendere la barricata con un assalto frontale e la squadra offensiva aveva gisuperato la metdella radura quando Sean arriva dare man forte ad Alfonso. Giunti ormai a pochi passi dalla catasta di legna i guerriglieri decisero di sospendere lssalto e si ritirarono correndo a zigzag e cercando di ripararsi dietro i ceppi, mentre i proiettili tempestavano il terreno sotto i loro piedi alzando nubi di polvere.
Due! gridAlfonso a Sean. Ne ho stesi due. Ma giMatatu tirava Sean per il braccio indicandogli il fianco sinistro. Sean fece appena in tempo a vedere unltra squadra tuffarsi al riparo dietro i soliti ceppi. Lttacco frontale e quello da destra erano stati solo diversivi: adesso venivano in massa e nel giro di pochi istanti sarebbero stati circondati senza speranza.
Alfonso! gridSean. Tu resta qui. Io vado dalle donne per
tenerli a bada sul retro. Tanto adesso non attaccheranno pigli rispose in tono noncurante Alfonso. Ormai siamo circondati, aspetteranno lensci Poi
tutto finirin un attimo. Alfonso aveva ragione. Contro lo Hind non avevano nessuna possibilitdi difesa. I trucchi di repertorio erano esauriti.
Sean striscicautamente fino alla buca dove erano nascoste le donne. Claudia aveva Minnie in braccio; alzgli occhi speranzosa quando lo vide comparire.
Siamo completamente circondati le disse secco Sean. Poi alzgli occhi al cielo, dove da un momento allltro poteva risuonare il rombo sibilante dello Hind.
Claudia gli lesse nel pensiero e gli prese la mano. Stesi a terra sotto il torrido sole africano, rimasero in attesa, abbracciati. Non cra piniente da dire, piniente da fare. Impossibile difendersi. Restava solo da attendere che lnevitabile si compisse.
Matatu toccla gamba di Sean, che alzleggermente la testa e sentun rumore: appena piforte dello stormire della brezza pomeridiana tra gli alberi.
Claudia gli strinse fortissimo la mano, conficcandogli le unghie nel palmo. Anche lei aveva sentito. Baciami gli sussurr Per lltima volta. Sean posil mitra, si gire la prese tra le braccia.
Se devo morire sussurrClaudia, sono contenta che sia cos E Sean sentche gli metteva in mano la pistola Tokarev.
Addio, tesoro mio gli disse. Sean sapeva di doverlo fare, ma non sapeva come avrebbe trovato il coraggio.
Lrlo dello Hind stava diventando piacuto e assordante. Tolse la sicura della pistola e llzpiano piano. Claudia aveva chiuso gli occhi e voltato la testa dallltra parte. Un ricciolo madido di sudore le pendeva davanti allrecchio: sotto pulsava lrteria temporale, sollevando ritmicamente la pelle bianca che il ricciolo aveva riparato dal sole. Sean puntla canna della Tokarev alla tempia di lei.
Sullrlo della buca scoppiuna granata. Istintivamente Sean riparClaudia col suo corpo. Per un attimo pensche llicottero avesse aperto il fuoco, ma era impossibile, perchnon si vedeva ancora.
Unltra serie di scoppi crepitin rapida successione, e Sean abbassla pistola e lasciClaudia. Si affaccialla buca e vide che le posizioni della Renamo erano slate investite da un massiccio bombardamento. Le raffiche delle armi sommergevano anche il rumore assordante dello Hind ormai vicino.
Di colpo si trovavano nel bel mezzo di una battaglia, e Sean vide una miriade di sagome correre qua e ltra i ceppi degli alberi tagliati, sparando raffiche di mitra.
E il Frelimo! esulteccitato Matatu, tirando per il braccio Sean.
Solo allora Sean cap La scaramuccia con gli inseguitori aveva messo
in allerta un grosso contingente del Frelimo schierato nelle vicinanze. Dunque adesso i guerriglieri della Renamo si ritrovavano attaccati dalle forze del Frelimo, di gran lunga preponderanti.
Poi vide arrivare di corsa da sinistra una fitta linea di rastrellamento del Frelimo. Le loro tute mimetiche erano a larghe chiazze verdi e brune, ben diverse da quelle tigrate della Renamo. In pochi secondi sarebbero arrivati alla buca. La salvezza era unllusione: lnica differenza era che adesso ci avrebbe pensato il Frelimo a farli fuori.
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LLTIMA PREDA
Proprio mentre stava mirando alla pancia del pivicino soldato, il bersaglio, travolto dal fuoco battente dello Hind, gli fu nascosto da una fontana di terriccio, che ricadde addosso a loro celandoli provvidenzialmente alllicottero nei secondi cruciali del sorvolo.
Adesso il caos era totale: le truppe nemiche si mischiavano nella foresta, razzi e colpi di mortaio facevano strage alla cieca, mentre llicottero librato sul campo di battaglia lo cannoneggiava senza tregua sparando razzi che accrescevano la confusione.
Sean diede una pacca sulla spalla a Matatu. Vaa chiamare Alfonso gli disse. Cerchiamo di tagliare la corda prima che ci veda lo Hind. Sean snterruppe e annuslria, poi si alzin ginocchio per guardare fuori della buca.
Lria era grigia di fumo. Tra le raffiche e il rombo delllicottero Sean udle fiamme crepitare nel sottobosco.
C un incendio! E abbiamo il vento addosso! Un razzo aveva dato fuoco alle cataste di rami secchi, levando un
gran fumo che gili investiva, facendoli lacrimare e tossire.
Non abbiamo scelta, qui si scappa o si arrostisce. Sean si mise in spalla Minnie, che gli si aggrappal collo come una moschina nera. Poi tirsu Claudia. Intanto Alfonso aveva caricato Topolino in spalla, seduto sullo zaino che conteneva la radio: al suo fianco, Miriam si aggrappava al braccio che reggeva il mitra.
Il fumo li avvolse, denso come olio, e si misero a correre disperatamente, cercando di tenersi raggruppati per non perdersi di vista. Facevano.fatica a respirare e non vedevano piil cielo, risultando altrettanto
invisibili ai combattenti e allo Hind che volteggiava sopra di loro, mentre il fuoco divampante li incalzava guadagnando terreno ogni secondo
Claudia inciampe cadde in ginocchio, boccheggiante, ma Sean la tirsu e la trascinvia. Non avevano speranze di poter avanzare molto oltre: lncendio, incitato dal vento, divorava gli sterpi. Faville incandescenti volavano dappertutto, e la bambina in spalla a Sean strillava a pinon posso schiaffeggiandosi come se fosse assalita dalle vespe. Perse lquilibrio e sarebbe senzltro caduta se Sean non lvesse presa al volo, stringendola sottobraccio.
E finalmente uscirono dalla zona cosparsa dalle cataste di rami. Davanti a loro si stendeva unltra radura pulita, rotta solo dagli spuntoni degli alberi abbattuti, che facevano pensare a cippi di un cimitero emergenti dalla nebbia. I piedi di mille boscaioli avevano fatto piazza pulita del sottobosco. Gi gridSean spingendo a terra Claudia e mettendole Minnie tra le braccia.
La bambina si contorceva selvaggiamente per le scottature. Tienila stretta! gridSean togliendosi la camicia. Mettiti gicon la faccia a terra! ordin e Claudia si girubbidiente, facendo scudo col suo corpo a Minnie. Sean le coprcon la sua camicia per proteggerle in qualche modo da fumo, scintille e polvere. Poi aprla borraccia e bagnlndumento, i capelli e i vestiti delle due.
Minnie era agitatissima e strillava, mentre Claudia la riparava come poteva. Sean si inginocchidi fianco a loro e rapidamente le coprdi terriccio finchnon sembrarono due mummie. Alfonso lo imitcoprendo di terra anche Miriam e il fratellino.
Le faville volavano nel fumo accecante e piovevano sulla pelle nuda di Sean. Facevano male come le punture velenose dei formiconi africani. Sean sentla barba cominciare a strinarsi e i globi oculari seccarsi dei loro umori. Svuotlo zaino e ci infildentro la testa, si verssul torso il contenuto della seconda borraccia poi, sdraiatosi supino, si copra sua volta di terriccio e restimmobile. Rasoterra lria era pirespirabile, abbastanza ossigenata da impedire loro di svenire, ma le soffocanti vampate di calore li stordivano. Sean fiutodore di tela bruciata: il sottile strato di terriccio che lo ricopriva scottava come un vaso di argilla appena uscito dalla fornace. Sentiva le fiamme divampare con un crescendo infernale, mentre la ramaglia secca crepitava come fucileria. Il fuoco, sospinto dal vento che esso stesso generava, si espandeva rapidamente. Lmmane torrente infuocato li raggiunse e li super
Pian piano il calore diminu e il fumo nellria si dirad Dapprima Sean non osliberarsi dallo strato protettivo di terra; solo dopo qualche minuto si rizzinfine a sedere e si tolse lo zaino di tela dalla testa. La pelle gli bruciava terribilmente, come se vi avessero versato sopra dellcido. I segni rossi lasciati dalle faville incandescenti ben presto sarebbero diventati vesciche.
Striscifino al monticello di terra sotto cui erano sepolte le donne e i bambini e le aiuta rialzarsi. La camicia aveva riparato bocca e nari dal turbine di cenere e fumo, e vide che se lrano cavata meglio di lui e Alfonso. Il fuoco era passato oltre, ma lria era ancora piena di fumo.
Bisogna scappare prima che si diradi il fumo gracchicon la gola secca Gli sembrava di avere inghiottito un pugno di schegge di vetro. Sulle guance bruciacchiate gli scorrevano le lacrime.
Lno accanto allltro, si avviarono, cercando di farsi strada nel paesaggiO annerito, simili a un manipolo di fantasmi brancolanti nel fumo vorticante e denso. La terra scottava come lava vulcanica, rovente anche attraverso le suole degli stivali.
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LLnMA PREDA
Due volte udirono lo Hind che incrociava sopra le loro teste, ma non riuscirono a vederlo per via della densa cortina fumosa. Di Frelimo e Renamo non cra pitraccia. I combattenti erano stati sparpagliati e dispersi dallncendio.
Questo grandissimo farabutto ha le zampe dmianto borbottSean vedendo Matatu danzare scalzo in testa, nel fumo che pian piano si diradava. In spalla a Sean, Minnie piagnucolava per le scottature, e alla prima sosta Sean le diede mezza aspirina e un sorso della poca acqua che rimaneva nelle borracce.
Quella sera il tramonto tinse il cielo di un rosso fiammeggiante. Nel buio giacquero abbracciati, troppo esausti per fare la guardia. Indeboliti dal fumo che avevano inalato, erano scossi da tremendi accessi di tosse convulsa.
Alla mattina si alzun podi vento, ma il fumo continuava a gravare sulla terra bruciata come nebbia, riducendo la visibilita poche decine di metri.
Sean e Claudia medicarono prima i bambini, applicando su vesciche e scottature la pomata giallastra allo iodio. Mentre Topolino sopportla cura con lo stoicismo di un guerriero shangane, la bambina pianse per il bruciore.
Poi le due donne si dedicarono agli uomini. Le bruciature sul petto e sulla schiena di Sean erano tutte superficiali, ma Claudia le trattcon tutta la delicatezza che poteva.
Nessuno dei due accennal momento in cui lui le aveva puntato la Tokarev alla tempia. Forse non ne avrebbero parlato mai pi ma certo nessuno dei due lvrebbe dimenticato: per Sean era stato il piatroce momento della sua vita, anche peggiore della morte di Job; per Claudia, la prova della sua devozione. Sapeva che avrebbe trovato la forza di farlo, anche se gli fosse costato pidella sua stessa vita. Non aveva pibisogno di prove del suo amore.
I bambini erano assetatissimi. Lncendio e il fumo li avevano disidratati. Sean diede a loro la razione maggiore dcqua, poi passla borraccia alle donne, riservando non pidi un assaggio per Alfonso e per s
Matatu disse infine con voce ancora molto rauca, se non ci trovi
lcqua prima di sera, saremo tutti morti come se lenscici avesse
mitragliati. Proseguirono zoppicando per la foresta nera e fumante, e nel tardo
pomeriggio Matatu li condusse a una specie di cratere di argilla circondato di ceppi bruciacchiati. Nel centro del cratere, nero di cenere e
disseminato dei corpi carbonizzati di vari animali - serpenti, topi e altri
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roditori che vi si erano rifugiati per difendersi dal fuoco - cra una pozzanghera dcqua fangosa.
Sean la filtrcon la camicia e poi la bevvero come fosse nettare, con mugolii di piacere, ristorando le gole arse e doloranti per il fumo ingoiato. Quando ebbero bevuto fino a riempirsi la pancia, si versarono lcqua in testa e si bagnarono tutti i vestiti, inebriati da quella sensazione di frescura.
Quasi due chilometri oltre la pozza raggiunsero il punto dove il vento era cambiato e aveva fermato lncendio. Quella notte si accamparono tra cataste di rami secchi: lpera dellomo non era stata meno devastante di quella della natura.
Per la prima volta dopo lncendio Alfonso rizzlntenna della radio e tutti si strinsero intorno allpparecchio per ascoltare i consueti minacciosi messaggi del generale Cina. Quando riconobbero la sua voce, si irrigidirono istintivamente: parlava in shangane e sullo sfondo si sentiva il rumore delllicottero in volo.
Alfonso scosse la testa. Sembra che stia schierando le truppe su
nuove posizioni. Non moller Adesso siamo in territorio controllato dal Frelimo. Credi che ci inseguiranche qui? disse Sean.
Alfonso fece spallucce. Col falcone non ha da preoccuparsi troppo
del Frelimo. Credo che ci seguirdappertutto. Restarono in ascolto altri dieci minuti, finchnon fu completamente buio, ma non intercettarono altre comunicazioni. Alfonso stava per spegnere la radio, ma dmpulso Sean lo trattenne e si mise invece a cambiare frequenza. Quasi subito intercetttrasmissioni militari sudafricane. Adesso si udivano molto forti e chiare, perchil Limpopo non era pitanto distante. Per Sean sentir parlare in afrikaans fu una consolazione e come una promessa di salvezza.
Dopo qualche minuto sospire spense la radio. Bisogna fare la
guardia disse ad Alfonso. Fatu il primo turno. POICHLA MINACCIA di una ricognizione aerea era ormai piuttosto
ridotta, Sean decise di riprendere a viaggiare di giorno: ogni chilometro
che facevano diretti a sud trovavano tracce sempre pinumerose e pi fresche dellttivitdei boscaiolh
Il terzo giorno di marcia dopo lncendio Matatu li costrinse a un
lungo giro. Gli alberi erano stati appena tagliati e le fronde accatastate
erano ancora verdi. Matatu li sollecitcon un gesto a far silenzio e
mentre avanzavano udirono, non troppo lontano, lrlo delle seghe a
LLTIMA PREDA
motore, e il triste canto di lavoro dei boscaioli. Dopo aver lasciato gli altri a mangiare e riposare ben nascosti sotto una catasta di fronde appena tagliate, Sean e Matatu strisciarono fino alle soglie di una radura naturale e col binocolo Sean potvedere le squadre di forzati del Frelimo al lavoro. Centinaia di uomini e donne africane, alcuni giovanissimi, sgobbavano sotto la sorveglianza di soldati del Frelimo in tuta mimetica.
Tutti i militari erano armati di mitra e di sjambok, un lungo nerbo africano in pelle dppopotamo, che menavano sulle gambe e sulle schiene nude dei forzati. Lo schiocco dei colpi e le grida di dolore arrivavano fino a Sean e Matatu, che si trovavano a quasi mezzo chilometro di distanza.
Era troppo anche per un soldato ben munito di pelo sullo stomaco.
Sean toccla spalla di Matatu e strisciarono via, tornando dagli altri.
Quel pomeriggio passarono vicino allccampamento, che a quellra era semideserto. Tutti i lavoratori abili erano nel bosco e solo malati e moribondi erano stati lasciati al riparo sotto un tetto di frasche. Sean mandMatatu a rubacchiare qualcosa. Elusi i cuochi, la guida torncon un sacchetto di farina gialla in spalla.
Quella sera mangiarono polenta, tendendo nel frattempo lrecchio alla radio per ascoltare il generale Cina.
Ancora una volta, Sean si sintonizzsulle frequenze militari sudafricane e rimase in ascolto finchnon identificil quartier generale sudafricano alla frontiera, il cui nome convenzionale era ud.
Sean aspettpazientemente un intervallo nel traffico delle comunicazioni militari, poi impugnil microfono e parlin afrikaans: Cudparla Mossie. Chiamata dmergenza. Qui Mossie, chiamata dmergenza. Rispondete
Il messaggio era una richiesta di precedenza assoluta, un segnale convenzionale che risaliva ai tempi della guerriglia in Rhodesia. In afrikaans mossie un tipo di falco, ed era il nome in codice di Sean.
Seguun lungo silenzio interrotto soltanto dalle scariche elettrostatiche crepitanti nella stratosfera, e Sean pensche nessuno avesse intercettato il suo messaggio. Riprese in mano il microfono e proprio in quel momento la radio comincia trasmettere.
Qui Cuddisse una voce diffidente. Ridimmi un pochi sei. Cud sono Mossie, ripeto Mossie. Chiedo di essere messo in contatto col generale De La Rey. Lothar De La Rey era un cugino di Sean. Negli anni Settanta avevano lavorato insieme nei servizi segreti del Sudafrica. Poi De La Rey aveva fatto una bella carriera in politica. Cudnon poteva correre il rischio di negare a un apaverodel genere comunicazioni importanti.
Era chiaro che Cudstava pensando proprio quello, ma ci mise un bel poa decidersi. Alla fine rispose: Resta in ascolto Mossie. Cerchiamo De La Rey
Quasi unra dopo, in piena notte, Cudrichiam
Mossie, qui Cud De La Rey irraggiungibile. Cud questione di vita o di morte. Chiamersu questa frequenza
ogni sei ore finchnon riuscite a collegarvi con De La Rey. Dood reg, Mossie. Ci proviamo. A risentirci tra sei ore. Totsiens. IL GENERATORE portatile rombava rumorosamente. Era mattina, e gli alberi intorno alla base temporanea del generale Cina erano scheletri grigi contro il grigio pichiaro delllba. Le lampadine erano ancora accese davanti alllicottero e la radio sul tavolaccio gracchiava pressanti messaggi.
Contatto! Generale Cina, li abbiamo trovati! Era il capo di una pattuglia appostata sulle colline nei pressi del Limpopo.
Ancora mezzo addormentato, Cina andalla radio e prese il microfono. Qui Banano, ditemi esattamente la vostra posizione gride, riconoscendo la sua voce, il lontano capopattuglia sembrscattare sullttenti.
I fuggiaschi erano incappati nel blocco proprio nel punto previsto da Cina. Cra stata una breve sparatoria e poi la banda si era rifugiata in cima a un piccolo kopje quasi in vista del fiume Limpopo.
Ho gifatto venire i mortai esultava il capopattuglia. Li faremo
a pezzi in cima a quella collina! Negativo disse molto chiaramente Cina. Ripeto, negativo. Non
aprite il fuoco coi mortai. Non attaccate, li voglio prendere vivi. Circondate la collina e aspettate il mio arrivo. Tippu Tip aveva cercato invano di convincerlo che Sean Courteney doveva essere perito nellncendio della foresta, ma il generale Cina aveva ragione di dubitarne. Appena placatasi la furia delle fiamme, aveva scaricato dalllicottero le sue guide sguinzagliandole nella zona, e ben presto avevano trovato il posto dove lomo bianco si era seppellito coi suoi per scampare allncendio. La forma dei corpi era ancora stampata nella terra molle: e di lpartivano tracce che andavano a sud, ancora e sempre a sud.
Cina aveva capito subito che era ridicolo cercare un gruppetto di
fuggitivi vicino ai campi di lavoro del Frelimo. Ogni traccia di Sean e
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LLTIMA PREDA
compagni era stata certamente confusa e cancellata dal passaggio dei numerosissimi gruppi di lavoratori coatti, ma il disboscamento operato dal Frelimo non era ancora arrivato tanto a sud da interessare le colline digradanti verso il bacino del Limpopo. Tra le colline e il fiume, la foresta si diradava e diventava un veld aperto, con radi alberi di mopani. Era una striscia di una cinquantina di chilometri, un buon terreno per rintracciare i fuggiaschi.
Il generale Cina aveva deciso di effettuare il blocco finale l Per tutta la giornata aveva trasferito nella zona le truppe fresche fornitegli dal generale Tippu Tip. La cabina posteriore delllicottero poteva trasportare quattordici uomini in assetto di guerra, e aveva fatto undici viaggi. Cosl adesso crano quasl centocinquanta uomini schierati a tagliare la strada del Limpopo a Sean Courteney.
Lstuzia del bianco e la sua fortuna sfacciata non potevano che rinfocolare ldio e la brama di vendetta del generale Cina. Per tutte le lunghe ore impiegate nel trasferimento delle truppe dssalto, Cina si era nutrito di fantasie di vendetta, immaginando le torture pistravaganti per il momento in cui avrebbe avuto in suo potere Sean Courteney e la donna.
Il generale guardllicottero. Il meccanico portoghese si stava occupando del rifornimento. Cina gridal meccanico di avvicinarsi e quello si affretta raggiungerlo.
Dobbiamo decollare immediatamente ordin Quanta benzina
c dentro adesso? I serbatoi di riserva sono pieni, quello principale a tre quarti. Basta allora, vai a chiamare il pilota, digli che si parte subito. Devo ancora rimontare il soppressore infrarosso degli scarichi del
motore protestil meccanico.
Quanto ci vuole? Non pidi mezzra. Troppo! gridCina, agitato. Il pilota stava arrivando dalla sua tenda, ancora mezzo addormentato. Stava infilandosi il giubbotto di volo, e aveva i paraorecchi delllmetto slacciati.
Forza! gli gridCina. Sbrigati ad accendere il motore! E il soppressore della turbina? insistette il meccanico.
Cina lo spinse da parte. Non posso aspettare. Scordati il soppressore, partiamo subito. Metti in moto. Con le falde del soprabito militare svolazzanti intorno alle gambe il generale Cina corse alllicottero, sala bordo e si sistemnella cabina del cannoniere.
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SEAN COURTENEY era sdraiato a terra fra due rocce, subito sotto la cresta del kopje, e guardava la rada foresta di mopani. Lontano, a sud, si vedeva appena una striscia di verde piscuro che indicava la posizione del fiume Limpopo.
Era cosvicino si rammaric Ce lvevamo quasi fatta. Che fossero sopravvissuti fin lera giun miracolo. Trecento chilometri in una terra devastata dalla guerra civile, tra due eserciti nemici, per finire bloccati a due passi dalla salvezza. Dai piedi della collina arrivuna sventagliata di mitra.
Accanto a Sean cra Matatu che continuava a darsi del cretino.
Sono un vecchio imbecille, buana. Ti conviene licenziarmi e trovarti
uno meno orbo e decrepito di me. Sean immaginche una vedetta della Renamo li avesse avvistati mentre attraversavano una delle radure tra le colline. Non cra stato preavviso, ninseguimento, nimboscata: a un tratto si erano trovati di fronte una fila di uomini in tuta mimetica tigrata emersi da un boschetto di mopani.
Erano stanchissimi per aver marciato tutta la notte, e forse avevano perso la concentrazione: avrebbero fatto meglio a starsene tra gli alberi invece di tagliare attraverso il veld, allo scoperto... ma tanto ormai era tardi per pensarci.
Avevano avuto appena il tempo di prendere i bambini e trascinare le
donne su per quel kopje, mentre i guerriglieri della Renamo, pessimi
tiratorimitragliavano a vuoto le rocce intorno a loro. Ma forse avevano
fatto apposta a non centrarli, riflettSean. Indovinava quali ordini
poteva aver dato ai suoi uomini il generale Cina: Prendeteli vivi! ov Cina, adesso?si chiese. Una cosa era sicura, non era lontano, e stava arrivando alla velocitmassima dello Hind. Guardunltra volta il fiume Limpopo e assaporlmarezza del fallimento.
Alfonso grid Hai preparato la radio? Non che sperasse in qualche novit era solo un modo per pensare ad altro.
Due volte, nella notte, aveva cercato invano di parlare con lsercito sudafricano. Una volta gli era parso di sentirsi chiamare da Cud molto debolmente: le batterie della radio stavano per esaurirsi.
Se cerco di rizzar lntenna qui, quei babbuini laggimi faranno fuori subito rispose Alfonso di tra le rocce.
Siamo in vista del fiume gli disse bruscamente Sean. Dammi qua lntenna. Si rizzsu un gomito e tiril rotolo di cavo isolato gidalla collina, pilontano che poteva; poi si chinsulla radio. Quando lccese, la luce della spia si illuminappena.
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LLTIMA PREDA
Cud parla Mossie. Cud mi senti? Cud parla Mossie! ripetlanciando nelltere il suo disperato richiamo.
Le due donne lo fissavano, trepidanti.
Cud parla Mossie. Commutsulla ricezione e incredibilmente
debolissima, quasi impercettibile, una voce gli rispose: Mossie, parla Oubaas. Ti sento appena appena
Oubaas. Oh, Dio sospir Oubaas! Oubaas, l nonno era il nome convenzionale del generale Lothar
De La Rey.
Oubaas, qua siamo nella merda, chiedo un recupero di emergenza.
Siamo in sette, cinque adulti e due bambini. La nostra posizione Lesse le coordinate stimate sulla carta topografica. Teniamo un piccolo kopje circa venti chilometri a nord del fiume Limpopo. Mi senti,
Oubaas? Ti sento, Mossie. La voce cal poi torn Come si chiamava
tua nonna da ragazza? Dannazione! berciSean, irritatissimo. Lothar si metteva a controllare la sua identitin un frangente simile! Si chiamava Centaine de
Thiry ed anche tua nonna brutto bastardo di un Lotharl Okay, Mossie, mando subito un Puma a portarti via di l Ce la fai a
resistere ancora unretta? Arrivano! Sean alzgli occhi dalla radio e sorrise a Claudia. Poi il sorriso gli morsulle labbra e si girlentamente verso settentrione. Si udiva un suono nuovo nelllba, ancora flebile e lontano, ma tutti lo riconobbero. Era il suono della morte.
VIDERO LO HIND sbucare da nord, basso sulla foresta, gran mostro gobbo a macchie mimetiche: i primi raggi del sole nascente si riflettevano sulle calotte che sembravano grandi occhi rossi e splendenti.
Dalla foresta di mopani ai piedi del kopje si alzun razzo di segnalazione, descrivendo una pigra parabola rossa. Lo Hind la vide, e puntdritto verso la cima della collina.
Claudia era a fianco di Sean: lbbracciforte.
E troppo crudele sussurrlei. Tirfuori dalla cintola la pistola
Tokarev e cercdi mettergliela in mano.
No! si ribelllui. Non posso impormelo ancora una volta! Questa sarpirapida e sicura. Sean le mostrla bomba a mano che aveva nella destra.
Claudia la guardcon orrore. Pareva un frutto velenoso e maligno.
Rabbrivide distolse lo sguardo.
Sean alzdi nuovo lo sguardo verso lo Hind. Era molto vicino. Era quasi ora. Non lvrebbe avvertita. Lvrebbe soltanto baciata per lltima volta e. . .
Allmprovviso Sean strizzgli occhi. La sagoma dello Hind era un podiversa. Nellccorgersi di ciche era cambiato Sean sentun fremito di eccitazione nuova.
C ancora una possibilitle sussurr Una possibilitminima, ma cercheremo di sfruttarla. Vieni qua, Minnie! gridin shangane, e la bambinetta venne di corsa fino a loro.
Tienila ferma sussurrSean a Claudia, e alzla gonnellina lacera della bimba. Sotto portava delle mutandine blu.
Sean scostun pollastico e ci infilqualcosa di rotondo e nero.
Tienimela tu per un po piccola sussurralla bambina in shangane.
E un segreto. Non tirarla fuori, tienila nascosta l Me lo fai questo
favore, fiorellino? Minnie lo guardcon gli occhi scuri adoranti e annusolennemente, ricambiata da un abbraccio di Sean.
Il rumore dei turbo dello Hind era quasi insopportabile via via che si avvicinava. Quando fu a duecento metri di distanza, Alfonso april fuoco col Kalashnikov, scaricando un intero caricatore contro la cabina. Ma quei proiettili non la scalfivano nemmeno. Llicottero rallente si ferm come appeso al suo rotore lucente.
Il generale Cina era seduto al posto del cannoniere ed era talmente vicino che quando accostil microfono alla bocca poterono notare distintamente il suo ghigno trionfante.
La voce rimbombfuori dagli altoparlanti applicati sotto le tozze
alette. Buongiorno, colonnello Courteney. Mi ha fatto correre parecchio, ma adesso la caccia finita. Dica ai suoi uomini di gettare immediatamente le armi, prego. Obbedisci! gridSean ad Alfonso. Facome ti dico! insistette
di nuovo con voce dura, tagliando corto alle proteste del sergente. Ho
un piano, fidati di me. Prima Matatu e poi Alfonso si alzarono lentamente in piedi con le mani dietro la testa.
La voce di Cina rimbombancora dagli altoparlanti. Toglietevi i
vestiti, tutti. Lentamente i due si spogliarono e rimasero nudi.
E adesso le due donne. Fatti forza, obbedisci sussurrSean a Claudia. Forse abbiamo
ancora una possibilit 221
Rapidamente Claudia sbottoncon gesto sprezzante la camicia lacera
e se la sfilsopra la testa scarmigliata. Al sole del primo mattino il seno era bianchissimo. Poi si tolse i calzoni e li allontancon un calcio.
Benissimo, e ora il resto. No scosse la testa lei. Non lo far Incrocile braccia. Il suo
rifiuto era netto.
Va bene, per ora rispetteremo il suo pudore, cospoi i miei uomini si divertiranno anche di piridacchiCina.
Miriam non aveva la vergogna dei bianchi per la nudit e in breve si spoglicompletamente. Tenendo per mano il fratellino, anda raggiungere gli altri.
Tocca a lei, adesso, colonnello Courteney. Lltima preda sempre
la migliore. Sean si libercon noncuranza dei vestiti sbrindellati.
Ma guarda, complimenti! lo sfottCina. Ha un fisico notevole.
Voglio dire, per un bianco. Faccia il piacere di venire un popiavanti,
in modo che la possa tenere dcchio, colonnello. Adesso basta con gli
equivoci, le pare? Sean prese per mano Minnie e la guidgiper la collina. Il bozzo nelle mutandine oscillava da una parte allltra come una crinolina ottocentesca: con la mano libera la bambina si reggeva llastico per non far cadere le braghette appesantite.
Dieci, quindici, venti passi, contSean, muovendo verso lo Hind fermo in aria. Adesso vedeva chiaramente gli occhi del generale Cina: quaranta metri, ancora troppi.
Cina diede un ordine e dai piedi della collina i suoi uomini si misero a correre su per la china lanciando grida di trionfo. Il pilota avvicinancora un pollicottero alle rocce, dando prova della sua bravura ai comandi.
Trenta, venticinque metri. Sean si stava concentrando sulle prese dria delle turbine. Erano grosse come bocche di bidoni della spazzatura, e dentro, nel buio, si intravedevano gli ingranaggi del rotore girare a velocitvertiginosa. Lo Hind si fermin aria, proprio davanti a loro. Nella cabina il generale si gira guardare i suoi uomini che salivano su per il pendio. Sean approfittdi questo momento di distrazione.
Si chinappena e sollevla gonna di Minnie sul sedere. Infilla mano nelle mutandine e la chiuse sopra la granata. Tirandola fuori, tolse la sicura. Sentscattare il congegno a tempo. Adesso mancavano cinque secondi. Ne conttre, poi si mise in posizione da lanciatore di baseball, proprio mentre Cina tornava a guardarlo.
Mirallpertura di destra e tirla bomba. Partsecca, tesa, e Sean cercdi dirigerla con la mente nel buchetto della presa dria.
La bomba colpla parte inferiore della presa dria e rimbalzsul bordo, come una puntata da un miliardo sospesa tra due numeri alla roulette. Poi il tremendo risucchio degli ingranaggi del rotore lspirdentro il buco.
La granata esplose contro le pale delllica, e la potenza enorme delle turbine si squilibr Gli ingranaggi si bloccarono, rivolgendo contro se stessi lmmensa forza di rotazione.
Mentre Sean si gettava a terra spingendo giClaudia e Minnie con le braccia, llicottero sbanddi coda e la micidiale raffica di cannonate sparata dal generale schizzverso il cielo mancando il bersaglio. Lo Hind si ribalt Fumo e schegge metalliche eruttavano dai motori.
Llicottero urtil fianco della collina, rimbalzalto, ricadde e capriolper la discesa, andando a finire proprio addosso al drappello della Renamo che saliva. I guerriglieri schizzarono via in tutte le direzioni, ma ben pochi riuscirono a salvarsi. La fusoliera dello Hind piombloro addosso, spazzandoli via dalla collina.
Llicottero continua scivolare giper la discesa come unmmensa slitta, fino al duro impatto contro gli alberi. Il carburante avio, limpido come acqua, sgorgdai serbatoi sfondati e sprizzdappertutto, brillando nel sole.
Sean e Claudia si alzarono attoniti a contemplare la distruzione. Poi, incredibilmente, la cabina del cannoniere si aprcome unnorme ostrica e il generale Cina ne striscifuori. Il carburante dello Hind zampillava alto nel cielo, ccme un getto che annaffi gli orti, e irrorCina dalla testa ai piedi. Gli ruscellgiper la faccia e gli intrise la divisa, ma lui badava solo ad allontanarsi dalla fusoliera accartocciata, correndo a perdifiato giper la discesa.
Non aveva fatto dieci passi che lo Hind esplose in una palla di fuoco. Le fiamme divorarono in un istante lo spazio che separava lpparecchio dal generale e accesero lniforme di Cina, imbevuta di carburante. Trasformato in torcia umana, questi continua correre giper la china, inseguito da lunghe lingue di fuoco aranciate. Le sue grida si udivano fin sulla cima della collina.
Cina non fece in tempo a raggiungere gli alberi. Cadde al limitare della foresta, e quella diventla sua pira. La carne che bruciava appiccfuoco allrba: nel cuore delle fiamme lo sentivano urlare ancora.
Indietro! gridSean, e la sua voce riscosse tutti dallrrore che li aveva paralizzati. SollevClaudia e prese in braccio Minnie.
223
Insieme tornarono di corsa verso le rocce dove si erano asserragliati
poco prima, mentre intorno a loro riprendevano a fischiare rade pallottole della Renamo. Si stesero dietro le rocce e restarono a guardare lo Hind che bruciava.
Quando il fuoco si spense, sul pendio nerastro giacevano soltanto informi sagome carbomzzate. Sembravano sacchi di spazzatura ma quando il vento cambi il puzzo di carne bruciata arrivfino in vetta alla collina.
Il cambiamento di vento portloro anche un rumore nuovo. Sean si alze volse lo sguardo allrizzonte, verso il verde Limpopo.
Llicottero Puma era ancora un puntino lontano, ma si stava avvicinando in fretta: gisi sentivano distintamente i motori.
Rimettiti i calzoni, dolcezza disse Sean stringendo forte Claudia.
Pare che tra poco avremo compagnia. Sono ormai trascorsi quasi trentnni dallsordio narrativo di Wilbur
Smith e la vena creativa e la passione
per la scrittura di questo autentico re
del bestseller - quaranta milioni di
copie vendute in tutto il mondo - non
accennano ad esaurirsi. volte confessa lutore, i meraviglio di
essere pagato per fare qualcosa che
mi piace costanto. Nato nel 1933 a Broken Hill, nella Rhodesia del Nord (Ittuale Zambia)
Smith cresciuto e ha studiato in Sudafrica. Laureatosi in scienze economiche e impiegatosi come funzionario delle imposte, ha intrapreso parallelamente lttivitdi scrittore, unmbizione coltivata fin dallnfanzia. Al 1963 risale il suo primo successo, n destino del leone, cui sono seguiti una ventina di altri romanzi, suddivisi in cicli, i cui personaggi sono legati da intricati vincoli di parentela. Accade cosche il Sean Courtenay de Lltima preda risulti essere pronipote del protagonista de n destino del leone.
La ricetta del successo di Smith sembra fondarsi su un abile dosaggio di
avventura, intrigo, amore e suspense, sapientemente mescolati sullo sfondo
degli immensi spazi dellfrica, con i suoi grandi fiumi, gli animali selvatici,
Ie popolazioni indigene, le guerre tribali, che lutore ritrae con la fedeltdi
chi conosce tutti i colori, le atmosfere, le leggende e la storia del Continente Nero.
Per Lltima preda, Smith ha attinto abbondantemente anche a memorie ed esperienze personali. Ricorda infatti lutore come suo padre fosse solito compiere ogni anno con la famiglia un lungo safari di due mesi in regioni ancora del tutto inesplorate. Oltre ai ricordi, si riflette tuttavia nel romanzo anche la preoccupazione di Smith per il precario equilibrio naturale del suo Paese - drammaticamente minacciato dallo sterminio indiscriminato della fauna e dalla distruzione delle foreste - e per il destino del popolo africano, stretto tra tumulti politici, scontri fratricidi e odii razziali.
Sposato e padre di tre figli, Smith vive attualmente a Cittdel Capo con la moglie Danielle, preziosa collaboratrice nella revisione dei manoscritti.
Dello stesso autore sono gistati pubblicati da SELEZIONE DELLA NARRATIVA MONDIALE Lccello del sole, Gli occhi dellmore, Come il mare e La spiaggia infuocata.
FINE.






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