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Gli Ultimi Terrestri

di Alessio Romanelli


Premessa dell'autore

Ho scritto questo libro da appassionato di fantascienza, e per questo ne rendo libera la pubblicazione e la lettura.
Tutto questo a patto di rispettare perdue cose:
Non cambiare in alcuna parte il contenuto del testo e lasciare inalterato il nome dell'autore.
In ogni caso conservo la prova inoppugnabile di averlo scritto io, quindi sono protetto da ogni tentativo di frode.

Alessio Romanelli


Questo romanzo inventato vuole essere almeno verosimile, pur raccontando una storia del futuro.
Non tratta di cose impossibili o fantasiose, ma giunge a conclusioni logiche, eppure incredibili.
Chiss forse vi potraiutare nel capire qualcosa in pisul mistero dell'uomo.
Anticipare la storia di un libro sbagliato, il piacere del leggere sta nel non sapere come finirla vicenda, quindi buona lettura.



Capitolo 1: L'asteroide

Anno 2057: Ventolini un paesino fiorentino di 120 anime dedito (ed una rarit alla raccolta manuale delle ulive.
La vita al paese tranquilla come da poche altre parti e i raccoglitori da novembre a gennaio si riuniscono nei campi discorrendo dei fatti sentiti la sera prima al telegiornale.
Carlo e Gianni se la prendono sempre con lo stato che non li tutela abbastanza, ma la signora Franca risponde: "o che non ti basta se ti pagano l'olio tre volte di pidi quando lo vendevi senza internet?"
"Ma che mi interessa se poi lo Stato me li riprende tutti con le tasse?" risponde Carlo; e Gianni lo segue a ruota: "ce li prendono tutti per costruire quella astronave, e vorrei sapere poi chi ci salirsopra per andare a morire tra le stelle?".
La giornata trascorre tra discorsi pio meno seri, e alla sera tutti caricano le ulive sul motocoltivatore come usava ai tempi dell'uno.
Non manca perchi si lamenta come la signora Regina: " Ma se seguivamo la cooperativa, che fa prendere le ulive solo con le macchine, quanto ci troncavamo meno la schiena?".
Gianni ribatte:" Non ti rendi conto che siamo conosciuti in tutto il mondo perchsiamo gli unici che raccogliamo le ulive a mano, ed anche in Australia ci chiedono l'olio?"
"Si, ma questa attivitprima o poi dovrfinire, perchl'olio buono non interesserpia nessuno!" risponde la vecchia Giacomina, anticipando Regina.
Al ritorno a casa, Franca, la moglie di Carlo, madre di Alex e Sandro, prepara la cena, e tutti si siedono attorno alla tavola per vedere il telegiornale. Una notizia, fa andare di traverso la minestra a tutti, e getta nel panico l'intera umanit che apprende dagli astrofisici quello che da tempo si temeva(una notizia permai rivelata); il grosso asteroide Adra ( pidi 30 chilometri di diametro) stava arrivando, e senza una difesa efficace da parte dei terrestri, avrebbe sconvolto l'intero pianeta tra dodici anni.
Ma la famiglia dei coltivatori di ulivi, si calma subito: "Cosa volete che sia, tra dodici anni gli prepareremo un bel benvenuto, e lo respingeremo. Ne hanno fatte tante di quelle bombe nucleari per ammazzare la gente, e ora che servono, possono anche essere usate per bombardare l'asteroide." Dice Carlo.
Ma in realt la situazione molto pidifficile, come sanno bene gli esperti;" C'da bombardare un asteroide che ci viene incontro, e in questo modo si potrebbe anche peggiorare la situazione, fratturandolo senza respingerlo" ,dicono, ma non volendo allarmare la popolazione, mostrano ottimismo e dicono che non c'da preoccuparsi, perchin dodici anni ci sartutto il tempo necessario per mettere a punto una valida difesa contro questa minaccia.
Anche il presidente degli Stati Uniti Wellington, in una conferenza stampa, rassicura i cittadini, facendo pertrapelare un particolare che forse non avrebbe dovuto dire: la notizia dell'asteroide, all'inizio non doveva essere svelata per non gettare nel panico la popolazione (infatti era un segreto che si teneva da pidi trenta anni, e si sarebbe dovuto tenere almeno fino alle ultime settimane), ma qualcuno aveva parlato senza valutare le conseguenze.
Questa dichiarazione rilasciata dal presidente lancia una ondata di polemiche, perchla notizia sarebbe dovuta essere annunciata almeno ai servizi segreti degli altri paesi della comunitinternazionale.
Anche il Papa, rassicura i fedeli mostrando la sua fiducia nell'ingegno umano, e dicendo che l'umanitnon potrfinire in questo modo.
Tutti questi interventi rassicuranti, tranquillizzano la popolazione, che continua a vivere come se niente fosse.
Non fa eccezione la famiglia dei raccoglitori di ulive, che continua la raccolta, ormai al termine.
"Ma guarda se tutti gli anni si devono finire ed iniziare nel campo!" esclama Sandro.
"E te che ti lamenti, se non sei mai venuto! Aiutaci a finire, per non andare al dieci di gennaio" risponde Carlo.
"Ma io non vengo a capodanno, perchogni tanto bisogna anche riposarsi", ribatte Sandro.
"Come, non fai mai nulla, dormi sull'ulivo e poi ti vuoi anche riposare! Guarda che io alla tua et a diciotto anni, lavoravo come ora; tu invece hai trovato chi ti campa, e sei arrivato a questa etsenza nemmeno sapere cosa vuol dire lavorare!" risponde Carlo a suo figlio.
Si avvicina quindi il nuovo anno, il 2058,e l'umanitvive un momento molto particolare, per l'effetto che dl'avvicinamento inesorabile alla fatidica data del 12 dicembre del 2069, un avvicinamento ansioso, ma di un'ansia repressa dalla fiducia nella scienza, che tornava in superficie con domande inquietanti, come il chiedersi:" e se qualcosa va storto?".



Capitolo 2: Un paese nello spazio

La stagione di raccolta delle ulive finita, e con questa le vacanze natalizie per Sandro e Alex ,suo fratello, che tornano a scuola.
"Che fatica svegliarsi la mattina dopo tanti giorni di comode dormite!" pensavano.
Non avrebbero mai immaginato cosa sarebbe successo di la poco, e tornarono ai loro banchi di scuola.
Sandro, tornato da scuola, si mette a guardare la televisione elettronica, e viene a sapere che la costruzione della nave spaziale Cosmos stata gicompletata dagli astronauti, ed i test di sopravvivenza sarebbero iniziati presto per scoprire se il veicolo avrebbe potuto sostenere un intero ecosistema con il riciclo totale dei flussi di materia e di energia, per le centinaia di anni che sarebbero passate prima di poter arrivare al sistema solare di Alpha Centauri.
Il termine dei lavori di costruzione dell'astronave, viene festeggiato da tutto il mondo, perchavrebbe permesso all'uomo, per la prima volta, di staccarsi definitivamente dal pianeta su cui era nato e si era evoluto, per esplorare le ignote profonditdel cosmo.
Il progetto stato ambizioso per l'epoca in cui iniziata la costruzione, a soli cento anni dalla ultima guerra mondiale, ed ora che stato portato a termine, ogni uomo si sente orgoglioso di quel costosissimo ammasso di tecnologia che ha pagato personalmente con mezzo stipendio del gennaio di quell'anno; una tassa a quel tempo criticata, che ora ha dato i suoi frutti.
Non la pensa percosCarlo, che sicuro del fallimento della missione: "Sono soldi buttati via, perchtanto non ci va nessuno a suicidarsi nello spazio, e ora specialmente che non ci sono pii condannati a morte; ma scommetto che anche loro avrebbero preferito morire, piuttosto che partire per lo spazio senza poter pitornare a casa". E non era il solo a pensarla cos
I test effettuati si dimostrano molto confortanti, e si calcola che, senza inserire nel riciclo i defunti che sarebbero posti in bare anti-decomposizione, l'astronave avrebbe una completa autonomia per almeno 4000 anni, grazie ai pannelli solari di nuova concezione che riescono a raccogliere energia anche dalla debolissima luce cosmica dello spazio interstellare.
I promotori della missione si trovano perin difficolt come aveva previsto Carlo, nel trovare persone disposte a partire per lo spazio senza avere pila possibilitdi tornare. Infatti, nemmeno tra gli astronauti professionisti della NASA e dell'ESA si trovano facilmente dei volontari. Il presidente degli Stati Uniti Wellington chiaramente irritato dalla questione, e temendo di aver contribuito inutilmente alla costruzione dell'astronave, propone al congresso delle principali potenze mondiali (G11)( dopo essersi consigliato con alcuni esperti) di sorteggiare un piccolo centro abitato tra i tanti che ci sono nel mondo (naturalmente con persone di discreto livello culturale), per trasferirlo sulla astronave.
Questa idea non deve apparire molto strana perchla vita in uno spazio ristretto comporta problemi e litigi pifacilmente evitabili tra persone che si conoscono e vivono da tempo vicine, come gli abitanti di un paesino.
Secondo il piano del presidente, la comunit composta da un centinaio di persone, sarebbe stata "accompagnata" dal progettista dell'astronave e della missione George Stevenson, unico ad essersi offerto volontario.
Logicamente, il discorso di Wellington non fa una piega, ma non tutti gli abitanti dei piccoli centri abitati sono d'accordo.
Viene deciso allora di indire un referendum per far decidere ai cittadini di ogni stato se far sorteggiare i loro centri abitati.
A marzo, dopo molte discussioni, anche in Italia si vota e, grazie alla gran propaganda effettuata da chi vuole il nostro
Paese primo ad arrivare in un altro sistema solare, il svince in modo schiacciante (praticamente avevano votato stutti gli abitanti delle citt condannando i pochi che vivevano nelle campagne al rischio di finire nello spazio).
La votazione si svolge in modo analogo in tutti gli altri stati, tranne che negli USA, che avevano giun sicuro partecipante alla missione.
Vengono finalmente scelti i centri abitati selezionabili, ed arriva il gran giorno in cui si decide chi sarebbe partito per lo spazio, SENZA POTER PIU' FARE RITORNO.
Carlo, che spesso si preoccupa pidel dovuto, furioso: "L'hanno fatto di proposito, per non andarci loro, e se tocca a noi, siamo obbligati a partire! Non giusto! Non giusto!".
Giacomina, madre di Carlo, mantiene invece la calma: "Via, non toccherdi certo a noi, con tutta la gente che c'nel mondo!".
In una diretta televisiva mondiale avviene l'estrazione dei "fortunati pionieri". presente il presidente degli Stati Uniti Wellington, che prima dell'estrazione, rivolge un discorso agli spettatori: " Oggi, si decide il futuro dell'umanit e spero che chi dovrrappresentarci, partendo per la missione che da secoli stata prevista dalla fantascienza, e che ora diventata realt si senta veramente fortunato, nel poter realizzare questo grande sogno per tutti noi. Le persone estratte, prima di disperarsi nel dover salutare la nostra cara Terra, devono secondo me riflettere, ed accorgersi della grande opportunit che hanno, e che molti grandi uomini dei tempi passati avrebbero desiderato avere, ma non ebbero.
Quindi, chiunque siano i fortunati, saranno per sempre ricordati da tutti noi, come i pigrandi eroi che la storia dell'umanitabbia mai conosciuto, perchavranno il compito di portare la nostra grande civiltin un altro sistema solare, dove prosperer senza mai dimenticare le sue origini; ed anzi, forse un giorno, i discendenti di questi grandi pionieri, torneranno alla loro culla, ed abbracceranno i loro fratelli terrestri."
Questo commovente discorso, manda in lacrime tutti gli ascoltatori, e aumenta l'interesse per l'estrazione: chi saranno i "fortunati" eroi?
Ed ecco l'estrazione.
L'elaboratore elettronico parte col sorteggio, e sullo schermo appare la scritta: "Ventolini".
Questo nome sconosciuto non dice niente a nessuno.
Anzi, a qualcuno s agli abitanti di questo paese, che rimangono increduli, interdetti, attoniti, stupiti.
Carlo stramazza a terra, come colpito da un attacco di cuore, mentre il resto della famiglia rimane a bocca aperta, senza poter riuscire a dire una parola.
Il primo a parlare, Alex: "Se tocca a noi, ci andremo!"
"Ma che ti sei fritto il cervello! Ci hanno condannati a morte!" rispondono gli altri.
"Chi pudire chi morir forse saranno loro ad essere colpiti dall'asteroide e noi a salvarci, non vero?"
"Forse hai ragione, Alex, ma noi non ce la passeremo tanto bene, rinchiusi nell'astronave per il resto dei nostri giorni, perchmoriremo prima di arrivare su qualche pianeta abitabile di Alpha centauri, se di pianeti abitabili ce ne saranno!" dice Sandro.
"Meglio undici anni felici sulla Terra che cento in quella scatola di sardine spaziale! Esclama Franca.
La sera stessa, gli abitanti dello sfortunatissimo paese, si riuniscono per decidere come agire.
L'assemblea viene convocata dal parroco del paese, Don Livio, fermamente deciso ad opporsi a questa ingiusta condanna.
"Dove scritto che con una assurda estrazione si possa decidere il futuro delle persone? Nello spazio ci va chi ci vuole andare! " dice, ed il pubblico naturalmente d'accordo.
Ma arriva inatteso il presidente della Repubblica, partito in tutta fretta da Roma, immaginandosi quale sarebbe stata la reazione dei ventolinesi alla notizia.
Il presidente viene accolto da una pioggia di insulti del tipo:" Assassino, ci mandi a morire perchnon ti importa niente di noi, traditore della patria! Noi non siamo burattini! ".


Capitolo 3:La tenacia di Cozza

Il presidente Cozza evita la folla inferocita, e, forte della protezione delle sue guardie del corpo, prende possesso del microfono di Don Livio.
"Cari ventolinesi, se sono qui perchnon vi ho dimenticato, ma voglio dirvi che non potete protestare finchnon avrete visto dove andrete a vivere." esordisce Cozza.
Ma il paese, ormai tutto riunito nella sala, lo fischia; quindi Don Livio chiede ai paesani di parlare uno per volta perchnon si capisce niente.
Prende la parola Gianni, che chiede se possibile evitare di partire(ed la domanda che in realttutti si pongono).
Il presidente risponde." assolutamente no, ma io sono qui per convincervi ad andarci volentieri".
A questo punto il lettore si potrben immaginare la reazione di tutti i ventolinesi, che assomigliano ora ad un branco di belve contro Cozza.
A veder questo, si arrabbia anche quest'ultimo, che conclude:" Ora basta, finitela o me ne vado! Vi dico solo che il vostro comportamento riprovevole, non volete andare nello spazio con questa astronave, che pure avete pagato anche voi! Avete questa grande possibilite non la sfruttate.
Forse non sapete che la vostra vita non cambierpoi tanto ldentro, perchspaziosa e confortevole, e non vi accorgerete nemmeno di viaggiare nel vuoto, ma io non sono in grado di spiegarvi tutti i dettagli, percivi porterpersonalmente a visitarla e lStevenson vi convincere vi farappassionare circa questa avventura sensazionale.
Concludo con una dichiarazione che vi sorprender ho chiesto ed ottenuto di prendere parte anche io a questa missione, e non verrcome presidente, ma come uno qualunque di voi, percinon consideratemi un estraneo, siamo davvero sulla stessa barca."
I paesani restano stupiti, anche perchmolti di loro stavano per dire a Cozza" vacci te, se ti piace tanto, sull'astronave!".
Quindi, Don Livio riprende la parola e dice: "Alzi la mano chi vuol visitare l'astronave prima di prendere una decisione".
Il risultato che quasi tutti alzano la mano, vinti dalla curiositdi vedere la loro futura casa e dalla voglia di fare un giro in orbita, una sciccheria ancora per pochi.
Il presidente aggiunge:" Verranno anche gli anziani, visto che non potranno lasciar partire i loro figli, e alla vera partenza si dovranno unire a loro.
Tanto, ormai chiunque pusopportare senza problemi il trasferimento in orbita; ed una volta arrivati, non ci saranno problemi di galleggiamento, perchl'astronave rotante, e conserva, tranne che al centro, una gravitpari alla metdi quella sulla Terra."
Davvero? Dicono stupiti i pianziani, che in gran parte non avevano alzato la mano precedentemente.
Al ritorno a casa in tarda serata, la famiglia dei coltivatori va a dormire, ma nessuno riesce a prendere sonno, a causa della preoccupazione per il futuro che li attanaglia.


Capitolo 4: L'astronave

Il 2 aprile, pochi giorni dopo, i ventolinesi, pila famiglia del presidente Cozza, in tutto 125 persone, si avviano dall'aeroporto di Firenze alla volta di Cape Canaveral, una delle piantiche postazioni per lanci spaziali della Terra, da cui part pidi trenta anni fa, la storica spedizione che portl'uomo su Marte.
I ventolinesi, vengono calorosamente accolti da Stevenson, che da tutti la mano ringraziandoli di essere venuti.
Tutti poi si avviano a salire sulla navetta "Galileo", una meraviglia per la comoditcon cui consente di raggiungere le varie stazioni spaziali, accompagnando migliaia e migliaia di turisti all'anno.
I passeggeri godono dai finestrini una vista spettacolare, anzi forse sarebbe meglio dire affascinante, e gli anziani sono i picolpiti dall'emozione, si, loro che sono nati nel secolo delle guerre, ed hanno imparato dai genitori che la tecnologia spesso usata piper nuocere che per fare del bene, possono ricordarsi della bellezza della Terra, che pur abbruttita dall'uomo, resta azzurra e dimostra che la creazione nata buona, e che anche l'uomo nato buono, anche se spesso non se lo ricorda.
La navetta attracca, ed i ventolinesi, all'apertura del portellone che la collega con l'astronave, vedono che quest'ultima non certamente una scatola di sardine, anzi, uno stupendo microcosmo, in apparenza molto simile al paesaggio naturale(c'perfino qualcosa che vuol imitare il sole) e si vedono in lontananza perfino casette caratteristiche.
Stevenson mostra un modellino, per far capire a tutti quale sia la bizzarra forma della loro futura casa.
"una specie di sfera rotante allungata, con un asse a gravitzero, su cui ruota; e noi ora camminiamo, come potete vedere, su di una superficie concava al contrario di quello che avviene sulla Terra.
Voi ora non vi immaginate, se non l'avete visto arrivandoci, come sia l'esterno di questa sfera: ricoperta da pannelli solari orientabili e retrattili in caso di pericolo da parte di asteroidi, che rendono autosufficiente l'astronave, anche quando il sole sarlontano. Per sicurezza l'energia anche immagazzinata in appositi contenitori di riserva, ed anche il sovrappiprodotto, non viene buttato via.
Con l'elettricitfunziona tutto all'interno della sfera, e tutto automatico e programmato.
Avete visto che il nostro scopo stato quello di ricopiare la Terra, in una struttura pipiccola, e vedete che ci siamo davvero impegnati.
Provate a saltare!".
I pigiovani, spiccano un volo incredibile, quasi lunare.
"Vedete?" riprende Stevenson " Per quanto riguarda la gravit non abbiamo voluto imitare la Terra per comodit infatti qui poco pidella metdi quella a cui siamo abituati. E l'aria che respirate, al 27% di ossigeno ed al 73% di azoto, un po' diversa da quella terrestre. A proposito, qui non si potrfumare, e sarla volta buona perchqualcuno di voi che ha il vizio smetta.
Vi sarete chiesti dove ci troviamo ora, non nelle campagne toscane, come sembrerebbe, ma sull'equatore della sfera, nel punto a massima gravit Per davi un'idea sulle dimensioni di questa nostra nuova casa, il suo diametro di ben sei chilometri, si, ci staremo larghi, ma non vi dico quanto costata, perchgicostruirla stata una impresa titanica."
Cozza, veramente stupito dalla grandezza dell'astronave, chiede: "Ma perchla avete costruita cosgrande, se siamo solo 129 persone compresa la sua famiglia?"
Risponde Stevenson: "Ha ragione, ma visto che dovranno passare parecchie generazioni prima di arrivare a destinazione, non sappiamo nemmeno quante, la popolazione aumenterparecchio e potremo contenere fino a diecimila persone.
Voglio ora finire il discorso per non annoiarvi, e poi visiteremo tutta la astronave.
Alla partenza per lo spazio, tra due mesi, ad ognuno di voi verrassegnata una casa, ed a seconda della vostra professione, vivrete come avete sempre vissuto, anzi meglio, perchnon ci sarmolto da lavorare.
Ma questo lo vedremo a suo tempo.
Volevo dirvi qualcosa del nuovo sole, ad elettricit che imita le stagioni ed il giorno, mentre periodicamente piover anche se non in maniera troppo naturale. Avremo le migliori condizioni per far crescere le piante e gli animali di cui ci nutriremo, e vi dico che, nelle zone della sfera a clima peggiore, coltiveremo anche gli ulivi, che sono piresistenti, perchso che c'tra voi qualcuno del mestiere.
Non in tutta la sfera perc'terra, e quelle zone, specialmente vicino al perno, non sono destinate a nessuna attivitparticolare.
Le industrie, funzioneranno autonomamente trasformando alcune risorse in oggetti utili, ed il resto della produzione sarin mano agli artigiani.
Naturalmente non circolermoneta, e quindi non ci si potrarricchire, quindi tutti divideranno quello che possiedono con tutti gli altri.
"Una vera comunitcristiana, insomma!" esclama interessato Don Livio.
"Infatti" riprende Sevenson " dovremo rimanere tutti uniti, e per questo c'bisogno di lei, visto che siamo tutti cattolici, ed ogni domenica ci riuniremo nella chiesa che sta in mezzo al nostro paese, che ora visiteremo.
Avrete notato che non vi sono strade, ma solo sentieri, sui quali ci sposteremo a piedi e, se avanzerenergia, con motori elettrici.
Non si devono verificare incendi, e per questo abbiamo sensori che li spengono sul nascere.
Ma questo lo vedremo dopo, visitando il paese ed il bosco.
Vi devo dire prima che l'asse che potete intravedere, su cui ruotiamo, visitabile, e ci andremo.
Lsi galleggia davvero, e sarun grande divertimento per i bambini, perchci sono varie sale in cui si praticano gli sport a gravitzero.
L'asse sporge dalla sfera dai due lati, che sono i luoghi di comando dell'astronave, e quello saril mio posto di lavoro.
Lconservato anche tutto il sapere dell'umanit e va tenuto di conto, visto che noi qui non potremo progredire pidi tanto.
Ora seguitemi, visitiamo l'interno delle case.
I "turisti" si sparpagliano e visitano in piccoli gruppetti le abitazioni, molto ben arredate e spaziose, davvero con tutti i servizi.
Pareva a tutti di visitare un una qualsiasi casa terrestre, tanto che molti si dimenticano di stare sull'astronave e si sdraiano sui letti delle camere.
Stevenson, visitata una casa insieme alla famiglia Cozza, esce e non vede nessuno, tutti sono spariti.
Un po' preoccupato, entra in una casa e trova una intera famiglia addormentata.
"Gi il fuso, me ne ero dimenticato; questi si sono sdraiati e sono caduti come piombi!".
Cozza, anche lui molto stanco, chiede:" non puper caso far venire la notte, e lasciarci riposare? Le assicuro che dopo una bella dormita avremo tutti le idee pichiare!"
"Be, non ho altra scelta, vorrdire che anche io schiaccerun pisolino", conclude Stevenson.
La "mattina" seguente, in effetti tutti hanno veramente le idee pichiare, e sembrano entusiasti dell'astronave.
"Se non altro si dorme bene qui, e speriamo di mangiarci anche meglio!" esclama Gianni.
Stevenson offre la colazione, che pare piun buffet, con tutti i prodotti tipici delle coltivazioni dell'astronave.
"Durante le prove tecniche abbiamo avviato le coltivazioni e l'allevamento, ed ora occorre pochissima manodopera per portarle avanti; questa colazione vi offerta dai nostri 5 tecnici, che alla partenza lasceranno a voi il lavoro".
La visita puproseguire, e tutti si dirigono verso il bosco, comprendente esemplari di piante provenienti da tutto il mondo, ed anche con una buona presenza di piante della macchia mediterranea.
Ma la cosa stupefacente, che il bosco pieno di ogni genere di selvaggina.
"Ma non ci saranno mica anche le tigri?", esclama impaurito Carlo avvicinandosi a Stevenson.
"No, non si preoccupi, abbiamo evitato di inserire animali feroci, sostituendoli con predatori pidocili; ci sono voluti anni di studi per costruire questo ecosistema, e mi sembra stupendo.
Il bosco occupa il 25% della superficie ricoperta di terra, ed fondamentale per l'equilibrio dell'astronave".
"Ad occhio sembrerebbe pivasto, non le pare?" chiede Cozza.
"Infatti, al centro del bosco c'una sorpresa, venite a vedere!"
"Oh! Che bel lago! Pare il nostro laghetto di ingrandito!"
Esclama Sandro, che aveva un laghetto nel suo campo.
"Un altro bel ecosistema, la pesca, sarpossibile come la caccia nel bosco, seguendo una tabella, e potremo organizzare anche gare di pesca rilasciando i pesci vivi.
Il lago regola il clima in tutta l'astronave, ed occupa il 10% della superficie.
Venite, ora visitiamo la periferia, avvicinandoci all'asse, dove il clima non eccezionale, ma la gravitbassa ed inizieremo a svolazzare".
I "turisti" percorrono qualche chilometro sentendo sempre meno la fatica, per l'abbassarsi della gravit
La vecchia signora Giacomina, madre di Carlo e di Gianni, si stupisce della facilitcon cui sta camminando:" Non ci credo, mi pare di essere ritornata giovane!".
I bambini iniziano gia svolazzare, quando Stevenson riprende la parola:" Vedete, abbiamo passato la zona degli ulivi, ed ora si inizia davvero a volare, del resto siamo vicini all'asse di rotazione; ora saltiamo ed andiamo a visitarlo.
Eccoci qua, ora siamo vicini alla "testa" dell'astronave, e svolazziamo verso la sala comandi; chiedo ai meno agili di andare piano, per non sbattere contro le pareti laterali, visto che ci troviamo in questo stretto corridoio". La comitiva percorre un'altra decina di metri sotto le luci al neon del corridoio, e giunge finalmente alla vasta sala comandi, che appare simile a quella delle astronavi di fantascienza con tre imponenti computer ed una miriade di bottoni e levette attorniati da scritte in inglese.
Stevenson riprende la spiegazione: "Qui controllersia tutto quel che necessario controllare all'interno della nostra astronave che la rotta da tenere per evitare asteroidi.
Vi assicuro che farben poco, perchnormalmente i tre processori lavorano in simbiosi e fanno funzionare tutto bene, ma in caso di pericolo il mio apporto indispensabile, ed ho a disposizione, per le emergenze, anche un complicatissimo sistema solo parzialmente computerizzato con una serie di leve e bottoni.
Il problema che solo io so usare questi marchingegni, e se succedesse qualcosa a me, per voi sarebbe difficile risolvere le emergenze.
Percisto giinsegnando molte cose a mio figlio, e gradirei che anche uno di voi che specializzato in ingegneria od informatica, sapesse destreggiarsi tra i tasti di questa sala.
L'ultima cosa che vi devo dire, che c'un quarto computer meno appariscente che contiene tutto il sapere dell'umanit al quale potrete accedere dalle vostre case, e che serve per collegarci con la Terra, anche se allontanandoci da essa, i segnali ci arriveranno con notevole ritardo, perchpurtroppo, quando le distanze aumentano, ci si accorge che la luce non poi cosveloce."
Il solito Cozza, che non ha grandi conoscenze di fisica, si stupisce: "Allora, quando saremo lontani dalla Terra, se, metta il caso , disponessimo di un potentissimo telescopio, la vedremo non come ma come era qualche mese o qualche anno prima!".
"Bravo Cozza, ha colto nel segno! Penso anche che avremo la possibilitdi vedere questo con i nostri occhi, magari tra qualche anno; non ve lo voglio anticipare, ma il nostro itinerario finirproprio nella coda della astronave, dove si trovano vari telescopi, anche molto potenti, che potremo usare dopo aver spento le luci, a quel punto sarcome se ci trovassimo nel vuoto, nell'oscuritperfetta, con una visione a 300del panorama, grazie ai pannelli di vetro di nuova generazione che ricoprono la zona.
Ma ora dirigiamoci nell'area sportiva dove si praticano gli sport a gravitzero".
Tutti i visitatori ripercorrono svolazzando il corridoio facendo molta attenzione, ed in fondo Stevenson apre una porta, oltre la quale si trovano sul pavimento e sulle pareti rivestimenti gommosi, per permettere a tutti di volteggiare senza rischi." Questo sport puessere praticato da chiunque a qualsiasi etperchnon presenta rischi di infortunio, anche se mi immagino che i bambini preferiscano la sala successiva dove c'per metaria e per metacqua, comunque i tradizionalisti non si devono preoccupare, perchil resto degli sport potressere praticato nelle terre erbose intorno al villaggio, dove siamo gistati.
Passiamo ora da questo corridoio di vetro gommato per evitare di bagnarci."
I visitatori guardano passando le enormi bolle d'acqua che si mescolano e volteggiano nella sala, ed i bambini gisi immaginano di stare la divertirsi.
Stevenson finisce di percorrere il corridoio guidando il gruppo, ed entra nell'ultima sala, quella dedicata all'astronomia:" Eccoci infine in questa sala della quale avevo giparlato; Ora la luce accesa e potete ammirare i telescopi, soprattutto quello, vedete, che ha uno specchio perfettamente concavo, controllato elettronicamente, del diametro di quindici metri, che nei primi anni di viaggio, essendo noi al di fuori dell'atmosfera, potrebbe rivoluzionare il nostro sapere astronomico, e soprattutto allargare i confini dell'universo conosciuto; oltretutto potremo sapere quale dei pianeti di Proxima Centauri (se ce ne saruno), saradatto ad ospitare i nostri discendenti che avranno la fortuna di portare a termine la missione.
Ed ora spegniamo la luce...
"OooH" stupore generale.
Carlo esclama: "Siamo nello spazio, se ci colpisce anche solo un sassolino, spacca il vetro e muoriamo tutti!"
Stevenson, che lo ha sentito, lo rassicura: "L'unica differenza che qui si vede tutto, ma ti assicuro che le pareti sono resistenti come quelle del resto dell'astronave, ed in piabbiamo i radar che controllano ogni pezzetto di rottami spaziali ed ogni micrometeorite, come quando saremo nello spazio aperto controlleranno gli asteroidi.
Bene, a questo punto il nostro giro finito; non ci resta che salutarci, e spero di avervi convinto.
I visitatori tornano nella zona gravitazionale e salgono sulla navetta Galileo, quasi rilassati dopo aver visto quel che li aspetter


Capitolo 5: i dolorosi saluti

I Ventolinesi fanno ritorno al loro paese, e vi trovano, dopo la seccatura dei giornalisti americani, quelli italiani, che vogliono sapere se partiranno veramente.
"Mi sembra che non abbiamo altra via di scampo, ce lo hanno imposto, e siamo costretti a partire, comunque grazie per le vostre attenzioni", Risponde Carlo, che conserva un tono polemico, pur pensando che tutto sommato non si vivrmale sull'astronave, e si eviteranche il rischio dell'asteroide, che certamente fa pipaura della vita da "contadino spaziale" che lo attende.
Mancano soltanto dieci giorni alla partenza, e tutto il mondo si stringe con sincero affetto alle famiglie ventolinesi, che sono tempestate da e-mail, cartoline, lettere, e soprattutto cerimonie di addio.
Tutti gli abitanti, comunque non appaiono molto preoccupati, perchhanno gi"fatto il pensiero" a vivere sulla astronave Cosmos.
A tre giorni dalla partenza, Vengono anche convocati dal Papa, che li saluta uno per uno, con parole di speranza, e li incoraggia a perseverare nella fede.
Un trattamento speciale viene riservato a don Livio, che riceve l'investitura straordinaria a Cardinale, ed il potere di nominare sacerdoti e vescovi, conducendo la Chiesa oltre le frontiere terrestri.
Dopo la cerimonia, il Papa tiene don Livio a colloquio per quattro ore nella sua stanza, raccomandandosi con lui anche di combattere le eresie future, proponendo fermamente la vera fede.
In caso di morte, don Livio, verrebbe sostituito dal giovane don Rinaldo, che all'ultimo momento, pur essendo di Roma, sente forte la spinta di partire, e chiede personalmente il permesso al Papa, il quale acconsente dicendo "In due si ragiona meglio che in uno".
Ed arriva finalmente il giorno della partenza.
Sul piazzale della base di Cape Canaveral, luogo del ritrovo, avviene il discorso di addio delle massime autorit e tutti i componenti dell'equipaggio partono con la navetta Galileo, dopo aver abbracciato per l'ultima volta i parenti che rimarranno a Terra.
Il piemozionato di tutti proprio l'ideatore della missione Stevenson, che guida il gruppo alla partenza.
La navetta Galileo si stacca, ed il portellone viene chiuso; PER I VENTOLINESI,DON RINALDO, E LE FAMIGLIE DI COZZA E STEVENSON , INIZIA UNA NUOVA VITA.


Capitolo 6: si parte!

Stevenson, appena vengono chiusi i portelloni, interviene annunciando a tutti che l'astronave sarebbe partita a momenti, come programmato sui computer di bordo, e che nell'attesa tutti possono prendere parte al rinfresco preparato per festeggiare l'inaugurazione dei potenti motori, che avrebbero spinto l'umanitoltre i confini del sistema solare.

Al centro del banchetto era spiegato il percorso del viaggio, che prevedeva una orbitazione intorno a Giove per prendere velocitgrazie all'enorme forza gravitazionale del pianeta, ed un lungo attraversamento della periferia dell'universo, della durata di 300 anni, fino ad arrivare in altri 900 anni al sistema solare di Alpha centauri, dove sarebbe iniziata una ricerca che, mediante l'uso di telescopi, avrebbe individuato il pianeta piadatto alla vita, dove, dopo numerose generazioni, sarebbero arrivati i primi umani, atterrando grazie alle navette Galileo presenti a bordo dell'astronave.
Tutto questo tempo per percorrere "solo" quattro anni luce e mezzo circa.
La signora Franca, perplessa, e dice:" nemmeno i nostri pronipoti potranno atterrare, ma dovranno vivere tutta la vita qui rinchiusi, anche se sinceramente non ci si sta male, e non dovremo nemmeno lavorare".

Stevenson, intanto, corre verso la sala comandi emozionatissimo per la partenza imminente. Appena arrivato, ancora col fiatone, prende il microfono, ed inizia a parlare ai partecipanti al banchetto:" mancano trenta minuti alla partenza, vi invito a salutare per l'ultima volta la Terra dalla sala telescopi, sta per iniziare il nostro safari spaziale!"
Tutti, si precipitano quindi verso la sala pieni di emozione.
Appena arrivati, dopo aver spento le luci, si trovano davanti la loro cara Terra, e tutti la fissano intensamente per l'ultima volta con un velo di nostalgia.
Cozza, intravedendo l'Italia della quale era presidente, pensa a voce alta:" Speriamo che i nostri discendenti possano trovare un luogo come questo per vivere; infondo, anche se c'erano mille problemi, ci si stava bene".
Stevenson esclama:" Si Parte!" , ma i passeggeri continuano a fissare il loro pianeta, e non si accorgono di niente per la silenziositdei motori.
Vedono solo la loro cara Terra allontanarsi lentamente, e pensano all'asteroide, sperando che non la distrugga, non distrugga la culla della vita.


Capitolo 7: la vita nell'astronave Cosmos

I passeggeri tornano nel paese, e decidono di fissare come ora quella italiana, quindi si fa notte lentamente, ed ogni famiglia prende confidenza con i servizi delle nuove case per prepararsi la cena.
Tutti si meravigliano ancora una volta di quanto la vita sia simile a quella della Terra.
Dopo cena, tutti portano le loro sedie nel piazzale al centro del paese, e chiacchierano come se fossero al bar, mentre tutt'intorno i grilli cantano e le lucciole lampeggiano in gran numero.
"Strano, esclama Gianni, non ci sono le zanzare!".
Stevenson, che stava riposando con la finestra aperta, chiarisce tutto:" No, abbiamo introdotto solo le cose piacevoli della Terra, e le zanzare non servivano!".
"Mi sa che non ci possiamo lamentare, niente zanzare, niente ladri, possiamo tranquillamente dormire a finestre aperte!" Dice Regina.
"Si, ma ti immagini tra qualche anno, i ladri torneranno, ci saranno gli assassini, e saremo costretti a costruire un carcere!" Esclama Carlo.
"Penso che nessuno avrbisogno di uccidere e di rubare se non gli manca niente" ribatte Don Livio.
Queste discussioni prendono molto gli adulti, ma i ragazzi ed i bambini pensano a ben altro.
Sandro, a cui gimanca il campionato di calcio, propone di costruire un campetto, abbastanza regolamentare, e di formare almeno tre squadre che si sfideranno tra loro.
Alex, invece, vorrebbe organizzare le "olimpiadi spaziali", in cui inserire tutti gli sport.
A tarda sera, tutti rientrano alle loro case.
Il giorno seguente, Tutti i passeggeri sono convocati nella sala comandi per un collegamento con la Terra, nel quale potranno parlare, e vedere i parenti rimasti a terra.
Il collegamento avviene in diretta mondiale, con miliardi di telespettatori curiosi di sapere come passato il primo giorno di viaggio.
Apre Stevenson:"Hello!, Terra, devo parlare italiano, perchdiventata la lingua ufficiale qui! Ce la passiamo bene, tutto come previsto, e siamo tutti di ottimo umore!"
Seguono poi i saluti tra i passeggeri ed i parenti rimasti a terra, e questo fa affiorare un po' di nostalgia.
Dopo tutto meglio per i nostri viaggiatori guardare avanti, ed i collegamenti con la Terra, servono forse piai terrestri che a loro.
Ed arriva anche la prima domenica nello spazio; tutti si ritrovano alle undici sotto un caldo sole artificiale davanti alla chiesa, dove ci sarla messa presieduta da Don Rinaldo e da don Livio.
Tutti si siedono nella spaziosa cattedrale di stile medievale, ed inizia la celebrazione, incentrata sulla caritverso il prossimo, e durante l'omelia, Don Livio esorta tutti a vivere in modo armonioso, senza litigi, cercando di dividere il poco che si ha con tutti, come si addice ad una vera comunitcristiana.
Alla sera, il paese festeggia il santo patrono della loro missione, San Paolo, apostolo delle genti, che allargi confini della cristianitproprio come succederai ventolinesi(termine che ora indica tutti gli abitanti della Cosmos) nel caso trovino altre civiltevolute durante il loro peregrinare nello spazio.
Alla sera, vengono anche raccolte da Stevenson le preferenze di lavoro (non obbligatorio e part-time) per decidere i ruoli all'interno dell'astronave.
Al tramonto, Stevenson nomina i nuovi posti di lavoro, che non prevedono stipendi, ma sono svolti solo per passione.
Tra i nostri personaggi, Cozza ottiene il ruolo di coltivatore di grano, come aveva sempre sognato da piccolo, Carlo e Gianni continuano a coltivare gli ulivi , mentre Sandro ottiene, insieme ad un amico e ad una amica di iniziare la ricerca astronomica.
Le signore Franca e Regina, invece, controllano la produzione di capi di abbigliamento e gestiscono i campi di cotone.
I bambini, continuano i loro studi a seconda delle et assistiti da alcuni insegnanti, e tutto quello che era iniziato sulla Terra sembra continuare come se nessuno fosse mai partito.
Vista la difficoltsempre maggiore di ricevere informazioni dalla Terra, l'ultimo collegamento con essa resta quello settimanale del sabato sera, che per la veritnon riscontra molto interesse nper i ventolinesi, nper i terrestri.
Ormai l'abitudine ha preso il sopravvento, e non lascia pispazio alla nostalgia.
Eppure sono passate solo due settimane dalla partenza! Sembra impossibile!
S ma quanti chilometri ormai lontana la Terra?
tanto lontana che appare poco piluminosa di tante altre stelle sconosciute, ed allora penso che a molti dei ventolinesi non interessi piparlare con chi non potranno mai piabbracciare; semmai interesserloro sapere che tutti stanno bene e come prosegue la vita senza di loro, ma niente di pi
Infondo, ci sono altri problemi che li coinvolgono molto pida vicino, i problemi di tutti i giorni derivanti dalla vita sulla Cosmos.
La famiglia dei coltivatori di ulivi (la continuiamo a chiamare cosanche se solo Carlo e Gianni svolgono ora questo mestiere) si riunisce all'ora di cena in casa, ed ognuno come da un po' di tempo a questa parte, ha da raccontare quello che ha visto e fatto durante la giornata.
Tutti persi chetano quando va in onda il telegiornale, trasmesso dalla astronave stessa sul canale 1, per ora l'unico in funzione.
Il telegiornale, mette sempre in copertina i problemi riguardanti i principali fatti avvenuti a bordo della cosmos, e sul finire duna breve ma concisa relazione sui fatti avvenuti recentemente sulla Terra, raccolti da Stevenson.
Alla fine, essendo per ora piuttosto scadenti i programmi offerti dal canale 1, spengono la televisione , e continuano a parlare dei loro fatti.


Capitolo 8: Marte

Passano altri quindici giorni, ed ormai l'astronave vicinissima al pianeta Marte, che perverrsorvolato da lontano per evitare che rallenti la spinta dell'astronave.
Dalla sala telescopi, frequentata un po' da tutti, molti ammirano il disco rosso ed ancora misterioso, che forse ha ospitato la vita in un remoto passato.
Carlo, che pensa sempre a voce alta, dice: "Forse noi siamo venuti da qua, e quando non riuscivamo pia sopravvivere, siamo andati sulla Terra con una astronave per scampare ad una catastrofe".
Cozza, che ama discutere di questi argomenti pur sapendo ben poco, ribatte: "E allora, l'Homo Erectus, di Neandertal e di Cro-magnon, cosa c'entrano? Non indicano forse che l'uomo discende dalle scimmie? Di certo costoro non possono essere venuti in astronave, vista la loro scarsa intelligenza!".
Ma Carlo, inaspettatamente risponde: "ma se questi esseri non fossero nostri antenati, visto che, mi pare, l'uomo di Neanderthal l'abbiamo fatto estinguere noi percheravamo piintelligenti e lo abbiamo soppiantato, allora possiamo immaginare di essere venuti da Marte, e di avere preso possesso della Terra togliendo di mezzo le forme di vita piintelligenti, tra cui forse l'uomo di Neanderthal che, essendosi evoluto sulla Terra, pianeta simile a Marte, ci assomigliava un po'".
"Codesta conclusione mi pare alquanto fantasiosa, soprattutto pensando che lei ha fatto appena la scuola dell'obbligo; e poi, non pensa che se fossimo venuti da Marte, avremo dovuto avere una tecnologia molto avanzata, almeno pari a quella odierna?" risponde inviperito Cozza.
"Senta, non si creda di saperne pidi me, lei che ha studiato giurisprudenza, uno pustudiare anche senza andare a scuola, tanto per sapere qualcosa in pisul mondo; comunque, le dico che mi sto sempre piconvincendo della mia ipotesi, perchquesto spiega l'intelligenza incredibile dei popoli antichi, che pernon avevano mezzi, e finirono presto col dimenticarsi di molte cose.
Non pensa che, non avendo materie prime, nattrezzature, anche se possedevano le conoscenze, non avrebbero potuto attuarle?" risponde Carlo.
"Ammetto che la sua tesi puessere anche verosimile, ma mi tengo la mia che senza dubbio piprobabile". Chiude Cozza, stanco di discutere.
Riprende: "comunque, cambiando discorso, perchnon prendiamo la spinta gravitazionale anche da Marte? Come mai solo da Giove?".
Carlo, risponde: " penso perchGiove pigrande di Marte, ed allora conviene prendere la spinta solo l comunque chieda al capitano".
Cozza parte verso la sala comandi, trova Stevenson lungo il corridoio e pone la domanda.
Stevenson risponde: non sa che Marte un sassolino in confronto a Giove? La spinta che ci darGiove ci baster e nemmeno avremo bisogno di prenderne un'altra da Saturno, dal quale comunque non passeremo, perchsi troverdalla parte opposta della sua orbita.
Intanto arriva anche Carlo, che ha sentito e dice: "Quindi non passeremo da Saturno, come mi dispiace, ci sarei passato volentieri, il pianeta pibello del sistema solare."
"Ha ragione, ma purtroppo solo raramente Marte, Giove e Saturno sono allineati, a noi interessava Giove per prendere la spinta, anche se comunque in quel momento cambieremo traiettoria, e la spinta di Giove ci porternella periferia dell'universo facendoci prendere una certa direzione, che punta dritto verso Alpha centauri."
Carlo Riprende: " Ma ora c'la fascia degli asteroidi, siamo in grado di evitali tutti, anche i vari sassolini?"
"Non si preoccupi, il nostro sistema di guida intelligente ci permetterdi schivarli tutti per tempo, Ridurremo un po' la nostra velocitin quel momento per sicurezza, ma anche i sassolini di un millimetro vengono avvistati da molto lontano, ed il computer sceglie la direzione migliore da prendere usando i motori laterali per dribblarli."
Cozza interviene: " ma dopo aver preso la spinta da Giove, non potendo pirallentare, cosa faremo se ci troviamo davanti un asteroide od un sassolino?"
Stevenson risponde: " Giusto, questo il pigrosso pericolo che avremo in questo viaggio, non potremo pirallentare per non perdere la spinta, sconsigliato provare a schivarli, perchperderemo la direzione, comunque avremo uno scudo molto resistente che coprirla parte anteriore dell'astronave, e che resisterai frammenti fino a 5 centimetri, per quelli pigrossi il sensore li riconoscera grande distanza ed il sistema automatico di difesa, li respingerfacendogli cambiare direzione.
In effetti, stato questo il pigrosso problema da risolvere. Comunque statisticamente, avremo una possibilitsu cento miliardi di incontrare un asteroide pigrosso di 5 centimetri nel nostro viaggio( parlando del viaggio da Giove in poi), quindi state tranquilli. Noi non siamo come un pianeta che possiede una gravited attira altri corpi celesti pipiccoli, potremo solo incontrarli sulla nostra strada, ed abbiamo scelto una traiettoria che dovrebbe essere sgombra, nonostante il necessario attraversamento della nube di Oort, che in realtindica piche altro la presenza di una protocometa ogni tanto, a distanze abissali l'una dall'altra.
Insomma, Sinceramente in questo momento stanno rischiando molto di pii terrestri, loro avranno a che fare con un asteroide molto grosso, hanno un solo tentativo per fargli cambiare direzione, se sbagliassero sarebbe per tutti loro la fine; Se state zitti vi rivelo un segreto: non mai stata fatta nessuna prova sulla Terra, e quindi non sanno come comportarsi, si tratta di far esplodere la testata nucleare appena prima che colpisca l'asteroide, se esplodertroppo tardi, una pioggia di frammenti invaderla Terra facendo un danno ancora maggiore, se troppo presto, l'esplosione potrebbe non riuscire a deviarlo sufficientemente, senza contare che non sarfacile nemmeno avvicinarlo dal lato giusto; davvero sulla Terra rischiano grosso, speriamo che ce la facciano, ma secondo me, spero di sbagliarmi, solo un miracolo li potrebbe salvare dalla catastrofe."
"Come, questo ce lo dice ora?" Si infuria Carlo, " quindi secondo lei sono destinati a morire, mentre loro sono sicuri di deviarlo facilmente, li avete voluti rassicurare, ma voi ve la siete svignata!"
"No, non fraintenda, il pericolo grande, ma consideri pure che hanno pidi dieci anni di tempo, con le attuali conoscenze ci vorrebbe un miracolo, ma possono trovare una soluzione sicura in questo lasso di tempo, non pensa?"
"Mah, speriamo, anche se io non faccio piparte della Terra, non potrei sopportare che finisca per colpa di un asteroide."
"Nemmeno io, mi creda."


Capitolo 9: Natale su Giove

Passano i mesi, e grazie alla simulazione delle stagioni, fa freddo, e le piogge diventano insistenti non appena Gianni e Carlo avvisano Stevenson di avere terminato la raccolta delle ulive.
Si, proprio cos in un certo senso le stagioni possono essere modificate a seconda delle esigenze, mantenendo perun assetto che permetta alla flora ed alla fauna di vivere come sulla Terra.
ormai novembre, e sulla Terra questo il momento migliore per cercare funghi mangerecci nei boschi.
Sandro, che fin da piccolo ha coltivato questa passione, senza dire niente a nessuno parte, ed entrato nella fitta foresta, dopo soli dieci giorni dall'inizio delle piogge, trova davanti ai suoi occhi uno spettacolo insperato: il bosco praticamente ricoperto di funghi, ed in gran parte mangerecci, ma probabilmente, pensa, onde evitare avvelenamenti, Stevenson ha badato ad eliminare le spore dei funghi velenosi, come ha fatto per le piante.
Alla sera, di ritorno avvisa tutti di questo, ed il giorno dopo viene organizzata la sagra del fungo, con oltre 50 specie di funghi commestibili, ed uno spazio speciale dedicato ai tartufi.
Intanto inizia un ansioso conto alla rovescia per quanto riguarda l'avvicinamento a Giove, il gigante di idrogeno, che secondo i calcoli, verrraggiunto proprio nel giorno di Natale.
Sarun Natale sobrio, senza shopping, senza consumismo, ma molto emozionante.
La parrocchia di don Livio inizia i preparativi, visto che mancano dieci giorni, e viene allestito all'aperto un enorme presepe, con personaggi a grandezza naturale, costruiti con alcuni tronchi d'albero presi nella "foresta" e scolpiti e dipinti dalle abili mani di un anziano falegname ottantottenne, di nome Giulio, che, forse sentendosi annoiato, aveva trovato questo valido modo di passare il suo tempo.
Aveva iniziato il lavoro a settembre, dopo avere chiesto ed ottenuto il taglio di quattro alberi della foresta, ed in tre mesi e mezzo, era riuscito a scolpire 22 personaggi, che dopo essere stati dipinti parevano davvero veri.
La sera della vigilia, tutti, ma proprio tutti, gli abitanti dell'astronave si ritrovano nella cattedrale per celebrare solennemente il Santo Natale, e la lunghissima celebrazione, intermezzata da canti corali, dura fino alle due notte.
Subito dopo, sotto una delicatissima neve artificiale, fatta cadere per l'occasione da Stevenson, per rendere l'atmosfera ancora pinatalizia, tutti escono dalla chiesa per la processione, che arriverfino alla stanza dei telescopi, luogo scelto per la meditazione finale.
All'arrivo nella stanza, vengono spente le luci, e nel buio, o per meglio dire alla luce di un Giove ormai vicinissimo, Don Rinaldo, al quale Don Livio ha lasciato il compito di pronunziare il messaggio finale, esordisce: Questo un Natale molto particolare per tutti noi, ci stiamo abituando a vivere in questo meraviglioso microcosmo, dal quale abbiamo la possibilitdi scrutare le meraviglie dell'universo, come questo enorme pianeta che ci sta davanti, e molti altri tra i quali, forse ce ne sarqualcuno abitabile.
Dovremo conservare tutti in ogni occasione la nostra fede, solo cospotremo convivere in questo spazio comunque ristretto, ed annunziare la buona novella a tutti gli esseri intelligenti che troveremo lungo la nostra strada, se non noi direttamente, educando alla fede i nostri figli di generazione in generazione, fino alla fine del mondo.
Viviamo giorno per giorno, cerchiamo di essere buoni con tutti lasciando da parte gli egoismi, non solo a Natale od a Pasqua, ma tutto l'anno.
Buon Natale a tutti.


Capitolo 10: L'incredibile spinta di Giove

Il giorno dopo, c'una certa tensione da parte di tutti, per la vicinanza di quel gigante immenso chiamato Giove.
Tutti i Ventolinesi, di primo mattino, accorrono a vedere l'incredibile spettacolo che offre il pigrande pianeta del sistema solare.
Stevenson improvvisa una conferenza stampa per rispondere alle impellenti domande poste dalla popolazione della Cosmos.
"Prima di rispondere alle vostre domande, vi voglio chiarire cosa sta succedendo: Per arrivare nel sistema solare a noi vicino, quello di Alpha centauri, ed impiegare il minor tempo possibile, dovremo accelerare molto la nostra velocit perchse mantenessimo quella corrente ci vorrebbero 30000 anni per arrivare, e la nostra astronave ha una autonomia di soli 4000 anni, ed anche se potremo sopravviverci anche per 10000 anni in condizioni difficili, non riusciremo mai ad arrivare vivi a destinazione."
Il discorso poco felice di Stevenson scatena le ironie del pubblico: " E che ci importa a noi, che viviamo solo 90 anni se ci va bene?, chiede Gianni, che di solito non prende mai la parola.
Stevenson si infuria: " Ma cosa dite, non vi importa se i vostri discendenti moriranno senza arrivare a destinazione?" Il pubblico si zittisce, e lo scienziato riprende:" Con la spinta gravitazionale di Giove unita alla potenza massima che i nostri motori erogheranno al momento giusto, arriveremo vicini alla velocitdella luce come mai nessuno arrivato, circa un trecentesimo della velocitdella luce".
Carlo chiede, impaurito: " Ma per caso ci saranno delle ripercussioni su di noi? Ho sentito dire che vicino alla velocitdella luce ci allungheremo o ci accorceremo, non mi ricordo in quale senso, e tutto risulterdeformato".
" Non succederniente, perchsaremo ancora sufficientemente lontani da quella velocit e gli effetti che descrivi saranno impercettibili, senza recare nessun danno agli organismi viventi ed a tutto il resto, semmai sentirete la accelerazione dovuta alla spinta, che sardevastante, comunque nella stanza speciale in cui vi troverete in quel momento, verrmolto attutita, e l'astronave la sopportersenza problemi.
Faremo un'orbita molto particolare su Giove, che non sto qui a spiegarvi, ed tutto programmato ed automatico. Stasera alle 19.00 ci ritroveremo in quella stanza, faremo l'appello, e tutto andrbene, la percentuale di rischio trascurabile.
Con la velocitraggiunta ci spingeremo verso il sistema solare di Alpha centauri, Raggiungendolo in 1200 anni, quindi viaggiando 300 volte pipiano della velocitdella luce, a 1000 chilometri al secondo".
" Tutto chiaro?".
Cozza chiede: "Ma se non trovassimo un pianeta abitabile intorno a Alpha Centauri, cosa faremo?"
" Penso che abbiamo buone probabilitdi trovare un pianeta abitabile, ma se non ci fosse, ci rimarrebbero almeno altri due tentativi, andando alla ricerca nei sistemi delle stelle vicine, vi ricordo che il motori dell'astronave rimarranno spenti dopo la spinta e potremo usarli per evitare asteroidi, o per cambiare rotta. Bastano pochi secondi di spinta per mantenersi alla velocitraggiunta per migliaia di anni, non essendoci nessun attrito nello spazio".
"Allora ci vediamo alle 19.00 nella stanza, buon Natale a tutti!"
I Ventolinesi tornano alle loro case, mentre Giove occupa ormai una parte enorme del cielo, e dl'effetto di cadere sull'astronave, o forse meglio dire che l'astronave dl'effetto di cadere su Giove.
Alle 19.00 tutti sono riuniti nella stanza speciale anti-accelerazione, piccola e coperta da un materiale speciale che attutisce l'accelerazione, ben superiore ai soliti 5 o 6 G
Stevenson chiede a tutti di distendersi per terra, perchmanca pochissimo.
Ecco che, dopo un minuto, tutti si sentono schiacciati da una forza spaventosa, molti urlano mentre altri incitano alla calma.
L'anziana Giacomina, in grossa difficolt e chiede quanto manca alla fine.
Stevenson risponde che in un minuto tutto dovrebbe finire.
Infatti, dopo poco, finisce la grande spinta, e tutti possono rialzarsi, per fortuna senza nessun problema.
"Ora stiamo viaggiando a mille chilometri al secondo, non vi sembra incredibile?
Spero che non ci capiti pidi usare quella stanza, stato terribile, ma in realtha funzionato davvero bene, perchha ridotto di migliaia di volte gli effetti dell'accelerazione a cui eravamo sottoposti, non vi pare?"
Carlo, che era davvero preoccupato, si tolto un grande peso da dosso, ed esclama:" Ci andata davvero bene, potevamo schiantarci su Giove, oppure rimanere schiacciati dalla spinta".
Tornati al paese, trovano miracolosamente tutto come prima, e tirano un sospiro di sollievo.


Capitolo 11: Anno nuovo

Passato Natale, ecco l'anno nuovo, ed inevitabile per i nostri Ventolinesi il ricordo del 2058 che sta finendo, un anno che ha causato non pochi cambiamenti nella loro vita.
Nella famiglia dei raccoglitori di ulive tutti ricordano con nostalgia le care cose che in questo anno hanno lasciato sulla Terra, i parenti indiretti, gli amici, la casa costruita con tanta fatica e tanti sacrifici.
Ma ora loro sono qui, hanno un paesaggio fantastico davanti alla finestra, una casa bella e spaziosa, tanti amici che sono con loro, ma non chiedetegli cosa avrebbero scelto se a loro fosse stata permessa una scelta, sarebbero rimasti con i piedi a terra.
questa l'aria che si respira in tutte le famiglie, tranne in due, inutile citarle, le famiglie di chi volontariamente era partito, ancora prese dall'entusiasmo. Dopo quasi un anno di viaggio, tutti i giorni si alzano da letto e ringraziano il Signore di aver loro data quella grande opportunit l'opportunitdi viaggiare nel cosmo come 100 anni prima un film aveva predetto, pur sbagliando clamorosamente la data effettiva.
E s iniziata l'odissea nello spazio, che li avrebbe spinti oltre ogni confine precedentemente varcato da piede umano, e la loro grande gioia quella di poter dire "io sono qui".
Gli abitanti della Terra, dopo mesi di indifferenza, si ricordano con l'incombere dell'anno nuovo di quei disgraziati (per loro) che erano partiti verso l'ignoto, e si danno da fare per rimetterli alla ribalta come fenomeno televisivo proprio prima dei festeggiamenti, nella notte di San Silvestro.
Inutile dire che i ventolinesi non amano molto questi collegamenti, ormai sono lontanissimi, autonomi, non hanno certo bisogno di ricordare gli abitanti della Terra, e poi, poter parlare di nuovo con i loro cari, li aiuta solo a ricordare un passato che sarebbe meglio per loro dimenticare per poter vivere meglio nella quotidianit
Comunque, volenti o non, il collegamento viene instaurato, anche se ormai ci vuole pidi un'ora per trasmettere ed inviare informazioni a causa dell'immensa distanza che divide l'astronave dalla Terra.
Per questo, sulla Terra mandano in onda le immagini montate in modo da essere senza pause, come se le distanze venissero annullate, naturalmente in larga differita.
Un collegamento sostanzialmente inutile, che persulla Terra provoca un grandissimo successo, tanto che c'chi propone di collegarsi ogni settimana come avveniva all'inizio della missione.
"Non se ne parla nemmeno!" Risponde curiosamente Stevenson "Non siamo un fenomeno televisivo, e poi, inviare informazioni sulla Terra ci fa sprecare troppa energia, da ora in poi dovremo andare a risparmio, il sole si allontana, ci collegheremo una volta l'anno, mentre gradirei invece che voi, che non avete problemi di energia, ci metteste a disposizione una telecamera sul mondo, ed in aggiunta le trasmissioni televisive terrestri di un canale televisivo italiano, visto che paliamo tutti italiano qui."
Dalla Terra, dopo un'oretta, rispondono: " Va bene, faremo di pi vi manderemo continuamente i programmi di Rai 1 , oltre alla storica CNN, ed in piriceverete immagini e suoni da 10 telecamere sparse sulla Terra, di pinon possiamo fare, perchanche a noi costa inviare segnali cosin profonditnello spazio, quando sarete troppo lontani, tra 20 anni, saremo percostretti a ridurre, ma cercheremo di mantenere sempre un flebile contatto, non ci dimenticheremo di voi, nemmeno quando avrete trovato anche voi una terra dove atterrare."
"Bene!" Esclama Alex, tutti i giorni potremo vedere la televisione!
Stevenson spiega ai Ventolinesi: "Avremo dodici nuovi canali visibili dalle vostre case, la rai, la CNN e dieci canali di vedute terrestri, cossapremo come se la passano, e ci sentiremo pia casa. Da domani inizieranno a trasmettere, nonostante sia per loro, come per noi, il primo giorno dell'anno".
Tutti soddisfatti se ne tornano a casa, a tutti sembra davvero incredibile poter vedere comodamente la televisione, sebbene in differita, come se fossero rimasti a terra.
Niente "botti" per festeggiare l'anno nuovo, tutti si riuniscono in serata in piazza ma purtroppo non si puinquinare.
Stevenson perha pronta una sorpresa, a mezzanotte in punto, all'insaputa di tutti, si sente una esplosione causata dall'aria compressa, ed improvvisamente si accende il sole artificiale, e tutti alzando gli occhi in alto, la direzione dalla quale proviene il botto, vedono cadere una gran quantitdi cristalli bianchi che fanno brillare l'aria col loro gioco di luci.
"che roba " dicono in molti, mentre altri esclamano:" ma ghiaccio!".
"Allora, che ne pensate? Vi piaciuta la sorpresa? Non si puinquinare, ma ci si pudivertire lo stesso! Sono cristallini di ghiaccio, scoppiati con l'aria compressa, non inquinano, e vedete che effetto?"
"Davvero incredibile!" Esclama Franca, altro che petardi!"
Il giorno dopo, a capodanno, tutti si svegliano per recarsi alle 10 nella Cattedrale del paese, dove Don Rinaldo presiede la messa, essendo il suo turno (fa infatti a turno ogni settimana con Don Livio).
Durante la celebrazione, parla dell'incontro che ha avuto col Papa in collegamento dalla Terra insieme a Don Livio, Ripetendo i temi toccati nel colloquio, e dicendo che il Santo Padre prega ogni giorno per loro, ed molto soddisfatto della comunitche si formata, molto piunita di quella che c'era sulla Terra a Ventolini.
vero, commenta il parroco, siamo molto uniti, speriamo di rimanerlo sempre.
La sera, si tiene al lago la gara di pesca annuale alla trota.
I tanti Ventolinesi che sanno pescare si preparano subito dopo pranzo, e si dirigono al lago per sapere quale sarla zona di pesca a loro assegnata.
Inutile dire che anche Stevenson partecipa, e per l'occasione sfoggerla sua "canna naturale", come lui la chiama (una volgarissima canna di bambche ha preparato proprio per questa occasione, mentre gli altri useranno le canne tecnologiche che si sono portati dalla Terra, con ovviamente maggiori possibilitdi vincere.
I molti pescatori che hanno avuto la possibilitdi allenarsi nei giorni precedenti, chiedono lumi non essendo riusciti a vedere una sola trota, ma solo pesci "estivi" come Carpe, Cavedani, Scardole eccetera.
Stevenson risponde dicendo che le trote non sarebbero potute resistere in estate, soprattutto senza acqua corrente, percisono state immesse solo da poco, e sono in ambientamento, mentre da oggi avrebbero sicuramente iniziato ad abboccare, visto il clima perfetto che ha preparato.
Alex chiede:"E dove erano prima le trote? Non ti abbiamo visto buttarle!"
"Semplice, erano in una vasca comunicante con acqua fredda ed ossigenata, finita la stagione fredda ce le dovremo rimettere, almeno qualcuna, per non perdere la specie, purtroppo non abbiamo potuto portare con noi le splendide Fario, perchpoco adattabili, ma comunque le Iridee potrebbero anche resistere in estate."
"E qual la pigrossa?", chiede Sandro.
"Ce ne sono venti sui 5 chili ed una di sette, sarabbastanza difficile prenderle, ma il piano di consumo del pesce prevede che saranno le prime ad essere mangiate, mentre quelle piccole dovranno essere lasciate nel lago, per riprodursi e svilupparsi."
Finalmente arrivano alla fine del lungo sentiero nel bosco e giungono al lago, dove avviene il sorteggio dei settori.
La gara inizia, ma nei primi quindici minuti non si vede neanche l'ombra di una trota, mentre abboccano solo gli altri pesci che non contano.
Qualcuno inizia a fare ironiche battute dubitando della effettiva presenza delle trote, ma un pescatore in un'ansa del lago, ad un certo punto urla:" Eccola, alla faccia vostra!".
Michele, un giovane pescatore che ha anche avuto un passato da discreto garista, considerato uno dei favoriti.
Purtroppo il pesce si dimostra davvero piccolo, ed anche l'esuberante pescatore si calma dicendo:" comunque sia, sono primo lo stesso."
La gara prosegue, ma non succede nulla, tanto che la considerazione piquotata che quella era l'unica trota presente nel lago, con buona pace di Stevenson che continua a dire che aveva ne aveva messe un quintale.
La gara finisce cos una gran delusione, ma Don Livio lascia spazio all'umorismo:"Le trote non sono mica tonte! La vedevano tutta quella gente, i discorsi che facevano, ed hanno preferito fare digiuno oggi, Magari domani ne cadrqualcuna in padella!"
Eh s risponde Stevenson, da domani pesca libera per 10 giorni, e quelle sopra il chilo si mangiano, almeno ci rifaremo di questa delusione!"
Lo stesso Don Livio, interviene:" Perchstasera non organizziamo una partita di pallone, il campo gipronto, siamo pidi cento, 22 abili li possiamo trovare!"
"Tutti i ventolinesi si vedono scorrere davanti agli occhi i ricordi del campionato italiano, pieni di nostalgia."
Sandro, che si era occupato di preparare il campo, ammette che non riuscito per ora ad arruolare nemmeno undici giocatori per fare una squadra, e dice che se non giocano i alcuni anziani, 22 non se ne troveranno mai.
Dopo qualche discussione, molti si lasciano andare e decidono di provare, si trovano 22 giocatori e due allenatori, anche se la qualitdi alcuni discutibile.
Si organizza quindi una tavolata nel salone pubblico del paese e dopo cena, tutti allo "stadio."
I pianziani si accomodano in delle apposite tribune riscaldate per proteggersi dal freddo, mentre i giovani si scaldano per entrare in campo, comprese anche tre donne, ed alcuni "vecchietti" che hanno deciso di giocare per raggiungere i 22 giocatori necessari.
La partita inizia, le squadre non hanno nemmeno un nome, ma ciche le contraddistingue sono gli allenatori, Don Livio e Cozza, che si passano per dei grandi allenatori, e che si autoconvocano per giocare il secondo tempo completo, sperando che il loro fisico, ormai attempato, regga.
Entrambi si presentano alle panchine muniti di megafono, e vengono accolti da un fragoroso applauso.
Si vede benissimo che ci tengono a vincere, cercano di suggerire tattiche ai giocatori, e li incitano ad essere aggressivi in campo.
Le squadre appaiono piuttosto equilibrate, ognuna con 7 giocatori sotto i trenta anni, una donna (nell'altra due) e tre (due nell'altra) anziani sopra i 40 anni.
All'inizio le squadre si studiano, finche un velocissimo Sandro, della famiglia dei raccoglitori di ulive, parte sulla fascia arriva in fondo, e viene buttato giquando cerca di accentrarsi.
Ne segue il calcio di punizione, ed arriva, su colpo testa, piuttosto goffo, di Luigi, un giovane di 26 anni, il goal del vantaggio per la squadra di Cozza, che corre ad abbracciare il giocatore, mentre Don Livio urla alla difesa col megafono.
Dopo 15 minuti, la squadra di Cozza segna nuovamente in contropiede con Sandro, inaspettatamente il migliore in campo, dopo una sterile supremazia offensiva degli avversari.
Il primo tempo finisce cos ed i tifosi attendono per sapere in quale ruolo giocheranno i "megalomani" allenatori.
Cozza si piazza a centrocampo, nell'intenzione di fare il trequartista, mentre Don Livio, che non ama le mezze misure, ed convinto, nonostante lo scetticismo di tutti (ha 61 anni, anche se da giovane ha effettivamente avuto una discreta carriera come attaccante arrivando fino in serie D) di ribaltare la partita con i suoi gol.
La partita riprende, e le squadre si studiano, la squadra di Don Livio tiene la palla senza arrischiarsi in una azione offensiva, cercando di fare torello, come suggerito dall'allenatore, che si sposta sul filo del fuorigioco.
Ad un certo punto quest'ultimo urla "Ora!" ed il compagno di squadra lancia verso di lui il pallone, che stoppa in corsa stupendo il pubblico, ed a tu per tu con il portiere, a difesa sguarnita, lo dribbla come se fosse un ventenne, e deposita il pallone in rete.
Il pubblico si spella le mani applaudendo, nessuno sospettava tanta classe, non sapevano infatti che il parroco si allenava tutti i giorni palleggiando per assecondare la sua predisposizione per il gioco del calcio, e non vedeva l'ora di mettersi in mostra, cercando perdi non peccare di vanit
Non pensino i lettori che si potesse permettere di correre come un giovane, cercava invece di dosare le energie e di fare ogni tanto qualche scatto a tutta.
Il secondo gol arriva addirittura su assist del parroco, che serve il quarantenne Carlo con una scucchiaiata, facilissima da deviare in rete.
Il gol finale, che decide la partita, arriva persolo durante il recupero senza la partecipazione di Don Livio, calato notevolmente di condizione( mentre Cozza non ha praticamente toccato palla), su mischia dalla quale risolve Michele, il pescatore che pur giocando in difesa, viene in avanti, e diventa davvero l'eroe della giornata facendo bottino pieno.
Davvero un capodanno divertente, oggi le abbiamo viste tutte, esclama la anziana Giacomina, e molti sono d'accordo con lei.


Capitolo 12: Una nuova vita

Il tempo passa inesorabile per tutti, ed anche per gli abitanti della cosmos, che per ora vivono benissimo, senza grossi problemi.
Tutto prosegue come da programma, ed ormai l'ambientamento perfetto, dopo un anno di navigazione spaziale.
aprile, il clima si scalda, dopo le piogge annunciate degli ultimi giorni tutti lavorano l'orto per ottenere i migliori frutti possibili, le piantine crescono benissimo, ed in una zona del campo, dopo aver fatto un faticosissimo scasso a mano (Niente trattori, purtroppo) Carlo mette a dimora le piantine di cocomero e di melone, i frutti piamati dell'estate.
"Duecento piantine basteranno per tutti, una buona concimazione con il letame della stalla(di cui si occupano tre famiglie, per garantire latte, uova e carne a tutti) e ad agosto avremo i nostri cocomeri, che ne pensi?"
Gianni, che ha una notevole esperienza in questo campo afferma:" Qui le piante crescono prima che da noi, a metluglio gimangeremo i primi, con lo scasso di un metro che abbiamo fatto, ci verranno di quindici chili!"
Ma la notizia del momento al paese che tra pochi giorni nasceril primo bimbo spaziale, e tutti sono in attesa.
Due giovani sposi, che si erano sposati prima di partire per farlo con tutti i parenti, ora aspettavano una bambina, a cui avrebbero messo nome Chiara.
La madre, Edera, ormai agli ultimi giorni, il grande momento vicino.
Non esistono naturalmente ospedali nel paese, ma c'tutto il necessario per assistere la giovane madre nel momento del parto.
Il medico, Giacomo, laureato in medicina generale ed in chirurgia, pronto, ed una mattina viene chiamato per intervenire, il parto veloce ed avviene senza problemi, la bambina pesa 4 chili e duecento grammi ed sanissima.
Dopo appena una settimana avviene il battesimo, nella cattedrale del paese, trasmesso in via del tutto eccezionale anche sulla Terra, per rendere tutti partecipi dell'avvenimento.
E non finisce qui, tra due mesi anche un'altra mamma aspetta un maschietto, davvero la vita continua.
Purtroppo, per a maggio, si registra anche la prima morte, la signora Genoveffa, di 107 anni, era partita anche lei, non volendo lasciare i suoi figli, ed era vissuta bene, seppure sempre piinferma, finche una crisi cardiaca non la ha uccisa.
Don Livio, che presiede il funerale dice:" Perchpiangete? Questo un momento di gioia, la nostra cara Genoveffa nata in cielo, ci ha lasciato, ma ora per lei il momento pibello, il momento della beatitudine eterna.
stata una fervida credente, lucidissima fino alla fine, si confessava e faceva la comunione tutti i giorni, pur essendo di buona famiglia ha deciso di dare molti dei suoi beni ai poveri, perch diceva, non poteva permettere che nessuno al mondo morisse per colpa della povert ed partita anche, a 106 anni, come pivecchia componente dell'equipaggio per non lasciare soli i suoi due figli; stata ed un grande esempio per tutti noi."


Capitolo 13: Calda estate nello spazio vuoto

E finalmente arriva l'estate, senza dubbio la stagione piamata da tutti.
Il caldo, il sole, le bevande ghiacciate, le corse ed i giochi all'aperto, manca solo il mare ad i nostri amici Ventolinesi.
Ma in fondo c'il lago, anche piuttosto grande, ed ecco che si trasforma nel luogo di villeggiatura per eccellenza, visto che le montagne non ci sono, c'al massimo qualche rialzo di terra.
Dopo aver frequentato per tutto l'inverno le stanze a gravitzero per gli sport, ecco che il tempo permette di fare il bagno nel tiepido lago brulicante di vita.
Le donne amano prendere il sole (forse sarebbe meglio dire la lampada), mentre gli uomini prediligono la caccia subacquea, rispettando perle regole dettate da Stevenson per preservare gli animali.
Cozza, mentre passeggia sulle rive del lago, chiede al capitano: "sicuro che ci possiamo permettere di sprecare tutta questa energia, visto che ormai il sole, sono andato ieri a vedere, lontanissimo?"
Stevenson lo rassicura: "Non si preoccupi, molta dell'energia usata viene recuperata, e poi ce ne vuole pochissima, perchdeve considerare che siamo perfettamente isolati, e quindi non abbiamo da compensare alcuna perdita di calore, e se non le bastasse, abbiamo delle scorte davvero enormi. Penso che l'energia non sarun problema, ci basterquella poca che raccogliamo con i pannelli interstellari per mantenerci a questo livello, con solo qualche aggiunta dalle riserve."
"Ma ora dove siamo?"
"Stiamo attraversando la periferia dell'universo, ci vorranno ancora trecento anni, finche moriremo non vedremo cambiare di una virgola l'aspetto del cielo, ci vorrdavvero tanto tempo prima che qualcuno possa di nuovo crogiolarsi al calore di una stella, questo deprime, certo, ma deve ammettere che non ce la stiamo passando male.
Ecco intanto che arriva sul lago il carretto elettrico trainato da Carlo pieno di succulenti cocomeri.
Tutti accorrono, una sorpresa, perchquesti sono i primi dell'anno.
Eccolo che alza dal carretto un cocomero davvero grosso, e lo mostra orgoglioso a tutti: "Sentite questo, pesa venti chili!
Mai me ne era venuto uno cos"
Cozza chiarisce:"Caro amico, peserventi chili terresti, qui peseral massimo 10 chili!"
"Ma cosa dice, non abbiamo scelto forse di conservare i chili terrestri per comodit Quindi sono 20 chili."
Cozza risponde: "Va bene, qualunque sia il peso sardi certo ottimo, una specie molto antica, dei semi che conservarono i suoi nonni, non vero?"
Carlo lo apre col coltello, e ne taglia molte fette, e mentre mangia racconta la storia di quella specie di cocomeri che sono per lui un cimelio di famiglia che custodisce gelosamente.
Anche il lago offre i suoi cimeli, come la carpa che Michele, il bravo pescatore, riesce a portare a riva: ventidue chili, portata naturalmente dalla Terra, essendo un pesce molto vecchio, che alcuni sospettano centenario.
Il pesce, una volta abboccato, quasi alle sette di sera, tiene il pescatore impegnato fino a notte fonda, ma questo non demorde, e rifiuta anche l'aiuto degli amici, finche alla fine riesce a vincerlo e mostra l'ambita preda a tutti, il "mostro del lago", dopodichlo rimette in acqua sperando di rivederlo presto.
L'estate scorre felice, le notizie dalla Terra sono buone, e tutto sembra andare a meraviglia.


Capitolo 14: Il momento decisivo

Passano gli anni, in apparente tranquillit sia sulla Terra che sull'astronave, sembra ieri quando partita la storica spedizione, eppure stato undici anni fa.
I nostri amici ventolinesi sono invecchiati, ma non troppo, anche se ovviamente ci sono stati alcuni funerali, ma soprattutto tante nascite.
Ma l'asteroide? Non doveva arrivare proprio in questi giorni?
il 29 novembre 2069, manca pochissimo al 12 dicembre, quando, se non fermato, si andrschiantando, secondo i calcoli, alle 16.04 (ora locale) in bulgaria, nei pressi di Sofia.
chiaro che non interessa a nessuno dove si schianterperchsi sta facendo di tutto per salvare la Terra, e la difesa stata minuziosamente predisposta.
Si tratta di missili a testata nucleare, una scelta abbastanza retrograda, nonostante si fossero progettati centinaia di modi anche meno pericolosi di deviare l'asteroide.
In particolare Stevenson, che sicuramente reputato da tutti uno dei "geni" del tempo, aveva "spedito" sulla Terra una idea rivoluzionaria, che sfruttava addirittura il vento solare per deviare Adra.
Aveva ripreso l'idea da un progetto che 50 anni prima era reputato fantascientifico ma verosimile, ed ora "quasi" alla portata della tecnologia disponibile.
Consiste nell'impiantare delle enormi vele sull'asteroide con una spedizione spaziale, in modo che, il vento solare potesse a lungo andare finire per deviare l'asteroide.
Pur essendo fattibile, l'idea, secondo molti giunge troppo tardi, e la deviazione, (si parla di una "montagna" di 30 chilometri, che tra l'altro si sta muovendo a velocitmolto superiore rispetto alla media degli asteroidi) sarebbe stata insufficiente per scongiurare un impatto.
Stevenson, a chi glielo chiede, commenta cosla bocciatura del suo progetto: "Se solo ci avessero avvisato prima, qualche anno prima, avremo potuto trovare qualche metodo pisicuro per difenderci. Resto dell'idea che quella dei missili sia la peggiore scelta, e la pirischiosa."
Da un lato ha ragione, perchnon possibile fare prove con missili a terra e quindi resta purtroppo una percentuale di rischio piuttosto elevata.
proprio con questa percentuale di rischio che hanno a che fare le autoritterrestri, che non riescono pia frenare le fughe di notizie, provocando un esteso allarmismo.
In particolare, si forma il comitato "No risk", che propone addirittura una fuga di massa dalla Terra, ed in caso di catastrofe, di cercare di dividere i superstiti tra la base lunare ed addirittura l'astronave Cosmos, che sarebbe utilissima, e potrebbe essere raggiunta in soli otto mesi grazie al nuovo motore progettato dal presidente del comitato.
Quest'ultimo ha gipronta una piccola astronave per la cui costruzione ha raccolto fondi da ogni parte del mondo, che contiene fino a mille persone decisamente stipate, ma capaci di arrivare vive a destinazione. In tutto, quindi potrebbero essere salvate solo cinquemila persone, dividendole tra le stazioni spaziali, la base lunare e la navicella.
inutile dire che non sarebbe comunque possibile salvare che una parte piccolissima della popolazione terreste, che conta pidi 10 miliardi di persone, per le quali mancherebbe sia lo spazio che il cibo.
Proprio i membri del comitato, con i loro discorsi, stanno impaurendo senza motivo la popolazione, e gettando tutti nel panico pitotale.
Ma sono pochissimi quelli che decidono di fuggire nello spazio prima dell'arrivo dell'asteroide, probabilmente per evitare di avere rimorsi in caso di catastrofe, sentendosi in colpa per essersi salvati ben sapendo che solo pochi avrebbero potuto farlo.
Tutti a questo punto tengono gli occhi puntati su Adra, il mostro che rischia di distruggere la Terra.
Sull'astronave cosmos, tutti ogni giorno si riuniscono nella sala di ricezione per vedere meglio quello che sta succedendo; purtroppo ormai per loro ci sono dodici giorni di differita, trovandosi a dodici giorni luce dalla Terra. Per questo i ventolinesi devono aspettare dodici giorni, ciofino alla vigilia di natale per sapere cosa successo.
Stevenson il pipreoccupato (gli altri non si rendono conto del pericolo che la Terra sta correndo), e parla per far capire a tutti cosa potrebbe causare un malaugurato impatto.
"un asteroide davvero pericoloso, il peggiore che potesse capitare, enorme, perchha un diametro di pidi trenta chilometri, e nemmeno i materiali di cui composto aiutano, si tratta infatti di un asteroide ferroso, l'attrito con l'atmosfera gli farebbe un baffo! Se si dovesse schiantare, al momento dell'impatto la sua vetta si troverebbe nella stratosfera.
I danni che un oggetto di quelle dimensioni puprovocare sono qualificabili con una sola parola: catastrofe.
Ho continuato a contattare le autoritper un anno per fargli capire che probabilmente non bastano le testate nucleari, specialmente se hanno intenzione di farle scoppiare troppo lontano dall'asteroide, ma ormai tardi, quello che stato deciso non pupiessere cambiato, speriamo che siano precisi, se riusciranno a far avvenire la detonazione al momento giusto, la Terra sarsalva."
Tutti i terrestri sono svegli, anche dove normalmente notte, per assistere al tentativo di deviazione di Adra.
La tensione massima al centro spaziale dal quale devono partire i missili, la responsabilitper queste persone davvero immensa.
Molti hanno rispolverato per l'occasione il rifugio antinucleare che i loro bisnonni temevano di usare durante la guerra fredda, e si sono rinchiusi.
Ecco ormai l'asteroide, un oggetto visibile ormai in pieno giorno, che appare perancora poco pidi un puntino luminosissimo. "Ormai o la va, o la Terra si spacca", dice un contadino del paese vicino a Ventolini, che cerca di sdrammatizzare mentre vede quell'oggetto in cielo.
Ecco, il momento! Partono i missili perfettamente in orario, si dirigono verso l'asteroide rispettando la giusta direzione.
I missili dovrebbero a questo punto fare da soli, sono dotati di un valutatore di distanze, che li faresplodere al momento giusto.
"Eccoli i nostri!", dicono tutti quelli rimasti all'aperto (ovviamente non quelli dall'altra parte della Terra), che possono osservare le strisce dei missili che vanno verso l'asteroide.
"Andate!! Spezzatelo tutto!! Anzi, mandatelo via quel mostro!" riprende ad urlare il contadino di prima.
I missili arrivano, un'esplosione, un urlo di gioia, tutti prendono a dire:"Siamo salvi!", mentre altri fanno gesti scaramantici.
L'esplosione dei missili pare essere andata a buon fine, ma purtroppo, tutti si accorgono che non stata sufficiente, colpirugualmente la Terra.
Le televisioni non funzionano pia causa del panico generale, nessuna notizia, ma ad occhio si vede che l'asteroide continua per la sua strada, la deviazione appena percettibile. Tutti fuggono, senza sapere dove, presi dal panico, mentre si tenta disperatamente di mandare altri missili, ormai comandati manualmente, l'ultimo disperato tentativo di scongiurare la catastrofe.
Parte una raffica di testate nucleari, dirette verso l'asteroide, che perormai troppo vicino, quasi tutte finiscono per mancarlo, due riescono ad esplodergli di lato, troppo lontano, non gli fanno niente.
Ultimissimo disperato tentativo, ormai senza pinessuna parvenza logica, distruggere l'asteroide invece di deviarlo, pur sapendo che avrebbe quasi sicuramente peggiorato la situazione.
Le testate partono, ma ormai la fine, l'asteroide cade sulla Terra.

Terribile fine.


Capitolo 15: I superstiti

Anche per lo scrittore difficile parlare in questo momento, ma lo deve fare, deve esporre cosa sta succedendo in quei terribili momenti.
Il colpo violentissimo e provoca un'onda d'urto spaventosa che porta via tutto e si estende con velocitimpressionante su buona parte del pianeta, mentre tutta la Terra viene sconvolta da un terremoto che distrugge anche le pisolide costruzioni.
L'asteroide penetra fino nel mantello provocando un cratere di migliaia chilometri e profondissimo, dal quale finisce per uscire molta lava che zampilla altissima, come un sasso che, gettato in un lago, rompe un fine strato di ghiaccio facendo uscire l'acqua sottostante.
I pochi pessimisti che si erano messi in salvo, ed i ricercatori della base lunare osservano impotenti l'immensa tragedia, e non riescono a dire una parola.
Dopo appena qualche ora, la Terra appare completamente grigia di polvere, la polvere portata dall'onda d'urto, che ha distrutto tutto e si scontrata con se stessa dall'altra parte del globo producendo turbini spaventosi.
Tutto questo mentre, dopo il primo fortissimo terremoto, fuori da ogni scala fino all'Antartide, proseguono le scosse di assestamento, paragonabili ai piforti terremoti degli ultimi anni, che si registrano un po' da ogni parte.
E purtroppo i danni maggiori sono quelli a lungo termine, infatti seguirun "Lungo freddo" causato dallo schermo di nubi polverose che impedirper migliaia di anni al sole di colpire direttamente la superficie della Terra.
In questo periodo si estingueranno molte forme di vita, si salveranno alcune piante resistenti, e gli animali che potranno cibarsene e resistere alle mutate condizioni di vita, ma dovrpassare un'intera era geologica prima di vedere nuovamente la Terra come era un tempo, con lo sviluppo di nuove e diverse forme di vita.
Per l'uomo resistere sardifficile, l'unica alternativa fuggire, per i pochissimi che forse sono riusciti a sopravvivere a questa catastrofe.
Gisi cercano di far partire i primi soccorsi, bisogna sbrigarsi perchil grande freddo potrebbe presto uccidere i pochi che sono resistiti.
Sulla base lunare sono presenti venti navette "Galileo" anche se dieci di queste non vengono piusate da anni essendo ormai vecchie, ed altre sei navette sono attaccate ai moduli delle stazioni spaziali.
Tra la base lunare e le varie stazioni spaziali si sono salvate quattrocentodue persone, che ora devono fare di tutto per soccorrere gli altri.
Ad ogni navetta viene assegnata una zona da controllare in lungo ed in largo, mentre ai soccorritori che sarebbero intervenuti in gruppi di cinque per navetta, vengono fornite delle tute per proteggersi dalla polverosa aria irrespirabile, che tra l'altro, diventata anche radioattiva per colpa degli ultimi missili nucleari disperatamente lanciati, che sono esplosi a bassa quota senza colpire nemmeno l'asteroide.
Anche il presidente del comitato No risk, molto turbato, parte per i soccorsi al fine di trovare qualche superstite nella zona dell' est europeo, molto colpita, visto che l'asteroide deviato caduto tra la Russia e l'Ucraina (davvero lo hanno deviato di poco).
Le navette Galileo sono una delle pigrandi innovazioni dell'aeronautica, davvero riescono a fare tutto, riescono a comportarsi da elicotteri stando fisse su di un punto, ad andare in orbita, e naturalmente anche a planare come un aereo.
Poi cosa ci entrasse Galileo proprio non lo so, questo era solo il loro nome.
Il signor Richmond, cossi chiama il presidente del No risk, che aveva purtroppo visto giusto, decide prima di recarsi nel luogo dell'impatto, ma l'aria polverosa non gli permette di vedere direttamente, cosutilizza una specie di sonar, e si rende conto della enormitdel cratere, dal quale continuano a fuoriuscire grosse quantitdi lava.
Scarta subito la possibilitche qualcuno sia sopravvissuto in quel luogo, e prosegue volando lentamente in modo radente.
Si dovrebbe andare casa per casa, ma questo diventa impossibile, essendo tutta la Terra coinvolta, cossi cerca di andare nelle zone pipopolate, dove forse ci sono pipersone vive.
La ricerca dura due mesi, dopodichessendo quasi impossibile che qualcun'altro sia sopravvissuto, anche per la temperatura alla superficie drasticamente scesa, si decide di intraprendere il viaggio della salvezza, per raggiungere la navicella cosmos.
Le persone salvate sono davvero poche, molte delle quali sono morte per complicazioni dopo il salvataggio.
Di dieci miliardi di persone, togliendo i 402 rimasti lontani dalla Terra, si salvano solo trecentosei persone, che per fortuna riescono velocemente a ristabilirsi, nonostante il dolore dei familiari morti.
Molti di questi si sono salvati perchhanno avuto la fortuna di rimanere sepolti in luoghi dove era possibile respirare, e con acqua a disposizione, ma, raccontano, quasi tutti sono morti a causa del terremoto e dell'onda d'urto dell'impatto che li ha trascinati via per chilometri.
Nessun rifugio antiatomico ha resistito, anzi, spesso le spesse mura hanno finito per franare sui rifugiati, o per volare via trascinate dall'onda d'urto.
Dopo tre mesi dalla devastante tragedia, tutti e 708 partono con la loro navicella, avvisando la cosmos che tra otto mesi sarebbero arrivati da loro.
La base lunare, ancora in piccola parte dipendente dalla Terra, rimane quindi deserta.
La navicella "Power", si rivela davvero degna del nome che porta, e raggiunge con una serie di esplosioni propulsive una velocitpari a circa un trentesimo di quella della luce, 10 volte superiore a quella della Cosmos.
soprattutto una scialuppa spaziale, non ci si puvivere per pidi due anni, perchmolto piccola e senza gravitartificiale.
Le settecento persone vivono quasi stipate, senza nessuna privacy, tanto che durante il viaggio molti impazziscono, ma questo il prezzo da pagare per avere salva la vita.
Sulla Cosmos, dopo aver visto il disastro della Terra, sperano almeno di salvare quei pochi che stanno arrivando.
I contatti radio e video tra le due astronavi sono frequenti, quindi si rendono conto che dovranno cercare di curare anche dal punto di vista psichiatrico, oltre che fisico, quei sopravvissuti.
Intanto vengono costruite le abitazioni nelle aree apposite, come ne erano gistate costruite alcune per far fronte all'aumento della popolazione.
Del resto la grande Cosmos putranquillamente ospitare una cittdi diecimila persone al suo interno.
C'poi anche bisogno di un piccolo ospedale, e di alcuni edifici speciali per cercare di recuperare i molti traumatizzati che arriveranno.
Il sei gennaio 2071 avviene il ricongiungimento, ed ormai stremati, i superstiti giungono alla loro nuova Terra, piccola, ma intatta.


Capitolo 16: Siamo tutti ventolinesi

Avviene l'attacco della navetta Galileo alla cosmos, e gli stremati passeggeri vengono subito soccorsi.
Ormai non sono piabituati alla gravit e nessuno di loro in grado di camminare a causa dei muscoli atrofizzati.
I Ventolinesi stanno loro molto vicini, e dopo settimane di amorevoli cure, avviene la guarigione di tutti, infatti nessuno era in condizioni di pericolo di morte.
Grazie anche alla assistenza psicologica e dei due sacerdoti, sono tutti completamente recuperati, e vanno a vivere nelle case a loro destinate, mentre gli orfani, per non sentirsi soli si riuniscono in una "casa famiglia".
Si organizza quindi una festa per dare ufficialmente il benvenuto ai nuovi arrivati, nella piazza del paese, essendo ormai prossima la primavera.
Ovviamente prima dell'inizio c'un grande momento di commozione nel ricordo del disastro dell'asteroide, seguito da una messa in suffragio di tutti i caduti.
Ecco il doloroso commento di Don Livio: "stata la pigrande tragedia patita dall'umanit avvenuto tutto in pochi attimi, purtroppo, mi dispiace dirlo, l'uomo stato troppo sicuro di spensando di poter facilmente scongiurare la catastrofe, anche se non si deve andare a ricercare i colpevoli; ormai questo successo, anche se nessuno di noi pusopportare questo dolore.
Ma nel dolore, vi chiedo di sforzarvi a pensare quel che successo a tutte queste vittime innocenti, certo il Signore avravuto di loro misericordia e le avraccolte nel suo regno di salvezza come dice l'apocalisse di San Giovanni:
Vidi poi un cielo nuovo ed una terra nuova, perchil cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era pi
Vidi anche la cittsanta, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Udii allora una voce potente che usciva dal trono:<E tergerogni lacrima dai loro occhi; non ci sarpila morte, nlutto, nlamento, naffanno, perchle cose di prima sono passate>>.
Non dobbiamo quindi disperarci, perchle cose di prima sono passate, per loro arriva il momento della vera gioia, ed io voglio concludere con questa immagine, perchnon li ricordiamo col dolore di chi non c'pi ma con grande gioia."
Una grande commozione avvolge il pubblico della celebrazione, tutti piangono e lasciano scorrere fiumi di sincere lacrime dai loro occhi.
Nemmeno Don Livio, che spesso riesce a mascherare la commozione riesce a proseguire, e per ben dieci minuti la celebrazione si interrompe.
Alla fine il padre dice che non ci si deve vergognare di piangere, essendo questa una cosa troppo naturale, e decide di continuare la messa piangendo.
Al termine, tutti si riuniscono nuovamente nella piazza principale, dove ogni superstite racconta la sua drammatica storia, e si presenta ai ventolinesi, termine che da ora indica tutti gli abitanti della cosmos, come giustamente dichiara Richmond: " Vi ringrazio di tutte le cure che ci avete recato, e della vostra straordinaria generosit ed approfitto per dichiarare che da ora in poi, visto che ci avete "adottato", noi tutti saremo chiamati ventolinesi, e saremo un unico popolo, nonostante ci siano differenze apparenti che ci dividono."
Anche ai superstiti vengono assegnati i ruoli che preferiscono all'interno dell'astronave, e dopo poche settimane, pur appartenendo a culture diverse, si integrano perfettamente con gli altri.
Ora la Cosmos ospita 843 abitanti, ma lo spazio piche sufficiente per tutti, potrebbero anche decuplicare senza nessun problema.
L'aumento della popolazione porta quindi solo vantaggi, perchi generi alimentari sono piche sufficienti, e molti vengono anche immagazzinati.
Ma la cosa pibella che dal punto di vista sportivo possono essere fatte molte picose, come per esempio il campionato di calcio a sei squadre, ma soprattutto le olimpiadi, davvero spettacolari, che cercheranno di dare un seguito alla centenaria tradizione di quelle terrestri.
Infatti, durante l'estate del 2072, si accende di nuovo la fiamma olimpica.
Gli atleti, non certo al livello del passato, si sono allenati a lungo, ed hanno sfruttato una stanza dell'astronave a gravitvariabile per potenziarsi.
La stanza praticamente una specie di ruota per criceti su cui correre che ruotando velocemente provoca una alta forza di gravit
Si tratta di uno dei migliori allenamenti perchfa adattare il corpo ad una condizione pidifficile, rendendo agilissimo appena si ritorna alla gravitnormale.
Pur sembrando impossibile, molti record mondiali vengono battuti, a causa della gravitbassa dell'astronave, circa la metdi quella terrestre, e probabilmente anche per merito degli allenamenti.
Davvero un grande spettacolo, con oltretutto buone possibilitper tutti di partecipare, tanto che molti ultracinquantenni partecipano anche alle gare assolute insieme ai giovani, ottenendo in alcuni casi anche delle medaglie.
Un emblema di queste olimpiadi la grande prodezza di un sessantenne, Xu Ming Yu, un cinese superstite alla catastrofe dell'asteroide, che dopo essersi ben allenato, ha addirittura vinto la prova della maratona staccando il secondo di un minuto.

Quindi, dopo la tragedia si torna a vivere, e pare che il peggio sia passato, la gioia di vivere torna a contagiare tutti, anche chi ha vissuto quei terribili momenti che hanno sancito la fine dell'umanitsulla Terra.
Come sempre la vita continua, quindi il tempo scorre inesorabile, gli anni seppur lentamente passano, e molti muoiono mentre altrettanti nascono.
Passano 10, poi venti, poi trenta, poi cento, poi duecento, poi mille anni a bordo della piccola ospitale astronave, se dovessi davvero raccontare le storie di tutti questi uomini, forse non basterebbero cento libri, percici vediamo tra milleduecento anni, quando arriva per i pronipoti dei nostri amici ventolinesi il momento della verit esiste una nuova Terra?


Capitolo 17: Terra !

I migliaia di anni di peregrinazione spaziale hanno lasciato il segno nei pionieri, che quasi non comprendono piperchdovrebbero lasciare quella ormai vecchissima, ma davvero affidabile casa itinerante.
Ma per fortuna anche la voglia di cercare uno spazio pigrande dove vivere e di tornare su un vero pianeta molto forte.
Quindi i telescopi ottici sono al lavoro dopo che quelli che utilizzano altri tipi di onde elettromagnetiche ed i calcoli hanno individuato nello stupefacente sistema solare di Alpha Centauri, oltre altri due soli, come da millenni si sapeva, un grosso pianeta della massa circa un quarto di quella di Giove, apparentemente roccioso ma piuttosto lontano da tutti i soli, e quindi probabilmente freddo per ospitare la vita.
Ma non finisce qui, perchsi ipotizza anche la presenza di un pianeta grande circa la metdella Terra a distanza perfetta dalla stella di Alpha centauri per ospitare la vita, che avrebbe un satellite altrettanto grande, e per questo i pianeti, vicinissimi, ruoterebbero intorno a se stessi durante la rivoluzione, essendo questo un sistema planetario binario davvero molto interessante.
Ci dobbiamo perrendere conto dell'eccezionalitdi questo luogo, dove gli astri pivicini occuperebbero buona parte del cielo.
Gii passeggeri sognano di atterrare su uno di questi due incredibili mondi: si trovano all'alba e vedono alzarsi nel cielo alpha centauri, una stella molto simile al sole, ma la sorpresa si ha dopo qualche ora, quando ci si accorge che nel cielo esiste un'altra fonte di luce, pidebole, ma presente, Alpha centauri B, una stella un po' pipiccola e pilontana.
Ma esiste poi anche un altro sole: proxima (perchla stella piprossima alla Terra, 4,3 anni luce), che si riesce a vedere bene solo di notte, piccolissimo, del diametro di un ventesimo del sole terrestre, che anche piuttosto lontano, ma la sua particolaritquella di essere una stella a flare, ciopuaumentare molto la sua luminositin pochi minuti in maniera imprevedibile.
E non dimentichiamo che anche l'altro vicino pianeta, davvero a due passi, riesce fare molta luce ed occupa una ampia porzione del cielo.
Insomma, un mondo fantastico, basterebbe persapere se ci sono gisu di esso, anzi, su di essi, visto che sono due, delle forme di vita sia animali che vegetali, e magari qualche essere intelligente.
Gli astronomi lavorano alla ricerca di prove, e diventa tutto sempre pifacile via via che la Cosmos si avvicina.
Dopo 1300 anni di viaggio, l'astronave entra nella parte interna al sistema solare di Alpha Centauri, e si scoprono altri pianeti, alcuni molto interessanti, e forse abitati, ma tutto conferma che in assoluto il pianeta dove piprobabilmente esiste la vita il sistema doppio scoperto anni prima, che rivela di avere un'atmosfera davvero interessante, al 16% in ossigeno, al 80% di azoto, e per il resto formata da gas non pericolosi, ed una pressione di 1.3 atmosfere.
Questo per il primo pianeta della coppia, di appena un ventesimo pigrande del secondo, che invece si rivela piricco in ossigeno, al 29%, con quasi tutto il resto di azoto ed una pressione di 1,06 atmosfere.
Ma la cosa che riempie di gioa gli astronomi la scoperta di oceani di acqua liquida su entrambi i pianeti, infatti la prima volta che questa viene trovata fuori dalla Terra allo stato liquido.
Grande festa nella piazza del paese alla comunicazione della scoperta, tutti festeggiano ben sapendo che presto, tra un solo anno, sarebbero giunti alla loro nuova terra, anzi, alle loro nuove terre.
Tiene banco la questione del nome da dare ai due pianeti, Per il pigrande ma forse un po' piostile, avendo una bassa percentuale di ossigeno, vince il nome di pianeta Terranuova, mentre per il secondo si sceglie forse il nome piovvio, Ventolini.
Luigi Stevenson, discendente italianizzato del grande scienziato, ed attuale pilota dell'astronave, stupito, perch secondo i calcoli degli antichi scienziati terrestri, il sistema di Alpha Centauri sarebbe stato instabile, perchtriplo, ed inadatto ad ospitare pianeti a causa delle perturbazioni gravitazionali.
Ma in questo caso, per fortuna la fa da padrona la stella alpha, mentre la gravitdi proxima, piccola e lontana, non da problemi.
Qualche problema invece lo da la stella B,perl'orbita dei pianeti fatta in modo che non si trovino mai troppo turbati dalle altre due stelle ed in linea di massima ruotano intorno ad Alpha.
Infatti, analizzando bene, non c'mai il rischio di arrostire per la vicinanza di qualche stella in nessun punto dell'orbita, nemmeno in eventi eccezionali.
Quindi la vita eventualmente presente quasi sicuramente non a rischio, e questo conforta molto il responsabile della missione.
Subito, dopo aver fugato quel dubbio, corre a dire a tutti (che stanno festeggiando in piazza) che avrebbe cercato la traiettoria piveloce per atterrare prima possibile.
Infatti, ora l'astronave, lanciata a grande velocitdovrvirare per dirigersi sul pianeta scelto, e quindi decelerare.
Gli abitanti, ormai in 3376, esultano, e giprovano ad immaginare le strane forme di vita che incontreranno.
Ma il signor Ottavio Cozza, di cui si capisce la discendenza, chiede di fronte a tutti di atterrare con la sua famiglia e con chi avrebbe voluto sul pianeta vicino, quello pigrande, perchama l'avventura, e vuole cercare forme di vita anche dall'altra parte, per poi contattare via videofono gli altri.
Verraccontentato, ma nessun altro decide di seguirlo.


Capitolo 18: L'atterraggio

Anno 3372, 27 settembre, si avvicina il grande momento, il momento in cui l'uomo colonizzerun nuovo pianeta.
Tante nuove conoscenze sono state sviluppate attorno ai due corpi celesti negli ultimi mesi: Si sicuri della presenza di vita, si sa che ci sono foreste di strane piante ed animali, forse esseri intelligenti, perchsi trovano disboscamenti artificiali e strani agglomerati riconducibili a citt
Davvero tutto molto interessante, molto probabilmente i Ventolinesi dovranno avere a che fare con civiltevolute.
Ma tutti gli abitanti sono pronti e preparati da tempo ad una vita diversa da quella comoda condotta fino ad ora, e sono anche pientusiasti nel vivere a contatto con esseri simili ed intelligenti che li faranno sentire meno soli nello spazio.
La Cosmos frena, ed entra nell'orbita di uno dei due interessanti pianeti.
Entrano in azione alcuni satelliti spia, che cercano di scoprire tutto del nuovo pianeta Ventolini.
Le immagini che vengono inviate sono sensazionali, paesaggi fantastici, ma addirittura possono essere conosciuti gli esseri viventi, come le principali specie di piante, alcuni animali, e, soprattutto gli uomini extraterresti, le cui immagini colpiscono profondamente i Ventolinesi, infatti essi sono molto, ma molto simili a loro, tanto che scatta subito da parte di tutti l'ipotesi piovvia: Siamo loro discendenti venuti sulla Terra, o, chiss il contrario.
Praticamente questo diventa un grande rompicapo.
Ma la cosa pistrana che sono apparentemente piindietro dei terrestri, sono ad una civiltche non appartiene a nessuna mai vista nella storia terrestre, perper certi versi pare che vivano nel 2000, mentre per altri mostrano tecnologie avanzate come automobili a cuscinetto d'aria dalle forme molto studiate, centrali elettriche che potrebbero adirittura usare la fusione nucleare, ed hanno anche in orbita alcuni satelliti, ed alcuni di questi, addirittura, paiono essere dei rottami antichissimi, di migliaia di anni prima, e questo avvalora molto l'ipotesi che i terrestri siano venuti fin sulla Terra su qualche antica navicella da quel pianeta.
Stevenson cerca di mandare una sonda molto vicina, cercando di non farla avvistare da nessuno, una sonda insetto, una delle invenzioni costruite da un suo lontano parente dalla mente geniale.
una sonda molto simile sia per dimensioni che per forma ad una mosca, che facilmente comandabile e che funziona da telecamera e putrasmettere le voci degli abitanti per decifrarne il significato ed imparare qualche parola per i primi contatti.
Stevenson chiede a tutti di avere un po' di pazienza prima di atterrare perchdovrprima imparare il linguaggio di quei popoli: "per favore, non possiamo sapere quale sarla loro reazione, quindi stiamo attenti, e soprattutto impariamo qualcosa della loro lingua."
Si mette davanti allo schermo che trasmette le riprese della "mosca", e la lascia partire.
Quest'ultima arriva sulla superficie del pianeta, e si dirige verso la zona che stata scelta per l'atterraggio, deserta, ma con una grossa cittvicina, in modo da atterrare tranquillamente e poi venire a contatto con gli esseri intelligenti.
La "mosca" arriva, la zona brulla, mentre piin lci sono campi coltivati, dove si dirige.
Ecco un contadino, sta arando il suo campo con una specie di trattore elettrico, segno che le conoscenze tecnologiche del popolo sono discrete, al livello della Terra al tempo della catastrofe.
Il contadino canta una strana canzone, che per certi versi ricorda gli stornelli dei mezzadri toscani del 1900.
Alcune parole sono usate anche in una lingua molto arcaica che conosce Stevenson, avendola studiata anni prima, l'egiziano antico parlato in una zona interna dell'africa, considerata una delle lingue piantiche mai decifrata.

Chiaramente questo avvalora l'ipotesi di parentela tra terrestri ed abitanti di quel pianeta.
Il contadino torna a casa per il pranzo, e la mosca lo segue da lontano, fino ad entrargli in casa.
La casa molto luminosa, ricca di oggetti ed ordinata, questo denota uno stile di vita ben superiore a quello degli abitanti della cosmos, basta vedere quella specie di televisione funzionante a controlli vocali, e quel tavolo che apparecchia da solo.
La moglie lo abbraccia, e pare chiedergli cosa gli successo, trovandolo tutto sporco.
Il marito pare mimare la sua caduta dalla bicicletta (che ha usato anche per il ritorno) all'andata, mentre si dirigeva verso il campo.
Si toglie i pantaloni e li butta verso un buco circolare, dal quale escono dopo pochi secondi cadendo in un cestello, quindi se li rimette: era una lavatrice!
La famiglia si completa con i due figli che rientrano a casa con in mano una specie di piccola mattonella nera, probabilmente si tratta di un libro elettronico.
Ora i Ventolinesi sanno come dire ciao, visto che i ragazzi hanno detto la stessa parola del marito e della moglie appena si sono visti.
La mosca dopo qualche ora cambia soggetti, e si dirige verso la citt dove cerca un "pezzo grosso".
Vede l'insegna di una grande azienda, e decide di entrare nell'ufficio del direttore.
Sono le tre del pomeriggio circa ora locale (lo si legge dagli strani orologi, che dividono il giorno in 100 frazioni, e si trovano a 63, e si sa che la rotazione del pianeta dura 25 ore circa).
Il probabile presidente dell'impresa sta in ufficio e guarda nel vuoto, forse perso nei suoi pensieri.
Entra una segretaria, che gli passa un piccolo videofono, ed il presidente inizia a parlare in tono scherzoso con l'ignoto interlocutore.
La mosca riesce anche a "soffiare" dall'ufficio il disco di una enciclopedia elettronica, che secondo una approssimativa traduzione di Stevenson pare aver scritto sopra una frase simile a: "tutto il sapere, o qualcosa di simile."
Il disco ovviamente non compatibile con l'attrezzatura in possesso dei Ventolinesi, ma, visto il rischio di venire scoperti, la mosca scappa col disco e torna all'astronave senza che nessuno la abbia vista.
Lo scienziato riesce a costruire un lettore adatto, con delle veloci modificazioni di uno normale, e l'enciclopedia viene letta attentamente.
Si tratta di un vero capolavoro, e la lingua puessere in parte decifrata grazie all'aiuto delle illustrazioni animate.
In tre giorni di forsennato studio, Stevenson prepara un vocabolario ed alcune leggi grammaticali, e chiede a tutti di sforzarsi per imparare la nuova lingua che pare essenziale per avere un futuro su quel pianeta e che vale anche per quello vicino dove si parla pio meno la stessa lingua, dove vuole andare a vivere Cozza, il piassiduo nello studiare che dopo due soli giorni saprebbe giintraprendere una discussione in "austi", il nome della lingua del pianeta.
da dire che ovviamente l'alfabeto diverso, ma stato decifrato in maniera molto semplice visto che l'enciclopedia dotata di voce che legge, e praticamente cambiano i simboli, ma l'alfabeto molto simile a quello terrestre.
Dopo un mese di accanito studio, e di obbligo a parlare sull'astronave l' "austi", i Ventolinesi sono riusciti tutti ad imparare la lingua, spinti soprattutto dalla grande voglia di scendere a terra.
Possono quindi finalmente scendere.
I primi passeggeri iniziano a salire sulle navette Galileo in dotazione, che fanno la spola per portare tutti a terra, anzi tutti a "Uttenk" (nome del pianeta in lingua Austi), tranne Cozza, che scende sull'altro pianeta.
Tutto quello presente sull'astronave viene scaricato, mentre quest'ultima, svuotata dei bagagli, resta in orbita.
Tutti in gruppo, i Ventolinesi, si avvicinano alla cittcercando di trovare qualcuno con cui parlare.
Intanto, Cozza decide per il momento di tornare nel gruppo perchda solo con la sua famiglia ha paura di non riuscire a difendersi in caso di benvenuto non troppo amichevole.
"Ah, sei tornato con noi", gli dice Franco, un Ventolinese.
Tutti si dirigono verso il contadino, che solo sul trattore, e gli danno la buona sera.
Questo risponde, poi aggiunge: "Ma come siete vestiti, non ho mai visto niente di simile", naturalmente in "Austi", come da ora in poi; l'italiano non verrquasi piparlato.
"Ci crede se le diciamo che veniamo da un altro pianeta?", risponde Stevenson, forse troppo incauto.
"S se siete quelli che partirono perchnon accettarono lo stop alla "tecnologia" che fu deciso circa centomila anni fa per evitare di autodistruggerci. (ovviamente il contadino usa un tono ironico, quasi burlandosi di loro)
Ma impossibile che siate sopravvissuti, eppure il vostro aspetto molto strano.
Venite un po' qua, datemi una mano che controllo la vostra buona fede."
Coraggiosamente Stevenson gli porge la mano mentre gli altri gli dicono di stare attento.
"l'uomo si toglie di tasca una specie di scatoletta con un oggetto attaccato a forma di penna (si tratta del tuttofare, un computer piccolissimo con milioni di funzioni, che ogni abitante del pianeta tiene sempre con se per i pisvariati usi, e del sensore che serve per ricevere informazioni dell'ambiente esterno) e cerca di tranquillizzare tutti, poi dice:"Non ci posso credere, siete della nostra specie, ma diversi!, il rivelatore indica che vi siete modificati leggermente nel vostro corredo genetico, come chi fosse vissuto lontano per molto tempo! Non c'dubbio, non siete dei burloni."
"Non capisco", risponde Stevenson, piuttosto stupito.
L'uomo scende dal trattore, incredulo, e decide di spiegare tutto a quei suoi lontanissimi simili.
"Sentite, io sono un contadino, ma molto appassionato di storia, soprattutto di quella antica.
Di sicuro siete venuti da un altro pianeta dopo essere partititi molto prima da qui, allora vi devo raccontare cosa successe. Sappiate che centomila anni fa il nostro mondo era minacciato da una follia, la follia della tecnologia a tutti i costi, esistevano persone senza scrupoli che mettevano a rischio sia il pianeta sia gli uomini per rincorrere l'onniscienza, volevano diventare onnipotenti e vivere per sempre, oltre che soddisfare le loro smanie di potere.
Si cercdi porre freno a questo, perchben presto ci si accorse che utilizzare fino in fondo tutte le tecnologie avrebbe portato solo dolore all'uomo, che avrebbe passato la sua vita solo a correre senza mai arrivare da nessuna parte continuando a varcare sempre nuove frontiere che pernon lo soddisfavano.
Per questo, abbiamo deciso di dire basta alla tecnologia fermandoci di proposito a questo punto, accontentandoci di quello che possedevamo, e cossiamo rimasti fino ad oggi, vi assicuro che siamo vissuti molto meglio.
Abbiamo anche interrotto l'astronautica, lasciando partire per l'ultima volta i "ribelli" dandogli la libertdi svilupparsi altrove.
Io non avrei mai pensato che fossero riusciti a salvarsi, perchnon si erano pifatti vivi, ed invece oggi arrivate voi, che avete subito una evoluzione e quindi siete i loro discendenti.
Per caso siete venuti da "gued"(significa letteralmente "Stella vicina", il Sole) la stella pivicina, che pare avere dei pianeti?
Se venite da l sappiate che siete tornati nel vostro pianeta originario."
I Ventolinesi, sedutisi ad ascoltare non riescono a capire, anche perchl'uomo parla molto velocemente e restano in silenzio.
Stevenson e Cozza hanno invece capito, e fanno una faccia indescrivibile, poi il primo dice: "Adesso ho capito, ora tutto ha senso, noi in effetti veniamo da l ed per questo che anche voi siete simili a noi, e non siete mai venuti a cercarci!"
Il contadino si offre di portarli tutti ad udienza dal presidente del pianeta, una persona a suo dire molto umile e disponibile, che sta governando con saggezza.
I Ventolinesi lo seguono tutti, e passando inosservati(tranne che nei loro ridicoli vestiti), perchsimili fisicamente ai locali, giungono con una specie di navicella -bus che contiene fino a diecimila persone, alla residenza del presidente.


Capitolo 19: I terrestri sono Uttenk

Subito il contadino cerca di contattare al videofono il presidente Voshl, cosa non certo facile, visto che prima deve convincere l'ufficio presidenziale dell'importanza della faccenda.
I membri dell'ufficio all'inizio la prendono come se si trattasse di uno scherzo, ma poi, dopo che questo davanti a loro fa la prova del genoma, si ricredono e chiamano d'urgenza Voshl che vuole ancora la riprova, e poi anche lui incredulo, li convoca nel suo ufficio.
I rappresentanti dei pidi tremila Ventolinesi ed il contadino Amlek, entrano nell'ufficio presidenziale.
Voshl si mostra molto disponibile, e chiede ai terrestri di raccontare cosa sanno del loro passato per poter ricostruire la vera storia.
Nel frattempo convoca d'urgenza anche una selezione dei migliori esperti di genoma e dei migliori storici, per giungere in fretta alla verit
Stevenson, il piacculturato dei Ventolinesi, inizia a parlare:"premetto, signor presidente, che della storia passata del nostro popolo sappiamo ben poco, molto di pidi quella recente, che abbiamo registrato."
Il presidente lo interrompe: "Ma come avete fatto ad imparare la nostra lingua? Penso che non sia la vostra originaria a giudicare dall'accento."
"Siamo arrivati qui da un po' di tempo, e prima di sbarcare ci parso opportuno imparare la vostra lingua ed il vostro alfabeto per farci capire meglio.
Comunque, riprendendo il discorso, secondo la storia che abbiamo sempre studiato l'uomo si sarebbe sviluppato in maniera diversa da quello che voi ora ci dite, anche se forse la prova pischiacciante della veritdella vostra tesi sta nella incredibile somiglianza tra noi e voi, anche se esistono piccole differenze fisiche.
Devo dire che non ci sto capendo nulla, tutto cosincredibile, ma pare ora difficile credere, come si pensava, che l'uomo terrestre si sia sviluppato sulla Terra dalle scimmie, esseri che assomigliavano all'uomo, e condividevano gran parte del suo corredo genetico, ma erano molto meno intelligenti.
Le illustro quello che si sapeva sulle origini dell'uomo:
Si sa che esistevano varie specie, di diverso livello di intelligenza, tutte considerabili umane, vissute contemporaneamente, circa centomila anni fa.
In quell'epoca comparve la nostra specie, che lotta lungo con le altre per il predominio, non si sa cosa sia successo, ma di sicuro esistevano pochi individui per specie, riuniti in trib che subirono una ulteriore diminuzione giungendo vicino al limite dell'estinzione per cause ancora da chiarire.
Ma l'intelligenza innata degli uomini riuscad evitare il peggio, mentre le altre specie, come il Neanderthal, che si dimostrava piuttosto diversa da quella umana, si estinsero per motivi ignoti circa trentacinquemila anni fa.
L'uomo che conosciamo noi, denominato Sapiens Sapiens per la sua intelligenza ed adattabilit ha continuato a svilupparsi, molto lentamente, con tante crisi e tante riprese, in maniera sempre piveloce, fino ad arrivare negli ultimi centocinquanta anni sulla Terra ad una vita evoluta e altamente tecnologica.
Si decise, circa 1300 anni fa, di far partire un equipaggio per scoprire pianeti abitabili oltre il sistema solare.
Partimmo quindi con una grande astronave totalmente autosufficiente, tenendoci sempre in contatto col nostro pianeta, che era da anni minacciato da un asteroide che purtroppo lo distrusse rendendolo ostile alla vita.
Alcuni sopravvissero, e riuscirono a salvarsi rientrando nella nostra astronave, ed i loro pronipoti sono ancora tra noi.
Tutto qui, il seguito lo sapete, spero di essere stato esauriente."
Il presidente, rimane molto colpito dalla esposizione di Stevenson, e lo ringrazia.
Gli esperti chiamati da Voshl hanno ascoltato tutto, ed anche loro sono colpiti dalla storia, ed anche dal Genoma dei Ventolinesi, che pare proprio un'evoluzione di quello originario degli abitanti di Uttenk.
Il capo degli esperti, dichiara:"Nel loro genoma raccontata davvero una storia molto simile a quella che il terrestre ci racconta, penso che presto sapremo davvero la veritunendo tutti i dati che possediamo, e potremo dare anche delle risposte su cosa sia successo all'inizio, all'approdo sulla Terra dei nostri simili che evidentemente hanno perso tutte le loro conoscenze, e sono stati costretti a lottare con alcuni loro simili originari della Terra, che li hanno messi in difficolt finche quei "Neanderthal" non si sono estinti.
Penso di poter dire che gli esseri intelligenti della Terra erano costoro, e probabilmente per errore si creduto che anche l'uomo derivasse dalla loro genealogia e quindi anche dalle scimmie.
"Davvero interessante", esclama il Presidente, mentre Stevenson asserisce: "proprio quello che pensavo, penso che con queste prove non ci siano alternative, ma resta da capire come abbiano fatto a dimenticarsi di tutte le tecnologie che possedevano, forse semplicemente non avevano mezzi".
Ed ora la mente del lettore andral discorso fatto da Carlo 1300 anni prima; pensava che la vita intelligente terrestre avesse potuto avere origine da un altro pianeta, ecco che ve lo riproponiamo in corsivo, per farvi vedere l'intuito che ebbe: "Forse noi siamo venuti da qua(il discorso riferito a Marte), e quando non riuscivamo pia sopravvivere, siamo andati sulla Terra con una astronave per scampare ad una catastrofe".
Cozza, che ama discutere di questi argomenti pur sapendo ben poco, ribatte: "E allora, l'Homo Erectus, di Neandertal e di Cro-magnon, cosa c'entrano? Non indicano forse che l'uomo discende dalle scimmie? Di certo costoro non possono essere venuti in astronave, vista la loro scarsa intelligenza!".
Ma Carlo, inaspettatamente risponde: "ma se questi esseri non fossero nostri antenati, visto che, mi pare, l'uomo di Neanderthal l'abbiamo fatto estinguere noi percheravamo piintelligenti e lo abbiamo soppiantato, allora possiamo immaginare di essere venuti da Marte, e di avere preso possesso della Terra togliendo di mezzo le forme di vita piintelligenti, tra cui forse l'uomo di Neanderthal che, essendosi evoluto sulla Terra, pianeta simile a Marte, ci assomigliava un po'".
"Codesta conclusione mi pare alquanto fantasiosa, soprattutto pensando che lei ha fatto appena la scuola dell'obbligo; e poi, non pensa che se fossimo venuti da Marte, avremo dovuto avere una tecnologia molto avanzata, almeno pari a quella odierna?" risponde inviperito Cozza.
"Senta, non si creda di saperne pidi me, lei che ha studiato giurisprudenza, uno pustudiare anche senza andare a scuola, tanto per sapere qualcosa in pisul mondo; comunque, le dico che mi sto sempre piconvincendo della mia ipotesi, perchquesto spiega l'intelligenza incredibile dei popoli antichi, che pernon avevano mezzi, e finirono presto col dimenticarsi di molte cose.
Non pensa che, non avendo materie prime, nattrezzature, anche se possedevano le conoscenze, non avrebbero potuto attuarle?" risponde Carlo.
Come vedete, il discorso che Carlo rifera Marte, ora possibilissimo riferito a questo pianeta.
I Ventolinesi, mentre gli esperti cercano di risolvere gli ultimi dubbi, vengono impegnati in una conferenza stampa per far sapere a tutti la veritsu di loro.
sempre Stevenson il portavoce dei terrestri, sapendo ormai molto bene la lingua locale.
Nella conferenza vengono riproposte un po' le stesse domande che giprima avevano avuto una risposta, tranne una: "Qual il vostro credo sulle domande fondamentali dell'uomo?"
Stevenson Risponde impostando una premessa, e poi chiama Don Marco, uno dei dieci sacerdoti del gruppo.
Costui cerca di spiegare qualcosa della fede cristiana, ma non riesce ad essere capito, perchinfatti, il popolo locale aveva suna religione, ma molto sfumata, per certi versi simile a quella della Grecia antica, in pratica non c'erano sacerdoti, ma solo filosofi che cercavano di scoprire qualcosa al buio sulle domande fondamentali dell'uomo.
Don Marco comprende questo, e cerca di tagliare corto, diventerebbe impossibile per lui essere capito, come successe a Paolo ad Atene.
Dopo la conferenza stampa, appena i Ventolinesi escono fuori, vengono assaliti da una folla di persone che voleva saperne di pi parlare con questi misteriosi loro simili, oppure pisemplicemente toccare con mano la veritfacendo la prova del genoma.
Agli "ospiti", viene riservato un intero palazzo, e vengono invitati in piccoli gruppi a tutte le trasmissioni televisive, anche del pianeta vicino, collegato con cannoni gravitazionali molto efficienti, e quindi facile da raggiungere.
Otto dei dieci sacerdoti, invece partono per una missione di evangelizzazione in giro per i due pianeti, sono i piinvitati nelle trasmissioni, perchvirtinnata per questo popolo la voglia di parlare dell'ignoto e di tutti i discorsi filosofici possibili, tanto che le programmazioni televisive della fascia oraria pomeridiana sono in gran parte su questo argomento, come sulla Terra la facevano da padrona i pettegolezzi e le soap opera.
Dopo alcuni giorni, gli esperti danno il loro responso definitivo, non ci sono dubbi, le conclusioni subito intuite erano quelle giuste.
Il dubbio sulla perdita di cultura all'approdo sulla Terra stato risolto: la perdita delle conoscenze stata quasi totale a causa della mancanza di materie prime, ma anche per colpa dell'ambiente ostile che "animalizz l'uomo per migliaia di anni, cosicchquest'ultimo dovreinventarsi praticamente tutto, ritornando alla situazione di cultura iniziale solo dopo centomila anni.
In pratica una piena conferma alle prime intuizioni: I terrestri sono Uttenk.
I ventolinesi si sentono davvero a loro agio su questo pianeta(forse perchloro originario), che ha raggiunto un grado di civilte di uniformitdavvero incredibile, specialmente se paragonato a quello degli ultimi anni sulla Terra.
Forse lo stop alle tecnologie ha favorito una omogeneizzazione sia culturale che economica, e quindi contribuito a togliere motivo ad ogni tentativo di lotta, di commettere reati,ed anche di guerra.
Certo, esistono problemi, ma davvero trascurabili rispetto a quelli terrestri prima della catastrofe.
Passano mesi, anni, oramai i ventolinesi si sono adattati ed uniti perfettamente alla civiltoriginaria, le due culture diverse si sono fuse tra loro in maniera molto profonda.
Tutti gli abitanti dei due pianeti si sono convertiti al cristianesimo, trovando finalmente una risposta alle loro domande, e sono perfino nati dei bimbi meticci, data la grandissima vicinanza tra le due specie umane, venute da un unico ceppo, e quindi molto simili.
Non chiedete una parola di italiano ai ventolinesi, ormai non se lo ricordano quasi pi o forse non vogliono ricordarselo.


Capitolo 20: La Terra rivive

La civiltUttenk, forse ha fatto la scelta giusta accontentandosi del livello di civiltposseduto, e pare dargli ragione il tempo.
Dopo tre milioni di anni dall'arrivo dei ventolinesi, tutto ancora si mantiene perfettamente come prima, questa civiltriesce grazie al suo equilibrio a mantenersi stabile, senza follie, anche se irrimediabilmente, si assiste comunque ad un lento sviluppo, ma solo di alcune tecnologie che non potessero venire ritorte contro l'uomo.
Per esempio, negli ultimi tempi hanno deciso di riprendere l'astronautica in maniera pidecisa, trovando una soluzione ad uno dei pigrandi problemi della fisica: Come avvicinarsi alla velocitdella luce?
L'ingegnere Stylius, anche grande archeologo, ha posto come suo obiettivo vedere come ora la Terra, dalla quale alcuni superstiti riuscirono tre milioni di anni prima a fuggire alla catastrofe, scoprendo poi di essere degli Uttenk.
Stylius, in parte discendente dei terrestri, e sente la grande spinta di tornare a vedere cosa avvenuto, sperando anche di trovare alcune tracce dell'esistenza umana.
Riesce a fare una scoperta incredibile, un apparecchio che permette di inviare cose e persone per lunghissime distanze nello spazio scomponendole, facendole diventare come delle onde elettromagnetiche, per poi farle ricomparire nel luogo voluto.
In questo modo si muoverebbero alla velocitdella luce o quasi, ma si deve sapere che la fisica dice che viaggiando molto vicini a questa velocit il tempo di percorrenza si riduce fino a diventare zero.
Stylius ha gifatto un esperimento con un oggetto, poi con un animale, ed infine con sstesso, muovendosi istantaneamente da un pianeta all'altro, da Uttenk1 ad Uttenk2 peraltro vicinissimi.
Ora manca la prova pidifficile, Da Uttenk alla Terra.
Bisogna dire perche percorrendo questa distanza, la fisica descrive un fenomeno molto particolare: per l'ingegnere, che si avvicina, ma non raggiunge la velocitdella luce, il tempo di percorrenza sardi una frazione di secondo, ma quando tornersu Uttenk, vedri suoi simili invecchiati di quasi nove anni avendo percorso 4,5 anni luce all'andata ed altrettanti al ritorno.
Questo per la legge della relativit perchil tempo scorre diversamente in due diverse condizioni di velocit
Tornando, vedrebbe suo fratello minore pivecchio di lui, essendoci tra i due una differenza di tre anni.
Dopo vari esperimenti, autorizzati dallo stato, Stylius parte e dopo appena un secondo si ritrova sulla Terra, dove il suo corpo si ricompone.
Ha uno scafandro, ma vedendo dai suoi strumenti che l'aria tornata respirabile come prevedeva, se lo toglie.
Si sente molto debole a causa della forza di gravitdoppia rispetto al suo pianeta, ma ciche lo colpisce davvero la bellezza della Terra, tornata molto simile a quella che tramandavano alcune immagini recuperate dalla Cosmos e messe in un noto museo archeologico di Uttenk.
Essendo dotato di semplici razzetti direzionali, sorvola la superficie del pianeta, ricoperta in gran parte di fitta vegetazione.
Pare perche il pianeta sia pressochdisabitato, anche gli animali sono pochi, e molto schivi.
Cerca di andare nella zona pifittamente abitata al tempo della catastrofe per cercare i resti delle citt ma si accorge di qualcosa di strano, esistono forse esseri umani?
Se si fossero salvati, potrebbero al momento essere anche piuttosto evoluti, anche essendo ripartiti da zero.
Decide di avvicinarsi lentamente, e vede che in effetti ci sono alcune citt probabilmente prima aveva attraversato una riserva forestale, ed ora si trova invece in un luogo densamente abitato.
Avvicinandosi, cerca una casa isolata, e poi trova un contadino che lavora la sua terra.
Grazie ad uno strumento autotraduttore, puora parlare la lingua del posto dopo aver sentito solo alcune parole accompagnate da gesti da cento metri di distanza.
Chiede: " Buona sera, mi saprebbe dire.....Ahhhhh!!!!!!"
Sia il contadino che Stylius appena si guardano in faccia urlano dalla paura, la loro differenza fisica diventata molto grande.
Stylius, cerca di riprendere il controllo, e dice: "Mi scusi, non volevo impaurirla!".
Ma il contadino scappa urlando: "Un mostro, aiuto, mi vuole uccidere!" e poi chiama le forze dell'ordine.
Dopo due minuti, Stylius viene ammanettato, ed essendo considerato un extraterrestre, viene interrogato da alcuni esperti.
Le conclusioni che traggono i terrestri, sono per loro incredibili, non si tratta di un extraterrestre, nonostante la differenza di aspetto, ma di un terrestre evoluto da un'altra parte.
Ma la cosa strana che non mai risultato agli archeologhi terrestri che in nessun tempo l'uomo fosse stato in grado di andare su di un altro pianeta.
Stylius spiega tutto, con tanto di documenti visivi, e tutti rimangono sconcertati.
Poi offre ad un rappresentante della Terra di venire a vedere il suo pianeta spiegando gli inconvenienti del viaggio.
Un funzionario dei servizi segreti terrestri si fa avanti, e decide di documentare tutto con la sua telecamera digitale, per portare delle prove.
Ci vogliono nove anni prima che ritorni, ed il reportage mostra una storia davvero incredibile.
A Stylius vengono fatte pubbliche scuse, e la Terra, tornata ad un livello tecnologico simile a quello dei tempi della catastrofe, chiede di collaborare con i due pianeti Uttenk per trarne reciproco vantaggio, visto che su Uttenk l'altissima densitdi popolazione stava costituendo un problema difficile da risolvere, e la Terra avrebbe offerto ospitalita molti Uttenk in cambio di una omogeneizzazione tecnologica tra i due lontanissimi pianeti.
Lo strumento di trasporto inventato da Stylius diventa popolarissimo, risultando fondamentale per questi viaggi. L'ingegnere viene onorato per la sua incredibile invenzione ed insignito del riconoscimento di pigrande scienziato della storia.
Ma Stylius, rifiuta il premio e lo autoattribuisce al suo lontanissomo antenato Gorge Stevenson di cui porta il cognome tradotto in lingua Uttenk.
Dice infatti: "Costui ha cambiato davvero la storia, portando avanti una missione incredibile, giunta a destinazione, e che ha cambiato la mentalitdel nostro pianeta e ci ha permesso di sapere qualcosa in pidell'uomo.
A lui ed al suo equipaggio tutto l'onore per il coraggio che hanno mostrato, non li dimenticheremo nora, nmai."






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