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Arthur C. Clarke.

3001 Odissea finale.

1997 by Arthur C. Clarke.
1997 RCS Libri S.p.A., Milano.

Titolo originale: 3001 The Final Odyssey.
Traduzione di Sergio Mancini.

A Cherence, Tamara, Melinda. Possiate essere felici in un secolo molto
migliore del mio.

PROLOGO. I PRIMOGENITI.

Chiamiamoli Primogeniti. Bench non fossero nemmeno
lontanamente umani, erano fatti di carne e ossa e, dopo aver rivolto lo
sguardo alle profondit dello spazio, avevano provato timore, e
meraviglia... e solitudine. Appena possibile, avevano cominciato a
cercare amici tra le stelle.
Nelle loro esplorazioni incontrarono la vita sotto molti aspetti e
osservarono il travaglio dell'evoluzione in migliaia di mondi.
Constatarono quanto di frequente i primi flebili guizzi d'intelligenza
fossero apparsi e si fossero spenti nella notte cosmica.
E poich, in tutta la galassia, non avevano trovato nulla di pi
prezioso della Mente, ne incoraggiarono ovunque il sorgere.
Diventarono agricoltori nei campi delle stelle; seminarono, e a volte
raccolsero. E a volte, con indifferenza, dovettero estirpare le erbacce.
Da molto tempo i grandi dinosauri erano scomparsi la loro
speranza nascente era stata spazzata da un casuale colpo di maglio
proveniente dallo spazio quando la nave da ricognizione entr nel
sistema solare dopo un viaggio di quasi mille anni. Pass accanto ai
gelidi pianeti esterni, si arrest brevemente sui deserti di Marte
morente, e ora osservava la Terra.
E laggi, sotto di loro, gli esploratori videro un mondo brulicante di
vita. Per anni studiarono, raccolsero, classificarono. Quando ebbero
appreso tutto ci che era possibile apprendere, cominciarono a
intervenire. Manipolarono il destino di molte specie, sulla terra e nei
mari. Ma per almeno un milione di anni non avrebbero potuto
sapere quale dei loro esperimenti avrebbe dato frutti.
Erano pazienti, ma non ancora immortali. C'era tanto da fare in questo
universo di cento miliardi di soli, e altri mondi chiamavano. Perci si
diressero un'altra volta nell'abisso, sapendo che non sarebbero tornati
mai pi. D'altronde non ce n'era bisogno: i servitori che avevano
lasciato dietro di loro avrebbero fatto il resto.
Sulla Terra i ghiacciai apparvero e scomparvero, mentre sopra di essi
l'immutabile Luna continuava a nascondere il suo segreto alle stelle.
Con un ritmo ancor pi lento del ghiaccio dei poli, le maree di civilt
fluirono e defluirono in tutta la galassia. Sorsero e caddero
imperi straordinari, bellissimi, terribili, e trasmisero il loro sapere ai
successori.
E ora, l fuori, tra le stelle, l'evoluzione si proiettava verso nuove mete.
I primi esploratori della Terra erano giunti da tempo ai confini della
carne e delle ossa; appena le loro macchine diventarono migliori dei
loro corpi, fu il momento di muoversi. Prima trasferirono i loro
cervelli, poi i soli pensieri, in nuove sedi luccicanti di metallo e
pietre preziose. Con esse errarono per la galassia. Non costruirono pi
navi spaziali. Essi stessi erano navi spaziali.
Ma l'epoca delle entitmacchina trascorse rapidamente. Nel loro
incessante sperimentare, avevano appreso a immagazzinare il
sapere nella struttura stessa dello spazio e a conservare per l'eternit
i loro pensieri nei reticoli gelidi di luce.
Quindi ora si trasformarono in energia pura; e su migliaia di mondi, i
gusci vuoti che avevano scartato si contorsero per un p in
un'insensata danza di morte, poi si sbriciolarono in polvere.
Ora erano i Signori della galassia e potevano vagare a loro
piacimento tra le stelle, o penetrare come bruma sottile negli interstizi
stessi dello spazio. Nonostante fossero finalmente liberi dalla tirannia
della materia, non avevano dimenticato del tutto le loro origini, nel
caldo limo di un mare scomparso. E i loro meravigliosi strumenti
continuarono ancora a funzionare, sorvegliando gli esperimenti
iniziati tante ere fa.
Ma ormai non sempre ubbidivano agli ordini dei loro creatori; come
tutte le cose materiali, non erano immuni alla corruzione del Tempo
e del suo paziente e vigile servitore, l'Entropia.
E talvolta, per conto loro, scoprirono altre mete e vi si diressero.

PARTE I, CITT DELLE STELLE.

1. IL COWBOY DELLA COMETA.

Il capitano Dimitri Chandler (matricola M2973.
04.21/93.106/Marte/Accademia spaziale3005), Dim per gli amici,
era comprensibilmente seccato. Il messaggio dalla Terra aveva
impiegato sei ore ad arrivare al rimorchiatore spaziale Goliath,
attualmente oltre l'orbita di Nettuno; se fosse giunto dieci minuti
pi tardi, avrebbe potuto rispondere: Spiacente... non posso
andarmene adesso... abbiamo appena cominciato a spiegare lo
schermo solare.
La scusa avrebbe funzionato alla perfezione: avvolgere il nucleo di
una cometa in una coltre di pellicola riflettente, spessa solo poche
molecole ma con un lato di parecchi chilometri, non era il genere di
lavoro che si potesse lasciare a met.
Eppure, ubbidire a quella ridicola richiesta sarebbe stata una buona
idea: era gi in disgrazia per quel che riguardava il sistema solare, anche
se non per colpa sua. La raccolta di ghiaccio dagli anelli di Saturno e
l'invio a Venere e Mercurio, dove ne avevano davvero bisogno, erano
cominciati gi attorno al 2700 tre secoli fa. Il capitano Chandler non
era mai stato capace di cogliere una vera differenza nelle immagini
prima e dopo che i Conservatori Solari producevano in
continuazione per suffragare le loro accuse di vandalismo celeste.
Ma in genere il pubblico, ancora sensibile ai disastri ecologici dei
secoli precedenti, la pensava diversamente e il referendum Gi le
mani da Saturno! aveva ottenuto una sostanziosa maggioranza.
Come risultato, Chandler non era pi un Predone dell'Anello, ma un
Cowboy della Cometa.
E cos adesso si trovava a una considerevole distanza da Alpha
Centauri, a radunare scaglie dalla Fascia di Kuiper. Lass c'era
sicuramente ghiaccio a sufficienza per coprire Venere e Mercurio di
oceani profondi chilometri, ma ci sarebbero voluti secoli per estinguere
le loro fiamme e renderli adatti alla vita. Ovviamente i Conservatori
Solari continuavano a protestare contro tutto questo, bench non pi
con tanto entusiasmo. I milioni di morti del tsunami provocato
dall'asteroide del Pacifico nel 2034 quanta ironia nel fatto che un
impatto sulla Terra avrebbe causato danni molto minori! avevano
ricordato alle generazioni future che la razza umana era come un
fragile cestello troppo pieno di uova.

E va bene, si disse Chandler, ci volevano cinquant'anni prima che
questo pacco speciale raggiungesse la propria destinazione, per cui un
ritardo di una settimana non avrebbe fatto molta differenza. Ma
avrebbe dovuto rifare tutti i calcoli sulla rotazione, il centro di massa e
i vettori di spinta, e poi avrebbe dovuto trasmetterli a Marte per il
controllo. Era consigliabile fare i conti per benino, prima di mandare
miliardi di tonnellate di ghiaccio lungo un'orbita che avrebbe potuto
portarle a un tiro di schioppo dalla Terra.
Come gi era capitato molte volte, gli occhi del capitano Chandler si
posarono distrattamente sulla vecchia fotografia posta sulla scrivania.
Mostrava un vapore a tre alberi, minuscolo sotto l'iceberg che gli
incombeva addosso, proprio come il Goliath in quel preciso istante.
Incredibile come un solo lungo lasso di vita, aveva riflettuto spesso,
dividesse quella primitiva Discovery dall'astronave con lo stesso nome
diretta verso Giove. E che cosa avrebbero pensato quegli esploratori
antartici di tanto tempo fa della vista che gli si offriva dal suo ponte?
Sarebbero rimasti sicuramente sconcertati, perch il muro di ghiaccio
a fianco del quale il Goliath galleggiava si estendeva verso l'alto e il
basso fin dove poteva arrivare lo sguardo. Ed era ghiaccio
dall'aspetto singolare, del tutto sprovvisto dell'immacolato
biancazzurro dei mari ghiacciati dei Poli. In realt appariva sporco...
anzi, lo era. Perch solo il 90 per cento era ghiaccio d'acqua: il resto
era una brodaglia di composti di carbonio e zolfo, la maggior parte dei
quali stabili solo a temperature non molto superiori allo zero assoluto.
Fonderli avrebbe potuto causare spiacevoli sorprese; come un
astrochimico aveva fatto notare: Le comete hanno l'alito cattivo.
La frase era diventata celebre.
Comandante a tutto l'equipaggio, annunci Chandlgr. C' un
piccolo cambiamento di programma. Ci hanno chiesto di rimandare
le operazioni per indagare su un bersaglio individuato dal radar della
Guardia spaziale.
Altre informazioni? chiese qualcuno, quando nell'interfono si fu
placato il coro di borbottii che aveva percorso la nave.
Non molte, ma presumo che si tratti di un altro progetto che il
Comitato del Millennio ha dimenticato di annullare.
Altri brontolii: erano tutti profondamente disgustati dalla quantit
di eventi progettati per festeggiare la fine del terzo millennio. C'era
stato un generale sospiro di sollievo quando il primo gennaio 3001 era
passato senza che succedesse niente e la razza umana aveva potuto
riprendere le normali attivit.
In ogni caso sar probabilmente un altro falso allarme, come l'ulti
mo. Torneremo al lavoro il pi presto possibile. Qui il comandante,
passo e chiudo.
Questa era la terza caccia ai fantasmi, pens cupo Chandler, in cui era
coinvolto nella sua carriera. Nonostante secoli di esplorazioni, il sistema
solare era in grado di offrire ancora sorprese, e si poteva presumere che
la Guardia spaziale avesse le sue buone ragioni per fare una richiesta
come quella. Sperava solo che qualche fantasioso idiota non avesse
avvistato un'ennesima volta il favoleggiato Asteroide d'oro. Se fosse
esistito e Chandler non ci credeva nemmeno un p si sarebbe
trattato semplicemente di una curiosit minerale: il suo valore
sarebbe stato molto minore del ghiaccio che lui mandava al sistema
solare per dar vita a mondi sterili.
Ma c'era una possibilit, e Chandler la prese in seria considerazione.
La razza umana aveva gi sparso i suoi robotsonda per un volume di
spazio vasto complessivamente un centinaio di anniluce e bastava il
monolito di Tycho a ricordare che civilt molto pi antiche avevano
intrapreso simili attivit. Nel sistema solare potevano esserci
benissimo altri manufatti alieni, o magari in transito attraverso di
esso. D capitano Chandler sospett che la Guardia spaziale avesse in
mente qualcosa del genere, altrimenti non avrebbe costretto un
rimorchiatore spaziale della Classe A ad andare a caccia di un puntino
sullo schermo di un radar.
Cinque ore pi tardi, il Goliath in assetto da ricognizione rilev l'eco
al limite di portata; anche tenendo conto della distanza, sembrava
deludentemente esiguo. Tuttavia, come se stesse diventando pi chiaro
e pi forte, cominci a rinviare il tipico segnale di un oggetto
metallico, lungo forse un paio di metri. Viaggiava su un'orbita
diretta fuori dal sistema solare, per cui si trattava quasi certamente
stabil Chandler di una delle migliaia di parti di spazzatura spaziale
che il Genere Umano aveva lanciato verso le stelle durante l'ultimo
millennio e che un giorno avrebbe potuto fornire l'unica prova
dell'esistenza della razza umana.
Poi giunse abbastanza vicino da poter essere esaminato a vista, e il
capitano Chandler comprese, con intimorita sorpresa, che qualche
paziente storico stava ancora controllando i reperti pi antichi dell'era
dello spazio. Peccato che i computer gli avessero fornito la risposta
solo qualche anno dopo i festeggiamenti del Millennio!
Qui Goliath, Chandler trasmise alla Terra, con una sfumatura di
orgoglio e anche di sussiego nella voce. Stiamo accogliendo a bordo
un astronauta millenario. E ho l'impressione di sapere di chi si tratti.


2. RISVEGLIO.

Frank Poole si svegli, ma non ricordava. Non era sicuro nemmeno
del proprio nome.
S, era in una stanza d'ospedale: bench avesse gli occhi ancora chiusi,
glielo sugger una sensazione tra le pi primitive ed evocatrici.
Ogni respiro gli portava un odore tenue e non del tutto spiacevole di
disinfettante nell'aria e suscitava ricordi di un tempo in cui... ma
certo!... da adolescente spericolato si era fratturato una cestola
durante i campionati di volo con il deltaplano in Arizona.
Adesso tutto gli tornava in mente. Sono il vicecomandante Frank
Poole, ufficiale in seconda, USSS Discovery, in missione di massima
segretezza diretto verso Giove...
Ebbe la sensazione di una mano gelida che gli avesse afferrato il cuore.
Ricord, facendo scorrere la scena al rallentatore, la capsula spaziale
che gli precipitava addosso, con gli artigli metallici protesi. Poi
l'impatto senza rumore e il sibilo non pi cos silenzioso dell'aria
che usciva dalla sua tuta. Dopo di che un ultimo frammento di
memoria una vorticosa, irrimediabile rotazione nello spazio,
mentre cercava invano di riattaccare il collettore d'aria spezzato.
B, qualunque fosse stato il misterioso incidente occorso ai controlli
della capsula spaziale, adesso era sano e salvo. Probabilmente Dave
aveva effettuato una rapida sortita dalla capsula e lo aveva recuperato
prima che la mancanza d'ossigeno danneggiasse in modo permanente
il cervello.
Buon vecchio Dave, pens. Devo ringraziarlo... ma un momento!...
chiaro che adesso non sono a bordo della Discovery, com' altrettanto
sicuro che non sono rimasto in stato d'incoscienza abbastanza a lungo
da essere riportato sulla Terra!
Il filo aggrovigliato dei suoi pensieri fu improvvisamente interrotto
dall'arrivo di una caposala e due infermiere con indosso l'imperitura
uniforme della loro professione. Sembravano alquanto sorprese. Poole
si chiese se si fosse svegliato prima del previsto, e l'idea gli diede
un'infantile sensazione di contentezza.
Salve! riusc a dire dopo diversi tentativi; le sue corde vocali
sembravano parecchio arrugginite. Come sto?
La caposala gli restitu il sorriso e gli comunic l'ovvio ordine di non
sforzarsi di parlare portando un dito alle labbra. Poi le due infermiere
si occuparono immediatamente di lui con consumata abilit,
controllando il polso, la temperatura e i riflessi. Quando una delle
infermiere gli sollev il braccio destro e lo lasci ricadere, Poole not
qual

cosa di strano. Ricadeva con molta lentezza e non sembrava pesare
come di solito. E, a questo proposito, non appena cerc di muoversi
nemmeno il corpo sembrava avere peso.
Quindi sono sicuramente su un pianeta, riflette. O su una stazione
spaziale con gravit artificiale. Di sicuro non mi trovo sulla Terra
non peso abbastanza.
Stava per chiederlo direttamente alla caposala, quando questa gli
premette qualcosa contro il lato del collo. Sent un leggero pizzicore
e ripiomb in un sonno senza sogni. Un attimo prima di perdere i sensi,
trov il tempo per un ultimo sconcertante pensiero.
Strano non avevano detto una parola da quando erano entrate.

3. RIABILITAZIONE.

Quando si svegli di nuovo e vide la caposala e le infermiere attorno
al letto, Poole si sent abbastanza in forma da farsi sentire.
Dove sono? Voi me lo potete sicuramente dire!
Le tre donne si scambiarono un'occhiata, visibilmente incerte sul da
farsi. Rispose la caposala, pronunciando le parole con lentezza e
precisione: Va tutto bene, signor Poole. Il professor Anderson sar
qui tra un minuto... Lui le spiegher.
Spiegare cosa? pens Poole piuttosto seccato. Ma almeno parla
inglese, anche se non riesco a capire con quale accento...
Anderson doveva essere gi stato avvertito perch la porta si apr pochi
istanti pi tardi offrendo a Poole la possibilit di dare un'occhiata a
una piccola folla di curiosi che sbirciavano. Cominci a sentirsi come
un animale appena esposto in uno zoo.
Il professor Anderson era un ometto azzimato i cui tratti sembravano
un miscuglio degli aspetti pi caratteristici di diverse razze cinese,
polinesiana, nordica mescolate nella pi assoluta confusione. Salut
Poole alzando il palmo destro, poi si accorse subito dell'equivoco e gli
strinse la mano, ma con una bizzarra esitazione, come se stesse
provando a fare un gesto del tutto sconosciuto.
Lieto di vederla cos in forma, signor Poole... La rimetteremo in
piedi in un baleno.
Di nuovo quello strano accento e quel modo di parlare strascicato
ma i modi rassicuranti erano quelli di tutti i medici, in tutti i luoghi e
in tutte le et.
Mi fa piacere saperlo. Ora forse lei pu rispondere ad alcune
domande...

Certo, certo. Solo un minuto.
Anderson parl cos rapidamente e a voce cos bassa alla caposala che
Poole riusc a cogliere solo poche parole, molte delle quali gli erano del
tutto sconosciute. Poi la caposala fece un cenno a un'infermiera, che
apr un armadio a muro e ne tir fuori una stretta striscia di metallo.
Dopo di che procedette ad avvolgerla attorno alla testa di Poole.
A che serve? chiese Poole, mettendosi a fare il paziente difficile,
quelli che infastidiscono tanto i medici perch vogliono sempre sapere
tutto quello che si sta facendo. per l'elettroencefalogramma?
Il professore, la caposala e le infermiere apparvero tutti egualmente
sconcertati. Poi un lento sorriso si fece strada sul volto di Anderson.
Ah... elettro... enee... fal... gramma, disse scandendo, come se
dovesse pescare la parola dai recessi della memoria.
S, proprio cos. Vogliamo solo controllare le sue funzioni cerebrali.
Il mio cervello funzionerebbe alla perfezione se solo me lo lasciaste
usare, brontol fra s Poole. Ma almeno sembra che si faccia
qualcosa... finalmente.
Signor Poole, cominci Anderspn, sempre parlando con quella
voce curiosamente artefatta, come se si stesse cimentando in una
lingua straniera, lei sa di certo di essere stato... reso inabile... in un
grave incidente, mentre lavorava all'esterno della Discovery.
Poole annu.
Comincio a sospettare, disse caustico, che "reso inabile" non
renda interamente l'idea.
Anderson apparve visibilmente sollevato e un lento sorriso gli si
dipinse sul volto.
Lei ha assolutamente ragione. Mi dica cosa crede che le sia successo.
B, nella migliore delle ipotesi, dopo che ho perso i sensi, Dave
Bowman mi ha salvato e mi ha riportato nell'astronave. Come sta
Dave? Non mi dite niente?
A tempo debito... e nella peggiore delle ipotesi?
A Frank Poole sembr che un vento gelido gli soffiasse
delicatamente dietro il collo. Il sospetto che via via si era formato nel
suo cervello cominci a prendere corpo.
Che sono morto, ma sono stato riportato qui... dovunque sia
"qui"... e voi siete stati capaci di farmi rivivere. Grazie...
Assolutamente corretto. E lei tornato sulla Terra. B, pi o meno.
Cosa voleva dire quel pi o meno? C'era sicuramente un campo
gravitazionale l per cui si trovava probabilmente all'interno della
ruota a lenta rotazione di una stazione spaziale orbitante. Ma non
importava: c'era ben altro su cui riflettere.

Poole esegu qualche rapido calcolo mentale. Se Dave lo avesse messo
in ibernazione, avesse scongelato il resto dell'equipaggio e portato a
termine la missione su Giove diamine, sarebbe rimasto morto
almeno per cinque anni!
Quanti ne abbiamo oggi? domand con la maggior calma
possibile.
Il professore e la caposala si scambiarono un'occhiata. Di nuovo
Poole sent quel vento freddo alla base del collo.
meglio che le dica, signor Poole, che Bowman non la salv.
Credette... e non possiamo rimproverarglielo... che lei fosse
inequivocabilmente morto. Inoltre doveva affrontare una crisi di
assoluta gravit che minacciava la sua stessa sopravvivenza...
Per cui lei andato alla deriva nello spazio, passato attraverso il
sistema di Giove e si diretto verso le stelle. Fortunatamente lei era
talmente al di sotto del punto di congelamento che non c'era alcun
metabolismo... ma quasi un miracolo che siamo riusciti a trovarla.
Lei uno degli uomini pi fortunati che esistano. No... che siano mai
esistiti!
Ah s? si domand tetro Poole. Cinque anni, che diamine! Avrebbe
potuto essere un secolo... o anche pi.
Mi dica tutto, ordin.
Il professore e la caposala sembrarono consultare un invisibile
monitor. Quando si guardarono l'un l'altra e fecero un cenno di
assenso, Poole immagin che fossero tutti inseriti nel circuito di
informazioni dell'ospedale, collegato alla striscia di metallo che
aveva attorno alla testa.
Frank, disse il professor Anderson, calandosi tranquillamente nella
parte del vecchio medico di famiglia, sar uno shock per lei, ma in
grado di sopportarlo... e prima lo sa, meglio .
Siamo vicini all'inizio del Quarto Millennio. Mi creda... lei ha
lasciato la Terra quasi mille anni fa.
Le credo, rispose calmo Poole. Poi, con suo grande fastidio, la
stanza cominci a ruotargli attorno e non seppe pi nulla.
Quando ebbe ripreso conoscenza, scopr di non essere pi in una
squallida stanza d'ospedale, ma in una lussuosa suite con piacevoli
immagini che cambiavano di continuo sulle pareti. Alcune erano quadri
famosi che ben conosceva, altre mostravano paesaggi di terra e di
mare che parevano provenire dai suoi tempi. Non c'era nulla di
estraneo o sconvolgente: quello sarebbe giunto pi tardi, immagin.
Ci che lo circondava adesso era stato chiaramente programmato
con cura; si chiese se ci fosse l'equivalente di uno schermo televisivo

da qualche parte (quanti canali aveva il Terzo Millennio?) ma non vide
traccia di alcun telecomando vicino al letto. C'erano molte cose che
avrebbe dovuto apprendere in questo nuovo mondo: era come un
selvaggio che si fosse imbattuto all'improvviso nella civilt.
Ma prima doveva recuperare le forze e imparare la lingua; neppure
l'avvento della registrazione sonora, vecchia gi di un secolo all'epoca
in cui era nato Poole, aveva impedito importanti mutamenti nella
grammatica e nella pronuncia. E c'erano migliaia di parole nuove,
perlopi nell'ambito della scienza e della tecnologia, bench spesso
fosse in grado di indovinarne con perspicacia il significato.
Ma il fatto pi frustrante erano le miriadi di nomi propri famosi o
meno che si erano accumulati per un millennio e che non significavano
niente per lui. Per settimane, gran parte delle sue conversazioni
erano state interrotte da succinte biografie, fin quando non aveva
deciso di farsi una banca dati.
Mentre Poole riacquistava le forze, il numero di visitatori aumentava
in continuazione, bench sempre sotto l'occhio vigile del professor
Anderson. Fra questi c'erano specialisti, studiosi di varie discipline e
con grande interesse dello stesso Poole comandanti di astronavi.
Non c'era molto che potesse raccontare ai medici e agli storici che
non fosse registrato da qualche parte della gigantesca banca dati del
genere umano, ma spesso era in grado di offrire loro scorciatoie e
nuove prospettive riguardo agli eventi della sua epoca. Bench lo
trattassero con il massimo rispetto e ascoltassero pazienti quando
cercava di rispondere alle loro domande, sembravano restii a rispondere
alle sue. Poole cominci a pensare che lo proteggessero
eccessivamente da uno shock culturale e si chiese un p per scherzo
e un p sul serio come sarebbe potuto fuggire dalla sua suite. Nelle
rare occasioni in cui era rimasto solo, non si meravigli di scoprire
che la porta era chiusa a chiave.
Poi l'arrivo della dottoressa Indra Wallace cambi tutto. Nonostante
il nome, la sua componente razziale di maggior rilievo sembrava essere
quella giapponese e, a volte, con un p di immaginazione Poole
poteva raffigurarsela come una geisha non pi giovanissima. Non era
certo un personaggio adatto a una storica di grande fama, titolare di
una Cattedra Virtuale in un'universit che poteva ancora vantare un
notevole prestigio. Era la prima visitatrice in possesso di una
conoscenza appropriata dell'inglese di Poole, per cui per l'astronauta
fu un vero piacere conoscerla.
Signor Poole, cominci con una voce molto professionale, sono
stata incaricata di farle da guida ufficiale e... per cos dire... da men

tore. Ed ecco le mie qualifiche... sono specializzata nel suo periodo...
la mia tesi stata II collasso della nazionestato, 20002050. Credo che
potremo collaborare sotto molti aspetti.
Certo che possiamo. Prima di tutto mi piacerebbe che lei mi
portasse fuori da qui in modo che possa vedere un p del vostro
mondo.
Esattamente quel che intendiamo fare. Ma prima dobbiamo darle
una Identit. Fino ad allora lei sar... come si dice?... una non persona.
Le sarebbe pressoch impossibile andare in giro o fare qualsiasi cosa.
Nessun congegno d'identificazione riconoscerebbe la sua esistenza.
Proprio come mi aspettavo, rispose Poole con un sorriso di
sbieco. una situazione che stava gi verifcandosi ai miei tempi...
e a molti non piaceva proprio.
Ad alcuni continua a non piacere. Se ne vanno a vivere in tenitori
selvaggi... ce ne sono molti di pi sulla Terra oggi di quanti ce ne
fossero ai suoi tempi. Ma si portano sempre dietro i loro compaci,
cos da poter chiedere aiuto nel caso finissero nei guai. Il tempo
medio di circa cinque giorni.
Mi spiace. chiaro che la razza umana si sta deteriorando.
La metteva cautamente alla prova, cercando di scoprire i limiti della
sua tolleranza e tracciando una specie di mappa della sua personalit.
Era evidente che avrebbero passato molto tempo insieme e che lui
avrebbe dovuto dipendere da lei in centinaia di situazioni. Eppure si
chiedeva ancora se gli sarebbe piaciuta: forse lei lo considerava
semplicemente come un affascinante reperto da museo.
Con grande sorpresa di Poole, lei si dichiar d'accordo con le sue
critiche.
Potrebbe essere vero... sotto alcuni aspetti. Forse noi siamo
fsicamente pi deboli, ma godiamo di una salute migliore e ci siamo
adattati meglio della maggior parte degli esseri umani vissuti nei
secoli. Il Buon Selvaggio sempre stato un mito.
Si diresse verso una targhetta rettangolare, collocata sulla porta
all'altezza degli occhi. Aveva pi o meno le dimensioni di una delle
innumerevoli riviste proliferate nella lontana et della stampa, e
Poole aveva notato che ogni stanza sembrava averne almeno una. Di
solito erano vuote, ma a volte contenevano righe di testo che
scorrevano lentamente, del tutto prive di significato per Poole,
anche quando la maggior parte delle parole gli era nota. Una volta
una targa della sua suite aveva emesso un suono insistente, e lui lo
aveva ignorato partendo dal presupposto che qualcun altro si
sarebbe incaricato del problema, di qualunque cosa si trattasse.
Per fortuna il rumore era cessato di colpo com'era cominciato.

La dottoressa Wallace appoggi il palmo della mano sulla targa, poi
lo tolse dopo pochi secondi. Lanci un'occhiata a Poole e disse
sorridendo: Venga a vedere.
La scritta apparsa all'improvviso sembrava abbastanza sensata quando
la lesse lentamente:
WALLACE, INDRA (F.ii.o3.2970/3i.885//msT.oxFORD)
Immagino che significhi femmina, data di nascita Il marzo 2970... e
che insegna al dipartimento di Storia di Oxford. E suppongo che
31.885 sia il numero d'identificazione personale. Giusto?
Ottimo signor Poole. Ho esaminato indirizzi della vostra posta
elettronica e numeri delle vostre carte di credito... orribili strisce
alfanumeriche incomprensibili che nessuno potrebbe mai ricordare!
Ma tutti noi conosciamo la nostra data di nascita e non pi di altre
99.999 persone avranno la stessa data. Per cui il numero di cinque
cifre quanto basta... anche se lo si dimentica, non molto importante.
Come vede, fa parte di me.
Innesto?
S... un nanochip alla nascita, uno in ogni palmo, tanto per essere
sicuri. I suoi non li sentir nemmeno quando glieli metteranno. Ma lei
ci ha creato un piccolo problema.
Quale?
I lettori ottici con cui avr a che fare sono troppo sciocchi per
credere alla sua data di nascita. Per cui, con il suo permesso,
l'abbiamo spostata di un migliaio d'anni.
Permesso accordato. E il resto dell'Identit?
A scelta. Pu lasciarla vuota, fornire i suoi interessi attuali e una
residenza... o usarla per messaggi personali, globali o mirati.
Certe cose, Poole ne era del tutto sicuro, non erano cambiate nei
secoli. Una gran quantit di quei messaggi mirati sarebbe stata
ovviamente molto personale.
Si chiese se ci fossero ancora censure statali o autoimposte in quei
giorni e in quell'epoca e se i tentativi di migliorare la moralit della
gente avessero avuto pi successo che ai suoi tempi.
Avrebbe dovuto chiederlo alla dottoressa Wallace, quando l'avesse
conosciuta un p meglio.

4. CAMERA CON VISTA.

Frank... il professor Anderson pensa che tu sia sufficientemente in
forma da fare una piccola passeggiata.
Sono molto contento di saperlo. Conosci l'espressione "eccitato da
pazzi"?
No, ma immagino cosa significhi.
Poole si era adattato talmente bene alla scarsa gravit che le lunghe
falcate con le quali camminava sembravano assolutamente normali.
Met della gravit terrestre, aveva stabilito, quanto bastava a provare
un senso di benessere. Incontrarono poca gente nella loro passeggiata,
tutti estranei, ma ognuno lanci loro un sorriso di riconoscimento.
Ormai, si disse Poole con una punta di fatua vanit, devo essere una
delle celebrit pi conosciute di questo mondo. Il che dovrebbe
aiutare parecchio, quando decider cosa fare del resto della mia vita.
Almeno un altro secolo, se devo credere ad Anderson...
Il corridoio lungo il quale camminavano era completamente
anonimo, a parte alcune porte, ognuna con un numero e con il
pannello universale di riconoscimento. Poole aveva seguito Indra
per circa duecento metri quando all'improvviso si era fermato,
scioccato perch non si era accorto di un fatto di lampante owiet.
Questa stazione spaziale dev'essere davvero immensa! esclam.
Indra gli restitu il sorriso
Non avevate un modo di dire... "Non hai ancora visto qualcosa"?
Niente, la corresse sovrappensiero. Stava ancora cercando di
valutare la grandezza di quella struttura quando ebbe un'altra
sorpresa. Chi avrebbe potuto immaginare una stazione spaziale
grande abbastanza da vantare una metropolitana certo, in miniatura,
con un unico vagoncino capace di ospitare solo una dozzina di
passeggeri seduti.
Salone d'osservazione numero tre, ordin Indra e si allontanarono
rapidi e silenziosi dal terminal.
Poole controll l'ora sul complicato orologio da polso di cui stava
ancora esplorando le funzioni. Con una certa sorpresa, aveva scoperto
che il mondo adesso era sotto il Tempo Universale: il confuso mosaico
di fusi orari era stato travolto dall'avvento delle comunicazioni
globali. Se n'era parlato a iosa gi nel XX secolo ed erano persino
arrivati al punto di suggerire che il tempo solare venisse sostituito
da quello sideral. Quindi, nel corso dell'anno, il Sole si sarebbe
mosso seguendo le lancette dell'orologio, tramontando alla stessa ora
in cui era sorto sei mesi prima.
Tuttavia la proposta sul Tempo uguale nel Sole era rimasta sulla
carta, insieme a tentativi ancor pi clamorosi di riformare il
calendario. Questa peculiare impresa, aveva cinicamente suggerito
qualcuno, avrebbe dovuto attendere qualche importante progresso
tecnologico.

Certo, un giorno avrebbero corretto il piccolo errore i Dio, e l'orbita
della Terra sarebbe stata sistemata in modo da avere ogni anno dodici
mesi o trenta giorni perfettamente uguali...
Da quel che Poole riusciva a valutare in base alla velocit e al tempo
trascorso, dovevano aver percorso almeno tre chilometri prima che il
veicolo si arrestasse silenzioso, le porte si aprissero e una melliflua voce
artificiale intonasse: Godetevi il panorama. Trentacinque per cento di
cielo coperto oggi.
Era ora, pens Poole, siamo vicini alla parete esterna.
Ma qui c'era un altro mistero: nonostante la distanza percorsa, n la
forza n la direzione della gravit erano mutate! Non riusciva a
immaginare una stazione spaziale ruotante di tale ampiezza che il
vettore di gravit non venisse alterato da uno spostamento del
genere... E se, a conti fatti, si fosse trovato invece su qualche pianeta?
Ma avrebbe dovuto sentirsi pi leggero di solito molto pi leggero
su qualsiasi altro mondo abitabile del sistema solare.
Quando la porta esterna del terminal si apr e Poole si ritrov in una
camera di compensazione, cap che doveva essere sicuramente nello
spazio. Ma dov'erano le tute spaziali? Si guard attorno ansioso; era
contrario a tutti i suoi istinti trovarsi cos vicino al vuoto senza alcuna
protezione addosso. Un'esperienza di quel tipo gli bastava e avanzava...
Tra poco ci siamo, disse Indra in tono rassicurante.
L'ultima porta si apr e Poole osserv l'oscurit totale dello spazio
attraverso un finestrone immenso che sporgeva ricurvo. Si sentiva
come un pesce rosso in una vaschetta e sper che i progettisti di
quell'audace opera di ingegneria sapessero con esattezza quel che
facevano. Di certo erano in possesso di materiali strutturali migliori
rispetto a quelli che erano esistiti tanto tempo fa.
Anche se fuori le stelle dovevano brillare come al solito, i suoi occhi
abituati alla luce non riuscivano a vedere nient'altro che il nero vuoto
al di l della curvatura del finestrone. Stava per avvicinarsi in modo da
avere una visuale pi ampia, quando Indra lo trattenne e indic un
punto davanti a loro.
Guarda con attenzione, lo invit. Non lo vedi?
Poole batte le palpebre e fiss la notte. Doveva sicuramente trattarsi
di un'illusione ottica oppure, Dio non voglia, di una crepa nella
finestra.
Gir il capo da una parte e dall'altra. No, era vero. Ma cosa poteva
essere? Ricord la definizione di Euclidei Una retta ha lunghezza, ma
non spessore. Perch, per tutta l'altezza del finestrone e continuando
certamente fuori dalla visuale sia verso l'alto sia verso il basso, c'era un

filo di luce che riusciva a vedere facilmente se lo fissava con attenzione,
ma talmente unidimensionale che non gli si poteva applicare nemmeno
l'aggettivo "sottile". Tuttavia non era solo un filo: per tutta la sua
lunghezza c'erano puntini appena visibili di maggiore intensit a
intervalli irregolari, come gocce d'acqua su una tela di ragno.
Poole continu a dirigerei verso il fnestrone e la visuale si ampli fin
quando non riusc a vedere quel che c'era sotto di lui. Era piuttosto
familiare: l'intera Europa e gran parte dell'Africa settentrionale,
proprio come le aveva viste tante volte dallo spazio. Quindi era in
orbita, dopotutto probabilmente un'orbita equatoriale, a un'altezza
di almeno mille chilometri.
Indra lo guardava con un sorriso beffardo.
Avvicinati alla finestra, lo incit a voce bassa. In modo che tu
possa guardare in gi. Spero che l'altezza non t'impressioni.
Dire una cosa del genere a un astronauta davvero stupido, pens
Poole mentre avanzava. Se avessi sofferto di vertigini, non avrei fatto
questo lavoro...
Il pensiero gli aveva appena attraversato la mente quando esclam:
Oddio! e involontariamente fece un passo indietro, allontanandosi
dalla finestra. Poi, facendosi coraggio, guard di nuovo.
Stava osservando sotto di s il Mediterraneo dalla facciata di una
torre cilindrica, le cui pareti leggermente incurvate indicavano un
diametro di parecchi chilometri. Ma non era niente in confronto
all'altezza, perch si assottigliava sempre di pi verso il basso fino a
sparire in mezzo alle brume che sovrastavano una parte dell'Africa.
Evidentemente continuava fino alla superficie, riflette Poole.
A che altezza siamo? mormor.
Duemila chilometri. Ma adesso guarda in alto.
Questa volta non fu altrettanto scioccante: si era aspettato di vedere
quello che ora stava osservando. La torre rimpiccioliva fino a diventare
un filo scintillante nell'oscurit dello spazio e Poole non dubit che
continuasse fino all'orbita geostazionaria, trentaseimila chilometri
sopra l'equatore. Simili chimere erano ben note all'epoca di Poole;
ma non avrebbe mai pensato di vederle realizzate... e di viverci
dentro.
Indic il filo lontano che si levava dall'orizzonte a oriente.
Quella dev'essere un'altra.
S... la Torre Asiatica. Noi dobbiamo apparire esattamente lo stesso
a loro.
Quante ce ne sono?
Solo quattro, a distanza uguale attorno all'equatore. Africa, Asia,

America, Pacifica. L'ultima quasi vuota... sono pronte solo poche
centinaia di livelli. E non c' altro da vedere se non acqua...
Poole stava ancora cercando di capacitarsi di quello stupefacente
concetto quando gli venne un pensiero che lo preoccup.
C'erano gi migliaia di satelliti a tutte le altitudini ai miei tempi.
Come fate a evitare collisioni?
Indra apparve un p imbarazzata.
Sai... non ci ho mai pensato... non il mio campo. Si ferm un istante,
evidentemente cercando nella memoria. Poi il viso le si illumin.
Credo che ci sia stata una grande operazione di pulizia, secoli fa.
Non ci sono pi satelliti sotto l'orbita geostazionaria.
Adesso era chiaro, si disse Poole. Non ce n'era pi bisogno le quattro
immense torri potevano fornire tutti i servizi un tempo forniti da
migliaia di satelliti e stazioni spaziali.
E non ci sono mai stati incidenti... collisioni con astronavi in
partenza dalla Terra o che rientravano nell'atmosfera?
Indra lo guard sorpresa.
Ma non lo fanno pi. Indic il soffitto. Tutti gli spazioporti sono
dove dovrebbero stare... lass, sull'anello esterno. Mi pare che siano
passati quattrocento anni da quando l'ultimo razzo si levato dalla
superficie della Terra.
Poole stava assimilando anche questa notizia quando
un'insignificante anomalia attir la sua attenzione. Il suo
addestramento da astronauta lo rendeva attento a tutto quanto fosse
fuori dall'ordinario; nello spazio poteva trattarsi di una questione di
sopravvivenza.
Il Sole non si vedeva, era molto pi in alto. I raggi, filtrando
attraverso il finestrone, creavano una striscia scintillante sul
pavimento. Ma ce n'era un'altra che la attraversava a una certa
angolatura, una striscia molto meno intensa. Ne risultava che
l'intelaiatura del finestrone gettava una doppia ombra.
Poole dovette quasi mettersi in ginocchio per poter sbirciare il cielo.
Pensava che nulla potesse pi sorprenderlo, ma la visione di due soli
lo lasci momentaneamente senza parole.
E quello che cos'? ansim dopo aver ripreso fiato.
Ah... non te l'hanno detto? Lucifero.
La Terra ha due soli?
B, non ci da molto calore, ma ha finito per soppiantare la
LunaPrima che la Seconda Missione andasse lass a cercarti, quello
era il pianeta Giove.
Sapevo che avrei avuto molto da imparare in questo nuovo mondo,
riflette Poole. Ma non immaginavo di certo quanto.


5. ISTRUZIONE.

Poole rimase piacevolmente sorpreso quando un televisore su un
carrello venne introdotto nella sua camera e collocato ai piedi del letto.
Ne fu contento soprattutto perch soffriva di una leggera astinenza da
informazioni e sorpreso perch era un modello che sarebbe stato
obsoleto anche ai suoi tempi.
Abbiamo dovuto promettere al museo che l'avremmo restituito,
lo inform la caposala. E credo che lei sappia come usarlo.
Mentre accarezzava il telecomando, Poole si sent sommergere da
un'ondata di acuta nostalgia. Come pochi altri manufatti,
quell'oggetto gli riportava alla mente non solo ricordi d'infanzia, ma
anche i giorni in cui la maggior parte dei televisori era troppo stupida
per capire gli ordini a voce.
Grazie. Quali sono i nuovi canali migliori?
Per un istante quella domanda la lasci perplessa, poi s'illumin.
Ah... capisco cosa vuoi dire. Ma il professor Anderson pensa che lei
non sia ancora pronto. Per cui gli Archivi hanno messo insieme una
raccolta che la far sentire a casa sua.
Poole si chiese brevemente quale potesse essere il congegno di
memorizzazione in quei giorni e in quell'epoca. Ricordava ancora i
compact disc e l'eccentrico zio George, orgoglioso possessore di una
collezione di longplaying d'annata. Ma di sicuro quella contesa
tecnologica doveva essere finita secoli fa nel solito modo darwiniano,
con la sopravvivenza del pi adatto.
Dovette ammettere che chi si era preoccupato di scegliere (Indra?)
aveva fatto un buon lavoro e conosceva bene i primi anni del XXI
secolo. Non c'era nulla che potesse turbarlo niente guerre o violenze,
e pochissima politica o economia dell'epoca, che tra l'altro ora
sarebbero state di assoluta irrilevanza. C'erano alcune commedie
brillanti, eventi sportivi (come facevano a sapere che lui era stato un
fanatico del tennis?), musica classica e leggera, e documentari su
animali e piante selvatiche.
E chiunque avesse messo insieme quegli spezzoni doveva possedere
un certo senso dell'umorismo, altrimenti non avrebbe incluso episodi
di ognuna delle serie di Star Trek. Da bambino Poole aveva incontrato
sia Patrick Stewart sia Leonard Nimoy; si chiese cosa avrebbero
pensato se avessero potuto conoscere il destino del bambino che aveva
chiesto timidamente il loro autografo.
Fu assalito da un pensiero deprimente, poco dopo aver cominciato
l'esplorazione in gran parte a movimento accelerato di quelle reli

quie del passato. Aveva letto da qualche parte che al volgere del secolo
il suo secolo! c'erano circa cinquemila emittenti televisive che
trasmettevano in contemporanea. Se quella cifra era ancora valida e
avrebbe potuto benissimo aumentare all'epoca in cui si trovava
dovevano essere andati in onda milioni di milioni di ore di programmi
televisivi. Per cui anche il cinico pi incallito avrebbe dovuto
ammettere che potesse esistere almeno un miliardo di ore di programmi
decenti... nonch milioni di ore in grado di innalzarsi al di sopra dei
livelli di eccellenza. Come trovare questi pochi aghi in un pagliaio cos
gigantesco?
Il pensiero era cos opprimente diamine, cos demoralizzante che
dopo una settimana di zapping sempre pi deludente, Poole chiese
che il televisore fosse portato via. Fortunatamente, forse, aveva
sempre meno tempo per se stesso durante le ore di veglia, che
diventavano inesorabilmente pi lunghe mentre gli ritornavano le
forze.
Non c'era rischio di annoiarsi, grazie alla continua sfilata non solo di seri
ricercatori ma anche di cittadini curiosi e presumibilmente influenti
che erano riusciti a superare i filtri della guardia di palazzo insediata
dalla caposala e dal professor Anderson. Nondimeno fu felice quando,
un giorno, il televisore riapparve; cominciava a soffrire di sindrome di
privazione e questa volta decise di essere pi accorto nelle scelte.
Il venerabile oggetto d'antiquariato era accompagnato da Indra
Wallace, sul cui viso aleggiava un ampio sorriso.
Abbiamo trovato qualcosa che devi assolutamente vedere, Frank.
Pensiamo che ti aiuter ad adattarti... in ogni caso siamo sicuri che ti
piacer.
Poole aveva sempre pensato che quel genere di affermazioni fosse
una garanzia di noia assoluta e si prepar al peggio. Ma l'apertura del
servizio lo attir all'istante, riportandolo alla sua vita passata come
poche altre cose avrebbero potuto farlo. Riconobbe immediatamente
una delle voci pi famose della sua epoca e ricord di aver gi visto
prima proprio quel programma.
Atlanta, 31 dicembre 2000...
Qui la CNN International, a cinque minuti dal sorgere del Nuovo
Millennio, con tutti i suoi pericoli ignoti e le sue promesse...
Ma prima di cercare di esplorare il futuro, diamo un'occhiata a mille
anni fa e chiediamoci: "Una persona che vivesse nel Mille d.C.
potrebbe anche remotamente figurarsi il nostro mondo, o capirlo, se
una magia la trasportasse lungo i secoli?"
Pressoch tutta la tecnologia che diamo per scontata stata
inventata verso la fine del nostro Millennio la maggior parte negli
ultimi duecento anni. Il motore a vapore, l'elettricit, telefono, radio,
televi

sione, cinema, aviazione, elettronica e, nell'ambito di un solo lasso di
vita, energia nucleare e viaggi spaziali , che cosa avrebbero pensato
di tutto ci le pi brillanti menti del passato? Per quanto tempo un
Archimede o un Leonardo manterrebbero il proprio equilibrio
mentale se fossero improvvisamente immersi nel nostro mondo?
Ci piace pensare che noi potremmo fare di meglio, se fossimo
trasportati a mille anni da qui. certo che le scoperte scientifiche
fondamentali sono gi state fatte; anche se ci saranno importanti
miglioramenti tecnologici, chiediamoci se esisteranno marchingegni
per noi magici e incomprensibili quanto un calcolatore tascabile o
una videocamera potrebbero esserlo per Isaac Newton.
Forse la nostra epoca si gi separata da tutte quelle che si sono
succedute prima. Le telecomunicazioni, la capacit di registrare
immagini e suoni un tempo inesorabilmente perduti, la conquista del
cielo e dello spazio; tutto ci ha creato una civilt che va al di l delle
pi ardite fantasie del passato. E, altrettanto importante, Copernico,
Newton, Darwin ed Einstein hanno cambiato talmente il nostro modo
di pensare e il nostro punto di vista sull'universo che potremmo
apparire come una nuova specie ai pi brillanti tra i nostri predecessori.
E i nostri successori, a mille anni da adesso, ci guarderanno con la
stessa compassione con cui noi consideriamo i nostri ignoranti e
superstiziosi antenati, travagliati dalle malattie e con esigue speranze
di vita? Pensiamo di conoscere le risposte a domande che essi
non avrebbero nemmeno potuto formulare; ma quali sorprese il
Terzo Millennio ha in serbo per noi?
Bene, ed ecco qui...
Un'enorme campana cominci ad annunciare la mezzanotte.
L'ultima vibrazione si spense nel silenzio...
E cos sono andate le cose... addio, meraviglioso e terribile XX secolo...
Poi l'immagine si spezz in una miriade di frammenti e apparve un
nuovo commentatore, parlando con un accento che ora Poole poteva
capire con facilit e riportandolo subito al presente.
Ora, nei primi minuti dell'anno 3001, siamo in grado di rispondere
a quelle domande del passato...
Certo, le persone del 2001 che avete appena visto non si sarebbero
sentite cos smarrite nella nostra epoca come coloro che fossero giunti
dall'anno 1001 e si fossero trovati nel 2001. Avevano gi previsto
molte nostre conquiste tecnologiche come le citt satelliti e le colonie
sulla Luna e sui pianeti. Forse sarebbero rimaste alquanto deluse,
perch non siamo ancora immortali e abbiamo inviato sonde solo
alle stelle pi vicine...

Improvvisamente Incita spense il televisore.
Il resto guardalo dopo, Frank; ti stai stancando. Ma spero che
contribuir ad adattarti.
Grazie, Indra. Meglio che ci dorma sopra. Ma una cosa l'ha
sicuramente dimostrata.
Quale?
Dovrei essere contento di non essere un tizio dell'anno 1001 finito
nel 2001. Sarebbe un salto quantlstico eccessivo: non credo che ci si
potrebbe adattare. Almeno conosco l'elettricit e non muoio di
spavento se un'immagine incomincia a parlarmi.
Spero, si disse Poole, che questa fiducia sia giustificata. Qualcuno
una volta ha detto che qualsiasi tecnologia sufficientemente avanzata
non distinguibile dalla magia. Incontrer qualcosa di magico in questo
nuovo mondo... e sar in grado di cavarmela?

6. CALOTTA CEREBRALE.

Temo che dovr prendere una decisione dolorosa, cominci il
professor Anderson sorridendo nel tentativo di attenuare l'esagerata
seriet delle sue parole.
Sono in grado di sopportarlo, dottore. Mi dica pure tutto.
Prima di adattarle la sua calotta cerebrale, dovr essere rasato a zero.
E qui lei pu scegliere. A giudicare da come le crescono i capelli,
dovrebbe essere rasato almeno una volta al mese. Oppure potremmo
farlo in modo permanente.
E come farebbe?
Trattamento della cute con il laser. Elimina i follicoli alla base.
Mmm... ed reversibile?
S, ma complicato e doloroso e ci vogliono settimane.
Allora sar meglio vedere come sto senza capelli, prima di
impegnarmi. Non riesco a scordare quello che successo a Sansone.
A chi?
Un personaggio di un vecchio libro molto noto. La sua ragazza gli tagli i
capelli mentre dormiva. Quando si svegli, aveva perso tutte le forze.
Adesso ricordo... un simbolismo clinico piuttosto ovvio!
Tuttavia non mi importerebbe di perdere la barba...sarei molto
contento di smettere di radermi una volta per tutte.
Vedr cosa si pu fare. E che tipo di parrucca le piacerebbe?
Poole rise.
Non sono particolarmente vanitoso... pensarci sarebbe una secca

tura e poi non cos importante. una cosa che posso decidere in
seguito.
Che in quell'epoca tutti fossero artificialmente calvi era un fatto
sorprendente che Poole aveva scoperto con molta lentezza; la prima
rivelazione era avvenuta quando le sue due infermiere si erano tolte
le loro magnifiche trecce senza il minimo segno di imbarazzo, poco
prima che diversi specialisti altrettanto calvi arrivassero a eseguire
una serie di controlli microbiologici su di lui. Non era mai stato
circondato da tante persone completamente prive di capelli e la sua
prima congettura fu che si trattasse dell'ultima mossa
nell'interminabile guerra condotta dai medici contro i germi.
Come molte delle sue congetture, era completamente sbagliata e,
quando ne scopr il vero motivo, si divert a constatare quante volte,
posto che non lo sapesse in anticipo, avrebbe giurato che i capelli dei
suoi visitatori non fossero i loro. La risposta fu: Raramente negli
uomini; mai nelle donne. Questa era davvero un'epoca fantastica
per i creatori di parrucche.
H professor Anderson non perse tempo: quel pomeriggio le infermiere
spalmarono una pomata dall'odore terribile sul cranio di Poole e,
quando si guard nello specchio dopo un'ora, fatic a riconoscersi.
B, pens, forse una parrucca potrebbe essere una buona idea,
dopotutto...
La sistemazione della calotta cerebrale richiese un p pi di tempo.
Prima dovettero fare uno stampo, e Poole dovette stare seduto
immobile per alcuni minuti prima che la malta prendesse. Era del
tutto convinto che gli avrebbero detto che la sua testa aveva una
forma sbagliata quando le infermiere, tra risatine molto poco
professionali, incontrarono qualche difficolt a togliergli lo stampo.
Ahi... fa male! si lament.
Poi fu la volta della calotta cranica, un elmetto metallico aderente
che scendeva fino alle orecchie e che gli sollecit un pensiero
nostalgico: Vorrei che i miei amici ebrei mi vedessero in questo
momento! Dopo pochi minuti, si era adattato talmente bene che
quasi non si accorgeva della sua presenza.
Ora er.a pronto all'installazione, una procedura che, si rese conto ora
con una specie di riverente timore, era stata il rito d'iniziazione per
quasi tutta la razza umana durante pi di mezzo millennio.

Non c' bisogno di chiudere gli occhi, disse il tecnico, che si era
presentato con il pretenzioso appellativo di Ingegnere Cerebrale
quasi sempre abbreviato in Cerebrale nell'uso popolare. Quando
inizia la predisposizione, tutti i suoi input verranno assorbiti. Anche
se tiene gli occhi aperti, non vedr niente.
Mi chiedo se tutti si siano sentiti nervosi come me, pens Poole. Che
sia l'ultimo momento in cui avr il controllo della mia mente? Eppure
ho imparato a fidarmi della tecnologia di quest'epoca; finora non mi
ha deluso.
Tutti i sensi erano perfettamente normali quando esamin la stanza
familiare, tutto si trovava esattamente al proprio posto.
Il tecnico, con indosso la sua calotta cerebrale, si colleg insieme con
Poole a un congegno che avrebbe potuto facilmente essere scambiato
per un computer portatile del XX secolo, e gli fece un sorriso
d'incoraggiamento.
Pronto? domand.
A volte i vecchi luoghi comuni erano il miglior rifugio.
Come sempre, rispose Poole.
La luce si smorz lentamente o almeno cos pareva. Cal un gran
silenzio e persino la tenue gravit della Torre abbandon la presa su
di lui. Era un embrione galleggiante in un vuoto assoluto, bench non
immerso nella pi completa oscurit. Aveva gi sperimentato quelle
tenebre a malapena visibili, quasi ultraviolette, al limite della notte,
solo una volta nella vita; quando era sceso pi in basso di quanto
consigliasse il buon senso lungo il pendo di un vero e proprio dirupo,
sul bordo esterno della Grande Banchisa. Guardando sotto di s le
centinaia di metri di vuoto cristallino, aveva sperimentato un tale
senso di disorientamento da essere assalito dal panico e per poco,
prima di riprendere il controllo, non aveva messo in moto l'unit di
recupero. Manco a dirlo, non aveva mai parlato dell'incidente ai
medici dell'Agenzia spaziale.
Da molto lontano una voce parl nell'immenso vuoto che ora
sembrava circondarlo. Ma non lo raggiunse tramite le orecchie;
risuon dolce nei labirinti riecheggianti del suo cervello.
Inizio della calibrazione. Di tanto in tanto le verranno fatte delle
domande... lei pu rispondere mentalmente, ma potrebbe esserle utile
parlare. Ha capito bene?
S, rispose Poole, chiedendosi se le sue labbra si erano mosse. Non
c'era modo di saperlo.
Qualcosa stava apparendo nel vuoto: una griglia di linee sottili,
come un enorme foglio di carta millimetrata. Si estendeva verso il
basso

e verso l'alto, a destra e a sinistra, fino ai limiti della visione. Cerc di
spostare la testa, ma l'immagine non volle mutare.
Su tutta la griglia cominciarono a guizzare numeri, troppo in fretta
per riuscire a leggerli ma qualche circuito stava presumibilmente
registrandoli. Poole non pot impedirsi di sorridere (si erano mosse,
le sue guance?) di fronte alla familiarit di tutto ci. Era esattamente
come l'esame computerizzato a cui qualsiasi oculista della sua
epoca avrebbe sottoposto un paziente.
La griglia svan per essere sostituita da levigate cortine di colore che
riempirono tutto il suo campo visivo. In pochi secondi passarono da
un'estremit all'altra dello spettro. Avrei potuto dirvelo, borbott
Poole. La mia visione dei colori perfetta. Il prossimo aggiustamento
sar l'udito, immagino.
Aveva perfettamente ragione. Un debole suono continuo aument
d'intensit fin quando divenne un do appena percettibile, poi percorse
la scala musicale fino a sparire dalla portata dell'udito umano,
perdendosi nei tenitori dei pipistrelli e dei delfini.
Era l'ultimo dei semplici test diretti. Venne assalito brevemente da
odori e sapori, per la maggior parte piacevoli, ma alcuni del tutto
sgradevoli. Poi divent o almeno cos gli parve una marionetta appesa
a fili invisibili.
Immagin che gli esaminassero il controllo neuromuscolare e sper
che non ci fossero manifestazioni esterne. Se ci fossero state,
probabilmente sarebbe apparso in preda a un terribile ballo di San
Vito. E per un momento ebbe anche una violenta erezione, ma non fu
in grado di verificarlo perch scivol in un sonno senza sogni.
O forse aveva solo sognato di dormire? Non avrebbe saputo dire
quanto tempo fosse passato prima di svegliarsi. L'elmetto era gi
sparito, insieme con il Cerebrale e il suo equipaggiamento.
andato tutto bene, disse raggiante la caposala. Ci vorranno
alcune ore per controllare che non ci siano anomalie. Se i suoi dati
sono KO... voglio dire OK... domani avr la sua calotta cerebrale.
Poole apprezzava lo sforzo di ricordare l'inglese arcaico di chi si stava
occupando di lui, ma non pot fare a meno di desiderare che la
caposala non avesse fatto quel malaugurante lapsus linguae.
Quando giunse il momento dell'adattamento definitivo, Poole si
sent di nuovo come un ragazzine che si apprestasse a scartare
qualche giocattolo nuovo e meraviglioso sotto l'albero di Natale.
Non dovr pi sottoporsi a tutti quegli aggiustamenti, lo assicur
il Cerebrale. Il trasferimento inizier subito. Le far una
dimostrazione di cinque minuti. Adesso si rilassi e se la goda.

Una musica delicata e carezzevole lo avvolse; bench fosse qualcosa di
molto familiare, risalente ai suoi tempi, non riusc a identificarla. Aveva
una nebbia davanti agli occhi, che si apr mentre l'attraversava...
Gi, stava camminando! L'illusione era assolutamente convincente.
Poteva udire l'impatto dei piedi sul terreno e, ora che la musica era
cessata, sentiva un vento leggero soffiare tra i grandi alberi che
sembravano circondarlo. Li riconobbe, erano sequoie, e sper che
esistessero anche nella realt, da qualche parte sulla Terra.
Si muoveva di buon passo troppo veloce per star comodo, come se il
tempo fosse leggermente accelerato in modo da poter percorrere
pi strada possibile. Eppure non era consapevole di alcuno sforzo; si
sentiva come un ospite nel corpo di qualcun altro. La sensazione era
accentuata dal fatto di non avere il controllo dei propri movimenti.
Quando cercava di fermarsi o di cambiare direzione, non succedeva
nulla. Continuava la sua passeggiata.
Non importava; stava godendosi quella nuova esperienza ed era in
grado di valutare quanto potesse creare assuefazione. Le macchine
del sogno che molti scienziati del suo secolo avevano previsto - spesso
allarmati ora facevano parte della vita quotidiana. Poole si chiese
come il genere umano fosse riuscito a sopravvivere; gli avevano detto
che gran parte di esso non c'era riuscita. A milioni si erano bruciati il
cervello e molti avevano perso la vita.
Naturalmente lui era immune da tentazioni del genere! Avrebbe usato
quel meraviglioso strumento per apprendere di pi del mondo del
Terzo Millennio e per acquisire in pochi minuti capacit che
altrimenti avrebbero richiesto anni prima di essere padroneggiate.
B, magari, di tanto in tanto, avrebbe potuto usare la calotta cerebrale
solo per divertimento...
Era arrivato al limitare della foresta e adesso osservava un largo
fiume. Senza esitazione, vi s'immerse e non prov timore quando
l'acqua gli arriv sopra la testa. Sembrava alquanto strano che potesse
continuare a respirare con naturalezza, ma pens che fosse molto pi
interessante il fatto di poter vedere alla perfezione in un ambiente in
cui gli occhi umani non riuscivano a mettersi a fuoco senza qualche
ausilio. Era in grado di contare tutte le scaglie della splendida trota che
lo aveva appena superato, all'apparenza indifferente alla presenza
di quello strano intruso.
Una sirena! B, aveva sempre desiderato incontrarne una, ma aveva
pensato che fossero creature del mare. Che di tanto in tanto
risalissero la corrente, come i salmoni, per mettere al mondo i piccoli.
Se n'era andata prima che le potesse fare quella domanda, prima di
con

fermare o negare quella rivoluzionaria teoria.
Il fiume finiva con un muro trasparente; vi pass attraverso e si trov
in un deserto, sotto un sole splendente. Il calore lo fece sentire a
disagio eppure era in grado di fissare l'astro in tutta la sua furia
ardente. Pot persino scorgere, con innaturale chiarezza, un
arcipelago di macchie solari vicino al margine. E ma questo era
sicuramente impossibile! c'era il tenue lucore della corona, del
tutto invisibile tranne che nelle eclissi totali, che sporgeva come le ali
di un cigno da entrambe le parti del sole.
Tutto svan nel buio: la musica ossessiva ritorn e con essa la
deliziosa frescura della sua camera. Apr gli occhi (erano mai stati
chiusi?) e trov un pubblico impaziente in attesa della sua reazione.
Magnifico! ansim, quasi con reverenza. Una parte sembrava...
b, pi reale del reale!
Poi la sua onnipresente curiosit di tecnico riprese il sopravvento.
Anche solo questa piccola dimostrazione deve aver contenuto una
quantit enorme di informazioni. Come vengono immagazzinate?
In queste tavolette... le stesse utilizzate dal vostro sistema
audiovisivo, ma con una capacit molto maggiore.
Il Cerebrale pass a Poole un quadratino, all'apparenza fatto di vetro
argentato da un lato: era pi o meno delle stesse dimensioni dei
dischetti di computer della sua giovent, ma due volte pi spesso.
Quando Poole lo volt da tutti i lati, cercando di vedere cosa ci fosse
all'interno, apparvero lampi dalle sfumature dell'arcobaleno, ma
niente di pi.
Si rese conto di avere in mano il prodotto finale di pi di mille anni
di tecnologia elettroottica, come pure di altre tecnologie non ancora
nate ai suoi tempi. E non lo sorprendeva il fatto che, almeno in
superficie, assomigliasse molto ai congegni che aveva conosciuto. Ci
sono forme e dimensioni adatte alla maggior parte degli oggetti
comuni della vita quotidiana: forchette e coltelli, libri, strumenti,
mobili, e memorie amovibili di computer.
Qual la sua capacit? si inform. Ai miei tempi, eravamo
arrivati a mettere un terabyte in qualcosa di simile a queste
dimensioni. Sono certo che avete fatto molto di pi.
Non quanto potrebbe immaginare... ovviamente c' un limite
stabilito dalla struttura della materia. Ah, e che cos'era un terabyte?
Temo di averlo dimenticato.
Vergogna! Kilo, mega, giga, tera... vale a dire bytes per dieci alla
dodicesima potenza. Poi il petabyte... dieci alla quindicesima... e questo
il limite massimo a cui sono arrivato.

Pi o meno da dove siamo partiti. quanto basta a registrare tutto
quello che una persona pu sperimentare durante una vita.
Era un pensiero sbalorditivo, eppure non avrebbe dovuto essere cos
sorprendente. Il chilo di gelatina all'interno del cranio umano non
era molto pi grande della tavoletta che Poole teneva in mano, e in
nessun modo avrebbe potuto essere altrettanto efficiente come
congegno di memorizzazione: aveva altri compiti da affrontare.
E non tutto, continu il Cerebrale. Con qualche compressione
di dati, potrebbe immagazzinare non solo i ricordi... ma la persona vera
e propria.
E riprodurla di nuovo?
Certo; un semplice lavoretto di nanoassemblaggio.
E cos glielo avevano detto, riflette Poole, ma non ci avrebbe mai
creduto.
Ai suoi tempi, sembrava gi abbastanza meraviglioso che l'intera
opera di un artista potesse essere memorizzata in un solo dischetto.
E ora, qualcosa di non molto pi grande poteva contenere... l'artista
stesso.

7. CONSULTO.

Sono contento, disse Poole, di sapere che lo Smithsonian esiste
ancora dopo tutti questi secoli.
Probabilmente non lo riconoscerebbe, rispose il visitatore che si
era presentato come dottor Alistair Kim, direttore del Dipartimento
Astronautico. Specialmente adesso che sparso per il sistema solare
le principali collezioni lontane dalla Terra sono su Marte e sulla Luna e
molti dei reperti che ci appartengono per legge sono ancora in
viaggio per le stelle. Un giorno li raggiungeremo e li riporteremo a casa.
Siamo particolarmente ansiosi di mettere le mani sul Pioneer 10, il
primo oggetto costruito dall'uomo a uscire dal sistema solare.
Mi pare che anch'io stessi per uscire dal sistema solare quando mi
hanno localizzato.
Buon per lei... e per noi. Dovrebbe essere in grado di far luce su
molte cose che non sappiamo.
A dire il vero, dottore, ne dubito... ma far del mio meglio. Non
ricordo niente da quando quella capsula spaziale mi venne addosso.
Anche se trovo diffcile crederlo, mi hanno detto che la colpa era di
Hal.
vero, ma la storia complicata. Tutto quello che siamo riusciti a
sapere contenuto in questa registrazione... circa venti ore, ma forse

lei sar in grado di accorciarla in gran parte.
Lei sa, naturalmente, che Dave Bowman venne a salvarla con la
Capsula Numero Due... ma che poi rimase chiuso fuori dall'astronave
perch Hal si rifiutava di aprire il portellone d'ingresso delle capsule.
Per l'amor di Dio, perch mai?
Il dottor Kim trasal leggermente. Non era la prima volta che Poole
notava una simile reazione.
(Devo controllare il mio linguaggio, pens. Dio sembra una
parolaccia in questa cultura meglio chiederlo a Indra.)
C'era un grave errore di programmazione nelle istruzioni di Hal...
gli era stato dato il controllo di aspetti della missione che lei e
Bowman non conoscevate. tutto nella registrazione...
In ogni modo, interruppe anche i sistemi di mantenimento in vita
dei tre ibernauti, l'Equipaggio Alfa, e Bowman dovette disfarsi anche
dei loro cadaveri.
(Allora Dave e io eravamo l'Equipaggio Beta ecco un'altra cosa
che non sapevo.)
E a loro che cosa successo? domand Poole. Non potevano
essere salvati come avete fatto con me?
Temo di no: naturalmente abbiamo fatto le nostre indagini.
Bowman li scaravent nello spazio diverse ore dopo aver tolto il
controllo ad Hal, e quindi le loro orbite erano leggermente diverse
dalla sua. Quanto bastava perch bruciassero sopra Giove, mentre lei
lo ha solo sfiorato e ha ricevuto una spinta gravitazionale che in
poche altre migliaia di anni l'avrebbe portata fino alla nebulosa di
Orione...
Facendo tutto manualmente... davvero un'impresa fantastica...
Bowman riusc a portare la Discovery nell'orbita di Giove. E l
incontr quello che la Seconda Spedizione ha chiamato il Grande
Fratello, all'apparenza un gemello del monolito di Tycho, ma centinaia
di volte pi grande.
E proprio l lo perdemmo. Lasci la Discovery a bordo dell'ultima
capsula spaziale per un rendezvous con il Grande Fratello. Per quasi
mille anni siamo stati ossessionati dal suo ultimo messaggio: "Per
Deus! pieno di stelle!"
(Eccoci di nuovo! si disse Poole. Dave non pu aver detto una cosa
simile Avr detto: Mio Dio! pieno di stelle!)
All'apparenza la capsula fu attirata nel monolito da qualche tipo di
campo inerziale, perch sopravvisse e con essa probabilmente
Bowman a un'accelerazione che avrebbe dovuto spiaccicarli
all'istante. E questa fu l'ultima informazione che ci rimase per quasi
dieci anni, fino alla Leonov, la missione congiunta americana e russa.

Che esegu un rendezvous con la Discovery abbandonata e permise
al dottor Chandra di salire a bordo e riattivare Hal. S, sono al
corrente.
Il dottor Kim apparve alquanto a disagio.
Mi scusi... non ero sicuro di quanto le avevano gi detto. In ogni
modo fu allora che cominciarono a capitare cose ancor pi strane.
A quanto parve, l'arrivo della Leonov scaten qualcosa all'interno
del Grande Fratello. Se non avessimo queste registrazioni, nessuno
avrebbe creduto a quello che successo. Lasci che gliele mostri... ecco
il dottor Heywood Floyd che fa il turno di guardia di mezzanotte a
bordo della Discovery, dopo il ripristino dell'energia. Ovviamente lei
riconoscer ogni cosa.
(Certo che le riconosco: e che strana sensazione vedere Heywood
Floyd, morto tanto tempo fa, seduto al mio vecchio posto con il rosso
occhio imperturbabile di Hal che controlla tutto quello che si trova nel
suo campo visivo. Ed ancora pi strano pensare che Hal e io
abbiamo condiviso la stessa esperienza di resurrezione dalla morte...)
Un messaggio era in arrivo su uno dei monitor, e Floyd rispose
pigramente: Va bene, Hal. Chi chiama?
NESSUNA IDENTIFICAZIONE.
Floyd appariva alquanto seccato.
Benissimo. Per piacere, dammi il messaggio.
PERICOLOSO RIMANERE QUI. DOVETE ANDARTENE ENTRO QUINDICI
GIORNI.
del tutto impossibile. La nostra finestra di lancio si aprir solo fra
ventisei giorni. Non abbiamo propellente a sufficienza per una
partenza anticipata.
SONO A CONOSCENZA DI QUESTI FATTI. NONDIMENO DOVETE
ANDARVENE ENTRO QUINDICI GIORNI.
Non posso prendere sul serio questo avvertimento a meno che non
sappia da dove proviene... chi sta parlando con me?
ERO DAVID BOWMAN. IMPORTANTE CHE LEI MI CREDA.
GUARDI DIETRO DI S.
Heywood Floyd si volt lentamente sulla poltrona girevole,
staccandosi dai pannelli inclinati e dagli interruttori dello schermo del
computer, e guardando in direzione della passerella coperta di velcro
che si trovava dietro di lui.
(Guardi attentamente, disse il dottor Kim. Come se ce ne fosse
bisogno, pens Poole...)
L'ambiente a gravit zero del ponte principale della Discovery era
molto pi polveroso di quanto ricordasse; immagin che l'impianto di

filtraggio dell'aria non fosse ancora stato collegato. I raggi paralleli
del sole lontano e nondimeno brillante, entrando dalle grandi
finestre, illuminavano miriadi di particelle di polvere in un classico
esempio di moto browniano.
E ora a quelle particelle di polvere accadeva qualcosa di strano;
una forza sembrava controllarle, spingendole lontano da un punto
centrale e nel contempo portandone altre in quello stesso punto fin
quando non si incontravano sulla superficie di una sfera vuota.
Quella sfera, pi o meno di un metro di diametro, galleggi in aria
per un istante come una gigantesca bolla di sapone. Poi si allung in
un ellissoide, la cui superficie cominci a incresparsi, a formare
pieghe e rientranze. Poole non fu sorpreso quando assunse la forma
di un uomo.
Aveva gi visto un simile fenomeno verificarsi nel vetro, in
esperimenti scientifici e nei musei. Ma questo fantasma di polvere non
si avvicinava nemmeno lontanamente all'accuratezza anatomica; era
come una rozza figurina d'argilla o uno dei manufatti primitivi
scoperti nei recessi delle caverne dell'et della pietra. Solo la testa
era modellata con cura; e il viso, al di l di ogni ombra di dubbio, era
quello del comandante David Bowman.
SALVE, DOTTOR FLOYD. ADESSO MI CREDE?
Le labbra di quella figura non si erano mosse: Poole cap che la voce
s, certo, la voce di Bowman giungeva in realt dall'altoparlante.
MOLTO DIFFICILE PER ME E HO POCO TEMPO. Mi STATO PERMESSO DI
DARVI QUESTO AVVERTIMENTO: AVETE SOLO QUINDICI GIORNI.
Ma perch? E chi lei?
Ma la spettrale figura ormai stava gi sparendo; il suo involucro
granuloso cominciava a dissolversi nelle particelle di polvere che lo
formavano.
ADDIO, DOTTOR FLOYD. NON POSSIAMO AVERE ALTRI CONTATTI.
MA POTREBBE ESSERCI UN ALTRO MESSAGGIO, SE TUTTO VA BENE.
Mentre l'immagine scompariva, Poole non pot fare a meno di
sorridere di fronte a quel vecchio clich dell'et dello spazio. Se
tutto va bene... quante volte aveva sentito dire quella frase prima di
una missione!
Il fantasma spar: rimasero solo le particelle danzanti di polvere che
ricominciarono a muoversi a casaccio nell'aria. Con uno sforzo di
volont, Poole torn al presente.
Bene, comandante... che cosa ne pensa? domand Kim.
Poole era ancora scosso e ci vollero diversi secondi prima che
riuscisse a rispondere.

II viso e la voce erano di Bowman... su questo ci posso giurare. Ma
che cos'era?
G lo stiamo chiedendo ancora adesso. Chiamiamolo ologramma,
proiezione... certo, potrebbe essere una contraffazione. Volendo, la si
pu fare in un sacco di modi., ma non in questa situazione! E poi
ovviamente bisogna tener presente quel che successo dopo.
Lucifero?
S. Grazie a quell'avvertimento, riuscirono ad andarsene appena in
tempo, prima che Giove esplodesse.
Per cui, qualunque cosa fosse, l'immagine di Bowman era
amichevole e cercava di aiutarci.
Possiamo desumerlo. E quella non fu l'ultima volta che apparve.
Potrebbe essere il responsabile di quelT"altro messaggio" in cui ci
avvisava di non cercare di atterrare su Europa.
E noi l'abbiamo fatto?
Solo una volta, per un incidente... quando la Galaxy venne dirottata
e costretta a scendere proprio l, anni dopo, e l'astronave gemella, la
Universe, dovette andare a recuperarla. tutto qui... con quel poco
che i nostri robot monitor ci hanno detto degli abitanti di Europa.
Sono ansioso di vederli.
Sono anfibi e assumono tutte le forme e le dimensioni. Appena
Lucifero ha cominciato a sciogliere il ghiaccio che copriva tutto il
loro mondo, sono emersi dal mare. Da allora si sono sviluppati a una
velocit che sembra biologicamente impossibile.
Da quel che ricordo di Europa, non c'erano diversi crepacci nel
ghiaccio? Forse avevano gi cominciato a strisciarvi attraverso e a dare
un'occhiata in giro.
una teoria ampiamente accolta. Ma ce n' un'altra molto pi
articolata. Potrebbe riguardare anche il monolito, ma in un modo che
non abbiamo ancora capito. Ci che ha dato vita a questa linea di
pensiero stata la scoperta di TMA0, proprio qui sulla Terra, quasi
cinquecento anni dopo la sua epoca. Immagino che gliene abbiano
parlato.
Solo a grandi linee. Ha avuto tanto da fare per aggiornarmi! Ho
pensato che il nome fosse ridicolo dal momento che non era
un'anomalia magnetica ed era in Africa, non su Tycho.
Lei ha perfettamente ragione, com' ovvio, ma ci siamo fissati con
quel nome. E pi apprendiamo sui monoliti, pi l'enigma si fa oscuro.
In particolar modo perch sono tuttora l'unica prova di una
tecnologia avanzata, a parte quella della Terra.
questo che mi ha sorpreso. Ci avrei dovuto pensare da quella voi

ta che abbiamo captato segnali radio provenienti da qualche parte.
Gli astronomi avevano iniziato le ricerche quando io ero ancora un
ragazzo!
B, c' un indizio... ed talmente terrificante che non ci va
nemmeno di discuterne. Ha sentito parlare di Nova Scorpio?
Non mi pare.
Le stelle diventano novae in continuazione, naturalmente... e
questa non era interessante in modo particolare. Ma prima che
esplodesse, Nova Scorpio era nota per avere diversi pianeti.
Abitati?
Non siamo stati in grado di stabilirlo. Le ricerche radio non hanno
captato niente. Ed ecco l'incubo...
Fortunatamente, la Pattuglia Automatica che controlla le novae
colse l'evento fin dall'inizio. Il quale non ebbe inizio nella stella.
Prima esplose uno dei pianeti, e poi innesc l'esplosione del suo
sole.
Mio D... scusi, continui.
Capisce qual il punto? impossibile che un pianeta diventi una
nova... tranne che in un modo.
Una volta ho letto una pessima battuta in un romanzo di
fantascienza: "Le supernovae sono incidenti industriali."
Non era una supernova... ma sembra che non sia uno scherzo. La
teoria pi accreditata che qualcun altro abbia ottenuto energia sotto
vuoto... e abbia perso il controllo.
Non potrebbe essere stata una guerra?
Fa lo stesso; probabilmente non lo sapremo mai. Ma siccome la
nostra civilt dipende dalla stessa fonte di energia, potr capire
perch Nova Scorpio a volte costituisca un incubo per noi.
E pensare che noi avevamo solo la fusione dei reattori nucleari di
cui preoccuparci!
Non pi, grazie a Deus. Ma in realt volevo raccontarle altro sulla
scoperta di TMA0, perch stata una svolta decisiva nella storia umana.
La scoperta di TMA1 sulla Luna fu uno shock piuttosto notevole,
ma cinquecento anni dopo ne subimmo uno ancor peggiore. Ed era
molto pi vicino a casa,., in ogni senso. Era laggi in Africa.

8. RITORNO A OLDOVAI.

II dottor Stephen Del Marco diceva sovente a se stesso che i Leakey
non avrebbero mai riconosciuto quel posto, anche se si trovava a meno
di una dozzina di chilometri dal luogo in cui Louis e Mary Leakey,

cinque secoli prima, avevano scoperto i nostri primi antenati. D
riscaldamento globale e la piccola ra glaciale (interrotta da miracoli
di eroica tecnologia) avevano trasformato il paesaggio e ne
avevano completamente alterato la flora e la fauna. Querce e pini
stavano ancora combattendo per crescere e per vedere chi sarebbe
sopravvissuto ai mutamenti delle vicissitudini climatiche.
Ed era difficile pensare che, in pieno 2513, a Oldovai ci fosse ancora
qualcosa che antropologi entusiasti non avessero riportato alla luce.
Tuttavia, alluvioni recenti e improvvise che in teoria non sarebbero
pi dovute accadere avevano ridisegnato quella zona e asportato
diversi metri di strato superficiale. Del Marco aveva approfittato
dell'occasione e ora l, al limite dell'esplorazione in Profondit, c'era
qualcosa a cui non riusciva proprio a credere.
C'era voluto pi di un anno di scavi lenti e precisi per raggiungere
quella spettrale immagine e apprendere che la realt era ancora pi
strana di qualsiasi cosa si potesse immaginare. Escavatrici
telecomandate avevano rapidamente tolto i primi metri, poi la solita
ciurma di studenti del corso di laurea ne aveva preso il posto.
Erano stati aiutati o meglio intralciati da un gruppo di quattro
gorilla, che Del Marco considerava pi un guaio che un supporto.
Tuttavia, gli studenti adoravano i gorilla sottoposti a miglioramento
genetico e li trattavano amorevolmente come bambini ritardati.
Correva voce che i rapporti non fossero sempre del tutto platonici.
Tuttavia, per gli ultimi metri solo la mano dell'uomo aveva eseguito
il lavoro, di solito usando spazzolini da denti dalle setole
appositamente ammorbidile. E adesso tutto era completato:
nemmeno Howard Carter, osservando il primo bagliore dell'oro
nella tomba di Tutankhamon, aveva mai scoperto un tesoro come
quello. Da quel momento in poi, comprese Del Marco, le credenze e le
filosofie umane sarebbero state irrevocabilmente sconvolte.
Il monolito sembrava essere il gemello esatto di quello scoperto sulla
Luna cinque secoli prima: persino la zona di scavo che lo circondava
era quasi identica come grandezza. E, alla stregua di TMA1, era del
tutto non riflettente e assorbiva il furibondo bagliore del sole africano e
il pallido lucore di Lucifero con la stessa indifferenza.
Mentre guidava i suoi colleghi i direttori di una mezza dozzina dei
pi famosi musei del mondo, tre eminenti antropologi, i capi di due
imperi mediatici all'interno della fossa, Del Marco si chiese se fosse
mai successo che un gruppo cos importante di uomini e donne
rimanesse completamente muto per cos tanto tempo. Ma quello era
l'effetto che il rettangolo d'ebano faceva a tutti i visitatori, mentre si
ac

corgevano delle implicazioni che comportavano quelle migliaia di
manufatti attorno al monolito.
Perch qui c'era il tesoro che ogni archeologo avrebbe potuto
sognare strumenti di pietra rozzamente sgrezzati, numerevoli ossa, in
parte di animali in parte di esseri umani, e quasi tutto sistemato in
disegni accurati. Per secoli no, per millenni questi miseri doni erano
stati portati in quel luogo da creature in possesso solo di un debole
barlume di intelligenza, come tributo a una meraviglia che andava al
di l della loro comprensione.
E al di l della nostra, aveva pensato spesso Del Marco. Eppure di due
cose era sicuro, anche se dubitava che fosse possibile dimostrarle.
Quello era il posto in cui nel tempo e nello spazio aveva avuto in
realt inizio la specie umana.
E quel monolito era il primo in assoluto tra tutti i suoi molteplici di.

9. SKYLAND.

C'erano topi in camera mia ieri notte, si lament Poole, scherzando
solo in parte. C' qualche possibilit di trovre un gatto?
La dottoressa Wallace parve sconcertata, poi si mise a ridere.
Devi aver sentito uno dei microrobot della pulizia... chieder che li
programmino in modo da non disturbarti. Cerca di non schiacciarlo,
quando ne cogli uno all'opera; se lo fai, chieder aiuto, e tutti i suoi
amichetti verranno a raccogliere i suoi pezzettini.
Tante cose da imparare e in cos poco tempo! No, non era vero,
riflette Poole. Anzi era probabile che avesse davanti a s almeno un
secolo, grazie alla scienza medica di quell'epoca. Ma quel pensiero
lo riemp di apprensione invece che di piacere.
Ora era finalmente in grado di seguire con facilit la maggior parte
delle conversazioni e aveva imparato a pronunciare le parole in modo
che Indra non fosse l'unica in grado di capirlo. Era molto contento
che quella specie di inglese, chiamato anglo, fosse ora la lingua pi
diffusa del mondo, bench si parlasse ancora francese, russo e cinese.
Ho un altro problema, Indra... e credo che tu sia l'unica a potermi
aiutare. Perch, quando dico "Dio", la gente appare imbarazzata?
Indra non appariva affatto imbarazzata; anzi, si mise a ridere.
una storia molto complicata. Come vorrei che il mio vecchio amico,
il dottor Khan, fosse qui a spiegartela! Ma su Ganimede, a guarire
ogni Vero Credente che gli riesce di trovare. Quando tutte le antiche
religioni furono screditate ricordami di parlarti di papa Pio
XX qualche volta, uno dei pi grandi uomini della storia ci
ritrovammo ad avere ancora bisogno di una parola per la Causa
Prima, o il Creatore dell'universo, posto che ce ne sia uno...
C'erano molte proposte... Deus, Theos, Jovis, Brahma... le avevamo
provate tutte e alcune di loro erano ancora usate, in particolare la
preferita di Einstein, "il Vecchio". Ma oggi sembra che sia di
moda Deus.
Cercher di ricordarlo, ma mi sembra un p sciocco.
Ti ci abituerai: ti insegner qualche altra imprecazione
ragionevolmente educata, da usare quando vuoi esprimere le tue
sensazioni...
Hal detto che tutte le antiche religioni hanno perso credito. E allora
in che cosa crede la gente oggi?
Nel meno possibile. Siamo tutti o deisti o teisti.
Non ci capisco niente. Dammi qualche definizione, per piacere.
Erano leggermente differenti ai tuoi tempi, ma eccoti le
ultimissime versioni. I teisti credono che esista non pi di un Dio; i
deisti che non esista meno di un Dio.
Temo che la distinzione sia troppo sottile per me.
Ma non per altri. Ti stupiresti se sapessi quante aspre controversie
ha suscitato. Cinque secoli fa, qualcuno ha utilizzato quella che era
nota come matematica surreale per provare che c' un numero infinito
di gradazioni tra teisti e deisti. Ovviamente, come quasi tutti quelli
che si occupano dell'infinito, divenne pazzo. Tra l'altro i deisti pi
noti erano americani... Washington, Franklin, Jefferson.
Un p prima della mia epoca, anche se ti sorprenderebbe sapere
quanto poche siano le persone che lo capiscono.
E adesso le buone notizie. Joe... il professor Anderson... ha
finalmente dato il suo... com' l'espressione?... il suo OK. Sei
abbastanza in forma da spostarti in una sede definitiva.
Questa davvero una buona notizia. Tutti qui mi hanno trattato
benissimo, ma sono contento di avere un posto tutto per me.
Avrai bisogno di abiti nuovi e di qualcuno che ti mostri come
indossarli. E ti aiuti con le centinaia di piccole incombenze
quotidiane che possono far perdere un sacco di tempo. Per cui ci
siamo presi la libert di cercarti un assistente. Vieni pure, Danil...
Danil era un ometto dal colorito marrone chiaro sui venticinque anni,
che colse di sorpresa Poole evitando il solito saluto palmo a palmo con
l'automatico scambio di informazioni. E presto apparve subito
chiaro che Danil non possedeva una Identit; ogni volta che ce n'era
bisogno, esibiva un rettangolino di plastica che all'apparenza serviva
allo stesso scopo delle "carte intelligenti" del XXI secolo.

Danil sar anche la tua guida e il tuo... com'era quella parola? Non
riesco a ricordarmela mai... fa rima con "balletto". stato addestrato
appositamente per questi compiti. Sono sicuro che lo troverai del tutto
soddisfacente.
Bench Poole apprezzasse quel gesto di cortesia, nondimeno si sent
un p a disagio. Un valletto, perbacco! Non ricordava nemmeno di
averne mai visto uno; ai suoi tempi erano gi una specie rara e in via
d'estinzione. Cominci a sentirsi come un personaggio di un romanzo
inglese dei primi del XX secolo.
E mentre Danil organizza il tuo trasloco, noi faremo un viaggetto
di sopra... al Livello Lunare.
Splendido. Quant' lontano?
Oh, circa dodicimila chilometri.
Dodicimila chilometri! Ci vorranno ore!
Indra apparve stupita da quella osservazione; poi sorrise.
No, non quanto pensi. Non abbiamo ancora un trasportatore di
persone come in Star Trek, anche se credo che ci stiano gi
lavorando. Per cui puoi scegliere, bench io sappia gi che cosa
deciderai di prendere. Possiamo salire con un ascensore esterno e
ammirare il panorama... oppure con uno interno e goderci un buon
pranzo e qualche cosa di divertente.
Non riesco a concepire che si possa voler usare quello interno.
Ti sorprenderebbe. Da le vertigini a molti... specie ai visitatori che
vengono da sotto. Anche alpinisti che dicono di non soffrire di
vertigini possono cominciare a diventare verdastri quando le altezze
sono misurate in migliaia di chilometri invece che di metri.
Rischier, rispose Poole con un sorriso. Sono stato pi in alto.
Dopo essere passati attraverso un duplice insieme di camere a tenuta
stagna nella parete esterna della Torre (era la sua immaginazione, o
provava uno strano senso di disorientamento?), entrarono in quella
che avrebbe potuto essere la platea di un piccolissimo teatro. File di
dieci sedili erano allineate su cinque ordini, e tutte erano rivolte verso
una delle enormi finestre panoramiche che Poole continuava a trovare
sconcertanti. Non gli riusciva proprio di dimenticare le centinaia di
tonnellate di pressione interna che lottavano per uscire con un botto
nello spazio.
La dozzina circa di passeggeri, che probabilmente non aveva mai
pensato a queste cose, sembrava perfettamente a proprio agio. Tutti
sorrisero quando lo riconobbero, annuirono cortesemente, poi si
misero ad ammirare il panorama.
Benvenuti nel Salone del Cielo, disse l'inevitabile voce imperso
nale. La salita comincer tra cinque minuti. Troverete rinfreschi e
toilette al piano di sotto.
Ma quanto durer questo viaggio? si chiese Poole. Stiamo per percorrere
pi di ventimila chilometri, fra andata e ritorno: nulla a che vedere con
qualsiasi salita in ascensore che abbia sperimentato sulla TerraMentre
aspettava che la salita iniziasse, si godette lo stupefacente panorama che
si estendeva duemila chilometri pi sotto. Nell'emisfero settentrionale
era inverno, ma il clima era ovviamente cambiato in modo drastico,
perch c'era poca neve a sud del Circolo Polare Artico.
L'Europa era quasi del tutto sgombra da nuvole e la si vedeva
talmente bene che la vista ne era quasi sopraffatta. Una per una
identific le grandi citt i cui nomi erano risuonati lungo i secoli; gi ai
suoi tempi quelle citt si erano ridotte, mentre la rivoluzione delle
comunicazioni cambiava il volto del mondo, e ora erano ulteriormente
rimpicciolite. C'erano anche bacini d'acqua in posti improbabili il
Lago Saladino, nel Sahara settentrionale, era quasi un piccolo mare.
Poole era talmente preso dalla vista che aveva dimenticato lo
scorrere del tempo. All'improvviso si accorse che erano passati molto
pi di cinque minuti, eppure l'ascensore era ancora immobile. C'era
qualcosa che non andava o aspettavano i soliti ritardatari?
E poi not qualcosa di talmente straordinario che sulle prime rifiut
di credere all'evidenza che si presentava ai suoi occhi. Il panorama si
era ampliato come se avesse gi percorso centinaia di chilometri!
Proprio mentre guardava, not nuovi aspetti del pianeta sotto di lui
che si palesavano dalle strutture del finestrone.
Allora Poole scoppi a ridere, mentre gli veniva in mente la
spiegazione pi ovvia.
Per poco non mi hai fregato, Indra! Pensavo che fosse tutto vero...
non una proiezione video!
Indra gli restitu lo sguardo con un sorriso beffardo.
Pensaci bene, Frank. Abbiamo cominciato a muoverci da circa dieci
minuti. Attualmente dovremmo salire a... oh... almeno diecimila
chilometri all'ora. Anche se mi hanno detto che questi ascensori
possono raggiungere cento g alla massima accelerazione, non
arriveremo a pi di dieci in questa breve corsa.
Ma impossbile! Sei gi! massimo a cui mi hanno sottoposto nella
centrifuga e non mi piaciuto molto pesare mezza tonnellata. Sono
sicuro che non ci siamo mossi da quando siamo entrati.
Poole aveva alzato un p la voce e all'improvviso si rese conto che
gli altri passeggeri facevano finta di non averlo notato.
Non capisco come facciano, Frank, ma lo chiamano campo iner

ziale. O a volte SHARP... la S sta per un famoso scienziato russo,
Sacharov... ma non so chi fossero gli altri.
Lentamente, la comprensione si fece strada nella mente di Poole,
insieme a un senso di atterrita meraviglia. Era certamente di fronte
a una tecnologia indistinguibile dalla magia.
Certi miei amici fantasticavano in continuazione di spinte spaziali,
campi d'energia che potessero sostituire i razzi e permettere il moto
senza alcuna sensazione di accelerazione. Molti di noi pensavano che
fossero matti, ma pare che avessero ragione! Faccio ancora fatica a
crederci... e, a meno che non mi stia sbagliando, stiamo
cominciando a perdere peso.
S... sta adattandosi al parametro lunare. Quando usciamo, ti
accorgerai che siamo sulla Luna. Ma per l'amor del cielo, Frank...
dimentica di essere un ingegnere e limitati a goderti lo spettacolo.
Era un buon consiglio ma, proprio osservando l'intera Africa,
l'Europa e gran parte dell'Asia che apparivano nel suo campo visivo,
Poole non poteva distogliere la mente dalla stupefacente rivelazione.
Eppure non avrebbe dovuto essere cos sorpreso: sapeva che fin
dalla sua epoca c'erano state importanti innovazioni nei sistemi di
propulsione spaziale, ma non aveva capito che potessero comportare
usi cos clamorosi nella vita di ogni giorno se quella espressione si
poteva applicare all'esistenza in un grattacielo alto trentaseimila
chilometri.
L'epoca dei razzi doveva essere finita secoli prima. Tutte le sue
conoscenze sui sistemi di spinta e le camere di combustione, sui
propulsori a ioni e i reattori a fusione, erano completamente
superate. Certo, tutto ci non aveva pi alcuna importanza ma cap la
malinconia provata dal comandante di un veliero quando le vele
avevano ceduto il posto al vapore.
Il suo umore cambi all'improvviso e non pot fare a meno di
sorridere, quando la voce impersonale annunci: Arrivo previsto tra
due minuti. Per piacere, assicuratevi di non dimenticare a bordo il
vostro bagaglio personale.
Quante volte aveva udito quell'annuncio sui voli commerciali!
Guard l'orologio e rimase sorpreso scoprendo che erano saliti per
meno di mezz'ora. Il che significava una velocit media di almeno
ventimila chilometri all'ora, eppure sembrava che non si fossero
nemmeno mossi. Ma c'era qualcosa di ancor pi singolare: a conti
fatti, negli ultimi dieci minuti doveva essersi verificata una
decelerazione talmente rapida che, a rigore, avrebbero dovuto
trovarsi tutti sul pavimento, con la testa in direzione della Terra!
La porta si apr silenziosamente, e quando Poole usc, prov di nuo

vo quel leggero senso di disorientamento che aveva percepito entrando
nell'ascensore. Ma questa volta cap che cosa volesse dire: si muoveva
lungo la zona di transizione, dove il campo inerziale si sovrapponeva alla
gravit, che a quel livello era pari a quella della Luna.
Bench la visione della Terra che si allontanava fosse stata
terrificante persino per un astronauta, quell'esperienza non era stata
sorprendente o inattesa. Ma chi avrebbe potuto immaginare una
camera cosi gigantesca da occupare, a quanto sembrava, tutta
l'ampiezza della Torre, in modo che la parete pi lontana si trovasse a
pi di cinque chilometri di distanza? Forse a quell'epoca c'erano
ambienti chiusi ancora pi grandi sulla Luna e su Marte, ma quello
doveva essere sicuramente uno dei pi vasti nello spazio.
Si trovavano su una piattaforma panoramica, a cinquanta metri di
altezza rispetto alla parete esterna, e il loro sguardo spaziava su una
vista straordinariamente varia. Ovviamente, avevano cercato di
riprodurre un'intera gamma di biotopi terrestri. Subito sotto di loro
c'era un gruppo di alberi sottili che Poole non riusc a identificare di
primo acchito; poi cap che erano querce adattate a un sesto della
loro normale gravit. Si chiese a che cosa sarebbero assomigliate le
palme in quell'ambiente. Canne gigantesche, probabilmente...
A media distanza c'era un laghetto, alimentato da un fiume che
serpeggiava attraverso una piana erbosa, poi spariva in qualcosa
che sembrava un unico, gigantesco Ficus bengalensis. Dov'era la
sorgente dell'acqua? Poole si era accorto di un debole rumore pulsante
e, mentre percorreva con lo sguardo la parete leggermente ricurva,
scopr delle cascate del Niagara in miniatura, con un arcobaleno
perfetto che fluttuava sopra gli spruzzi.
Avrebbe potuto rimanere l per ore ad ammirare lo spettacolo, senza
stancarsi di tutte le meraviglie di quell'imitazione complessa e
brillantemente concepita del pianeta Terra. Diffondendosi in
ambienti nuovi e ostili, forse la razza umana aveva sentito il bisogno
di ricordare le proprie origini. Certo, anche ai suoi tempi ogni citt
aveva il suo parco a m di flebile reminiscenza della natura. Anche l
doveva aver agito lo stesso istinto, ma su scala molto maggiore.
Central Park in piena Torre Africana!
Scendiamo, lo invit Inclra. Dobbiamo ancora vedere tante cose e
non mi capita di venire qui spesso come vorrei.
Bench camminare non richiedesse quasi alcuno sforzo a quella
esigua gravit, di tanto in tanto si servivano di una piccola monorotaia
e una volta si fermarono anche a bere qualcosa in un caff
accortamente nascosto nel tronco di una sequoia che doveva essere
alta almeno

duecentocinquanta metri.
C'era pochissima gente in giro i loro compagni di viaggio erano spariti
da tempo nel paesaggio per cui era come se quelle meraviglie fossero
solo per loro. Tutto era conservato con tale perfezione, probabilmente
da eserciti di robot, che ogni tanto a Poole veniva in mente una visita
fatta da bambino a Disney World. Ma qui era meglio: non c'era folla e
ben poco che gli ricordasse la razza umana e i suoi manufatti.
Stavano ammirando uno splendido cespuglio di orchidee, alcune
enormi, quando Poole ebbe uno degli shock pi intensi della sua vita.
Mentre passavano accanto a un normale ripostiglio per gli attrezzi da
giardinaggio, la porta si apr e ne usc il giardiniere.
Frank Poole si era sempre vantato di possedere un notevole senso di
autocontrollo e non avrebbe mai pensato che, da adulto, avrebbe
emesso un urlo di puro terrore. Ma, come ogni ragazzo della sua
generazione, aveva visto tutti i film della serie Jurassic e sapeva
riconoscere un dinosauro quando se lo trovava di fronte.
Mi spiace moltissimo, esclam Indra, con aria decisamente
contrita. Mi sono scordata di avvertirti.
I nervi scossi di Poole tornarono alla normalit. Era evidente che
non poteva esserci pericolo in quel mondo forse anche troppo
ordinato, tuttavia...
II dinosauro gli restitu l'occhiata con disinteresse evidente e totale,
poi rientr nel capanno e ne usc di nuovo con un rastrello e un paio
di cesoie, che infil in una borsa appesa a una spalla. Si allontan da
loro con un'andatura da uccello senza guardarsi alle spalle mentre
spariva dietro alcuni girasoli alti una decina di metri.
Avrei dovuto spiegartelo, disse Indra con aria dispiaciuta.
Preferiamo usare biorganismi, se appena si pu, al posto dei
robot... Immagino che si tratti di sciovinismo al carbonio! Insomma, ci
sono pochi animali in possesso di abilit manuali e li usiamo tutti in
un'occasione o in un'altra.
E qui c' un mistero che nessuno in grado di spiegare. Tu magari
pensi che erbivori geneticamente perfezionati come scimpanz e
gorilla sarebbero adatti a questo tipo di lavoro. B, non lo sono; non
hanno abbastanza pazienza.
E invece i carnivori come il nostro amico qui sono ottimi ed facile
addestrarli. C' di pi... un altro paradosso!... dopo la modificazione,
diventano docili e socievoli. Certo, ci sono almeno mille anni di
ingegneria genetica dietro di loro, ma guarda che cosa hanno fatto gli
uomini primitivi ai lupi, semplicemente a furia di provarci!
Indra rise e continu: Magari non ci credi, Frank, ma sono anche

delle ottime babysitter... i bambini li adorano! C' una barzelletta
vecchia di cinquecento anni: "Affideresti i tuoi figli a un dinosauro?
Gi... con il rischio di fargli del male!"
Poole scoppi a ridere, in parte anche come reazione, per la
vergogna di aver avuto paura. Per cambiare argomento, fece a Indra
la domanda che ancora lo assillava.
Tutto questo, afferm, magnifico... ma perch cacciarsi in tanti
guai, quando chiunque nella Torre pu ottenere ci che gli serve e
altrettanto rapidamente?
Indra lo guard pensierosa, soppesando le sue parole.
Non affatto vero. scomodo... anzi, pericoloso... per chiunque
viva sopra il livello di mezzo g scendere sulla Terra, anche su una
poltrona a cuscino d'aria.
Questo non vale per me, poco ma sicuro! Sono nato e cresciuto a
un g... e non ho mai trascurato di fare i miei esercizi sulla Discovery.
Meglio che tu ne parli con il professor Anderson. Forse non dovrei
dirtelo, ma in corso un gran dibattito sull'attuale sistemazione del
tuo orologio biologico. Pare che non si sia mai fermato
completamente e le supposizioni sulla tua et equivalente vanno da
cinquanta a settant'anni. Anche se ti senti bene, non puoi aspettarti di
recuperare tutte le tue forze... dopo mille anni!
Adesso comincio a capire, si disse cupo Poole. Ecco spiegata
l'evasivit di Anderson e tutti i test di reattivit muscolare a cui sono
stato sottoposto.
Ho fatto tutta la strada da Giove, sono arrivato a duemila chilometri
dalla Terra... ma per quanto la visiti spesso nella realt virtuale,
potrebbe darsi che non possa mai pi camminare sulla superficie
del mio pianeta natale.
Non so come riuscir ad affrontare questa situazione...

10. OMAGGIO AICARO.

La depressione pass rapidamente: c'era tanto da fare e da vedere.
Un migliaio di vite non sarebbe bastato e il problema era scegliere tra
le miriadi d svaghi che quell'epoca era in grado di offrire. Cerc, non
sempre con successo, di evitare le banalit e di concentrarsi sulle cose
realmente importanti, in particolare la sua educazione.
La calotta cerebrale e la tastiera delle dimensioni di un libro che vi si
accompagnava, inevitabilmente chiamata il jukebox cerebrale era di
enorme utilit in quel posto. Ben presto possedette una piccola bi

blioteca di tavolette di "sapere istantaneo", ognuna contenente tutto
il materiale necessario a un corso di laurea. Dopo averne introdotta
una nel jukebox cerebrale, dandole la velocit e gli assestamenti
d'intensit che meglio gli si confacevano, appariva un lampo di luce,
seguito da un periodo di incoscienza che poteva durare anche
un'ora. Ogni volta che si risvegliava, sembrava che si fossero aperte
nuove zone della mente, bench lui venisse a conoscenza della loro
esistenza solo quando le cercava. Era quasi come essere il
proprietario di una biblioteca che avesse improvvisamente scoperto
scaffali di libri che non sapeva di possedere.
Nella maggior parte dei casi poteva disporre a suo piacimento del
proprio tempo. Per puro senso del dovere e anche per gratitudine
si sottoponeva a qualsiasi richiesta gli giungesse da parte di scienziati,
storici, scrittori e artisti attivi nei media, anche se spesso non ne
comprendeva il significato. Inoltre riceveva inviti in continuazione dai
cittadini delle quattro Torri, ma in realt era costretto a declinarli tutti
quanti.
Pi allettanti e i pi difficili da rifiutare erano gli inviti che venivano
dal magnifico pianeta che si stendeva sotto di lui. Certo che
sopravviverebbe, gli aveva spiegato il professor Anderson, se vi
andasse per un breve periodo con il corretto sistema di supporto,
ma non se la spasserebbe. E potrebbe indebolire ulteriormente il suo
sistema neuromuscolare. In realt, non si mai ripreso pienamente
da quel sonno millenario.
Indra Wallace, l'altra sua guardiana, lo proteggeva dalle intrusioni
non necessarie e lo consigliava sulle richieste da accettare e su quelle
da rifiutare cortesemente. Da solo, Poole non avrebbe mai capito la
struttura sociopolitica di quella cultura incredibilmente complessa,
ma ben presto si accorse che c'erano alcune migliaia di supercittadini,
anche se in teoria tutte le distinzioni di classe erano state abolite.
George Orwell aveva avuto ragione: ci sarebbe sempre stato qualcuno
pi uguale di altri.
A volte, condizionato dalla sua esperienza del XXI secolo, Poole si era
chiesto chi pagasse per quella ospitalit o forse un giorno gli
avrebbero presentato l'equivalente di un enorme conto d'albergo? Ma
Indra lo aveva prontamente rassicurato: lui era un pezzo da museo
unico e inestimabile, per cui non avrebbe mai dovuto preoccuparsi di
considerazioni cos banali. Gli avrebbero fornito tutto quello che voleva
entro i limiti della ragionevolezza. Poole si chiese quali fossero quei
limiti, non immaginando che un giorno avrebbe cercato di scoprirli,
* .*

Le cose pi importanti nella vita capitano per caso: aveva predisposto
il suo schermo murale sulla scansione casuale e senza suono, quando
un'immagine straordinaria aveva attirato la sua attenzione.
Smetti la scansione! Alza il volume! esclam a voce inutilmente alta.
Riconobbe la musica, ma ci vollero alcuni minuti prima che riuscisse
a identificarla. Il fatto che la parete fosse piena di esseri umani alati
che piroettavano con grazia uno attorno all'altro era d'indubbio
aiuto. Ma persino Ciajkowski sarebbe rimasto assolutamente
sconcertato nel vedere quella esecuzione del Lago dei cignicon i
ballerini che volavano davvero...
Poole guard incantato per parecchi minuti fin quando non si
convinse completamente che si trattava di realt e non di simulazione:
anche ai suoi tempi non si poteva mai essere del tutto sicuri. Era
probabile che il balletto venisse eseguito in uno dei tanti ambienti a
bassa gravit uno molto vasto, a giudicare da alcune immagini.
Avrebbe potuto persino essere l, nella Torre Africana.
Ci voglio provare, decise Poole. Non aveva mai perdonato l'Agenzia
spaziale per aver messo al bando uno dei suoi massimi piaceri, il
lancio in formazione con paracadute ad apertura ritardata, anche se
poteva capire che l'Agenzia non volesse rischiare di perdere un
costoso investimento. I dottori avevano decisamente disapprovato il
suo precedente incidente con il deltaplano; per fortuna le sue giovani
ossa si erano ristabilite del tutto.
B, riflette, nessuno pu fermarmi... a meno che il professor
Anderson...
Con suo grande sollievo, il medico la giudic un'eccellente idea e
Poole fu assai contento di scoprire che ognuna delle Torri aveva la sua
Uccelliera, su al livello di un decimo di g.
In pochi giorni gli presero le misure per le ali, nemmeno
lontanamente simili alle eleganti versioni indossate dagli esecutori
del Lago dei agni. Al posto di piume, avevano delle membrane
estensibili e, dopo aver afferrato le maniglie attaccate alle nervature
di supporto, Poole si rese conto di assomigliare pi a un pipistrello
che a un uccello. Tuttavia, il suo Scansati, Dracula! lasci del tutto
indifferente il suo istruttore, che a quanto pareva non aveva alcuna
familiarit con i vampiri.
Durante la prima lezione, venne legato a una leggera imbragatura, in
modo che non si spostasse da tutte le parti mentre gli insegnavano i
movimenti di base e, cosa pi importante, mentre imparava il
controllo e la stabilit. Come molte capacit acquisite, non era cos
facile come sembrava.

Si sentiva ridicolo in quella imbragatura di salvataggio come ci si
poteva far male a un decimo di gravit? e si rallegr perch gli
bastarono solo poche lezioni; indubbiamente il suo addestramento
di astronauta gli era servito. Come gli disse il suo Maestro d'Ala, era
il miglior allievo che avesse mai avuto; ma forse lo diceva a tutti.
Dopo una decina di voli liberi in una sala di quaranta metri per
lato, attraversata da diversi ostacoli facilmente superati, a Poole
venne dato il via libera per il primo assolo e si sent di nuovo il
ragazzine diciannovenne in procinto di decollare con il vecchio
Cessna all'aeroclub di Flagstaff.
Il poco emozionante nome di Voliera non si addiceva al luogo in
cui sarebbe avvenuto il suo primo volo. Sebbene apparisse ancora pi
vasto dello spazio che racchiudeva foreste e giardini gi al livello di
gravit lunare, era quasi della stessa grandezza, dal momento che
occupava l'intero piano della Torre leggermente rastremata. Quello
spazio circolare, alto mezzo chilometro e con un raggio di pi di
quattro chilometri, appariva davvero immenso, non essendoci
caratteristiche su cui posare lo sguardo. Le pareti di un azzurro
uniforme contribuivano all'impressione di spazio infinito.
Poole non aveva creduto a quello che il Maestro d'Ala gli aveva detto
Pu scegliere il paesaggio che preferisce e intendeva lanciargli
quella che sicuramente sarebbe stata una sfida impossibile. Ma al
primo volo, alla vertiginosa altitudine di cinquanta metri, non
godette di distrazioni visive. Certo, una caduta da un'altitudine
equivalente di cinque metri nella gravit terrestre dieci volte pi
pesante avrebbe potuto spezzare l'osso del collo di chiunque;
tuttavia, persin un graffio era altamente improbabile in quel luogo,
poich il pavimento intero era coperto da una rete di cavi flessibili.
La sala era un gigantesco trampolino; ci si poteva davvero divertire,
pens Poole, anche senza ali.
Con decisi colpi d'ala verso il basso, Poole si sollev in aria. In un
baleno gli parve di trovarsi a cento metri e di continuare a salire.
Rallenti! url il Maestro d'Ala. Non riesco a seguirla.
Poole si drizz, poi tent una lenta picchiata. Si sent la testa e il
corpo leggeri (meno di dieci chilogrammi!) e si chiese se non fosse
aumentata la concentrazione d'ossigeno.
Era meraviglioso del tutto diverso dalla gravit zero, dal momento
che comportava pi di una sfida fisica. La cosa che pi gli poteva
assomigliare era l'immersione subacquea: avrebbe voluto veder
svolazzare uccellini, a imitazione del pesce corallo altrettanto
colorato che lo aveva accompagnato cos spesso nelle scogliere
tropicali.

D Maestro d'Ala lo guid attraverso una serie di manovre: picchiate,
gran volte, volo rovesciato, volo stazionario... Alla fine disse: Non c'
altro che le possa insegnare. Ora si goda il panorama.
Per un breve attimo Poole perse quasi il controllo cosa che
probabilmente ci si poteva aspettare che accadesse. Perch, mentre
volava attraverso uno stretto passo, a soli pochi metri da sgradevoli
rocce frastagliate senza il minimo segnale di avvertimento, si ritrov
circondato da montagne dalla cima coperta di neve.
Ovviamente non poteva essere reale; quelle montagne erano fatte
della stessa sostanza delle nuvole e avrebbe potuto volare dritto
attraverso di esse, se avesse voluto. Nondimeno, con una virata si
allontan dalla parete scoscesa (c'era un nido d'aquila su una
sporgenza e dentro due uova che Poole pens di poter toccare, se solo
si fosse avvicinato) e si diresse verso spazi pi aperti.
Le montagne svanirono; all'improvviso fu notte. E poi apparvero le
stelle non le poche migliaia dei miseri cicli della Terra, ma
innumerevoli legioni. E non solo stelle, ma i vortici a spirale delle
lontane galassie, i brulicanti sciami ravvicinati di soli degli ammassi
globulari.
Non c'era alcuna possibilit che tutto ci fosse reale, anche se fosse
stato magicamente trasportato in qualche mondo in cui esistessero
simili deli. Perch quelle galassie si allontanavano proprio mentre le
osservava, le stelle si spegnevano, esplodendo, dopo essere nate in vivai
stellari di ardenti brume infuocate. Per ogni secondo, passava forse
un milione di anni...
Quello spettacolo irresistibile spar con la stessa rapidit con cui era
apparso: si trov di nuovo nel cielo vuoto, solo con il suo istnittorc,
nello scialbo cilindro azzurro della Voliera.
Penso che sia abbastanza per il primo giorno, osserv il Maestro
d'Ala, librandosi a qualche metro sopra Poole. Quale paesaggio le
piacerebbe la prossima volta che viene a volare?
Poole non ebbe esitazioni. Con un sorriso, rispose alla domanda.

Il. HIC SUNT DRACONES.

Non avrebbe mai creduto che fosse possibile, anche con la tecnologia
di quell'epoca. Quanti terabytes... petabytes esisteva una parola
sufficientemente capace? di informazioni dovevano essere stati
accumulati nei secoli, e in quale tipo di congegno di memorizzazione?
Meglio non pensarci e seguire il consiglio di Indra: Dimentica di
essere un ingegnere... e goditi lo spettacolo.

Stava certamente godendosela ora, bench nel suo piacere apparisse
una sensazione spossante di nostalgia. Perch stava volando, o almeno
cos sembrava, a un'altitudine di circa due chilometri, sopra il
paesaggio spettacolare e mai dimenticato della sua giovinezza. Certo,
la prospettiva era falsata, dal momento che la Voliera era alta solo
mezzo chilometro, ma l'illusione era perfetta.
Vol in cerchio sul Cratere del Meteorite, ricordando come si era
arrampicato sui suoi fianchi durante i primi addestramenti da
astronauta. Era incredibile che qualcuno potesse aver mai dubitato
della sua origine e della correttezza del suo nome. Eppure gi nel
XX secolo eminenti geologi avevano sostenuto che era vulcanico:
solo con l'avvento dell'era spaziale avevano dovuto accettare con
riluttanza il fatto che tutti i pianeti fossero stati sottoposti a un
continuo bombardamento.
Poole era assolutamente sicuro che quella confortevole velocit di
crociera fosse pi vicina ai venti che ai duecento chilometri all'ora,
eppure gli aveva permesso di raggiungere Flagstaff in meno di
quindici minuti. E l c'erano le cupole biancheggianti
dell'Osservatorio Lowell, che aveva visitato tante volte da bambino, e
il cui amichevole personale era stato indubbiamente responsabile
della scelta della sua carriera. Talvolta si era chiesto quale
professione avrebbe scelto, se non fosse nato in Arizona, proprio
vicino al luogo in cui erano state create le pi durevoli e credibili tra
le leggende marziane. Forse era solo immaginazione, ma a Poole
parve di vedere la bizzarra tomba di Lowell, vicino al grande
telescopio che aveva alimentato i suoi sogni. In quale anno, e in quale
stagione, era stata catturata quell'immagine? Pens che provenisse
dai satelliti spia che avevano vegliato sul mondo dei primi anni del
XXI secolo. Non poteva essere molto dopo la sua epoca, perch il
disegno della citt era proprio come lo ricordava. Forse, se fosse
sceso pi in basso, avrebbe visto persino se stessoMa sapeva che era
assurdo; aveva gi scoperto che quella era la quota pi bassa a cui
poteva arrivare. Se fosse sceso ancora, l'immagine avrebbe
cominciato a spezzettarsi, rivelando la sua componente di pixel.
Era meglio tenere quella quota e non distruggere la splendida
illusione.
E l... incredibile!... ecco il piccolo parco in cui aveva giocato con gli
amici delle medie e del liceo. I Padri della citt discutevano in
continuazione su come tenerlo in ordine, dal momento che il
rifornimento idrico era diventato sempre pi critico. B, almeno era
sopravvissuto fino a quell'epoca qualunque essa fosse.

E poi un altro ricordo gli riemp gli occhi di lacrime. Lungo quegli
stretti sentieri, ogni volta che tornava da Houston o dalla Luna, aveva
passeggiato con il suo adorato ridgeback rhodesiano, gettando rametti
perch andasse a riprenderli, come uomo e cane hanno fatto da tempi
immemorabili.
Poole aveva sperato con tutto il cuore che Rikki si trovasse ancora l a
salutarlo quando fosse tornato da Giove e lo aveva ksciato alle cure di
Martin, il fratello minore. Per poco non perse il controllo e precipit per
diversi metri prima di riacquistare stabilit non appena prese atto
dell'amara verit, che Rikki e suo fratello erano ormai polvere da secoli.
Quando fu di nuovo in grado di guardare correttamente, not che la
striscia scura del Grand Canyon era appena visibile lontano
sull'orizzonte. Stava chiedendosi se dirigerei verso di esso si sentiva
sempre pi stanco quando si accorse di non essere solo nel cielo.
Qualcos'altro si avvicinava, e certamente non era un uomo volante.
Anche se era diffcile valutare le distanze in quella sala, gli sembr
decisamente troppo grande.
B, pens, non sono particoarmente sorpreso di incontrare qui uno
pterodattilo... anzi, proprio il tipo di cosa che mi sarei aspettato.
Spero che non abbia brutte intenzioni... o che almeno io possa smettere
di volare se le ha. Oh, no!
Uno pterodattilo non era male come supposizione; forse otto su dieci,
quanto ad accuratezza. Quello che gli si stava avvicinando adesso, con
lenti movimenti delle grandi ali coriacee, era un dragone uscito
dritto dal Regno delle Fate. E, per completare il quadro, c'era una
bellissima donna sul suo dorso.
O almeno cos pens Poole. L'immagine tradizionale era guastata da
un piccolo particolare: gran parte del suo viso era nascosta da un paio
di occhialoni da aviatore che sarebbero potuti provenire dall'abitacolo
aperto di un biplano della prima guerra mondiale.
Poole fluttu a mezz'aria, come un nuotatore che si tiene a galla
sull'acqua, fin quando il mostro incombente non si avvicin abbastanza da
permettergli di sentire il battito delle ali enormi. Anche quando fu
soltanto a meno di venti metri di distanza, non riusc a stabilire se si
trattasse di una macchina o di una biocostruzione: probabilmente
entrambe.
E poi scord il dragone, perch la donna si era tolta gli occhiali.
Il guaio con i luoghi comuni, ha fatto notare un filosofo,
probabilmente con uno sbadiglio, che sono cos noiosamente veri.
Ma l'amore a prima vista non mai noioso.
* j

Danil non fu in grado di fornire informazioni; d'altronde Poole non
se le aspettava da lui. La sua onnipresente scorta di sicuro non
avrebbe mai superato l'esame di valletto classico sembrava cos
limitata nelle sue funzioni che talvolta Poole si chiedeva se non fosse
un handicappato mentale, per quanto ci apparisse improbabile.
Capiva il funzionamento di tutti gli elettrodomestici di casa,
eseguiva semplici ordini con rapidit ed efficienza e sapeva come
muoversi nella Torre. Ma nient'altro; era impossibile intavolare una
conversazione intelligente con lui e a qualsiasi cortese domanda
sulla sua famiglia rispondeva con uno sguardo assolutamente vuoto.
Poole si chiese se anche lui non fosse un biorobot.
Tuttavia fu Indra a fornirgli la risposta di cui abbisognava al pi presto.
Ah, hai incontrato Dragon Lady!
cos che la chiamate? Qual il suo vero nome? E puoi darmi la
sua Identit? Non eravamo esattamente nella situazione di toccarci i
palmi.
Ma certo... no problema.
E questa frase, dove l'hai ^pescata?
Indra apparve stranamente confusa.
Non ho idea... in qualche vecchio libro o film. un buon modo di
dire?
No, se hai pi di quindici anni.
Cercher di ricordarmelo. Ora dimmi cos' successo... a meno che
tu non voglia farmi ingelosire.
Erano diventati talmente buoni amici da poter discutere di qualsiasi
argomento in tutta franchezza. Certo, si erano lamentati ridendo
della totale mancanza di interesse romantico nei rispettivi confronti
anche se Indra una volta aveva commentato: Immagino che se fossimo
entrambi abbandonati su un asteroide deserto, senza alcuna speranza
di essere salvati, potremmo arrivare a qualche accordo.
Prima dimmi chi .
Si chiama Aurora McAuley; tra le tante altre cose la presidentessa
della Societ per gli Anacronismi Creativi. E se il dragone ti parso
impressionante, aspetta di vedere alcune delle sue... uhm... altre
creazioni. Come Moby Dick... e un intero zoo pieno di dinosauri che
non sarebbero mai venuti in mente a Madre Natura. Troppo bello
per essere vero, pens Poole. Sono io il pi grande anacronismo sul
Pianeta Terra.


12. FRUSTRAZIONE.

Fino a quel momento aveva quasi dimenticato la conversazione con
lo psicologo dell'Agenzia spaziale.
Potresti star lontano dalla Terra per almeno tre anni. Se vuoi, ti faccio
un innesto antiafrodisiaco assolutamente innocuo che durer per tutta
la missione. Prometto che ci rifaremo, quando torni a casa, st
tranquillo.
No, grazie, aveva risposto Poole, cercando di mantenersi
impassibile mentre continuava. Credo che me la caver da solo.
Tuttavia era diventato sospettoso dopo la terza o quarta settimana e
lo era diventato anche Dave Bowman.
Anch'io l'ho notato, aveva detto David. Scommetto che quei
dannati medici ci hanno messo qualcosa nella dieta.
Di qualunque cosa si trattasse e se mai era esistita veramente ormai
non faceva pi parte della sua vita. Fino a quel momento, Poole era
stato troppo occupato per lasciarsi coinvolgere in qualche
complicazione emotiva e aveva cortesemente declinato generose
offerte da diverse giovani (e meno giovani) signore. Non sapeva se
fosse il suo fisico o la sua fama ad attirarle; forse non era nient'altro
che semplice curiosit per un uomo che, per quel che ne sapevano,
poteva essere un antenato da venti o trenta generazioni del passato.
Con gran delizia di Poole, l'Identit della signora McAuley conteneva
l'informazione secondo la quale non aveva in quel momento alcun
amante, e lui non perse tempo a mettersi in contatto con lei. In capo a
ventiquattr'ore, era sul sellino posteriore con le braccia piacevolmente
strette attorno alla sua vita. Aveva anche appreso il motivo per cui gli
occhialoni da aviatore erano una buona idea. Draco era infatti un robot
e poteva muoversi facilmente a pi di cento chilometri all'ora, Poole
non era sicuro che tutti i dragoni volassero a una simile velocit.
Non lo sorprese che il paesaggio continuamente mutevole sotto di
loro provenisse direttamente dalle leggende. Ali Bab aveva fatto gesti
irosi verso di loro quando avevano sorpassato il suo tappeto volante,
urlando: Non potete guardare dove andate? Eppure doveva essere
molto lontano da Baghdad, perch le fantastiche guglie su cui ora
volavano in cerchio non potevano essere altro che Oxford.
Aurora conferm le sue supposizioni, indicando verso il basso:
Quello il pub... la locanda... dove Lewis e Tolkien erano soliti
incontrare i loro amici, gli Inkling. E guarda il fiume... quella barca
che esce da sotto il ponte... vedi le due ragazzine e il pastore a
bordo?
S! esclam di rimando, superando il delicato sussurro della sci

volata d'ali di Draco. E suppongo che una sia Alice.
Aurora si volt e gli sorrise: sembrava divertirsi davvero.
Assolutamente corretto: una replica accurata, basata sulle foto del
reverendo. Temevo che non lo conoscessi. Un sacco di gente ha smesso
di leggere poco dopo la tua epoca.
Poole prov una calda sensazione di compiacimento.
Penso di aver superato un altro esame, si disse soddisfatto. Cavalcare
Draco dev'essere stato il primo. Mi chiedo quanti altri ne dovr
superare. Magari un bel duello con lo spadone?
Ma non ce n'erano pi e la risposta alla vecchissima domanda
Andiamo da me o da te? fu l'appartamento di Poole.
La mattina seguente, scosso e mortificato, si mise in contatto con il
professor Anderson.
Andava tutto a meraviglia, si lament, quando all'improvviso
diventata isterica e mi ha spinto via. Temo di averla ferita in qualche
modo...
Allora ha acceso la luce... eravamo al buio... ed saltata fuori dal
letto. Forse la stavo fissando come uno scemo... Sorrise mestamente.
D'altra parte valeva sicuramente la pena fissarla.
Ne sono certo. Continui.
Dopo un p si calmata e ha detto qualcosa che non riuscir mai
pi a dimenticare.
Anderson attese paziente che Poole si riprendesse.
Ha detto: "Mi spiace davvero, Frank. Avremmo potuto divertirci.
Ma non sapevo che tu fossi... mutilato".
Il professore apparve perplesso, ma solo per un istante.
Ah... capisco. Anch'io sono spiacente, Frank... forse avrei dovuto
avvertirla. In trent'anni di pratica, ho visto solo una mezza dozzina di
casi... e tutti per validi motivi clinici, che sicuramente non la
riguardano...
La circoncisione era una cosa sensata tantissimo tempo fa... e
persino nel suo secolo serviva da difesa contro disturbi spiacevoli e a
volte addirittura letali nei paesi arretrati con scarsa igiene.
Altrimenti non c'era alcun motivo di praticarla... anzi, c'erano molti
argomenti a sfavore, come lei ha appena avuto modo di scoprire!
Ho controllato le registrazioni dopo averla esaminata la prima volta
e ho scoperto che a met del XXI secolo c'erano state tali e tante
cause per interventi sbagliati che l'American Medicai Association
J

stata costretta a proibirla. Le discussioni tra i medici contemporanei
sono molto divertenti.
Ne sono sicuro, rispose Poole cupamente.
In certi paesi continuata per un altro secolo: poi un genio
sconosciuto ha coniato uno slogan... la prego di scusare la volgarit...
"Dio ci ha progettati: la circoncisione bestemmia." Il che port pi o
meno alla fine di quella pratica. Ma se vuole, non sarebbe difficile
combinare un trapianto... in ogni caso, non ci sarebbe bisogno di
un'anamnesi.
Non penso che funzionerebbe. Temo che mi metterei a ridere ogni
volta.
Cos si fa! Sta gi superando il problema.
Con una certa sorpresa Poole si rese conto che la prognosi di
Anderson era corretta. Si ritrov a ridere.
Che c', Frank?
La Societ per gli Anacronismi Creativi di Aurora. Speravo che
avrebbe aumentato le mie possibilit. Proprio una bella fortuna aver
scoperto un anacronismo che lei non apprezza.

13. STRANIERO IN UNA STRANA EPOCA.

Indra non era affatto cos affettuosa come Poole aveva sperato; forse,
tutto sommato, c'era una certa gelosia sessuale nel loro rapporto. E,
fatto molto pi grave, quella che avevano ironicamente etichettato
come la Sconfitta del Dragone provoc la loro prima seria discussione.
Cominci quasi innocentemente, quando Indra si lament: La gente
mi chiede in continuazione perch ho dedicato la mia vita a un
periodo cos tremendo della storia, e non si accontenta quando
rispondo che ce ne sono stati di molto peggiori.
Ma allora perch ti interessa il mio secolo?
Perch rappresenta la transizione tra la barbarie e la civilt.
Grazie. Chiamami pure Conan.
Conan? L'unico che conosco quello che ha inventato Sherlock
Holmes.
Lascia perdere... scusami se ti ho interrotto. ovvio che noi
appartenenti ai cosiddetti paesi sviluppati pensassimo di essere
civili. Almeno la guerra non era pi considerata rispettabile e le
Nazioni Unite facevano sempre del loro meglio per arrestare le
guerre che scoppiavano.
Ma senza grande successo; direi che ci riuscivano tre volte su dieci.

Tuttavia quello che consideriamo incredibile il modo con cui la gente,
ancora fino ai primi anni del 2000, accettava tranquillamente
comportamenti che noi considereremmo orribili. E credeva nelle
pi stupefatte...
Stupefacenti.
... sciocchezze, che sicuramente ripugnerebbero a qualsiasi
individuo razionale.
Esempi, se non ti spiace.
B, certe vostre perdite davvero inspiegabili mi indussero a fare
qualche ricerca, e quello che scoprii mi lasci di stucco. Sapevi che
ogni anno in alcuni paesi migliaia di bambine venivano atrocemente
mutilate per preservare la loro verginit? Molte morivano... ma le
autorit chiudevano un occhio.
D'accordo, era terribile... ma che cosa avrebbe potuto fare il mio
governo?
Un bel p... se avesse voluto. Ma poi avrebbe offeso la gente che
10 riforniva di petrolio e comprava le armi, come le mine antiuomo
che hanno ucciso e storpiato migliaia di civili.
Non capisci, Indra. Spesso non avevamo scelta, non potevamo
riformare il mondo intero. E qualcuno non ha detto una volta che "la
politica l'arte del possibile"?
Verissimo... il che spiega perch la fanno solo personaggi di secondo
piano. Ai geni piace sfidare l'impossibile.
Bene, sono contento che voi abbiate una bella scorta di geni, in
modo da mettere a posto le cose.
Devo cogliere un accenno di sarcasmo? Grazie ai nostri computer,
possiamo effettuare esperimenti politici nel cyberspazio prima di
metterli in pratica. Lenin stato sfortunato; nato cent'anni troppo
presto. Il comunismo sovietico avrebbe potuto funzionare, almeno per
un p, se avesse avuto un microchip. E sarebbe riuscito a evitare
Stalin.
Poole rimaneva sempre stupito della conoscenza che Indra aveva del
suo periodo come pure della sua ignoranza per tante cose che lui
dava per scontate. In un certo senso, avevano problemi opposti.
Anche se avesse vissuto i cento anni che gli erano stati
fiduciosamente promessi, non avrebbe mai imparato a un punto tale
da sentirsi a casa sua. In qualsiasi conversazione ci sarebbe sempre
stato un riferimento che lui non avrebbe capito e battute di cui non
avrebbe colto
Il significato. Ancora peggio, si sarebbe sempre sentito sul punto di
compiere un passo falso... sul punto di fare qualche gaffe che avrebbe
imbarazzato persino il suo migliore amico... Come quella volta che
stava facendo colazione, fortunatamente nel

suo appartamento, con Indra e il professor Anderson. I pasti che
venivano dall'autocucina erano sempre assolutamente accettabili,
essendo stati studiati appositamente per le sue necessit
fisiologiche. Ma certamente non erano affatto divertenti e sarebbero
stati una disperazione per un gourmet del XXI secolo.
Poi, un giorno, era apparso un piatto insolitamente saporito che gli
fece venire in mente vividi ricordi di cacce al cervo e dei barbecue
della sua giovent. Tuttavia c'era qualcosa d'insolito nel gusto e nella
sostanza, per cui Poole fece l'ovvia domanda.
Anderson si limit a sorridere ma, per alcuni secondi, sembr che
Indra fosse sul punto di vomitare. Poi si riprese e disse: Diglielo tu...
dopo che abbiamo finito di mangiare.
Ora che ho fatto di sbagliato? si domand Poole. Mezz'ora dopo,
con Indra assorbita piuttosto intenzionalmente dallo schermo all'altro
capo della stanza, la sua conoscenza del Terzo Millennio comp un altro
grande progresso.
Cibarsi di cadaveri era una pratica che stava scomparendo persino
alla sua epoca, aveva spiegato Anderson. Allevare animali per...
uhm... mangiarli era diventato economicamente insostenibile. Non so
quanti acri di terra ci volessero per nutrire una mucca, ma almeno
dieci esseri umani potevano vivere delle piante che quell'acro
produceva. E forse anche un centinaio con le colture idroponiche.
Ma ci che pose fine a quell'orribile affare non fu una questione
economica ma una malattia. Cominci dapprima con i bovini, poi si
diffuse ad altri animali... un tipo di virus, credo, che colpiva il cervello
e provocava morti particolarmente orrende. Anche se alla fine
trovarono una cura, era troppo tardi per riportare indietro le
lancette dell'orologio... e in ogni caso il cibo sintetico adesso era
molto pi economico e lo si poteva ottenere nei gusti che uno
preferiva.
Ricordando settimane di pasti soddisfacenti ma per nulla
entusiasmanti, Poole non era affatto convinto. Perch mai allora, si
chiese, continuava a sognare malinconicamente costolette di maiale e
bistecche alla Cordon Bleu?
Altri sogni erano di gran lunga pi angosciami e temeva che di l a poco
avrebbe dovuto ricorrere all'aiuto del dottor Anderson. Bench avessero
fatto di tutto per farlo sentire a casa, l'estraneit e la complessit di quel
nuovo mondo cominciavano a ossessionarlo. Durante il sonno, come in
un tentativo inconscio di scappare, spesso tornava alla sua vita di prima:
ma ci non faceva che peggiorare le cose, quando si svegliava.
Non era stata una buona idea andare fino alla Torre Americana e
guardare laggi, realmente e non nella simulazione, il paesaggio della

sua giovent. Con l'aiuto di strumenti ottici, quando l'atmosfera era
limpida, poteva vedere cos da vicino da scorgere i singoli esseri umani
impegnati nelle loro attivit, a volte lungo strade che ricordava...
E sempre, nei recessi della sua mente, c'era la consapevolezza che
laggi un tempo avevano vissuto tutti quelli che aveva amato. La
madre, il padre (prima che se ne andasse con l'Altra Donna), il caro
zio George, e la zia Lil, e suo fratello Martin e non dimentichiamo,
una sfilza di cani, a cominciare dai caldi cuccioli della sua prima
infanzia per finire con Rikki.
Soprattutto c'era il ricordo e il mistero di Helena...
La storia era cominciata quasi per caso, durante i primi giorni del
suo addestramento da astronauta, ma era diventata sempre pi seria
con il passare degli anni. Poco prima di partire per Giove, avevano
progettato di sposarsi quando fosse tornato.
E se non fosse tornato, Helena in ogni caso voleva un bambino da
lui. Ricordava ancora la commistione di solennit e ilarit con cui
avevano fatto i passi necessari...
Ora, a distanza di mille anni, nonostante tutti i suoi sforzi, non era
riuscito a scoprire se Helena avesse mantenuto la promessa. Proprio
come c'erano vuoti nei suoi ricordi, cos ce n'erano anche nella
memoria collettiva dell'umanit. Il peggiore era stato quello creato
dal devastante impulso elettromagnetico provocato dall'impatto
dell'asteroide del 2304, che aveva spazzato una gran quantit di
banche dati mondiali, nonostante tutte le salvaguardie e i sistemi di
sicurezza. Poole non poteva fare a meno di chiedersi se i dati dei
suoi figli fossero tra tutti gli exabytes che erano andati
irrimediabilmente persi. Forse, proprio in quel momento, i suoi
discendenti della trentesima generazione se ne andavano in giro
sulla Terra, ma lui non l'avrebbe mai saputo.
La cosa che lo aiut un p fu scoprire che al contrario di Aurora
alcune signore di quell'epoca non lo consideravano come un bene
danneggiato. Al contrario, spesso trovavano la sua piccola alterazione
assolutamente eccitante, ma quella reazione alquanto bizzarra non
permetteva a Poole di stabilire un rapporto solido. E d'altra parte non
ci teneva pi di tanto; aveva bisogno solo di qualche salutare e
spensierato esercizio.
Spensierato quello erail guaio. Non aveva pi uno scopo nella vita.
Ed era assillato dal peso di troppi ricordi; parafrasando il titolo di un
libro famoso che aveva letto in giovent, spesso diceva a se stesso:
Sono uno straniero in una strana epoca.
C'erano anche occasioni in cui guardava il bellissimo pianeta sul qua
J

le se avesse obbedito agli ordini del medico non avrebbe mai pi
potuto camminare, e si chiedeva come sarebbe stato conoscere per la
seconda volta il vuoto dello spazio. Bench non fosse facile passare per
le camere di compensazione senza far scattare allarmi, qualcuno lo
faceva lo stesso: quasi ogni anno, un suicida ben deciso eseguiva una
breve imitazione di un meteorite nell'atmosfera della Terra.
Forse era proprio un bene che la liberazione facesse la comparsa da
una direzione del tutto inattesa.
*  **
Lieto di incontrarla, comandante Poole... per la seconda volta.
Mi spiace... non ricordo... ma vedo cos tanta gente...
Non c' bisogno di scusarsi. La prima volta stato dalle parti di
Nettuno.
Capitano Chandler! un vero piacere vederla! Posso offrirle
qualcosa?
Qualunque cosa che contenga pi del venti per cento di alcool sar
gradita.
E cosa fa, qui sulla Terra? Mi hanno detto che non oltrepassa mai
l'orbita di Marte.
Vero, in parte... anche se sono nato qui, penso che sia un posto
sporco e puzzolente... troppa gente... e si avvicina di nuovo al
miliardo!
Pi di dieci miliardi ai miei tempi. Ah... per caso ha ricevuto il mio
messaggio di ringraziamento?
S... e capisco che avrei dovuto contattarla. Ma ho aspettato di
dirigermi di nuovo verso il Sole. E adesso eccomi qui. Alla sua
salute!
Mentre il capitano Chandler scolava il suo drink con impressionante
rapidit, Poole cerc di esaminare il suo visitatore.
Le barbe, persino le barbette a punta come quella di Chandler, erano
rarissime in quella societ e Poole non aveva mai conosciuto un
astronauta che ne portasse una; la coesistenza con i caschi spaziali non
certo confortevole. S, un capitano poteva rimanere a bordo magari
per anni tra un'attivit extraveicolare e l'altra, e in ogni caso la
maggior parte del lavoro all'esterno era eseguita dai robot; ma c'era
sempre il rischio dell'inatteso, del momento in cui uno deve indossare
tuta e casco in fretta.
Era ovvio che Chandler era un tipo eccentrico, e Poole prov
un'istintiva simpatia per lui.
Non ha risposto alla mia domanda. Se non le piace la Terra, che co

sa ci fa qui?
Oh, perlopi vedo vecchi amici... stupendo dimenticare gli
intervalli di ore e fare una conversazione in tempo reale. Ma
ovviamente non questo il motivo. Il mio vecchio secchio rugginoso
in riparazione, al cantiere del Bordo. E devo sostituire la
corazza; quando diventa sottile solo pochi centimetri, io non
dormo tranquillo.
La corazza?
Ripara dalla polvere. Non ce l'avevate un problema del genere ai
vostri tempi, vero? Ma dalle parti di Giove piuttosto sporco e la
nostra velocit di crociera di solito di parecchie migliaia di
chilometri... al secondo! Per cui c' un continuo picchiettio contro la
corazza, come gocce di pioggia sul tetto.
Ma sta scherzando?
Certo che s. Se riuscissi a sentire qualcosa, vorrebbe dire che
saremmo morti. Fortunatamente, questo tipo di spiacevolezza
molto raro... l'ultimo incidente grave avvenuto vent'anni fa.
Conosciamo tutte le principali scie di comete... l che si trova la
maggior parte della spazzatura... e stiamo attenti a evitarle... tranne
quando andiamo alla loro stessa velocit per raccogliere il ghiaccio.
Ma perch non viene a bordo a dare un'occhiata, prima che
ripartiamo per Giove?
Mi piacerebbe moltissimo... ha detto Giove?
B, Ganimede, ovviamente... Anubis City. Abbiamo un sacco di
lavoro da quelle parti e parecchi di noi hanno famiglie che non
vedono da mesi.
Poole non lo ud quasi.
All'improvviso, inaspettatamente, e forse non troppo tardi, aveva
trovato una ragione per vivere.
Il comandante Frank Poole era il tipo d'uomo che odiava lasciare un
lavoro a met e poche particelle di polvere cosmica, anche
muovendosi a un migliaio di chilometri al secondo, non lo avrebbero
certo scoraggiato.
Aveva lasciato un lavoro a met su un mondo un tempo noto come
Giove.

PARTE II, GOLIATH.

14. ADDIO ALLA TERRA.

Tutto quello che vuoi... ragionevolmente, gli avevano detto. Frank
Poole non era sicuro che i suoi ospiti avrebbero considerato una
ragionevole richiesta quel ritorno a Giove; b, nemmeno lui ne era
molto sicuro e incominciava gi a ripensarci.
Aveva gi accettato almeno una ventina di impegni con settimane di
anticipo. Sarebbe stato molto contento di partecipare alla maggior
parte, ma ce n'erano altri che gli sarebbe dispiaciuto perdere. In
particolare, detestava l'idea di deludere gli ex alunni del suo vecchio
liceo stupefacente il solo fatto che esistesse ancora! che avevano
progettato di fargli visita il mese seguente.
Tuttavia, si sent sollevato e un p sorpreso quando Indra e il
professor Anderson sostennero che era un'eccellente idea. Per la
prima volta si rese conto che erano molto preoccupati per la sua
salute mentale; forse una vacanza lontano dalla Terra sarebbe stata
la migliore cura possibile. Ma, soprattutto, il capitano Chandler era
felicissimo di averlo a bordo. Lei pu prendersi la mia cabina,
aveva promesso. Io sbatter fuori il primo ufficiale dalla sua.
A volte Poole si chiedeva se Chandler, con la sua barba e la sua
spavalderia, non fosse un altro anacronismo. Se lo immaginava
benissimo sul ponte di un tre alberi malconcio, con la bandiera dei
pirati che sventolava sopra di lui.
Una volta presa la decisione, gli eventi si succedettero a velocit
sorprendente. Non aveva fatto in tempo ad accumulare molti beni, e
di ancor meno aveva bisogno per quel viaggio. La cosa pi
importante era Miss Pringle, la sua segretaria, il suo alter ego
elettronico, ora magazzino di tutt'e due le sue vite e del mucchietto
di terabytes di ricordi che le accompagnavano.
Miss Pringle non era molto pi grande dei computer portatili dei
suoi tempi e di solito abitava, come la Colt 45 del Vecchio West, in
una fondina a estrazione rapida appesa alla cintola. Poteva
comunicare con lui via audio o via calotta cerebrale, e il suo primo
dovere era di agire come filtro delle informazioni e baluardo contro
il mondo esterno. Come ogni buona segretaria, sapeva quando
rispondere nella formattazione appropriata: Glielo passo subito,
o, pi di tre

quente: Spiacente, il signor Poole impegnato. Siete pregati di
registrare il vostro messaggio. H signor Poole si metter in contatto
con voi appena possibile. Di solito, non succedeva mai.
C'era poca gente da salutare; bench le conversazioni in tempo reale
fossero impossibili data l'esigua velocit delle onde radio, sarebbe
rimasto in contatto costante con Indra e Joe gli unici veri amici che
aveva.
Con una certa sorpresa, Poole si accorse che avrebbe sentito la
mancanza del suo enigmatico ma utile "valletto", perch ora avrebbe
dovuto arrangiarsi da solo con tutte le piccole incombenze della
vita quotidiana. Danil si chin leggermente quando si lasciarono, ma
peraltro non manifest alcun segno di emozione, quando
cominciarono la lunga salita verso la curvatura esterna della ruota, a
trentaseimila chilometri sopra l'Africa Centrale.
Non sono sicuro, Dim, che apprezzerai il paragone. Ma sai cosa mi
ricorda il Goliafh?
Erano diventati ottimi amici e ora Poole usava il soprannome del
capitano ma solo quando non c'era nessuno.
Qualcosa di poco lusinghiero, suppongo.
Non proprio. Ma quando ero ragazzo, mi capit tra le mani un
intero mucchio di riviste di fantascienza abbandonate da mio zio
George... le chiamavano "pulp", dal nome della carta da quattro
soldi su cui erano stampate... la maggior parte cadeva gi a pezzi.
Avevano copertine meravigliose e sgargianti, in cui apparivano
strani pianeti e mostri... e ovviamente astronavi!
Quando crebbi, capii quanto fossero ridicole quelle astronavi. Di
solito erano spinte da razzi, ma non c'era traccia di serbatoi di
propellente. Alcune di esse avevano file di finestrini da poppa a
prua, proprio come i transatlantici. La mia preferita aveva un'enorme
cupola di... una specie di serra spaziale...
B, quei vecchi disegnatori avevano ragione; peccato che non
abbiano mai potuto saperlo. Il Goliath assomiglia pi ai loro sogni
che ai serbatoi di carburante volanti che lanciavano di solito da
Cape Kennedy. Eppure la tua spinta inerziale sembra troppo buona
per essere vera... nessun mezzo di supporto visibile, velocit e raggio
d'azione illimitati... a volte penso di essere io quello che sogna!
Chandler rise e indic il panorama che si vedeva fuori. Quello ti
sembra un sogno?
Era la prima volta che Poole vedeva un vero orizzonte da quando era
arrivato alla Citt delle Stelle e non era nemmeno cos lontano come
se lo era aspettato. Dopotutto, era sul bordo esterno di una ruota il

cui diametro era sette volte quello della Terra, per cui la vista dal tetto
di quel mondo artificiale doveva estendersi per parecchie centinaia di
chilometri.
Di solito era bravo a fare i calcoli mentalmente dote rara persino
ai suoi tempi e probabilmente ancor pi rara in quell'epoca. La
formula per ottenere la distanza dell'orizzonte era semplice: la
radice quadrata di due volte la tua altezza da il raggio il genere di
cose che non dimentichi nemmeno se lo vuoi...
Vediamo... siamo a circa otto metri... per cui radice di sedici...
facile!... diciamo che il raggio maggiore quarantamila... togliamo i
tre zeri per facilitare le cose... quattro volte la radice di quaranta...
hmmm... poco pi di venticinque...
B, venticinque chilometri era una bella distanza e certamente
nessuno spazioporto sulla Terra era mai nemmeno sembrato cos
grande. Anche sapendo alla perfezione che cosa aspettarsi, era
nondimeno straordinario osservare il decollo di astronavi molte
volte pi grandi della sua Discovery scomparsa da tempo, e non solo
senza rumori, ma anche senza mezzi di propulsione visibili. Bench
sentisse la mancanza delle fiamme e del rumore dei vecchi conteggi alla
rovescia, era costretto ad ammettere che questa propulsione era molto
pi pulita, pi efficiente e di gran lunga pi sicura.
Ma la cosa pi singolare era starsene l, sul Bordo, nella stessa orbita
geostazionaria e avere la sensazione del peso! A pochissimi metri di
distanza, fuori dalla finestra delk saletta d'osservazione, robot di servizio e
uomini in tuta spaziale scivolavano silenziosi e indaffarati; eppure,
all'interno del Goliath, il campo inerziale manteneva la gravit media di
Marte.
Sicuro di non voler cambiare idea, Frank? gli aveva chiesto
scherzando il capitano Chandler, prima di avviarsi sul ponte. Ancora
dieci minuti al decollo.
Non sarebbe molto bello se cambiassi idea, vero? No... come si
diceva ai miei tempi... ci siamo impegnati. Pronto o no, eccomi qua.
Poole sent il bisogno di stare solo quando la spinta ebbe inizio e
l'esiguo equipaggio quattro uomini e tre donne rispett il suo
desiderio. Forse intuirono quello che doveva provare: lasciare la Terra
per la seconda volta in mille anni... e, ancora una volta, per affrontare
un destin ignoto.
GioveLucifero era dall'altra parte del Sole, e l'orbita del Goliath,
pressoch rettilinea, li avrebbe portati vicino a Venere. Poole era
ansioso di constatare con i propri occhi, e senza ausilio ottico, se il
pianeta gemello della Terra stesse cominciando ad assomigliare a
quanto gli avevano descritto, dopo secoli di terraforming.

Da un'altezza di un migliaio di chilometri, la Citt delle Stelle
assomigliava a una gigantesca striscia metallica attorno all'equatore
terrestre, punteggiata da gru, cupole a pressione, ponteggi con
attaccate astronavi non ancora finite, antenne e altre strutture pi
enigmatiche. Diminuiva rapidamente mentre il Goliath si dirigeva
verso il Sole, e adesso Poole riusc a vedere quanto fosse incompleta:
c'erano enormi interruzioni collegate solo da una ragnatela di
impalcature, che probabilmente non l'avrebbero mai cinta
definitivamente,
E ora stavano scendendo sotto il piano dell'anello; nell'emisfero
nord si era a met inverno, per cui l'esiguo alone della Citt delle Stelle
era inclinato di pi di venti gradi rispetto al Sole. Poole riusciva gi a
vedere le Torri dell'America e dell'Asia, fili luccicanti che si
estendevano verso il cielo e oltre, al di l della bruma azzurra
dell'atmosfera.
Quasi non si accorse del tempo, mentre il Goliath acquistava
velocit, muovendosi ancor pi rapidamente di qualsiasi cometa scesa
verso il Sole dallo spazio interstellare. La Terra, quasi piena, occupava
ancora il suo campo visivo e ora riusciva a vedere in tutta la sua
lunghezza la Torre Africana, il suo rifugio durante quella vita che
adesso abbandonava forse per sempre, non pot fare a meno di
pensare.
Quando furono a cinquantamila chilometri di distanza, si mise a
osservare l'intero complesso della Citt delle Stelle, una stretta
ellisse che circondava la Terra. Bench il lato pi lontano fosse appena
visibile, simile a un filo di luce sullo sfondo delle stelle, incuteva
timore pensare che la razza umana avesse ora tracciato quel segno sui
cicli.
Poi Poole si ricord degli anelli di Saturno, infinitamente pi maestosi.
Gli ingegneri astronautici avevano ancora una strada molto lunga da
percorrere, prima di rivaleggiare con le creazioni della natura.
O, se era la parola giusta, di Deus.

15. PASSAGGIO SU VENERE.

Quando si svegli la mattina seguente, erano gi arrivati a Venere.
Ma la falce enorme e abbagliante del pianeta ancora avvolto dalle
nuvole non era l'oggetto pi impressionante in quel cielo: il Goliath
galleggiava sopra un'interminabile distesa di stagnola arricciata che
brillava alla luce solare in tonalit sempre diverse mentre il
rimorchiatore spaziale la percorreva da una parte all'altra.
Poole ricord che alla sua epoca era esistito un artista che aveva
avvolto interi edifici con fogli di plastica: chiss quanto gli sarebbe
pia

ciuto cogliere l'occasione di avvolgere miliardi di tonnellate di ghiaccio
in un involucro luccicante. Era l'unico modo con cui si potesse
proteggere il nucleo di una cometa dall'evaporazione nel suo viaggio
lungo decenni verso il sistema solare.
Sei fortunato, Frank, gli aveva detto Chandler. Questa una cosa
che non ho mai visto nemmeno io. Dovrebbe essere spettacolare.
L'impatto avverr tra poco pi di un'ora. Gli abbiamo dato una
spintarella, solo per assicurarci che cada nel posto giusto. Non
vogliamo che qualcuno si faccia male.
Poole lo guard sbalordito.
Vuoi dire che... c' gi gente su Venere?
Pi o meno cinquanta scienziati pazzi, vicino al Polo Sud.
Naturalmente si sono trincerati per bene, ma dovremmo scuoterli un
tantino... anche se il Terreno Zero dall'altra parte del pianeta. O
dovrei dire "Atmosfera Zero"... ci vorranno giorni prima che
qualcosa che non sia il botto giunga alla superficie.
Mentre l'iceberg, scintillante e lampeggiante nel suo involucro
protettivo, rimpiccioliva nella sua discesa su Venere, Poole fu assalito
da un ricordo improvviso e lancinante. Gli alberi di Natale della sua
infanzia erano adorni di ornamenti perfettamente simili, delicate bolle
di vetro colorato. E il paragone non era affatto azzardato: per molte
famiglie sulla Terra, quella era ancora la stagione dei doni, e il Goliatb
stava portando un regalo inestimabile a un altro mondo.
L'immagine radar del tormentato paesaggio di Venere i misteriosi
vulcani, le cupole appiattite e i canyon stretti e sinuosi dominava lo
schermo principale del centro di controllo del Goliatb, ma Poole
preferiva affidarsi solo ai propri occhi. Bench il mare compatto di
nuvole che copriva il pianeta non rivelasse nulla dell'inferno sottostante,
voleva constatare che cosa sarebbe successo quando la cometa rubata
fosse giunta al suolo. In un lasso di pochi secondi, le miriadi di
tonnellate di idrati congelati che avevano acquistato velocit per
decenni nella loro discesa da Nettuno avrebbero scaricato tutta la loro
energia.
Il lampo iniziale fu pi brillante di quel che si aspettava. Strano che
un missile fatto di ghiaccio potesse produrre temperature che
dovevano essere attorno a qualche decina di migliaia di gradi! I filtri
dell'obl assorbivano tutte le pericolose Iunghez7e d'onda pi corte,
ma il violento blu della palla di fuoco dichiarava senza ombra di
dubbio di essere pi caldo del Sole.
Si raffreddava rapidamente mentre si espandeva attraverso il giallo,
l'arancione, il rosso. L'onda d'urto si sarebbe ora diffusa verso
l'esterno alla velocit del suono... e che suono sarebbe stato!... per
cui

in pochi minuti era probabile che apparissero tracce visibili del suo
passaggio sulla faccia di Venere.
Ed eccole! Solo un sottile anello nero, simile a un insignificante sbuffo
di fumo, che non dava alcuna idea della furia ciclonica che doveva
essersi scatenata in ogni direzione dal punto d'impatto. Mentre Poole
osservava, si estese lentamente bench, data la grandezza, non si
potesse cogliere la sensazione di un movimento visibile: dovette
aspettare un minuto intero prima di essere sicuro che fosse diventato
pi grande.
Ma, trascorso un quarto d'ora, era il segno pi visibile sul pianeta.
Sebbene molto pi debole grigio sporco, invece che nero l'onda
d'urto era adesso un cerchio frastagliato di pi di mille chilometri.
Poole immagin che avesse perduto la simmetria originaria mentre
oltrepassava la grande catena montagnosa che giaceva sotto di essa.
La voce del capitano Chandler risuon vivace nel sistema di
comunicazioni interne dell'astronave.
Collegamento con Base Afrodite. Lieto di sentire che non stanno
gridando aiuto...
... ci ha scosso un tantino, ma ce lo aspettavamo. I monitor
indicano gi un p di pioggia sulle Montagne Nokornis... evaporer
presto, ma un inizio. E sembra che ci sia stata un'improvvisa
alluvione nella Fenditura di Beate... troppo bello per essere vero, ma
controlleremo. C'era gi stato un lago temporaneo di acqua in
ebollizione dopo l'ultima consegna...
Non li invidio, si disse Poole, ma certamente li ammiro. Sono la
dimostrazione che lo spirito d'avventura esiste ancora in questa
societ forse troppo confortevole e ben adattata.
... e grazie ancora per aver mollato quel piccolo carico nel posto
giusto. Con un p di fortuna... e se riusciamo a mettere quello
schermo solare nell'orbita sincronica... tra non molto avremo mari
permanenti. E poi potremo impiantare la barriera corallina, creare il
limo e cacciare dall'atmosfera l'eccesso di biossido di carbonio... spero
di vivere abbastanza per vederlo!
Anch'io lo spero, pens Poole in silenziosa ammirazione. Si era
immerso spesso nei mari tropicali della Terra, osservando misteriose e
variopinte creature a volte talmente bizzarre che era difficile credere
di poter trovare qualcosa di pi singolare, persino sui pianeti di altri
soli.
Pacco consegnato in orario, accusata ricevuta, disse il capitano
Chandler con evidente soddisfazione. Arnvederci, Venere...
Ganimede, stiamo arrivando.
J

Miss PRINGLE
FILE WALLACE
Ciao, Indra. S, avevi assolutamente ragione. Sento molto la
mancanza delle nostre piccole discussioni. Chandler e io ci troviamo
benissimo insieme e sulle prime l'equipaggio mi ha trattato questo ti
divertir come una sacra reliquia. Ma cominciano ad accettarmi e si
sono messi persino a prendermi in giro (conosci questa espressione?)
antipatico non riuscire a fare una vera conversazione... abbiamo
attraversato l'orbita di Marte, per cui il ritorno radio impiega gi pi
di un'ora. Ma c' un vantaggio... non riuscirai a interrompermi...
Anche se ci vorr solo una settimana per arrivare a Giove, pensavo che
avrei avuto tutto il tempo per rilassarmi. Nemmeno per sogno: mi
venuta una gran voglia e non ho resistito all'impulso di tornare a scuola.
Per cui ho cominciato l'addestramento di base, tutto daccapo, in una
delle mininavette del Goliath. Forse Dim mi lascer fare qualche volo da
solo...
Non molto pi grande di una capsula del Discovery... ma che
differenza! Prima di tutto, naturalmente, non ci sono razzi: non
riesco ad abituarmi al lusso della spinta inerziale e della portata
illimitata. Potrei volare fino alla Terra, se mi saltasse il ticchio, anche se
con tutta probabilit diventerei... ricordi l'espressione che ho usato una
volta e di cui hai colto il significato?... eccitato da pazzi.
Ma la differenza pi evidente nel sistema di controllo. stata una
bella sfida per me abituarmi a operare senza mani e il computer ha
dovuto imparare a riconoscere i miei comandi a voce. Sulle prime mi
chiedeva ogni minuto: Davvero? So che sarebbe stato meglio se
avessi usato la calotta cerebrale... ma non mi fido ancora
completamente di quell'aggeggio. Non so se mi abituer mai a una
cosa che mi legge nel pensiero...
Tra l'altro, la navetta si chiama Falcon. un bel nome; ma sono
rimasto deluso quando ho scoperto che nessuno, qui a bordo, sapeva
che risaliva ai tempi delle missioni Apollo, quando scendemmo per la
prima volta sulla Luna...
Uhm... c'erano parecchie altre cose che volevo dirti, ma il
comandante chiama. Si torna in classe... baci e chiudo.
STORE
TRASMETTERE
.* *. j.
Ciao Frank... qui Indra... se cos che si dice!... con il mio nuovo
Scrivipensiero... quello vecchio ha avuto un crollo nervoso, ah ah!...

per cui ci saranno un sacco di errori... non ho tempo di editare prima
di inviare. Spero che ci capirai qualcosa.
CENTRO COMUNICAZIONI! Canale uno zero tre registrazione da dodici
trenta... mi correggo... tredici trenta. Spiacente...
Spero che mi mettano a posto quello vecchio... conosce tutte le mie
scorciatoie e abbreviazioni... forse dovrebbero psicoanalizzarlo come
alla tua epoca... non ho mai capito come quella sciocchezza
fraudolenta... voglio dire freudiana, ah ah!... sia potuta durare cos a
lungo,..
Il che mi fa venire in mente... mi sono imbattuta in una definizione
del XX secolo l'altro giorno... che ti piacerebbe... qualcosa del
genere... virgolette Psicoanalisi... malattia contagiosa diffusa a Vienna
attorno al 1900... ora debellata in Europa ma con occasionali ricadute
tra ricchi americani... chiuse virgolette. Divertente?
Scusami di nuovo... problemi con lo Scrivipensiero... difficile seguire
il filo...
xz 12L w888 8*****js 9812yebdc MALEDIZIONE... STOP... BACKUP...
Ho fatto qualcosa di sbagliato? Ci prover di nuovo.
Hal menzionato Danil... mi scuso... siamo sempre stati evasivi con le
tue domande su di lui... sapevamo che eri curioso, ma avevamo buoni
motivi... ti ricordi che una volta lo hai definito una non persona?... non
eri andato lontano...
Una volta mi hai chiesto com' la criminalit di questi tempi... ti ho
detto che un interesse talmente patologico... poteva essere suscitato
solo dagli interminabili e disgustosi programmi televisivi della tua
epoca... mai stata in grado di guardarli per pi di pochi minuti, io...
disgustosi!
PORTA! RICONOSCIMENTO! OH, CIAO, MELINDA... SCUSAMI... SIEDITI... HO QUASI
FINITO...
S... il crimine. Sempre lo stesso... L'irriducibile soglia di rumore della
societ. Che fare?
La vostra soluzione... prigioni. Fabbriche di perversioni
sponsorizzate dallo Stato costa dieci volte il reddito medio di una
famiglia tener dentro un solo carcerato! Assolutamente pazzesco...
Ovviamente c' qualcosa che davvero non funziona nella testa di gente
che chiede a gran voce altre prigioni... dovrebbero farsi
psicoanalizzare... ma cerchiamo di essere onesti... non c'era una vera
alternativa prima del perfezionamento del controllo elettronico a
distanza... avresti dovuto vedere la gente pazza di felicit che abbatteva
i muri delle prigioni... altro che il muro di Berlino cinquant'anni
prima!
S... Danil. Non so che crimine abbia commesso... non te lo direi se lo
sapessi... ma mi sembra che il suo profilo psichico suggerisca che pos

sa essere un buon com'era la parola? balletto... no, valletto. molto
difficile trovare gente adatta a certi lavori... non so come faremmo se il
livello di criminalit fosse a zero. In ogni modo spero che venga presto
tolto dal controllo obbligatorio e riportato in seno alla societ.
SCUSA MELINDA... HO QUASI FINITO.
tutto, Frank... saluti a Dimitri... dovresti trovarti a met strada da
Ganimede ora... mi chiedo se riusciranno mai ad abrogare le teorie di
Einstein, cos potremmo parlare attraverso lo spazio in tempo reale!
Spero che questa macchina si abitui presto a me. Altrimenti mi metto
a cercare qualche pezzo d'antiquariato del XX secolo, magari un
vero e proprio sistema di scrittura... Ci crederesti che una volta ho
persino imparato quella stupidaggine della tastiera QWERTYUIOP,
quella che voi avete impiegato due secoli per riuscire a liberarvene?
Baci e arnvederci.
Ciao, Frank. Sono ancora io. Aspetto ancora un cenno a proposito
della mia ultima...
Strano che tu sia in rotta per Ganimede, come il mio vecchio amico
Ted Khan. Ma forse non poi una coincidenza cos strana: lui ci era
andato attirato dallo stesso enigma che ha attirato te...
Prima di tutto devo dirti qualcosa di lui. I suoi gli hanno fatto un
brutto scherzo dandogli il nome di Theodore. Che si abbrevia ma
non provarci nemmeno! in Theo. Capisci cosa intendo?
Non posso fare a meno di domandarmi se sia stato proprio questo a
spingerlo. Non ho mai conosciuto nessuno che fosse cos interessato
alla religione... no, ossessionato. Meglio che te lo dica prima; pu
essere parecchio noioso.
Tra l'altro, come vado? Sento la mancanza del mio vecchio
Scrivipensieri, ma pare che ormai riesca a controllare questa nuova
macchina. Ho gi fatto qualche come li chiami? strafalcione...
granchio... errore... fino a qui?...
Non so se dovrei dirtelo, nel caso che magari te lo lasciassi sfuggire,
ma il mio personale soprannome per Ted l'ultimo dei gesuiti.
Dovresti saperne qualcosa - l'ordine era ancora molto attivo ai tuoi
tempi.
Gente sorprendente... spesso grandi scienziati... profondi studiosi...
hanno fatto parecchio bene e altrettanto male. Una delle supreme
ironie della storia... sinceri e brillanti ricercatori di verit e
conoscenza, eppure tutta la loro filosofia stata stravolta senza
speranza dalla superstizione...

Xuedn2k3jn deer 21 eidj dwwpp
Maledizione. Mi sono emozionata e ho perso il controllo. Uno, due,
tre, quattro... ora tutti gli uomini di buona volont vengano in aiuto
della causa... cos va meglio.
In ogni modo, Ted ha lo stesso genere di magnanima determinazione;
non farti trascinare in discussioni da lui ti passer sopra come un rullo
compressore.
Gi che ci siamo, che cos'erano i rulli compressori? Li usavate per
stirare gli abiti? Ti rendi conto di come potrebbe essere poco
piacevole?
Guai con lo Scrivipensieri... troppo facile disperdersi, anche se uno
ce la mette tutta per imporsi una disciplina... ci sarebbe qualcosa da
ridire sulle tastiere, a conti fatti... sono sicura di averlo gi detto...
Ted Kahn... Ted Kahn... Ted Kahn...
ancora famoso sulla Terra per almeno due dei suoi aforismi: La
civilt incompatibile con la religione, e Fede significa credere in
quello che sappiamo non essere vero. In realt, non mi pare che
l'ultima sia originale; se lo , molto simile a una battuta. Non ha mai
riso ogni volta che tiravo fuori una delle mie barzellette preferite...
spero che tu non la sappia gi... ovviamente risale alla tua epoca...
Il lamento del preside di facolt: Perch voi scienziati avete
bisogno di equipaggiamenti cos costosi? Perch non potete fare
come la facolt di matematica, che ha bisogno solo di una lavagna e
un cestino per la carta? Meglio ancora, la facolt di filosofia. Non ha
bisogno nemmeno del cestino per la carta... B, forse Ted l'aveva gi
sentita... come penso che l'abbiano gi sentita quasi tutti i filosofi.
Comunque salutamelo... e non, ripeto non, metterti a discutere con
lui! Baci e auguri dalla Torre Africana.
TRASCRIVERE. STORE. TRASMETTERE... POOLE.

16. ALLA TAVOLA DEL COMANDANTE.

L'arrivo di un passeggero cos celebre aveva provocato un certo
scompiglio nel piccolo mondo ristretto del Goliath, ma l'equipaggio
vi si era adattato di buon animo. Ogni giorno, alle diciotto in punto,
tutto il personale si riuniva per la cena nel quadrato ufficiali, che a zero
g poteva contenere comodamente almeno trenta persone, se
disposte uniformemente lungo le pareti. Tuttavia, per la maggior parte
del tempo le zone di lavoro del rimorchiatore spaziale erano tenute alla
gravit lunare, per cui era inevitabile che ci si mettesse a livello del

pavimento e in quelle condizioni pi di otto persone costituivano gi
una folla.
La tavola semicircolare pieghevole che si estendeva attorno
all'autocucina all'ora dei pasti poteva ospitare appena l'equipaggio di
sette persone, con il comandante al posto d'onore. Una persona in
pi creava problemi talmente irrisolvibili che a turno a ogni pasto
qualcuno doveva mangiare da solo. Dopo alcune discussioni pacate, si
decise di fare la scelta seguendo l'ordine alfabetico non dei nomi
propri, che non venivano usati quasi mai, ma dei soprannomi. Poole
ci aveva impiegato un p di tempo prima di abituarcisi. Bolts
(tecnico strutturale); Chips (computer e comunicazioni); First
(primo ufficiale); Life (medicina e sistemi di mantenimento della
vita); Props (propulsione ed energia) e Stars (orbite e
navigazione).
Durante il viaggio di dieci giorni, ascoltando le storie, le barzellette
e i lamenti dei suoi temporanei compagni di viaggio, Poole aveva
appreso di pi sul sistema solare che durante i mesi passati sulla
Terra. Ovviamente, a bordo erano tutti felici di avere come
pubblico un ascoltatore nuovo e forse un p ingenuo, ma era raro che
Poole si facesse allettare dalle loro storie pi immaginose.
Eppure a volte era difficile stabilire dove tracciare il limite. Nessuno
credeva sul serio all'Asteroide d'oro, che di solito veniva considerato
come una burla risalente al XXTV secolo. Ma che dire dei plasmoidi
mercuriani, di cui non meno di una dozzina di testimoni affidabili
aveva parlato durante gli ultimi cinquecento anni?
La spiegazione pi semplice era che fossero correlati ai fulmini a palla,
responsabili di tanti rapporti su oggetti volanti non identificati
sulla Terra e su Marte. Ma alcuni osservatori giuravano che avevano
manifestato una certa decisione persino curiosit quando li
avevano incontrati da vicino. Sciocchezze, avevano risposto gli
scettici pura e semplice attrazione elettrostatica!
Inevitabilmente da qui si passava alla discussione sulla vita
nell'universo, e Poole si era ritrovato non per la prima, volta a
difendere la propria epoca dagli eccessi di credulit e di scetticismo.
Sebbene la mania degli Alieni fra noi si fosse gi placata quando era
ragazzine, ancora nel 2020 l'Agenzia spaziale era afflitta da
maniaci che sostenevano di essere stati contattati o rapiti da
visitatori provenienti da altri mondi. Le loro illusioni erano state
rafforzate dal sensazionalismo dei media e l'intera sindrome venne in
seguito accolta nella letteratura medica con il nome di Morbo di
Adamski.
Paradossalmente, la scoperta di TMA1 aveva messo fine a quelle
meschine sciocchezze, dimostrando che, sebbene ci fosse ovviamente

intelligenza altrove, a quanto pareva non aveva voluto immischiarsi
con il genere umano per parecchi milioni di anni. TMA1 aveva anche
confutato in modo convincente il manipolo di scienziati
fermamente convinti che la vita al di sopra del livello dei batteri fosse
un fenomeno talmente improbabile che la razza umana doveva essere
l'unica in questa galassia... se non nel cosmo.
L'equipaggio del Goliath si interessava pi di tecnologia che della
politica e dell'economia dell'epoca di Poole ed era particolarmente
affascinato dalla rivoluzione che aveva avuto luogo durante la sua
precedente vita: la fine dell'era del combustibile fossile, determinata
dallo sfruttamento dell'energia del vuoto. Trovarono difficile
immaginare le citt avvolte dallo smog del XX secolo e gli sperperi,
l'avidit e gli spaventosi disastri ambientali dell'et del petrolio.
Non prendetecela con me, disse Poole, cercando di ribattere
scherzosamente dopo una salva di critiche. In ogni caso, considerate
il guaio creato dal XXI secolo.
Ci fu un coro di Cosa vuoi dire? attorno al tavolo.
B, appena la cosiddetta "epoca dell'energia infinita" ha avuto inizio
e ognuno si ritrovato con migliaia di kilowatt di energia pulita ed
economica con cui giocare... sapete bene cos' successo!
Ah, vuoi dire la Crisi Termica. Ma stata sistemata.
Alla fine... dopo aver coperto met della Terra con materiale
riflettente per far rimbalzare il calore del Sole di nuovo nello spazio.
Altrimenti sarebbe bollita come Venere adesso.
La conoscenza che l'equipaggio aveva della storia del Terzo
Millennio era cos sorprendentemente limitata che Poole grazie ai
corsi intensivi seguiti nella Citt delle Stelle riusciva facilmente a
stupirli con particolari di eventi verificatisi secoli dopo la sua epoca.
Tuttavia, lo lusing scoprire quanto conoscessero bene la storia della
Discovery; era diventata una delle registrazioni pi note dell'era
spaziale. Quella gente la considerava un p come lui avrebbe potuto
considerare una saga vichinga; dovette pi volte ricordare a se stesso
che si trovava a met strada nel tempo tra il Goliath e le prime navi ad
attraversare l'oceano occidentale.
Nel vostro ottantaseiesimo giorno, gli ricord Stars a cena durante
la quinta serata, siete passati a duemila chilometri dall'asteroide
7.794... e ci avete mandato dentro una sonda. Ti ricordi?
Certo, rispose Poole un p brusco. Per me come se fosse
successo meno di un anno fa.
Ah, mi spiace. B, domani saremo ancora pi vicini all'asteroide
13.445. Ti piacerebbe dargli un'occhiata? Con l'autopilota e il fermo

immagine, dovremmo avere una finestra complessiva di dieci
millisecondi.
Un centesimo di secondo! Quei pochi minuti sulla Discovery erano
sembrati parecchio frenetici, ma ora tutto sarebbe accaduto a una
velocit cinquanta volte superiore.
Quanto grande? domand Poole.
Tredici metri per venti per quindici, rispose Stars. Sembra un
mattone spaccato.
Peccato che non abbiamo una sonda da sparargli, disse Props.
Avete mai pensato a cosa sarebbe successo se il 7.794 vi avesse
colpito di rimbalzo?
Non ci mai successo. Ma siamo riusciti a dare agli astronomi un
sacco di informazioni utili, per cui abbiamo corso volentieri il
rischio... In ogni modo, non mi sembra che un centesimo di secondo
valga la pena. Grazie lo stesso.
Capisco. Una volta visto un asteroide, li hai visti tutti...
Non vero, Chips. Quando ero su Eros...
Come ci hai raccontato almeno una dozzina di volte...
La mente di Poole si escluse dalla discussione fin quando non fu altro
che un rumore di fondo senza alcun significato. Era tornato indietro
di mille anni, rammentando l'unico momento di eccitazione della
missione della Discovery prima del disastro finale. Bench lui e
Bowman sapessero perfettamente che il 7.794 era solo un pezzo di
roccia privo di vita e di aria, tutto ci non aveva influenzato
minimamente i loro sentimenti. Era l'unica materia solida che
avevano incontrato da quella parte di Giove e l'avevano osservata
con le stesse emozioni di marinai che, dopo un lungo viaggio,
costeggiassero una terra sulla quale non potessero scendere.
Ruotava lentamente su se stesso e c'erano chiazze variegate di luce e
di ombra distribuite a casaccio sulla superficie. A volte scintillava come
una finestra lontana, quando superfici lisce o sporgenze di materia
cristallina lampeggiavano nel sole...
Ricord anche la tensione che aumentava nell'attesa di sapere se la
loro mira era stata precisa. Non era facile colpire un bersaglio cos
piccolo, distante duemila chilometri, che si muoveva alla velocit
relativa di venti chilometri al secondo.
Poi, contro la parte scura dell'asteroide, c'era stata un'improvvisa,
abbagliante esplosione di luce. La piccola sonda uranio 238 puro
aveva impattato con la velocit di un meteorite: in una frazione di
secondo tutta la sua energia cinetica si era trasformata in calore.
Uno sbuffo di gas incandescente era apparso brevemente nello spazio
e le

telecamere della Discovery avevano registrato le linee dello spettro in
rapida estinzione, alla ricerca di segnature rivelatrici di atomi
luminescenti. Poche ore pi tardi, sulla Terra, gli astronomi
conobbero per la prima volta la composizione della crosta di un
asteroide. Non vi furono grosse sorprese, ma diverse bottiglie di
champagne cambiarono di mano.
Lo stesso capitano Chandler non aveva partecipato granch alla
discussione molto democratica che si era svolta attorno al tavolo
semicircolare: a lui bastava che il suo equipaggio si rilassasse ed
esprimesse le proprie sensazioni in quell'atmosfera informale. C'era
solo una regola non detta: niente discorsi seri durante i pasti. Se
c'erano problemi tecnici od operativi, dovevano affrontarli altrove.
Poole era rimasto sorpreso e un p scioccato nello scoprire che
l'equipaggio conosceva i sistemi del Goliath molto superficialmente.
Spesso aveva fatto domande alle quali avrebbero dovuto rispondere
con facilit, e invece gli avevano detto di rivolgersi alla banca dati
dell'astronave. Ma dopo un p cap che il tipo di addestramento
intensivo ricevuto ai suoi tempi non era pi possibile: i sistemi di
bordo erano troppo complessi perch la mente di un uomo o di una
donna potessero padroneggiarli. I diversi specialisti dovevano sapere
solo quello che facevano i loro equipaggiamenti, non come lo
facevano. L'affidabilit dipendeva dalle riserve e dal controllo
automatico, e l'intervento umano avrebbe potuto essere pi dannoso
che utile.
Fortunatamente nessun intervento fu necessario durante quel
viaggio; quando il nuovo sole di Lucifero domin il cielo sopra di
loro, il viaggio termin senza che nulla fosse successo, come ogni
comandante avrebbe potuto sperare.

PARTE III I MONDI DI GALILEO.

(Estratto, solo testo, Guida turistica al sistema solare esterno, v.
219.3)

Ancor oggi, i giganteschi satelliti di quello che un tempo era
Giove ci propongono grandi misteri. Perch ci sono quattro
mondi, orbitanti attorno alla stessa primaria e molto simili nelle
dimensioni, ma cos diversi per molti altri aspetti?
Solo nel caso di Io, il satellite pi interno, la spiegazione
convincente. cos vicino a Giove che le onde gravitazionali che
investono di continuo il suo interno producono colossali quantit
di calore, al punto che la superfcie di Io semifusa. il mondo
pi attivo dal punto di vista vulcanico di tutto il sistema solare;
le carte di Io hanno una vita di soli pochi decenni.
Bench nessuna base permanente umana sia mai stata
insediata in un ambiente cos instabile, ci sono stati numerosi
atterraggi e c' un continuo controllo robotizzato. (Per il
tragico destino della Spedizione 2.571, si veda Beagle .5.)
In origine Europa, seconda per distanza da Giove, era
interamente coperta da ghiaccio e mostrava poche
caratteristiche in superfcie, con l'esclusione di una complicata
rete di crepacci. Le forze gravitazionali che dominavano Io
erano molto meno potenti qui, ma produssero abbastanza
calore da dare a Europa un oceano globale di acqua allo stato
liquido, in cui si sono evolute molte strane forme di vita. (Si
veda Veicolo Spaziale Tsien, Galaxy, Universe.) Dalla
conversione di Giove nel minisole Lucifero, tutta la copertura di
ghiaccio si in pratica fusa e un esteso vulcanismo ha creato
numerose isolette.
Come ben noto, non ci sono stati atterraggi su Europa per
quasi mille anni, ma il satellite sottoposto a continua
sorveglianza.
Anche Ganimede, la luna pi grande del sistema solare (5.260
chilometri di diametro), ha subito le conseguenze della
creazione di un nuovo sole, e le sue regioni equatoriali sono
calde quanto basta ad alimentare forme di vita terrestri, anche
se non ha ancora un'atmosfera respirabile. La maggior parte
della sua popolazione attivamente impegnata nel
terraforming e nella

ricerca scientifica; l'insediamento principale Anubis City
(pop. 41.000), vicino al Polo Sud.
Callisto invece del tutto diverso. L'intera superficie coperta
da crateri d'impatto di ogni dimensione, talmente numerosi che
si sovrappongono. Il bombardamento dev'essere continuato per
milioni d'anni, perch i crateri pi recenti hanno completamente
cancellato quelli pi vecchi. Non ci sono basi permanenti su
Callisto, ma sono state create numerose stazioni automatiche.

17. GANIMEDE.

Frank Poole non aveva l'abitudine di dormire oltre l'orario, ma strani
sogni lo avevano tenuto sveglio. Passato e presente si intrecciavano
inestricabilmente; a volte era sulla Discovery, a volte sulla Torre
Africana e talvolta era di nuovo un ragazzine in mezzo ad amici che
pensava di aver scordato da tempo.
Dove sono? si domand mentre lottava per riacquistare lucidit,
come un nuotatore che cerchi di tornare alla superfcie. C'era una
finestrella proprio sopra il suo letto, coperta da una tendina non
abbastanza spessa da impedire alla luce di entrare dall'esterno. C'era stato
un periodo, attorno alla met del XX secolo, in cui gli aerei erano
talmente lenti da dover offrire comodi sedili di prima classe per
dormire: Poole non aveva mai provato questo genere di lussi che
alcune agenzie turistiche pubblicizzavano ancora ai suoi tempi, ma non
gli era difficile immaginare di sperimentare proprio una situazione del
genere.
Scost la tendina e guard fuori. No, non si era svegliato nei deli
della Terra, anche se il paesaggio che gli scorreva sotto non era diverso
da quello dell'Antartide. Ma il Polo Sud non aveva mai esibito due soli
che si levavano contemporaneamente proprio mentre il Goliath si
dirigeva verso di loro.
L'astronave orbitava a meno di cento chilometri da quello che poteva
sembrare un immenso campo arato, coperto da una leggera spolverata
di neve. Ma chi aveva arato doveva essere in stato di ebbrezza oppure
il sistema direzionale doveva essere impazzito perch i solchi
serpeggiavano in ogni direzione, a volte intersecandosi gli uni con gli
altri o ritornando indietro. Qua e l il terreno era costellato da cerchi
appena accennati crateri fantasmi creati dall'impatto di meteoriti
molti coni fa.
E questo sarebbe Ganimede? si chiese Poole assonnato. L'avamposto
del genere umano pi lontano da casa! Perch una persona sen

sata avrebbe dovuto vivere l? B, l'ho pensato ogni volta che ho
volato sulla Groenlandia o Plslanda in inverno...
Bussarono alla porta, e poi: Ti spiace se entro? e il capitano
Chandler irruppe senza attendere la risposta.
Pensavo di lasciarti dormire fin quando non fossimo atterrati... la
festa per la fine del viaggio durata pi a lungo di quanto pensassi,
ma non potevo rischiare un ammutinamento interrompendola.
Poole rise.
C' mai stato un ammutinamento nello spazio?
Oh s, alcuni... ma non ai miei tempi. Ora che ne abbiamo parlato,
si potrebbe dire che Hal stato il primo... scusa... forse non dovrei...
guarda... ecco Citt di Ganimede!
All'orizzonte sorgeva quello che poteva sembrare un intrico di strade
e viali che si intersecavano quasi ad angolo retto, ma con quella lieve
irregolarit tipica di ogni insediamento cresciuto a fasi successive, senza
una pianificazione centrale. Era attraversato da un ampio fiume
Poole ricord che le regioni equatoriali di Ganimede erano
sufficientemente calde perch esistesse acqua allo stato liquido, e gli
venne anche in mente di aver visto una vecchia incisione in legno della
Londra medievale.
Poi not che Chandler lo guardava con un'espressione divertita... e
l'illusione svan quando si rese conto delle dimensioni della citt.
Gli abitanti di Ganimede, disse brusco, devono essere piuttosto
grossi dal momento che hanno fatto strade larghe da cinque a dieci
chilometri.
Venti, in alcuni posti. Impressionante, vero? Ed tutto dovuto al
restringersi e al contrarsi del ghiaccio. Madre Natura ingegnosa...
Potrei mostrarti alcuni esempi che sembrano ancor pi artificiali,
bench non siano vasti come questo.
Quand'ero ragazzine, si faceva un gran parlare di un volto che
appariva su Marte. Ovviamente risult essere una collina modellata
dalle tempeste di sabbia... ce ne sono di molto simili nei deserti della
Terra.
Qualcuno non ha detto che la storia si ripete? Lo stesso tipo di
abbaglio si verifcato con Citt di Ganimede... certi imbecilli
sostenevano che era stata costruita da alieni. Ma temo che non durer
molto a lungo,
Perch? chiese Poole sorpreso.
Ha gi cominciato a crollare, da quando Lucifero fonde il
permafrost, il ghiaccio perenne. Tra cent'anni Ganimede non lo
riconosceresti pi... l ci sono le rive del lago Gilgamesh... se guardi
attentamente... a destra, in alto...

Capisco cosa vuoi dire. Cosa succede?... L'acqua non bolle di certo,
nemmeno a una pressione cos bassa, no?
Impianto di elettrolisi. Non so quanti milioni di miliardi di
chilogrammi di ossigeno utilizzi al giorno. S, l'idrogeno sale e si
disperde... almeno cos speriamo.
La voce di Chandler si spense. Poi riprese, in un tono insolitamente
diffidente: Tutta quella magnifica acqua laggi... a Ganimede non ne
serve nemmeno la met! Non dirlo a nessuno, ma sto progettando un
modo per portarne un p su Venere.
pi facile che trasportare comete?
S, per quanto riguarda l'energia... La velocit di fuga da Ganimede
solo di tre chilometri al secondo. Ed molto ma molto pi rapido...
anni invece di decenni. Ma ci sono alcune difficolt pratiche...
Credo di capire. Ti faresti sparare da un lanciatore di massa?
No. Utilizzerei torri che arrivassero oltre l'atmosfera, come quelle
sulla Terra, ma molto pi piccole. Si potrebbe pompare l'acqua fino
in cima, raffreddarla quasi allo zero assoluto e lasciare che Ganimede
la fiondi nella giusta direzione durante la sua rotazione. Ci sarebbero
alcune perdite dovute all'evaporazione durante il viaggio, ma la
maggior parte giungerebbe a destinazione... perch sorridi?
Scusami... non rido dell'idea... mi pare sensata. Ma mi hai fatto
venire in mente un ricordo molto vivido. Avevamo uno spruzzatore
in giardino che era spinto a ruotare incessantemente dai suoi getti
d'acqua. Quello che hai in mente la stessa cosa... su scala
leggermente maggiore... utilizzando un mondo intero...
All'improvviso un'ennesima immagine del suo passato cancell tutte
le altre. Poole ricord come, nelle calde giornate dell'Arizona, lui e
Rikki si erano divertiti a inseguirsi l'un l'altro attraverso nuvole di
bruma in movimento creata dallo spruzzo in lenta rotazione
dell'innaffiatoio automatico del giardino.
Il capitano Chandler era un tipo molto pi sensibile di quanto desse
a vedere: sapeva quando era il momento di andarsene.
Devo tornare sul ponte, disse burbero. Ci vediamo ad Anubis,
dopo l'atterraggio.

18. GRAND HOTEL.

II Grand Hotel Ganimede inevitabilmente noto in tutto il sistema
solare come Hotel Grandimede non aveva nulla di grande e avrebbe
potuto dirsi fortunato se avesse ottenuto una stella e mezza sulla

Terra. Siccome il concorrente pi vicino si trovava a parecchi milioni
di chilometri di distanza, la direzione non sentiva alcun bisogno di
darsi troppo da fare.
Ma Poole non si lament, anche se spesso desider che Danil fosse
l a dargli una mano con i meccanismi di ogni giorno e a comunicare
con maggiore efficienza con i congegni semiintelligenti da cui era
circondato. Aveva avuto un breve momento di panico quando la
porta si era chiusa dietro il fattorino (umano), che sembrava troppo
intimorito dal suo illustre ospite per spiegargli come funzionavano i
diversi servizi della camera. Dopo cinque minuti di inutile
discussione con pareti che non rispondevano, Poole era finalmente
riuscito a mettersi in contatto con un sistema che capiva il suo accento
e i suoi ordini. In caso contrario, che magnifico pezzo da pubblicare
nella rubrica Notizie da tutti i mondi: CELEBRE ASTRONAUTA MUORE
DI FAME INTRAPPOLATO IN UNA STANZA DELL'HOTEL GANIMEDE!
E l'ironia sarebbe stata duplice. Forse il nome dell'unica suite di lusso
del Grandimede non poteva essere che quello, ma era stato un vero
colpo per Poole imbattersi in un antico ologramma a grandezza
naturale del suo vecchio collega in alta uniforme quando lo
avevano scortato fin dentro la... Suite Bowman. Poole riconobbe
anche la sua immagine; il ritratto ufficiale era stato eseguito nella stessa
epoca, pochi giorni prima che la missione iniziasse.
Ben presto scopr che molti membri dell'equipaggio del Goliath
vivevano ad Anubis con le loro famiglie ed erano ansiosi che lui
conoscesse i Loro Cari durante i venti giorni di sosta previsti per
l'astronave. Quasi subito venne travolto dalla vita mondana e
professionale di quell'insediamento di frontiera, e adesso era la Torre
Africana ad assomigliare a un sogno lontano.
Come succede a molti americani nel segreto dei loro cuori, Poole
aveva un affetto nostalgico per le piccole comunit dove tutti si
conoscevano nel mondo reale e non in quello virtuale del cyberspazio.
Anubis, con una popolazione di poco minore di quella di Flagstaff,
era una buona approssimazione di quell'ideale.
Le tre principali cupole a pressione, ognuna di due chilometri di
diametro, erano collocate su un altopiano al di sopra di un ghiacciaio
che si estendeva ininterrotto fino all'orizzonte. Il secondo sole di
Ganimede un tempo noto come Giove non avrebbe mai fornito
calore a sufficienza da fondere le calotte polari. Era quello il principale
motivo per cui avevano insediato Anubis in un posto cos inospitale: le
fondamenta della citt non sarebbero crollate almeno per diversi
secoli.
E all'interno delle cupole era facile manifestare la pi completa in

differenza per il mondo esterno. Dopo aver imparato a usare i
meccanismi della Suite Bowman, Poole scopr di avere una scelta di
ambienti limitata ma impressionante. Poteva starsene seduto sotto
una palma in una spiaggia del Pacifico, ascoltando il gentile
mormoro delle onde o, se preferiva, il ruggito di un uragano
tropicale. Poteva volare piano sulle cime dell'Himalaya o tra gli
immensi canyon di Mariner Valley, oppure camminare nei giardini di
Versailles o lungo le vie di una mezza dozzina di grandi citt, in
epoche ben distanziate della loro storia. Anche se l'Hotel
Grandimede non era uno dei luoghi di vacanza pi apprezzati del
sistema solare, vantava possibilit che avrebbero lasciato sbalorditi
molti dei suoi pi famosi predecessori sulla Terra.
Ma era ridicolo indulgere in nostalgie terrestri, dopo aver percorso
mezzo sistema solare per visitare un nuovo mondo del tutto ignoto.
Fatti alcuni esperimenti, Poole cerc un compromesso per divertirsi e
ispirarsi durante i momenti sempre meno lunghi di puro piacere.
Con suo grande rimpianto, non era mai stato in Egitto, per cui trov
delizioso riposare sotto lo sguardo della Sfinge cos com'era dopo il
suo discusso restauro e guardare i turisti arrampicarsi sui blocchi
imponenti della Grande Piramide. L'illusione era perfetta, a parte la
terra di nessuno in cui il deserto incontrava il tappeto (un tantino
consunto) della Suite Bowman.
Ma nessun occhio umano aveva visto un cielo simile da quando,
cinquemila anni fa, l'ultima pietra era stata collocata al suo posto
nella piramide di Gizah. E non era un'illusione; era la realt
complessa e continuamente mutevole di Ganimede.
Siccome questo mondo come i suoi omologhi era stato privato
della sua rotazione molti coni prima dall'attrazione gravitazionale di
Giove, il nuovo sole nato dal pianeta maggiore rimaneva immobile nel
cielo. Un lato di Ganimede si trovava sempre sotto la luce di Lucifero
e, bench ci si riferisse all'altro emisfero come alla Terra della
Notte, la definizione era fuorviante al pari dell'espressione il lato
oscuro della Luna, nata moltissimo tempo prima. Come il lato
opposto della Luna, la Terra della Notte di Ganimede godeva della
luce brillante del vecchio Sole per met della sua lunga giornata.
Per una coincidenza pi sconcertante che utile, Ganimede
impiegava esattamente una settimana sette giorni e tre ore a
percorrere l'orbita attorno alla primaria. I tentativi di creare un
calendario basato sull'assioma un giorno di Ganimede uguale una
settimana terrestre, avevano causato una tale confusione che erano
stati abbandonati secoli prima. Come tutti gli altri residenti del
sistema solare, i

locali impiegavano il Tempo Universale, identificando i loro giorni
standard di ventiquattr'ore con numeri invece che con nomi.
Dal momento che la neonata atmosfera di Ganimede era ancora
estremamente sottile e pressoch priva di nuvole, la parata di corpi
celesti forniva uno spettacolo senza soluzione di continuit. Nel punto
pi vicino, Io e Callisto erano grandi quanto la met della Luna vista
dalla Terra ma era l'unica cosa che avevano in comune. Io era
talmente vicina a Lucifero che impiegava meno di due giorni a
percorrere la propria orbita e il suo movimento era chiaramente
visibile persino nello spazio di pochi minuti. Callisto, a pi di quattro
volte la distanza di Io, impiegava due giorni ganimediani o sedici
giorni terrestri a completare la sua comoda orbita.
Il contrasto fisico tra i due mondi era ancor pi notevole. Callisto,
del tutto ghiacciato, era rimasto pressoch inalterato dopo la
conversione di Giove in un minisole; era ancora un deserto di crateri
ghiacciati poco profondi, talmente ravvicinati che sull'intero satellite
non esisteva un solo luogo che non fosse stato sottoposto a molteplici
impatti, ai tempi in cui l'enorme campo gravitazionale di Giove
gareggiava con quello di Saturno nel raccogliere detriti dall'esterno
del sistema solare. Da allora, a parte qualche impatto casuale, per
parecchi miliardi di anni non era successo nulla.
Su Io succedeva qualcosa ogni settimana. Come un testimone locale
aveva fatto notare, prima della creazione di Lucifero c'era stato
l'Inferno ora c'era un Inferno ancor pi riscaldato.
Spesso Poole zoomava su quel paesaggio in fiamme e guardava dentro
le gole sulfuree dei vulcani che si riformavano in continuazione in una
zona pi grande dell'Africa. A volte, fontane di lava incandescente si
levavano brevemente per centinaia di chilometri nello spazio, come
giganteschi alberi di fuoco piantati su un mondo senza vita.
Mentre i getti di zolfo fuso uscivano dai vulcani e dagli sfiatatoi, il
versatile elemento passava per uno stretto spettro di rosso, arancione e
giallo ogni volta che, come un camaleonte, veniva trasformato nei
suoi variopinti allotropi. Prima dell'alba dell'era spaziale, nessuno si
sarebbe immaginato che esistesse un mondo simile. Per quanto fosse
affascinante osservarlo da un buon punto di vista, Poole trovava
difficile credere che gli uomini avrebbero mai arrischiato un
atterraggio su quel satellite, dove persino i robot temevano di
avventurarsi.
Ma era Europa a interessarlo maggiormente. Nel punto pi vicino
appariva esattamente delle stesse dimensioni della solitria Luna della
Terra, ma percorreva tutte le sue fasi solo in quattro giorni. Quando
Poole aveva scelto il suo paesaggio personale, lo aveva fatto del

tutto ignaro del simbolismo che rappresentava, e ora gli sembrava
assolutamente appropriato che Europa fosse sospesa nel cielo sopra
un altro grande enigma... la Sfinge.
Anche senza ingrandimenti, quando chiedeva di guardare a occhio
nudo, Poole era in grado di constatare quanto Europa fosse mutata
nei mille anni trascorsi dal viaggio della Discovery verso Giove. La
ragnatela di fasce e linee sottili che un tempo avevano
completamente avviluppato il pi piccolo dei quattro satelliti
galileiani era scomparsa, tranne che attorno ai poli. Qui la crosta
globale di ghiaccio spesso chilometri non era stata fusa dal calore del
nuovo sole di Europa: altrove, oceani vergini bollivano e si agitavano
nella sottile atmosfera a quella che sulla Terra sarebbe stata una
temperatura gradevole per una stanza.
Era una temperatura gradevole anche per le creature che ne erano
emerse, dopo lo scioglimento dello strato intatto di ghiaccio che le
aveva intrappolate ma che le aveva anche riparate. Satelliti spia
orbitali, mostrando particolari della grandezza di pochi centimetri,
avevano osservato i primi momenti dell'evoluzione di una specie
europide allo stato anfibio. Bench trascorressero ancora gran parte
del tempo sott'acqua, gli europidi avevano persino incominciato la
costruzione di semplici edifici.
Che questo potesse accadere in soli mille anni era gi stupefacente,
ma nessuno dubitava che la spiegazione risiedesse nell'ultimo e nel
pi grande dei monoliti la Grande Muraglia lunga diversi chilometri,
sulle rive del Mare di Galileo.
E nessuno dubitava che, nel suo modo misterioso, stesse controllando
l'esperimento a cui aveva dato inizio su quel mondo come aveva
fatto sulla Terra quattro milioni di anni prima.

19. LA FOLLIA DEL GENERE UMANO.

Miss PRINGLE
FILE INORA
Mia cara Indra... mi dispiace di non averti spedito prima la posta
vocale... la solita scusa, certo, per cui non ti voglio affliggere
ulteriormente.
Per rispondere alla tua domanda... s, ora mi sento del tutto a mio
agio qui al Grandimede, ma ci passo sempre meno tempo, anche se
mi sono goduto la visione del cielo che ho riprodotto nella mia suite.
L'altra sera il tubo di flusso di Io ha messo su un bello spettacolino
qualcosa di simile a una scarica di lampi tra Io e Giove, cio Lucifero.

Un p come l'aurora sulla Terra, ma molto pi spettacolare. Scoperta
dai radioastronomi prima ancora che nascessi.
E a proposito dei vecchi tempi sapevi che Anubis ha uno sceriffo? Mi
pare che stiano un p esagerando con lo spirito della frontiera. Mi
vengono in mente le storie che mio padre mi raccontava
dell'Arizona... Devo provare a raccontarne alcune agli abitanti di
GanimedeQuesto pu sembrarti sciocco... non mi sono ancora
abituato a vivere nella Suite Bowman. Continuo a guardarmi alle
spalle...
Come passo il tempo? Pi o meno come alla Torre Africana.
Frequento gli intellettuali locali bench, come ci si doveva aspettare,
non abbiano molto spessore (spero che non ci siano microfoni
nascosti). E ho interagito, virtualmente e realmente, con il sistema
educativo... ottimo, a quanto pare^ anche se pi orientato verso la
tecnologia di quanto tu gradiresti. inevitabile, ovviamente, in
questo ambiente ostile...
Ma mi ha aiutato a capire perch la gente vive qui. C' in atto una
sfida il senso di uno scopo, se preferisci che raramente si trova sulla
Terra.
vero che la maggior parte dei ganimedi sono nati qui, per cui non
conoscono altra patria. Anche se di solito sono troppo gentili per dirlo,
pensano che il pianeta d'origine stia decadendo. Anche tu? E se
cos, voi terreni come vi chiamano i locali che cosa intendete fare?
In una delle classi di adolescenti che ho visitato sperano di riuscire a
svegliarvi. Stanno facendo complicati piani segretissimi per l'invasione
della Terra. E non venirmi a dire che non vi ho avvisati...
Ho fatto una gita fuori Anubis, nella cosiddetta Terra della Notte,
dove non si vede mai Lucifero. In dieci io, Chandler, due
dell'equipaggio del Goliath e sei ganimedi siamo andati sul lato
oscuro, fin quando il Sole non scomparso sotto l'orizzonte e allora
diventato davvero notte. Spaventoso... molto simile agli inverni polari
sulla Terra, ma con il cielo completamente nero... mi quasi sembrato
di essere nello spazio.
Potevamo vedere magnificamente tutti i satelliti galileiani e abbiamo
visto Europa eclissare... scusa, occultare... Io. Naturalmente, il viaggio
era stato calcolato in modo da poter osservare quel fenomeno celeste...
Si vedevano anche tanti satelliti pi piccoli, ma la doppia stella
TerraLuna era molto pi evidente. Forse ho un p di nostalgia? No,
francamente anche se sento la mancanza dei miei amici di laggi...
E mi spiace, ma non ho ancora incontrato il dottor Khan, anche se
mi ha lasciato parecchi messaggi. Prometto di farlo nei prossimi
giorni... giorni terrestri, non quelli di Ganimede!

I miei migliori saluti a Joe... e un saluto anche a Danil, se sai dov'
finito... di nuovo una persona reale?... un bacio a te... STORE
TRASMETTERE
Nel secolo di Poole, il nome di una persona spesso forniva un indizio
riguardo a come questa persona potesse apparire, ma ci non aveva
pi valore dopo trenta generazioni. H dottor Khan risult essere un
biondo nordico che si sarebbe trovato pi a suo agio su un veliero
vichingo che in mezzo alle steppe dell'Asia Centrale a saccheggiare qua
e l; tuttavia, non avrebbe fatto molta impressione in nessuno dei due
ruoli, essendo alto meno di un metro e mezzo. Poole non pot
impedirsi di fare un p di psicoanalisi dilettantesca; i piccoletti erano
spesso aggressivi e decisi a tutto il che, a quanto gli aveva accennato
Indra Wallace, pareva essere una buona descrizione dell'unico
filosofo residente su Ganimede. Era probabile che Khan avesse
bisogno di quelle qualifiche per sopravvivere in una societ cos
pragmatica.
Anubis City era troppo piccola per vantare una sede universitaria un
lusso che tuttavia esisteva su altri mondi, bench molti pensassero che
la rivoluzione delle telecomunicazioni lo rendesse obsoleto. Aveva
invece qualcosa di molto pi appropriato e vecchio di secoli
un'Accademia, con un bel boschetto di ulivi che avrebbe tratto in
inganno lo stesso Fiatone, a patto che non avesse cercato di
attraversarlo. Era chiaro che la barzelletta di Indra sulla facolt di
filosofa che abbisognava solo di una lavagna non si applicava a
quell'ambiente complesso.
stato costruito per ospitare sette persone, afferm con orgoglio
il dottor Khan, quando si furono accomodati su sedie ovviamente
progettate per un minimo di comodit, perch il massimo con cui
si pu interagire con efficacia. E, contando il fantasma di Socrate, era
il numero di persone presenti quando Fedone pronunci il suo fa
moso discorso... - ^
Quello sull'immortalit dell'anima?
Khan assunse un'espressione di tale sorpresa che Poole non pot fare
a meno di ridere.
Ho fatto un corso accelerato di filosofia poco prima di laurearmi...
quando pianificarono il corso di studi, qualcuno decise che noi rozzi
ingegneri dovevamo esporci a un p di cultura.
Mi fa piacere saperlo. Ci rende le cose molto pi facili. Sa, anco

ra non riesco a credere alla mia fortuna. Il suo arrivo qui mi induce
quasi a credere nei miracoli! Avevo pensato persino di andare fin sulla
Terra per incontrarla... la cara Indra le ha parlato della mia... hum...
ossessione?
No, rispose Poole, non del tutto sincero.
D dottor Khan sembr molto compiaciuto; era chiaro che il fatto di
avere un nuovo pubblico lo rallegrava.
Forse pu aver sentito dire in giro che sono un ateo, ma non
affatto vero. L'ateismo non dimostrabile, per cui non
interessante. Tuttavia, per quanto sia improbabile, non potremmo mai
essere sicuri che Dio sia esistito... e ora sia sparito nell'infinito, dove
nessuno pu trovarlo. Come il Gautama Buddha, non prendo
posizione su questo argomento. Il mio campo di interessi la
psicopatologia nota come religione.
Psicopatologia? un giudizio piuttosto duro.
Ampiamente giustificato dalla storia. Immagini di essere un
extraterrestre intelligente, interessato solo alle verit dimostrabili. Lei
scopre una specie che si divisa in migliaia no, adesso in milioni
di gruppi tribali che si attengono a un'incredibile variet di
credenze sulle origini dell'universo e sul modo di comportarsi al
suo interno. Bench molti di essi abbiano idee in comune, anche
qualora si verifichi un 99 per cento di sovrapposizioni, il rimanente
uno per cento quanto basta a indurii ad ammazzarsi e a torturarsi
reciprocamente a causa di banali concetti dottrinari, assolutamente
insignificanti per chi ne al di fuori.
Come spiegare un comportamento cos irrazionale? Lucrezio colp
nel segno quando disse che la religione un sottoprodotto della paura,
una reazione a un universo misterioso e spesso ostile. Per gran parte
della preistoria umana, la religione pu essere stata un male necessario
ma perch stata pi un male cos grande che una necessit, e
perch sopravvissuta quando non era pi necessaria?
Ho detto un male... ed quello che intendo, perch la paura
conduce alla crudelt. Il solo sapere che esistita l'Inquisizione
dovrebbe indurre chiunque a vergognarsi di appartenere alla razza
umana... Uno dei libri pi rivoltanti mai pubblicati stato II maglio
delle streghe, scritto da un paio di sadici perversi che si sono divertiti a
descrivere le torture incoraggiate... autorizzate!... dalla Chiesa allo
scopo di ottenere "confessioni" da migliaia di innocue vecchiette,
prima di bruciarle vive... Il papa stesso scrisse una prefazione in cui
manifestava la sua approvazione!
Ma la maggior parte delle altre religioni, tolte alcune lodevoli ecce

zioni, erano nocive esattamente come il cristianesimo. Ancora nel suo
secolo, i ragazzini venivano incatenati e frustati finch non imparavano
a memoria interi volumi di pie ciance, non solo, ma venivano privati
della loro adolescenza e della loro mascolinit per diventare monaci...
L'aspetto forse pi sconcertante di tutto ci sta nel fatto che dei
folli dichiarati, secolo dopo secolo, abbiano proclamato che loro e
solo loro! avevano ricevuto messaggi da Dio. Se tutti quei
messaggi fossero stati simili, avrebbero sistemato la questione. Ma
ovviamente erano assolutamente discordanti, il che non ha mai
impedito che sedicenti messia raccogliessero centinaia a volte
migliaia di seguaci che poi avrebbero combattuto sino alla morte
contro credenti altrettanto illusi a proposito di microscopiche
differenze di interpretazione della fede.
Poole pens che fosse ora di dire la sua e di interrompere quel
soliloquio.
Mi ha fatto ricordare una cosa che successa nella mia citt natale
quando ero bambino. Un sant'uomo aperte virgolette, chiuse
virgolette mise su bottega, dichiar che poteva fare miracoli e
raccolse una folla di devoti quasi in un niente. E non erano ignoranti o
analfabeti; spesso venivano da ottime famiglie. Ogni domenica
vedevo costose automobili parcheggiate attorno al suo... hum...
tempio.
Sindrome di Rasputin, cos si chiama. Ci sono milioni di casi del
genere, in tutta la storia, in ogni paese. E una volta circa su un
migliaio il culto sopravvive per un paio di generazioni. Che cosa
successe in quel caso?
B, la concorrenza non era affatto contenta e fece del suo meglio
per screditarlo. Non mi ricordo pi il nome, ne usava uno indiano,
molto lungo Swami e qualcos'altro ma risult che veniva
daU'Alabama. Uno dei suoi trucchi consisteva nel far apparire oggetti
nell'aria per poi passarli ai suoi adoratori. Ma si dava il caso che il
nostro rabbino locale fosse un prestigiatore dilettante ed esegu una
dimostrazione in pubblico, mostrando esattamente come si faceva. La
cosa non fece alcuna differenza: i fedeli dissero che la magia del
loro santone era reale e che il rabbino era semplicemente geloso.
In un'occasione, mi spiace ammetterlo, mia madre prese sul serio
quel delinquente fu appena dopo che papa era scappato, il che
potrebbe averci qualcosa a che fare e mi trascin a una delle sue
cerimonie. Avevo quasi dieci anni, ma penso di non aver mai visto
una persona altrettanto sgradevole. Aveva una barba in cui avrebbero
potuto fare il nido parecchi uccelli, e probabilmente lo avevano fatto.
Pare proprio il modello standard. Per quanto ha prosperato?

Tre o quattro anni. E poi fu costretto a lasciare la citt in tutta fretta.
Lo colsero mentre faceva orge con adolescenti. Naturalmente
sostenne che stava solo usando mistiche tecniche per salvare le
anime. E non ci creder...
Dica, dica pure.
Anche in quel caso, molti dei suoi seguaci continuarono a credere
in lui. Il loro dio non poteva sbagliare, per cui dovevano averlo
incastrato.
Incastrato?
Mi scusi condannato con prove contraffatte come a volte fa la
polizia per prendere i criminali quando non c' altro modo.
Hmm. B, il suo Swami era un esempio classico: sono alquanto
deluso. Ma contribuisce a provare quanto dico che gran parte
dell'umanit sempre stata folle, almeno per un certo tempo.
Un esempio non molto rappresentativo... un piccolo sobborgo di
Flagstaff.
Vero, ma si potrebbe moltiplicare per mille non solo nel suo
secolo, ma in tutte le epoche. Non c' mai stato nulla, per quanto
assurdo, che migliaia di persone non fossero disposte a credere,
spesso con tale passione da combattere fino alla morte, piuttosto che
abbandonare le proprie illusioni. A mio parere, questa una buona
definizione operativa di pazzia.
Quindi lei sostiene che chiunque abbia profonde credenze religiose
pazzo?
In un senso strettamente tecnico, s... se fossero veramente sinceri
e non ipocriti. Come sospetto che sia il novanta per cento.
Sono sicuro che il rabbino Berenstein era sincero... ed era uno degli
uomini pi sani che abbia mai conosciuto, oltre che uno dei migliori.
E come la mette con questo? L'unico vero genio che ho conosciuto
stato il dottor Chandra, il capo del progetto Hal. Una volta dovetti
andare nel suo ufficio quando bussai nessuno rispose e pensai che
l'ufficio fosse vuoto.
Stava pregando davanti a un gruppo di strane statuine di bronzo,
ornate di fiori. Una di esse sembrava un elefante... un'altra aveva un
numero eccessivo di braccia... Io ero molto imbarazzato, ma
fortunatamente non mi sent e me ne andai in punta di piedi. Lei
sosterrebbe che era pazzo?
Lei ha scelto un pessimo esempio: il genio spesso pazzo! Per cui
meglio dire: non pazzo, ma mentalmente danneggiato, a causa del
condizionamento infantile. I gesuiti sostenevano: dateci un ragazzine
per sei anni e sar nostro per sempre. Se si fossero impadroniti del
piccolo

Chandra in tempo, sarebbe stato un devoto cattolico, non un induista.
Probabilmente. Ma sono perplesso... perch era cos ansioso di
conoscermi? Temo di non essere mai stato devoto a niente. Che cosa
ho a che fare con tutto questo?
Lentamente, e con l'ovvio piacere di un uomo che si libera di un
pesante segreto mantenuto a lungo, il dottor Khan glielo disse.

20. APOSTATA.

REGISTRAZIONE POOLE
Ciao, Frank... E cos alla fine hai conosciuto Ted. S, puoi definirlo
strambo, se definisci cos un entusiasta senza senso dell'umorismo. Ma
gli strambi spesso diventano tali perch conoscono una Grande Verit
le senti, le maiuscole? e nessuno li sta ad ascoltare... Sono contenta
che tu l'abbia fatto e ti suggerisco di prenderlo molto sul serio.
Hal detto che sei rimasto sorpreso nel vedere il ritratto di un papa
esposto in bella vista nell'appartamento di Ted. Quello stato il suo
eroe, Pio XX sono sicura di avertene parlato. Guardalo bene... lo
chiamavano l'Empio! una storia affascinante ed esattamente in
parallelo con qualcosa che successe poco prima che tu nascessi.
Dovresti sapere come Mikhail Gorbaciov, presidente dell'Impero
Sovietico, ne caus la dissoluzione alla fine del XX secolo,
rendendone pubblici i crimini e gli eccessi.
Nonmtendeva spingersi fino a quel punto... sperava di riuscire a
riformarlo, ma ormai non era pi possibile. Non sapremo mai se Pio
XX avesse in mente la stessa cosa, perch fu assassinato da un
cardinale impazzito poco dopo aver mostrato al mondo l'orrore degli
archivi segreti dell'Inquisizione...
I devoti erano ancora scossi dalla scoperta di TMA0 avvenuta solo
pochi decenni prima la cosa aveva avuto un grande impatto su Pio
XX e certamente ne influenz l'operato...
Ma non mi hai ancora detto come Ted, quel vecchio criptodeista,
pensa che tu possa aiutarlo nella sua ricerca di Dio. Credo che lo faccia
impazzire il fatto che Dio sia riuscito a nascondersi cos bene. Meglio
non dirgli che te l'ho detto.
Ripensandoci, perch no?
Baci Indra.
STORE TRASMETTERE
 j *
Miss PRINGLE
REGISTRAZIONE
Ciao, Indra, sono stato un'altra volta dal dottor Ted, ma ancora non
gli ho detto perch tu pensi che sia arrabbiato con Dio! Ma ho avuto
una discussione molto interessante con lui... no, un dialogo, anche se
quasi sempre lui a parlare. Non avrei mai pensato di discutere di
nuovo di filosofa dopo tutti quegli anni di ingegneria. Forse avrei
dovuto affrontarla prima, forse l'avrei apprezzata. Mi chiedo che
voto mi darebbe come studente. Ieri ho tentato questa tattica di
approccio, per vedere le sue reazioni. Forse originale, bench ne
dubiti. Ho pensato che ti sarebbe piaciuto ascoltarla... mi
interesserebbero le tue osservazioni. Ecco la nostra discussione... Miss
PRINGLE COPIA AUDIO 94
Tuttavia, Ted, non si pu negare che la maggior parte dei
massimi capolavori dell'arte sono stati ispirati dalla devozione
religiosa. Questo non dimostra qualcosa? S, ma non certo per
fornire un gran conforto al credente! Di tanto in tanto, la gente si
diverte a fare elenchi di ci che considerato il Meglio, il
Massimo e il Sublime... sono sicuro che fosse un passatempo
popolare anche ai tuoi tempi. S, lo era.
B, ci sono stati tentativi di farlo anche con le arti.
evidente che questi elenchi non sono in grado di fissare valori
assoluti o eterni, ma sono interessanti e mostrano come
cambino i gusti da un'epoca all'altra...
L'ultimo elenco che ho visto era su Artnet, sulla Terra, solo
pochi anni fa, ed era diviso in Architettura, Musica, Arti
visive... ricordo un p di esempi... il Partenone, il Taj Mahal...
la Toccata e fuga di Bach era la prima nella musica, seguita
dalla Messa di Requiem di Verdi. Nelle arti visive, la Gioconda,
naturalmente. Poi ma non sono sicuro dell'ordine un gruppo
di statue del Buddha in qualche luogo di Ceylon, e la
maschera mortuaria d'oro del giovane Tutankhamon.
Anche se riuscissi a ricordare tutti gli altri - cosa che
ovviamente non posso fare non avrebbe alcuna importanza: la
cosa davvero importante il loro sfondo culturale e religioso.
Ma soprattutto non c'era una sola religione a dominare, tranne
che nella musica. E questo potrebbe essere dovuto a un mero
fatto tecnologico: l'organo e gli altri strumenti preelettronici
vennero perfezionati nell'Occidente cristiano. Le cose sarebbero
p

tute andare in modo completamente differente se, per esempio, i
greci o i cinesi avessero considerato le macchine come
qualcosa di pi di semplici giocattoli.
Ma ci che appiana definitivamente la controversia, per quel
che mi riguarda, l'accordo generale sull'unico, immenso
capolavoro dell'arte umana. Quasi sempre e quasi in ogni
elenco si tratta di Angkor Wat. Eppure la religione che lo ha
ispirato scomparsa da secoli; nessuno sa con precisione di
cosa si trattasse, tranne che comprendeva centinaia di di, non
solo uno!
Mi piacerebbe poter comunicarlo al buon vecchio
Beren/stein. Sono sicuro che avrebbe un'ottima risposta.
Non ne dubito. Anch'io avrei voluto conoscerlo. E sono
contento che non sia vissuto abbastanza per vedere quello
che successo a Israele.
FINE AUDIO.
Ecco fatto, Indra. Come vorrei che il Grandimede avesse Angkor
Wat sul suo men non l'ho mai visto ma non si pu aver tutto...
Ora, la domanda a cui tenevi tanto che rispondessi... perch il
dottor Ted cos contento di avermi qui?
Come sai, convinto che la chiave di molti misteri si trovi su Europa,
dove a nessuno stato permesso di atterrare per un migliaio d'anni.
Lui pensa che io sia un'eccezione. Crede che abbia un amico qui. S
Dave Bowman, o qualunque cosa sia diventato adesso...
Sappiamo che sopravvissuto perch stato attirato dentro il
monolito chiamato il Grande Fratello e che poi, non so come,
ritornato sulla Terra. Ma c' dell'altro, e io non ne ero a
conoscenza. Pochissimi lo sanno, perch i ganimedi esitano a
parlarne...
Ted Khan ha passato anni a raccogliere prove, e adesso
assolutamente sicuro dei fatti anche se non in grado di spiegarli.
In almeno sei occasioni, a circa un secolo di distanza, osservatori
affidabili qui ad Anubis hanno riferito di aver visto una...
un'apparizione... proprio come quella che Heywood Floyd incontr a
bordo della Discovery. Bench nessuno fosse al corrente di
quell'evento, tutti furono in grado di identificare Dave, quando fu
loro mostrato il suo ologramma. E c'era stato un altro avvistamento a
bordo di un'astronave di controllo che si era avvicinata a Europa,
seicento anni fa...
Uno per uno, nessuno potrebbe prendere questi avvenimenti sul
serio, ma insieme costituiscono una specie di trama. Ted del tutto
sicuro che Dave Bowman sopravviva in qualche forma,
presumibilmente collegata al monolito che chiamiamo la Grande
Muraglia. E

che si interessi ancora dei nostri affari.
Bench non abbia fatto alcun tentativo di mettersi in
comunicazione, Ted spera che noi due otterremo un contatto. Ritiene
che sia l'unico essere umano in grado di farlo...
Sto ancora cercando di farmene una ragione. Domani ne parler con il
capitano Chandler. Ti far sapere che cosa abbiamo deciso. Baci,
Frank.
STORE
TRASMETTERE INORA

21. QUARANTENA.

Credi ai fantasmi, Dim?
No di certo! Ma come a ogni uomo di buon senso, mi fanno paura.
Perch me lo chiedi?
Se non era un fantasma, era senz'altro il sogno pi vivido che abbia
mai fatto. Ieri notte ho fatto una chiacchierata con Dave Bowman.
Poole sapeva che il capitano Chandler lo avrebbe preso sul serio,
qualora fosse stato il caso, e non rimase deluso.
Interessante... ma c' una spiegazione ovvia. Abiti nella Suite Bowman,
per l'amor di Deus! Tu stesso mi hai detto che sembrava infestata.
Sono sicuro b, al 99 per cento che hai ragione e che tutto
quanto sia stato causato dalla discussione che ho avuto con il dottor
Ted. Hal saputo dei rapporti sulle apparizioni occasionali di Dave
Bowman ad Anubis? Ogni cent'anni circa? Proprio come ha fatto con il
dottor Floyd a bordo della Discovery, dopo la sua riattivazione.
Che cosa successe? Ho sentito storie molto vaghe, ma non le ho
mai prese sul serio.
Il dottor Khan ci crede, e ci credo anch'io... ho visto le registrazioni
originali. Floyd sedeva sulla mia poltrona quando una specie di nuvola
di polvere si materializzata dietro di lui e si trasformata nel viso di
Dave. Poi ha lanciato il famoso messaggio, avvertendolo che doveva
andarsene.
D'accordo. Ma stato un migliaio di anni fa. Un sacco di tempo
per contraffare qualsiasi registrazione.
E a che cosa servirebbe? Khan e io l'abbiamo guardata ieri. Ci
scommetto quello che vuoi che autentica.
Se vuoi saperlo, sono d'accordo con te. E ho saputo di quei
rapporti...

La voce di Chandler si affievol. Il capitano parve alquanto
imbarazzato.
Tanto tempo fa, avevo una ragazza qui su Anubis. Quando mi disse
che suo nonno aveva visto Bowman, scoppiai a ridere.
Chiss se Ted ha anche quell'avvistamento sul suo elenco. Potresti
metterlo in contatto con la tua amica?
. Ehm... meglio di no. Non ci siamo pi parlati. Per quel che so,
potrebbe essere sulla Luna o su Marte... In ogni caso, perch il
professor Ted cos interessato?
proprio quello di cui volevo parlare con te.
Pare minaccioso. Continua.
Ted pensa che Dave Bowman, o qualunque cosa sia diventato, possa
ancora esistere... proprio lass, su Europa.
Dopo mille anni?
B... guarda me.
Un caso non fa statistica, soleva dire il mio professore di
matematica. Ma continua.
una storia complicata o forse un puzzle, con molti pezzi
mancanti. Ma in linea di massima quasi tutti sono d'accordo sul fatto
che accadde qualcosa d'importante ai nostri antenati quando il
monolito apparve in Africa quattro milioni d'anni fa. Rappresenta
una svolta nella preistoria l'apparizione dei primi strumenti e delle
armi e della religione... Non pu essere una semplice coincidenza. Il
monolito deve averci fatto qualcosa... di sicuro non rimasto l ad
accettare passivamente l'adorazione dei nostri antenati...
Ted non fa che citare un famoso paleontologo, quello che ha detto
che il TMA0 ci ha dato un bel calcione evolutivo. Obietta che il
calcione non ci ha mandati nella direzione pi auspicabile.
Dovevamo diventare cos cattivi e meschini per sopravvivere? Forse
s... Da quel che capisco, Ted pensa che ci sia qualcosa di
profondamente sbagliato nello schema dei nostri cervelli che ci
impedisce di pensare in modo logico e coerente. A peggiorare le cose,
bench ogni creatura abbia bisogno di una certa quantit di
aggressivit per sopravvivere, pare che noi ne abbiamo molta di pi
di quanto sia necessaria in assoluto. E nessun altro animale tortura i
suoi simili come facciamo noi. Che cos'? Un incidente
nell'evoluzione? Una sventura genetica?
Inoltre, sono tutti d'accordo sul fatto che TMA1 sia stato collocato
sulla Luna per controllare il progetto... l'esperimento... qualunque
cosa sia... e per riferire a Giove, il posto pi ovvio per un Controllo

Missione del sistema solare. Ecco perch un altro monolito il Grande
Fratello aspettava l. Aveva aspettato da quattro milioni d'anni,
quando arrivata la Discovery. D'accordo fin qui?
S, ho sempre pensato che fosse la teoria pi plausibile.
Adesso passiamo a cose pi ipotetiche. All'apparenza Bowman fu
incorporato dal Grande Fratello, eppure sembra che qualcosa di lui
sia sopravvissuta. Vent'anni dopo quell'incontro con Heywood Floyd
durante la seconda spedizione su Giove, ebbero un altro contatto a
bordo della Universe, quando Floyd la raggiunse per il rendezvous
del 2061 con la cometa di Halley. Almeno cos dice nelle sue
memorie, bench avesse ben pi di cent'anni quando le dett.
Forse era rimbambito dall'et.
No, stando a quel che dicono tutti i resoconti contemporanei! Inoltre
e questo forse ancor pi significativo suo nipote Chris ebbe alcune
esperienze altrettanto insolite quando la Galaxy fece un atterraggio di
fortuna su Europa. E, naturalmente, l che c' il monolito o un
monolito proprio in questo momento! Circondato da europidi...
Comincio a capire dove vuole arrivare il dottor Ted. il posto da
cui siamo venuti e l'intero cielo comincixii nuovo. Stanno preparando
gli europidi per la conquista delle stelle.
Esatto... tutto coincide. Giove si incendiato per dare a loro un sole,
per fondere il loro mondo di ghiaccio. Ci hanno avvertito di tenerci
alla larga, probabilmente perch non interferissimo con il loro
sviluppo...
Dove ho gi sentito quest'idea? Ma certo, Frank... risale a un
migliaio di anni fa... ai tuoi tempi! "La Direttiva Principale"! Ci
facciamo ancora un sacco di risate con quei vecchi spezzoni di Star
Trek.
Ti ho mai detto che una volta ho incontrato alcuni dei protagonisti
di quei film? Sarebbero sorpresi di vedermi in questa situazione... E
sulla politica di non interferenza ho sempre avuto i miei dubbi. H
monolito l'ha certamente violata con noi, laggi in Africa, e con
risultati disastrosi, si potrebbe sostenere...
Per cui la prossima volta andr meglio... su Europa!
Poole rise, ma senza molto entusiasmo.
Khan ha usato le stesse parole.
E lui cosa pensa che dovremmo fare? Ma soprattutto, tu a che punto
della storia appari?
Prima di tutto, dobbiamo scoprire cosa succede realmente su
Europa... e perch. Non basta stare a guardare dallo spazio.
Che altro possiamo fare? Tutte le sonde mandate dai ganimedi sono
esplose poco prima di atterrare.

E fin dalla missione mandata a salvare la Galaxy, qualsiasi astronave
con equipaggio a bordo stata dirottata da qualche campo di forza di
cui nessuno ha mai capito niente. Molto interessante: dimostra che
qualunque cosa ci sia laggi serve a proteggere, ma non ha cattive
intenzioni. E questo il punto pi importante deve conoscere
qualche modo per controllare quello che succede. Pu distinguere tra
robot ed esseri umani.
Meglio di me, certe volte. V avanti.
B, Ted pensa che esista solo un essere umano che possa farcela ad
arrivare sulla superficie di Europa... perch l c' un suo amico, e
potrebbe avere qualche influenza sui poteri futuri.
Il capitano Chandler emise un lungo fischio.
E tu vuoi correre il rischio?
S. Che cos'ho da perdere?
Una costosa navetta spaziale, se ho capito cos'hai in mente. Era
questo il motivo per cui hai voluto imparare a volare sul Falconi
B, adesso che me lo dici,., avevo una certa idea.
Ci dovr pensare. Ammetto che la cosa mi attira, ma ci sono troppi
problemi.
Conoscendoti, sono sicuro che li risolverai... quando avrai deciso di
aiutarmi.

22. RISCHIO.

Miss PRINGLE ELENCARE MESSAGGI PRIORITARI DA REGISTRAZIONI
TERRESTRI
Cara Indra, non voglio apparirti teatrale, ma questo potrebbe essere il
mio ultimo messaggio da Ganimede. Quando lo riceverai, potrei essere
in rotta per Europa.
Bench sia una decisione improvvisa e nessuno pi sorpreso di
me ci ho riflettuto con molta attenzione. Come avrai immaginato,
gran parte della responsabilit di Ted Khan... fatti spiegare da lui, se
non dovessi tornare.
Ti prego di non fraintendermi non considero affatto questa
missione come un suicidio! Ma gli argomenti di Ted mi hanno
convinto al 90 per cento e mi hanno talmente incuriosito che non me
lo perdonerei mai se rinunciassi a un'occasione che capita una volta
sola nella vita. Forse dovrei dire una volta in due vite...
Voler a bordo del Falcon, la navetta a un posto del Goliath come
mi piacerebbe mostrarla ai miei ex colleghi dell'Amministrazione

Spaziale! A giudicare dalle registrazioni passate, l'esito pi probabile
che venga dirottato da Europa prima che possa atterrare. Anche
questo mi insegner qualcosa...
E se lui presumibilmente il monolito locale, il Grande Fratello
decider di trattarmi come le sonderobot che ha eliminato in passato,
b, questo non lo sapr mai. un rischio che sono disposto a
correre.
Grazie di tutto e i miei migliori saluti a Joe. Baci da Ganimede e
presto, spero, da Europa.
STORE
TRASMETTERE

PARTE IV IL REGNO DELLO ZOLFO.

23. FALCON.

In questo momento Europa a circa quattromila chilometri da
Ganimede, il capitano Chandler inform Poole. Se pigiassi
sull'acceleratore grazie per avermi insegnato questa espressione! il
Falcon potrebbe portarti l in un'ora. Ma non te lo consiglio:
chiunque si avvicinasse a una simile velocit potrebbe allarmare il
nostro misterioso amico.
D'accordo... e voglio tempo per riflettere. Ci impiegher come
minimo diverse ore. E spero ancora... Poole rimase silenzioso.
Speri cosa?
Di poter instaurare qualche genere di contatto con Dave, o
qualunque cosa sia, prima di cercare di atterrare.
S, sempre poco carino presentarsi non invitati anche tra persone
che conosci, non parliamo poi di perfetti estranei come gli europidi.
Forse dovresti portare dei doni cosa usavano i vecchi esploratori? Mi
pare che un tempo andassero di moda specchietti e perline.
Il tono faceto di Chandler non nascondeva le sue vere
preoccupazioni, sia per Poole sia per il costoso equipaggiamento che
si era offerto di prestargli e del quale, in ultima analisi, il
comandante del Goliath era responsabile.
Sto ancora cercando di immaginarmi come usciremo da questa
vicenda. Se torni da eroe, voglio crogiolarmi nella tua gloria riflessa.
Ma se perdi il Falcon e te stesso, che cosa dir? Che hai rubato la
navetta mentre non stavamo guardando? Credo che nessuno si berr
questa storia. Il controllo del traffico di Ganimede molto
efficiente... deve esserlo! Se te ne andassi senza avvisare, ti sarebbero
addosso in un microsecondo... b, in un millisecondo. Non c' modo di
andarsene prima che abbia registrato il tuo piano di volo.
Quindi ecco cosa ti propongo di fare, a meno che non mi venga in
mente qualcosa di meglio.
Ti prendi il Falcon per un test finale di qualifica: tutti sanno che hai
gi volato da solo. Andrai in un'orbita a duemila chilometri di altezza
su Europa... fino qui non c' niente d'insolito... la gente lo fa in
continuazione e non sembra che le autorit del posto abbiano
qualcosa da obiettare.

Tempo stimato complessivo di volo cinque ore e dieci minuti pi o
meno. Se all'improvviso cambi idea e non vuoi pi tornare a casa,
nessuno pu farci niente... nessuno su Ganimede, almeno.
Ovviamente io far l'indignato e batter i pugni e sosterr che sono
stupito da errori di rotta cos grossolani eccetera eccetera. Insomma,
qualunque cosa appaia nella luce migliore quando in seguito verr
sottoposta alla commissione d'inchiesta.
Dobbiamo arrivare a tanto? Non voglio fare nulla che possa
cacciarti nei guai.
Non ti preoccupare... era ora che ci fosse un p di movimento da
queste parti. Ma solo tu e io conosciamo questo piano; non cercare di
parlarne nemmeno all'equipaggio, voglio che abbiano... com'
quell'altra utile espressione che mi hai insegnato?... una "negabilit
plausibile".
Grazie, Dim... apprezzo di tutto cuore quello che fai. E spero che
non dovrai mai rimpiangere di avermi tirato a bordo del Goliath, l
fuori, attorno a Nettuno.
Poole fece fatica a non insospettire i suoi ex compagni di viaggio con il
suo comportamento mentre erano in atto i preparativi per quello
che si presumeva fosse un breve volo di routine con il Falcon. Solo lui e
Chandler sapevano che le cose non stavano cos.
Eppure non si apprestava a dirigersi verso l'ignoto assoluto, come
lui e Dave Bowman avevano fatto mille anni prima. Immagazzinate
nella memoria della navetta c'erano carte di Europa ad alta risoluzione
che mostravano particolari non pi grandi di pochi metri. Sapeva
esattamente dove voleva andare; restava solo da vedere se gli
avrebbero permesso di infrangere quella quarantena durata secoli.

24. FUGA.

Controllo manuale, per piacere. Ne
sei sicuro, Frank?
Sicurissimo, Falcon... Grazie.
Per quanto apparisse illogico, la maggior parte della razza umana
aveva giudicato impossibile non essere gentile con i suoi figli artificiali,
quale che fosse il loro grado d'intelligenza. Sull'argomento del codice
di comportamento tra l'uomo e la macchina erano stati scritti in

teri volumi di psicologia, insieme a manuali a larga diffusione (Come
non urtare i sentimenti del vostro computer, Intelligenza artificiale
Irritazione reale, erano tra i titoli pi venduti). Molto tempo prima si
era stabilito che, per quanto la scortesia nei confronti dei robot
potesse apparire del tutto innocua, doveva nondimeno essere
scoraggiata. Era molto facile che si estendesse anche ai rapporti tra
esseri umani.
Ora il Falcon era in orbita, proprio come promesso dal piano di volo,
a una distanza di sicurezza di duemila chilometri sopra Europa. La
falce della gigantesca luna dominava il cielo davanti alla navetta, e
anche la zona non illuminata da Lucifero era talmente avvolta dalla
luce del sole molto pi lontano che ogni particolare appariva
chiaramente visibile. Poole non ebbe bisogno di congegni ottici per
vedere la destinazione che aveva in mente, sulla riva ancora
ghiacciata del Mare di Galileo, non lontano dalla carcassa della prima
astronave atterrata su quel mondo. Sebbene gli europidi le avessero
tolto da tempo tutte le componenti metalliche, la sventurata astronave
cinese serviva ancora da cimitero al suo equipaggio; e non era fuori
luogo che l'unica citt anche se aliena su quel mondo fosse stata
chiamata Tsienville.
Poole aveva deciso di scendere sul Mare e poi di volare molto
lentamente verso Tsienville sperando che quell'avvicinamento
apparisse benintenzionato, o almeno non aggressivo. Bench dovesse
ammettere che tutto ci era molto ingenuo, non riusciva a pensare a
un'alternativa migliore.
Poi, all'improvviso, proprio mentre stava scendendo sotto la quota
di mille chilometri, ci fu un'interruzione non del genere che aveva
sperato, ma che sicuramente non poteva non aspettarsi.
Qui il Controllo di Ganimede che chiama Falcon. Vi siete scostati
dal piano di volo. Siete pregati di informarci immediatamente di
quello che sta succedendo.
Era difficile ignorare una richiesta cos urgente, ma in quelle
circostanze sembrava la cosa migliore da fare.
Esattamente trenta secondi pi tardi, e a un centinaio di chilometri
in meno da Europa, Ganimede ripet il messaggio. Ancora una volta
Poole lo ignor ma non il Falcon.
Sei sicuro di volerlo fare, Frank? chiese la navetta. Bench Poole
sapesse perfettamente che era frutto della sua immaginazione, avrebbe
nondimeno giurato che c'era una nota di ansia in quella voce.
Sicurissimo, Falcon. So perfettamente quello che faccio.
Il che era del tutto falso, e d'ora in poi ci sarebbero volute altre
menzogne e per un pubblico pi scaltro.

Le luci di un indicatore attivato di rado si misero a lampeggiare
vicino al bordo del pannello di controllo. Poole sorrise soddisfatto:
tutto andava secondo i suoi piani.
Qui il Controllo di Ganimede! Mi ricevete, Falconi Siete in volo
manuale, non riusciamo ad assistervi. Che cosa succede? State
scendendo su Europa. Vi preghiamo di rispondere immediatamente.
Poole cominci a provare qualche rimorso. Gli parve di aver
riconosciuto la voce del Controllore ed era quasi sicuro che fosse
l'affascinante signora che aveva incontrato al ricevimento dato dal
Sindaco poco dopo il suo arrivo ad Anubis. Pareva genuinamente
allarmata.
All'improvviso cap come placare l'ansia della sua interlocutrice e
nel contempo tentare qualcosa che in precedenza aveva giudicato del
tutto assurda. Forse, dopotutto, valeva la pena di tentare: di sicuro
non avrebbe fatto danni e forse avrebbe persino funzionato.
Qui Frank Poole, chiamo dal Falcon. Sto perfettamente bene, ma
qualcosa sembra essersi impossessata dei controlli e sta portando la
navetta verso Europa. Spero che mi riceviate... continuer a riferire il
pi a lungo possibile.
B, in realt non aveva mentito al preoccupato Controllore e sperava
che un giorno avrebbe potuto affrontarla con la coscienza pulita.
Continu a parlare, cercando di apparire del tutto sincero, invece
che al limite tra verit e menzogna.
Ripeto, qui Frank Poole a bordo della navetta Falcon, in discesa
verso Europa. Presumo che qualche forza esterna si sia impadronita
del mio velivolo, ma sono sicuro che mi far atterrare sano e salvo.
Dave... sono il tuo vecchio compagno Frank. Sei tu l'entit che mi
sta controllando? Ho motivo di pensare che tu sia su Europa.
Se cos... non vedo l'ora di incontrarti... dovunque tu sia e chiunque
tu sia.
Neppure per un attimo pens che ci sarebbe stata risposta: persino
il Controllo di Ganimede sembrava essersi azzittito.
Eppure, in un certo senso, Poole ebbe una risposta: al Falcon
continuavano a permettere di scendere verso il Mare di Galileo.
Europa era solo cinquanta chilometri pi in basso; a occhio nudo
Poole poteva ora vedere la nera, stretta striscia su cui il pi grande dei
monoliti stava di guardia se era quello il suo compito nei sobborghi
di Tsienville.
Da mille anni a quella parte, a nessun essere umano era stato
concesso di arrivare cos vicino.


25. FUOCO NELLE PROFONDIT.

Per milioni di anni era stato un mondo oceanico, le cui acque
nascoste erano protette dal vuoto dello spazio da una crosta di
ghiaccio. Nella maggior parte dei luoghi il ghiaccio era spesso
chilometri, ma c'erano linee di cedimento dove si era scheggiato e a
volte spezzato. Poi c'era stata una breve battaglia tra due elementi
inesorabilmente ostili che non erano mai entrati a diretto contatto
in nessun altro mondo del sistema solare. La guerra tra il Mare e lo
Spazio finiva sempre con la stessa posizione di stallo; l'acqua esposta
bolliva e nello stesso tempo si congelava, ricostituendo la corazza di
ghiaccio,
I mari di Europa si sarebbero congelati completamente molto tempo
fa senza l'influenza del vicino Giove. La sua gravit agiva in
continuazione sul nucleo di quel piccolo mondo; anche le forze che
avevano scosso Io erano all'opera, bench con accanimento molto
minore. Ovunque nelle profondit c'erano segni di quel tiro alla fune
tra pianeti e satelliti, nel ruggito e nei tuoni interminabili di terremoti
sottomarini, negli urli dei gas che sfuggivano dall'interno, nelle onde
infrasoniche di pressione di valanghe che spazzavano le piane
abissali. In paragone ai tumultuosi oceani che coprivano Europa,
persino i rumorosi mari della Terra apparivano silenziosi.
Qua e l, sparse nei deserti delle profondit, c'erano oasi che
avrebbero stupito e deliziato qualsiasi biologo terrestre. Si estendevano
per diversi chilometri attorno a cumuli aggrovigliati di condotti e
camini depositati da soluzioni minerali sgorgate dall'interno. Spesso
creavano parodie naturali di castelli gotici, da cui neri liquidi bollenti
pulsavano a ritmo lento, come sospinti dal battito di un cuore
possente. E come il sangue, erano un vero e proprio segno di vita. '
I fluidi ribollenti respinsero il gelo mortale che colava dall'alto, e
formarono isole di calore sul fondo marino. Altrettanto importante, essi
portarono dalle viscere di Europa tutte le sostanze chimiche della vita.
Fertili oasi come quelle, con la loro abbondanza di cibo e di energia,
erano state scoperte dagli esploratori degli oceani della Terra nel XX
secolo. Qui erano presenti su scala molto pi vasta, e in una variet molto
maggiore.
Delicate strutture a tela di ragno che sembravano equivalenti delle
piante fiorirono nelle zone "tropicali" pi vicine alle fonti di calore.
Strisciando tra di esse, apparvero bizzarri vermi e lumaconi, alcuni
cibandosi delle piante, altri ottenendo cibo direttamente dalle acque
ricche di minerali che li circondavano. A distanze maggiori dai fuochi
sottomarini attorno ai quali tutte quelle creature si scaldavano,
vivevano organismi pi robusti e resistenti, non dissimili dai granchi o
dai ragni.

Eserciti di biologi avrebbero potuto trascorrere la vita a studiare una
piccola oasi. Al contrario dei mari terrestri del paleozoico, l'abisso
d'Europa non era un ambiente stabile, perci l'evoluzione era
progredita con stupefacente rapidit, producendo moltitudini di
forme fantastiche. E tutte erano sotto la stessa sospensione
dell'esecuzione; prima o poi, ogni sorgente di vita si sarebbe indebolita
e sarebbe morta, quando le forze che davano loro energia si fossero
concentrate altrove. Per tutto il fondale marino di Europa c'erano segni
di simili tragedie: innumerevoli zone circolari erano cosparse di
scheletri e di resti incrostati di minerali delle creature morte, entro
le quali interi capitoli di evoluzione erano stati cancellati dal libro
della vita. Alcune avevano lasciato come loro unico sepolcro enormi
conchiglie vuote, simili a trombe ritorte, pi grandi di un uomo. E
c'erano molluschi dalle molte forme bivalvi, e persino trivalvi, come
anche a forma di spirali pietrificate, di molti metri di diametro
esattamente come le magnifiche ammoniti che erano scomparse cos
misteriosamente dagli oceani della Terra alla fine del Cretaceo.
Tra le pi stupefacenti meraviglie dell'abisso di Europa c'erano fiumi
di lava incandescente che fuoriuscivano dalle caldere dei vulcani
sottomarini. La pressione a quelle profondit era talmente grande che
l'acqua a contatto con il magma al calor rosso non riusciva a
trasformarsi in vapore, in modo che i due liquidi coesistevano in una
difficile tregua.
L, su un altro mondo e con attori alieni, era stata rappresentata
qualcosa di simile alla storia dell'Egitto molto prima dell'avvento
dell'uomo. Come il Nilo aveva portato vita a una stretta striscia di
deserto, cos questo fiume di calore aveva vivificato le profondit di
Europa. Lungo le sue sponde, in una fascia larga non pi di
pochi chilometri, una specie dopo l'altra si era evoluta ed era
prosperata ed era infine scomparsa. E alcune avevano lasciato
monumenti perenni.
Spesso non era facile distinguerle dalle formazioni naturali attorno
agli orifizi termici e, anche quando non erano chiaramente dovute alla
chimica pura, uno avrebbe fatto fatica a decidere se fossero il prodotto
dell'istinto o dell'intelligenza. Sulla Terra, le termiti creavano
condomini quasi altrettanto impressionanti di quelli trovati nell'unico
vasto oceano che avviluppava quel mondo congelato.
Lungo la stretta fascia di fertilit nei deserti delle profondit, culture
e civilt avrebbero potuto sorgere e cadere, eserciti avrebbero potuto
marciare, o nuotare, al comando di qualche Tamerlano o Napoleone
europide. E il resto del loro mondo non avrebbe mai saputo, perch
tutte le oasi erano lontane l'una dall'altra quanto gli stessi pia

neti. Le creature che si crogiolavano nell'incandescenza dei fiumi di
lava e si cibavano attorno agli orifizi bollenti non potevano
attraversare le distese ostili tra le loro solitrie isole. Se mai avessero
prodotto storici e filosofi, ogni cultura si sarebbe convinta di essere sola
nell'universo.
Eppure persino lo spazio tra le oasi non era del tutto privo di vita;
c'erano creature pi forti che ne avevano sfidato i rigori. Alcune erano
gli analoghi europidi dei pesci aerodinamiche torpedini spinte da
pinne caudali verticali, guidate da pinne laterali lungo il corpo. La
somiglianz con i pi riusciti abitanti degli oceani della Terra era
inevitabile; dati gli stessi problemi di ingegneria, l'evoluzione deve
produrre risposte molto simili. Ne sono prova il delfino e lo
squalo pressoch identici, a uno sguardo superficiale, eppure
provenienti da rami molto distanti dell'albero della vita.
C'era tuttavia una differenza molto ovvia tra il pesce dei mari
europidi e quelli degli oceani terrestri; non avevano branchie, perch
non c'erano quasi tracce di ossigeno che potessero estrarre dalle
acque in cui nuotavano. Come le creature attorno agli orifizi
geotermici della Terra, il loro metabolismo si basava su composti di
zolfo, presenti in abbondanza in quell'ambiente vulcanico.
E pochissimi avevano occhi. A parte il vacillante lucore degli sbocchi
di lava e occasionali esplosioni di luminescenza di creature in cerca di
accoppiamenti o di affamati a caccia di prede, era un mondo senza
luce.
Era anche un mondo condannato. Non solo le sue fonti d'energia
erano sporadiche e in costante movimento, ma le forze gravitazionali
che le spingevano si indebolivano in continuazione. Anche se avessero
sviluppato una vera e propria intelligenza, gli europidi erano
intrappolati tra il fuoco e il ghiaccio.
A meno di un miracolo, sarebbero periti con il raffreddamento finale
del loro piccolo mondo.
Lucifero aveva compiuto quel miracolo.

26. TSIENVILLE.

Negli istanti finali, mentre si avvicinava alla costa alla tranquilla
velocit di cento chilometri all'ora, Poole si domand se ci sarebbe
stato un intervento dell'ultimo minuto. Ma non successe nulla di
spiacevole, nemmeno quando pass lentamente lungo la nera faccia
minacciosa della Grande Muraglia.

Era inevitabile che il monolito di Europa venisse chiamato cos, poich,
diversamente dai fratelli minori sulla Terra e sulla Luna, giaceva
orizzontale ed era lungo pi di venti chilometri. Bench il suo volume
fosse alla lettera miliardi di volte pi grande di TMA0 e TMA1, le
proporzioni erano esattamente le stesse quello sconcertante rapporto di
1:4:9 che aveva ispirato sciocchezze numerologiche nel corso dei secoli.
Siccome la faccia verticale era alta quasi dieci chilometri, una teoria
plausibile sosteneva che, tra le altre sue funzioni, la Grande Muraglia
servisse da frangivento, proteggendo Tsienville dalle violente tempeste
che a volte irrompevano dal Mare di Galileo. Adesso che il clima si
era stabilizzato, erano molto meno frequenti, ma un migliaio di anni
prima costituivano un grave ostacolo a qualsiasi forma di vita che
emergesse dall'oceano.
Bench fosse nelle sue intenzioni, Poole non aveva mai trovato il
tempo per visitare il monolito di Tycho ancora segretissimo quando
era partito per Giove e la gravit della Terra gli aveva reso
inaccessibile il gemello di Oldovai. Ma ne aveva visto le
riproduzioni cos spesso che gli erano familiari come le proverbiali
tasche (e quante persone, si era chiesto sovente, avrebbero
riconosciuto il fondo delle loro tasche?) A parte l'enorme differenza di
dimensioni, non c'era assolutamente modo di distinguere la Grande
Muraglia da TMA1 o TMA0 o, se era per quello, dal Grande
Fratello in cui si era imbattuta la Leonov orbitando attorno a Giove.
Secondo alcune teorie, forse cos folli da essere vere, c'era solo un
monolito archetipico, e tutti gli altri quali che fossero le dimensioni
erano pure e semplici proiezioni o riproduzioni. Poole si ricord di
queste congetture quando not la levigatezza priva di qualsiasi
macchia o rigonfio della torreggiante faccia color ebano della
Grande Muraglia. Dopo tanti secoli in un ambiente cos ostile, era
plausibile che vi apparissero tracce di sudiciume. Eppure era
perfettamente pulita, come se un esercito di lavavetri ne avesse appena
lavato ogni centimetro quadro.
Poi ricord: chiunque giungesse nei pressi di TMA1 e TMA0
provava l'irresistibile desiderio di toccarne la faccia apparentemente
incorrotta, ma nessuno ci era riuscito. Dita, trapani a punta di
diamante, fasci laser... tutto scivolava sui monoliti come se fossero
rivestiti da una pellicola impenetrabile. O come se e questa era
un'altra teoria molto diffusa non fossero affatto di questo universo,
ma separati da esso da una frazione di millimetro assolutamente
invalicabile.
Con calma comp un giro completo della Grande Muraglia, la quale
rimase totalmente indifferente al suo progredire. Poi port la navetta

sempre a guida manuale, nel caso il Controllo di Ganimede facesse un altro
tentativo di recuperarlo fino al limite esterno di Tsienville e vi rimase
sopra in volo stazionario, cercando il posto migliore per atterrare.
La scena che apparve dalla piccola finestra panoramica del Falcon gli
era del tutto familiare; l'aveva esaminata molte volte grazie alle
registrazioni, non immaginando che un giorno l'avrebbe osservata dal
vero. Sembrava che su Europa nessuno avesse la minima idea di
come si pianificasse una citt; centinaia di strutture emisferiche erano
sparse apparentemente a casaccio su una zona di circa un
chilometro di diametro. Alcune erano talmente piccole che persino i
bambini umani si sarebbero sentiti impediti al loro interno; bench
altre fossero sufficientemente grandi da ospitare una famiglia
numerosa, nessuna era pi alta di cinque metri.
Ed erano fatte tutte dello stesso materiale che emanava un biancore
spettrale nella doppia luce del giorno. Sulla Terra, gli eschimesi
avevano trovato una risposta identica alla sfida del loro ambiente
glaciale e privo di materie prime; anche gli igloo di Tsienville erano
fatti di ghiaccio.
Al posto delle strade c'erano canali. Difatti si adattavano meglio a
creature che erano ancora parzialmente anfibie e, a quanto pareva,
tornavano nell'acqua per dormire. E anche, si pensava, per cibarsi e
accoppiarsi, bench queste due ipotesi non fossero mai state
comprovate.
Tsienville era stata chiamata la Venezia fatta di ghiaccio e Poole
dovette convenire che si trattava di una descrizione calzante. Ma non
si vedevano veneziani; sembrava che il luogo fosse stato
abbandonato da anni.
E questo era un altro mistero; nonostante il fatto che Lucifero fosse
cinquanta volte pi brillante del Sole lontano e rimanesse fisso nel cielo,
gli europidi sembravano essere ancora vincolati a un lontano
alternarsi di giorno e notte. Tornavano nell'oceano al tramonto e
ne uscivano al levar del Sole nonostante il fatto che il livello di
illuminazione fosse cambiato di pochissimo. Forse c'era un parallelo
con la Terra, in cui i cicli vitali di molte creature erano controllati sia
dalla debole luce della Luna sia da quella molto pi brillante del
Sole.
In capo a un'ora sarebbe arrivata l'alba e quindi gli abitanti di
Tsienville sarebbero tornati a terra e si sarebbero dedicati ai loro
tranquilli affari come certamente avveniva, secondo i parametri
umani. La biochimica basata sullo zolfo che muoveva gli europidi
non era efficace come quella basata sull'ossigeno che forniva energia
alla stragrande maggioranza degli animali terrestri. Persino un bradipo
avreb

be potuto battere nella corsa un europide, perci era difficile
considerarli potenzialmente pericolosi. E questa era la buona notizia;
quella cattiva era che, persino con le migliori intenzioni da parte di
entrambi gli interessati, i tentativi di comunicare sarebbero stati
estremamente lenti forse addirittura molto fastidiosi.
Era giunto il momento, decise Poole, di riferire al Controllo di
Ganimede. Dovevano essere ormai molto in ansia e si chiese come se
la stesse cavando il suo complice, il capitano Chandler.
Falcon chiama Ganimede. Come di sicuro potete constatare, io sono
stato... hum... portato proprio sopra Tsienville. Non ci sono segni di
ostilit, e poich qui ancora notte solare, tutti gli europidi sono
sott'acqua. Vi chiamer appena sar atterrato.
Dim sarebbe stato orgoglioso di lui, pens Poole, mentre, con la
stessa delicatezza di un fiocco di neve, depositava il Falcon su uno
spiazzo ghiacciato e liscio. Non volle correre rischi per quel che
riguardava la stabilit e predispose la spinta inerziale in modo da
annullare quasi tutto il peso della navetta quanto bastava, sper, per
impedire che un eventuale colpo di vento la portasse via.
Era finalmente su Europa: primo essere umano da un migliaio di anni.
Chiss se Armstrong e Aldrin avevano provato lo stesso senso di
esaltazione quando 'Eagle aveva raggiunto la superficie della Luna?
Probabilmente erano stati troppo indaffarati a controllare i sistemi
primitivi e del tutto privi di intelligenza del loro Modulo Lunare.
Naturalmente il Falcon aveva fatto tutto in automatico. Adesso la
navicella era silenziosa, tranne che per l'inevitabile, e rassicurante,
ronzio delle componenti elettroniche ben temprate. Fu un bello
spavento per Poole udire la voce del capitano Chandler, naturalmente
preregistrata, che interrompeva il filo dei suoi pensieri.
Ce l'hai fatta! Congratulazioni! Come sai, il nostro programma
prevede che si ritorni alla Fascia di Kuiper fra meno di un paio di
settimane, ma in ogni caso dovresti avere un sacco di tempo.
Trascorsi cinque giorni, il Falcon istruito sul da farsi. Trover la
strada per tornare a casa, con o senza di te. Quindi buona fortuna!
 . j
Miss PRINGLE ATTIVARE
CRIPTOGRAMMA STORE
Ciao, Dim... grazie per il cordiale messaggio! Mi sento un p stupido
a usare questo programma come se fossi un agente segreto in

uno di quei drammoni spionistici tanto popolari prima che nascessi.
Nondimeno permette una certa privacy che potrebbe essere utile.
Spero che Miss Pringle lo abbia caricato correttamente... ma certo,
Miss Pringle, sto scherzando!
Tra l'altro ho ricevuto una valanga di richieste da tutti i media del
sistema solare. Per piacere, cerca di tenerli alla larga... oppure passa
le richieste al dottor Ted. Lo divertir occuparsene...
Dal momento che Ganimede mi manda in onda in continuazione,
non sprecher il fiato a raccontarti quello che vedo. Se tutto va bene,
dovrebbe succedere qualcosa tra pochi minuti... e allora sapremo se
davvero una buona idea lasciare che gli europidi mi trovino gi seduto
qui tranquillamente, in attesa di salutarli quando tornano alla
superficie.
Qualunque cosa succeda, non sar una grande sorpresa per me, non
certo come lo fu per il dottor Chang e i suoi colleghi, quando
atterrarono qui un migliaio di anni fa! Ho risentito il suo famoso
messaggio, poco prima di lasciare Ganimede. Devo ammettere che mi
ha procurato una strana sensazione... non riesco a fare a meno di
chiedermi se qualcosa del genere potrebbe accadere di nuovo... non
mi piacerebbe diventare immortale nel modo con cui lo
diventato il povero Chang...
Certo, posso sempre decollare se qualcosa comincia ad andare
storto... ed ecco un interessante pensiero che mi appena venuto in
mente... Mi chiedo se gli europidi hanno una storia... qualche tipo di
registrazione... qualche ricordo di quello che successo solo a
pochi chilometri da qui, un migliaio di anni fa...

27. GHIACCIO E VUOTO.

Qui il dottor Chang, chiamo da Europa. Spero che riusciate a
sentirmi, specialmente il dottor Floyd so che lei a bordo della
Leonov... Potrei non aver molto tempo... per puntare l'antenna della
mia tuta dove immagino che voi siate... vi prego di ritrasmettere
questa informazione alla Terra.
La Tsien stata distrutta tre ore fa. Sono l'unico sopravvissuto. Sto
usando l'antenna della mia tuta... non so se abbia sufficiente portata,
ma l'unica possibilit. Vi prego, ascoltate attentamente...
C'VITA su EUROPA. Ripeto: C'VITA su EUROPA...
Siamo atterrati bene, abbiamo controllato tutti i sistemi e abbiamo
immediatamente tirato fuori i manicotti in modo da poter pompare

acqua nei nostri serbatoi di propellente... nel caso avessimo dovuto
andarcene in fretta.
Tutto andava come previsto... sembrava quasi troppo bello per
essere vero. I serbatoi erano quasi pieni quando il dottor Lee e io siamo
usciti a controllare l'isolamento dei manicotti. La Tsien si trova si
trovava a circa trenta metri dalla sponda del Grande Canale. I
manicotti pescavano direttamente l ed erano ben conficcati nel
ghiaccio. Molto sottile... pericoloso camminarci sopra.
Giove era a un quarto, e avevamo cinque kilowatt di illumuiazione
appesi attorno all'astronave. Assomigliava a un albero di
Natalesplendido, riflesso sul ghiaccio...
Lee l'ha vista per primo un'enorme massa nera che veniva su dalle
profondit. Sulle prime abbiamo pensato che fosse un branco di
pesci troppo grande per un solo organismo poi ha cominciato a
spezzare il ghiaccio e a muoversi nella nostra direzione.
Assomigliava piuttosto a un enorme viluppo di alghe marine
bagnate e strisciava sul terreno. Lee corso all'astronave a prendere
una telecamera... io sono rimasto a guardare, riferendo il tutto per
radio. La cosa si muoveva cos lentamente che potevo con tutta
tranquillit passeggiarle intorno. Ero pi eccitato che spaventato.
Pensavo di sapere di quale tipo di creatura si trattasse avevo visto
foto di foreste di alghe al largo della California ma mi sbagliavo
completamente.
Avrei detto che fosse nei guai. Non aveva alcuna speranza di
sopravvivere a una temperatura di centocinquanta gradi pi bassa
rispetto a quella del suo ambiente normale. Stava congelandosi mentre
si muoveva se ne staccavano pezzettini come se fosse di vetro ma
nondimeno continuava ad avanzare verso l'astronave, una nera onda
di marea, rallentando di continuo.
Ero ancora talmente sorpreso che non riuscivo a pensare con
lucidit e quindi non potevo immaginare che cosa cercasse di fare.
Anche se si dirigeva verso la Tsien, sembrava assolutamente
innocua, simile... b, a una piccola foresta in movimento. Mi ricordo
di aver sorriso... mi faceva venire in mente la foresta di Burnham
nel Macbeth...
Poi all'improvviso ho capito quale fosse il pericolo. Bench fosse
del tutto inoffensiva, era pesante con tutto quel ghiaccio che portava
addosso, doveva pesare parecchie tonnellate, anche considerando la
scarsa gravit. E stava lentamente, penosamente arrampicandosi sul
nostro sistema d'atterraggio... le gambe cominciavano a cedere, tutto
avveniva come al rallentatore, come in un sogno... o in un incubo...
Solo quando l'astronave si mise a vacillare capii che cosa stesse cer

cando di fare la cosa... ma ormai era troppo tardi. Avremmo potuto
salvarci... se solo avessimo spento tutte le luci!
Forse era una creatura fototropa e il suo cielo biologico si
risvegliava quando la luce del sole filtrava attraverso il ghiaccio.
Oppure era come una falena attirata da una candela. Il nostro flusso
di luce doveva essere molto pi brillante di qualsiasi cosa Europa
avesse mai visto, persino dello stesso Sole...
Poi l'astronave croll. Vidi lo scafo spezzarsi, vidi formarsi una
nuvola di fiocchi di neve quando l'umidit si condens. Tutte le luci
si spensero, tranne una che ondeggiava avanti e indietro attaccata a
un cavo a un paio di metri dal suolo.
Non so cosa sia successo immediatamente dopo. Ricordo solo che
mi trovavo sotto la luce, di fianco al relitto dell'astronave, con attorno
una bella spolverata di neve fresca. Potevo vedere le mie impronte con
grande chiarezza. Devo aver corso; forse erano passati solo uno o due
minuti...
Il vegetale era in questi termini che pensavo a lui era immobile.
Mi chiesi se fosse rimasto danneggiato dall'impatto; grossi pezzi della
grandezza del braccio di un uomo si erano staccati come ramoscelli
spezzati.
Poi il tronco principale si mosse di nuovo. Si allontan dallo scafo
e cominci a strisciare verso di me. Fu allora che seppi con certezza
che la cosa era sensibile alla luce: io mi trovavo esattamente sotto la
lampada da mille watt che adesso aveva smesso di ondeggiare.
Immaginatevi una quercia meglio ancora un banano con i suoi
tronchi e le sue radici schiacciata all'infuori dalla gravit, che cerchi
di strisciare sulla terra. Giunse a cinque metri dalla luce, poi cominci
a espandersi fin quando form un cerchio perfetto attorno a me.
Probabilmente era quello il limite della sua tolleranza: il punto in cui
la fotoattrazione si tramutava in repulsione.
Dopodich non successe nulla per diversi minuti. Pensai che fosse
morto... definitivamente congelato.
Poi vidi grandi gemme formarsi sui rami. Era come osservare il film
a fotogrammi fissi di un fiore che si apre. In realt pensavo che fossero
fiori ognuno grande come la testa di un uomo.
Fragili membrane dagli splendidi colori cominciarono a dispiegarsi.
Proprio allora mi venne in mente che nessuno nessuna cosa poteva
aver visto quei colori correttamente, prima che noi portassimo le
nostre luci le nostre luci fatali in quel mondo.
Viticci, stami, che ondeggiavano trepidi... Mi avvicinai al muro
vivente che mi circondava per vedere che cosa stesse succedendo esat

tamente. Neppure allora n in qualsiasi altro momento, provai il
bench minimo timore nei confronti della creatura. Ero certo che
non avesse cattive intenzioni posto ovviamente che avesse delle
intenzioni.
C'erano decine di grandi fiori, in vari stadi dello schiudersi. Mentre
mi avvicinavo sempre di pi alla verit, mi vennero in mente le farfalle,
appena emerse dalla crisalide le ali accartocciate, ancora deboli.
Ma si stavano congelando... morendo con la stessa rapidit con cui
si formavano. Poi, una dopo l'altra, caddero gi dalle gemme natali.
Si dimenarono per un p come pesciolini tirati a secco e finalmente
compresi di che cosa si trattava. Quelle membrane non erano petali...
erano pinne, o qualcosa di equivalente. Quello era lo stadio larvale
della creatura. Probabilmente trascorre gran parte della vita
abbarbicata al fondo marino, poi manda quella progenie mobile in
cerca di nuovi territori. Proprio come i coralli degli oceani terrestri.
Mi inginocchiai per guardare pi da vicino una di quelle
creaturine. Adesso gli splendidi colori erano mutati in un marrone
scuro. Alcune delle pinnepetali si staccarono, diventando fragili
frammenti mentre congelavano. Ma si muoveva ancora debolmente e,
quando mi avvicinai, cerc di scansarsi. Mi domandai come avesse
fatto a percepire la mia presenza.
Poi notai che gli stami come li ho chiamati avevano tutti macchie di
un blu brillante alle estremit. Assomigliavano a piccoli zaffiri asteria o
alle escrescenze blu sulla valva di un pettine consapevoli della luce,
ma incapaci di formare vere immagini. Mentre osservavo, il blu brillante
svan, le gemme divennero pietre opache, normali...
Dottor Floyd, o chiunque sia in ascolto, non mi rimane pi molto
tempo; l'allarme del mio sistema di mantenimento della vita ha appena
squillato. Ma ho quasi finito.
Allora capii cosa dovevo fare. Il cavo di quella lampada da mille
watt penzolava fin quasi sul terreno. Gli diedi uno strattone e la luce
si spense in una pioggia di scintille.
Temetti che fosse troppo tardi. Per alcuni minuti non successe nulla.
Per cui andai al muro di rami intrecciati che mi circondava, e gli
diedi un caldo.
La creatura cominci lentamente a districarsi e a ritrarsi verso il
canale. La seguii per tutto il percorso fino all'acqua,
incoraggiandola con altri calci quando rallentava, percependo il
rumore dei frammenti di ghiaccio che si rompevano in continuazione
sotto i miei stivali... Mentre si avvicinava al canale, sembrava
riacquistare forza ed energia, come se sapesse che si avvicinava alla
sua dimora naturale. Mi do

mandai se sarebbe sopravvissuta per germogliare di nuovo.
Spar sotto la superfcie, lasciando alcune larve morte sulla terra
aliena. L'acqua esposta riboll per alcuni minuti prima che una crosta
di ghiaccio protettivo la riparasse dal vuoto. Poi tornai all'astronave
per vedere se c'era qualcosa da recuperare... ma di questo non voglio
parlare.
Ho solo due richieste da sottoporle, dottore. Quando il tassonomista
classificher questa creatura, spero che le dar il mio nome.
E quando la prossima astronave torner a casa, chieda loro di
riportare le nostre ossa in Cina.
Perder energia tra pochi minuti... vorrei sapere se qualcuno mi sta
ricevendo. In ogni caso, ripeter il messaggio finch potr...
Qui il professor Chang da Europa che riferisce la distruzione
dell'astronave Tsien. Siamo atterrati sulla sponda del Grande Canale
e abbiamo sistemato le nostre pompe sul bordo del ghiaccio...

28. LA PICCOLA ALBA.

Miss PRINGLE
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Ecco che arriva il Sole! Strano come sembra sorgere rapidamente, su
questo mondo dalla lenta rotazione! Certo, certo, il disco cos
piccolo che salta fuori tutt'intero all'orizzonte in un baleno... Non
che faccia molta differenza per quanto riguarda la luce: se uno non
guardasse nella sua direzione, non si accorgerebbe nemmeno che c'
un altro sole nel cielo.
Ma spero che gli europidi se ne siano accorti. Di solito ci vogliono meno
di cinque minuti prima che comincino a venire a riva dopo la Piccola
Alba. Mi chiedo se non sappiano gi che sono qui e abbiano paura...
No... dovrebbe essere tutto il contrario. Forse sono curiosi...
persin ansiosi di vedere quale strano visitatore sia giunto a
Tsienville... Preferisco sperare che sia cos...
Ecco che arrivano! Spero che i satelliti spia stiano osservando... e le
telecamere del Falco stiano riprendendo...
Con quanta lentezza si muovono! Ho paura che sar molto noioso
cercare di comunicare con loro... anche se volessero parlare con me...
Pi o meno simili alla cosa che ha rovesciato la Tsien, ma molto pi
piccole... Mi ricordano degli alberelli che camminano su una mezza
dozzina di tronchi sottili. E con centinaia di rami, che si dividono in
rametti, che a loro volta si dividono... in continuazione. Proprio come

molti dei nostri robot multiuso... quanto ci abbiamo impiegato a
renderci conto che gli umanoidi fatti a nostra imitazione erano
ridicoli e che il modo corretto di farli era con miriadi di piccoli
manipolatori! Ogni volta che inventiamo qualcosa di brillante,
scopriamo che Madre Natura ci ha gi pensato...
Come sono carini quelli piccoli... assomigliano a piccoli cespugli in
movimento. Mi chiedo come si riproducano... per gemmazione? Non
avevo visto quanto sono belli. Colorati quasi come i pesci della
barriera corallina... forse per lo stesso motivo... per accoppiarsi o
ingannare i predatori facendo finta di essere qualcos'altro...
Sono deluso. Non sembra che mi abbiano notato. Si dirigono tutti
in citt, come se un astronave in visita sia una cosa di tutti i giorni...
sono rimasti in pochi... forse funzioner... credo che possano
distinguere le vibrazioni del suono la maggior parte delle creature
marine ne capace anche se forse questa atmosfera troppo sottile
per portare la mia voce molto lontano...
FALCON... ALTOPARLANTI ESTERNI...
SALVE, MI SENTITE? Mi CHIAMO FRANK POOLE... EHM... VENGO
IN
PACE A NOME DI TUTTO IL GENERE UMANO...
Mi sento piuttosto sciocco, ma siete in grado di suggerirmi qualcosa
di meglio? E andr benissimo per la registrazioneNessuno se ne
accorge minimamente. Grandi e piccoli, strisciano tutti verso i loro
igloo. Mi chiedo che cosa faranno quando saranno l dentro... forse
dovrei seguirli. Sono sicuro che non c' alcun rischioio mi muovo
molto pi veloce di loro.
Ho appena avuto un divertente flashback. Tutte queste creature che
vanno nella stessa direzione... assomigliano ai pendolari che andavano
avanti e indietro due volte al giorno tra casa e ufficio, prima che i
sistemi elettronici lo rendessero inutile. Proviamo di nuovo, prima che
spariscano tutti... EHILA... Qui FRANK POOLE, IN VISITA DAL PIANETA
TERRA, MI SENTITE? Ti SENTO FRANK, QUI BAVE.

29.1 FANTASMI NELLA MACCHINA.

L'immediata reazione di Frank fu di assoluto stupore, seguito da una
gioia infinita. In effetti, non aveva mai pensato di riuscire a stabilire
alcun genere di contatto, sia con gli europidi sia con il monolito. Anzi,
in preda alla frustrazione, gli era persino venuta in mente la strana

idea di andare a prendere a calci il torreggiante muro d'ebano e di
gridare rabbioso: C' qualcuno in casa?
Eppure non avrebbe dovuto sentirsi cos stupito: un'intelligenza
doveva aver sicuramente controllato il suo avvicinamento da
Ganimede, permettendogli di atterrare. Avrebbe dovuto prendere
pi sul serio Ted Khan.
Dave, disse scandendo le sillabe, sei davvero tu?
Chi altri poteva essere? si chiese una parte del suo cervello. E
tuttavia non era una domanda sciocca. C'era qualcosa di stranamente
meccanico, impersonale, nella voce che giungeva dal piccolo
altoparlante sul pannello di controllo del Falcon.
S, Frank. Io sono Dave.
Ci fu una breve pausa; poi la stessa voce continu, senza cambiare
intonazione:
Ciao, Frank. Qui Hal.
** J t
Miss PRINGLE
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B Indra, Dim sono contento di aver registrato tutto, altrimenti
non mi avreste creduto...
Temo di essere ancora sotto shock. Innanzitutto, come dovrei
sentirmi nei confronti di uno che ha tentato di... anzi, che mi ha
ammazzato, anche se stato mille anni fa? Ma ora capisco che non si
poteva accusare Hal, non si poteva accusare nessuno. C' un ottimo
detto che ho trovato spesso utile: Non attribuire mai alla
malevolenza ci che semplicemente dovuto all'incompetenza.
Non posso provare rabbia nei confronti di un gruppo di
programmatori che non ho mai conosciuto e che sono morti da
secoli.
Sono contento che questo invio sia crittato, perch non so come
dovrebbe essere maneggiato, e molte cose che vi dir potrebbero
risultare assolute sciocchezze. Ho gi sofferto di un sovraccarico di
informazioni, e ho dovuto chiedere a Dave di andarsene per un p
dopo tutti i guai che ho affrontato per incontrarlo! Ma non credo di
aver offeso i suoi sentimenti, anzi, non sono nemmeno sicuro che abbia
dei sentimenti...
Che cos', allora? Ottima domanda! B, davvero Dave Bowman,
ma senza gran parte della sua umanit... simile... ah... simile a un
compendio di un libro o di un saggio tecnico. Voi sapete come un
estratto possa dare tutte le informazioni che servono... ma nessun
accenno alla personalit dell'autore? Eppure ci sono stati momenti
in

cui ho sentito chiaramente che qualcosa del vecchio Dave era ancora
presente. Non mi spingerei al punto di dire che fosse contento di
vedermi... moderatamente soddisfatto, questo si attaglia di pi...
Quanto a me, sono ancora molto confuso. Come incontrare un
vecchio amico dopo una lunga separazione e scoprire che adesso
una persona completamente diversa. B, sono trascorsi mille anni
e non riesco a figurarmi attraverso quali esperienze sia passato, anche
se ha cercato di raccontarmene alcune, come adesso vi mostrer.
E Hal... anche lui l, senz'altro. Il pi delle volte non sono in grado
di dire quale dei due mi stia parlando. Non ci sono casi di personalit
multipla negli archivi clinici? Forse si tratta di una cosa del genere.
Gli ho chiesto come sia potuto succedere tutto questo a loro due e
lui... loro... maledizione, Halman!... ha cercato di spiegarmelo. Adesso
ve lo ripeto forse in parte ho capito male, ma l'unica ipotesi valida di
cui sono in possesso.
Ovviamente il monolito nei suoi vari aspetti la chiave no, un
termine sbagliato mi pare che qualcuno una volta abbia detto che
era una specie di coltello dell'esercito svizzero, ma a livello cosmico.
Ho visto che li avete ancora, anche se la Svizzera e il suo esercito sono
scomparsi secoli fa. un coltello multiuso che pu fare un sacco di
cose. O stato programmato per farle...
In Africa, quattro milioni di anni fa, ci diede quel calcio evolutivo,
buono o cattivo che fosse. Poi il suo gemello sulla Luna ha atteso che
noi uscissimo dalla culla. Tutto ci lo avevamo gi immaginato e Dave
me lo ha confermato.
Ho detto che non ha pi molti sentimenti umani, ma ancora
curioso... vuole imparare. E che bella occasione ha avuto!
Quando il monolito di Giove lo ha assorbito non mi viene in mente
una definizione migliore ha ottenuto pi di quanto si aspettasse.
Bench lo abbia usato all'apparenza come esemplare catturato e come
sonda per indagare sulla Terra anche Dave lo ha usato a sua volta. Con
l'aiuto di Hal chi potrebbe capire un supercomputer meglio di un altro
supercomputer? ha esplorato i propri ricordi e ha cercato di trovare
uno scopo.
Ora, abbiamo qui qualcosa cui molto difficile credere. Il monolito
una macchina dalla poterla inimmaginabile guardate solo quello
che ha fatto a Giove! ma non altro. Opera in automatico; non ha
consapevolezza. Mi ricordo che una volta mi venne in mente di andare a
prendere a calci la Grande Muraglia e di urlare: C' qualcuno in
casa? E la risposta corretta avrebbe dovuto essere: nessuno, tranne
Dave e Hal...

Peggio ancora, alcuni dei suoi sistemi potrebbero aver cominciato a
funzionare male; Dave suggerisce persino che, a conti fatti, stia
diventando stupido! Forse lo hanno lasciato solo per troppo tempo
ora di fare il tagliando.
E pensa che il monolito abbia sbagliato a valutare almeno in un caso.
Forse anche questa non l'espressione esatta... magari potrebbe
avere considerato attentamente e deliberatamente...
In ogni caso, ... b, davvero spaventoso e terrificante nelle sue
implicazioni. Fortunatamente posso mostrarvelo, quindi potete
giudicare voi. S, anche se accadde un migliaio di anni fa, quando la
Leonov esegu la seconda missione su Giove! E nessuno ci ha mai
pensato, per tutto questo tempo...
Sono molto contento che mi abbiate adattato una calotta cerebrale.
stata certamente preziosissima non riesco a immaginare di vivere
senza di essa ma adesso sta facendo un lavoretto per il quale non era
stata affatto progettata. E lo sta facendo piuttosto bene.
Halman ci ha impiegato dieci minuti a capire come funzionasse e ha
stabilito un'interfaccia. Ora abbiamo un contatto puramente mentale
il che rappresenta una grande tensione per me, credetemi Devo
chiedere in continuazione che rallentino e che utilizzino un
linguaggio da bambini. O dovrei dire un modo di pensare da
bambini...
Non so come andr a finire. una registrazione vecchia di mille anni
dell'esperienza di Dave, immagazzinata in qualche modo
nell'immane memoria del monolito, poi recuperata da Dave e immessa
nella mia calotta cerebrale non chiedetemi come e infine trasferita
via radio a voi dalla Centrale di Ganimede. Uff! Spero che non vi
venga un'emicrania mentre la caricate.
Tornando a Dave Bowman su Giove, nei primi anni del XXI secolo...

30. PAESAGGIO DI SCHIUMA.

II viticcio di forza magnetica lungo un milione di chilometri, le
improvvise esplosioni di onde radio, i geyser di plasma elettrificato
pi grandi del pianeta Terra gli apparivano reali e chiaramente
visibili, esattamente come le nuvole che avvolgevano il pianeta in una
sinfonia di molteplici sfumature. Era in grado di capire il complesso
modello delle loro interazioni e si rese conto che Giove era molto
pi fantastico di quanto chiunque potesse immaginare.
Anche mentre cadeva attraverso il cuore ruggente della Grande
Macchia Rossa, con i lampi della tempesta vasta quanto un continen


te che gli esplodevano attorno, lui comprese perch era durato secoli,
bench fosse fatto di gas molto meno pesanti di quelli che formavano
gli uragani della Terra.
D sottile sibilo del vento d'idrogeno si spense a poco a poco mentre
affondava nelle profondit pi tranquille e un nevischio di cerei fiocchi
di neve alcuni si erano gi agglomerati in montagne a malapena
palpabili di schiuma di idrocarburi cadeva dalle quote pi alte. Faceva
abbastanza caldo da permettere l'esistenza di acqua allo stato liquido,
ma non c'erano oceani; quell'ambiente fatto esclusivamente di gas era
troppo lieve per sopportarli.
Scese attraverso strati di nuvole, fin quando entr in una zona di tale
chiarezza che persino con la sola vista umana avrebbe potuto
distinguere un'area di pi di mille chilometri di diametro. Era solo un
piccolo vortice nel pi ampio cerchio della Grande Macchia Rossa; e
conteneva un segreto a cui l'uomo aveva pensato a lungo, ma che non
era mai riuscito a provare.
C'erano miriadi di piccole nuvole nettamente conformate che
costeggiavano le colline ai piedi delle montagne di schiuma alla deriva,
tutte pi o meno delle stesse dimensioni e tutte chiazzate di macchie
rosse e marroni. Erano piccole solo se paragonate alla dimensione
extraumana di quanto le circondava; la pi piccola avrebbe coperto
una citt di notevole vastit.
Erano chiaramente vive, perch si muovevano con lenta decisione
lungo i fianchi delle montagne volanti, spargendosi sui loro pendii come
colossali pecore. E si chiamavano reciprocamente nella frequenza del
metro, le voci radio deboli ma chiare sullo sfondo delle scosse e degli
scricchiolii di Giove.
Nulla di meno che sacche di gas viventi, galleggiavano nella stretta
zona tra le alture gelide e le profondit brucianti. Stretta, s... ma di
gran lunga pi ampia di tutta la biosfera della Terra.
Non erano sole. C'erano altre creature che si muovevano
rapidamente tra di esse, cos piccole che avrebbero potuto facilmente
sfuggire alla vista. Alcune di esse assomigliavano in modo quasi
soprannaturale ai velivoli terrestri ed erano pi o meno delle stesse
dimensioni. Ma anch'esse erano vive forse predatori, forse parassiti,
forse persino pastori.
Tutto un nuovo capitolo dell'evoluzione, altrettanto aliena di quella
che aveva fatto capolino su Europa, si apriva davanti a lui. C'erano
torpedini spinte da getti, come i calamari degli oceani terrestri, che
davano la caccia alle enormi sacche di gas divorandole. Ma le sacche
non erano prive di difese; alcune di esse si opponevano con fulmini e

con tentacoli artigliati, simili a seghe a catena lunghe chilometri.
C'erano forme ancora pi strane che sfruttavano quasi ogni
possibilit di geometria: insoliti aquiloni trasparenti, tetraedri, sfere,
poliedri, viluppi di nastri arrotolati... Gigantesco plancton
dell'atmosfera di Giove, erano progettate per fluttuare come sottili
ragnatele nelle correnti ascensionali, fin quando avessero vissuto il
tempo sufficiente a riprodursi; poi sarebbero state ricacciate nelle
profondit per essere carbonizzate e riciclate in una nuova
generazione.
Stava esplorando un mondo grande pi di cento volte la Terra e, bench
avesse visto molte meraviglie, non c'erano segni d'intelligenza. Le voci
radio delle grandi sacche portavano solo semplici messaggi di
avvertimento o di timore. Persino i cacciatori, da cui ci si sarebbe
potuto aspettare un grado pi alto di sviluppo e organizzazione, erano
simili agli squali degli oceani terrestri... automi privi d'intelligenza.
E, nonostante la vastit e la novit stupefacenti, la biosfera di Giove
era un mondo fragile, un luogo di brume e schiuma, di delicati fili di
seta e tessuti sottili come carta nati dalla continua nevicata di sostanze
petrolchimiche formate dai lampi dell'atmosfera superiore.
Pochi di quegli insiemi erano pi sostanziosi di una bolla di sapone;
il pi debole dei carnivori terrestri avrebbe potuto facilmente fare a
pezzi i predatori pi spaventosi di quell'ambiente.
Come Europa, ma su scala assai pi vasta, Giove era un vicolo cieco
evolutivo. La consapevolezza non vi sarebbe mai apparsa; e anche se
fosse apparsa, sarebbe stata destinata a un'esistenza stentata. Forse
avrebbe potuto svilupparsi una cultura essenzialmente aerea, ma in
un ambiente in cui il fuoco non aveva posto e i solidi quasi non
esistevano, non avrebbe raggiunto nemmeno l'et della pietra.

31. NURSERY.

Miss PRINGLE
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Indra, Dim... b, spero che vi sia giunto in buono stato... ancora non
riesco a crederci. Tutte quelle straordinarie creature avremmo
dovuto rilevare le loro voci radio, anche se non potevamo capirle!
spazzate via in un istante, in modo che Giove potesse diventare un
sole.
E adesso siamo in grado di comprenderne il perch. Era per dare agli
europidi la loro possibilit. Che logica spietata: l'intelligenza l'unica
cosa che conta? Prevedo lunghe discussioni con Ted Khan su questo...
La domanda successiva : riusciranno gli europidi a fare il salto di

qualit... o rimarranno bloccati per sempre nell'asilo infantile... ma
nemmeno... nella nursery? Bench un migliaio di anni sia un periodo
molto breve, ci si potrebbe aspettare un lieve progresso ma, secondo
Dave, sono esattamente gli stessi di quando lasciarono il mare. Forse
questo il guaio; hanno ancora un piede o un ramo! nell'acqua.
Ed ecco un'altra cosa su cui ci siamo completamente sbagliati.
Pensavamo che tornassero in acqua a dormire. Invece
esattamente il contrario ci tornano per mangiare e dormono
quando vengono a terra! Come si poteva capire dalla loro
conformazione quell'intrico di rami si cibano di plancton...
Ho chiesto a Dave: E gli igloo che hanno costruito? Non sono un
progresso tecnologico? E lui ha detto: Nemmeno per sogno... sono
adattamenti delle strutture che costruiscono sul fondo marino per
proteggersi dai diversi predatori... in particolare una specie di tappeto
volante, grande come un campo di calcio...
Ma c' un ambito in cui hanno dimostrato di avere iniziativa
persino creativit. Sono affascinati dai metalli, presumibilmente
perch non esistono allo stato puro nell'oceano. Ecco perch hanno
fatto a pezzi la Tsien la stessa cosa accaduta alle varie sonde scese
sul loro territorio.
Cosa ne fanno del rame, del berillio e del titanio che raccolgono?
Nulla di utile, temo. Li portano tutti insieme in un posto, in un
mucchio fantastico che continuano a modificare. Potrebbero essere
sul punto di sviluppare un senso estetico... ho visto di peggio al
museo di arte moderna... Ma ho elaborato un'altra teoria... avete
mai sentito parlare dei culti del cargo? Durante il XX secolo, alcune
trib molto primitive ancora esistenti costruivano imitazioni di
aerei con il bamb, nella speranza di attirare i grandi uccelli del cielo
che di tanto in tanto portavano loro doni meravigliosi. Forse gli
europidi la pensano allo stesso modo.
E adesso quella domanda che continuate a farmi... Che cos' Dave?
E in che modo lui e Hal sono diventati qualunque cosa siano ora?
La risposta pi rapida , ovviamente, che siano entrambi
emulazioni... simulazioni... nella gigantesca memoria del monolito. Per
la maggior parte del tempo sono disattivati; quando l'ho chiesto a
Dave, ha detto di essere rimasto sveglio sono parole sue in tutto
solo per cinquant'anni sui mille trascorsi dalla sua... hum...
metamorfosi.
Quando gli ho chiesto se gli dispiacesse quell'assorbimento della sua
vita nel monolito, ha detto: Perch dovrei dispiacermi? Eseguo alla
perfezione le mie funzioni. S, assomiglia proprio ad Hal! Ma credo
che fosse Dave... se adesso c' ancora qualche differenza.

Vi ricordate quell'analogia del coltello dell'esercito svizzero?
Halman una delle miriadi di componenti di questo coltello cosmico.
Ma non uno strumento completamente passivo quando sveglio,
ha una certa autonomia, una certa indipendenza presumibilmente
entro i limiti stabiliti dal controllo opprimente del monolito. Nel corso
dei secoli, stato utilizzato come una specie di sonda intelligente per
esaminare Giove come avete appena constatato , Ganimede e anche
la Terra. Il che conferma quei misteriosi eventi in Florida, riferiti
dall'ex ragazza di Dave e dall'infermiera che si occupava della
madre, pochi istanti prima della sua morte... come anche gli incontri
ad Anubis City.
E spiega anche un altro mistero. Ho chiesto a Dave in tutta
franchezza: Perch mi hanno permesso di atterrare su Europa,
quando per secoli tutti gli altri sono stati dirottati? Mi aspettavo che lo
facessero anche con me!
La risposta ridicolmente semplice. H monolito usa Dave Halman di
tanto in tanto per tenerci d'occhio. Dave sapeva tutto del mio
recupero ha visto persino alcune interviste che ho rilasciato ai media
sulla Terra e su Ganimede. Devo dire che sono un p offeso che non
abbia cercato di mettersi in contatto con me! Ma almeno mi ha dato il
benvenuto quando sono arrivato...
Dim ho ancora quarantott'ore prima che il Falcon parta con o
senza di me! Non penso che le sfrutter tutte, ora che mi sono messo
in contatto con Halman; possiamo metterci in contatto direttamente
da Anubis... se lo vuoi fare.
E sono ansioso di tornare al Grandimede il pi presto possibile. Il
Falcon un bel velivolo, ma i servizi igienici potrebbero essere
migliorati... l dentro comincia a esserci cattivo odore e ho una gran
voglia di farmi una doccia.
Non vedo l'ora di rivedervi e soprattutto Ted Khan. Abbiamo un
sacco di cose su cui discutere, prima che ritorni sulla Terra.
STORE
TRASMETTERE
PARTE V
CONCLUSION
E
Faticare per quel che sar
non serve all'errore di base;
ci piove dentro al mare,
eppure sa di sale.
(A.E. HOUSMAN, MORE POEMS)

32. UN GENTILUOMO TRANQUILLO.

Nell'insieme, erano stati tre decenni interessanti ma privi di eventi,
scanditi dalle gioie e dai dolori che il Tempo e il Destino riservano a
tutto il genere umano.
La pi grande di queste gioie era arrivata del tutto inaspettata; anzi,
prima di lasciare la Terra alla volta di Ganimede, Poole avrebbe
considerato assurda persino la sola idea.
C' molta verit nel detto secondo il quale l'assenza acuisce il
desiderio. Quando lui e Indra Wallace si rividero, scoprirono che,
nonostante le punzecchiature e gli occasionali disaccordi, erano pi
vicini di quanto immaginassero. Da cosa nasce cosa compresi, con
loro reciproca felicit, Dawn Wallace e Martin Poole.
Era piuttosto tardi per cominciare una vita di famiglia a parte quella
questioncina di un migliaio di anni e il professor Anderson li aveva
avvertiti che forse non sarebbe stato possibile. O peggio ancora...
Lei pi fortunato di quanto possa immaginare, disse a Poole. Il
danno da irradiazione era sorprendentemente esiguo e siamo stati in
grado di eseguire tutte le correzioni essenziali dal suo DNA intatto.
Ma fin quando non faremo altri test, non le posso promettere la
completezza genetica. Quindi si diverta... ma non metta su famiglia
fin quando non glielo dir io.
I test erano stati lunghi e tediosi, e come Anderson aveva temuto, si
erano rese necessarie altre correzioni. C'era stato un grave intoppo
qualcosa che non avrebbe mai potuto vivere, nemmeno se le fosse stato
concesso di superare le prime settimane dal momento del
concepimento tuttavia Martin e Dawn erano perfetti, con il loro
numero giusto di teste, braccia e gambe. Erano anche belli e
intelligenti e riuscivano a stento a evitare di essere troppo coccolati
dai loro genitori perdutamente innamorati, che peraltro rimasero
ottimi amici anche

quando, quindici anni pi tardi, decisero di riprendersi la libert di
un tempo. Grazie al loro Quoziente di Conseguimento Sociale,
potevano godere del permesso anzi, erano stati addirittura
incoraggiati di avere un altro figlio, ma decisero di non mettere
ulteriormente alla prova la loro stupefacente buona sorte.
Una tragedia aveva gettato un'ombra sulla vita personale di Poole
durante questo periodo e ovviamente aveva addolorato l'intera
comunit del sistema solare. Il capitano Chandler e tutto il suo
equipaggio erano rimasti uccisi quando il nucleo di una cometa che
stavano perlustrando era esploso all'improvviso, distruggendo il
Goliath in modo cos completo che vennero localizzati solo pochi
frammenti. Esplosioni del genere provocate da reazioni di molecole
instabili attive a temperature molto basse erano un pericolo ben noto
ai cacciatori di comete, e Chandler ne aveva incontrate diverse
nella sua carriera. Nessuno avrebbe mai saputo in quali precise
circostanze un uomo della sua esperienza avesse potuto lasciarsi
cogliere di sorpresa.
Poole sent molto la mancanza di Chandler; aveva avuto un ruolo
unico nella sua vita e nessuno avrebbe potuto sostituirlo nessuno,
tranne Dave Bowman, con il quale aveva condiviso un'avventura
altrettanto straordinaria. Avevano progettato pi volte di tornare
insieme nello spazio, magari arrivando fino alla Nuvola di Oort con i
suoi misteri impenetrabili e la sua riserva di ghiaccio lontana ma
inesauribile. Tuttavia, i reciproci impegni avevano sempre
sconvolto i loro piani, quindi si trattava di un desiderio riservato a
un futuro che non sarebbe mai esistito.
Ma Poole era riuscito a ottenere un altro scopo da tempo desiderato
nonostante le prescrizioni del medico. Era stato sulla Terra e quel
viaggio gli era bastato e avanzato.
Il veicolo a bordo del quale aveva viaggiato appariva quasi identico
alle sedie a rotelle usate dai paraplegici pi abbienti della sua epoca.
Era dotato di propulsione e aveva pneumatici ad aria in grado di
percorrere superfici ragionevolmente lisce. Ma poteva anche volare
a un'altitudine di circa venti centimetri su un cuscino d'aria creato da
un insieme di ventilatori piccoli ma potentissimi. A Poole parve
sorprendente che una tecnologia cos primitiva fosse ancora in uso,
ma i congegni a inerzia controllata erano troppo ingombranti per
applicazioni di cos poco conto.
Seduto comodamente nella sua sedia a cuscino d'aria, si era a
malapena accorto dell'aumento di peso mentre scendeva nel cuore
dell'Africa. Bench avesse notato una certa difficolt di
respirazione, ne aveva provate di ben peggiori durante il suo
addestramento da astro

nauta. Ma quella a cui non era preparato era la vampata di calore da
forno che lo aveva colpito appena era scivolato fuori dal gigantesco
cilindro proteso verso il cielo che rappresentava la base della Torre.
Eppure era ancora mattina: come sarebbe stato e mezzogiorno?
Si era appena abituato al calore quando il suo odorato venne assalito.
Miriadi di odori non sgradevoli, ma tutti poco noti richiamarono la
sua attenzione. Chiuse gli occhi per alcuni minuti nel tentativo di non
sovraccaricare i suoi circuiti di input.
Prima di decidersi ad aprirli di nuovo, sent qualcosa di grosso e
umido toccargli la base del collo.
Saluti Elizabeth, disse la sua guida, un giovanotto tarchiato
abbigliato nel tradizionale costume del Grande Cacciatore Bianco, di
gran lunga troppo elegante per servire a qualche scopo. incaricata
del benvenuto ufficiale.
Poole piroett sulla sua sedia e si ritrov a fissare gli occhi
appassionati di un'elefantina.
Ciao, Elizabeth, rispose piuttosto a bassa voce. Elizabeth lev la
proboscide in segno di saluto ed emise un suono che di solito non si
sente tra persone beneducate, bench Poole fosse sicuro che avesse le
migliori intenzioni.
Nel complesso, pass meno di un'ora sul pianeta Terra, costeggiando
il bordo di una giungla i cui alberi striminziti non reggevano il confronto
con quelli di Skyland e incontrando gran parte della fauna locale. Le
sue guide si scusarono per l'eccessiva confidenza dei leoni, ormai
rovinati dai turisti ma l'espressione poco rassicurante dei coccodrilli
compens pi che largamente il loro atteggiamento; qui la natura era
ancora selvaggia e immutata.
Prima di tornare alla Torre, Poole si arrischi a fare alcuni passi
lontano dalla sua sedia a cuscino d'aria. Si rendeva conto benissimo che
sarebbe equivalso a gravare la schiena del proprio peso, ma non gli
parve impossibile, e non si sarebbe mai perdonato di non averci
provato.
Non fu una buona idea; forse avrebbe dovuto provarci in un clima
pi fresco. Dopo non pi di una dozzina di passi, fu ben contento di
sprofondare di nuovo nell'accogliente grembo della sua poltrona.
Basta cos, disse con un filo di voce. Torniamo alla Torre.
Mentre scivolava nella sala dell'ascensore, not un cartello di cui
non si era accorto nell'eccitazione dell'arrivo. Diceva:
BENVENUTI IN AFRICA!
La salvezza del mondo nei territori selvaggi.
HENRY DAVID THOREAU (18171862)

Constatato l'interesse di Poole, la guida chiese: Lo conosceva?
Era il genere di domanda che Poole aveva udito anche troppo spesso
e al momento non si sent pronto ad affrontarla.
Non mi pare, rispose con un filo di voce, mentre i portelloni si
chiudevano dietro di loro, escludendoli da ogni veduta, profumo o
suono della sede pi antica del genere umano
II safari in verticale aveva soddisfatto il suo bisogno di visitare la Terra
e fece del suo meglio per ignorare i vari dolori e disturbi che gli erano
venuti laggi quando fu di ritorno nel suo appartamento al Livello
10.000 una sistemazione di prestigio, persino in quella societ
democratica. Tuttavia Indra rimase leggermente scioccata dal suo
aspetto e gli ordin di mettersi subito a letto.
Proprio come Anteo... ma al contrario! borbott cupa.
Chi? domand Poole; a volte l'erudizione di sua moglie era un p
opprimente, ma aveva deciso che non valeva la pena di farsi venire un
complesso d'inferiorit.
il figlio di Gea, dea della Terra. cole lott con lui... ma ogni volta
che veniva scaraventato a terra, Anteo rinnovava le proprie forze.
E chi ha vinto?
cole, ovviamente... tenendo in aria Anteo, in modo che mammina
non potesse ricaricargli le batterie.
B, sono sicuro che non ci metter molto a ricaricare le mie. E ho
imparato una lezione. Se non faccio pi ginnastica, potrei essere
costretto a trasferirmi al livello di gravit lunare.
I buoni propositi di Poole durarono un mese intero: ogni mattina
faceva una corroborante passeggiata di cinque chilometri, scegliendo
ogni giorno un livello diverso della Torre Africana. Alcuni piani erano
ancora vuoti e facevano venire in mente deserti di metallo che
probabilmente non sarebbero mai stati riempiti, ma altri erano stati
dotati di giardini e nel corso dei secoli si erano sviluppati in una
sbalorditiva variet di stili architettonici. Molti avevano preso a prestito
da culture ed epoche del passato; altri ammiccavano a tempi futuri che
Poole non intendeva affatto visitare. Almeno non correva il pericolo di
annoiarsi e in molte sue passeggiate era accompagnato, a rispettosa
distanza, da gruppetti di simpatici bambini. Poche volte erano capaci
di stare al suo passo.
Un giorno, mentre Poole stava passeggiando lungo una convincente,
anche se scarsamente popolata, imitazione degli Champs Elyses,
all'improvviso scorse un viso familiare.
Danil! esclam.
L'altro fece fnta di niente, anche quando Poole lo chiam di nuovo,
quasi urlando.

Non ti ricordi di me?
Danii e ora che lo aveva raggiunto, Poole non aveva pi il minimo
dubbio sulla sua identit apparve sinceramente perplesso.
Mi scusi, rispose. Lei il comandante Poole, certo. Ma sono
sicuro che non ci siamo mai conosciuti prima.
Ora fu la volta di Poole a sentirsi imbarazzato.
Che stupido sono, si scus. Devo averla presa per qualcun altro.
Buona giornata.
Fu contento di quell'incontro e si rallegr che Danil fosse tornato in
seno alla societ. Che avesse ammazzato qualcuno con una scusa o si
fosse dimenticato di restituire in tempo un libro alla biblioteca, ormai
non era pi una preoccupazione per il suo ex datore di lavoro; i conti
tornavano, il debito era stato pagato. Bench Poole a volte sentisse la
mancanza dei film di guardie e ladri che lo avevano tanto divertito
nella sua giovent, ormai si era abituato ad accettare la teoria in voga
in quel momento: un eccessivo interesse per i comportamenti patologici
era patologico di per s.
Con l'aiuto di Miss Pringle, Modello HI, Poole era riuscito a
programmare la propria vita in modo che ci fossero di tanto in tanto dei
momenti liberi in cui potesse sistemare la sua calotta cerebrale sulla
Ricerca Casuale e perlustrare le sue aree di interesse. Al di fuori della
famiglia, il suo interesse principale era rivolto ancora alle lune di
GioveLucifero, in particolar modo perch era riconosciuto come il
massimo esperto sull'argomento ed era membro permanente della
Commissione Europa.
La Commissione era stata creata quasi mille anni prima per riflettere
su cosa posto che ci fosse una cosa da fare si potesse e dovesse fare
del misterioso satellite. Con il passare dei secoli aveva raccolto
un'enorme quantit di informazioni, a partire dalle circumnavigazioni
del Voyager del 1979 e dalla prima accurata ispezione della sonda
Galileo partita nel 1996 esattamente l'anno di nascita di Poole e
giunta in orbita nel 1997.
Come molte organizzazioni di lunga data, la Commissione Europa si
era lentamente fossilizzata e ora si riuniva solo quando c'erano nuovi
sviluppi. Era stata svegliata di soprassalto dalla riapparizione di
Halman e aveva nominato una nuova ed energica presidentessa, il cui
primo atto era stato quello di cooptare Poole.
Poole si rallegr di far parte della Commissione, bench avesse poco
da offrire che non fosse gi stato registrato. Ovviamente era suo
dovere rendersi disponibile e oltretutto gli offriva una posizione
ufficiale di cui altrimenti sarebbe stato privo. In precedenza il suo
status era simile a quello che un tempo veniva definito come "bene
nazio
.

naie" e che lui trovava alquanto imbarazzante. Sebbene fosse felice di
essere mantenuto nel lusso da un mondo ben pi ricco di quanto tutti i
sogni di epoche precedenti e devastate dalle guerre potessero avere
mai immaginato, provava il bisogno di offrire una giustificazione alla
propria esistenza.
Provava anche un altro bisogno, che confessava raramente persino a
se stesso. Halman gli aveva parlato, anche se solo brevemente, durante
il loro strano incontro di vent'anni prima. Poole era certo che
avrebbe potuto facilmente farlo di nuovo, se avesse voluto. Non lo
interessavano pi i contatti con gli umani? Sperava che non fosse cos;
eppure quello avrebbe potuto essere il motivo del suo silenzio.
Era spesso in contatto con Ted Khan sempre attivo e battagliero e
attualmente rappresentante della Commissione Europa su Ganimede.
Da quando Poole era tornato sulla Terra, Khan aveva cercato invano
di aprire un canale di comunicazione con Bowman. Non riusciva a
capire come mai i suoi lunghi elenchi di importanti domande su
argomenti di vitale interesse filosofico e storico non avessero
ottenuto nemmeno una breve risposta.
Forse che il monolito tiene talmente impegnato il tuo amico
Halman da non poter parlare con me? si era lamentato con Poole.
E, in ogni caso, che cosa ne fa del suo tempo?
Era una domanda molto sensata; e la risposta venne, come un
fulmine a ciel sereno, dallo stesso Bowman, tramite una
normalissima chiamata al videofono.

33. CONTATTO.

Ciao, Frank. Sono Dave. Ho un messaggio importantissimo per te.
Immagino che in questo momento tu sia nella tua suite nella Torre
Africana. Se sei l, ti prego di identificarti comunicando il nome del
nostro insegnante di meccanica orbitale. Aspetter sessanta secondi e,
se non ci sar risposta, riprover esattamente tra un'ora.
Quel minuto bast appena a Poole per riprendersi dallo shock.
Prov una rapida sensazione di piacere, mista a stupore, prima che
un'altra emozione prendesse il sopravvento. Per quanto fosse contento
di sentire di nuovo Bowman, l'espressione "messaggio
importantissimo" suonava decisamente sinistra.
Ma almeno aveva avuto la fortuna, si disse Poole, di sentirsi chiedere
uno dei pochi nomi che riuscisse a ricordare. Chi poteva scordare
uno scozzese con un accento di Glasgow talmente marcato che ci ave

vano messo una settimana a capirlo? Ma era stato un brillante
insegnante, dopo che erano riusciti a capire quello che diceva.
Dottor Gregory McVitty.
Riconosciuto. Ora per piacere commuta sul ricevitore della tua
calotta cerebrale. Ci vorranno tre minuti per trasmetterti questo
messaggio. Non cercare di controllarlo. User una compressione di
uno a dieci. Aspetter due minuti prima di cominciare.
Come riesce a farlo? si chiese Poole. GioveLucifero era attualmente a
una distanza di cinquanta minuti luce, perci doveva aver lasciato quel
messaggio almeno un'ora prima. Forse lo aveva mandato con una
qualche entit intelligente in un pacco con tanto di indirizzo
sull'unidirezionale GanimedeTerra, ma sarebbe stato troppo banale
per Halman, considerate le risorse che sembrava avere a disposizione
all'interno del monolito.
L'indicatore sulla Scatola Cerebrale stava lampeggiando. D messaggio
era in arrivo.
Alla compressione utilizzata da Halman, Poole avrebbe impiegato
mezz'ora ad assorbire il messaggio in tempo reale. Ma gli ci vollero
solo dieci minuti per capire che la sua pacifica vita quotidiana era
giunta improvvisamente alla fine.

34. SENTENZA.

Era molto difficile mantenere un segreto in un mondo di
comunicazioni universali e istantanee. Si trattava di una questione,
decise subito Poole, da discutere in privato.
La Commissione Europa aveva borbottato, ma tutti i membri si erano
riuniti nel suo appartamento. Ce n'erano sette numero fortunato,
indubbiamente suggerito dalle fasi della Luna, che aveva sempre
affascinato l'umanit. Era la prima volta che Poole incontrava di
persona tre dei membri della Commissione, anche se a quel punto li
conosceva tutti pi a fondo di quanto sarebbe stato possibile in una
vita in cui non fosse esistita la calotta cerebrale.
Presidentessa Oconnor, membri della Commissione... vorrei dire
poche parole... solo poche, prometto!... prima di comunicarvi il
messaggio ricevuto da Europa. Ed una cosa che preferisco fare a
parole; pi naturale per me... Temo che non sar mai
perfettamente a mio agio con il trasferimento mentale diretto.
Come tutti voi sapete, Dave Bowman e Hal sono stati
immagazzinati come emulazioni nel monolito su Europa.
All'apparenza non

scarta mai uno strumento che si sia dimostrato utile, e di tanto in tanto
attiva Halman per dare un'occhiata ai nostri affari... quando
cominciano a interessarlo. Ho il sospetto che il mio arrivo deve
averlo interessato, o forse me ne sto compiacendo tutto da solo!
Ma Halman non soltanto uno strumento passivo. La componente
Dave ha ancora qualcosa della sua origine umana persino emozioni.
E siccome siamo stati addestrati insieme abbiamo condiviso
pressoch tutto per anni pare che trovi pi facile comunicare con
me che con chiunque altro. Mi piacerebbe pensare che sia felice di
farlo, ma forse un aggettivo troppo forte...
anche curioso, indiscreto e forse un p risentito per il modo in
cui stato scelto, come se fosse un esemplare di fauna terrestre,
anche se probabilmente siamo considerati tutti tali dal punto di
vista dell'intelligenza che ha creato il monolito.
E dov' quella intelligenza, adesso? Pare che Halman conosca la
risposta, ed agghiacciante.
Come abbiamo sempre sospettato, il monolito fa parte di una rete
galattica di qualche tipo. E il Nodo pi vicino il controllore del
monolito, o l'immediato superiore distante 450 anniluce.
Troppo vicino per star tranquilli! Ci significa che il rapporto su di
noi e sui nostri affari che stato trasmesso nei primi anni del XXI
secolo stato ricevuto mezzo millennio fa. Se il... diciamo il
supervisore del monolito avesse risposto subito, qualsiasi ulteriore
istruzione dovrebbe arrivare adesso.
Ed proprio quello che sembra stia succedendo. Nei giorni scorsi,
il monolito ha ricevuto una serie continua di messaggi, e ha preparato
nuovi programmi, presumibilmente in accordo con quanto gli
stato ordinato.
Sfortunatamente Halman pu solo tirare a indovinare sulla natura di
quelle istruzioni. Come capirete quando vi sarete collegati a questa
tavoletta, ha un accesso limitato a molti dei circuiti e delle banche dati del
monolito, e pu anche effettuare una specie di dialogo con lui. Se questo
il termine esatto dal momento che ci vogliono due persone! Ancora
non riesco a credere che il monolito, con tutta la sua potenza, non
possegga la consapevolezza anzi, non sappia nemmeno che esista!
Halman ha meditato su questo problema per un migliaio di anni, a
intervalli, ed giunto alla stessa risposta a cui giunta la maggior parte
di noi. Ma la sua conclusione deve sicuramente aver pi peso, a
causa della sua conoscenza intima.
Scusate! Non volevo fare una battuta... ma come potremmo
chiamarla altrimenti?

Qualunque cosa si sia presa la briga di crearci o perlomeno di
armeggiare con le menti e i geni dei nostri antenati sta per decidere la
prossima mossa. E Halman pessimista. No... ho esagerato un p.
Diciamo che non vede molte possibilit, ma attualmente un
osservatore troppo distaccato per preoccuparsi indebitamente. Il
futuro la sopravvivenza! della razza umana non molto pi di un
interessante problema per lui, ma vuole darci una mano.
Poole smise improvvisamente di parlare, cogliendo di sorpresa il
pubblico attento.
Strano. Ho appena avuto uno sbalorditivo flashback... sono sicuro
che spieghi quello che sta succedendo. Vi prego di avere pazienza...
Bave e io camminavamo insieme un giorno, lungo la spiaggia di
Cape Kennedy, poche settimane prima del lancio, quando notammo
un grosso scarabeo sulla sabbia. Come capita spesso, era caduto sul
dorso e stava agitando le zampette in aria, cercando di rimettersi a
pancia in gi.
Io lo ignorai eravamo impegnati in una complessa discussione
tecnica ma Dave no. Si fece da parte e, stando molto attento, con la
scarpa lo rimise in piedi. Mentre volava via io dissi: "Sei sicuro che sia
stata una buona idea? Ora se ne andr a sgranocchiare gli adorati
crisantemi di qualcuno". E lui rispose: "Forse hai ragione. Ma mi
piacerebbe concedergli il beneficio del dubbio".
Vogliate scusarmi... avevo promesso di dire solo poche parole. Ma
sono molto contento di aver ricordato quell'episodio: credo che metta
il messaggio di Hal nella sua giusta prospettiva. Sta concedendo alla
razza umana il beneficio del dubbio...
Ora vi prego di controllare le vostre calotte cerebrali. una
registrazione ad alta densit, in cima alla banda dell'ultravioletto,
Canale 110. Mettetevi comodi, ma assicuratevi di vedere bene.
Cominciamo...

35. CONSIGLIO DI GUERRA.

Nessuno chiese di rivederlo. Una volta era sufficiente.
Ci fu un attimo di silenzio quando fin il playback: poi la dottoressa
Oconnor si tolse la calotta cerebrale, si massaggi il cranio luccicante
e disse lentamente:
Lei mi ha insegnato un'espressione della sua epoca che mi sembra
molto appropriata adesso. Questo un bel pastccio.
Ma solo Bowman Halman conosce i componenti, aggiunse
uno dei membri della Commissione. Capisce davvero le operazioni

di qualcosa di cos complesso come il monolito? O questo scenario
un prodotto della sua immaginazione?
Non penso che abbia molta immaginazione, obiett la dottoressa
Oconnor. E tutto corrisponde perfettamente. In particolare il
riferimento a Nova Scorpio. Credevamo che fosse un incidente; in
realt era una... sentenza.
Prima Giove... adesso Scorpio, s'intromise il dottor Kraussman, il
noto fisico considerato da tutti come la reincarnazione del leggendario
Einstein. Correva voce che vi avesse contribuito anche un piccolo
intervento di chinirgia plastica. Chi sar il prossimo?
Abbiamo sempre pensato, ribad la presidentessa, che i TMA ci
controllassero. Si ferm un istante, poi aggiunse rattristata: Che
incredibile... che spaventosamente incredibile sfortuna che il rapporto
finale sia partito proprio dopo il peggior periodo della storia
dell'umanit!
Ci fu un altro silenzio. Tutti sapevano che il XX secolo era stato
spesso etichettato come il secolo della tortura.
Poole ascolt senza interrompere, aspettando che emergesse
qualche accordo. Non era la prima volta che veniva colpito dalla
qualit di quella Commissione. Nessuno cercava di dimostrare la
propria teoria preferita, di prevalere su argomenti di discussione o di
insufflarsi l'ego: non pot fare a meno di notare il contrasto con le
discussioni spesso troppo accese e vane che gli era capitato di
ascoltare ai suoi tempi tra tecnici e amministratori dell'Agenzia
Spaziale, tra membri del Congresso e dirigenti d'industria.
S, la razza umana era indubbiamente migliorata. Non solo la calotta
cerebrale aveva contribuito a eliminare gli indesiderati, ma aveva
aumentato enormemente l'efficacia dell'istruzione. Eppure non tutto
era all'attivo: c'erano pochi personaggi degni di essere ricordati in
quella societ. Al momento riusc a pensare solo a quattro: Indra, il
capitano Chandler, il dottor Khan e la Dragon Lady di malinconica
memoria.
La presidentessa lasci che la discussione saltasse pacatamente da
un argomento all'altro, fin quando tutti ebbero detto la loro, poi
incominci a riassumere.
La prima domanda, la pi ovvia cio quanto sul serio dobbiamo
prendere questa minaccia non merita che vi si perda tempo. Anche
se fosse un falso allarme, o un fraintendimento, talmente seria in
potenza che dobbiamo considerarla reale, fino a una prova contraria
di assoluta sicurezza. D'accordo?
Bene. E non sappiamo quanto tempo abbiamo. Per cui dobbiamo
pensare che il pericolo sia immediato. Forse Halman riuscir a
fornirci ulteriori informazioni, ma potrebbe gi essere troppo tardi.

Quindi l'unica cosa che dobbiamo decidere questa: come
possiamo proteggerci da una cosa talmente possente come il
monolito? Guardate cosa successo a Giove! E, a quanto
sembra, a Nova Scorpio...
Sono sicura che la forza bruta risulterebbe inutile, anche se forse
dovremmo tenere in considerazione questa opzione. Dottor
Kraussman... quanto tempo ci vorrebbe per costruire una
superbomba?
Supponendo che i progetti esistano gi e che non sia necessario fare
ricerche... oh, b, forse due settimane. Gli ordigni termonucleari
sono piuttosto semplici e utilizzano materiali comuni... dopotutto sono
stati costruiti gi nel Secondo Millennio! Ma se si vuole qualcosa di
pi avanzato per esempio una bomba antimateria, o un minibuco
nero b, allora ci vorrebbero alcuni mesi.
Grazie, potrebbe cominciare a occuparsene? Ma come ho detto,
non credo che funzionerebbe; una cosa che pu gestire simili poteri
certamente in grado di proteggersi da qualsiasi cosa. Allora... altri
suggerimenti?
Non potremmo negoziare? domand un consigliere, ma senza
molta speranza.
Con che cosa... o con chi? rispose Kraussman. Come abbiamo
scoperto, il monolito sostanzialmente un puro meccanismo e fa solo
quello per cui stato programmato. Forse il programma ha una certa
flessibilit, ma non c' modo di saperlo. E certamente non possiamo
ricorrere all'Ufficio del Capo, che dista cinquecento anniluce!
Poole ascolt senza intromettersi; non era in grado di contribuire alla
discussione, poich gran parte di essa andava al di l delle sue
conoscenze. Cominci a provare un insidioso senso di depressione.
Forse non avrebbe dovuto trasmettere quella informazione, si disse.
E poi, se era un falso allarme, nessuno se ne sarebbe risentito. E se
invece non lo era... b, l'umanit avrebbe dovuto rassegnarsi davanti
all'inesorabile destino che l'attendeva.
Stava ancora rimuginando questi cupi pensieri quando una frase
familiare attir la sua attenzione.
Un membro della Commissione, un uomo dall'aspetto pacato con
un nome cos lungo che Poole non era mai riuscito a ricordarlo, e tanto
meno a pronunciarlo, aveva all'improvviso lasciato cadere due parole
nel vivo della discussione.
Cavallo di Troia!
Ci fu uno di quei silenzi che in genere vengono descritti come
significativi, seguito da un coro di Perch non ci ho pensato?
Ma certo! Ottima idea! finch la presidentessa, per la prima volta
du

tante la riunione, dovette richiamarli all'ordine.
Grazie, professor Thirugnanasampanthamoorthy, disse la
dottoressa Oconnor, senza perdere un colpo. Le spiacerebbe spiegare
meglio?
Certamente. Se il monolito davvero, come tutti sembrano pensare,
una macchina senza consapevolezza e di conseguenza con una
limitata capacit di autocontrollo forse abbiamo gi l'arma con la
quale sconfiggerlo. Chiusa a chiave nella Caverna.
E un modo per trasportarla... Halman!
Esattamente.
Un momento, dottor Thi... Non sappiamo nulla, assolutamente
nulla, dell'architettura del monolito. Come possiamo essere sicuri che
una cosa progettata dalla nostra primitiva specie possa essere efficace
contro di esso?
Non si pu... ma ricordate questo. Per quanto sia sofisticato, il
monolito deve obbedire esattamente alle stesse leggi universali di
logica formulate da Aristotele e Boole secoli fa. Ecco perch potrebbe
anzi, dovrebbe! essere vulnerabile alle cose chiuse nella
Caverna. Dobbiamo assemblarle in modo che almeno una di esse
funzioni. la nostra unica speranza, a meno che qualcuno non ci
suggerisca un'alternativa migliore.
Scusatemi, intervenne Poole, perdendo alla fine la pazienza..
Qualcuno cos gentile da dirmi che cosa sia e dove si trovi questa
famosa Caverna di cui state parlando?

36. LA CAMERA DEGLI ORRORI.

La storia piena di incubi, alcuni naturali, alcuni creati dall'uomo.
Alla fine del XXI secolo, la maggior parte dei flagelli naturali vaiolo,
peste nera, Aids, i virus orrendi nascosti nella giungla africana era
stata eliminata o almeno tenuta sotto controllo dai progressi della
medicina. Tuttavia, non era saggio sottovalutare l'ingegnosit di
Madre Natura, e nessuno dubitava che il futuro avrebbe riservato
altre spiacevoli sorprese biologiche all'umanit.
Perci era sembrata una precauzione sensata riservare alcuni
campioni di tutti quegli orrori allo studio degli scienziati ovviamente
attentamente sorvegliati, in modo che non avessero la possibilit
di diffondersi di nuovo e di portare la distruzione nel seno della
razza umana. Ma come si poteva essere del tutto certi che non si
verificasse un pericolo del genere?

C'era stato, comprensibilmente, un grido di allarme verso la fine del
XX secolo quando avevano proposto di conservare gli ultimi virus del
vaiolo nei Centri di Controllo delle Malattie degli Stati Uniti e della
Russia. Per quanto fosse improbabile, c'era una possibilit limitata
che potessero diffondersi in seguito a incidenti come terremoti, guasti
e persino sabotaggi deliberati da parte di terroristi.
Una soluzione che accontent tutti (tranne alcuni estremisti del
movimento Salvate il deserto lunare!) fu quella di mandarli sulla
Luna e conservarli in un laboratorio posto in fondo a un pozzo
lungo un chilometro scavato nella montagna isolata chiamata Fico,
una delle vette pi alte del Mare Imbrium, o Mare delle Piogge. E l,
con il passare degli anni, si erano aggiunti i pi eminenti esempi delle
deviazioni dell'ingegnosit umana... della pazzia, naturalmente.
C'erano gas e nebbiogeni che, anche a dosi microscopiche,
provocavano una morte lenta o istantanea. Certi erano stati inventati
da cultori di religioni i quali, pur in preda a turbe mentali, erano
riusciti ad acquisire un notevole sapere scientifico. Molti di loro
credevano che la fine del mondo fosse alle porte (e che, naturalmente,
solo i loro seguaci si sarebbero salvati). Nel caso che Dio fosse cos
distratto da non eseguire quanto programmato, volevano essere sicuri di
poter ovviare alla Sua malaugurata omissione.
I primi assalti di questi micidiali cultori erano stati attuati su bersagli
vulnerabili come metropolitane affollate, esposizioni mondiali, stadi
sportivi, concerti di musica pop... decine di migliaia di persone rimasero
uccise e molte di pi ferite, prima che quella follia venisse posta sotto
controllo nei primi anni del XXI secolo. Come succede spesso, dal
male venne il bene, perch costrinse gli organi mondiali per
l'applicazione delle leggi a cooperare come non avevano mai fatto
prima, poich persino gli Stati meno propensi a collaborare e che in
realt erano stati i promotori del terrorismo politico non erano in grado
di tollerare questa variet cos casuale e del tutto imprevedibile di
attentati.
Gli agenti chimici e biologici usati in quegli attacchi come anche
quelli utilizzati nelle precedenti forme di guerra andarono a
raggiungere la letale collezione di Fico. Anche i loro antidoti, qualora
esistessero, vennero immagazzinati insieme con essi. La speranza era
che nessuna di queste sostanze dovesse mai pi preoccupare
l'umanit, ma erano ancora a disposizione, bench sotto stretta
sorveglianza, in caso di disperate emergenze.
La terza categoria di elementi immagazzinati dentro la Caverna di
Fico, bench potesse essere classificata come flagelli, non aveva mai
ucciso o ferito nessuno... almeno direttamente. Prima della fine del

XX secolo non se ne conosceva l'esistenza, ma in pochi decenni
avevano fatto danni per miliardi di dollari e spesso rovinato esistenze
con la stessa efficacia di una qualsiasi infermit del corpo. Erano le
malattie che attaccavano il servo pi recente e pi versatile
dell'umanit, il computer.
Con nomi ricavati da dizionari di medicina virus, prioni, tenie
erano programmi che spesso imitavano, con sorprendente accuratezza,
il comportamento dei loro parenti organici. Alcuni erano innocui: poco
pi che scherzose battute, escogitate per sorprendere o divertire gli
operatori con messaggi e immagini inaspettati sui loro schermi. Altri
erano molto pi maligni: provocatori di catastrofi deliberatamente
progettati.
Nella maggior parte dei casi il loro scopo era del tutto mercenario;
erano le armi che sofisticati criminali usavano per ricattare banche e
organismi commerciali che ora dipendevano completamente dall'efficacia
dei loro sistemi. Non appena giungeva l'avvertimento che le loro
banche dati sarebbero state cancellate automaticamente a un dato
momento, se non avessero trasferito alcuni megadollari su qualche conto
cifrato anonimo, la maggior parte delle vittime decideva di non rischiare
disastri irreparabili. Pagavano in silenzio, spesso per evitare imbarazzi
in pubblico o anche nel privato senza notificarlo alla polizia.
Questo comprensibile desiderio di riservatezza rendeva facile ai
rapinatori in rete l'esecuzione dei loro colpi; anche quando
venivano presi, erano trattati con cortesia da sistemi legali che non
sapevano come comportarsi di fronte a crimini cos nuovi e,
dopotutto, non avevano fatto del male a nessuno, no? Ovviamente,
dopo aver scontato una breve pena, molti criminali venivano
segretamente stipendiati dalle loro stesse vittime in base al vecchio
assunto che i migliori guardacaccia sono proprio i bracconieri.
Questi criminali del computer erano spinti unicamente dall'avidit e
certamente non intendevano distruggere le organizzazioni che
saccheggiavano: nessun parassita di buon senso uccide il proprio
ospite. Ma c'erano all'opera altri, e pi pericolosi, nemici della
societ...
Di solito, si trattava di disadattati perlopi adolescenti maschi che
operavano da soli e, cosa del tutto ovvia, nel segreto pi assoluto. D
loro scopo era quello di creare programmi che provocassero
semplicemente distruzioni e confusioni, una volta disseminati per
l'intero pianeta dalle emittenti via cavo e dalle reti radio oppure su
supporti fisici come dischetti e CDROM. Poi si godevano il caos che
ne derivava, crogiolandosi nel senso di potere che dava alle loro
spregevoli psicologie.

A volte, questi geni pervertiti venivano scoperti e adottati dai servizi
d'informazione nazionali per i loro scopi segreti di solito l'ingresso
nelle banche dati dei rivali. Questo utilizzo era decisamente innocuo,
poich le organizzazioni coinvolte avevano almeno un p di senso di
responsabilit civica.
Non cos le stte apocalittiche, felicissime di scoprire questi nuovi
arsenali, che si impadronivano in tal modo di armi molto pi efficaci e
di pi facile diffusione dei gas o dei germi. Ed erano anche molto
pi difficili da controbattere, dal momento che potevano essere
trasmessi istantaneamente in milioni di uffici e di abitazioni.
Il fallimento della New YorkHavana Bank del 2005, il lancio dei
missili nucleari indiani nel 2007 (fortunatamente con le testate
disattivate), l'interruzione del Controllo del Traffico Aereo
Paneuropeo del 2008, la paralisi della rete telefonica nordamericana,
tutto ci faceva parte delle prove generali ispirate dai cultori
dell'apocalisse in vista del Giorno del Giudizio. Grazie alla brillante
opera di controinformazione messa in atto da agenzie nazionali di
solito prive di contatti reciproci e persino antagoniste, a poco a
poco la minaccia venne sventata.
O almeno cos si pensava: per parecchie centinaia d'anni non c'erano
stati gravi attacchi alle fondamenta della societ. Una delle principali
armi della vittoria era stata la calotta cerebrale anche se c'era chi
pensava che un simile risultato fosse costato troppo.
Sebbene le discussioni sulla libert dell'Individuo a fronte dei doveri
dello Stato fossero gi vecchie quando Fiatone e Aristotele avevano
cercato di codificarle, e probabilmente si sarebbero trascinate sino alla
fine dei tempi, una certa comunione d'intenti venne raggiunta durante
il Terzo Millennio. Si era stabilito all'unanimit che il comunismo
fosse la forma di governo perfetta; sfortunatamente era stato
dimostrato al prezzo di alcune centinaia di milioni di vite che si
poteva applicare solo agli insetti, ai robot della Classe II e a categorie
altrettanto limitate. Per esseri umani imperfetti, il male minore era
invece la democrazia, spesso definita come avidit individuale,
moderata da un governo efficiente ma non troppo zelante.
Poco dopo la diffusione dell'uso della calotta cerebrale, alcuni
burocrati molto intelligenti e soprattutto zelanti si resero conto che
aveva un potenziale inestimabile come sistema di prevenzione precoce.
Durante le procedure di sistemazione, quando il nuovo portatore
doveva essere calibrato mentalmente, era possibile scoprire molte
forme di psicosi prima che avessero la possibilit di diventare
pericolose. Spesso ci serviva anche a stabilire la terapia migliore ma,
quan

do non appariva possibile alcuna cura, il soggetto poteva essere
contrassegnato elettronicamente o in casi estremi allontanato dalla
societ. Certo, questo tipo di controllo poteva funzionare solo con
quelli a cui era stata adattata una calotta cerebrale ma entro la fine
del Terzo Millennio questa divenne essenziale per la vita quotidiana
come il telefono cellulare lo era stato all'inizio. In realt, chiunque
non si fosse unito alla stragrande maggioranza veniva
automaticamente guardato con sospetto ed etichettato come
potenziale deviante.
Manco a dirlo, quando la sonda mentale, come la chiamavano i
suoi critici, cominci a diventare d'uso generale, ci furono strilli
d'orrore da parte delle organizzazioni per i diritti civili: uno dei loro
slogan pi efficace suonava cos: Calotta o garrotta? Lentamente,
persino con riluttanza, si cominci ad accettare questa forma di
controllo come necessaria precauzione contro mali di gran lunga
peggiori; e non fu una coincidenza che, con il generale miglioramento
della salute mentale, anche il fanatismo religioso declinasse
rapidamente.
Quando la lunga guerra contro i criminali cibernetici termin, i
vincitori si ritrovarono con un'imbarazzante collezione di spoglie,
tutte assolutamente incomprensibili per qualsiasi conquistatore del
passato. C'erano naturalmente centinaia di virus dei computer, la
maggior parte molto difficile da scoprire e da eliminare. E c'erano
alcune entit in mancanza di una definizione migliore molto pi
terrificanti. Erano morbi inventati in modo talmente brillante che non
esisteva una cura in alcuni casi nemmeno la possibilit di una cura...
Molti di essi erano stati collegati a grandi matematici che sarebbero
rimasti inorriditi da quella corruzione delle loro scoperte. Siccome
tipico dell'animo umano sminuire un vero pericolo dandogli un nome
ridicolo, le designazioni erano spesso argute: il Gremlin di Godei, il
Meandro di Mandelbrot, la Catastrofe Combinatoria, la Trappola
Transfinita, la Controversia di Conway, la Torpedine di Turing, il
Labirinto di Lorenz, la Bomba di Boole, il Sofisma di Shannon, il
Cataclisma di Cantor...
Sempre che una generalizzazione sia possibile, tutti questi orrori
matematici funzionavano in base allo stesso principio. Per agire in
modo efficace, non si basavano su cose primitive come il cancellamento
della memoria o il deterioramento dei codici, al contrario. Il loro
approccio era pi raffinato; convincevano la macchina ospite a dare
inizio a un programma che non avrebbe potuto essere terminato
prima della fine dell'universo o che e di questo era un esempio
micidiale il Meandro di Mandelbrot - comportava una serie
letteralmente infinita di passi successivi.

Un esempio banale poteva essere il calcolo di Pi greco o di qualsiasi
altro numero irrazionale. Tuttavia, anche il pi sciocco computer
elettroottico non sarebbe caduto in una trappola cos stupida: era finita
da tempo l'epoca in cui qualsiasi imbecille poteva rovinarne i
meccanismi, riducendoli in polvere mentre cercavano di dividere un
numero per zeroLa vera sfida per questi demoniaci programmatori era
convincere i loro bersagli che il compito stabilito aveva una
conclusione definita che poteva essere raggiunta in un tempo finito.
Nella battaglia di ingegni tra l'uomo (pi raramente le donne,
nonostante modelli esemplari come Lady Ada Lovelace, Ammiraglio
Grace Hopper, e Dottor Susan Calvin) e la macchina, la macchina quasi
invariabilmente perdeva.
Sarebbe stato possibile anche se difficile in certi casi e persino
arrischiato distruggere le mostruosit catturate con i comandi ERASE o
OVEKWRITE, ma rappresentavano un investimento per quanto male
indirizzato talmente immenso in termini di tempo e di ingegnosit
che sembrava un peccato sprecarlo. E, pi importante, forse li si
poteva conservare per studiarli, in qualche luogo sicuro, come
salvaguardia in vista di un'epoca in cui qualche genio del male avrebbe
potuto reinventarli e disseminarli.
La soluzione era ovvia. I demoni digitali dovevano essere confinati
per sempre, possibilmente insieme con le loro controparti chimiche e
biologiche nella Caverna di Fico.

37. OPERAZIONE DAMOCLE.

Poole non ebbe molti contatti con la squadra all'opera per preparare
l'arma che tutti speravano di non dover usare. L'operazione chiamata
in modo sinistro ma appropriato DAMOCLE era talmente specialistica
che non vi poteva contribuire di persona in alcun modo. Inoltre
aveva notato che i membri di quella forza d'attacco dovevano
appartenere a una specie quasi aliena. E in effetti uno dei membri pi
importanti si trovava in un manicomio Poole era rimasto sorpreso
nel constatare che esistevano ancora posti del genere e la
presidentessa Oconnor aveva suggerito pi di una volta che almeno
altri due fossero pronti a raggiungerlo.
Ha mai sentito parlare del Progetto Enigma? chiese a Poole, dopo
una seduta particolarmente deludente.
Quando Poole scosse la testa, lei continu: Mi sorprende... avvenne
solo pochi decenni prima della sua nascita: mi ci sono imbattuta

quando ho incominciato a cercare materiale per DAMOCLE. Un
problema molto simile... in una delle vostre guerre misero insieme in
gran segreto un gruppo di eminenti matematici allo scopo di
"sfondare" un codice nemico... tra l'altro, per riuscirci costruirono
uno dei primi veri computer.
E c' una graziosa storiella spero che sia vera che mi fa venire in
mente il nostro piccolo gruppo. Un giorno il primo ministro and a fare
una visita d'ispezione e in seguito disse al direttore dell'Enigma:
"Quando le ho detto di frugare in tutti gli angoli per riunire gli uomini
che le servivano, non mi aspettavo che mi prendesse cos sul serio".
Era probabile che tutti gli angoli giusti fossero stati frugati per
trovare gli uomini del progetto DAMOCLE. Tuttavia, siccome nessuno
sapeva se avessero dovuto lavorare entro un limite di giorni,
settimane o anni, sulle prime fu difficile creare un senso di urgenza.
Anche la necessit di segretezza costituiva un problema; dal
momento che non serviva a nulla diffondere l'allarme in tutto il
sistema solare, non pi di cinquanta persone erano a conoscenza del
Progetto. Ma erano le persone che contavano che potevano
schierare tutte le forze necessarje, e le uniche che potessero
autorizzare l'apertura della Caverna di Fico, per la prima volta in
cinquecento anni.
Quando Halman rifer che il monolito riceveva messaggi con
frequenza sempre maggiore, non ci furono pi molti dubbi che
qualcosa stesse per succedere. Poole non fu il solo che trov difficile
addormentarsi la sera in quel periodo, anche con l'aiuto dei
programmi contro l'insonnia della calotta cerebrale. Prima di
riuscire ad addormentarsi, si chiedeva spesso se si sarebbe svegliato
l'indomani. Ma alla fine tutti i componenti dell'arma vennero
assemblati un'arma invisibile, impalpabile e inimmaginabile per quasi
tutti i guerrieri vissuti dall'inizio dei tempi.
Nulla avrebbe potuto apparire pi innocuo ed elementare di quella
tavoletta perfettamente normale contenente una memoria di un
terabyte, utilizzata da milioni di calotte cerebrali ogni giorno. Ma il
fatto che fosse incastonata in un blocco massiccio di materiale
cristallino, avvolto da strisce metalliche, indicava che si trattava di
qualcosa di assolutamente straordinario.
Poole la prese con riluttanza; si chiese se il corriere cui era stato
affidato il terribile compito di portare il nucleo della bomba atomica
di Hiroshima alla base aerea del Pacifico da cui era stata lanciata
avesse provato le stesse sensazioni che provava lui. E nondimeno, se
tutte le loro paure erano giustificate, probabilmente la sua
responsabilit era ancora maggiore.

E non aveva nemmeno la certezza della riuscita della prima parte della
sua missione. Siccome nessun circuito poteva essere assolutamente
sicuro, Halman non era stato ancora informato del progetto
DAMOCLE; Poole lo avrebbe informato una volta tornato su Ganimede.
Poi pot sperare solo che Halman accettasse di fare la parte del
cavallo di Troia e, forse, di essere distrutto nel processo.

38. ATTACCO PREVENTIVO.

Era strano trovarsi di nuovo all'hotel Grandimede dopo tutti quegli
anni... assolutamente strano, perch sembrava che non fosse cambiato
nulla, nonostante tutto quello che era successo. Poole venne ancora
accolto dalla familiare immagine di Bowman non appena oltrepass la
soglia della suite che portava il nome del suo amico: e, come aveva
sperato, BowmanHalman lo stava aspettando, all'apparenza
leggermente meno sostanzioso del vecchio ologramma.
Prima che potessero scambiarsi un saluto, ci fu un'interruzione che
Poole avrebbe accolto di buon grado in qualsiasi altro istante che
non fosse quello. Il videofono della suite emise il suo urgente trio di
note anche queste immutate dalla sua ultima visita e un vecchio
amico apparve sullo schermo.
Frank! esclam Theodore Khan. Perch non mi hai detto che eri
tornato! Quando possiamo vederci? Perch non c' video? C'
qualcuno con te? E chi erano tutte quelle persone dall'aspetto
importante che sono atterrate nello stesso momento...
Ti prego, Ted! S, mi spiace... ma credimi, ho i miei buoni motivi...
te li spiegher poi. E s, c' qualcuno con me... ti chiamo appena posso.
Arnvederci!
Mentre comunicava un p in ritardo l'ordine di non disturbarlo, Poole
disse per scusarsi: Mi dispiace... hai capito chi era, ovviamente.
S... il dottor Khan. Ha cercato molte volte di mettersi in contatto
con me.
Ma tu non hai mai risposto. Posso chiederti perch? Bench ci
fossero questioni molto pi importanti di cui occuparsi, Poole non
era riuscito a resistere alla voglia di fargli quella domanda.
Volevo che rimanesse aperto solo il nostro canale. Inoltre, ero spesso
via. A volte per anni.
Ci era sorprendente; eppure non avrebbe dovuto esserlo. Poole
sapeva benissimo che molti avevano detto di aver visto Halman in
certi luoghi e pi di una volta. Tuttavia... lontano per anni? Forse
ave

va visitato un p di sistemi stellari... forse cos era venuto a sapere di
Nova Scorpio, distante solo quarant'anniluce. Ma non sarebbe mai
potuto andare fino al Nodo; tra andata e ritorno significava un
viaggio di novecento anni.
Fortuna che eri qui quando abbiamo avuto bisogno di te!
Era piuttosto insolito che Halman esitasse prima di rispondere. Ci
volle molto di pi degli inevitabili tre secondi di ritardo prima che
dicesse lentamente: Sicuro che si sia trattato di fortuna?
Cosa intendi dire?
Non vorrei parlarne, ma due volte ho... intravisto... potenze...
entit... molto superiori al monolito, e forse persino ai suoi creatori.
Tutt'e due potremmo avere molta meno libert di quanto
immaginiamo.
Quello era certamente un pensiero agghiacciante. Poole dovette fare
un vigoroso sforzo di volont per metterlo da parte e concentrarsi
sul problema pi immediato.
Speriamo di aver abbastanza libert da fare quello che necessario.
Forse ti parr una domanda sciocca. Il monolito sa che noi ci siamo
incontrati? Potrebbe avere dei... sospetti?
Non capace di una simile emozione. Ha numerosi congegni di
protezione dall'errore, e ne conosco alcuni. Ma tutto.
Potrebbe sentirci in questo momento?
Non credo.
Come vorrei essere sicuro che fosse un supergenio cos ingenuo e
sempliciotto, pens Poole mentre apriva la valigetta e ne prendeva
una scatoletta sigillata contenente la tavoletta. A quella gravit cos
esigua il peso era quasi trascurabile; era impossibile credere che
potesse contenere il destino dell'umanit.
Non c'era modo di assicurarsi di aver stabilito un circuito sicuro
con te, per cui non abbiamo potuto scendere nei particolari. Questa
tavoletta contiene programmi che, a quanto speriamo, impediranno al
monolito di eseguire qualsiasi ordine che minacci il genere umano. Ci
sono venti dei pi devastanti virus mai concepiti, molti dei quali non
hanno nemmeno un antidoto conosciuto; pensiamo che in certi casi
non sia nemmeno possibile crearlo. Ci sono cinque copie di ciascuno.
Vorremmo che tu li liberassi quando e se lo ritieni necessario.
Dave... Hal... a nessuno mai stata data una responsabilit simile.
Ma non abbiamo altra scelta.
Ancora una volta la risposta sembr tardare pi dei tre secondi
previsti per andare da Ganimede a Europa e tornare.
Se lo facciamo, le funzioni del monolito potrebbero cessare. E poi
non sappiamo quello che ci potrebbe succedere.

Ci abbiamo pensato, naturalmente. Ma questa volta dovresti avere
di sicuro molti mezzi a tua disposizione alcuni dei quali con tutta
probabilit al di l della nostra comprensione. Ti mando anche una
tavoletta con una memoria di un petabyte. Dieci alla quindicesima
bytes sono pi che sufficienti a contenere i ricordi e le esperienze
di molte vite. Ci ti offrir una via di fuga: ho l'impressione che tu ne
abbia altre.
Certo. Decideremo quale usare al momento opportuno.
Poole si rilass, per quanto era possibile in quella situazione
eccezionale. Halman intendeva collaborare: aveva ancora sufficienti
legami con le sue origini.
Ora dobbiamo farti avere questa tavoletta... tsicamente. Contiene
cose troppo pericolose per rischiare di mandarla tramite un canale
ottico o radio. So che hai un controllo a lungo raggio sulla materia: una
volta non hai fatto detonare una bomba in orbita? Puoi trasportarla
su Europa? E in alternativa possiamo magari mandartela con un
autocorriere, in qualsiasi punto da te specificato.
Sarebbe meglio: lo ricever a Tsienville. Ecco le coordinate...
Poole era ancora comodamente seduto sulla sua poltrona quando
sul monitor della Suite Bowman comparve il capo della delegazione
che lo aveva accompagnato dalla Terra fin su Ganimede. Se il
colonnello Jones fosse un vero colonnello o se perfino il suo nome
fosse Jones erano misteri di poca importanza che a Poole non
interessava molto risolvere: gli bastava che fosse un magnifico
organizzatore e si fosse occupato delle procedure dell'operazione
DAMOCLE con assoluta efficienza.
B, Frank... partito. Atterrer tra un'ora e dieci minuti. Penso
che Halman lo potr prendere da l, ma non capisco come possa
maneggiare questa l'espressione giusta? quelle tavolette.
Me lo chiedevo anch'io fin quando qualcuno della Commissione
Europa me lo ha spiegato. C' un ben noto anche se non a me!
teorema che afferma che ogni computer pu emulare qualsiasi altro
computer. Perci sono sicuro che Halman sappia esattamente cosa
stia facendo. Senn, non avrebbe mai accettato.
Spero che tu abbia ragione, rispose il colonnello. Se cos non
fosse... b, non saprei quale alternativa ci potrebbe essere.
Ci fu una pausa deprimente, poi Poole fece del suo meglio per
allentare la tensione.

Tra l'altro, hai sentito cosa dicono qui della nostra visita?
No, che cosa dicono?
Che siamo una commissione speciale mandata qui a investigare sul
crimine e la corruzione di questa rude citt di frontiera. Si pensa che
il sindaco e lo sceriffo se la daranno a gambe spaventati.
Come li invidio, disse il colonnello Jones. A volte un tale
sollievo avere qualcosa di insignificante di cui preoccuparsi.

39. DEICIDIO.

Come tutti gli abitanti di Anubis City (popolazione attuale 56.521),
il dottor Khan si svegli poco dopo la mezzanotte locale al suono
dell'allarme generale.
Corse alla finestra urlando Apriti! cos forte che la camera non
cap e lui dovette ripetere l'ordine in tono normale. La luce di
Lucifero avrebbe dovuto riversarsi dentro, riempiendo il
pavimento di quei disegni che avevano tanto affascinato i visitatori
provenienti dalla Terra, perch non si muovevano mai nemmeno di
una frazione di millimetro, per quanto uno stesse l ad aspettare...
Quell'immutabile fascio di luce non c'era pi. Quando Khan guard
nel pi assoluto sbalordimento attraverso l'enorme bolla trasparente
della Cupola di Anubis, vide un cielo che Ganimede non aveva
conosciuto da un migliaio di anni. Era di nuovo splendente di stelle;
Lucifero era scomparso.
E poi, mentre esplorava le costellazioni dimenticate, Khan not
qualcosa di ancor pi terrificante. Nel luogo in cui avrebbe dovuto
trovarsi Lucifero c'era un piccolo disco completamente nero che
eclissava quelle insolite stelle.
C'era solo una possibile spiegazione, si disse Kahn mezzo intontito.
Lucifero era stato inghiottito da un Buco Nero. E adesso magari
toccava a loro.
Sul balcone del Grandimede, Poole stava osservando lo stesso
spettacolo, ma con emozioni pi complesse. Ancor prima dell'allarme
generale, il suo congegno di comunicazione immediata lo aveva
svegliato con un messaggio da parte di Halman.
cominciato. Abbiamo infettato il monolito. Ma uno dei virus o
forse diversi entrato nei nostri stessi circuiti. Non sappiamo se
saremo in grado di usare la tavoletta che ci hai dato. Se ce la
facciamo, ci vedremo a Tsienville.
Poi giunsero le parole sorprendenti e commoventi il cui esatto con

tenuto emotivo sarebbe stato dibattuto per generazioni:
Se non riusciremo a caricarlo, ricordatevi di noi.
Dalla stanza alle sue spalle Poole ud la voce del sindaco che faceva
del suo meglio per rassicurare i cittadini di Anubis ormai
completamente svegli. Bench avesse cominciato con la pi
terrificante delle frasi ufficiali Non c' motivo di allarmarsi il
sindaco cercava onestamente di confortare la gente.
Non sappiamo quel che sia successo... ma Lucifero brilla ancora
normalmente! Ripeto... Lucifero brilla ancora! Abbiamo appena
ricevuto notizie dalla navetta interorbitale Alcyone, partita per
Callisto un'ora fa. Ecco cosa ne pensano...
Poole lasci il balcone e corse in camera appena in tempo per vedere
Lucifero splendere rassicurante sullo schermo.
successo, continu il sindaco senza riprendere fiato, che
qualcosa ha provocato un'eclisse temporanea... ci avvicineremo per
darle un'occhiata... Osservatorio di Callisto, parlate pure...
Come fa a sapere che temporanea? pens Poole, mentre
aspettava che l'immagine successiva apparisse sullo schermo.
Lucifero svan e fu sostituito da un campo di stelle. Nello stesso tempo
la voce del sindaco svan a poco a poco e un'altra voce si fece sentire:
... telescopio di due metri, ma qualsiasi altro strumento potr
servire ugualmente. un disco di materiale perfettamente nero, di
poco pi di diecimila chilometri di diametro, cos sottile che non si
vede alcuno spessore. Ed collocato esattamente di sicuro
volutamente per impedire a Ganimede di ricevere qualsiasi luce.
Zoomeremo per vedere se si scorgono particolari, anche se sono
propenso a dubitarne...
Dal punto di vista di Callisto, il disco occultante appariva di scorcio
come un ovale, due volte pi alto della sua larghezza. Si espandeva fino
a riempire completamente lo schermo; perci era impossibile stabilire
quale immagine fosse stata zoomata, dal momento che non mostrava
alcuna struttura.
Come pensavo... non c' nulla da vedere. Facciamo una panoramica
sul bordo della cosa...
Di nuovo non vi fu alcuna sensazione di movimento, fin quando non
apparve all'improvviso un campo di stelle, limitato nettamente dal
bordo ricurvo del disco della grandezza di un mondo. Era
esattamente come se stessero osservando oltre l'orizzonte di un pianeta
privo d'aria e perfettamente liscio.
No, non era perfettamente liscio...
Interessante, comment l'astronomo, che finora era apparso no

tevolmente sbrigativo, come se questo genere di cose capitasse tutti i
giorni. Il bordo appare frastagliato, ma in modo molto regolare, come
la lama di una sega...
Una sega circolare, borbott Poole sottovoce. Ci far a pezzi?
Non essere ridicolo...
Questo il punto pi vicino a cui possiamo arrivare prima che la
diffrazione disturbi l'immagine... pi tardi la elaboreremo e avremo
particolari molto migliori.
Adesso l'ingrandimento era talmente ravvicinato che ogni traccia
della circolante del disco era sparita. Lo schermo era attraversato da
una banda nera, seghettata lungo il bordo da triangoli talmente
identici che Poole trov difficile evitare la sinistra analogia con una
lama di sega. Eppure qualcosa lo preoccupava, lo assillava dai recessi
della mente.
Come tutti su Ganimede, osserv le stelle infinitamente pi distanti
spostarsi dentro e fuori da quelle valli geometricamente perfette. Era
possibile che molti altri fossero giunti alla sua stessa condusione
ancor prima che ci arrivasse lui.
Se si cerca di fare un disco con blocchi rettangolari sia che la loro
proporzione sia di 1:4:9 o qualsiasi altra , non possibile che abbia
un bordo liscio. Certo, si pu arrivare a fare un circolo perfetto quanto
si vuole, usando blocchi sempre pi piccoli. E tuttavia, perch
prendersela tanto, se si vuole semplicemente costruire uno schermo
grande quanto basta a eclissare un sole?
D sindaco aveva ragione; l'eclisse era sicuramente temporanea. Ma la
sua conclusione era esattamente l'opposto di un'eclisse di sole.
In primo luogo la luce pass attraverso il centro esatto, non nella solita
collana di grani di Bailey lungo il bordo stesso. Linee seghettate
s'irradiarono da un abbagliante buchino e ora, sotto il massimo
ingrandimento, la struttura del disco si rivelava in pieno. Era
composto da milioni di rettangoli identici, quasi della stessa
grandezza della Grande Muraglia di Europa. Ma adesso si stavano
staccando: era come se un gigantesco puzzle venisse distrutto.
L'eterna luce diurna, anche se ora brevemente interrotta, si
apprestava a tornare a illuminare Ganimede, mentre il disco si
spezzettava e i raggi di Lucifero si riversavano tra le fessure sempre
pi ampie. Ora i componenti stessi stavano evaporando, quasi come
se avessero bisogno del sostegno di un contatto reciproco per
continuare a essere reali.
Agli ansiosi osservatori di Anubis City parvero ore, ma l'intero evento
era durato meno di quindici minuti. E solo quando tutto fu finito

rivolsero la loro attenzione a Europa.
La Grande Muraglia era sparita, e ci volle quasi un'ora prima che
giungesse dalla Terra, da Marte e dalla Luna la notizia che il Sole stesso
era apparso tremolare per alcuni secondi, prima di riassumere il suo
aspetto normale.
Si era trattato di una serie di eclissi altamente selettive, ovviamente
mirate al genere umano. In nessun altro luogo del sistema solare venne
notata.
Nell'eccitazione generale, ci volle un p prima che il mondo si
rendesse conto che TMA0 e TMA1 erano scomparsi, lasciando solo
le loro impronte vecchie di quattro milioni di anni sul suolo di Tycho
e dell'Africa.
Era la prima volta che gli europidi incontravano esseri umani, ma
non parvero n allarmati n sorpresi dalle enormi creature che si
muovevano tra di essi alla velocit del fulmine. Certo, non era cos
facile interpretare lo stato emotivo di una cosa che assomigliava a
un piccolo cespuglio senza foglie, senza evidenti organi di senso o
mezzi di comunicazione. Ma se si fossero spaventati all'arrivo
dl'Alcyone e all'apparire dei passeggeri, sicuramente sarebbero
rimasti nascosti negli igloo.
Mentre Frank Poole, alquanto appesantito dalla tuta protettiva e dal
dono di fil di rame luccicante che portava con s, entrava nei
disordinati sobborghi di Tsienville, si chiese che cosa pensassero gli
europidi dei recenti avvenimenti. Per loro non c'era stata alcuna
eclisse di Lucifero, ma la scomparsa della Grande Muraglia doveva
essere stata sicuramente uno shock. Era rimasta l fin dalla notte dei
tempi, come un riparo e indubbiamente parecchio di pi; poi,
all'improvviso, era sparita, come se non fosse mai esistita
La tavoletta da un petabyte lo aspettava, con un gruppo di europidi
attorno a mostrare il primo segno di curiosit che Poole avesse mai
osservato. Si chiese se Halman avesse detto loro di sorvegliare quel
dono dallo spazio fin quando non fosse venuto a riprenderlo.
E, dal momento che adesso conteneva non solo un amico dormiente
ma orrori che qualche epoca futura avrebbe potuto esorcizzare, a
riportarlo al sicuro nell'unico posto in cui potesse essere
immagazzinato.


40. MEZZANOTTE: FICO.

Difficile, riflette Poole, immaginare una scena pi pacifica specie
dopo i traumi delle ultime settimane. I raggi obliqui di una Terra quasi
piena rivelavano tutti i minimi particolari del Mar delle Piogge privo
d'acqua, ma non appiattendoli, come avrebbe fatto la furia
incandescente del Sole.
D piccolo convoglio di veicoli lunari era sistemato in un semicerchio
a un centinaio di metri dalla poco appariscente apertura alla base di
Fico che costituiva l'ingresso della Caverna. Dalla sua posizione, Poole
pot constatare che non era all'altezza del nome che gli antichi
astronomi, ingannati dalla sua ombra appuntita, gli avevano dato.
Assomigliava di pi a una collina tondeggiante che a un picco
assottigliato in cima e non esit a credere che uno dei passatempi
locali fosse quello di spingersi in bicicletta fino alla vetta. Fino a quel
momento, nessuno degli sportivi di entrambi i sessi avrebbe potuto
immaginare il segreto che si nascondeva sotto le loro ruote: sper
che quella lugubre informazione non li avrebbe scoraggiati
dall'eseguire i loro salutari esercizi.
Un'ora prima, con una sensazione di tristezza ma anche di trionfo,
vi aveva depositato la tavoletta che aveva portato con s non
perdendola mai di vista da Ganimede direttamente sulla Luna.
Addio, cari amici, aveva mormorato. Avete fatto un buon lavoro.
Forse qualche futura generazione vi risveglier. Ma, tutto sommato,
preferirei sperare di no.
Riusc a immaginare, con chiarezza persino eccessiva, un disperato
motivo per cui la conoscenza di Halman avrebbe potuto servire di
nuovo. Era sicuro che in quel preciso momento un messaggio viaggiasse
alla volta di quello sconosciuto centro di controllo con la notizia che
il suo servitore su Europa non esisteva pi. Con un p di fortuna, ci
sarebbero voluti 950 anni, pi o meno, prima di ricevere una risposta.
Poole aveva spesso maledetto Einstein in passato, ora invece lo
benediceva. Persino le potenze che si celavano dietro il monolito
ora appariva chiaro non potevano dispiegare la propria influenza a
una velocit superiore a quella della luce. Perci la razza umana
aveva a disposizione quasi un millennio per prepararsi
all'incontro successivo, se mai ce ne fosse stato un altro. Forse, in
quella occasione, si sarebbe fatta trovare pi preparata.
Qualcosa stava uscendo dal tunnel: il robot semiumanoide montato
su cingoli che aveva portato la tavoletta nella Caverna. Era alquanto
buffo vedere una macchina avvolta in quella specie di tuta di isola

mento utilizzata come protezione contro i germi mortali... e proprio
l, sulla Luna priva di aria! Ma nessuno aveva voluto rischiare, per
quanto potesse sembrare inverosimile. Dopotutto, il robot si era mosso
tra tutti quegli incubi accuratamente celati e, sebbene secondo la sua
videocamera tutto apparisse in ordine, esisteva sempre la possibilit di
una fuga da qualche provetta o di una rottura di qualche chiusura
ermetica di recipienti metallici. La Luna era un ambiente molto
stabile, ma nel corso dei secoli aveva conosciuto molte scosse e molti
bombardamenti di meteoriti.
Il robot si arrest a cinquanta metri dall'uscita del tunnel.
Lentamente, la massiccia chiusura che la sigillava torn a posto e
cominci a ruotare sulla sua filettatura, come un immenso bullone
conficcato dentro la montagna.
Tutti quelli che non hanno occhiali scuri sono pregali di chiudere
gli occhi o di distogliere lo sguardo dal robot! annunci una voce
ansiosa alla radio del veicolo lunare. Poole si volt sul sedile, appena
in tempo per vedere un'esplosione di luce sul tetto del veicolo.
Quando si gir di nuovo a guardare Fico, del robot non rimaneva che
un mucchio di frammenti in fiamme; anche a una persona come
Poole, che aveva passato gran parte della vita circondato dal vuoto,
parve assolutamente sbagliato che i fili di fumo non si levassero in
lente spirali da quei resti.
Sterilizzazione effettuata, comunic la voce del controllore della
missione. Grazie a tutti. ora di tornare a Piato City.
Com'era strano che la razza umana fosse stata salvata dall'abile
spiegamento delle sue stesse follie! Quale morale, si chiese Poole, vi si
poteva ricavare?
Guard di nuovo la bellissima Terra azzurra, rannicchiata sotto la
coperta sbrindellata di nubi per proteggersi dal freddo dello spazio.
Lass, a poche settimane da quel momento, sperava di poter cullare
tra le braccia il suo primo nipotino.
Quali che fossero le potenze deiformi e le forze che si nascondevano
al di l delle stelle, Poole ricord a se stesso, per i miseri esseri
umani due erano le sole cose che contavano: Amore e Morte.
Il suo corpo non aveva ancora raggiunto i cent'anni di et: aveva
ancora molto tempo davanti a s per entrambi.

EPILOGO.

Il loro piccolo universo molto giovane e il loro dio ancora un
bambino. Ma troppo presto per giudicarli; quando torneremo nei
Giorni del Giudizio, valuteremo che cosa si debba salvare.
FONTI
CAPITOLO 1: IL COWBOY DELLA COMETA
Per una descrizione del terreno di caccia del capitano Chandler,
scoperto non pi tardi del 1992, si veda Jane X. Luu e David C.
Jewitt, The Kuiper Beh, in Scientific American, maggio 1996.
CAPITOLO 4: CAMERA CON VISTA
II concetto di anello attorno al mondo in orbita geostazionaria
(GEO), collegato alla Terra da torri sull'equatore, pu sembrare del
tutto fantastico, ma in realt ha una solida base scientifica. un'ovvia
estensione dell'ascensore spaziale inventato da Yuri Artsutanov,
ingegnere di San Pietroburgo, che ebbi il piacere di conoscere nel 1982,
quando la sua citt aveva un nome diverso.
Yuri chiar che era teoricamente possibile tendere un cavo fra la Terra
e un satellite sospeso nello stesso luogo sopra l'equatore cosa che fa
gi quando viene collocato in orbita geostazionaria, sede della maggior
parte degli attuali satelliti di comunicazioni. A partire da ci,
possibile installare un ascensore spaziale (o, secondo la pittoresca
espressione di Yuri, una funicolare cosmica) e i carichi potrebbero
essere portati all'orbita geostazionaria con il semplice uso di energia
elettrica. La propulsione a razzo servirebbe solo per il resto del viaggio.
Oltre a evitare il pericolo, il rumore e gli incidenti ambientali
provocati dai razzi, l'ascensore spaziale renderebbe possibili
stupefacenti riduzioni del costo di tutte le missioni spaziali.
L'elettricit economica e basterebbe l'equivalente di un centinaio di
dollari per portare una persona in orbita. E il viaggio di andata e
ritorno costerebbe circa dieci dollari, poich la maggior parte
dell'energia verrebbe recuperata nel viaggio verso il basso. (Certo, i
pasti e i film aumenterebbero il prezzo del biglietto. Diciamo mille
dollari per andare in orbita geostazionaria e tornare?)
La teoria ineccepibile: ma esiste un materiale con sufficiente
capacit di trazione da penzolare per tutta la lunghezza fino
all'equatore da un'altitudine di 36.000 chilometri, inoltre con
abbastanza margine da sollevare carichi utili? Quando Yuri scrisse il
suo saggio, una sola sostanza rispondeva a queste rigorose specifiche: il
carbonio sotto for

ma di cristallo, meglio noto come diamante. Sfortunatamente le
megatonnellate necessario non sono ancora disponibili sul mercato,
bench in 2061: Odissea tre ho dato motivo di pensare che
potrebbero esistere nel nucleo di Giove. In Th Fountains of Paradise
ho suggerito una fonte pi accessibile fabbriche orbitanti dove i
diamanti potrebbero svilupparsi in condizioni di gravit zero.
D primo piccolo passo verso l'ascensore spaziale fu tentato
nell'agosto 1992 sulla navetta Atlantis, quando in un esperimento venne
effettuato lo sganciamento e il recupero di un carico lungo un cavo
di ventun chilometri di lunghezza. Sfortunatamente il meccanismo di
carico s'incepp dopo solo poche centinaia di metri.
Mi sentii molto lusingato quando l'equipaggio dell'Atlantis esib The
Fountains of Paradise durante la conferenza stampa in orbita e lo
specialista di missione Jeffrey Hoffman me ne mand una copia
autografa al ritorno sulla Terra.
fl secondo esperimento con cavi, nel febbraio 1996, ebbe un p pi
di successo: il carico venne fatto scendere per tutta la lunghezza, ma
durante il recupero il cavo si spezz, a causa di una scarica elettrica
dovuta a una falla nell'isolamento. (Avrebbe potuto essere un
incidente fortunato; non posso fare a meno di ricordare che alcuni
contemporanei di Benjamin Franklin furono uccisi mentre tentavano
di ripetere il suo famoso e arrischiato esperimento con un aquilone
durante un temporale.)
A parte i possibili pericoli, sganciare pesi lungo cavi da una navetta
spaziale assomiglia un p alla pesca con la mosca artificiale: non
facile come sembra. Ma prima o poi il gigantesco salto finale
verr fatto in qualunque posto attorno all'equatore.
Nel frattempo, la scoperta di una terza forma di carbonio, il
buckminsterfullerene (C60), dal nome dell'architetto Buckminster
Roller, ha reso il concetto di ascensore spaziale molto pi plausibile.
Nel 1990 un gruppo di chimici della Rice University di Houston
produsse una forma tubolare di C60 che aveva una capacit di trazione
molto maggiore del diamante. D direttore del gruppo, dottor Smalley,
arriv persino a sostenere che si trattasse del materiale pi resistente mai
esistito e aggiunse che avrebbe reso possibile la costruzione
dell'ascensore spaziale. (Notizia d'agenzia: mi fa piacere sapere che nel
1996 il dottor Smalley ha condiviso il premio Nobel per la chimica
grazie alla sua opera.)
ora ecco una coincidenza davvero stupefacente, talmente
soprannaturale che mi induce a chiedermi Chi Comandi Lass.
Buckminster Fuller morto nel 1983, perci non ha vissuto
abbastanza da assistere alla scoperta delle buckpalle e dei
bucktubi

che gli hanno conferito una fama postuma molto maggiore. Nel corso
di uno dei suoi tanti viaggi attorno al mondo, ebbi il piacere di portarlo
in giro, insieme alla moglie Anne, per lo Sri Lanka per mostrargli alcuni
dei luoghi apparsi in The Fountains of Paradise. Poco dopo registrai il
romanzo su un longplaying (li ricordate?) da 12 pollici (Caedmon
TC 1606) e Bucky fu cos gentile da scrivere le note di copertina.
Finivano con una sorprendente rivelazione, che potrebbe benissimo
essere alla base della mia concezione della Citt delle Stelle:
Nel 1951 progettai un ponte anulare fluttuante e resistente alla
tensione che avrebbe dovuto essere installato sopra e attorno
all'equatore della Terra. All'interno di questo ponte ad alone,
la Terra avrebbe continuato la sua rotazione mentre il ponte
circolare ne avrebbe effettuata un'altra con diversa velocit.
Previdi traffico terrestre in salita verticale verso il ponte, che
poi avrebbe ruotato e sarebbe ridisceso in un luogo prescelto
della Terra.
Non ho dubbi che, qualora la razza umana decidesse di fare un
simile investimento (insignificante, secondo alcune stime di
crescita economica), la Citt delle Stelle potrebbe essere costruita.
Oltre a creare nuovi stili di vita e offrire ai visitatori di mondi a bassa
gravit come Marte e la Luna un migliore accesso al Pianeta Base,
eliminerebbe tutti i missili dalla superficie della Terra e li
relegherebbe nello spazio profondo, a cui appartengono. (Anche se
spero che di tanto in tanto ci saranno spettacolari commemorazioni a
Cape Kennedy, solo per provare di nuovo l'eccitazione di quei tempi
pionieristici.)
Quasi certamente la maggior parte della Citt delle Stelle sarebbe
costituita da impalcature vuote, e solo una piccolissima parte verrebbe
occupata o utilizzata per scopi scientifici o tecnologici. Tutto sommato,
ognuna delle Torri rappresenterebbe l'equivalente di un grattacielo da
dieci milioni di piani e la circonferenza dell'anello attorno all'orbita
geostazionaria sarebbe lunga pi della met della distanza dalla
Luna! L'intera popolazione della specie umana potrebbe essere
alloggiata molte volte in un simile volume di spazio, se fosse
completamente chiuso. (Ci porrebbe alcuni interessanti problemi di
logistica che sono ben lieto di lasciare come esercitazioni per
studenti.)
Per un'eccellente storia del concetto di Gambo di Fagiolo (come
pure per molte altre idee ancora pi avanzate come l'antigravit e le
curvature dello spazio), si veda Robert L. Forward, Indistinguishable
from Magie, Baer, 1955.

CAPITOLO 5: ISTRUZIONE
Sono rimasto stupito nel leggere sui giornali locali del 19 luglio 1996
che il dottor Chris Winter, capo del British Telecom's Artfcial Life
Team, ha sostenuto che i congegni di informazione e di
immagazzinamento che ho descritto in questo capitolo potrebbero
essere pronti tra una trentina d'anni! (Nel mio romanzo del 1956, La
citt delle stelle, li colloco a pi di un miliardo di anni nel futuro...
ovviamente una grave mancanza di immaginazione.) H dottor Wnter
afferma che ci permetterebbero di ricreare una persona dal punto di
vista fisico, emotivo e spirituale e valuta che i requisiti di memoria
dovrebbero essere attorno ai dieci terabytes (dieci alla tredicesima
bytes), due ordini di grandezza meno dei petabytes (dieci alla
quindicesima bytes) da me suggeriti.
Vorrei aver pensato al nome del dottor Winter per questo congegno,
che certamente dar luogo a feroci discussioni nei circoli ecclesiastici:
l'Acchiappa Anime ecc... Per la sua applicazione al viaggio
interstellare, si veda la nota al capitolo 9.
Credevo di aver inventato io il trasferimento di informazioni palmo
contro palmo descritto nel capitolo 3, perci stato umiliante scoprire
che Nicholas (Being Digital) Negroponte e il suo Media Lab del
Massachusetts Institute of Technology hanno lavorato su questa idea
da anni...
CAPITOLO 7: CONSULTO
Se si potesse utilizzare l'inconcepibile energia del Campo di Punto
Zero (cui a volte ci si riferisce come a fluttuazioni di quanti o energia
del vuoto), l'impatto sulla nostra civilt sarebbe incalcolabile.
Tutte le attuali fonti di energia petrolio, carbone, nucleare, idrica,
solare diventerebbero obsolete, proprio come molti nostri timori
sull'inquinamento ambientale. Verrebbero riepilogati tutti in una sola
grande preoccupazione: l'inquinamento da calore. Tutta l'energia
alla fine si degrada in calore e, se ognuno avesse alcuni milioni di
kilowatt a disposizione, questo pianeta farebbe ben presto la fine di
Venere parecchie centinaia di gradi all'ombra.
Tuttavia c' un aspetto positivo: potrebbe non esserci altro modo di
sfuggire alla prossima ra glaciale, altrimenti inevitabile. (La civilt
un intervallo tra due ere glaciali, sostiene Will Durant nella sua Storia
detta civilt.)
Proprio mentre scrivo queste note, nei laboratori di tutto il mondo
molti bravi ingegneri sostengono di essere in grado di sfruttare questa
energia. Per dare un'idea della sua magnitudine, ricorrer a una famosa
annotazione del fisico Richard Feynman, secondo il quale l'energia

contenuta nel volume di una tazza di caff (qualsiasi volume del genere,
e dovunque!) sufficiente a far bollire tutti gli oceani del mondo.
Questo sicuramente un pensiero su cui soffermarsi. In paragone,
l'energia nucleare appare debole come un fiammifero bagnato.
E quante supernovae, mi chiedo, sono davvero incidenti industriali?
CAPITOLO 9: SKYLAND
A Citt delle Stelle, uno dei problemi maggiori potrebbe essere creato
semplicemente dalle distanze che si dovrebbero percorrere: se uno
volesse far visita a un amico nella Torre contigua (e le comunicazioni
non sostituiranno mai il contatto, nonostante tutti i progressi della
Realt Virtuale), sarebbe costretto a compiere l'equivalente di un
viaggio sulla Luna. Anche con gli ascensori pi veloci lo spostamento
comporterebbe giorni al posto di ore o altrimenti un'accelerazione del
tutto inaccettabile per persone che si sono adattate a vivere a bassa
gravit.
H concetto di spinta senza inerzia, cio un sistema di propulsione
che agisca su ogni atomo del corpo in modo che non si producano
tensioni quando accelera, stato probabilmente inventato dal
maestro della Space Opera, E.E. Smith, negli anni Trenta. Non
cos improbabile come sembra, perch un campo gravitazionale si
comporta proprio in questo modo.
Se si scende in caduta libera nelle vicinanze della Terra (trascurando
gli effetti della resistenza all'aria), la velocit aumenter di solo dieci
metri al secondo ogni secondo. Ci si sentir senza peso, non ci sar
alcuna sensazione di accelerazione, anche se la velocit aumenta di
un chilometro al secondo ogni minuto e mezzo!
E questo varrebbe anche se uno cadesse nella gravit di Giove (solo
pi di due volte e mezzo maggiore di quella della Terra) o persino nei
campi gravitazionali enormemente pi potenti di una Nana Bianca o
di una stella di neutroni (milioni di miliardi di volte maggiori). Non si
sentirebbe niente, persino se ci si avvicinasse alla velocit della luce da
una stella immobile in una manciata di minuti. Tuttavia, se uno fosse
cos folle da arrivare a pochi raggi dall'oggetto di attrazione, il suo
campo non sarebbe pi uniforme per tutta la lunghezza del corpo e
le forze di attrazione lo farebbero ben presto a pezzi. Per ulteriori
particolari, si veda il mio deplorevole racconto (ma dal titolo scelto
con cura) Neutron Tide (in The Windfrom th Sun).
Una spinta senza inerzia che agisca esattamente come un campo
di gravit controllabile non mai stata discussa seriamente con
l'esclusione dei libri di fantascienza fino a poco tempo fa. Ma nel
1994 tre fisici americani l'hanno esaminata, sviluppando alcune

idee del grande fisico russo Andrej Sacharov.
Inerita as a ZeroPoint Field Lorentz Porce, di B. Haisch, A. Rueda e
H.E. Puthoff (Phys. Review, febbraio 1994) potrebbe un giorno essere
considerato come un saggio fondamentale e io l'ho considerato tale per il
mio romanzo. Affronta un problema che di norma dato per scontato,
con una scrollatina di spalle del tipo Tanto l'universo fatto cos.
La domanda posta dai tre fisici la seguente: Che cosa da a un
oggetto una massa (o inerzia) in modo che ci voglia uno sforzo per
cominciare a muoverlo ed esattamente lo stesso sforzo per riportarlo
al suo stato originale?
La loro risposta provvisoria dipende dal fatto stupefacente e poco noto
al di fuori della torre d'avorio dei fisici che il cosiddetto spazio
vuoto in realt un calderone di energie ribollenti: il Campo di Punto
Zero. I tre fisici suggeriscono che l'inerzia e la gravitazione siano
fenomeni elettromagnetici, risultanti da interazione con questo campo.
Ci sono stati innumerevoli tentativi, fino a risalire ai tempi di
Faraday, di collegare gravit e magnetismo e, bench molti
sperimentatori abbiano rivendicato il successo, nessuno dei loro
risultati stato mai sottoposto a verifica. Tuttavia, se la teoria dei tre
americani potesse essere dimostrata, aprirebbe la prospettiva per
quanto lontana di spinte spaziali antigravitazionali e la possibilit
ancor pi fantastica di controllare l'inerzia. Ci potrebbe condurre a
qualche interessante situazione: dando a qualcuno una leggerisskna
spintarella, costui sparirebbe rapidamente alla velocit di migliaia di
chilometri l'ora, fino a rimbalzare dall'altra parte della stanza una
frazione di millisecondo pi tardi. La buona notizia che gli incidenti
d'auto sarebbero praticamente impossibili; automobili e passeggeri
potrebbero collidere senza danno a qualsiasi velocit. (E pensate che
il modo di vivere odierno sia gi troppo febbrile?)
L'assenza di peso che oggi diamo per scontata nelle missioni
spaziali e che milioni di turisti sperimenteranno nel prossimo secolo
sarebbe apparsa come una magia ai nostri nonni. Ma l'abolizione o
semplicemente la riduzione dell'inerzia un altro paio di maniche e
potrebbe risultare del tutto impossibile.* Ma un pensiero consolante,
perch potrebbe fornire l'equivalente del teletrasporto: si po
* Nel settembre 1996 alcuni scienziati finlandesi hanno sostenuto di aver
individuato una piccola riduzione (meno dell'uno per cento) di gravit sopra un disco
superconduttore ruotante. Se ci fosse confermato (e sembra che precedenti
esperimenti eseguiti all'Istituto Max Planck di Monaco di Baviera abbiano condotto
a simili risultati) potrebbe essere la tanto attesa innovazione. Attendo ulteriori
notizie con interessato scetticismo.

irebbe viaggiare dovunque (almeno sulla Terra) quasi istantaneamente.
In tutta franchezza, non saprei come potrebbe andare avanti la Citt
delle Stelle senza di essa...
Uno degli assunti che ho sostenuto in questo libro che Einstein
aveva ragione e che nessun segnale od oggetto pu superare la
velocit della luce. E apparso di recente un gran numero di saggi di
alta matematica in cui si suggerisce che, come innumerevoli scrittori
di fantascienza hanno gi dato per scontato, gli autostoppisti
galattici potrebbero non soffrire di questa fastidiosa limitazione.
Tutto sommato, spero che abbiano ragione ma pare che ci sia
un'obiezione fondamentale. Se i viaggi interstellari sono possibili, dove
sono tutti quegli autostoppisti o come minimo i turisti ben forniti
di quattrini?
Una risposta potrebbe essere che nessun extraterrestre sensato
costruirebbe mai veicoli interstellari, esattamente per lo stesso
motivo per cui non abbiamo mai sviluppato astronavi alimentate a
carbone: ci sono modi molto migliori di fare le cose.
D numero sorprendentemente esiguo di bytes necessari a definire un
essere umano o a immagazzinare le informazioni che uno potrebbe
acquisire durante tutta una vita, discusso in Machine ntelligence,
th Cost oflnterstellar Travet and Ferml's Paradox di Louis K Scheffer
(Quarterly Journal of th Royal Astronomical Society, 35, n. 2, giugno
1994, pp. 157175). Questo saggio (sicuramente il pi stringato
articolo che la rivista abbia pubblicato in tutta la sua storia!) valuta
che lo stato mentale globale di un uomo di cent'anni con una
memoria perfetta potrebbe essere rappresentato da dieci alla
quindicesima bytes (un petabytes). Persino le fibre ottiche di oggi
potrebbero trasmettere questa quantit di informazioni in una
manciata di minuti.
H mio accenno al fatto che il trasportatore di Star Trek non sarebbe
ancora disponibile nel 3001 potrebbe perci apparire ridicolmente
miope fra un solo secolo, e l'attuale mancanza di turisti interstellari
potrebbe essere semplicemente dovuta al fatto che non sia stato
ancora collocato nessun equipaggiamento di accoglienza sulla
Terra. Forse gi in strada a bordo di una scialuppa...
CAPITOLO 15: PASSAGGIO SU VENERE
un grande piacere per me poter offrire questo tributo
all'equipaggio dellVlpo//o 15, Al ritorno dalla Luna mi hanno
mandato la splendida mappa in rilievo della zona d'atterraggio del
modulo lunare Falcon, che ora occupa il posto d'onore nel mio
studio. Mostra le strade percorse dal veicolo lunare durante le sue
tre escursioni, una delle

quali sfiorava un cratere illuminato dalla Terra. La mappa porta
l'iscrizione Ad Arthur Clarke dall'equipaggio di Apollo 15 con molti
ringraziamenti per le sue visioni dello spazio. Dave Scott, Al Worden,
Jim Irwin. In cambio, adesso ho dedicato Earthligbt (scritto nel 1953 e
ambientato nel territorio che il veicolo lunare avrebbe percorso nel
1971) a Dave Scott e Jim Irwin, i primi uomini a penetrare in questa
terra, e ad Al Worden che vegli su di loro dall'orbita. Dopo aver
seguito l'atterraggio di Apollo 15 negli studi della CBS insieme con
Walter Cronkite e Walli Schirra, volai al Controllo Missione per assistere
al rientro e all'ammaraggio. Sedevo di fianco alla figlioletta di Al
Worden: fu la prima ad accorgersi che uno dei tre paracadute della
capsula non si era aperto. Fu un momento di tensione, ma
fortunatamente i restanti due erano pi che sufficienti per il bisogno.
CAPITOLO 16: ALLA TAVOLA DEL COMANDANTE Si veda il
capitolo 18 di 2001: Odissea netto spazio per la descrizione dell'impatto
della sonda. Un esperimento precisamente dello stesso genere stato
programmato per la prossima missione Clementine 2. Ho provato un
certo imbarazzo constatando che nella mia prima Odissea nello
spazio la scoperta dell'asteroide 7.794 era attribuita all'Osservatorio
Lunare... nel 1997! B, lo sposter al 2017, in tempo per il mio
centesimo compleanno.
Poche ore dopo aver scritto quanto sopra, ho saputo con piacere che
l'asteroide 4.923 (1981 E027), scoperto da SJ. Bus a Siding Spring,
Australia, il 2 marzo 1981, stato chiamato Clarke, in parte anche come
riconoscimento del Progetto Guardia Spaziale (si veda Incontro con
Rama e The Hammer ofGod). Mi hanno informato, con profonde
scuse, che a causa di una malaugurata svista il Numero 2001 non era
pi disponibile, essendo stato assegnato a un tizio di nome A. Einstein.
Tutte scuseMa mi ha fatto molto piacere sapere che l'asteroide 5.020,
scoperto lo stesso giorno del 4.923, stato chiamato Asimov bench
sia rattristato dal fatto che il mio vecchio amico non potr mai saperlo.
CAPITOLO 17: GANIMEDE
Come spiegato nel Commiato, e nelle Note dell'Autore di 2010:
Odissea due e 2061: Odissea tre, ho sperato che l'ambiziosa Missione
Galileo su Giove e le sue lune ci avrebbe ormai offerto conoscenze
molto pi particolareggiate oltre che stupefacenti primi piani di
questi strani mondi.
B, dopo molti rinvii, Galileo ha raggiunto il primo obiettivo lo

stesso Giove e sta comportandosi ammirevolmente. Ma ahim, c'
un problema: per qualche motivo, l'antenna principale non mai
uscita. Ci significa che le immagini devono essere rimandate tramite
un'antenna a bassa risoluzione e a un ritmo penosamente lento.
Anche se sono stati fatti miracoli di riprogrammazione del computer
di bordo per ovviare a questo inconveniente, ci vorranno ancora ore
per ricevere informazioni che sarebbero dovute arrivare in minuti.
Perci dobbiamo aver pazienza e io mi sono trovato nell'allettante
posizione di esplorare Ganimede nella finzione, poco prima che
Galileo cominciasse a farlo in realt il 27 giugno 1996.
L'Il luglio 1996, solo due giorni prima di finire questo libro, ho
ricevuto le prime immagini dalle lune di Giove: fortunatamente nulla
finora contraddice le mie descrizioni. Ma se le attuali visioni di distese
di ghiaccio piene di crateri lasciassero improvvisamente il posto a
palmizi e a spiagge tropicali o, peggio ancora, a cartelli con scritto
YANKEE GO HOME mi troverei in un bel pasticcio...
Sono particolarmente ansioso di vedere primi piani di Ganymede
City (capitolo 17). Questa impressionante formazione esattamente
come l'ho descritta nonostante abbia esitato a fornirla nel timore che la
mia scoperta finisse in prima pagina sul National Prevaricator. Ai
miei occhi appare notevolmente pi artificiosa della ben nota Faccia
di Marte con i suoi paraggi. E se le strade e i viali sono larghi dieci
chilometri... b, e allora? Forse i ganimedi erano GROSSI...
La citt verr rivelata dalle immagini 20637.02 e 20637.29 mandate
dal Voyager della NASA o pi comodamente nella Figura 23.8 della
monumentale opera di John H. Rogers, The Giani Planet Jupiter
(Cambridge University Press, 1995).
CAPITOLO 19: LA FOLLIA DEL GENERE UMANO Per una
prova visuale a sostegno della stupefacente asserzione di Khan
secondo la quale la maggior parte del genere umano stata almeno in
parte in preda alla follia, si veda l'Episodio 22, Meeting Mary,
della mia serie televisiva Arthur C. Clarks Mysterious Universe. E si
tenga presente che i cristiani rappresentano solo un piccolissimo
sottoinsieme della nostra specie: quantit molto maggiori di devoti,
rispetto a quelli che celebrano il culto della Vergine Maria, hanno
offerto altrettanta devozione a divinit totalmente incompatibili come
Rama, Kali, Siva, Thor, Wotan, Giove, Osiride ecc. L'esempio pi
impressionante e penoso di un uomo brillante trasformato dalle
proprie credenze in un pazzo furioso quello di Conan Doyle.
Bench le sue presunte capacit medianiche fossero state

denunciate pi volte come frodi, la sua fede in esse rimase intatta. E
il creatore di Sherlock Holmes cerc persino di indurre il grande mago
Harry Houdini a credere che le sue imprese fossero dovute al fatto che
si smaterializzava mentre invece si basavano spesso su trucchi che,
come il dottor Watson si sarebbe compiaciuto di dire, erano
ridicolmente semplici (si veda il saggio The Irrelevance of Conan
Doyle in The Night Is Lar g, di Martin Gardner).
Per particolari sull'Inquisizione, le cui pie atrocit fanno apparire
Poi Pot e i nazisti decisamente benevoli, si veda il devastante attacco
di Cari Sagan all'imbecillit della New Age, The DemonHaunted
World. Vorrei che questo libro insieme con quello di Gardner
diventasse lettura obbligatoria in ogni liceo e universit.
Finalmente il dipartimento americano dell'immigrazione ha preso
posizione contro la barbarie ispirata dalla religione. Il magazine del
Time (Milestones, 24 giugno 1996) riferisce che ora obbligatorio
garantire asilo alle fanciulle minacciate da mulilazione dei genitali nei
loro paesi d'origine.
Avevo gi scritto questo capitolo quando m'imbattei in Feet ofClay.
The Power and Charisma ofGurus, di Anthony Storr (The Free Press,
1996), un vero e proprio libro di testo su questo deprimente
argomento. difficile credere che un santone imbroglione, quando lo
sceriffo lo arrest purtroppo tardivamente, avesse accumulato 93
RollsRoyce! Ancor peggio l'ottantatr per cento delle migliaia di
babbei americani che credevano in lui era stato all'universit,
attagliandosi in tal modo alla mia definizione preferita di intellettuale:
Qualcuno che stato istruito al di l della sua intelligenza.
CAPITOLO 26: TSIENVILLE
Nella prefazione del 1982 a 2010: Odissea due, spiegavo perch avessi
dato il nome del dottor Tsien Hsueshen, uno dei fondatori dei
programmi missilistici della Cina e degli Stati Uniti, all'astronave
cinese atterrata su Europa.
Nato nel 1911, Tsien vinse una borsa di studio che nel 1935 lo port
dalla Cina agli Stati Uniti, dove divenne studente e in seguito collega
di Theodore von Karman, brillante esperto di aerodinamica di origine
ungherese. Poi, prima come titolare della cattedra gi appartenuta a
Goddard al California Institute of Technology, contribu alla
costituzione del Guggenheim Aeronautical Laboratory, diretto
antenato del famoso Jet Propulsion Laboratory di Pasadena. Come
fece notare il New York Times (28 ottobre 1966) in un artcolo intitolato
D capo del programma missilistico cinese era stato addestrato negli
Stati

Uniti, poco dopo che la Cina aveva eseguito un test su un missile a
testata nucleare sul proprio territorio, la vita di Tsien una delle
ironie della storia della guerra fredda.
Con accesso a quanto c'era di pi segreto, contribu in modo
notevole alle ricerche missilistiche americane negli anni Cinquanta,
ma durante l'isteria del periodo di McCarthy fu arrestato in base ad
accuse inventate di attentato alla sicurezza del paese mentre cercava
di tornare a visitare la Cina natia. Dopo molte udienze e un lungo
periodo di carcere, alla fine venne rimandato in patria con tutta la
sua ineguagliabile esperienza e le sue conoscenze. Come hanno
sostenuto molti suoi illustri colleghi americani, fu una delle cose pi
stupide (e anche pi ignominiose) che gli Stati Uniti abbiano mai fatto,
Dopo l'espulsione, secondo Zhuang Fenggan, vicedirettore
delrAmministrazione spaziale nazionale cinese, Tsien mise in piedi
la missilistica dal nulla... Senza di lui, la Cina avrebbe sofferto di un
ritardo tecnologico di vent'anni. E un corrispondente ritardo, forse,
nello sviluppo del micidiale missile antinave Silkworm e del vettore di
satelliti Lunga Marcia.
Poco dopo aver finito questo romanzo, l'Accademia Internazionale
di Astronautica mi ha onorato della sua massima distinzione, il Von
Karman Award, la cui consegna doveva avvenire a Pechino! Era
un'offerta che non potevo rifiutare, soprattutto quando venni a sapere
che il dottor Tsien abitava ora in quella citt. Sfortunatamente,
quando vi arrivai, fui informato che era in ospedale in osservazione, e i
medici non gli permettevano di ricevere visite.
Perci sono estremamente grato al suo segretario personale, il
maggiore generale Wang Shouyun, per aver portato al dottor Tsien le
copie di 2010 e di 2061 appositamente dedicate. In cambio il
generale mi ha regalato il ponderoso volume che aveva curato,
Collected Works of H.S. Tsien: 19381956 (Science Press, 16,
Donghuangcheggen North Street, Pechino 100707,1991). una
raccolta molto interessante, che inizia con numerose collaborazioni
con von Karman sui problemi di aerodinamica e finisce con saggi di
suo pugno sui missili e i satelliti. L'ultimo saggio,
Thermonudear Power Plants (Jet Propulsioni, luglio 1956), fu
scritto mentre il dottor Tsien era in pratica ancora prigioniero
dell'FBI e tratta di un argomento che ancora molto d'attualit oggi
bench siano stati fatti pochissimi progressi verso un impianto
energetico che utilizzi la reazione di fusione del deuterio.
Poco prima che lasciassi Pechino, il 13 ottobre 1996, fui lieto di
sapere che, nonostante l'et (ottantacinque anni) e l'infermit, il
dottor

Tsien seguiva ancora i suoi studi scientifici. Spero sinceramente che i
miei due libri gli piacciano e non vedo l'ora di mandargli questa
Odissea finale come ulteriore tributo.
CAPITOLO 36: LA CAMERA DEGLI ORRORI
Come conseguenza di una serie di udienze del Senato sulla sicurezza
dei computer nel giugno 1996, il 15 luglio 1996 il presidente Clinton
ha firmato la disposizione esecutiva 13.010 che riguarda attacchi
basati sul computer contro le informazioni o componenti di
comunicazioni che controllano infrastnitture di vitale importanza
(cyberminacce). Ci comporter l'istituzione di una task farce che si
opporr al cyberterrorismo e avr rappresentanti della GI, della
NSA, delle agenzie della Difesa ecc.
Fico, stiamo arrivando...
Dopo aver scritto il precedente paragrafo, sono rimasto perplesso
nell'apprendere che anche il finale di Independence Day, che non ho
ancora visto, prevede l'uso di virus del computer come cavalli di
Troia! Mi hanno anche informato che l'inizio identico a quello di
Childhood's End (1953) e che contiene ogni clich scientifico noto fin
dal Viaggio sulla Luna di Mlis (1903).
Non riesco a decidere se congratularmi con gli sceneggiatori per la
botta di originalit o accusarli di aver commesso un crimine
transtemporale di plagio precognitivo. In ogni caso, temo, di non poter
far nulla per impedire allo spettatore medio di pensare che mi sono
impadronito del finale di Independence Day.
fl seguente materiale stato tratto di solito con notevoli interventi
dai precedenti libri di questa serie:
Da 2001: Odissea nello spazio: capitolo 18, Attraverso gli asteroidi
e capitolo 37, Esperimento.
Da 2010: Odissea due: capitolo Il, Ghiaccio e vuoto; capitolo 36,
Fuoco nel profondo; capitolo 38, Paesaggio di schiuma.

RINGRAZIAMENTI.

I miei ringraziamenti alla IBM per avermi regalato lo splendido
portatile Thinkpad 755 CD su cui stato scritto questo libro. Per
molti anni ho provato un senso d'imbarazzo a causa della diceria
completamente infondata secondo la quale il nome Hal derivava
dalle lettere immediatamente precedenti quelle dell'acronimo IBM.
Nel tentativo di esorcizzare questo mito dell'era del computer, mi
sono spinto persino al punto di indurre il dottor Chandra,
l'inventore di Hal, a negarlo in 2010: Odissea due. Tuttavia, di recente
mi hanno assicurato che, lungi dall'essere infastidita dall'associazione,
la Big Blue ne in realt molto orgogliosa. Perci abbandoner ogni
altro tentativo di aggiustare le cose e ho mandato i miei saluti a tutti
quelli che hanno partecipato alla festa di compleanno di Hal
all'universit (naturalmente) dell'Illinois, Urbana, il 12 marzo 1997.
Mesta gratitudine al mio redattore alla Del Rey Books, Shelly
Shapiro, per dieci pagine di particolari apparentemente insignificanti i
quali, quando sono stati affrontati e risolti, hanno costituito un
enorme miglioramento del prodotto finale. (S, sono stato redattore
anch'io, e non soffro della solita convinzione degli autori secondo
la quale i membri di questa categoria sono macellai frustrati.)
Infine, e pi importante di tutto: i miei ringraziamenti pi sentiti al
mio vecchio amico Cyril Gardiner, presidente del Galle Face Hotel,
per l'ospitalit nella sua magnifica (ed enorme) suite personale mentre
scrivevo questo libro: mi ha offerto un Mare della Tranquillit in
questi tempi turbolenti. Mi affretto ad aggiungere che, sebbene non
possa fornire paesaggi cos vasti e immaginosi, le comodit del Galle
Face sono di gran lunga superiori a quelle offerte dal Grandimede e
mai nella mia vita ho lavorato in ambienti cos confortevoli.
O, a questo riguardo, pi ricchi di ispirazione, perch una grande
targa all'entrata elenca pi di un centinaio di capi di Stato e altri
illustri visitatori che sono scesi qui. Tra di loro ci sono Yuri Gagarin,
l'equipaggio deQ.'Apollo 12 seconda missione sulla superficie della
Luna e una bella collezione di stelle del cinema e del teatro: Gre

gory Peck, Alee Guinness, Noe! Coward, Carrie Fisher, l'eroina di
Guerre stellari... Come anche Vivien Leigh e Laurence Olivier, che
hanno fatto una breve apparizione in 2061: Odissea tre (capitolo 37).
Mi lusinga vedere il mio nome elencato tra di loro. Pare appropriato
che un progetto iniziato in un famoso hotel il Chelsea di New
York, ricettacolo di geni veri e presunti venga concluso in un altro, a
un mezzo mondo di distanza. Ma singolare udire l'Oceano Indiano
sferzato dai monsoni ruggire a pochi metri dalla mia finestra, invece
del traffico lungo la lontana Ventitreesima Strada a cui mi legano tanti
piacevoli ricordi.
IN MEMORIAM: 18 SETTEMBRE 1996
Con immenso dispiacere apprendo, proprio mentre sto rivedendo
questi ringraziamenti, che Cyril Gardiner morto poche ore fa.
di qualche consolazione sapere che riuscito a leggere il tributo di
cui sopra e che se n' rallegrato.
COMMIATO
Mai spiegare, mai scusarsi, potrebbe essere un eccellente consiglio
per politici, magnati hollywoodiani e del mondo della finanza, ma un
autore dovrebbe trattare i propri lettori con maggiore considerazione.
Quindi, anche se non ho intenzione di scusarmi di niente, forse la
complessa genesi del Quartetto dell'Odissea richiede qualche
spiegazione.
Tutto cominci nel Natale del 1948.... s, 1948!.. con un racconto di
quattromila parole scritto per un concorso sponsorizzato dalla BBC.
La sentinella narrava la scoperta di una piccola piramide sulla Luna,
l collocata da qualche civilt aliena in attesa dell'apparizione del
genere umano come specie in grado di popolare un pianeta. Fino ad
allora, era sottinteso, noi saremmo stati troppo primitivi per essere
di qualche interesse.*
La BBC respinse il mio modesto sforzo e non venne pubblicato se
non quasi tre anni dopo nella sola e unica edizione (primavera del
1951) di 10 Story Fantasy rivista che, come commenta sarcastica
l'impagabile Encyclopedia of Science Fiction, ricordata
principalmente per essere scarsa in aritmetica (i racconti erano
tredici).
La sentinella rimase nel limbo per pi di un decennio, fin quando
Stanley Kubrick mi contatt nella primavera del 1964 e mi chiese se
avessi qualche idea per il proverbiale (cio non ancora esistente)
buon film di fantascienza. Durante le nostre numerose sedute di
discussioni, come narrato in The Lost Worlds of2001, decidemmo che
i pazienti osservatori sulla Luna avrebbero potuto fornirci un buon
inizio per la nostra storia. Alla fine divenne ben pi di quanto
previsto, dal momento che a un certo punto della produzione la
piramide si tramut nel monolito nero, oggi tanto celebre.
* La ricerca d manufatti alieni nel sistema solare dovrebbe essere una branca della
scienza perfettamente legittimata ("esoarcheologia"?). Sfortunatamente stata
ampiamente screditata da quanti sostenevano che simili prove erano gi state
trovate ed erano state volutamente soppresse dalla NASA! incredibile che si possa
credere a una simile sciocchezza: sarebbe molto pi probabile invece che l'Agenzia
spaziale falsificasse deliberatamente manufatti extraterrestri... per risolvere i suoi
problemi di bilancio! (Pensateci, dirigenti della NASA...)

Per mettere la serie delle Odissee nella giusta prospettiva, bisogna
ricordare che, quando Stanley e io cominciammo a progettare quello
che in privato intitolammo Come il sistema solare venne
conquistato, l'ra spaziale aveva appena sette anni e nessun essere
umano si era allontanato a pi di un centinaio di chilometri dal
pianeta base. Bench il presidente Kennedy avesse annunciato che gli
Stati Uniti intendevano andare sulla Luna entro questo decennio,
alla maggior parte della gente tutto ci doveva apparire ancora come un
sogno lontano. Quando il 29 dicembre 1965, una giornata gelida,
cominciarono le riprese nei pressi di Londra*, non sapevamo
nemmeno a cosa assomigliasse la superfcie lunare vista da vicino.
C'era ancora il timore che la prima parola pronunciata da un
astronauta uscendo dalla capsula potesse essere Aiuto! mentre
spariva sotto uno strato di impalpabile polvere lunare. Tutto sommato,
ci andammo abbastanza vicino; solo il fatto che i nostri paesaggi
lunari fossero pi frastagliati di quelli veri lisciati da coni di
sabbiature di polvere meteoritica rivela che 2001 fu girato prima
dell'epoca delle Missioni Apollo.
naturale che ai giorni nostri possa sembrare assurdo che si sia
potuto immaginare gigantesche stazioni spaziali, alberghi di lusso
orbitanti e spedizioni su Giove gi nel 2001. Comunque oggi difficile
capire che gi negli anni Sessanta c'erano seri piani per basi permanenti
sulla Luna e per l'atterraggio su Marte... entro il 1990! Ma negli studi
della CBS, immediatamente dopo il lancio s$Apollo Il, sentii il
vicepresidente degli Stati Uniti proclamare entusiasta: Adesso
possiamo andare su Marte!
Sta di fatto che fu fortunato se non and a finire in prigione. Quello
scandalo, oltre al Vietnam e al Watergate, uno dei motivi per cui
quegli ottimistici programmi non furono mai realizzati.
Quando il film e il libro di 2001: Odissea nello spazio uscirono nel
1968, la possibilit di un seguito non mi sfior nemmeno. Ma nel
1979 ebbe luogo una vera missione su Giove e ottenemmo i nostri primi
piani del pianeta gigante e della sua stupefacente famiglia di lune.
Le sonde spaziali Voyager** erano ovviamente senza equipaggio, ma
le immagini inviate resero reali e totalmente inaspettati mondi che
fino a quel momento erano stati semplici punti di luce nei pi potenti
* A Shepperton, distratta dai marziani in una delle scene pi drammatiche del
capolavoro di Wells, La guerra dei mondi.
**Che, passando vicino a Giove, utilizzavano manovre in presenza di gravit o
a colpo di fionda esattamente come faceva la Discovery nella versione libresca di
2001.

telescopi. I vulcani di Io in continua eruzione solforosa, la faccia di
Callisto segnata dagli innumerevoli impatti, il paesaggio
bizzarramente disegnato di Ganimede: era quasi come se avessimo
scoperto tutto un nuovo sistema solare. La tentazione di esplorarlo
era irresistibile, donde 2010: Odissea due, che mi offr anche
l'occasione di scoprire cosa era successo a Dave Bowman, dopo
essersi svegliato in quella enigmatica stanza d'albergo.
Nel 1981, quando mi misi a scrivere il nuovo libro, la guerra fredda era
ancora in atto, e pensai che mi sarei messo in una posizione difficile oltre a
rischiare critiche presentando una missione congiunta di russi e
americani. Sottolineai anche la mia speranza di una futura cooperazione
dedicando il romanzo al Nobel Andrej Sacharov (allora ancora in esilio) e
al cosmonauta Aleksej Leonov, il quale, quando alla Citt delle stelle gli
comunicai che avrei chiamato l'astronave con il suo nome, esclam con
la sua tipica esuberanza: Allora sar una buona astronave!
Mi sembra ancora incredibile che, quando nel 1983 ne fece
un'eccellente versione filmica, Peter Hyams abbia potuto usare i veri
primi piani delle lune gioviani ottenuti durante la missione del Voyager
(alcuni dopo un'utile rielaborazione computerizzata eseguita nel
Jet Propulsion Laboratory, fonte degli originali). Tuttavia, ci si
aspettava immagini molto migliori dall'ambiziosa missione Galileo il
cui compito era quello di effettuare un'ispezione particolareggiata dei
satelliti principali lungo un periodo di diversi mesi. La nostra
conoscenza di questo nuovo territorio, in precedenza ottenuta solo
con un breve sorvolo, sarebbe aumentata enormemente e non
avrei avuto pi scuse per non scrivere 2061: Odissea tre.
Purtroppo avvenne una tragedia durante la missione di Giove. Il piano
prevedeva il lancio della sonda Galileo dalla navetta spaziale nel
1986 ma il disastro della Challenger elimin quella possibilit e ben
presto fu chiaro che non avremmo ottenuto altre informazioni da Giove
o da Europa, Ganimede e CaUisto per almeno un altro decennio.
Decisi di non aspettare e, nel 1985, il ritorno della Cometa di Halley
nel sistema solare mi offr un argomento irresistibile. La sua prossima
apparizione, prevista per il 2061, sarebbe stata una buona occasione
per una terza Odissea, anche se, non essendo sicuro di quando l'avrei
consegnato, chiesi al mio editore un anticipo piuttosto modesto.
con molta tristezza che cito la dedica di 2061: Odissea tre:
Alla memoria diJudyLynn delRey,
editar straordinaria, che acquist questo libro per un dollaro,
ma non seppe mai se spese bene i suoi soldi.
Naturalmente non possibile che una serie di quattro romanzi di
fantascienza, scritti in un periodo di oltre trent'anni di sviluppi
tecnologici e politici tra i pi stupefacenti (in particolare
nell'esplorazione spaziale), abbia una sua coesione globale. Come ho
scritto nell'introduzione di 2061: Cos come 2010: Odissea due
non era esattamente il seguito di 2001: Odissea nello spazio, allo stesso
modo questo libro non propriamente il seguito di 2010. Questi tre
lavori vanno considerati alla stregua di variazioni sullo stesso tema:
essi hanno s molti personaggi e situazioni in comune, ma non
detto che avvengano nello stesso universo. Se volete una buona
analogia con un altro medium, ascoltate ci che Rachmaninoff e
Andrew Lloyd Webber hanno fatto della stessa manciata di note di
Paganini.
Perci questa Odissea finale ha scartato molti elementi dei libri che
l'hanno preceduta, ma ne ha sviluppati altri spero pi importanti con
cura molto maggiore. E se qualche lettore dei precedenti libri si sente
disorientato da queste trasformazioni, spero di poterlo dissuadere
dalPinviarmi lettere irose di denuncia utilizzando una delle frasi pi
gentili di un certo presidente americano: solo finzione, stupido!
Ed tutta mia finzione personale, nel caso non l'abbiate notato.
Bench mi sia avvalso con successo della collaborazione di Gentry
Lee*, di Michael KubeMcDowell e dello scomparso Mike McQuay
e non esiterei a fare di nuovo appello alle migliori penne
dell'ambiente in caso di progetti futuri troppo vasti da poterli gestire
da solo questa particolare Odissea l'ho scritta di persona.
Perci ogni parola mia. Devo confessare che ho trovato il
professor Thirugnanasampanthamoorthy (capitolo 35) sull'elenco
telefonico di Colombo; spero che il vero possessore del nome non
obietter se l'ho preso a prestito. Ci sono anche alcuni prestiti
provenienti dal grande Oxford English Dictionary. E sapete una cosa?
Con mio grande piacere, ho scoperto che utilizza nientedimeno che
sessantasei citazioni dai miei libri per illustrare il significato e l'uso di
certe parole!
Caro Oxford English Dictionary, se trovi un esempio che ti serva in
queste pagine, ti prego di approfittarne... di nuovo.
Chiedo scusa per il numero di colpettini di tosse (circa dieci,
all'ultimo conteggio) di questo Commiato; ma gli argomenti sui
quali volevo richiamare l'attenzione mi sembravano troppo
importanti per essere trascurati.
* Per un'improbabile coincidenza, Gentry Lee era ingegnere capo dei progetti
Galileo e Viking. (Si veda la postfazione a Rama IL) Non stata colpa sua se
l'antenna della Galileo non si dispiegata...

Infine, vorrei rassicurare tutti i miei amici buddhisti, cristiani,
induisti, ebrei e musulmani che sono sinceramente contento che la
religione che il Caso ha voluto darvi abbia contribuito alla vostra
pace mentale (e spesso, come oggi la scienza medica occidentale
ammette con una certa riluttanza, al vostro benessere fisico).
Forse meglio essere insani e felici, che sani e infelici. Ma meglio di
tutto essere sani e felici.
La maggiore sfida del futuro consiste proprio nel fatto che i nostri
discendenti riescano a raggiungere questo fine. Certo, potrebbe anche
derivarne che ci sia o meno un futuro per noi.
ARTHUR C. CLARKE
Colombo, Sri Lanka
19 settembre 1996

FINE.






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