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ROY EUGENE DAVIS
LA SCIENZA DEL KRIYA YOGA
TRADUZIONE DEGLI YOGA SUTRA DI PATANJALI, CON UN COMMENTO DETTAGLIATO E ISTRUZIONI SPECIFICHE PER LA MEDITAZIONE E L'ESTASI

EDIZIONI VIDYANANDA


Prefazione

I sinceri ricercatori della verittroveranno in questo libro un manuale pratico per la meditazione quotidiana e una guida ai pialti stati di coscienza. Anche quei lettori che non sono stati ancora iniziati nelle pratiche yogiche trarranno immenso beneficio da un attento studio del testo. Gli iniziati al Kriya Yoga scopriranno in questo libro un tesoro che non puessere descritto dalle parole.
Non ho messo in corsivo le parole e i termini sanscriti, eccetto in pochi casi particolari in cui sembrava importante sottolinearli. Per aiutare a capire meglio termini e parole che non sono spiegate esaurientemente nel corso dell'opera, stato aggiunto un glossario.
Sarebbe utile per il lettore leggere prima tutto il libro, e quindi stabilire un programma regolare di studio e meditazione. Gli Yoga Sutra di Patanjali, che costituiscono la parte centrale del volume, si dimostreranno una sorgente di costante ispirazione e rivelazione, perchad ogni nuova lettura si avruna maggiore comprensione, una diversa attitudine e una visione piampia, con un diverso stato di coscienza. Un'altra lettura che raccomando di fare insieme agli Yoga sutra la Bhagavad Gita.
L'ideale sarebbe conoscere i principi basilari della mente e della coscienza, per poi applicarli nell'arena delle esperienze quotidiane. Le fonti vediche dichiarano che la conoscenza di cinque tipi. Primo, vi quella che possiamo avere attraverso le parole scritte e gli insegnamenti orali delle persone di saggezza; si tratta di una conoscenza registrata e acquisita che possiamo fare nostra e utilizzare. Secondo, vi quella particolare conoscenza che viene in un lampo
d'intuizione, in un momento di genio; di solito questo tipo di conoscenza ha valore pratico nel mondo secolare. Terzo, vi quella conoscenza che si ottiene grazie a una genuina ispirazione, quando le facoltdell'anima sono abbastanza sviluppate. Quarto, vi la conoscenza rivelata, quella condivisa da santi e grandi profeti che conoscono il lato interiore della natura. Quinto, vi la pura conoscenza che la comprensione ultima e la realizzazione suprema che si ha con l'illuminazione. Realizzando questa, si puavere ogni altra conoscenza.
Attraverso lo studio scrupoloso, la pratica e il servizio disinteressato, il devoto che cammina sul sentiero del Kriya Yoga avanzerstabilmente e realizzeril bene supremo.

ROY EUGENE DAVIS

Lakemont, Georgia


Prefazione Editoriale

Roy Eugene Davis nacque nel 1931 e trascorse i suoi primi anni in una comunitrurale nel nord dell'Ohio. R. E. Davis incontrParamahansa Yogananda nel dicembre del 1949, e divenne discepolo di questo grande maestro di Yoga. Dopo quattro anni di disciplina e pratica Yoga in un ambiente monastico, passdue anni nell'esercito degli Stati Uniti e quindi cominciil suo ministero spirituale.
R E. Davis ha scritto pidi venti libri, redattore-editore del Truth Journal e presidente del Center for Spiritual Awareness. Tra i suoi libri piimportanti citiamo: Light on the Spiritual Path, The Philosophy and Practice of Yoga; One Life, Being, Power and Substance. famoso nel mondo per i suoi scritti, le sue conferenze e i suoi seminari. Ricercatori entusiasti partecipano ai suoi programmi negli Stati Uniti, in Canada, in Giappone e in Europa. Come rappresentante della sua linea di guru, R E. Davis condivide il messaggio del Kriya Yoga con migliaia di ricercatori e discepoli.


Introduzione al KRIYA YOGA


UNO

La Scienza PiSacra

"Infine il Kriya Yoga si diffonderin tutti i paesi e contribuirad armonizzare le nazioni attraverso la percezione trascendente e personale dell'Infinito Dio da parte dell'uomo".
Con queste parole Mahavatar Babaji, un mortale-immortale maestro di Yoga, benedParamahansa Yogananda a Calcutta, in India, nel 1920. Paramahansaji si preparava a partire per l'America e aveva pregato incessantemente per ricevere la benedizione personale dell'Avatar. Babaji andin casa sua e lo bened incoraggiandolo con la sua presenza e con le parole che gli disse.
Il Kriya Yoga un approccio scientifico alla realizzazione di Dio ed particolarmente adatto ai ricercatori dell'Era presente. Le persone di ogni ceto sociale e di qualsiasi fede o tradizione possono praticare il Kriya Yoga con beneficio. Con la pratica devota del Kriya e con la meditazione profonda, l'uomo puavanzare sul sentiero dell'illuminazione e della liberazione della coscienza. Riferendosi alla pratica del Kriya, Lahiri Mahasaya, un discepolo di Babaji, insegnava: "Piuno lavora, pigrande saril salario". (Piuno si dedica alla meditazione supercosciente, maggiori saranno i benefici che sperimenter.
Vi sono molti sentieri che portano all'Autorealizzazione. Ogni persona incline a seguire il sentiero che meglio si adatta al proprio temperamento. Cosuno puavere una natura devozionale e scoprire che l'adorazione e l'abbandono gli sono picongeniali. Un altro puessere attivo e risoluto verso la meta, e offrire i risultati di
tutte le sue azioni a Dio. Un altro ancora puseguire l'approccio intellettuale, il sentiero del calmo discernimento, per vedere attraverso le apparenze Quello che Reale. Un approccio diretto, adatto a quelli che intraprendono intensamente il sentiero, la via della meditazione e della contemplazione interiore. Il sentiero del Kriya Yoga offre l'esperienza diretta della Realt risultato che si ottiene praticando con successo tecniche specifiche di meditazione.
Le tecniche Kriya saranno discusse piin lin questo libro. Ve ne sono alcune largamente conosciute, e poche altre che sono enfatizzate dai guru del Kriya Yoga, i quali fanno risalire la loro discendenza spirituale - a Mahavatar Babaji Tra le tecniche di meditazione vi sono mantra, contemplazione del suono e della luce, pranayama ed esercizi dinamici per risvegliare kundalini.
Fino alla seconda metdel diciannovesimo secolo, i metodi del Kriya Yoga non venivano dati a quei ricercatori che non volevano rinunciare totalmente al mondo nella loro ricerca dell'Autorealizzazione. Quando Babaji diede a Lahiri Mahasaya il permesso d'iniziare altri, gli concesse di iniziare liberamente tutti coloro che gli avessero chiesto sinceramente aiuto lungo il sentiero spirituale. Anche chi ha delle responsabilitsociali e familiari puessere un rinunciante, se non attaccato alla gente, alle cose, alle azioni e ai loro effetti. Percila rinuncia interiore, che il risultato dello sviluppo spirituale, piimportante della rinuncia fisica priva di trascendenza interiore.
Fu nell'ultima parte del 1949 che incontrai il mio guru, Paramahansa Yogananda, a Los Angeles, in California. Mi fu insegnata la pratica del mantra e come fondermi internamente nel suono e nella luce. Alcuni mesi dopo il mio guru mi inizinella pratica del kriya pranayama ed altre tecniche. Nei mesi che seguirono egli mi diede dei consigli personali per aiutarmi nel sentiero.
Paramahansaji diceva spesso che il Kriya Yoga la via pirapida alla realizzazione di Dio, a differenza di altri sentieri che, pur essendo ugualmente validi, portano ad un progresso meno rapido. Molti dei suoi discepoli piavanzati ottennero un alto grado di realizzazione; Paramahansaji diceva che molti avrebbero fatto l'esperienza della liberazione finale della coscienza nel corso di questa stessa incarnazione.


Kriya Yoga
La Disciplina Spirituale Ideale per quest'Era

Secondo i calcoli di Sri Yukteswar, pubblicati nel suo libro La Sacra Scienza, il mondo si sta allontanando dalle influenze dell'ultima EtOscura o Kali Yuga, e sta ascendendo lungo l'attuale Ciclo Elettrico, che continuerper altri 2200 anni. Durante l'EtOscura, l'uomo comune non era in grado di comprendere l'esistenza delle cose sottili presenti in natura, come il magnetismo e l'elettricit Nel ciclo attuale queste propriet come pure le proprietdella luce, vengono studiate attentamente dagli scienziati. Sempre pipersone sono oggi in grado di comprendere la filosofia e la scienza dello Yoga e riescono a sperimentare dentro di sl'esistenza delle forze sottili e delle correnti sottili del prana. Per questo motivo la scienza del Kriya Yoga adatta ai ricercatori spirituali di quest'era
Mahavatar Babaji ha detto: "Il Kriya Yoga che io sto dando al mondo la ripresentazione della stessa scienza che Krishna diede ad Arjuna, e che era nota a Patanjali e a Cristo, a San Giovanni, a San Paolo e ad altri discepoli".

Nella Bhagavad Gita (4: 1-3) Sri Krishna dice:
"Ho proclamato questo Yoga imperituro (questa via all'Autorealizzazione) agli antichi saggi e ai legislatori che hanno fatto le leggi da cui sono governati gli uomini. Essi lo hanno trasmesso gli uni agli altri, attraverso un lignaggio di saggi reali, fino a quando questa veritandata perduta nel mondo per un lungo lasso di tempo. Quella stessa antica scienza oggi io l'ho rivelata a te, poichtu sei mio discepolo e amico, e questo il segreto supremo".

Ogni volta che la giustizia si affievolisce nel mondo, Dio si manifesta sulla scena in maniera evidente per bandire la confusione e per ripristinare la via della giustizia. La tendenza evolutiva del mondo verso la crescita; perciquando nella coscienza di massa vi confusione e avvilimento, appare un impulso divino che contribuisce a purificare e ad elevare. -
Anche se la coscienza di massa influenzata dalle forze celesti,
e cosil mondo sottoposto a cambiamenti ciclici, gli individui intenti alle loro pratiche spirituali non sono ingiustamente toccati dalle influenze della natura. Colui che pratica il Kriya Yoga impara a riversare l'attenzione e la forza vitale nell'occhio spirituale e, in questo modo, s'eleva al di sopra delle forze esterne e diventa sempre pidesto in Dio.
In ogni Era vi sono tra noi persone estremamente materialiste e incapaci di comprendere perfino le veritelementari; e vi sono anche quelle pisveglie e in cui l'impulso spirituale evidente. Vi sono anche quelle estremamente intelligenti e capaci. E vi sono sempre alcuni illuminati. Se gli individui meno illuminati mostrano rispetto nei confronti di coloro che lo sono di pi essi impareranno e cresceranno nella veritdella coscienza.
Un maestro di Yoga mette alla prova le possibilitlatenti in ogni uomo. Avendo superato tutti i legami che lo tenevano incatenato al mondo, costui supremamente libero e agisce solo per il bene del mondo.


Dio Dona a noi Se Stesso come il vero Guru

Qual la relazione tra Dio e il guru, e qual la nostra relazione con Dio attraverso il guru? Che cosa ci si aspetta da noi come discepoli? La relazione guru-discepolo ancora attuale nel mondo d'oggi che cambia cosrapidamente?
La relazione guru-discepolo viene facilmente compresa e accettata dai ricercatori della veritche sono pronti a condurre quella vita disciplinata che sola pupermettere l'esperienza dell'illuminazione. Ma non compresa dalle persone che non hanno la volontd'intraprendere un programma di disciplina, necessario se si vuole sperimentare la trasformazione.
I sinceri devoti sul sentiero spirituale non hanno domande importanti da fare sulla relazione guru-discepolo. Altri che ne sentono parlare, discutono e analizzano la cosa, mentre alcuni provano perfino a sminuirne la validit I maestri di Yoga hanno sempre insegnato che si deve praticare la meditazione come un procedimento personale e 'segreto'. La ragione di questo che uno che sta sempre a discutere
i principi della vita spirituale di solito esaurisce le sue forze, che potrebbero essere utilizzate meglio nella pratica.
Adesso spiegherche cos'la vera relazione guru-discepolo, cosche chiunque sia aperto alla via della liberazione puchiaramente comprenderla. Coloro che non hanno ancora il desiderio ti condurre una vita disciplinata avranno un'altra opportunitdi sapere che cosa ci si aspetta quando si presenterl'occasione.
La relazione tra guru e discepolo non un rapporto tra padrone e schiavo, nuna relazione in cui vi qualche forma di dominio o di sfruttamento. Quando la relazione ideale, la persona che gioca il ruolo del guru conduce il ricercatore lungo il sentiero che porta alla salvezza. Questa la funzione principale del guru: mostrare al discepolo la via che porta alla realizzazione di Dio.
La parola guru un termine sanscrito che significa "quella luce che rimuove le tenebre". Perciil guru una persona illuminata che in grado di guidare il ricercatore sul sentiero che conduce alla libert con un minimo di ostacoli da superare. Per parafrasare le parole di Ges(Giovanni 8: 31-32): "Se seguirete i miei insegnamenti, allora sarete davvero miei discepoli, e realizzerete la veritattraverso la percezione diretta. Come risultato di avere realizzato la veritdella vita, sarete liberati da ogni schiavitdovuta all'errore". Il vero guru non altro che Dio, che gioca il ruolo del guru. Il vero guru non una personalit anche se la coscienza illuminata che interpreta quel ruolo di solito si esprime attraverso una personalit
Molti sinceri studenti che cercano la verithanno paura della relazione guru-discepolo, perchnon sono sicuri di poter tenere fede alle discipline basilari che il guru consiglierloro di praticare. Alcuni hanno timore della relazione perchinternamente sanno di non poter essere all'altezza di certi modelli, o solo perchhanno paura del cambiamento. Essi sanno che dovrebbero cambiare, ma vogliono rimanere come sono perch tutto sommato, stanno bene nel loro attuale modo di vivere. Alcuni sono obbedienti in presenza del guru, ma disobbedienti quando non sono in sua presenza. Essi dimenticano che Dio il vero guru e che Lui onnipresente e onnisciente. A volte i nuovi discepoli fanno l'errore di credere che possono ritirarsi dal loro impegno, quando la sfida del sentiero
spirituale diventa grande. Essi possono ritirarsi, ma il guru non cessa mai di pregare per il benessere del discepolo. Noi possiamo rinunciare a Dio, ma Dio non rinuncia mai a noi.
Il vero guru Dio, il nostro Vero SSuperiore. In realtnessuna persona un guru, ma una persona qualificata puassumere il ruolo di guru per permettere a un ricercatore di stabilire un rapporto con Dio. Una persona che nota come guru, e che degna di quel nome, recita quella parte solo perchha la realizzazione interiore. Paramahansaji diceva: "Io non sono il guru. Dio il guru; io sono solo il Suo servitore. Tuttavia egli recito il ruolo del guru con i suoi discepoli, e ci mostrla via della libertin Dio. Una volta egli disse: "Se tu me lo permetterai, io ti rivelerDio".
Puuna persona mostrare Dio a un'altra, se prima non Lo conosce lei stessa? La persona che non conosce Dio non deve far finta di recitare la parte del guru. E se lo fa, la relazione non sarproficua. Dio sempre impegnato a risvegliare le anime, che sono espressioni di Se Stesso. Uno dei modi in cui Egli fa questo operando attraverso un'anima illuminata. Dio, come anima illuminata - il guru - istruisce, incoraggia e condivide un tipo particolare di energia che risveglia le energie dormienti nel discepolo. Questa trasmissione di forza dal guru al discepolo conosciuta col nome di shaktipat. Shakti la forza creativa dentro di noi, un'espressione di kundalini. Il guru non diverso da un terapeuta, in quanto cerca di guidare il discepolo in direzione della maturitemotiva come parte del processo totale che porta all'illuminazione. Ma il guru non s'accontenta soltanto di far diventare il discepolo emotivamente maturo e capace di condurre una vita normale e funzionale. Il guru sprona il discepolo a fare l'esperienza dell'Autorealizzazione e della liberazione della coscienza.
La responsabilitdel guru, una volta che ha accettato un discepolo, di continuare a lavorare con lui finchquesti non avrfatto l'esperienza dei risultati finali. La responsabilitdel discepolo quella di rispettare il guru, l'insegnamento e se stesso. Il discepolo deve ascoltare le parole del guru, accettare l'iniziazione nei metodi di meditazione, e condurre una vita ideale al meglio delle sue capacit Dio non ci chiede mai di fare l'impossibile, ma solo del nostro meglio. In ogni relazione personale, e specialmente nella relazione
tra guru e discepolo, vi dev'essere totale rispetto e completa fiducia, se il rapporto dev'essere salutare e gratificante. La parola del guru, nelle questioni che riguardano lo sviluppo spirituale, infallibile; poichegli vede pichiaramente di quanto non faccia il discepolo. Non soltanto il guru conosce la strada che porta all'Autorealizzazione, ma spesso puvedere - quando il discepolo non pu- difetti nel carattere e nel comportamento che devono essere rimossi dalla vita del discepolo. Ed proprio indicando questi difetti, queste caratteristiche limitanti, che il guru puaccelerare la sua evoluzione spirituale. Quand'guidato da un vero guru, il discepolo puevitare molti dolori nella vita e percepire l'indebolimento delle tendenze distruttive. Dopo l'iniziazione al Kriya Yoga, il discepolo comincia a sperimentare un rapido cambiamento interiore e un'accresciuta consapevolezza dell'anima. Quando Babaji diede a Lahiri Mahasaya il permesso di iniziare gli altri nel Kriya Yoga, gli disse di riferire a ogni nuovo iniziato le parole di Sri Krishna (Bhagavad Gita 2: 40): "Anche una piccola pratica di questo dharma ti salverdalla grande paura". Dharma, in questo caso, significa procedura religiosa. La paura dalla quale viene salvato il discepolo quella di un futuro danno, dovuto alla vita non illuminata condotta da un'incarnazione all'altra.
Il guru pudare consigli su questioni pratiche. Puconsigliare un cambiamento nella dieta e in altre questioni pertinenti la salute, affinchil discepolo possa godere di una salute migliore ed essere maggiormente in grado di compiere i suoi doveri. Pudare consigli sulla scelta dei compagni, di modo che il discepolo possa evitare la confusione e i problemi personali. Pudare dei consigli su come usare il tempo e l'energia, affinchil discepolo possa imparare a fare un uso migliore delle risorse che ha a disposizione e trasmutare le energie grossolane in quelle pisottili. Pudare consigli su questioni di attitudine, affinchil discepolo diventi il pirapidamente possibile una persona matura e responsabile nella societ Tutto ciche il guru insegna, anche nelle cose pipiccole, per il bene supremo del discepolo.
Una persona puaffermare: "Anch'io ho una volontlibera! Voglio essere padrone della mia vita!". Tale persona non necessita di un guru perchnon ancora pronta a imparare le leggi dell'abbandono

e dell'obbedienza. Paramahansaji era solito dire: "Io non voglio dominarvi. Non voglio che siate deboli. Io voglio che siate forti quanto me!". Avviene spesso che associandoci con quelli in cui le virtsono gistabilite impariamo a emularle e a crescere, sviluppando una maggiore maturit Percise un guru dicesse al discepolo di stare calmo e parlare meno, il discepolo dovrebbe obbedire. Se il guru dicesse al discepolo di dedicare pitempo allo studio e alla meditazione, il discepolo dovrebbe obbedire senza fare questioni. Se uno si comporta in maniera adeguata e si attiene alle linee di condotta che gli sono state prescritte, sicuro di un rapido progresso sul sentiero.
Una sfida comune, per molti che hanno accettato la via del discepolato, avere un buon rapporto con il guru, anche se questi si esprime ancora come una personalit Il discepolo potrebbe non approvare alcune abitudini personali del guru. Potrebbe non comprendere il fatto che a volte il guru esaspera alcuni cambiamenti di umore. Potrebbe non comprendere come il guru tratta gli altri. Potrebbe avere difficoltad accettare i consigli del guru perchdiventato troppo familiare con lui, troppo amichevole. Qualche volta, e succede, un discepolo si 'innamora' del guru e quindi prova un forte conflitto interiore.
A proposito dell'attitudine ideale verso il guru, Swami Shankara ebbe a dire questo: "Anche se il guru dovesse commettere il crimine piindicibile, tuttavia, per me, egli l'incarnazione della beatitudine". Non tutti i guru sono liberati. Alcuni sono autorealizzati e possono trasmettere la grazia di Dio, ma possono essere ancora impegnati a esaurire qualche tipo di karma. Il vero guru la realtdi Dio, che si esprime attraverso la personalit
In ogni relazione, l'ideale rapportarsi agli altri con puro amore divino. Che cosa intendiamo con amore divino? Ecco una buona definizione: "L'amore divino rispettare gli altri senza emettere alcun giudizio". Non possiamo sempre approvare o comprendere il comportamento o le attitudini degli altri, ma possiamo sempre vedere attraverso le apparenze superficiali quella luce divina al livello dell'anima. Non sarebbe un mondo bellissimo se ognuno si relazionasse a tutti gli altri in questo mondo? E quanto piimportante per il discepolo relazionarsi alla sua guida spirituale, il suo guru, con
autentico amore divino. Dove non vi rispetto, puesserci soltanto la drammatizzazione dell'egoistico amore di s Il vero amore di svero rispetto di S(dell'anima). Il vero amore di un altro vero rispetto di un altro.
Forse noi ci impegniamo in inutili 'giochi' psicologici con le persone che amiamo veramente? Certamente no! Quando amiamo un'altra persona, quando la rispettiamo, siamo cortesi e premurosi. Quando rispettiamo un'altra persona facciamo del nostro meglio per assicurare una comunicazione aperta e solidale. Essere una persona onesta, corretta e competente il primo passo per diventare un degno discepolo sul sentiero.
Riferendosi ai requisiti di chi vuole diventare un discepolo, Gesusalcune parole molto forti. Nel Vangelo secondo San Luca (14: 26-27) dice: "Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle, e perfino la propria vita, non puessere mio discepolo. E chi non prende la propria croce e non viene dietro a me, non puessere mio discepolo". La parola "odia" in questo contesto non significa non amare, o rifiutare; significa che uno deve sentirsi chiamato al sentiero spirituale con tale zelo e ardente desiderio da porre Dio soltanto come centro principale di ogni relazione; allora tutte le altre relazioni saranno corrette e appropriate. Se colui che sta camminando sul sentiero permette alle questioni mondane (attaccamenti, risposta alle opinioni umane, ecc.) d'interferire con le pratiche spirituali, non pupretendere di avere successo. Di nuovo, noi non dobbiamo rinunciare alle nostre relazioni; dobbiamo cercare per prima cosa Dio. Inoltre, per dedicarsi al sentiero dell'illuminazione, uno deve avere la volontdi portare qualsiasi peso e adempiere tutti i doveri necessari.
Nel Vangelo secondo San Giovanni (15: 10-11) leggiamo: "Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perchla mia gioia sia in voi, e la vostra gioia sia piena".
Quando siamo fedeli agli insegnamenti del guru ci sincronizziamo talmente con la sua coscienza, con la coscienza di Dio, che ci viene infusa la stessa vita e vitalitdi Dio. Quando rispettiamo i nostri genitori e familiari proviamo una sintonia con l'intera famiglia
mediante un rapporto telepatico e spirituale. Quando rispettiamo la linea spirituale del guru e rimaniamo in sintonia con essa, facciamo l'esperienza dell'unitcon Dio. Ci sentiamo in sintonia con tutta la linea del guru e con tutti i discepoli di quella linea, che rappresenta la nostra famiglia spirituale.
A volte pucapitare che un guru sembri non aver avuto un proprio guru, ma questo rato. Di solito possibile rintracciare una linea di guru, a partire dal proprio, fino a molte generazioni prima. La fonte di ogni potere Dio. Essere in sintonia con la linea del guru semplicemente un collegamento e un 'punto di contatto' con l'Oceano della Coscienza Infinita, Dio. Durante l'iniziazione formale il guru si sintonizzercon Dio e la sua linea spirituale, prima d'impartire l'istruzione e dare le benedizioni. In tal modo egli invita il discepolo nella coscienza di Dio di cui lui stesso gode.
Molti ricercatori saranno attirati per la prima volta verso un guru nel corso delle loro vite. Molti perrinnoveranno soltanto una relazione che era stata cominciata in un'incarnazione precedente. Gruppi di anime realizzano spesso la propria liberazione come un'unica famiglia spirituale e continuano il loro rapporto incarnazione dopo incarnazione. Un vero guru puriconoscere i propri 'figli', e i ricercatori destinati a stare con lui. Spesso anche i discepoli e i ricercatori possono riconoscere il loro rapporto con il guru, quando si manifesta. Paramahansaji parlava frequentemente a un discepolo delle loro relazioni passate.
Poter aiutare il guru a svolgere la sua missione una grande benedizione e un coinvolgimento importante. La sua missione quella di risvegliare e assistere le anime perchottengano la liberazione della coscienza. Collaborando al lavoro del guru, il discepolo diventa automaticamente una parte dinamica di quella missione. Nessun discepolo deve mai chiedere: "Il mio guru ha la sua missione. Ma qual la mia missione?". Se uno in sintonia con la tradizione di un insegnamento, la propria missione aiutare quella tradizione a raggiungere le anime e portarle alla coscienza di Dio.
Adulterare vuol dire mischiare gli elementi o le influenze, facendo sche la purezza non sia pipresente. Noi dobbiamo rispettare
tutti i veri guru e tutti i sentieri che portano all'illuminazione. Potremmo decidere di essere bene informati sul lavoro di altri guru e delle loro missioni, e questo potrebbe essere utile. Ma la nostra devozione a Dio, attraverso la linea di guru del nostro destino, deve rimanere pura. Cercare di sintonizzarsi nello stesso tempo con parecchie linee di guru, o di spostarsi da una relazione con un guru a un'altra, una forma di 'adulterio spirituale'. In termini religiosi un 'peccato', perchquando ci facciamo prendere dalla confusione e mescoliamo concetti ed energie, noi 'manchiamo il bersaglio' nella vita.
Ogni tanto mi capita di parlare con discepoli di altre tradizioni che mi dicono che stanno pensando di cambiare perchil loro guru non facilmente disponibile, o perchhanno sentito parlare di un altro insegnante che mostra metodi di meditazione 'piavanzati'. Se il guru non fisicamente disponibile uno pusempre imparare a stabilire e mantenere una sintonia interiore. Questo sarmolto utile al discepolo, perchle relazioni personali non sempre sono possibili visto che ci muoviamo nello spazio e nel tempo. Dio il guru, e se noi ci abbandoniamo a Lui, ci guider Apparendo nella forma del guru, Dio puanche visitare un discepolo mentre questi medita, o mentre sogna. A volte Lahiri Mahasaya iniziava i discepoli nei loro sogni. Inoltre cosa potrebbe esserci di piavanzato che stabilire una relazione guru-discepolo e conoscere la propria vera relazione con Dio attraverso la meditazione?
Alcuni insegnamenti spirituali sembrano paradossali. Da un lato ci viene detto che nessuna relazione conosciuta puessere paragonata a quella tra guru e discepolo. Dall'altro lato, ci viene detto di non guardare fuori di noi per trovare le soluzioni ai problemi o per fare quell'esperienza che pudarci la realizzazione. Viene in mente l'affermazione Zen: "Non devi andare da nessuna parte, o fare nulla, per essere quello che gisei!". Quando entriamo nel sentiero e cominciamo la pratica del Kriya Yoga, e ci dedichiamo a una vita di discepolato, ci abbandoniamo solamente a Dio. Poichil guru per noi la voce di Dio, egli non si frappone tra noi e Lui. Egli Dio che ha assunto una forma per aiutarci a realizzare la VeritSuprema.



Gli Yoga Sutra: manuale di Kriya Yoga

Mahavatar Babaji, Lahiri Mahasaya, Sri Yukteswar e Paramahansa Yogananda insegnarono che le due principali scritture sacre che tutti i discepoli del Kriya Yoga devono studiare sono la Bhagavad Gita e gli Yoga sutra di Patanjali. Il primo testo spiega la filosofia e la pratica dello Yoga in termini pratici; il secondo enfatizza la pratica della meditazione e descrive gli stati interiori che vengono sperimentati dal meditante.
Patanjali, che visse in India molto pidi mille anni fa, raccolse delle informazioni conosciute sullo Yoga e delinein maniera semplice gli stadi che conducono alla liberazione della coscienza La via della meditazione insegnata da Patanjali chiamata Raja Yoga, la 'via regale'. Viene anche chiamato Yoga dagli 'otto passi' perchvengono prescritti otto stadi: proibizioni, osservanze, posizioni, controllo della forza vitale, interiorizzazione dell'attenzione, concentrazione, meditazione e supercoscienza. Ci si riferisce agli ultimi tre stadi, presi insieme, come alla perfetta contemplazione che porta al successo nella meditazione.
Anche se la Bhagavad Gita e gli Yoga Sutra hanno avuto origine in India, il loro insegnamento universale. Inoltre, poichla pratica dello Yoga sottolinea l'esperienza personale e diretta di Dio, uno puappartenere a qualsiasi tradizione religiosa, o a nessuna, e tuttavia praticarlo. Centinaia di migliaia di uomini e donne nel mondo oggi praticano le tecniche del Kriya Yoga, siano essi Cristiani, Ind Musulmani o di altre Fedi. testimonianza dei discepoli del Kriya Yoga che dopo aver studiato i testi principali e aver praticato la meditazione, essi comprendono pichiaramente la Bibbia e altre scritture sacre. Il motivo di questo che, con l'accresciuta comprensione, uno capace di discernere le veritcelate nelle bibbie del mondo. I santi e i saggi di tutte le tradizioni hanno scoperto la veritsulla natura di Dio e dell'anima. Paramahansaji disse: "Sono soltanto gli studenti che discutono i punti pisottili negli insegnamenti e dichiarano che la loro via superiore a tutte le altre; i maestri che hanno realizzato il Ssanno che vi un solo Dio e un'unica Verit.
Naturalmente possibile fare l'esperienza dell'illuminazione istantanea, ma la scienza del Kriya Yoga offre al sincero ricercatore l'opportunitdi armonizzare la propria vita, e dirigere l'attenzione e le forze vitali lungo il sentiero spinale fino a ritornare dentro, alla fonte della vita. Quando si realizza questo, si puavere l'esperienza cosciente della propria vera natura come Pura Coscienza. E non solo abbiamo la testimonianza dei maestri di perfezione; abbiamo la possibilitdi sperimentare da noi stessi e realizzare la validitdell'insegnamento. Quando l'attenzione viene ritirata dagli organi dei sensi e diretta nell'occhio spirituale, nello spazio tra le sopracciglia, si vede una luce interiore. Quando la mente chiara, questa luce stabile e brillante; la luce riflessa del midollo allungato. Da questo punto la forza spirituale dell'anima fluisce nel corpo; perciquando la nostra attenzione torna a scorrere verso di esso, si percepisce la luce interiore del Se si ascolta il suono cosmico di OM.
La percezione del suono e della luce interiore soltanto un inizio. L'ideale trascendere luce e suono, e fare l'esperienza del Campo Trascendentale della Coscienza. Una volta stabilitisi in questa realizzazione finale, il sentiero del Kriya Yoga avrcondotto alla vera libert



DUE
Mahavatar Babaji,
Mortale-Immortale

Per secoli sono state raccontate in India storie di un santo immortale, uno dei tanti che rimangono eternamente giovani e il cui ruolo lavorare per la graduale ascesa evolutiva della coscienza del pianeta. Molto poco stato pubblicato sul maestro illuminato conosciuto col nome di Babaji, che considerato un mahavatar (una grande incarnazione di Dio). Il titolo, Babaji, significa riverito o santo padre. Il vero motivo per cui si hanno pochissime informazioni su Babaji ed altri siddha come lui che il loro ruolo tra quelli che si svolgono meglio dietro le quinte.
Vi sono oggi tra noi parecchi maestri illuminati che lavorano per elevare la coscienza delle masse. Molti di tali maestri e profeti sono assistiti spiritualmente da Babaji, poichil suo ruolo quello d'ispirare i leader spirituali che si trovano sulle linee del fronte dei movimenti d'illuminazione. Pur essendo noto come il primo in questa linea di guru, Babaji non limitato a questa linea o ad alcuna tradizione particolare. Babaji lavora con qualsiasi persona e qualsiasi tradizione illuminante, per portare nel mondo il cambiamento e la Nuova Era. Egli un essere perfetto, un vero siddha che non ha legami karmici con il mondo, ma che rimane in un corpo sul piano terreno per agire come un canale attraverso il quale la luce e la potenza di Dio possa fluire nella coscienza umana e del mondo.
Babaji rimasto incarnato per secoli ed stato conosciuto con vari nomi in differenti luoghi e tempi. Lahiri Mahasaya confermche Babaji recitil ruolo di Sri Krishna. Lahiri Mahasaya scrisse nel suo diario: "Il vecchio baba Krishna". Babaji disse a Lahiri Mahasaya e a Swami Kebalananda che, secoli prima, egli aveva iniziato Swami Shankara nella scienza del Kriya Yoga.
Tra gli altri maestri di Yoga iniziati da Babaji nei tempi passati Vi sono stati Kabir, e alcuni grandi maestri che hanno scritto dei testi sullo Yoga. Lahiri Mahasaya disse ad alcuni discepoli di essere stato Kabir in un'incarnazione precedente. Si potrebbe dire che ovunque vi sia una tradizione yogica che sottolinea la pratica dei Kriya, l'influenza di Babaji pronunciata.
Lo stesso Babaji ha usato i metodi del Kriya Yoga per mantenere la sua forma fisica. Inoltre egli ha sperimentato varie volte un processo di ringiovanimento poco conosciuto - kaya kalpa - che include il digiuno, un prolungato riposo insieme alla meditazione, e l'uso di certe erbe medicinali. Egli disse a Swami Pranabananda, un discepolo di Lahiri Mahasaya, di essersi sottoposto molte volte al processo del kaya kalpa.
Il Mahavatar insegna a seconda del temperamento e della capacitdel discepolo, dando al ricercatore generico delle utili linee di condotta per condurre una vita responsabile e iniziando nei processi piavanzati quelli che sono pronti a dedicarsi a una trasformazione piradicale della coscienza. Gli avatar svolgono i loro ruoli secondo le necessitdella rappresentazione cosmica, il ruolo di Babaji quello di un avatar di Shiva. La sua missione di lavorare con la coscienza del pianeta durante questa transizione tra l'Era Oscura e l'Era dell'Illuminazione, per contribuire ad accelerare il risveglio dell'umanitai valori spirituali, e per neutralizzare alquanto lo stress e la tensione degli sforzi umani maldiretti. Inoltre nel presente ciclo vi
sono certe influenze celesti e planetarie con cui bisogna operare.
Queste influenze richiedono la presenza sulla terra di maestri illuminati che hanno la missione di dirigere alcune energie in armonia con la tendenza evolutiva. Il lavoro che essi svolgono sul pianeta come pure sui piani; sottili, la nostra assicurazione che il disegno divino si rivelerin linea con il piano perfetto di Dio.
Nel corso dell'ultimo secolo la residenza principale di Babaji
stata nel nord dell'India, nella zona di montagna vicino a Badrinarayan, non lontano dal confine con il Nepal. Fu in questa regione, sulla montagna Dronagiri, che Babaji iniziLahiri Mahasaya nel Kriya Yoga e quindi chiese al suo discepolo appena risvegliato di ritornare in seno alla societe insegnare agli altri la scienza segreta Tutto ciavvenne nell'autunno del 1861. Durante la sua permanenza con Babaji, Lahiri Mahasaya assistette a molti miracoli e incontrparecchi discepoli intimi del Mahavatar.
Durante un Kumbha Mela (un grande raduno religioso in cui s'incontrano santi e persone comuni) tenuto ad Allahabad, dove confluiscono i fiumi Gange, Jamuna e Saraswati, Babaji si incontrcon Sri Yukteswar e gli chiese di scrivere un libro che rivelasse l'unitche sta alla base di tutte le religioni. Sri Yukteswar scrisse quel libro, The Holy Science. Anche parecchi discepoli intimi di Lahiri Mahasaya ebbero nel corso degli anni un contatto personale con Babaji, sia vivendo con lui nell'Himalaya sia quando Babaji si manifestava loro nella sua forma sottile.
La storia personale di Babaji sconosciuta. Alcuni titoli di rispetto datigli dai discepoli di Lahiri Mahasaya sono Mahamuni Babaji (Supremo Maestro Estatico), Maha Yogi (il Grande Yogi), e Trambak Baba o Shiva Baba (titoli che designano gli avatar di Shiva. Vi pidi una piccola evidenza per collegarlo con l'apparizione in epoca pirecente di un grande santo conosciuto col nome di Sri Hairakhan Baba, che fu pubblicamente attivo fino al 1922.
Il mio guru ha scritto piestesamente su Babaji nel suo libro, Autobiografia di uno Yogi. Spesso Babaji appare giovane, e altre volte pianziano. Alcune volte perfettamente rasato mentre altre volte ha i baffi o la barba. Quale che sia la sua apparenza esterna, l'Avatar mortale-immortale sempre lo stesso spirito libero pienamente consapevole. Si sa che egli conduce cerimonie particolari durante le quali si cantano dei mantra, che hanno lo scopo d'invitare le energie sottili nell'atmosfera del pianeta.
Poichla missione di Babaji quella che egli non partecipa ad incontri pubblici. E neppure disponibile per il ricercatore curioso che potrebbe andare a cercarlo per l'Himalaya. Quando il devoto veramente in sintonia con la sua coscienza, puessere contattato telepaticamente e attraverso la visione dell'occhio spirituale.



TRE

Lahiri Mahasaya,
Incarnazione dello Yoga

In conformitcon l'impulso della Nuova Era, il 30 settembre 1828 nacque in India un uomo che doveva svolgere un ruolo fondamentale nell'introdurre la scienza del Kriya Yoga nel mondo. Nel villaggio di Ghurni, nel distretto di Nadia, nel Bengala Occidentale, giquand'era ragazzino Shyamacharan Lahiri sedeva spesso a meditare e cercava posti tranquilli per la contemplazione. La sua famiglia era devota a Dio nella forma di Shiva, e aveva costruito parecchi templi allo scopo di adorare pubblicamente e privatamente questa espressione di Dio.
A scuola, nella cittsanta di Varanasi, Lahiri studie apprese parecchie lingue, incluso l'inglese, il sanscrito, l'urdu, l'hindi, il parsi e il bengalese. Poichpossedeva una vitaliteccezionale, praticmolti sport e spesso nuotava nel Gange. Quando aveva diciotto anni i suoi genitori lo sposarono con Kashimoni Devi, che in seguito diventsua discepola e raggiunse un alto grado di realizzazione. Da questa unione nacquero due figli e tre figlie. I figli, Tinkari e Dukari Lahiri, seguirono la tradizione del padre e si dedicarono alla pratica del Kriya Yoga.
Lahiri Mahasaya nome con il quale divenne famoso (mahasaya un titolo attribuitogli dai discepoli e significa 'colui che ha una grande visione mentale o la coscienza cosmica') - accettlavoro come impiegato per un ufficio del Ministero del Lavoro. Il suo
ufficio aveva il compito di fornire materiale per i progetti di costruzione di strade per conto dell'esercito. Lahiri insegnava anche hindi, urdu e bengalese a diversi ingegneri e ufficiali del suo dipartimento. Mentre praticava i metodi yogici nel segreto della sua casa, egli adempiva i suoi doveri familiari e gli obblighi sociali con premurosa attenzione fin nei minimi particolari. In tal modo egli divenne un esempio per gli altri, dimostrando che possibile vivere una pinormale e conseguire nello stesso tempo la meta suprema dell'Autorealizzazione.
Nel 1861 Lahiri Mahasaya fu trasferito a Ranikhet, una zona ricca di foreste vicino a Nainital, nell'Himalaya. Un pomeriggio, mentre vagava nei pressi della montagna Dronagiri, incontrun sant'uomo che lo chiamper nome: "Shyamacharan, sei venuto!". Il sant'uomo era Mahavatar Babaji, che aveva scelto quella circostanza per rinnovare la relazione guru-discepolo che vi era stata tra loro per numerose incarnazioni. Lahiri fu condotto in una grotta e gli furono mostrati i semplici possessi di un asceta: un recipiente per l'acqua, un sostegno per la meditazione, e altri oggetti che ricordgli erano appartenuti nell'incarnazione precedente. Quando Babaji lo tocc risvegliando le impressioni latenti nella sua memoria, egli riusca ricordare il passato. Babaji informil discepolo che il suo sentiero era veramente quello del Kriya Yoga, perchuno degli antenati di Lahiri era il grande saggio Shandilya. La Sandilya Upanishad un trattato sulle pratiche yogiche avanzate che precede nel tempo gli Yoga sutra di Patanjali.
Nel corso di alcuni giorni, Lahiri Mahasaya fu istruito in tutto il processo del Kriya Yoga; e riusca padroneggiare rapidamente tutte le tecniche e le procedure. Dopo avergli dato l'istruzione preliminare, Babaji fece bere a Lahiri dell'olio, che purificulteriormente il suo corpo. Quindi gli fu data l'iniziazione al Kriya Yoga, dopo la quale Lahiri passalcuni giorni in un samadhi ininterrotto. Al solo scopo dell'iniziazione, Babaji aveva materializzato un bellissimo palazzo, usando la sua volontper riunire gli elementi sottili dall'etere. In seguito spiegdi averlo fatto per soddisfare e realizzare il desiderio subconscio che Lahiri aveva di un palazzo; desiderio che egli aveva avuto in una precedente incarnazione.
Lo slancio ricevuto dalle precedenti discipline spirituali e la grazia
del suo guru permisero a Lahiri di padroneggiare in pochissimo tempo quello che per il ricercatore comune richiede molti anni. Poichera stato supremamente illuminato nella sua incarnazione precedente, Lahiri si ridestrapidamente al suo alto stato di coscienza. Mentre era con Babaji, Lahiri Mahasaya ebbe occasione di osservare parecchi incidenti interessanti. Per esempio, nella grotta in cui dimoravano Babaji e i suoi discepoli vi era una ciotola che forniva cibo e acqua ai discepoli. Tutto ciche il discepolo doveva fare era pensare al cibo o alla bevanda che desiderava, ed esso si materializzava istantaneamente nella ciotola. Una volta Lahiri anda visitare un tempio, ad alcune miglia dalla grotta, e ldi notte osservun sant'uomo venuto per compiere il rituale dell'adorazione. Un alone luminoso circondava il santo; pitardi Babaji disse a Lahiri che si trattava del figlio di Dronacharya. Una volta il grande Dronacharya, un precettore dei tempi del Mahabharata, aveva vissuto in quel luogo con i principi Pandava, che erano la parte virtuosa impegnata nell'epica battaglia in seguito resa popolare in poemi e storie, inclusa la Bhagavad Gita. Il sant'uomo visto da Lahiri Mahasaya considerato un mortale-immortale, come Babaji.
Prima di lasciare Ranikhet, Lahiri Mahasaya inizialcuni discepoli nelle pratiche del Kriya Yoga. Fu una sua caratteristica condividere il processo del Kriya Yoga con quasi tutti quelli che andavano da lui con un sincero desiderio di sviluppo spirituale. Nel corso degli anni egli inizipersone appartenenti a molte tradizioni religiose. Con Lahiri Mahasaya, le antiche restrizioni riguardanti l'iniziazione yogica furono in qualche modo allentate. Babaji fu d'accordo con Lahiri che era venuto il tempo per una maggiore divulgazione del Kriya Yoga.
Lahiri Mahasaya insegnai suoi discepoli a vivere nel mondo e a dedicarsi fedelmente alle loro pratiche spirituali. Il maestro inizianche degli yogi altamente evoluti, ivi inclusi Swami Sri Yukteswar, Swami Pranabananda, Keshavananda Avadhut, Sri Shastri Mahasaya, Srimat Bhupendranath, Dayal Maharaj e Ram Gopal. Cosgrande era il rispetto di cui godeva Lahiri, che una volta il famoso santo Swami Trailanga disse di lui: "Io ho dovuto rinunciare a tutto per avere ciche a Lahiri Mahasaya stato dato da Dio".
Ventidue libri - commentari su diverse scritture sacre - furono
il risultato degli sforzi di Lahiri per portare il messaggio della realizzazione di Dio alla portata delle persone comuni. Egli non permise che si facesse alcun tentativo di organizzazione formale, ma raccomandche gli insegnamenti fossero trasmessi ai sinceri ricercatori. Panchanon Bhattacharya, un suo discepolo, diede un grandissimo contributo alla preparazione dei manoscritti e alla loro pubblicazione.
Per venire incontro ai comuni ricercatori, Lahiri Mahasaya snelle semplifici metodi del Kriya Yoga. Le tecniche essenziali che egli insegnformano la base per una pratica regolare che pudestare le forze latenti nel devoto ed essere lo strumento di liberazione della coscienza Alcuni dei suoi discepoli ai quali permise di dare l'iniziazione al Kriya Yoga fondarono parecchi ashram; ma la principale propaggine pubblica doveva trovare espressione attraverso Swami Sri Yukteswar, che fonddue ashram dove si insegnava Yoga e inoltre preparParamahansa Yogananda per la sua missione in Occidente. Quando Yoganandaji aveva circa un anno, suo padre - che era un discepolo di Lahiri Mahasaya - lo portdal grande guru per farlo benedire. Benedicendo il bambino, Lahiri lo pose sul suo grembo e disse: "Sarun grande motore spirituale e portermolte anime a Dio".
Una grande incarnazione dello Yoga (Yogavatar) viene in questo mondo per uno scopo particolare e se ne va quando ha compiuto la sua missione. Fu cosche Babaji disse a Sri Yukteswar, nel loro incontro durante il Kumbha Meb del 1894, di portare a Lahiri un messaggio che diceva che il tempo in cui Lahiri Mahasaya sarebbe entrato in mahasamadhi non era molto lontano. Sei mesi prima del suo trapasso, Lahiri Mahasaya manifesta sua moglie l'idea di lasciare il corpo durante il mese di settembre del 1895. Il giorno 26 di quel mese, che era il Mahastami, il secondo giorno di adorazione della Madre Divina sotto l'aspetto di Durga, nella casa di un vicino era in corso una cerimonia rituale. Il momento pisignificativo di questo rituale il periodo di transizione della fase lunare, quando diventa piluminosa nel passaggio tra l'ottavo e il nono giorno. In quell'attimo Lahiri Mahasaya apri suoi occhi per un istante, e poi li richiuse per ritirarsi nella meditazione profonda; quindi fece uscire la sua coscienza dal corpo. Pitardi,
tre discepoli intimi che non erano presenti al momento del trapasso ebbero visioni di Lahiri Mahasaya.
Il giorno seguente, dopo che il Suo corpo era stato cremato nel Manikarnika Ghat sulle riva del Gange, un discepolo, Swami Keshavananda si trovava in camera sua quando una grande luce riemplo spazio. Lahiri Mahasaya apparve in carne ed ossa, ma con un aspetto pigiovane e piradioso. Egli disse al discepolo: "Il mio lavoro di capofamiglia nel mondo terminato; ma non
lascerla terra completamente. D'ora in poi passerqualche tempo con Babaji sull'Himalaia, e con Babaji nel cosmo". Alcune anime illuminate continuano la loro opera di redenzione per il mondo, anche dopo aver lasciato la loro forma fisica, lavorando attraverso un corpo sottile. In tal modo esse infondono alla coscienza del pianeta una notevole energia, lavorando nello stesso tempo sui piani interiori con i discepoli ricettivi. La presenza di Lahiri Mahasaya percepita intensamente dai devoti che percorrono il sentiero del Kriya Yoga, quando questi si sintonizzano con Dio attraverso la linea del guru.





QUATTRO

Swami Sri Yukteswar,
Incarnazione di Saggezza

Poichviene ricordato per la sua chiara comprensione della natura della Coscienza, Sri Yukteswar puessere considerato uno Jnanavatar, un'incarnazione di saggezza. Il suo nome monastico, Yukteswar, significa 'unione con Ishwara' (quell'aspetto di Dio che controlla la natura). Egli entrnell'Ordine degli Swami dopo la morte di sua moglie e d'allora in poi dedicla sua vita all'educazione dei discepoli e all'approfondimento delle sacre scritture. Il suo tempo fil diviso tra i Suoi due ashram, uno a Puri e l'altro a Serampore, nei pressi di Calcutta.
Nato nel 1855 da genitori benestanti, gli fu dato Priya Nath Karar. Da adulto Sri Yukteswar si spose la sua ereditinvestendo in propriet Come il suo guru Lahiri Mahasaya, Sri Yukteswar era un marito e un padre, ed era coinvolto in maniera responsabile con i doveri e gli obblighi sociali. Quand'era
in etmatura incontril suo guru e si dedicalla pratica
del kriya Yoga. La sua iniziazione formale nell'ordine degli swami avvenne a Bodh Gaya.
Questo maestro di Yoga fu anche un famoso astrologo, inoltre egli studil'Ayurveda, l'antica scienza vedica della salute e del
ringiovanimento. Conosceva molto bene la scienza che prescrive l'uso di certi metalli e gemme, da portare per scopi terapeutici. Egli fece delle ricerche nella teoria dei cicli cosmici (yuga) e scoprun
errore nell'almanacco ind provando in tal modo la sua teoria del ciclo equinoziale di 24.000 anni (che comprende sottocicli di 4.800, 3.600, 2.400 e 1.200 anni).
Conosciuto tra i suoi discepoli come un maestro nella guarigione spirituale, Sri Yukteswar non manifesto mai apertamente i suoi siddhi. Egli era estremamente pratico, e quando Yoganandaji da giovane pensdi rinunciare ai rapporti con la sua famiglia, Sri Yukteswar gli diede il consiglio: "Perchescludere la famiglia dal nostro amore per Dio?". A volte Sri Yukteswar visitava i discepoli anche nella sua forma sottile, apparendo loro in sogni e visioni nei momenti di bisogno. Egli aveva soltanto pochi discepoli. Il Maestro una volta disse: "Sri Yukteswar sarebbe potuto essere il guru piricercato dell'India, se non fosse stato per il modo rigoroso in cui educava i discepoli". In un'altra occasione, quando un visitatore guardun ritratto di Sri Yukteswar e osservche sembrava un uomo di grande levatura, Paramahansaji esclamcon tono reverenziale: "Non era un uomo, era un dio!".
Per dieci anni Paramahansaji ricevette istruzioni sotto la guida personale di Sri Yukteswar, prima di essere mandato in Occidente nel 1920. Quando giunse il momento, Sri Yukteswar disse: "Vai adesso e tutte le porte ti saranno aperte". Manifestsempre un grande interesse su come si sviluppava il lavoro in America. Nel 1935 chiese a Paramahansaji di ritornare in India per rivederlo.
Il 9 marzo del 1936 il grande maestro abbandoncoscientemente il suo corpo e fu seppellito nel giardino del suo ashram di Puri, dove ora stato eretto un tempio alla memoria Tre mesi dopo, in una stanza d'albergo a Bombay, Paramahansaji vide Sri Yukteswar nella sua forma resuscitata e converscon lui. Sri Yukteswarji diede al suo discepolo informazioni personali sulle tendenze del mondo, gli spiegnei dettagli come si svolge la vita nei reami sottili, e gli disse che attualmente fungeva da salvatore per le anime evolute di un certo pianeta astrale, chiamato Hiranyaloka. Lmolti abitanti si ritirano dagli attaccamenti astrali, e si preparano ad andare in reami ancora pisottili.

Dopo il servizio funebre, l'Amrita Bazar Patrika, un giornale di Calcutta, pubblicil seguente articolo:
Uno dei maggiori commentatori della Bhagavad Gita, Swamiji Maharaj fu un grande discepolo di Yogiraj Sri Shyamacharan Lahiri Mahasaya di Benares. Swamiji Maharaj fu il fondatore di parecchi centri Yogoda Satsanga in India, e fu il grande ispiratore del movimento Yoga portato in Occidente da Swami Yogananda, il suo principale discepolo. Furono i poteri profetici e la realizzazione profonda di Sri Yukteswar che ispirarono Swami Yogananda ad attraversare l'oceano per diffondere in America il messaggio dei maestri dell'India. Le sue interpretazioni della Bhagavad Gita e di altre scritture sacre dimostrano la profonda padronanza che Sri Yukteswar aveva della conoscenza filosofica, sia orientale che occidentale, e aprono gli occhi al mondo sull'essenziale unittra Oriente e Occidente. Convinto assertore dell'unitdi tutte le fedi religiose, Sri Yukteswar Maharaj fondil Sadhu Sabha (Societdei Santi) con la cooperazione dei capi di varie sette e fedi religiose, per la diffusione di uno spirito scientifico nella religione. Prima della sua morte, egli nominSwami Yogananda suo successore alla presidenza del Sadhu Sabha.
Oggi l'India davvero impoverita dal trapasso di questo grande uomo. Possano tutti coloro che ebbero la fortuna di conoscerlo da vicino vedere manifesto in loro stessi il vero spirito della cultura indiana e del sadhana che lui incarnava.

Molti dei centri fondati da Sri Yukteswar sono stati incorporati nel movimento della Self-Realization Fellowship e continuano a diffondere il messaggio del Kriya Yoga a migliaia di persone in India, provvedendo nel contempo a servire l'umanitmediante scuole, college e cliniche mediche. Altri discepoli di Sri Yukteswar hanno fondato ashram che non hanno alcuna affiliazione a un'organizzazione.



CINQUE

Paramahansa Yogananda,
Maestro del Mondo

Agli inizi di questo secolo la scienza dello Yoga era nota solo a pochissime persone in America. Fu Paramahansa Yogananda che portil messaggio dei maestri dello Yoga in Occidente, facendolo conoscere in maniera pratica a un grande pubblico.
Egli nacque col nome di Mukunda Lal Ghosh, il 5 gennaio del 1893, a Gorakhpur, nel nord dell'India vicino alle montagne himalayane, in una famiglia di otto figli. I suoi genitori erano discepoli di Lahiri Mahasaya ed educarono i loro figli con amore e senso di disciplina. Da ragazzo Paramahansaji crebbe in un relativo benessere; suo padre faceva parte dell'esecutivo di una compagnia ferroviaria indiana e guadagnava un ottimo stipendio.
Battezzato da Lahiri Mahasaya quando aveva circa un anno, crescendo il giovane Mukunda andspesso a visitare santi e maestri, imparando da loro la scienza segreta dello Yoga e traendo grande ispirazione per continuare sul sentiero spirituale. Una volta egli disse che era stato cosciente mentre si trovava nel grembo di sua madre, e in seguito ricordle sue incarnazioni precedenti come uno yogi.
Quando aveva dodici anni una volta entrnella sua cameretta di meditazione, nell'attico della sua casa di famiglia a Calcutta, e rimase assorto in samadhi per quarantotto ore, durante le quali fece l'esperienza della manifestazione e dissoluzione dell'universo e vagper i cieli pialti. Paramahansaji disse ai discepoli che egli
era venuto al mondo allo scopo preciso d'insegnare lo Yoga in Occidente e che era volontdi Babaji che lui lo facesse. Come Babaji aveva richiamato sul piano terreno Lahiri Mahasaya perchfosse d'esempio alla gente nella societ allo stesso modo aveva chiamato Paramahansaji perchfosse un missionario dello Yoga nel mondo, che ne era in attesa.
Paramahansaji incontril suo guru, Swami Sri Yukteswar, mentre era ancora studente in un college, e passi dieci anni che seguirono sottoponendosi volontariamente a un meticoloso addestramento sotto di lui. Pochissimi avrebbero potuto sopportare quella rigorosa disciplina, ma Paramahansaji non era un comune ricercatore sul sentiero. Egli era venuto per adempiere una missione specifica e il suo periodo d'addestramento sotto Sri Yukteswar, che aveva un grandissimo interesse per l'illuminazione del mondo, gli fornil vigore necessario e le direttive per il suo lavoro. Dopo avere ottenuto la laurea dal college, nel 1914 Mukunda Lal Ghosh fu iniziato nell'antico ordine monastico degli Swami e il suo nome fu cambiato in Swami Yogananda. Come Sri Yukteswar, egli divenne un membro del ramo di montagna (Girt) dell'antico Ordine. Ananda significa 'beatitudine', e quindi Yogananda significa 'beatitudine attraverso lo Yoga'. Il nome Yogananda abbastanza comune tra gli swami.
Prima di partire per l'America, Paramahansaji prese parte attiva nell'organizzazione istituita dal suo guru e fonduna scuola a Ranchi per l'educazione dei bambini. Una delle caratteristiche di questa scuola era la pratica dello Yoga e della meditazione. Un giorno, mentre meditava, Paramahansaji ebbe una visione, durante la quale gli apparvero i volti di un grande numero di persone; capche erano discepoli che doveva incontrare in America. Poco dopo fu invitato a parlare in una conferenza religiosa che si teneva a Boston e, grazie alla generosa assistenza finanziaria di suo padre, potrimanere negli Stati Uniti anche dopo la conclusione della conferenza.
A Boston egli accetti suoi primi discepoli americani e comincia tenere delle lezioni. Ben presto si mise a viaggiare per le maggiori citt rivolgendosi a un grande pubblico. Ovunque andasse era accolto dai cittadini piimportanti del posto e da influenti uomini d'affari. Durante la sua visita a Washington, D.C., fu accolto alla Casa Bianca dal Presidente Calvin Coolidge. Dopo avere posto le fondamenta per il suo lavoro, Paramahansaji si stabila Los Angeles, in California, e con l'aiuto dei suoi discepoli acquistuna grande propriet che diventil suo quartier generale internazionale e nel contempo un ashram per l'ammaestramento dei discepoli che sceglievano la vita monastica.
L'ideale di Paramahansaji era quello di presentare un insegnamento pratico e divulgare un messaggio sia di quantitche di qualit quantitperchvoleva raggiungere il maggior numero di persone con una filosofia utile e pratica, e qualitnel lavoro personale con i discepoli ricettivi. Egli disse spesso che molti dei suoi discepoli erano stati con lui giprima ed erano ritornati per completare la loro liberazione e per assisterlo nella sua missione.
Egli fece ritorno in India una sola volta nel 1935-36, e fu in quell'occasione che Sri Yukteswar gli diede l'altro titolo monastico di Paramahansa, il titolo pialto che si pudare a uno yogi. Hansa il termine sanscrito per 'cigno'. La tradizione vedica dice che un cigno riesce a bere da un miscuglio di latte ed acqua, prendendo dalla soluzione liquida soltanto il latte. Perciil paramahansa un 'cigno supremo' tra gli yogi, capace di prendere dal mondo in cui vive soltanto l'essenza suprema.
Al suo ritorno in America, fu offerto a Paramahansaji un ritiro eremitaggio a Encinitas, in California, dono del suo discepolo principale James J. Lynn (Rajarsi Janakananda). Nella prima parte della quarta decade di questo secolo Paramahansaji fonddue chiese, una a Hollywood e l'altra a San Diego. Egli diede a ciascuna struttura il nome di 'Chiesa di Tutte le Religioni' e per parecchi anni alterni suoi servizi domenicali tra i due posti. Dieci anni dopo sul terreno della chiesa di Hollywood fu aggiunta un'altra costruzione, mentre un nuovo tempio fu consacrato a Pacific Palisades, in California.
Man mano che il suo lavoro in California progrediva, la sua organizzazione era impegnata tra l'altro a mandare lezioni di Yoga a migliaia di studenti. Il suo libro 'Autobiografia di uno Yogi, pubblicato nel 1946, fece conoscere il messaggio dei maestri a migliaia e migliaia di ricercatori ed ora pubblicato in quattordici lingue in tutto il mondo. Si calcola che pidi centomila persone ricevettero da lui l'iniziazione al Kriya Yoga durante i suoi trentadue anni di ministerio in Occidente.
Nel 1950 Paramahansaji si ritirdal lavoro pubblico e si appartnel suo ritiro nel deserto vicino a Twenty-Nine Palms, in California, per scrivere un esauriente commentario sulla Bhagavad Gita.
Nei mesi che precedettero il suo mahasamadhi egli informi discepoli intimi che il suo lavoro era terminato e che pensava di andarsene. Aveva stabilito l'organizzazione su solide basi finanziarie e aveva addestrato discepoli chiave a portare avanti l'opera nel suo spirito, dimostrando in tal modo di essere un maestro del mondo materiale oltre che un maestro di Yoga. Confidai discepoli che sarebbe rimasto per un po' nei reami sottili, e quindi sarebbe ritornato per stare con Babaji nell'Himalaya.
Il 7 marzo 1952, dopo aver fatto un piccolo discorso in occasione di un incontro speciale di devoti e personalitrappresentative dell'India (incluso l'ambasciatore dell'India negli Stati Uniti), egli sollevi suoi occhi e lasciil corpo. Alcuni anni prima aveva detto ai discepoli: "Quando me ne andr voglio andarmene in piena attivit parlando di Dio e dei grandi maestri". Il suo desiderio stato realizzato.
Alcune settimane dopo, gli ufficiali del cimitero di Forest Lawn mandarono alla Self-Realization Fellowship una lettera legalizzata che affermava che il corpo di Paramahansaji non mostrava alcun segno di decadenza, anche se erano trascorse parecchie settimane dalla morte; in seguito il corpo fu posto in una cripta. Da tempo immemorabile gli yogi insegnano che la pratica devota dei processi del Kriya Yoga purifica e trasforma di fatto il corpo fisico.
Questo grande maestro d'importanza mondiale profetizzche dopo il suo trapasso la sua opera sarebbe cresciuta e avrebbe continuato ad esercitare una grandissima influenza per il bene dell'umanit Ai discepoli che gli chiedevano come stabilire la sintonia tra guru e discepolo dopo il suo trapasso, egli disse: "Se mi penserete vicino, io sarvicino".


YOGA SUTRA di Patanjali

UNO

Yoga e Meditazione
Supercosciente


1. Ora viene spiegata la via che porta all'Autorealizzazione.

L'affermazione d'apertura di Patanjali spiega lo scopo per cui ha scritto gli Yoga sutra. Egli molto chiaro nell'asserire che l'Autorealizzazione possibile, e che vi una procedura ben definita che chiunque desidera fare l'esperienza della veritpumettere in pratica.

2. Quando le modificazioni mentali non limitano pila consapevolezza dell'anima, allora si fa l'esperienza dell'Autorealizzazione. Ciprova di successo nella pratica dello yoga.

L'anima, che una particolare unitdella Coscienza di Dio, s'identifica con la mente e il corpo e ne consegue confusione. Le memorie, le impressioni, le tendenze e gli stimoli che si manifestano nel campo mentale oscurano la chiara consapevolezza della realtdell'anima. Quando, grazie alla pratica del Kriya Yoga, le modificazioni mentali si placano e si assopiscono, l'anima rimane cosciente del suo essere e del suo innato splendore. Sono prescritte delle tecniche
psico-fisiche, che possono essere usate dallo yogi per armonizzare le forze del corpo e ripulire il campo mentale.


3. Dimorando nella Pura Coscienza, l'anima stabilita nell'esperienza della propria natura.

Fino a quando rimangono le modificazioni mentali, finchle influenze nella natura contribuiscono ad offuscare le percezioni dell'anima, non vi possibilitdi Autorealizzazione o di esperienza supercosciente. Rimanere nella Pura Coscienza vuol dire fare l'esperienza dell'essenza assoluta, o samadhi.


4. Quando non dimora nella Pura Coscienza, l'anima s'identifica con la mente, le sue trasformazioni e i suoi cambiamenti.

Mentre l'anima in rapporto con le modificazioni del campo mentale, limitata dagli schemi continuamente mutevoli della mente. possibile fare l'esperienza dell'illuminazione della coscienza in un flash momentaneo, ma piconsueto che il ricercatore sul sentiero si applichi diligentemente nelle pratiche spirituali allo scopo di purificare il campo mentale, prima che possa sperimentare l'illuminazione.


5. Le modificazioni e i cambiamenti del campo mentale, secondo la classificazione, possono produrre l'esperienza del dolore o del piacere.

Quando uno stabilito nella cosciente consapevolezza della Vera Natura, piacere e dolore non influenzano il comportamento. Una persona autorealizzata internamente serena tutto il tempo. Quando ci facciamo prendere da schemi mentali e impulsi emotivi siamo inclini a sperimentare un certo grado di piacere come risultato della sensazione e dell'appagamento del desiderio, o un certo grado di dolore se abbiamo fatto degli errori di giudizio, rimanendo frustrati quando i desideri non si realizzano, e provando conflitto e disarmonia perchnon riusciamo a vivere rispettando le leggi della natura. Piacere
e dolore si possono provare anche all'interno della mente, e dipendono dai processi predominanti in quel momento.

6. Esaminando la natura della coscienza si puessere presi dalla ricerca della conoscenza. Oppure si puessere presi da illusione, allucinazioni, sonno e memoria.

Analizzare la natura della coscienza una parte essenziale del sistema del Kriya Yoga. Analizzando la natura della coscienza possiamo comprendere chiaramente come funziona e come continua il processo del mondo. Una persona autorealizzata una persona di discriminazione, perchfa una ricerca discriminativa nella natura dei mondi e nello stesso campo di Dio. Se perl'individuo non perfettamente equilibrato, pusperimentare cose irreali e percezioni disturbanti. Queste sono enumerate piin lnei sutra che seguono.

7. Le fonti di conoscenza valida sono la percezione diretta, l'inferenza, la deduzione e la testimonianza di una persona che conosce bene.

La percezione diretta vedere chiaramente senza alcun errore di percezione. L'inferenza il metodo di trarre conclusioni basate sulle premesse assunte, che a loro volta si basano sulle probabilit Partendo da una teoria ragionevole, si puesaminare un problema e trarre delle probabili conclusioni, o addirittura avere una percezione intuitiva della natura di ciche si esamina. L'induzione il processo del pensare logicamente, basandosi su fattori giconosciuti. La deduzione il processo di trarre una conclusione sottraendo o eliminando ciche non puessere parte dell'immagine totale. I veggenti vedici insegnarono ai loro studenti a guardare il mondo delle apparenze e ripetersi mentalmente: "La Realtnon questa, non questa!". Naturalmente la RealtQuella che appare come tutte le cose, ma le cose in snon costituiscono la totalitdella Realt
Un'altra fonte di conoscenza valida la testimonianza di una persona che conosce bene. Se siamo informati di qualcosa da una
persona che conosce bene l'argomento in discussione, possiamo credere alla sua parola in merito alla questione. Poter credere alla parola di una persona che conosce puessere l'inizio, ma noi stessi dobbiamo impegnarci nello studio e nell'analisi, se vogliamo conoscere personalmente la verit Credere, per fede, agli insegnamenti dei maestri di perfezione l'inizio della crescita spirituale. Si davvero fortunati ad avere una relazione con un guru illuminato, perchquesti capace sia di dire la veritche di mostrare la via per giungere alla vera conoscenza. Paramahansaji era solito dire ai discepoli: "Se me lo permetterete, io vi fard conoscere Dio". Nella tradizione yogica, il rapporto con il guru esaltato al di sopra di qualsiasi altro, perchil guru lo strumento attraverso il quale opera Dio per riportare le anime alla cosciente consapevolezza della Realt


8. Interpretando male quel che percepiamo, soffriamo d'illusione.

Poichfacciamo errori nella nostra percezione, non vediamo chiaramente ciche ci sta davanti. Per questo traiamo conclusioni sbagliate. Per esempio, uno potrebbe fare una passeggiata all'imbrunire e scambiare un cespuglio per una persona minacciosa. Proverebbe paura, ma tale paura sarebbe infondata. Presumere che il mondo delle apparenze abbia un'esistenza indipendente dovuto agli errori di percezione, che si basano sulla mancanza di conoscenza. Il mondo non un'illusione, perchformato dalla sostanza della Coscienza. Ma l'errata interpretazione di ciche vediamo costituisce per noi il senso dell'illusione. Il mondo illusorio per chi non comprende pienamente l'operare della Coscienza; ma il mondo reale perchformato dalla stessa essenza della vita. Le forme non sono eterne; esse vanno e vengono. Ciche eternamente Reale la Coscienza.

9. Le allucinazioni vengono quanto la mente proietta una falsa realt che non basata sulla verit

Immaginazione e allucinazione sono comuni alle persone non
illuminate. Assumere che qualcosa sia vera, quando non lo fa sche una persona pensi di sapere quando in effetti non sa. Per esempio, uno puessere convinto di stare ricevendo istruzioni dagli esseri che vivono nei regni sottili, quando di fatto sta solo percependo una guida interiore, che egli attribuisce erroneamente a delle fonti esterne. Naturalmente possibile comunicare con gli esseri di altri reami, o che vivono sulla terra ma a una certa distanza, tuttavia bisogna saper distinguere tra comunicazione presunta e comunicazione reale.

10. Il sonno l'assenza della coscienza di veglia.

Tre stati di coscienza sono comuni all'uomo. Lo stato di veglia caratterizzato dalla nostra percezione dell'ambiente quando ci relazioniamo agli avvenimenti. Lo stato di sogno caratterizzato dalle modificazioni mentali subcoscienti che avvengono durante il sonno. Lo stato di sonno incosciente privo di modificazioni mentali. un quarto stato, quello della supercoscienza, durante il quale si trascende ogni coinvolgimento con i tre stati inferiori. Se uno potesse vivere lo stato di sonno profondo e rimanere cosciente, farebbe l'esperienza del Puro Essere.

11. La memoria richiamare l'esperienza con l'aiuto delle impressioni mentali.

Qualunque cosa sia esposta al livello subcosciente della mente viene registrata; si produce un'impressione, che viene conservata. Richiamare queste impressioni ci permette di ricordare le esperienze e le percezioni passate.

12. Le mortificazioni mentali possono essere indebolite e neutralizzate con la pratica e l'analisi oggettiva.

Le modificazioni e le tendenze della mente che interferiscono con la realizzazione dell'anima possono essere purificate con l'aiuto dell'autoanalisi e la pratica del Kriya Yoga. Spesso, il solo fatto di diventare consapevole dell'esistenza delle tendenze distruttive pu far sche uno decida di rinunciarvi. Oppure si puopporre loro resistenza e con cineutralizzare la loro influenza.
Una devota attenzione a tutti i processi che costituiscono il sistema del Kriya Yoga purificheril campo mentale, il sistema nervoso e il corpo fisico da tutte le limitazioni. Spiegazioni dettagliate riguardanti tali procedure sono incluse in questo studio degli Yoga Sutra.

13. L'attenzione che scorre con fermezza verso la Coscienza Suprema considerata la pialta pratica spirituale.

Mentre si puimparare molto analizzando le caratteristiche del mondo, del corpo e della mente, la via pidiretta per ottenere la liberazione della coscienza rivolgere l'attenzione verso il Campo Trascendentale durante la meditazione. Risvegliandosi alla cosciente consapevolezza dell'intero campo della Coscienza, dal non-manifesto al manifesto, si ottiene l'esperienza diretta e la conoscenza del processo globale della vita. La pratica regolare delle tecniche del Kriya Yoga facilita immensamente la calma delle attivitdel corpo la rimozione delle modificazioni mentali e l'esperienza della pura concentrazione durante la meditazione.

14. La pratica regolare e corretta della meditazione produce stabilitpsicologica e fermezza sul sentiero spirituale.

Come risultato della pratica regolare della meditazione uno prova calma interiore e appagamento spirituale. I forti desideri per le esperienze dei sensi si neutralizzano, la mente si illumina, e tutte le forze presenti nel corpo si armonizzano. L'esperienza supercosciente contribuisce alla regolazione dei processi mentali. L'intuizione risvegliata e le migliorate capacitdi discernimento permettono di vedere con chiarezza la veritsulla vita e le sue relazioni. La crescente felicitderivata dalla pratica della meditazione ispira a continuare in maniera stabile e a rimanere disciplinati e risoluti. Si resiste pifacilmente alla tentazione e l'inquietudine e la pigrizia vengono sostituite dall'entusiasmo e dalla dedizione.

15. Dominando gli istinti e gli inutili stimoli per l'esperienza dei sensi, ci si stabilisce nel distacco.

Si puimparare a dominare gli istinti e gli inutili stimoli attraverso una calma analisi e una forte determinazione. Un modo molto efficace di dominare questi stimoli e tendenze consiste nel rivoltare il flusso delle forze vitali con l'aiuto di particolari tecniche di meditazione. Quando l'attenzione e le forze vitali sono ritirate dagli organi dei sensi, e ritornano lungo il sentiero spinale fin nel cervello, ci si sente liberi dalle influenze degli stimoli fisici, emotivi e mentali. Ciproduce l'esperienza di un cosciente distacco, oltre a fornire alle influenze supercoscienti l'opportunitdi ripulire profondamente stimoli e tendenze dal sistema. Chi fermamente stabilito nella realizzazione del Spuguardare il mondo con comprensione e recitare il ruolo assegnatogli senza attaccarvisi eccessivamente e senza farsi coinvolgere.

16. Questa rinuncia suprema viene in conseguenza dell'Autorealizzazione, che dla vittoria sulle forze della natura.

Rinunciare a una cosa dla possibilitdi scegliere di avere con essa un rapporto o di evitarla. La vera rinuncia non ritiro totale: una questione di chiara comprensione, che ci permette di fare sagge scelte. La padronanza di spermette di dominare le forze della natura.


17. Attraverso il ragionamento e il discernimento, si realizza la veritche il mondo un gioco della coscienza.

L'intera rappresentazione della manifestazione relativa un fenomeno reso possibile dal gioco delle forze presenti in natura. Gli attributi elettrici, dal regno di Dio fino alla sfera materiale, sono responsabili di tutto ciche accade. Un maestro spirituale vede attraverso le apparenze e comprende consapevolmente le operazioni della Coscienza; per lui il mondo un avvenimento divino, una danza cosmica, attraverso cui si esprime uno scopo pialto.

18. Quando il campo mentale chiaro, allora si fa
l'esperienza della Consapevolezza Trascendentale.

Quando si ottiene il successo nella meditazione yoga, le modificazioni mentali diventano dormienti e il meditante fa l'esperienza del samadhi. Quando il campo mentale non piagitato da modificazioni e cambiamenti, e uno rimane serenamente vigile, si ha la consapevolezza della Pura Coscienza. raro il caso che un meditante faccia subito l'esperienza della Pura Coscienza, senza che sia presente qualche tipo di modificazione mentale; di solito, infatti, l'esperienza del samadhi viene fatta per gradi. Gli yogi parlano di 'samadhi inferiori' e 'samadhi superiori'. Il samadhi inferiore 'con seme', perchle impressioni mentali sono ancora in evidenza. Si potrebbe quindi realizzare un certo grado di pura consapevolezza, con l'esperienza ancora influenzata dai modelli mentali. Questo potrebbe portare a percezioni trascendenti colorate da visioni, estasi ed esperienze cosmiche. Durante questo stato di samadhi, l'attenzione potrebbe perfino vagare nei reami astrali, causali e celesti. Finchnon si trascende questo livello di samadhi, uno potrebbe rimanere coinvolto nelle percezioni fenomeniche per millenni.
Una volta interrogai il mio guru sulla questione della liberazione dell'anima Mi disse: Molti yogi spiritualmente avanzati rimangono cosassorti nella beatitudine e nell'estasi della comunione con Dio che per migliaia d'anni rimangono da questa parte della liberazione finale.
Se la determinazione d'ottenere la liberazione non forte e costante, uno potrebbe cadere dalle esperienze di samadhi e diventare schiavo delle modificazioni mentali e delle esperienze dei sensi. la ripetuta esperienza dei samadhi superiori (senza semi) che produce la trasformazione totale e la liberazione finale
Il vero samadhi supercoscienza e non ha nulla in comune con gli stati mentali inferiori di trance, ipnosi o incoscienza. Le procedure preliminari del Kriya Yoga hanno lo scopo di purificare il corpo e ripulire profondamente il campo mentale in preparazione delle esperienze supercoscienti. I pranayama del Kriya Yoga purificano il sistema nervoso, destano le energie spirituali e manifestano i poteri intuitivi dell'anima; tutte cose che servono di preparazione per le esperienze di samadhi.

19. Facendo regolari esperienze trascendentali, tutte le modificazioni mentali vengono neutralizzate, e si ottiene la permanente Consapevolezza Trascendentale. Se le modificazioni mentali persistono, anche se uno fosse altamente avanzato sul sentiero spirituale, tornerebbe ad essere coinvolto dalla natura e dai mondi materiali.

Le esperienze iniziali di samadhi sono semplicemente i primi stati del vero risveglio dell'anima. Le forze supercoscienti che invadono il campo mentale e il corpo hanno un effetto purificante e trasformante. Per questo necessaria l'esperienza regolare del samadhi. Un barlume di Realt un lampo momentaneo d'intuizione solo l'inizio del sentiero dell'illuminazione. Finchuno mantiene l'identificazione con il campo mentale e il corpo umano, se ancora esistono tendenze, stimoli e impulsi che sono contrari alle mete superiori, possibile che la propria attenzione e i sentimenti siano ritirati dalla supercoscienza e ritornino nell'illusione.
Spesso una delle cause di fallimento sul sentiero spirituale che un sincero ricercatore si considera per errore spiritualmente maturo prima ancora di esserlo, e trascura le pratiche spirituali. Durante la meditazione uno pusentire la Pura Consapevolezza, e pensare che non vi sia pinulla da realizzare; mentre la supercoscienza dev'essere sperimentata finchtutte le impressioni distruttive non siano state cancellate dalla mente e dal corpo. allora che uno puvivere nel mondo come un essere liberato. Quando lo yogi ha di fatto neutralizzato le limitazioni interiori, e non pupicadere dal suo stato di grazia interiore, di lui si dice che libero mentre vive in un corpo. Gli yogi chiamano tale persona un 'jivanmukta', un'anima che ha fatto l'esperienza della libertmentre ancora vive nel corpo. Vi uno stato superiore da realizzare, quello del 'paramukta', la condizione dell'essere supremamente libero. Si supremamente liberi quando non vi possibilitdi ricadere nella schiavite nell'illusione.

20. La pialta esperienza spirituale si ottiene come risultato della fiducia in s dell'autodisciplina, di un grande entusiasmo ed energia, di una costante vigilanza, della pratica regolare della meditazione, e con l'autoanalisi e l'Autorealizzazione.

Il successo sul sentiero spirituale grandemente agevolato da una sincera fiducia nella propria capacitdi raggiungere la meta. Anche una persona con poca stima di spuraggiungere le vette, se sarpersistente nelle sue pratiche, ma la sicurezza interiore esercita sullo studente un potente influsso stimolante. Paramahansaji diceva ai suoi discepoli: "Puoi riuscirci in questa vita. Devi riuscirci in questa vita. Che nulla ti distolga dalla tua meta!". In maniera simile, Lahiri Mahasaya consigliava ai suoi discepoli: "Facendo, facendo, finchun giorno... ecco: la meta divina!".
L'attenzione a tutte le discipline raccomandate essenziale nel sentiero del Kriya Yoga. Non sono importanti soltanto l'attenzione allo studio e alla meditazione, ma anche l'attenzione ai dettagli nelle azioni e un comportamento adeguato nei rapporti umani. Aspettativa ed entusiasmo Ci tengono fermi sul sentiero e neutralizzano le tendenze a rimuginare sulle esperienze passate o sugli attuali stati mentali ed emotivi. Coloro che praticano il Kriya Yoga sperimentano un incremento dell'energia disponibile, anche a causa del risveglio della shakti, la forza creativa che nelle persone non deste rimane per lo pidormiente.
L'eterna vigilanza un requisito di chi cammina sul sentiero, perchessenziale che uno sia veramente cosciente, vigile e discriminativo in tutte le circostanze. La pratica regolare della meditazione permetterdi attraversare l'oceano delle percezioni illusorie e, attraverso il samadhi, porterall'esperienza della coscienza di Dio. Lahiri Mahasaya scrisse una lettera a uno dei suoi discepoli, dicendogli: "Il sentiero del Kriya Yoga lo studio dei Veda (la veritrivelata). Con la pratica del kriya (pranayama) la tua attenzione si stabilirnello stato al di ldel kriya (la serena tranquillitche deriva dalla pratica); allora saril Vedanta Darshana (la realizzazione della verit. Questo dev'essere sperimentato praticando realmente il kriya pranayama e non (solo) leggendo le sacre scritture".
L'autoanalisi prosegue naturalmente durante il processo dell'Autorealizzazione, man mano che la propria attenzione passa attraverso livelli successivi di mente e coscienza. L'Autorealizzazione porta tra l'altro alla comprensione della propria personalit

21. La realizzazione suprema arriva presto a chi costante nella pratica ed tutto teso verso la meta.

Paramahansaji sottolineava il fatto che le tecniche di meditazione sono come strumenti che uno puusare per realizzare i propri scopi. Gli strumenti sono inutili se non vengono usati, e una volta realizzato lo scopo per cui sono stati usati possono anche essere messi da parte. Praticando le tecniche di meditazione del Kriya Yoga, come i mantra, la contemplazione del suono e della luce, e i pranayama avanzati, uno proverserenitinteriore e pace duratura. Allora bisognersedere a lungo, per fare l'esperienza dello stato interiore e permettergli di avere un effetto trasformante sulla mente, il sistema nervoso e il corpo fisico.

22. Per ottenere rapidamente dei risultati superiori, si deve intensificare la pratica della meditazione.

Nei primi stadi si consiglia di praticare la meditazione con un programma regolare che va da venti a trenta minuti a seduta. Cipermette un facile apprendimento, e l'aspirante impara a rilassarsi e a porsi in sintonia con le influenze supercoscienti. La persona che s'immerge in un programma di lunghe meditazioni puritrovarsi presto scoraggiato nella sua pratica. La sfida dei condizionamenti subcoscienti puessere troppo grande, oppure lo slancio potrebbe indebolirsi quando cala l'entusiasmo iniziale. Per il principiante si consigliano sedute regolari di breve durata. Tra l'altro questo permetterun graduale riaggiustamento dei modelli mentali.
In seguito, una volta che uno diventato in qualche modo esperto nella pratica, si puaumentare la durata della seduta di meditazione. Di tanto in tanto proficuo meditare parecchie ore di seguito nella stessa seduta, o meditare parecchie volte al giorno per brevi periodi. Questo puintensificare il processo e causare un risveglio improvviso.
Conosco alcuni meditanti che praticano per un'ora mattino e sera, e altri che praticano per due ore mattino e sera. Durante i primi anni trascorsi con il mio guru passavo dieci ore al giorno in meditazione, dividendo la pratica in sedute di due o tre ore.


23. Abbandonare a Dio il senso di essere un sseparato produce l'Autorealizzazione.

Il senso di essere separato da Dio viene chiamato senso dell'ego: la convinzione che uno indipendente dalla sua Fonte. Cidovuto all'illusione, e porta a tutte le altre complicazioni che ha chi si trova nella coscienza umana. Rinunciando all'ego, il senso di essere separato da Dio, uno fa l'esperienza della Vera Natura e realizza che Dio il SInfinito di tutte le anime.


24. Sebbene attivamente impegnato nei e per i mondi, Dio non toccato da ciche succede nei mondi; vale a dire, nessun segno di tutto ciche accade nelle sfere relative rimane impresso nella coscienza di Dio.

Tutte le manifestazioni fenomeniche avvengono da questa parte del campo di Dio; perci nulla di tutto ciche avviene nelle sfere relative influenza in qualche modo Dio. Egli superiore ai reami manifesti; li influenza, ma non ne viene a sua volta influenzato.

25. Dio trascende tutta la natura.

Anche se i mondi sono stati emanati dal reame di Dio, Egli al di ldegli eventi che avvengono all'interno di spazio e tempo. Essendo la prima espressione esterna della Pura Coscienza, Dio la causa e il regolatore di tutti gli avvenimenti della natura.


26. Dio oltre le limitazioni di tempo, spazio, causa ed effetto. Dio anche il maestro degli antichi maestri.

Maya, la struttura della natura, esiste da questo lato del campo di Dio. La conoscenza ha origine nella Coscienza; perciDio perennemente il maestro. Dio il vero guru, anche quando la saggezza viene espressa attraverso una persona illuminata. Tutti i veri maestri, dei tempi antichi e di oggi, rivelano la veritsolamente perchessa scaturisce da Dio.

27. Il simbolo che manifesta Dio la Parola (Aum, Om).

Nel Nuovo Testamento, nel Vangelo di San Giovanni (1: 1-5) leggiamo:
"In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio. Tutto stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente stato fatto di tutto ciche esiste. In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta".
Quando i tre guna entrano in uno stato di squilibrio nel campo di Dio, comincia il processo creativo. La forza proiettata all'esterno produce una frequenza di suono che stata chiamata Verbo. Questo Verbo viene considerato il simbolo che manifesta Dio. il segno del processo creativo; la prova dell'esistenza della natura onnipervadente di Dio.
Tramite il Verbo, Dio ha formato i mondi. Cio Egli ha formato tutte le cose. Non vi nulla di creato che non sia composto dagli elementi basilari della natura sottile. Dio la sola vita, e la vita di Dio la luce interiore di ogni persona. La luce di Dio, la luce dell'anima, splende nel regno di maya, la creazione manifestata; ma siccome la coscienza dell'uomo illusa (nelle tenebre), egli non comprende l'esistenza della luce.
Una delle tecniche avanzate di meditazione Kriya Yoga quella di contemplare la corrente del suono interiore, insieme alla luce interiore, per riversare l'attenzione indietro, alla Sorgente. Quindi:

28. Si deve meditare su questa Parola, analizzandola, abbandonandosi ad essa, e diventando consapevoli della sua vera natura.

Quando ascoltiamo il suono interiore, mentre dirigiamo lo sguardo nell'occhio spirituale, dobbiamo contemplare il suono, esaminarlo, stando attenti a qualsiasi cambiamento di frequenza, abbandonarci ad esso e, in tal modo, diventare uno con esso e conoscere la sua vera natura.

29. Meditando sulla Parola, uno fa l'esperienza della Coscienza Cosmica e viene liberato da tutti gli ostacoli presenti nella vita, incluse le malattie fisiche e mentali.

Il suono interiore attira la nostra attenzione, e cosdiventa facile fare l'esperienza della meditazione. Lasciandoci andare con il suono, trascendiamo l'identificazione con il corpo e le impressioni mentali e quanto prima proviamo un'espansione di consapevolezza. L'anima onnipresente, come Dio, ma quella confinata nel corpo non lo sa. OM il suono primevo dal quale emana ogni altra variazione di suono. Ascoltando in profonditqualsiasi suono si manifesti, anche se fossero i suoni delle forze del corpo, noi possiamo muoverci attraverso di essi, passando dal grossolano al sottile, e dal sottile al sottilissimo, e fare l'esperienza della Pura Consapevolezza. Anche rimanendo da questa parte del campo trascendentale noi possiamo provare l'unione con il suono cosmico che pervade l'intero universo. Tutto ciporta alla Coscienza Cosmica.
Come risultato dell'Autorealizzazione e della comprensione delle forze della natura, uno viene liberato dai problemi, gode di ottima salute e si realizza in tutti gli aspetti della vita relativa. Mahavatar Babaji, il primo in questa linea di guru, disse: "Poche persone tra quelle che vivono nella coscienza mortale sanno che il regno dei Cieli Si estende pienamente a questo piano terreno". Una persona Autorealizzata che ha subito la trasformazione interiore vede un mondo pieno di bellezza e armonia ovunque si trovi.

30. Malattia, dubbio, apatia, mancanza di vero interesse, attaccamento ai piaceri dei sensi, percezione erronea, scarsa concentrazione e incapacitdi mantenere la concentrazione durante la meditazione sono alcuni degli ostacoli che s'incontrano a causa delle fluttuazioni delle modificazioni mentali.

Molti sono i possibili ostacoli al successo lungo il sentiero spirituale; alcuni sono enumerati in questo sutra. I problemi psicologici o la malattia fisica rendono pidifficile una rapida crescita spirituale, anche se il risveglio spirituale contribuirall'eliminazione di questi problemi.
Anche i dubbi sulla filosofia, sulla procedura, sul proprio guru, o sulla possibilitdella realizzazione possono ostacolare il progresso. Il discepolo deve accettare con fede gli insegnamenti dei maestri di perfezione finchnon potrprovarne i principi nella sua esperienza personale. Egli deve praticare il metodo con entusiasmo perchun processo scientifico che produrrrisultati prevedibili. Per un discepolo sul sentiero, la fede assoluta nel guru essenziale. Il vero guru la voce di Dio che guida il discepolo ad ogni passo della via, finchil guru interiore non diventerla guida autorevole. E anche allora, saril guru personale che riconoscerquesto per il discepolo, affinchnon possa sorgere alcuna confusione.
L'attaccamento ai piaceri dei sensi limita il dischiudersi dell'anima. Naturalmente possiamo provare piacere attraverso i sensi, ma l'attaccamento all'affannosa ricerca del piacere che costituisce il problema principale. La percezione libera dall'errore verrman mano che uno avanzercostantemente sul sentiero. La scarsa concentrazione puessere migliorata con la pratica paziente dei metodi di meditazione prescritti. Le preghiere fatte con abbandono, l'ascolto interiore dei mantra e dei suoni che sorgono spontaneamente, la pratica del kriya pranayama, e la dedizione al metodo di meditazione produrranno una perfetta concentrazione. Questa non tanto una questione di sforzo, ma di abbandono all'ideale durante la meditazione. L'incapacitdi mantenere la concentrazione durante la meditazione sarsuperata con la pratica. Di solito la nostra concentrazione disturbata dai processi mentali. Se uno persiste
nella meditazione fino a che i processi mentali diventino dormienti, allora vedrche la concentrazione sarsenza sforzo. Una volta neutralizzata l'inerzia della mente, l'intelligenza interiore guideril meditante.


31. Altre distrazioni dovute alle fluttuazioni della mente sono il dolore, l'ansiet l'agitazione fisica e la respirazione irregolare.

L'instabilitmentale ed emotiva puinterferire anche con le migliori intenzioni. Quando si comincia la meditazione importante rinunciare a tutti quei pensieri o sentimenti che non sono compatibili con l'ideale della meditazione. Se questo non fosse possibile, uno dovrebbe analizzare le ragioni per cui sorgono certi problemi e pervenire alla comprensione di s Sarmolto utile leggere da una fonte d'ispirazione, come un testo sacro. Per un discepolo del Kriya Yoga particolarmente utile leggere con regolaritla Bhagavad Gita, perchquesta scrittura sacra contiene la risposta a tutte le domande che si potrebbero avere lungo il sentiero dell'illuminazione.
L'agitazione fisica puessere superata con la pratica paziente. Il meditante dovrebbe sedere in una posizione di meditazione confortevole, stabile e diritta, affinchnon sia costretto a muoversi durante la pratica. Una posizione stabile del corpo contribuirenormemente al controllo dei processi mentali. Inoltre possibile correggere l'instabilitfisica, emotiva e mentale con la pratica del pranayama.
Il modo di respirare stimola i processi mentali e favorisce i cambiamenti emozionali. La respirazione profonda e regolare ha un effetto calmante quando si fa prima di cominciare la meditazione. Tale respirazione aiuta a distendere il sistema nervoso e a rilassare i muscoli del corpo. Quando la respirazione regolare, lenta e dolce, i processi mentali tendono a farsi pisottili. Inoltre, dopo che uno rimasto seduto a lungo rilassato in meditazione, il diossido di carbonio viene eliminato dal corpo attraverso la respirazione, i polmoni richiedono meno ossigeno e la respirazione rallenta notevolmente. Ci possono essere delle volte in cui si fa l'esperienza dell'assenza del respiro, durante la quale si provano momenti di
consapevole cessazione del pensiero. Lahiri Mahasaya raccomandava ai suoi discepoli di osservare le pause durante la calma respirazione, cosda essere consapevoli di questi momenti di assenza di pensiero. In queste occasioni si pufare l'esperienza della Pura Coscienza; oppure quanto meno si purealizzare di essere il testimone del processo.

32. La mente purificata dalla coltivazione delle virte dalla pratica della neutralitdi fronte a ciche non utile ai propri fini.

Le virta cui ci si riferisce sono i requisiti preliminari per la pratica del Kriya Yoga esposti in questo capitolo. Esse includono la non-violenza, la veridicit l'onest la regolazione delle forze vitali e la libertdall'attaccamento alle cose materiali. Sono anche comprese la purezza, la pazienza (disciplina per la purificazione dei campi mentale ed emotivo), lo studio della natura della coscienza, la serenit e la rinuncia del senso dell'ego per realizzare la coscienza di Dio. Essere neutrali di fronte a ciche non utile ai propri fini superiori previene disturbi emotivi e l'accumulo d'impressioni mentali-emotive non desiderate che porterebbero soltanto a ulteriori sfide.


33. Coltivando le attitudini di amicizia, compassione, gioia, e indifferenza verso gli estremi, la mente diventa calma e ben ordinata.

Una causa comune d'inquietudine mentale data dall'influenza dell'ambiente che ci circonda. Una persona saggia impara a relazionarsi al mondo senza farsi indebitamente influenzare dalle circostanze o dalle attitudini e dai comportamenti degli altri. Noi coltiviamo l'amicizia riconoscendo che la realtdivina presente ovunque e si esprime attraverso tutte le persone e gli esseri viventi. Noi coltiviamo la compassione interessandoci sinceramente al benessere della gente. Coltiviamo la gioia imparando ad essere autosufficienti ed interiormente felici. Coltiviamo l'indifferenza verso gli estremi imparando ad osservare le scene che passano come apparizioni
temporanee. In questo caso, indifferenza non significa mancanza di cura; significa piuttosto essere responsabilmente coinvolti con la vita, senza farsi prendere da reazioni emotive che causano confusione o instabilitmentale.

34. Con la pratica dei pranayama che portano alla regolazione delle forze vitali e delle attivitmentali, uno pusuperare definitivamente gli ostacoli fisici e mentali alla concentrazione.

Un pranayama facile da praticare all'inizio della meditazione la respirazione a narici alternate, usando il pollice e il mignolo dell'una o l'altra mano per regolare il processo. Questa respirazione armonizza il fluire dell'energia nervosa e del prana che circola attraverso i canali sottili nel corpo. La respirazione attraverso la narice destra chiamata 'solare', mentre quella attraverso la narice sinistra chiamata respirazione 'lunare'. Quando la forza della corrente presente nel corpo fortemente influenzata dal sole, o dalla polaritpositiva, uno incline ad essere piesteriorizzato, piforte e con maggiore energia; quando la corrente lunare piinfluente, uno incline ad essere pipassivo. Quando queste due influenze sono bilanciate con la pratica della respirazione a narici alternate, il sistema nervoso viene armonizzato e il campo mentale si stabilizza.
Quando l'attenzione e il prana vengono abbandonati nell'occhio spirituale, durante la meditazione, si avverte una regolazione spontanea del prana nel sistema; le correnti ascendenti fluiscono con forza al cervello, producendo rilassamento e chiarezza mentale. Il pranayama del Kriya Yoga pidinamico, e immediatamente efficace.

35. Si consegue certamente la stabilitmentale ed emotiva quando le sottili percezioni della meditazione producono un cambiamento nella propria coscienza.

La profonda meditazione supercosciente produce una migliorata funzione mentale e la tranquillitemotiva. Negli stadi iniziali potrebbe esserci qualche disturbo degli schemi mentali e degli stati emotivi, a causa della purificazione in corso. Rimanere regolarmente in silenzio dopo la pratica della meditazione kriya ha un effetto armonizzante sulla mente e sul corpo.

36. Meditando sulla luce della Coscienza Suprema, la propria coscienza si trasforma e questo influenza beneficamente gli stati mentali.

Le influenze supercoscienti sono superiori agli stati mentali inferiori, percila mente viene letteralmente rinnovata. Spesso una grande lotta comandare con la sola determinazione abitudini mentali guidate da istinti profondamente radicati. Facendo entrare le influenze supercoscienti nel campo mentale, s'invita l'ordine nella mente.

37. Facendo proprie le virte gli stati di coscienza dell'ideale spirituale, uno diventa stabile e accresce la fiducia in s

Chiunque cerchi un modo migliore e pialto di vita putrarre beneficio dall'avere un modello di comportamento appropriato. Il modello migliore di comportamento un essere illuminato, uno in cui tutte le virtsiano chiaramente manifestate. Emulando il suo esempio ideale, acquisiamo caratteristiche desiderabili e impariamo ad assumere stati ideali di coscienza. Per un ricercatore sul sentiero non sufficiente essere discepolo di un guru illuminato; egli deve diventare come il guru e realizzare la coscienza di Dio.

38. La conoscenza acquisita analizzando i sogni e lo stato di sonno senza sogni pucontribuire al benessere.

Imparando ad essere coscienti durante le occasioni di sogno possibile comprendere le operazioni interne della mente. Nei sogni si manifestano molti impulsi e tendenze inconscie. Inoltre possibile imparare ad essere talmente coscienti mentre si dorme che le sequenze del sogno si possono modificare con un atto di volont Inoltre, paragonando le caratteristiche dell'esperienza dei sogni con gli stati
di veglia, si puvedere come il comune stato di veglia sia solo un sogno, se paragonato agli stati supercoscienti.
Gli yogi vanno a dormire cercando di mantenere la consapevolezza, cosche durante il sonno profondo incosciente la consapevolezza rimanga. Questo un modo di andare oltre l'identificazione con i livelli subconsci e inconsci della mente. A tempo debito l'intera sfera mentale saraccessibile alla persona di saggezza.
Il sonno puessere una via d'ingresso ai reami sottili. Dirigendo la volontprima di andare a dormire, possibile agire coscientemente attraverso il corpo sottile ed esplorare i regni astrali e mentali. Con questa operazione si possono visitare anche altre zone del pianeta e comunicare con altre persone allo stesso modo consapevoli.


39. Meditando su un oggetto determinato la mente diventa stabile.

L'oggetto scelto per la meditazione dipenderdall'insegnamento del guru o dall'inclinazione del momento. Il guru potrebbe dare al discepolo istruzioni precise, che devono essere seguite senza riserve. Quando uno diventeresperto nella pratica della meditazione, l'intelligenza interiore determineril proprio approccio.
Una routine praticata da molti kriya yogi questa: sedendosi per meditare, si fa attenzione ad assumere una posizione corretta Quindi s'invoca la presenza di Dio, e s'invocano tutti i guru della propria linea. Si pufare una preghiera semplice, e poi praticare il mantra dato al momento dell'iniziazione, oppure fare il pranayama del Kriya Yoga. Dopo una buona pratica del kriya pranayama vi saruna naturale elevazione di coscienza, alla quale si dovrpermettere di durare il pia lungo possibile. Durante questa fase si solitamente portati a contemplare il suono e la luce interiore. Infine il ciclo di meditazione faril suo corso e la seduta si concluder

40. Con la padronanza della meditazione e degli stati di coscienza, l'influenza si estende dal livello dell'atomo all'infinit

Quando l'anima si sveglia alla consapevolezza della sua realtonnipresente e onnipotente, la coscienza non pilegata. Allora uno puvedere nel cuore della materia e oltre la materia fino al campo della Pura Coscienza. Le capacitnaturali dell'anima, quando non hanno restrizioni, sono chiamate siddhi: i poteri della perfezione. Una persona Autorealizzata un siddha, uno che ha ottenuto la perfezione nello Yoga.
Guardando nell'occhio spirituale durante la meditazione, si percepiscono tutte le forze che vi fluttuano. La percezione che ne deriva quella della luce, di colori diversi, ma molto spesso di un bianco chiaro con un sottofondo blu scuro. Quando il prana entra nel corpo attraverso il midollo allungato, va nel cervello e quindi scende giattraverso il canale spinale. Durante la pratica della meditazione kriya, le correnti che scorrono verso il basso vengono rivoltate e rifluiscono verso il midollo allungato, causando la percezione della luce nell'occhio spirituale, mentre all'interno si ode il suono dell'Om. Lo yogi puguardare nell'occhio spirituale e usarlo come una televisione astrale, visionando i regni astrali e andando perfino oltre, fin nel campo di Dio. Trascendendo questo campo, uno fa l'esperienza della Pura Coscienza, La RealtAssoluta.

41. Quando le modificazioni mentali diventano deboli e perdono la loro influenza, allora il campo mentale diventa chiaro, capace di ricevere la vera conoscenza e la conoscenza dei poteri sovrannaturali.

Quando la mente purificata, in essa splende la luce dell'anima. Allora si possiede una mente di luce, o la mente del Buddha. Nella Lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi (2: 5-6) leggiamo: "Abbiate in voi la stessa mente che fu anche in Cristo Ges il quale, pur essendo di natura divina, non considerun furto la sua uguaglianza con Dio". La Veritpuessere sperimentata direttamente durante il puro samadhi, e quindi la Veritviene riflessa nella mente. I
poteri sovrannaturali, le capacitdell'anima, possono essere dimostrati facilmente quando la mente illuminata.
Patanjali molto chiaro sulle possibilitderivate dagli stati di samadhi. Usare le destate capacitdell'anima per continuare la contemplazione della RealtAssoluta porta alla liberazione della coscienza; mentre un uso poco saggio delle sue capacitpuirretire maggiormente l'anima nella confusione e negli attaccamenti.


42. Negli stati pibassi di meditazione vi PUessere ancora confusione nella mente mentre sta avvenendo una notevole trasformazione.

Durante le esperienze iniziali di samadhi vi spesso un misto di supercoscienza e di modificazioni mentali. Uno pusperimentare un certo grado di chiara consapevolezza, misto a dubbi e conflitti. La cosa migliore persistere nella pratica della meditazione e sforzarsi d'ottenere la realizzazione suprema. Alla fine la mente viene purificata dai samadhi superiori.

43. Quando, durante la meditazione, il campo mentale privo di confusione, allora l'oggetto della meditazione splende nella mente.

Quando il campo mentale chiaro uno realizza perfettamente l'oggetto al centro dell'attenzione durante la meditazione. Se uno sta contemplando la luce dell'occhio spirituale, percepirsolo questo. Se uno sta contemplando Om, realizzersolo questo. Se uno concentrato sul chakra della testa, sperimentersolo questo. A suo tempo uno realizzerla trascendenza, la RealtAssoluta.


44. Nelle esperienze di meditazione piprofonde il processo di trasformazione degli stati mentali continua a livelli pisottili.

La meditazione supercosciente qualcosa di piche sedere semplicemente nel silenzio, godendosi la pace, la serenit la gioia e la beatitudine. La meditazione supercosciente produce la totale
trasformazione di tutte le aree del campo mentale. Le influenze supercoscienti discendono nel campo mentale, nel sistema nervoso e nel corpo fisico, operando precisi cambiamenti a tutti i livelli. Il corpo diventa glorificato e raggiante, il processo di decadimento viene neutralizzato, e uno irradia Dio nell'ambiente.

45. Muovendosi attraverso livelli sottili, col tempo uno analizza la struttura della natura e, tramite ci perviene alla liberazione finale della coscienza.

Per vincere il mondo uno deve trascenderlo. La struttura della natura, maya, composta di forza vitale creativa, particelle di luce, tempo e spazio. L'universo realmente un gioco di luci ed ombre, un sogno di Dio. Un santo ha detto: "La vita relativa solo la memoria di un sogno". Per realizzare la liberazione della coscienza uno deve morire al mondo e fare l'esperienza di Quello che immutabile.

46. Le esperienze di meditazione che includono l'analisi dei componenti dei mondi relativi hanno ancora un oggetto di analisi.

La contemplazione della natura dell'universo utile, ma non la stessa cosa dell'esperienza del samadhi non-duale. Mentre si analizza la natura del mondo per averne conoscenza, bisogna rimanere consapevoli che la meta finale qualcosa di superiore.

47. Attraversando il velo di maya, la luce splendente della Pura Coscienza si autorivela.

Quando tutte le tenebre sono rimosse dal campo mentale, e lo stesso campo mentale viene trasceso, si realizza il pialto samadhi.

48. In questa esperienza di meditazione si ha la percezione diretta della Verit

Non vi possibilitdi confondere l'esperienza finale. Uno sa al di ldi ogni dubbio quando viene realizzata. La percezione diretta della Veritrivela la totalitdella Coscienza. Allora uno sa come furono creati i mondi e qual lo scopo dell'evoluzione.

49. La conoscenza intuitiva ottenuta in meditazione diversa dalla conoscenza che si ottiene dai libri o dalle conversazioni.

Possiamo leggere circa i principi della mente e della coscienza, possiamo sentirne parlare dagli altri, ma quando facciamo direttamente l'esperienza della Verituna rivelazione personale. Soltanto la rivelazione personale soddisferl'anima.

50. Le impressioni mentali causate dalle esperienze supercoscienti resistono e vincono le impressioni mentali causate dalle esperienze dei sensi, dalle abitudini e dal vivere quotidiano.

La mente riceve in continuazione impressioni. Le impressioni mentali che derivano dall'esperienza di questo mondo non sono permanenti; sono soggette a modificazioni e a cambiamenti. Le impressioni supercoscienti ripuliscono il campo mentale dalle impressioni derivate dalle esperienze dei sensi. Durante la meditazione vi saranno occasioni automatiche di autoanalisi. Tuttavia lo scopo della meditazione quello di riversare l'attenzione nel campo della Pura Coscienza. Cifa sche le influenze supercoscienti invadano il campo mentale per spazzar via le impressioni karmiche distruttive. Non necessario analizzare troppo i contenuti della mente. Ramana Maharishi, una grande anima realizzata che visse nell'India del sud, disse: "Quando sei pronto a gettare le immondizie, non c'bisogno di esaminarle. Devi solo liberartene".

51. Con la rimozione delle tendenze inferiori dal campo mentale, anche le impressioni mentali superiori, derivate dalle esperienze supercoscienti, svaniscono dalla mente. Allora l'anima realizza l'identitpermanente con la Coscienza Suprema.

Dopo che le influenze supercoscienti superiori hanno ripulito la mente dalle tendenze distruttive, anch'esse sono spazzate via dalla mente. Tutto ciche rimane la cosciente consapevolezza dell'Essere. Di solito la trasformazione del campo mentale richiede tempo. Mentre ciavviene, lo yogi pumostrare una combinazione di sante qualitunite alle caratteristiche di una personalitcomune. Questo spiega perchalcuni santi si comportano in maniera umana e a volte dimostrano perfino un comportamento eccentrico. Non bisogna scoraggiarsi se, dopo la meditazione supercosciente, si mantengono ancora abitudini, impulsi e caratteristiche comuni alla natura umana. Naturalmente va fatto ciche si puper mettere in ordine pensieri, sentimenti e comportamenti, mentre si rimane pazienti durante gli anni della trasformazione interiore.




DUE

Kriya Yoga,
Via di Disciplina e Purificazione

Il Kriya Yoga un sistema pratico e scientifico di purificare il corpo, i rivestimenti sottili della mente, e la mente stessa. Il Kriya Yoga piche un insieme di tecniche di meditazione; esso include l'intero campo della filosofia e delle procedure che rendono possibile l'illuminazione e la liberazione. Questa sezione degli Yoga Sutra si occupa in particolare della via che porta alla perfetta concentrazione.

1. L'autodisciplina volontaria dei sensi, lo studio completo e l'analisi della natura della coscienza, e l'abbandono della coscienza egoica a Dio sono i mezzi pratici per ottenere la perfetta concentrazione. Presi insieme, questi costituiscono il sentiero del Kriya Yoga.



Il Kriya Yoga fu dapprima fatto conoscere in Occidente da Paramahansa Yogananda, quando nel 1920 venne dall'India in America. Per trentadue anni egli insegna studenti e discepoli filosofia e le procedure di questa sacra scienza.

L'esperienza della trasformazione interiore avviene come conseguenza della meditazione profonda e delle discipline volontarie che si praticano per vincere le influenze delle tendenze distruttive.
Praticando la disciplina, le tendenze indesiderate gradualmente scompaiono. Uno studio profondo della natura della coscienza porta
alla conoscenza di Dio, dell'anima e del mondo. Abbandonarsi a Dio vuol dire permettere che il senso dell'ego sia bandito cosche tutto ciche rimane la consapevolezza della Vera Natura.
Noi siamo esseri spirituali, e possediamo tutte le caratteristiche e le capacitdi Dio; ma queste caratteristiche e capacitnon sono evidenti finchci identifichiamo con le diverse limitazioni interiori e sotto il magico incanto dell'illusione. I metodi del Kriya Yoga rimuovono le limitazioni, e permettono alla natura dell'anima di manifestarsi.
La coscienza ha un aspetto informe, ed appare anche come le varie forme che vediamo in natura. Prima che uno possa fare l'esperienza dell'aspetto senza forma, il Campo Trascendentale, pifacile contemplare qualche forma divina di coscienza. Dio puessere adorato in qualsiasi forma il devoto senta a lui picara. Infine, man mano che si progredisce nella meditazione supercosciente, uno trascende le forme e fa l'esperienza dell'Assoluto.

2. Il Kriya Yoga praticato per indebolire e neutralizzare
le sottili influenze limitative della mente.

Tutte le discipline e i metodi praticati servono per purificare la mente dalle abitudini e dalle impressioni indesiderate. La meditazione profonda il metodo piefficace che si possa usare per ripulire il campo mentale. Quando, con la pratica del kriya pranayama, la respirazione diventa tranquilla e le forze vitali vengono interiorizzate e dirette nell'occhio spirituale, allora si percepiscono sottili forze interiori e, infine, la Pura Coscienza.
Durante una lezione sugli Yoga Sutra, Paramahansaji disse che era possibile fare l'esperienza del samadhi anche solo con la pratica del mantra. Per questo motivo egli insegnil mantra di due sillabe: Hong-Sau. Questo suono si ascolta nella mente in sintonia con l'inalazione e l'esalazione, tenendo l'attenzione fermamente concentrata sull'occhio spirituale. Dopo parecchie ore di pratica del mantra il corpo acquietato, le forze vitali bilanciate, e le tendenze mentali sono trascese.

3. Le influenze limitative danno dolore e sofferenza e sono dovute a mancanza di comprensione.

Il problema principale che affronta chi cammina sul sentiero spirituale quello di destarsi dal sogno della mortalit Quando l'anima s'identifica con la materia sottile perde consapevolezza e diventa confusa. Questo produce illusione e il senso di essere un'unitdi vita indipendente separata da Dio. Tutti gli altri problemi derivano da questo offuscamento iniziale della consapevolezza dell'anima. Ciche veramente necessario perchuno 'rinasca di nuovo' che si desti spiritualmente. Questo potravvenire spontaneamente al momento predestinato, oppure potrvenire in risposta alle sincere preghiere e all'ardente desiderio di conoscere Dio. Nell'operazione di risveglio uno puessere assistito da un guru, che putrasmettere forza vitale e destare le energie assopite. Quest'ultimo processo viene chiamato shaktipat, la trasmissione dell'energia creativa da una persona all'altra. Cipuavvenire durante l'iniziazione, o in qualsiasi momento in cui si creano le condizioni ideali.


4. La mancanza di comprensione della natura spirituale la causa di tutte le altre influenze limitative.

Per chi sul sentiero spirituale necessario studiare, ricercare ed essere bene informato. Lo studio delle sacre scritture, leggere la vita dei santi, associarsi con anime illuminate, e abbandonarsi a Dio sono mezzi per rimuovere la mancanza di comprensione e diventare saggi.

5. L'ignoranza vedere il non-eterno, l'impuro, l'infelicit la mente illusa, come fossero l'eterno, il puro, la felicite la verit

Presumendo che il mondo relativo sia stabile ed eterno, uno non riesce a vedere dietro le varie apparenze Quello che solo stabile ed eterno. La creazione resa possibile dalla mescolanza dei tre attributi elettrici: i guna. Una volta un guru chiese al discepolo: "Dio puro o impuro?". Il discepolo rispose che Dio era certamente puro. Allora il guru gli spiegche Dio impuro. Soltanto il Campo
Trascendentale, l'Assoluto, privo di caratteristiche e quindi puro. Qualsiasi cosa si trovi da questa parte del Campo Trascendentale impuro, a causa della presenza degli attributi.
Perfino la comune felicitumana 'dolorosa' paragonata alla consapevolezza dell'anima. Quando Sri Ramakrishna era malato, poco prima che lasciasse il corpo, un discepolo gli chiese di guarirsi. Sri Ramakrishna rispose: "Perchdovrei prendermi cura di questo corpo che, in se stesso, un segno di malattia?". Con queste parole egli esprimeva il punto di vista filosofico che l'anima non avrebbe un corpo tramite cui esprimersi, se non fosse presente un certo grado d'illusione (malattia).
un errore considerare che la mente condizionata abbia valore e pensare che la mente sia spirituale. La Mente Universale onnipresente ed il campo creativo che rende possibile tutto ciche avviene nella natura. La propria mente una particella della Mente Universale. L'Unica Mente la Mente di Dio. Oltre la Mente vi il campo della Pura Coscienza, l'Assoluto.

6. Quando appare che l'anima s'identifichi con la mente,
allora questo egoismo.

In realtl'anima non s'identifica completamente con la mente perch malgrado il coinvolgimento, vi una consapevolezza interiore della sua vera natura. Un insegnamento Zen dice: "Non vi un universo indipendente, e non esiste un essere individuale". Vi solo Una Cosa che appare come l'universo. Vi solo Una Vita che si esprime attraverso innumerevoli menti e forme.

7. L'attaccamento deriva dall'attrazione verso un oggetto
di piacere.

Noi siamo inclini ad essere attratti verso una persona, un luogo, una cosa o un esperienza che sembra offrirci un certo grado di piacere e di soddisfazione. Questa inclinazione ha un valore di sopravvivenza, perchla maggior parte delle esperienze che abbiamo e delle cose che facciamo, che sono collegate alla sopravvivenza, sono piacevoli. Una comoda casa, cibo, sicurezza, relazioni di sostegno, e qualsiasi
altra cosa contribuisca a farci vivere bene in questo mondo, procurano un certo grado di piacere e soddisfazione. Ma se siamo emotivamente insicuri, siamo propensi ad attaccarci a ciche ci sembra una fonte sicura di piacere. L'uso saggio delle cose e le relazioni appropriate sono utili; l'attaccamento cieco distruttivo.
Ci si puperfino attaccare alle esperienze piacevoli di meditazione Puessere estremamente gratificante contemplare visioni nell'occhio spirituale, e sentire ondate gioiose d'energia vitale muoversi lungo il sentiero spinale durante la pratica del Kriya Yoga. Puessere piacevole provate un certo grado di estasi e sondare gli spazi interiori della mente e della coscienza. Ma se si vogliono realizzare livelli pialti di consapevolezza, bisogna rinunciare a qualsiasi cosa uno possa sperimentate, non importa quanto sia piacevole. Quando farl'esperienza della vera realizzazione di Dio, lo yogi perderperfino l'attaccamento a Dio.

8. L'avversione deriva dalla repulsione verso un oggetto di dolore.

Come siamo attirati verso circostanze che promettono piacere, allo stesso modo siamo inclini ad evitare quelle circostanze che quasi certamente ci procureranno dolore. Una persona emotivamente turbata putrovare piacere persino in circostanze dolorose e opporsi di fatto all'idea del risveglio spirituale. Alcune persone amano talmente il buio che rifiutano di considerare la possibilitdi essere diverse da quello che sono. Non importa quanto tempo una persona sia rimasta nell'illusione, quando rivolgerla sua attenzione alla Fonte, comincera pentirsi e tornersui suoi passi. Con il risveglio spirituale, con la disciplina e la meditazione, uno scopre la vera natura dell'anima e diventa simile a Dio. Nel Vangelo di San Giovanni (1: 10-12) leggiamo:

"Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. Ma a tutti quelli che l'hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio, anche a quelli che credono nel Suo nome".

Dio scende nel mondo come anima, che poi si fa talmente coinvolgere che la consapevolezza di Sviene quasi totalmente eclissata. Ma quando uno si desta alla consapevolezza della propria natura divina, quando riceve Dio, egli manifesta il potere di essere simile a Lui. Paramahansaji insegnava che 'credere nel Suo nome' vuol dire immergersi nella corrente del suono durante la meditazione.

9. L'istinto della morte esiste insieme al desiderio per la
vita, anche nel saggio. Questi istinti e desideri sono sospinti
dai loro stessi poteri.

La tendenza della vita e schiudersi, crescere e realizzare il compimento. Finchnella mente rimarranno delle tendenze distruttive, fino ad allora una persona oscillertra desiderio di vivere e desiderio di morire. Per la persona non illuminata, la morte sembra essere la fine. Alcune persone desiderano morire per porte termine ai loro guai. Non sanno che non si purimanere incoscienti per sempre, o che impossibile cessare di esistere. Le potenze che ci spingono verso una crescente vitalitprovengono dal livello dell'anima. Le influenze che ci spingono verso la morte sono le tendenze della mente e le caratteristiche ereditate dal corpo.
La morte fisica arriva per tutti, prima o poi. Un saggio pratica la meditazione e diventa Autorealizzato, e cosnon dovrpimorire involontariamente. In effetti un kriya yogi avanzato fa l'esperienza della transizione molte volte prima della partenza finale dal corpo. Per lasciare il corpo coscientemente in un determinato momento, gli yogi usano una particolare tecnica kriya. Questo procedimento conosciuto come mahasamadhi, la grande unione.
Alcuni hanno paura della morte perchtemono l'ignoto. Altri hanno paura della morte perchtemono di perdete la loro identit Siamo venuti in questo mondo per realizzare i nostri fini; quando avremo adempiuto i nostri doveri, lasceremo il mondo. Le persone non illuminate nascono e muoiono nel mondo senza uno scopo, guidate dalle loro tendenze. A volte anche le persone spiritualmente avanzate provano una lieve apprensione all'idea di lasciare il corpo.
Sri Yukteswar spiega Paramahansaji che come un uccello in gabbia spesso riluttante a lasciare la sua gabbia e riacquistare la
libert cosun'anima avanzata spesso riluttante a lasciare la gabbia del corpo anche se ha la certezza della libertin Dio. Il Maestro mi raccontquesta storia poche settimane prima che lui stesso lasciasse il corpo per l'ultima volta.
Mi raccontanche un'altra storia, su un incidente che era avvenuto alcuni mesi prima. Egli aveva lasciato il corpo e stava vagando per le bellissime sfere celesti e non voleva ritornate. Un discepolo trovil suo corpo ancora caldo, ma senza respiro, e chiamil Sig. J.J. Lynn. Il Sig. Lynn si concentrnell'occhio spirituale, entro in meditazione e si mise in comunicazione con Paramahansaji, chiedendogli di ritornare. Il Maestro sentil richiamo e fece ritorno nel corpo.
Molte persone sono destinate a morire in un certo momento e in un certo modo, in base a fattori karmici e genetici attivi gidalla nascita. Un maestro di yoga pucambiare gli schemi interiori e alterare il corso delle direttive piinfluenti. Una volta Lahiri Mahasaya stava meditando con alcuni discepoli, quando improvvisamente disse: "Allontanatevi da me!". Il discepolo che gli stava pivicino rimase scioccato. Quando uscdalla meditazione, Lahiri spiegche aveva parlato alle forze allora presenti che volevano spingerlo a lasciare il Corpo. Ma siccome aveva ancora del lavoro da fare, si oppose alla tendenza karmica.

10. Le forti tendenze potenziali alla sofferenza si possono
distruggere riassorbendole nell'origine sottile.

Le forti tendenze potenziali sono tendenze presenti, ma che ancora non sono attive. Prendendo consapevolezza di queste tendenze, potenziali cause di dolore, uno pufare dei cambiamenti interiori e dissolverle. Rimanendo calmo e paziente in tutte le circostanze, non si formano nuovi modelli di reazione, e alle tendenze esistenti ma non ancora attive non viene data alcuna possibilitdi manifestazione.

11. Le modificazioni grossolane delle tendenze che causano dolore vengono distrutte con l'autoanalisi minuziosa e la meditazione profonda.

Quando le tendenze che causano dolore sono maggiormente evidenti, attive e osservabili, possono essere controllate pifacilmente e con discernimento. La meditazione profonda il modo pisicuro per ripulire la mente da impulsi e tendenze indesiderate, perchla supercoscienza porta all'illuminazione. Un guru della linea del Kriya Yoga ha detto che gli ci sono voluti pidi ottanta esperienze di samadhi prima che il campo mentale fosse purificato ed egli si stabilisse fermamente nella perfetta tranquillit L'esperienza continua del samadhi l'influenza purificatrice pipotente di tutte.

12. L'accumulo delle tendenze e delle impressioni subcoscienti la causa delle esperienze accidentali in questa e nelle vite future.

Non solo una persona non illuminata deve combattere con gli ertoti di percezione fatti a causa dell'illusione, ma deve anche combattere con l'immenso accumulo di schemi karmici immagazzinati nei livelli piprofondi della mente come impressioni, tendenze, modelli di reazione, desideri, abitudini e inclinazioni. Parte di ciche vi contenuto contribuisce ad accrescete la sfortuna e l'infelicit Quando ignoriamo i contenuti del subconscio, in qualche modo siamo alla mercdi questo ammasso d'impressioni. L'ideale sarebbe purificate il subconscio da tutte le impressioni indesiderate e vivere continuamente dal livello della coscienza di Dio. Questo stato viene chiamato sahaja samadhi continua consapevolezza spontanea della Verit Anche se uno potesse vivere come un essere pienamente cosciente, finchil subcosciente non sarstato purificato da tutte le forti tendenze potenziali, sarebbe possibile fare delle esperienze di vita determinate da queste tendenze.

13. Finchnel subconscio rimarranno le radici di probabili
effetti, tenderanno a maturare e a fruttificare a seconda
della classe, della durata della vita, e in relazione al piacere
o al dolore.

Paramahansaji insegnava che il karma costruttivo di una persona potrebbe condurla sul sentiero spirituale, tuttavia per continuare a camminare stabilmente su quel sentiero essa dovressere vigile. Egli diceva anche: "Quando un discepolo viene a me, Dio prende il cinquanta per cento del suo karma, il guru assorbe il venticinque per cento, e il discepolo deve occuparsi personalmente del resto".
In altre parole, quando uno passa dall'oscuritalla Luce immediatamente benedetto dalla grazia divina. Inoltre egli evita in gran parte i problemi futuri, perchha cambiato il corso della sua vita. Ora molti schemi di comportamento potranno essere indeboliti e neutralizzati, e non avranno possibilitdi concretizzarsi in esperienza. Le benedizioni del guru, insieme alle sue inestimabili istruzioni, possono sollevare parte del peso ed aiutare il discepolo ad evitare le buche lungo la via. Il karma che rimane puessere eliminato dal sistema facendone in parte l'esperienza, comprendendo le inclinazioni interiori e lavorando con esse, e meditando profondamente in maniera regolare.
Uno potrebbe nascere in un ambiente ideale, ma non riuscite a tratte il massimo da quella opportunit Un altro potrebbe nascere in un ambiente pieno di tentazioni ed ergersi al di sopra di esso. Alcune impressioni karmiche rimangono latenti finchnon si presenta un'opportunitche possa farle sviluppare. Altre rimangono latenti per anni, per tutto il tempo che la persona forte, vitale e rivolta alla meta. Quando la vitalitdiminuisce, quando lo scopo della vita non chiaro, le impressioni latenti possono riaffacciarsi in superficie e causare seri problemi.

14. I risultati delle impressioni subcoscienti che maturano possono essere piacere o sofferenza, gioia o dolore, a seconda che il loro carattere sia costruttivo o distruttivo.

Le impressioni subcoscienti che derivano da emozioni e pensieri positivi sono considerate virtuose, e quando maturano si esprimeranno di conseguenza. Una programmazione intelligente, un'immagine sana di s la maturitemotiva, un comportamento appropriato e l'equanimitmentale, tutto contribuisce alla salute e al funzionamento. Incapacitdi usare le qualitdisponibili, un'immagine negativa di s debolezza e meschinit comportamento distruttivo ed egoismo contribuiscono ad accrescere la confusione e il deterioramento della salute mentale ed emotiva.

15. Le persone illuminate vedono la possibilitdi dolore futuro anche in mezzo alle esperienze e alle situazioni piacevoli, a causa dell'esistenza delle latenti impressioni subcoscienti che possono ancora germinare, e a causa delle tendenze e delle azioni dei guna nel campo mentale.

L'uomo che conosce non portato a credere che le presenti circostanze piacevoli persisteranno, se egli sa dell'esistenza di modelli distruttivi nella mente. Inoltre l'esistenza d'influenze elettriche interattive farsi che in futuro vi siano confusione e tentazione. Finchnon si fa l'esperienza dell'Assoluto, fino a quando certe caratteristiche presenti nella mente costituiscono una minaccia potenziale di vicini o lontani problemi indesiderati, l'azione di trasformazione interiore deve continuare.
La meditazione Kriya Yoga produce una totale pulizia del campo mentale, un miglioramento del sistema nervoso, la purificazione del corpo elettrico e la perfezione del corpo fisico.

16. Il dolore e la sofferenza che non derivano da queste inclinazioni subcoscienti possono essere evitati.

Dando inizio a un'azione costruttiva uno puregolate l'attitudine mentale, neutralizzate le tendenze e gli impulsi distruttivi, e disarmare
letteralmente i modelli mentali che causano la sofferenza; perfino le tendenze genetiche possono essere modificate. L'attenzione a tutte le procedute del Kriya Yoga, una buona nutrizione, l'associazione con altri che camminano sul sentiero spirituale, e il coltivare la fede possono aiutare ad evitare problemi futuri che hanno origine nelle impressioni al livello subcosciente della mente.


17. La causa della sofferenza l'identificazione del veggente con il visto.

Il veggente colui che vede o osserva; il visto ciche viene osservato. Quando uno s'identifica con il mondo materiale e con le impressioni nella mente, l'obiettivitviene perduta. Per chi cammina sul sentiero spirituale estremamente utile rimanere testimone di tutto ciche osserva. Stabilendosi nella coscienza-testimone uno puprovare piacere senza farsi coinvolgere troppo, e un disturbo temporaneo puessere vissuto senza perdere la consapevolezza dell'anima. Questo ciche significa essere distaccato. Distacco non significa mancanza d'interesse; significa piuttosto vedere con chiarezza, senza un indebito coinvolgimento emotivo e senza confusione mentale.

18. I mondi oggettivi, fatti di elementi e organi di senso, e influenzati dagli attributi elettrici nella natura, hanno lo scopo di procurare alla coscienza l'opportunitdi sperimentare la liberazione finale.

Mentre vive nei mondi relativi, l'anima incarnata ha la possibilitdi provare i principi della mente e della coscienza, esaurire e dissolvere il karma, e destarsi alla realizzazione della VeritFinale. Il mondo costituito da elementi-influenze ed regolato dagli attributi elettrici, o guna. Anche quando si lavora alla propria salvezza personale, necessario rimanere internamente concentrati nella consapevolezza dell'essere. Nel suo classico trattato sullo Yoga della Saggezza (Jnana Yoga, verso 36), Swami Shankara afferm "In veritIo sono quella Suprema Coscienza che eterna, immacolata e libera; che Uno, indivisibile e non-duale, e che ha la natura di Beatitudine, Verit
Conoscenza e Infinit. Un kriya yogi deve pensare a se stesso in questo modo mentre naviga attraverso i mari agitati della vita.

19. Le forze cosmiche (i guna) hanno quattro aspetti, a seconda delle loro manifestazioni grossolane e sottili, e sono: il particolarizzato, il non particolarizzato, quello che solo indicato e quello che non ha alcun tipo di caratteristiche.

Nell'ordine inverso: quell'aspetto della forza cosmica che non ha alcun tipo di caratteristiche la forza cosmica allo stadio primordiale, prima della manifestazione esterna; l'aspetto che indicato quello che emerge per primo in direzione della manifestazione; l'aspetto non particolarizzato la natura che appare in sottili combinazioni elettriche; l'aspetto particolarizzato lo stato di piena manifestazione esteriore che puessere percepito dagli organi dei sensi. L'universo esterno teso possibile dall'esistenza di un sottile universo interiore che, a sua volta, il risultato di pisottili idee causali. Gli aspetti causale, sottile e grossolano emanano dalla natura-energia primordiale.
Come risultato della pratica intensiva della meditazione Kriya Yoga, il corpo dello yogi diventa sempre pisottile in direzione della pura energia. Vi sono yogi evoluti che hanno la capacitdi smaterializzare il corpo fisico e rimaterializzarlo a volont Questa capacituna di quelle dimostrate da Mahavatar Babaji, che per secoli ha operato per l'evoluzione spirituale del pianeta. Molti nella nostra linea di guru credono che Mahavatar Babaji sia stato conosciuto come Sri Krishna nelle epoche passate. Lo credeva Lahiri Mahasaya, e anche Paramahansaji rivella stessa cosa ai discepoli intimi.

20. Il veggente Pura Coscienza. Anche se essenzialmente pura, quando si relaziona al mondo oggettivo, l'anima conosce attraverso la mente, gli organi dei sensi e il corpo fisico.

Ogni anima in realtPura Coscienza. Per rapportarsi ai mondi
relativi, l'anima usa la mente, gli organi dei sensi e il Corpo fisico come strumenti di comunicazione. Per una persona spiritualmente avanzata possibile osservare l'universo attraverso la visione interiore, ma per mettersi concretamente in relazione con il mondo vi devono essere i necessari rivestimenti fatti di sostanza materiale.

21. Il solo scopo della natura e dell'universo manifesto l'amore di Dio.

La funzione di Dio manifestarsi come natura e universo. La ragione umana non puspiegare qual lo scopo della creazione, della dissoluzione, e poi di nuovo della creazione. Tutto questo puessere compreso solo dopo l'illuminazione. Allora un'anima libera puvivere nel mondo senza essere indebitamente influenzata da esso, oppure putrascendere il regno di maya e rimanete immersa nell'Essere. Per le anime illuminate anche possibile rimanere nella coscienza di Dio, osservando la rappresentazione continua senza esserne irretite. Le anime supremamente libere possono vagare liberamente per le sfere del creato perchsanno che tutto una manifestazione della Coscienza.

22. Sebbene l'universo non esista piper chi lo ha trasceso, continua ad esistere per tutti quelli che ancora lo percepiscono.

Il Nirvana, l'estinzione del senso di individualite molteplicit quando l'anima assorbita nell'Assoluto, rimuove l'apparizione del mondo dal campo di percezione. Non possiamo essere consapevoli di cicon cui non abbiamo relazione. Quelli perche s'identificano ancora con le caratteristiche della natura, continueranno a percepirlo. Anche mentre incarnato, se uno stabilito nella consapevolezza del Puro Essere, i mondi possono essere percepiti, ma non avranno alcuna influenza sull'anima. I mondi non devono la loro esistenza alla percezione delle anime. Il processo cosmico continua anche quando le anime individuali lo trascendono.

23. Quando le forze della Puta Coscienza si mischiano con le forze della natura, questo diventa la causa dell'identitdell'Anima Suprema con la materia.

Vi un aspetto della Coscienza che non viene mai coinvolto nella materia. Vi sono anche forze e influssi che s'infiltrano nella natura e, in tal modo, Dio governa i mondi. L'influsso direttivo di Dio viene chiamato Spirito Santo. Gli yogi lo chiamano Shiva, l'influsso di Dio che crea i mondi e quindi li dissolve, solo per poi creati di nuovo. Shiva il dio patrono degli yogi.
L'abbandono a Dio, anche se fatto senza comprendere pienamente la Sua natura, molto utile per chi cammina sul sentiero spirituale. Abbandonarsi a un Potere superiore dissolve l'ego e porta al risveglio spirituale. L'intelligenza dell'anima veramente l'intelligenza di Dio; essa sa come dirigete i nostri passi e aver cura del nostro risveglio e della nostra liberazione.
La Coscienza si mescola con le forze della natura, che sono sue emanazioni, e la manifestazione del mondo comincia. Un kriya yogi impara a lavorate con le forze della natura all'interno della sua mente e del suo corpo, e quindi in grado di discernere l'esistenza della Pura Coscienza come la sua vera realt I metodi del Kriya Yoga offrono la possibilitdi fare realmente l'esperienza della vera natura, attraverso la discriminazione e la meditazione supercosciente.

24. La conoscenza imperfetta della natura dell'anima la causa che la fa identificare con la materia.

A causa dell'illusione, l'anima non capace di comprendete la veritsu se stessa. Quando avviene un certo risveglio, allora uno comincia ad essere consapevole della realtinteriore. Una persona non illuminata non pufare a meno d'identificarsi con i modelli mentali e i mondi materiali. Le anime non sono illuse perchhanno errato nei reami sottili. Le anime sono unitparticolari della coscienza di Dio e sono state coinvolte nella materia quando furono manifestati i mondi. Dio, come ciascuno di noi, stato coinvolto nella creazione del mondo e, come ciascuno di noi, ora si sta svegliando da questo coinvolgimento.
Inoltre, finchl'anima coinvolta nelle sfere relative, possibile che essa sperimenti un certo grado di risveglio e vari gradi d'illusione. Uno potrebbe diventare altamente realizzato spiritualmente e poi, per un certo tempo, cadere dal sentiero. Tuttavia, le impressioni costruttive lasciate nella mente dalle pratiche spirituali, a suo tempo faranno in modo che egli venga di nuovo coinvolto nella sadhana. Nessun guadagno va mai perduto, cosSri Krishna dice ad Arjuna nella Bhagavad Gita.
Lahiri Mahasaya scrisse: "L'intero universo manifestato il frutto della meditazione cosmica creativa di Dio. Tutte le forme sono sue in molteplici manifestazioni. Egli ha creato ogni anima dall'essenza della sua realte perfezione". E ancora: "Brahman, Dio, Coscienza-Esistenza-Beatitudine Assoluta, il principio e la causa-prima di tutto. Egli la realttrascendentale ed eterna. Egli l'assoluto e anche il relativo. il solo e unico Spirito, l'indifferenziato. Egli si manifestato e continua a manifestarsi nella creazione cosmica. Egli dentro di noi. Egli l'Atman, la nostra stessa anima".

25. Con l'eliminazione del senso d'identificazione (dell'anima con la materia), l'ignoranza (mancanza di conoscenza) bandita e il veggente fa l'esperienza della libertassoluta e finale.

Poichl'identificazione dell'anima con la materia causa incoscienza, la consapevolezza cosciente del Sproduce di conseguenza il bando dell'ignoranza. Quando l'anima non pilimitata, dimora nella piena consapevolezza della sua essenza e gloria innata. Lahiri Mahasaya scrisse: "Ottenere la rivelazione e la realizzazione di Dio non cosa limitata a pochi. Tutti gli uomini, senza eccezioni, possono e devono entrare nella vita, luce, pace e perfezione di Dio".
Si Yukteswar insegnava: "Per l'uomo, la cessazione di ogni sofferenza lo scopo immediato del cuore. L'eliminazione completa di tutte queste sofferenze, cosche diventi impossibile il loro ritorno, la meta finale". La conoscenza dei mondi fenomenici si puottenere usando diversi metodi d'analisi. La conoscenza finale viene sperimentata automaticamente quando uno trascende le influenze limitative.

26. Il mezzo per eliminare la mancanza di conoscenza rimanere saldamente nella cosciente consapevolezza della veritcirca il rapporto tra coscienza e materia.

Una realizzazione sporadica della veritsulla vita utile, ma l'ideale finale rimanete stabiliti per sempre nella corretta comprensione, indipendentemente da ciche facciamo. Allora vedremo la vita come uno spettacolo, anche mentre partecipiamo pienamente al suo svolgimento. Paramahansaji ricordava frequentemente ai discepoli la "natura di sogno" del mondo. Egli lo paragonava a un film, fatto solo di luci e ombre, senza un proprio potere di influenzarci, a meno che noi stessi ci facciamo coinvolgere emotivamente e permettiamo che lo spettacolo abbia influenza su di noi.

27. L'illuminazione finale viene sperimentata in sette stadi progressivi.

Il samadhi uno stato di consapevolezza, ma non la stessa conoscenza. Uno stato di samadhi permette che si faccia l'esperienza della conoscenza. Nel sistema del Kriya Yoga sono descritti sette livelli progressivi di comprensione. Essi vengono realizzati nel corso della contemplazione interiore e sono in relazione con i sette chakra. In uno dei suoi commentari alla Bhagavad Gita, Paramahansaji spiegi processi e i metodi che portano alla pratica effettiva della meditazione:

Primo, con la discriminazione lo yogi si distacca dai suoi possessi terreni e dal suo piccolo cerchio di amici. Questo lo fa non per essere chiuso e negativo, ma per includere tutti nel suo amore. Dapprima lo yogi bandisce tutti gli attaccamenti, affinchnon si pongano lungo la via della percezione e dell'onnipresenza. Dopo aver conseguito l'onnipresenza, egli include nel suo amore la famiglia, gli amici, tutto. Con il suo attaccamento a poche miserabili cose che alla fine deve abbandonare, l'uomo comune un perdente. Lo yogi reclama dapprima il suo divino diritto di nascita facendo tutti gli sforzi necessari, e in seguito include tutte le cose che desidera avere.
Secondo, lo yogi scopre che la sua coscienza, seppur liberata dai possessi relativi al corpo, rimane ancora tenacemente imprigionata nel corpo e nella coscienza umana.
Terzo, praticando la concentrazione profonda lo yogi cerca di ridurre al silenzio le sensazioni fisiche interne ed esterne che invadono il suo corpo.
Quarto, lo yogi impara a rendere il suo cuore e il suo respiro tranquillo e a ritirare l'attenzione e l'energia nella spina dorsale.
Quinto, quando lo yogi pucalmare il suo cuore a volont psicologicamente va oltre lo stato subcosciente. L'ego prova gioia ed esultanza quando percepisce la mente subcosciente nel sonno. Durante il sonno il cuore lavora ancora, pompando sangue attraverso i muscoli mentre i sensi dormono. Quando l'attenzione e l'energia sono ritirate da essi, il cuore, i muscoli e i sensi sono coscientemente messi a dormire; allora si prova una gioia pigrande di un migliaio di sonni senza sogni.

Dopo essersi stabilizzato psicologicamente, lo yogi prosegue la meditazione interiore per realizzare i diversi stati di samadhi e la conoscenza. Le prime percezioni che si potrebbero avere in meditazione sono: visioni, una varietdi manifestazioni di luci, vedere forme geometriche di colori brillanti, sensazioni d'espansione di consapevolezza e la percezione di un vasto spazio debolmente illuminato, insieme a barlumi del finora sconosciuto. Molti meditanti principianti riferiscono di avere tali percezioni, che indicano un certo risveglio di coscienza. Uno non deve pensare di essere illuminato perchha queste percezioni; anche se esse servono da incoraggiamento sul sentiero del Kriya Yoga.
Quando un meditante muove la coscienza e la forza vitale attraverso i chakra, dal pibasso al pialto, avverte delle percezioni sottili. Alcune di queste sono: la coscienza che la materia composta di elettricit la coscienza che la materia composta di elettroni e forza vitale; la coscienza che i gas e l'aria sono fatti di forza vitale; la coscienza che la materia sottile fatta di forza vitale intelligente; la coscienza che ogni cosa nell'universo relativo fatta di forza-pensiero. Con una visione globale lo yogi sa che tutta la creazione una proiezione della Mente Cosmica.
Il primo stadio del risveglio alla conoscenza quando uno capisce quali sono le limitazioni che deve rimuovere se vuole progredire ulteriormente. Questa intuizione rende possibile fare uno sforzo concentrato verso una direzione precisa.
Il secondo stadio viene realizzato quando le limitazioni che in precedenza causavano dolore sono state effettivamente neutralizzate, cosche non potranno mai piessere causa d'infelicit
Il terzo stadio che si sperimenta la supercoscienza, il samadhi, l'unit L'anima dimora nella realizzazione del Puro Essere. Gli stati di samadhi rendono possibile la trasformazione interiore e la realizzazione progressiva.
Il quarto stadio viene realizzato quando, grazie all'intuizione e al discernimento, uno capisce chiaramente la relazione del Scon la mente e i fenomeni interni ed esterni.
Il quinto stadio si realizza quando gli influssi del campo mentale non possono pi in alcun modo, contribuire al cambiamento nella propria coscienza.
Il sesto stadio la coscienza di Dio, dove l'anima trascende mente e materia. Ora gli attributi della natura (i guna) cominciano a non essere piinfluenti e gradualmente ci si allontana dalla loro azione.
Il settimo stadio si ha quando l'anima libera da tutti gli influssi e rimane nella cosciente esperienza del Puro Essere. Questo il Campo Assoluto e Non-manifesto della Pura Esistenza.

28. La disciplina volontaria e gli esercizi spirituali producono la purificazione del campo mentale e dei rivestimenti grossolani. L'illuminazione e le altre realizzazioni si sperimentano finchnon si ha la certezza della liberazione finale.

Abbiamo esaminato gli stadi che si attraversano quando ci si desta dalla coscienza materiale all'Assoluto. Dopo avere sperimentato gli stadi preliminari, la realizzazione finale avviene in un momento. Non un'esperienza che puessere causata, perchnon l'effetto di qualche causa. I guru del Kriya Yoga insegnano che bisogna essere costanti sul sentiero dell'illuminazione, e nello stesso tempo
non essere ansiosi dei risultati. Desiderare intensamente i frutti delle pratiche spirituali e della meditazione vuol dire essere incapaci di offrire tutte le azioni a Dio. Noi facciamo quel che facciamo perchnostro dovere farlo, e poi lasciamo il resto alla volontdi Dio.

29. La volontdi astenersi da ciche non utile, la volontdi osservare e applicare i principi della verit gli esercizi fisici e mentali, la regolazione e la trasformazione delle forze vitali, la direzione volontaria di queste, la concentrazione, la vera meditazione, e il samadhi sono gli otto passi per realizzare la perfetta conoscenza attraverso lo Yoga.

Ottuplice il sentiero del Raja (reale) Yoga. Indipendentemente dal proprio stato di coscienza iniziale, se uno osserva queste procedure e pratica totalmente queste istruzioni avanzersul sentiero spirituale. Le procedure sono descritte dettagliatamente nei sutra seguenti.

30. Le cinque regole e proibizioni (yama) sono: non violenza, verit non rubare, giusto uso delle forze vitali, e non-dipendenza dalle cose.

Non-violenza significa rimuovere dalla mente e dalla coscienza qualsiasi intenzione o desiderio di ferire se stessi, gli altri o l'ambiente circostante. Uno potrebbe condurre una vita modello, ma detestare interiormente gli altri e se stesso. La veritesige un'attenta vigilanza nei nostri rapporti con gli altri, rimanendo nello stesso tempo completamente onesti con noi stessi. Non rubare significa tra l'altro bandire qualsiasi inclinazione a desiderare segretamente ciche appartiene a un altro per diritto della sua coscienza o del suo lavoro. Il giusto uso della forza vitale richiede che si utilizzino con intelligenza l'energia e le forze vitali per fini superiori. La non-dipendenza significa che bisogna avere un'attitudine di perfetta rinuncia verso le cose. I saggi insegnano a fare buon uso delle cose, ma non ad accumulare o acquistare solo per il gusto di collezionare le cose, pensando che la sicurezza consista in ci Si possono utilizzare le cose senza esservi attaccati o dipendere da esse.

31. Le regole raccomandate sono considerate universalmente applicabili poichnon sono limitate da classe, luogo e tempo.

Indipendentemente dall'epoca (ciclo) in cui uno vive, indipendentemente dalle circostanze culturali, queste regole sono fondamentali e quindi valide per tutte le persone, sempre e ovunque. Osservare semplicemente la legge alla lettera non produrruna trasformazione; quello che veramente necessario abbandonarsi totalmente ai principi.

32. I principi di verit(niyama) da osservare sono: purezza, contentamento, autodisciplina, studio della natura della coscienza, e abbandono del senso dell'ego a Dio.

La purezza del corpo, della parola, del pensiero e del comportamento. Il contentamento sempre possibile, indipendentemente dalle circostanze esterne, quando uno dimora nella consapevolezza del S la Natura Reale. L'autodisciplina si riferisce al controllo dei sensi, al dominio della mente, alla regolazione e trasformazione dell'energia, e al prestare attenzione ai propri doveri. Lo studio della natura della coscienza per comprendere la realtdi Dio e dell'anima basilare nella via del Kriya Yoga. Abbandonare il senso dell'ego a Dio vuol dire adorare Dio con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza. Se nulla trattenuto, Dio consumerl'ego completamente.

33. Per vincere e neutralizzare le tendenze e le forze istintive distruttive, bisogna coltivare le tendenze e le forze contrarie.

Che cosa pufare lo studente quando s'accorge d'avere dentro di simpulsi e tendenze che gli impediscono di realizzare i suoi fini superiori? Puresistere loro con un libero atto della volontnon appena si manifestino e, in tal modo, andare contro corrente Questo indebolirle forze e le tendenze prima che abbiano il tempo di diventare attive e dominanti. Egli puanche coltivare coscientemente sentimenti, attitudini e desideri (di natura spirituale) che sostituiscano quelli che, a lungo andare, non sono piutili. Allora rimarranno soltanto le forze e le tendenze costruttive, che l'aiuteranno a raggiungere la sua nobile meta. In seguito svaniranno anche questi impulsi e tendenze, e lo yogi vivrnella consapevolezza del Puro essere.

34. Le tendenze e le forze istintive possono essere deboli, moderate o intense. Esse tendono a produrre dolore e sofferenza; percidevono essere eliminate dal campo mentale e dal corpo.

A causa della confusione, della repressione, dei condizionamenti e dell'attenzione mal diretta, molta energia rimane sepolta negli spazi della mente. Se le tendenze distruttive non sono indebolite e neutralizzate, quasi certo che si avranno problemi personali, agitazione mentale e perfino malattie fisiche. A volte gli impulsi e le tendenze sono deboli, e possono essere purificati piuttosto facilmente. Altre volte possono essere moderati, ed essere purificati con un po' di sforzo in pi Ma anche quando sono intensi, possibile eliminarli dal sistema grazie al potere dello Yoga.

35. Quando uno stabilito nella non-violenza, le persone e gli esseri viventi non provano inimicizia nei suoi confronti.

Quando uno in pace con il mondo, il mondo gli diventa amico Costui non sarcolpito o ferito da nessun'altra persona, o animale; o dalle forze della natura. Una volta entrato in sintonia con la natura, essa gli si manifesta sempre come un influsso benevolo. Quando uno stabilito nella non-violenza, fa l'esperienza dell'amore puro. Gesparld'amore in maniera molto realistica, come leggiamo nel Vangelo di San Marco (5: 44): "Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite quelli che vi maledicono, fate bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che malignamente vi perseguitano". Nei primi stadi del sentiero spirituale, prima che la perfetta non violenza sia stabilita nella mente e nella coscienza del devoto, vi
saranno tante opportunitper prendere a cuore il consiglio di Ges Nella Lettera di San Paolo ai Romani (13: 10) leggiamo: "L'amore non fa male al suo prossimo; percil'amore il completamento della legge".


36. Quando uno fermamente stabilito nella verit le azioni che compie danno immediati e precisi risultati.

Quando uno stabilito nella verit svanisce ogni conflitto e confusione dalla mente. Allora le proprie intenzioni e azioni costruttive portano frutto immediato. Quando vi conflitto tra i livelli cosciente e subcosciente della mente, le energie sono bloccate ed pidifficile lavorare in armonia con la Mente Cosmica. I testi antichi insegnano che chi stabilito nella veritha il potere di materializzare le sue parole; tutto ciche dice deve realizzarsi.

37. Quando uno stabilito nel non rubare, realizza la vera prosperit

Prosperare significa far fortuna, fiorire, avere successo. Quando uno in armonia con la vita, si trova nella corrente della grazia e riceve tutte le cose necessarie per il suo benessere e il suo successo. Anche un piccolo desiderio di avere ciche appartiene a un altro segno di debolezza e tradisce la presenza dell'ego. Tutto ciche appartiene a Dio (in manifestazione) nostro, e noi possiamo attirare tutto quanto ci necessario, senza violare i diritti di un altro.

38. Dirigendo con intelligenza tutte le energie disponibili, si ha il beneficio di trasmutare le energie per i fini superiori.

La parola usata nel testo originale, per indicare la conservazione e il giusto indirizzo delle forze vitali, brahmacharya. Si insegna che se si vuole avere successo nello Yoga, bisogna essere stabiliti in questa pratica. Il rinunciante che prende il voto di brahmacharya accetta di autocontrollarsi nell'uso delle energie e degli impulsi dei sensi. Non si raccomanda la repressione, ma di regolare e indirizzare.
Questo uno dei principali punti di confusione per molti studenti che intraprendono il sentiero spirituale. Alcuni maestri di Yoga dicono che brahmacharya significa astinenza sessuale o celibato. In realtil vero significato che uno deve neutralizzare tutte le brame passionali dei sensi, perchtali desideri indicano mancanza di autocontrollo e causano seri problemi.
Alcuni sono portati naturalmente a una vita di celibato. D'altro canto se uno conduce una vita normale, con tutti gli impulsi e gli istinti regolati e sotto controllo, non percorre affatto una via inferiore. Sia Lahiri Mahasaya che Sri Yukteswar erano sposati e crebbero dei figli mentre percorrevano il sentiero del Kriya Yoga. Nei tempi vedici, in India, la rinuncia totale e quindi il celibato non venivano presi in considerazione come modi di vita fin quando uno non aveva ottemperato agli obblighi di sposarsi, crescere dei figli e adempiere i propri doveri sociali.
Molti santi e saggi sono stati, e sono, sposati e attivamente coinvolti in responsabilitsociali. La mancanza di comprensione sul tema del brahmacharya ha generato confusione e senso di colpa in numerosi ricercatori spirituali.
Quando le forze della mente e del corpo sono sprecate in incontrollabili e vane occupazioni, si realizza poco di costruttivo e le forze del corpo, della mente e dell'anima si indeboliscono. Chi fa un uso intelligente delle forze vitali sente una grande forza fisica, mentale e spirituale, perchquando le energie non sono dissipate vengono trasmutate in un'essenza pisottile.
La forza fisica grossolana e l'energia mentale si trasmutano in energie pisottili che nutrono sia la mente che il corpo. Il corpo si rafforza e diventa piresistente alle malattie. Anche la mente si rafforza, e cosil potere mentale e spirituale si sviluppa naturalmente. L'essenza pisottile di ogni energia chiamata ojas, ed questa essenza che collega il campo mentale con quello spirituale. Cos quando le energie grossolane sono trasmutate in quelle pisottili, e quelle pisottili sono trasmutate in ojas, il corpo e la mente dello yogi vengono pervasi di splendore e radiosit Egli percepisce un maggiore magnetismo spirituale e un accresciuto potere di concentrazione.


39. Chi stabilito nel non-attaccamento disinteressato ottiene la capacitdi conoscere le operazioni di nascita e morte.

Un vero rinunciante non attaccato a nulla, non pilimitato da cose, forze o influssi; e allora puvedere chiaramente gli alti e i bassi dello scorrere della vita.
Costui comprenderil vero senso delle relazioni, faril suo dovere e lavorerper il bene del mondo. L'egoismo, di qualsiasi tipo, dannoso alla salute mentale e spirituale. Senza salute mentale e spirituale non ci puessere garanzia di benessere materiale.
Nella tradizione yogica, quando uno riceve l'iniziazione gli si chiede di dare tutto a Dio e al suo guru. A partire da quel momento l'iniziato continuerad avere relazioni e a mantenere il suo ambiente, ma non picome un proprietario, benscome un custode o un amministratore fiduciario. Egli deve realizzare che non possiede nulla, perchtutto appartiene a Dio. Se vi egoismo ed attaccamento, sicuramente vi falsite menzogna. E non puesistere un rapporto aperto e d'abbandono con Dio o il guru, se sono presenti falsite menzogna.
Durante l'iniziazione consuetudine che il guru chieda al discepolo di offrire un contributo finanziario, che verrusato per la missione del guru o per qualche scopo caritatevole. Se l'iniziato si opponesse alla richiesta, ciindicherebbe che non si ancora abbandonato a lui e che, quindi, non si puconsiderare un candidato pronto a ricevere gli insegnamenti interiori. Il guru, che stabilito nella coscienza di Dio, non ha bisogno di nulla per se stesso. La sua sola funzione quella d'aiutare il discepolo a liberarsi delle limitanti caratteristiche interiori che potrebbero impedirgli un rapido progresso sul sentiero.

40. In conseguenza della purezza, si portati a evitare il contatto con possibili fonti di contaminazione.

Il buon senso ci dice di evitare il contatto con persone e situazioni che possono essere causa di malattie e infezioni. Ma in conseguenza della coltivazione della purezza, siamo portati a vivere in un ambiente
libero da confusione mentale e agitazione emotiva. La mente indisciplinata puessere ricettiva alle suggestioni negative, e perfino una persona morale a volte puessere tentata di commettere un atto immorale. Quando si rivolgeva ai principianti sul sentiero spirituale, Sri Yukteswar era solito consigliare: "L'ambiente puessere piforte della forza di volont".
La purezza fisica ha a che fare con la pulizia del corpo, l'igiene personale, la scelta di una dieta e la cura dell'ambiente circostante. Un corpo pulito, se ben nutrito e abituato all'esercizio e al riposo regolare, sarpiresistente alle malattie. Una mente pura, nutrita con pensieri di Dio e le piforti energie dell'anima, sarchiara e ben ordinata.
Quando si vive nel mondo, non sempre possibile scegliere i propri colleghi o l'ambiente in cui si lavora Tuttavia uno si pualmeno esercitare a vedere l'essenza divina attraverso le apparenze; in tal modo improbabile che sia indebitamente influenzato.
Per ricevere aiuto lungo il sentiero spirituale, l'aspirante puricorrere a tre 'ambienti' che nutrono l'anima. Primo, pustudiare le sacre scritture e fare del suo meglio per attenersi alle istruzioni che vi sono riportate. Secondo, puassociarsi, quand'pratico farlo, ad altri ricercatori sul sentiero che sono fortemente intenzionati a ottenere la realizzazione di Dio. Terzo, purivolgere tutti i giorni la sua attenzione e le sue energie nel campo supercosciente, ed esserne ricaricato.
Inoltre puessere utile avere un luogo privato, tenuto appositamente a parte, per la meditazione e lo studio quotidiano. Col tempo quest'ambiente diventerestremamente carico di sottili forze spirituali. E ogni volta che il devoto entrerin quel luogo sacro, i suoi pensieri s'innalzeranno a Dio e le sue energie vitali saranno elevate.

41. In conseguenza della purezza mentale, uno prova
serenit buon umore, potere di concentrazione, controllo
dei sensi, e idoneitalla percezione diretta di Dio.

Purificate il campo mentale da tutte le tendenze e i modelli distruttivi, e le influenze spirituali diventeranno sempre pidominanti. La serenit il buon umore, il potere di concentrazione e il controllo dei sensi ci preparano a realizzare la percezione diretta della RealtSuprema. Anche quando uno trova difficile essere sereno, allegro e concentrato, se si praticano le tecniche del Kriya Yoga si introduce ordine nel campo mentale e la mente viene purificata.
Con la pratica, e usando certi metodi, si puammaestrare la mente. La pratica di affermazioni fatte con grande volont l'uso di canti, preghiere e canzoni sacre contribuirmoltissimo a purificare la mente. Alimentando un'attitudine positiva, ci si pupresto impadronire dei meccanismi mentali e determinare a quali pensieri permettere di prevalere. Ognuno libero di scegliere, in ogni momento, come guardare alla vita e cosa pensare del mondo. Uno puscegliere di vedere il bene e l'ideale, oppure puscegliere di vedere l'impuro e il grossolano. Nessun potere esterno pucontrollare chi padrone di se stesso.

42. In conseguenza del contentamento, si prova pace
suprema e felicit

La pace suprema quella dell'Autorealizzazione. La felicitsuprema quella dell'illuminazione, quella della conoscenza di Dio. Paramahansaji era solito sottolineare l'importanza di rimanere in silenzio dopo la pratica delle tecniche di meditazione del Kriya Yoga. Immergendosi nel profondo silenzio cosciente si ha la possibilitdi contemplare gli aspetti pisottili della coscienza. Questa anche l'occasione in cui le forze supercoscienti invadono la mente, il sistema nervoso e il corpo per compiere la loro opera di redenzione. Lahiri Mahasaya insegnava ai suoi discepoli ad utilizzare "la calma che viene dopo la pratica del kriya" per immergersi profondamente nell'oceano della coscienza di Dio.
Rimanendo sempre equilibrato interiormente, si puprovare un contentamento duraturo anche nel corso di provocazioni temporanee. Questo il risultato della pazienza, o della perfetta tranquillited equanimit Quando uno rimane interiormente stabile e contento, indipendentemente da cosa la vita gli presenta, gli schemi mentali ed emotivi vengono indeboliti e purificati, e l'influenza dell'anima pudiventare pipalese.

43. In conseguenza della purificazione e dell'autodisciplina, si ottiene la perfezione del corpo, della mente e dei sensi.

La perfezione del corpo non la meta della pratica yoga, ma uno dei suoi effetti collaterali. Quando le forze supercoscienti influenzano il campo mentale, quest'ultimo viene illuminato. E siccome la mente la sede dei sensi, quando la mente illuminata anche i sensi sono purificati. Muovendosi per tutto il sistema nervoso, le forze supercoscienti lo purificano. Infine tutti i sistemi del corpo vengono rafforzati e la shakti, la forza creativa divina, pucircolare liberamente.


44. Studiando la natura del mondo come coscienza e facendo un uso corretto del mantra, si ha l'intuizione diretta di ciche si esamina.

La lettura delle rivelazioni dei veggenti e la contemplazione profonda della natura della Realtprodurranno l'intuizione diretta. Allora uno saprche il mondo coscienza, che appare come la si vede. I concetti non sono realizzazioni; quindi internamente noi potremo 'conoscere' la verit ma non essere in grado di dimostrare la libert L'esperienza della Realtporteralla dimostrazione pratica della libert
- OM il suono primordiale che pervade l'universo; la sua sorgente si trova nel campo di Dio. Meditando su OM, possibile essere riportati indietro nel campo di Dio. Meditando su Om, si possono esplorare i diversi regni della coscienza e le sfere grossolane e sottili. Inoltre possibile intonare mantra particolari e invitare le forze spirituali nel proprio ambiente personale.
I mantra si possono usare anche durante la meditazione, per ridestare le forze latenti nei chakra. In questo modo possibile vedere internamente la frequenza energetica che corrisponde a ciascun chakra e ascoltare i diversi suoni che emanano da essi. Per il meditante che li invoca usando certi mantra, che corrispondono alle loro frequenze, possibile ascoltare i suoni sottili in maniera pievidente. Per ascendere lungo il sentiero spinale, dal chakra di base all'occhio spirituale, viene usata in particolare una certa tecnica di meditazione kriya.
Lahiri Mahasaya scrisse:
"Nel vostro corpo vi un posto sacro. l'occhio spirituale. la porta mistica della rivelazione di Dio. La luce di Dio illumina l'occhio spirituale. Una luce che avvolge tutto illumina l'intera coscienza. All'interno di quell'effulgenza si rivela un centro blu scuro. Si tratta di una luce vibrante di un blu intenso. profondamente serena. All'interno del centro blu splende una stella, la luce guida di Dio. brillante ma calmante. Conduce la coscienza, il potere della rivelazione e dell'amore nella gloria della realizzazione di Dio".

Nel centro midollare si manifestano cinque frequenze di forza vitale, riflesse nella luce dell'occhio spirituale. Queste cinque frequenze di forza vitale vengono riflesse nel corpo come forze che regolano tutti i processi fisici. Quando queste forze vengono ritirate dal corpo e dirette nell'occhio spirituale, esse convergono e si possono vedere come una stella a cinque punte.

45. Abbandonandosi totalmente a Dio si fa l'esperienza del samadhi.

Quando uno s'abbandona completamente a Dio, tutta l'attenzione viene rivolta al campo di Dio. L'identificazione con i processi mentali cessa, e si fa l'esperienza del samadhi. Vi saranno diverse percezioni, a seconda di ciche si contempla in meditazione. Sul sentiero del Kriya Yoga, la perfezione nel samadhi porta alla realizzazione.

46. La posizione di meditazione ideale quella che risulta comoda e facile.

La posizione di meditazione ideale consiste nel sedere dritti, con il corpo bilanciato e la testa e il collo eretti. Cipuavvenire su una sedia o, se si preferisce, in una posizione facile in cui le gambe sono incrociate. Il seggio dev'essere fermo, perchdurante la meditazione non bisogna muoversi, eccetto per qualche aggiustamento iniziale per mettersi picomodi.
Man mano che si progredisce nella meditazione, il corpo si rilassa
sempre pi le forze vitali si armonizzano e la concentrazione diventa ferma. La posizione eretta favorisce un'attenta concentrazione e fa sche il meditante sperimenti pienamente l'attivitdi kundalini nella spina dorsale e nel cervello.
Alcuni yogi raccomandano di sedere su una coperta di lana per conservare le correnti del corpo durante la meditazione. Si raccomanda inoltre di rivolgersi verso est o nord, per trarre vantaggio dalle sottili correnti magnetiche che circolano intorno al pianeta. Cosa ancora piimportante avere un posto tranquillo in cui meditare, cosche non vi sia possibilitdi essere disturbato.

47. Con il rilassamento profondo si ottiene la purificazione della mente e la conoscenza di Dio.

Pisono regolari le proprie sedute di meditazione, e piprofonda l'esperienza del samadhi, pidiventano influenti le forze supercoscienti. Il risultato la purificazione del campo mentale e una crescente realizzazione di Se di Dio.

48. Una volta conquistata la posizione di meditazione, la mente non piinfluenzata dalle tendenze della natura.

Quando uno fermo nella sua posizione di meditazione, pifacile andare oltre le sensazioni del corpo e le modificazioni emotive e mentali interne. I meditanti evoluti che sanno come spostare l'attenzione ai piani pisottili della coscienza possono, in certe occasioni, meditare distesi. Mentre preferibile che i principianti e i meditanti di livello intermedio rimangano seduti nella posizione eretta raccomandata. In maniera subcosciente noi associamo la posizione distesa con il sonno, ed quindi facile che uno s'addormenti se cerca di meditare in questa posizione.

49. Una volta conquistata la posizione di meditazione, cessa la circolazione delle forze vitali grossolane.

Anche se uno non pratica il pranayama, se durante la meditazione l'attenzione viene rivolta e posta nell'occhio spirituale, la posizione
di meditazione sarferma e, a suo tempo, nel sistema vi sarun naturale aggiustamento delle forze nervose. Quando l'attenzione assorbita nell'occhio spirituale, si pusperimentare la mancanza di respirazione fisica. Anche se non si avverte alcun movimento del corpo, anche se la respirazione sospesa naturalmente, vi sarancora un gioco di prana sottile in tutto il corpo, che lo mantiene e ne assicura il benessere.
La mancanza di respirazione non necessariamente un'indicazione di supercoscienza. possibile usare l'autosuggestione per arrestare le attivitdel corpo, ma l'esperienza interiore potrebbe essere quella del sogno o dell'incoscienza. Il samadhi non uno stato di trance, nel senso solitamente inteso. Il samadhi uno stato d'intensa consapevolezza, durante il quale si sperimenta un certo grado di supercoscienza e si realizza sempre piil S

50. I movimenti del pranayama sono esterni, interni, o sospesi. Essi sono lunghi o brevi, e regolati da spazio, tempo e numero.

Il movimento esterno si riferisce alla pausa dopo l'esalazione. Il movimento interno si riferisce alla pausa dopo l'inalazione. Il movimento sospeso si riferisce al momento in cui non vi respirazione, sia per un atto di volonto perchsi fa l'esperienza spontanea di assenza del respiro. Le modificazioni del prana possono essere di lunga o breve durata. Anche il movimento del prana puessere lungo o breve. Questi movimenti sono regolati dalla distanza nello spazio. Anche il tempo un fattore importante durante il pranayama. Si fa l'esperienza di un certo ritmo; perciil trascorrere del tempo puessere calcolato in numeri.
Un principiante pupercepire solamente la respirazione del corpo. A suo tempo uno sentiril movimento del prana attraversare tutti gli spazi interni del corpo. Allora egli percepirla corrente pranica nella spina dorsale e nel cervello. E alla fine sentirche l'intero universo sta respirando tramite lui. Questa la respirazione cosmica. Il prana all'interno del corpo realmente una parte del prana dell'universo. Con l'ausilio del pranayama si espande la propria consapevolezza dall'identificazione col corpo e la mente alla Coscienza
Cosmica.
Vi un pranayama del Kriya Yoga che una versione modificata della forma pidinamica. Viene chiamato respirazione sushumna o respirazione yogica. Il guru insegna al meditante a respirare attraverso le narici, sentendo passare l'aria nella parte posteriore della gola, che stata aperta o espansa rivoltando la lingua all'indietro. Con la sensazione di una leggera aspirazione mentre inala, uno puindurre un flusso di corrente ascendente dal chakra di base all'occhio spirituale. Quando l'aria esce fuori attraverso le narici, si percepisce la corrente discendere nell'ordine inverso. Ci si puimpegnare in questa pratica per un breve o un lungo periodo, secondo le proprie inclinazioni e capacit Il midollo spinale viene in tal modo magnetizzato, e le forze del corpo non utilizzate vengono ritirate nel sentiero spinale e dirette verso l'occhio spirituale. L'esperienza estremamente piacevole perch quando la forza vitale scorre attraverso i nervi con maggiore irruenza del solito, si prova molto piacere.

51. Un'altra modificazione del pranayama quella di neutralizzare inalazione ed esalazione.

Secondo la tradizione del Kriya Yoga questo sutra un riferimento diretto al pranayama del Kriya Yoga. Tirando su la corrente attraverso la sushumna durante l'inalazione, e facendola discendere durante l'esalazione, il meditante in grado di neutralizzare il flusso del prana e sperimentare una calma durevole e il samadhi. Questa tecnica risveglia kundalini, rilassa il corpo, libera il sistema nervoso dallo stress e il sangue dal carbonio. L'ossigeno che si prende con l'inalazione viene trasmutato in pura energia, che viene diretta ai chakra.
Paramahansaji insegnava le tecniche di meditazione del Kriya Yoga in varie fasi. Ai discepoli appena arrivati insegnava il mantra, e poi la contemplazione del suono e della luce interiore. In seguito veniva insegnato il pranayama del Kriya Yoga, durante una speciale cerimonia d'iniziazione. Nel corso del tempo venivano date altre tre tecniche di meditazione kriya, man mano che il discepolo diventava esperto nella pratica delle tecniche iniziali. un errore
presumere che uno sia pronto per i metodi di meditazione avanzata prima di avere acquisito la padronanza su quelli datigli durante le fasi iniziali dell'istruzione. La legge interiore della mente e della coscienza che uno riceva l'istruzione nelle procedure piavanzate quando sarpronto a riceverle. Il guru stesso inviteril discepolo a fare l'esperienza della meditazione avanzata, oppure l'istruzione verrdata sui piani Interiori.
Durante gli stadi avanzati della meditazione, il discepolo puvedere il guru nella luce dell'occhio spirituale, e ricevere istruzioni da lui. Le limitazioni di spazio e tempo non vincolano il meditante che ha trasceso i mondi fenomenici.
Mi stata raccontata la storia di come un sincero devoto ricevette l'iniziazione al Kriya Yoga in circostanze particolari. All'inizio egli era andato nell'ashram di Sri Satya Sai Baba, nel sud dell'India, con l'intenzione di dedicarsi pienamente all'ideale di vivere l sotto la supervisione personale di Sai Baba. Un giorno Baba gli disse: "In questa vita io sono un maestro. Non accetto discepoli in un ambiente ashramitico come vuoi tu. Non temere; ti manderil tuo guru ed egli ti iniziera casa tua. Vedranche che tu abbia un lavoro".
L'uomo segule istruzioni di Baba e partper ritornare a casa sua, nel nord dell'India. Sulla via del ritorno, si fermnella cittsanta di Benares, dove per caso incontril nipote di Lahiri Mahasaya, che aveva la volontdi istruirlo. Egli diede all'uomo l'istruzione preliminare e gli disse di ritornare piin l dopo avere praticato la meditazione secondo le istruzioni ricevute. L'uomo fece ritorno a casa, trovun lavoro, e comincia praticare la meditazione con zelo.
Passdel tempo, e un giorno sentd'essere pronto per l'iniziazione al Kriya Yoga. Tuttavia vi era un problema, poichil suo nuovo datore di lavoro non gli dava il permesso d'allontanarsi per un po' di tempo. Scrisse al suo guru e gli spiegla situazione. Il guru gli manduna lettera per informarlo che non usciva mai da Benares, e quindi il discepolo doveva solo aspettare che si presentasse qualche occasione futura. Ma improvvisamente ricevette un'altra lettera dal suo guru, che diceva: "veramente insolito, ma devo venire nella tua cittper un affare personale. Verra casa tua e ti inizierl.

52. Con la padronanza del pranayama, viene rimossa l'oscuritche vela La luce dell'anima.

La luce dell'anima Viene filtrata dalle impressioni che si trovano nel campo mentale. Quando uno pratica correttamente il pranayama, le modificazioni mentali sono acquietate e le impressioni vengono trascese. Come risultato della pratica del pranayama, kundalini si desta e uno ascolta il suono interiore di OM.


53. Quando la mente purificata, resa idonea alla meditazione sulla RealtSuprema.

Quando il campo mentale purificato, allora possibile concentrarsi effettivamente e la meditazione puprocedere senza problemi. Finchil campo mentale non purificato, le modificazioni mentali tenderanno ad essere una continua fonte di disturbo.


54. L'interiorizzazione durante la meditazione si realizza quando l'attenzione e le forze vitali dei sensi sono ritirate e stabilite nel campo della mente.

Lahiri Mahasaya scrisse: "La meditazione su Dio di vitale importanza per il benessere interiore dell'uomo. La meditazione aumenta il flusso della grazia e dell'energia divina all'interno dell'essere e del sistema nervoso. Chiarisce la visione mentale, stabilisce l'equilibrio emotivo e suscita la percezione spirituale".
Il meditante incoraggiato a ritirare l'attenzione e le forze vitali nel cervello. Allora la mente rivolta su se stessa, perchi sensi, che si protendono all'esterno quando l'uomo in contatto con l'ambiente, hanno le loro radici nella mente. Rivoltando indietro le forze al loro punto d'origine, uno raccoglie completamente i suoi poteri e puquindi dirigerli verso il processo della meditazione.

55. In virtdell'interiorizzazione cosciente, si ottiene il dominio supremo sui sensi.

Quando i sensi non sono sotto controllo, gli istinti ci sviano dai nostri scopi. possibile regolare gli istinti dei sensi con la forza della volont ma fino a un certo punto. Il metodo piefficace consiste nel praticare la meditazione del Kriya Yoga, perchci dla possibilitdi fare coscientemente l'esperienza del S senza che gli istinti dei sensi siano influenti. Allora le tendenze dei sensi verso l'esterno sono neutralizzate e uno ne padrone.
Una volta un discepolo si lamentcon Paramahansaji, dicendo che per lui era molto difficile controllare il proprio comportamento: "Signore, ciche mi chiedete facile per voi, perchvoi siete il maestro". Paramahansaji rispose: "E come pensi che sia arrivato al mio presente stato di maestro?".
Il Kriya Yoga adatto a chiunque desideri percorrere sinceramente il sentiero spirituale. Non in conflitto con il modo di adorazione che uno ha scelto e non richiede che si faccia una vita d'estremo ascetismo. La pratica puessere moderata, media o intensa, in base alle inclinazioni e alle capacitindividuali; e i risultati saranno proporzionali alla propria pratica.



TRE

Siddhi, i Poteri della Perfezione

Chi ottiene la perfezione nello Yoga chiamato siddha. I siddhi, dunque, sono i poteri che a volte un siddha manifesta. In questa sezione degli Yoga Sutra, Patanjali descrive i diversi poteri yogici e come vengono sviluppati. Si consiglia al meditante di non attaccarsi a queste capacit che si sviluppano naturalmente, e possono essere usate per favorire le esperienze di samadhi, ma non devono essere usate da chi non ancora purificato. Sri Ramana Maharishi disse a uno studente: "Fino a quando uno cosciente di usare i siddhi, non al sicuro con essi". D'altra parte, quando uno senza ego, lo stesso impulso divino determinerl'uso dei siddhi.
L'analisi del potere dei siddhi proveral meditante che egli un essere spirituale, e porteralla rimozione di tutte le limitazioni dalla mente e dalla coscienza. Allora, radicato nell'onnipresenza, lo yogi potrmuoversi liberamente in questa o in qualsiasi altra sfera.

1. La concentrazione dirigere l'attenzione in un punto (oggetto) di convergenza.

Vi sono alcuni insegnanti di meditazione che dicono ai loro studenti che la concentrazione non necessaria per avere successo nella meditazione. In realtessi intendono dire che per meditare non necessario fare un grande sforzo di volont La cosa migliore dirigere dolcemente l'attenzione in un punto, con la pratica paziente
e l'uso delle tecniche di meditazione prescritte. Quando l'attenzione fluisce tranquillamente, senza distrazione, allora si ha la perfetta
concentrazione.

2. La meditazione un flusso d'attenzione costante verso l'oggetto di concentrazione.

Le procedure preliminari, inclusa la pratica delle istruzioni prescritte, la posizione stabile, il pranayama e l'interiorizzazione, preparano alla concentrazione che porta alla meditazione. Con la meditazione si cominciano a esplorare i reami interiori, per giungere all'esperienza dell'Autorealizzazione.


3. Durante la meditazione contemplativa, quando si trascende la forma (e/o gli aspetti) dell'oggetto su cui ci si concentra e rimane soltanto il significato (la vera realt, questo il samadhi.

Negli stadi iniziali uno pensa: "Mi sto concentrando sull'oggetto della mia meditazione". In virtdel costante flusso d'attenzione verso il punto di convergenza, uno sente: "Sono cisu cui mi sono concentrato prima". Uno sentirche cos ma non lo penser perchnegli stati di samadhi vi soltanto l'esperienza di essere ciche in precedenza era l'oggetto di concentrazione.
Uno potrebbe fare l'esperienza di un samadhi di luce, e sentirsi luce. Potrebbe fare l'esperienza di un samadhi di suono, e sentirsi suono. Potrebbe fare l'esperienza di un samadhi di beatitudine, o qualsiasi altra esperienza di unitrelativa a ciche si contemplato in precedenza. Allora uno conoscerla natura della luce perchsarluce, la natura del suono perchsarsuono, la natura di qualsiasi cosa perchsarquella.
Comprendere il funzionamento della meditazione contemplativa rivela al meditante il metodo di acquisire intuizione in tutto ciche viene esaminato e, quindi, il metodo mediante il quale si sviluppano i siddhi.

4. I tre (concentrazione, meditazione e samadhi) presi insieme, costituiscono la perfetta contemplazione.

Il termine sanscrito per perfetta contemplazione samyama: il processo della concentrazione, della meditazione e dell'unit Questo processo permette d'entrare effettivamente nel campo di ciche si esamina. Consciamente o inconsciamente, scienziati e matematici si servono di questo processo quando analizzano la natura dell'universo materiale o le relazioni tra le forze e gli aspetti dell'universo. Uno scienziato potrebbe dire: "Sono diventato di fatto una sola cosa con il problema e infine l'ho compreso completamente!". Dopo avere avuto un'intuizione, ciche rimane da fare provarla con un esperimento, affinchpossa essere compresa e accettata dagli altri, e perchla conoscenza possa essere utilizzata.

5. Con la padronanza della perfetta contemplazione, si ottiene illuminazione e conoscenza.

La meditazione praticata allo scopo di ottenere rilassamento e riduzione dello stress un'utile terapia. La meditazione che conduce all'esame della natura della coscienza, per poterla conoscere, costituisce uno stadio superiore. Sapere della veritnon libererl'anima; conoscere la veritciche libera. Nel Vangelo di San Giovanni (8: 31-32) leggiamo: "Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verite la veritvi farliberi". Notate che la promessa preceduta dall'ammonizione "Se rimanete fedeli alla mia parola", ovvero se sarete fedeli agli insegnamenti e alle pratiche.
Eccetto che in rari esempi di risveglio spirituale spontaneo, si consiglia al devoto che cammina sul sentiero dell'illuminazione di prepararsi praticando con cura tutte le discipline e procedure raccomandate dal guru. Nei secoli passati non era possibile ottenere l'insegnamento del Kriya Yoga, eccetto per quelle persone pronte a rinunciare a tutto per amore della ricerca spirituale. Fu nella sesta decade del diciannovesimo secolo che Mahavatar Babaji iniziLahiri Mahasaya alla procedura completa della meditazione Kriya Yoga. A Lahiri fu ordinato di tornare a casa sua e di continuare a svolgere
il suo ruolo di padre e marito. Lahiri chiese a Babaji il permesso di iniziare altri nel sentiero del Kriya. Dapprima Babaji rifiut dicendo che per poter essere istruiti bisognava esser pronti a rinunciare a tutto. Lahiri Mahasaya insistette, dicendo che molti uomini e donne amavano veramente Dio, e tuttavia non potevano rinunciare alla famiglia e ai doveri sociali. Alla fine Babaji acconsent dicendo: "Inizia liberamente coloro che te lo chiedono. Se uno non un bugiardo o un imbroglione, puessere iniziato".

6. La perfetta contemplazione dev'essere praticata in stadi.

La pratica della perfetta contemplazione ha lo scopo di farci scoprire piani di coscienza sempre pialti. Se all'inizio uno non pucontemplare la Pura Coscienza, dovrebbe contemplare ciche per lui il pialto stato di coscienza ottenibile. In questo modo, con scrupolosa persistenza, egli raggiunge la sua meta immediata e poi vi rinuncia per salire oltre, al prossimo stadio.

7. Le tre discipline qui descritte sono processi interni, diversamente dalle prime cinque che le precedono.

Degli otto passi che costituiscono la pratica del Raja Yoga, i primi cinque hanno a che fare con la preparazione e l'interiorizzazione; e sono processi esterni. Concentrazione, meditazione e samadhi sono interni.

8. Le tre discipline qui descritte (concentrazione, meditazione e samadhi) sono esterne, se paragonate con le esperienze pialte del samadhi.

La perfetta contemplazione di un oggetto pusfociare nel samadhi, l'identitcon ciche si contempla. Ma si tratta di un samadhi "con sostegno". Quando uno sperimenta gli stati pialti di samadhi, senza il sostegno di un oggetto di contemplazione, allora si trascendono i processi implicati nella meditazione formale. Una volta che ha trasceso le procedure, la forza d'attrazione della Divinitguiderlo yogi attraverso stati di samadhi sempre pisottili. Per
questo s'insegna che "Il Signore stesso sarla guida dello yogi che realizza i pialti stati di samadhi".

9. In virtdelle esperienze di samadhi, gli influssi superiori della coscienza permeano la mente. Man mano che le tendenze costruttive aumentano, le tendenze distruttive vengono neutralizzate.

Quando la coscienza del meditante si fonde con la Coscienza di Dio, allora diventa Cosmica. Gli influssi cosmici sono superiori a quelli relativi; per questo le tendenze distruttive presenti nella mente sono prima indebolite e quindi neutralizzate. Questo permette l'emergere delle tendenze costruttive, che sono influenzate dall'anima. Alcune tendenze distruttive si manifestano come attenzione errante, torpore, preoccupazione per le cose mondane, e tendenza ad essere facilmente distratto.

10. La corrente degli influssi supercoscienti diventa pacifica, calma e serena.

In tal modo uno puriconoscere gli influssi benefici della supercoscienza nella propria vita. I pensieri tendono ad essere ben ordinati, la corrente della coscienza scorre dolcemente, e ci si sente pieni di calma e serenit


11. L'esperienza del samadhi si ottiene quando le modificazioni mentali sono sotto controllo, le distrazioni non interferiscono pi e quando l'attenzione assorbita nell'oggetto di meditazione.

Anche prima che la mente sia completamente illuminata dalla luce della supercoscienza, possibile fare l'esperienza del samadhi durante la meditazione, quando i processi mentali si placano e le distrazioni non interferiscono picon la concentrazione. Quindi, quando l'attenzione completamente assorbita nell'oggetto di meditazione, si fa esperienza dell'unit Non esiste pialcuna coscienza di molteplicito differenza.


12. Quando la concentrazione ferma, allora l'impressione mentale del passato simile a quella presente.

Meditando profondamente, si sperimentano livelli successivi di consapevolezza. Quindi vi una somiglianza, ma non un'identitcon l'esperienza. L'attenzione si sposta dal grossolano al sottile, dal sottile al causale, e dal causale alla consapevolezza dell'Assoluto. Il Puro Campo della Coscienza, l'Assoluto, il Trascendente, oltre lo spazio, il tempo e le differenze.

13. Ciche stato esposto nei quattro sutra precedenti, spiega la propriet il carattere e lo stato riguardante gli elementi, il corpo e i sensi.

Gli influssi degli elementi costituiscono le cose e le forme del regno materiale. Esiste una sostanza base dalla quale emanano tutte le forme. Le forme emergono a causa del mischiarsi e mescolarsi degli elementi. La proprietdi una cosa costituisce la sua natura basilare. Il carattere la sua forma. Gli stati possono essere alterati col passare del tempo, per motivi sia interni che esterni. Il legname ha una proprietche rivela che legno. Il legno puessere modellato per formare mobili. La propriet(il legno) rimane, ma la forma cambia. Lo stesso legno cambia perchsi deteriora o subisce influenze esterne, come la degradazione causata da agenti atmosferici, l'essere bruciato, o essere attaccato da parassiti o da qualsiasi forza esterna abbia il potere di causare cambiamenti.
La percezione che l'uomo ha del mondo dovuta all'interazione delle proprietdi ciche percepisce in relazione ai sensi sottili recettori nella mente. Le cose hanno colore, struttura, odore e altre caratteristiche che fanno sche noi possiamo percepirle. Una persona non illuminata vede soltanto la forma, in conformitai dati comunicati dai sensi. Una persona illuminata accetta per convenienza il ruolo di una cosa, ma sa che dietro quell'apparenza vi la struttura basilare di cui sono fatte tutte le cose.
Per fini pratici l'uomo pualterare le proprietdi una cosa mediante un procedimento scientifico. Se lo desiderano, i maestri illuminati possono causare cambiamenti agendo al livello degli influssi
degli elementi sottili e del magnetismo. Operando con la materia primordiale essi possono produrre cambiamenti nel regno della manifestazione effettuandone le cause nel regno sottile. Un grande maestro soleva cambiare a volte l'acqua in olio, per usarlo nel fuoco cerimoniale. Quando gli chiesero come facesse, rispose: "Cerco l'olio nell'acqua". Egli poteva richiamare gli influssi degli elementi di base che si sarebbero manifestati come olio, e liberava nell'atmosfera tutti quelli che non vi avevano alcun rapporto. Egli faceva questo con un atto di volont Allo stesso modo Gespotmutare l'acqua in vino, moltiplicare i pani e i pesci, e comandare agli elementi.

14. Il substrato, o sostanza primaria, quello in cui le
propriet(latenti, attive e non manifeste) sono innate.

Quel che innato in una cosa ciche gli congenito, che stato presente fin dal principio. Per esempio, Essere, Consapevolezza e Potenza sono innati nell'anima perchsono innati in Dio. In questo sutra parliamo della sostanza primaria che rende possibile tutto ciche appare nei mondi fenomenici. Maya, la struttura della natura, 'costruttrice di forme', ma 'vela la verit. Tutte le cose sono state formate o fatte dall'informe sostanza primaria (corrente creativa, particelle di luce, spazio e tempo). Quando le anime s'identificano con questa sostanza primaria sono soggette all'esperienza del parziale o totale offuscamento della consapevolezza.
Una definizione di sostanza "Ciche ha qualitinerente e azione ed la causa materiale del suo effetto". Alcune proprietin natura sono latenti e possono emergere in un secondo tempo. Alcune proprietsono attive e pienamente manifestate, e rendono visibile il mondo esterno. Altre proprietnon sono manifestate, o perchnon sono ancora emerse allo stato latente, o perchsono arrivate alla piena manifestazione e poi sono ritornate nel campo del non manifesto. La sostanza di base continua a esistere senza curarsi del fatto che le sue proprietsiano pio meno visibili. Le forme cambiano, gli eventi si sviluppano, le circostanze durano per un certo tempo e quindi si ritirano dalla scena. La vita rimane, la sostanza rimane.
La forza all'interno della sostanza rende possibile la sua attivite il cambiamento, questa forza diretta dall'intelligenza della Coscienza, l'intelligenza di Dio. Quando un maestro mosso da dentro a interferire lievemente con le disposizioni superficiali delle cose materiali, operando dal livello della causa prima, allora avviene Ciche il mondo chiama miracolo. L'intelligenza dell'anima identica all'intelligenza di Dio, e dove vi la precisa conoscenza dell'utilitdi uno scopo, un maestro puesercitare la sua influenza come rappresentante di Dio. Nessuna volontpersonale o ego implicato quando un maestro partecipa nelle faccende evolutive esercitando il suo potere di siddha.
L'interazione di propriete cambiamenti nella forma di una cosa resa possibile dal mutamento sottile che avviene nelle caratteristiche elettriche o qualitinerenti alla materia. Ciche avviene un riordinamento delle proprietdovuto al cambiamento nelle relazioni interne tra le caratteristiche magnetiche e quelle elettriche.
Si potrebbe mettere in relazione il cambiamento volontario con ciche potrebbe verificarsi nella propria mente. Nella mente non pusorgere nulla che non sia giinnata in essa. Noi siamo consapevoli delle attitudini, degli stati d'animo e dei pensieri al momento attivi, e siamo coscienti che pensieri, stati d'animo e attitudini si possono cambiare, sia con la volontche permettendo agli influssi supercoscienti di diventare dominanti. Inoltre sappiamo che certe tendenze esistono in forma latente nella mente. Il vero scopo della pratica del Kriya Yoga neutralizzare le tendenze indesiderate, latenti e attive, di tipo distruttivo.


15. Una varietdi influssi ed eventi la causa dei
cambiamenti esterni nella sostanza di base.

Gli influssi dei tre guna sono responsabili dei diversi cambiamenti nella sostanza di base. Partendo dal campo di Dio, i guna s'estendono in tutti i livelli della manifestazione. Al livello materiale, le diverse disposizioni degli atomi producono mutamenti e composti differenti. Quando avvengono i mutamenti interni, le modificazioni esterne sono certe.
La creazione resa possibile dalle cause e forze sottili che
interagiscono perennemente. Nell'energia disponibile non vi nincremento ndecremento; variano soltanto le forme che assume l'energia. Come gli scienziati possono causare in laboratorio cambiamenti chimici e cambiamenti dovuti a fattori fisici, quali la temperatura e la forza, cosgli yogi - attraverso la volonte l'uso di mantra - possono causare cambiamenti nella materia.

16. Con la perfetta contemplazione sui tre tipi di trasformazione, si ottiene la conoscenza di passato e futuro.

Con la perfetta contemplazione (samyama) si puesaminare qualsiasi cosa si desideri e averne un'intuizione diretta. Nei sutra che seguono saranno descritti diversi tipi di approccio alla conoscenza.
Quando uno esamina il momento, comprende facilmente ciche sta succedendo in quell'attimo perchpresente nel momento. Essere coscienti di cosa sta succedendo nel momento presente permette di sapere, per inferenza, che delle cause passate (recenti o lontane) hanno portato a quegli effetti. Con una profonda autoanalisi interiore, e il ricordo degli eventi e delle esperienze passate, si possono comprendere le cause degli effetti e delle circostanze attuali.
Vi sono delle ragioni interiori per cui gli individui si comportano in un certo modo. Se sono altamente motivati e pervasi da ideali, sono entusiasti di vivere; le inclinazioni spirituali e il sattva guna sono dominanti. Se sono altamente motivati, ma guidati dall'impulsivit sono frenetici e pieni di s allora raja guna dominante. Se non sono affatto motivati, ma sono addirittura contrari a essere coinvolti nelle cose del mondo, sono influenzati dall'inerzia; e prevale il tamas guna. Se facciamo azioni controproducenti, potrebbe essere perchabbiamo paura d'avere successo o perchabbiamo la volontdi perdere. Se dimentichiamo spesso le cose o siamo inclini alle disgrazie, potrebbero esserci delle influenze subconscie e inconscie.
Conoscendo il presente, il futuro puessere predetto con una certa precisione. Se il nostro futuro non sembra molto brillante, a causa di abitudini e attitudini distruttive che prevalgono nel presente, possiamo modificare le abitudini e cambiare l'attitudine. Volendo, possiamo alterare il corso degli avvenimenti personali, e
nello stesso tempo contribuire ad alterare il corso degli avvenimenti del pianeta.
Per una persona intuitiva possibile conoscere il passato e il futuro anche senza dover analizzare cause ed effetti. Cisi pufare quando il proprio campo mentale non ha limiti e la consapevolezza libera di conoscere tutto ciche si desidera conoscere.

17. Con la perfetta contemplazione sui suoni, si comprende il significato dei suoni pronunciati da qualsiasi essere vivente.

I suoni pronunciati dall'uomo e dalle creature sono composti dal suono o dalla parola, dal significato e dall'idea. Quando usiamo un linguaggio, le parole esprimono il significato e l'idea. Quando Si pronunciano solo suoni, senza parole, il significato e l'idea sono ancora insiti in essi. Analizzando attentamente i suoni emessi, possibile comprendere il significato del suono e le emozioni che lo hanno fatto scaturire. abbastanza comune per gli uomini comunicare con gli animali attraverso le inflessioni del linguaggio e le emozioni che si trasmettono coi suoni. possibile comprendere le emozioni e i bisogni di neonati, adulti e animali prestando attenzione ai suoni che si emettono nelle diverse circostanze. Quando comprendiamo un certo linguaggio, abbiamo accesso all'intera coscienza collettiva dalla quale si evoluto quel linguaggio.

18. Con la perfetta contemplazione delle impressioni sottili subcoscienti, si possono conoscere le incarnazioni passate (proprie o di altri).

Conoscendo la natura delle impressioni sottili subcoscienti (samskara), si perviene a comprendere le circostanze che le hanno causate. Allora si possono conoscere le esperienze precedenti nei reami sottili e materiali. Finchla mente non viene trascesa, rimane con l'anima di reame in reame, da incarnazione a incarnazione. Non si consiglia a uno yogi di preoccuparsi troppo delle incarnazioni passate, perchla meta l'illuminazione nell'immediato futuro.
L'analisi consapevole delle impressioni sottili subcoscienti, attraverso la perfetta contemplazione, il modo migliore per destarsi alla loro comprensione. L'ipnosi non raccomandata come metodo per ricordare, perchdurante lo stato ipnotico vi una grande possibilitche sopravvengano fantasia e illusione. Inoltre gli yogi considerano lo stato ipnotico dannoso per la mente.
Spesso Paramahansaji ricordava immediatamente un discepolo che era stato con lui in un'incarnazione precedente. Inoltre egli poteva discernere con precisione la presenza di karma costruttivo e il peso del karma distruttivo del discepolo. Per questo motivo poteva guidare saggiamente il discepolo a conseguire un rapido progresso spirituale.
Lahiri Mahasaya trascrisse nel suo diario un'intuizione che ebbe durante la meditazione. Egli dichiardi essersi ricordato della sua incarnazione come il filosofo Kabir. Molti dei suoi discepoli credevano che fosse cos Quando Lahiri incontrper la prima volta Mahavatar Babaji, il Grande Avatar passle sue mani sulla testa e la spina dorsale di Lahiri, ridestando in lui le memorie della sua incarnazione precedente. Lahiri Mahasaya ricorda che nella sua vita precedente aveva meditato in una grotta in quella zona.


19. Con la perfetta contemplazione della mente di un
altro, si ottiene la conoscenza della mente di quella persona.

Possiamo determinare con una certa precisione lo stato mentale di un'altra persona osservando il suo comportamento. Un metodo infallibile consiste nell'analizzare gli schemi mentali di un'altra persona attraverso la contemplazione. possibile conoscere la condizione mentale di qualcuno coschiaramente come conosciamo la nostra.
Paramahansaji disse ai suoi discepoli: "Ogni giorno io passo per le vostre anime". Egli voleva dire che sintonizzava la sua mente con quella del discepolo e poteva valutare qual era il suo progresso. Egli poteva fare questo rivolgendo semplicemente la sua attenzione verso il discepolo. A volte, durante una specie di sogno ad occhi aperti, invitava la coscienza di un discepolo nella sua coscienza. Una volta egli disse: "Quando una persona felice, quando la penso sento la sua felicit Quando triste, sento la sua tristezza".

20. La perfetta contemplazione che rivela la conoscenza della mente di un altro non ne rivela i contenuti piprofondi e gli influssi portanti.

Quando contempla per conoscere il contenuto della mente di un altro, lo yogi puritenersi soddisfatto conoscendone i contenuti, ma non le tendenze e gli influssi piprofondi e portanti. possibile conoscere le tendenze e gli influssi piprofondi e portanti attraverso la percezione diretta, ma se uno si dovesse identificare completamente con la mente di un'altra persona, in questo coinvolgimento potrebbe perdere se stesso. Lo scopo della contemplazione qui descritta semplicemente per conoscere, e non per diventare, la persona in questione.

21. Praticando la perfetta contemplazione sulla forma del corpo, con la sospensione del potere ricettivo, il contatto tra rocchio (l'osservatore) e la luce riflessa dal corpo staccato, e il corpo diventa invisibile agli altri.

In questo caso l'invisibilitnon deriva dall'effettiva smaterializzazione del corpo. Noi percepiamo le forme a causa della luce che dalla forma s'irradia fino ai nostri occhi. Se la luce non s'irradiasse dalla forma per giungere all'occhio, la forma non verrebbe percepita. Nel nostro mondo vi sono forze che irradiano luce a una frequenza che non siamo in grado di distinguere; perciper noi esse sono invisibili, anche se in realtesistono.
Una persona puessere autosufficiente, badare ai fatti suoi e attirare poca attenzione; ma questa non la vera invisibilitdi cui si parla in questo sutra. Quando uno in grado di sospendere la radiazione di luce del suo corpo, gli altri non possono vederlo anche se egli continua a essere fisicamente presente.

22. Con questo (processo) si spiega la scomparsa di suono, gusto, tatto, odorato e udito.

Non possiamo essere consapevoli di cicon cui non abbiamo contatto. Quando pratichiamo prestando grande attenzione al processo, possiamo ritirare la nostra coscienza dagli oggetti o fonti di
percezione e sensazione. Per esempio, potremmo sentire dei suoni nell'ambiente circostante che ci distraggono mentalmente; allora possiamo imparare a ritirare l'attenzione da questi suoni e non ascoltarli. La stessa cosa vale anche per gli altri sensi; non possiamo essere consapevoli di ciche non si trova nel campo della nostra attenzione. Per esempio, uno potrebbe provare un certo malessere fisico. Finchla propria attenzione sarconnessa al disturbo, la mente sarturbata. Se l'attenzione fosse diretta altrove, il problema rimarrebbe ma uno non ne sarebbe piconsapevole.
Paramahansaji insegnava che si pusollevare l'attenzione dal corpo e dalle sensazioni dirigendola nell'occhio spirituale, pur rimanendo coinvolti nelle attivitfisiche e nelle relazioni affettive. Lo scopo della pratica yoga non quello di evitare i problemi, ma di risolverli senza esserne eccessivamente oppressi o disturbati.

23. Con la perfetta contemplazione delle impressioni
subcoscienti, si ottiene la conoscenza del momento della morte e delle impressioni di avvenimenti insoliti.

Le impressioni subcoscienti inclini a manifestarsi possono essere lente o veloci nella loro realizzazione. Diventando consapevole di queste impressioni, uno puconoscere il momento del distacco dal corpo fisico. Quel momento non fissato; puessere modificato usando l'intelligenza. Uno non deve morire in un certo momento o in un certo modo, semplicemente perchvi sono delle indicazioni subcoscienti. Se uno assume un'attitudine fatalistica, puessere trasportato dalla corrente del karma. Se uno si desta spiritualmente, le tendenze e le impressioni subcoscienti perdono parte della loro influenza.
Alcune persone muoiono giovani mentre altre vivono nel corpo fino a tarda et Per una persona non illuminati, cideterminato dai suoi modelli mentali subcoscienti. Siccome prima o poi tutte le anime lasciano questo reame, la morte non qualcosa di sfavorevole, a meno che uno non se ne vada prima d'avere adempiuto il suo destino. Il corpo ha valore perchrende possibile esaurire il proprio karma e realizzare i propri scopi. Se uno muore a causa di un incidente o una malattia, e non riesce a realizzare il suo
destino, ritornerper continuare il suo viaggio. Gli yogi insegnano che uno deve rimanere nel corpo finchnon pinecessario, e poi lasciarlo durante la meditazione.
Analizzando i contenuti della mente, si possono avere anche indicazioni riguardanti le esperienze future o avvenimenti eccezionali; si possono avere indicazioni di buona fortuna, o di ardue sfide. Molti hanno sperimentato delle svolte drammatiche nelle loro vite, dopo un incontro inatteso con una persona, un libro o una circostanza. A volte, nel mondo materiale, anche la comunicazione con i santi avviene nei sogni o durante voli improvvisi dell'attenzione durante la meditazione.
Gli yogi insegnano dei metodi per mezzo dei quali si possono indebolire alquanto le tendenze distruttive. La meditazione supercosciente il mezzo pipotente; anche l'autoanalisi molto utile. Inoltre si possono introdurre nella propria esperienza nuovi influssi positivi derivati da un cambiamento di dieta, un cambiamento di routine, di relazioni personali e altri mezzi specifici. A volte Sri Yukteswar soleva preparare degli oroscopi per i suoi discepoli, per verificare le sue conclusioni intuitive relative alla loro situazione karmica. Altre volte poi consigliava di portare metalli e gemme particolari, per aiutare a correggere gli influssi energetici. Egli insegnava che un saggio si serve di ogni strumento disponibile per manipolare le influenti forze del karma.


24. Praticando la perfetta contemplazione su amicizia,
compassione, e altre nobili qualit si acquisisce forza
mentale, morale e spirituale.

Analizzando la natura dell'amicizia, si comprendono le sue basi naturali. Per chi stabilito nella non-violenza e nell'amore, il mondo suo amico. Allora uno pugodere di relazioni aperte e di mutuo sostegno sia con gli esseri umani che con tutte le forze della natura.
Comprendendo le necessitdegli altri, ci sentiamo obbligati ad aiutarli a procedere verso la crescita e la realizzazione. Sboccia la compassione e fiorisce il vero amore. Bisogna imparare ad assistere gli altri con amore, senza farsi coinvolgere nei loro problemi. Identificarsi emotivamente con le sofferenze altrui vuol dire provare
il loro dolore a nostro detrimento. Noi possiamo educare gli altri, possiamo dare un esempio ideale, possiamo pregare e mandare benedizioni, ma non dobbiamo soffrire per loro. risaputo che alcuni yogi hanno sofferto letteralmente per altri, identificandosi a tal punto con essi che la malattia e i problemi mentali emotivi venivano trasferiti dalla persona sofferente allo yogi; questi poi dissolveva il problema nella sua mente e nel suo corpo. Ma non questo il modo migliore di assistere un altro. La maniera piefficace di aiutare gli altri consiste nell'educarli a risolvere le cause dei problemi attraverso la realizzazione superiore Tuttavia, anche qui bisogna sapere quando intercedere in favore di un altro, e quando lasciare a quella persona l'opportunitdi crescere mediante la trasformazione.
Coltivando nobili qualit noi le incarniamo. Il risultato un aumento della forza mentale, morale e spirituale. Diventiamo simili a ciche idealizziamo. Perciuna persona saggia si metterinternamente in relazione con le qualitche esprimono salute e illuminazione.
Alcune cause di distruzione fisica, mentale e spirituale sono: Uno, amicizia e associazione con persone negative e distruttive
Due, commiserazione per le proprie tendenze e abitudini negative Tre, l'amore di godere degli impulsi istintivi e dei loro risultati. Quattro, diventare infelici quando si vede il successo e la prosperitdegli altri. Cinque, essere felici quando si vede l'infelicite la rovina o la caduta degli altri.

25. Con la perfetta contemplazione sui diversi aspetti del
potere, si ottiene una forza ad essi paragonabile.

Ogni potere ha origine nella realtdel proprio essere. Quando contempliamo la debolezza, diventiamo deboli. Quando contempliamo la forza, diventiamo forti. Quando contempliamo l'incapacit diventiamo incapaci. Quando contempliamo la capacit diventiamo capaci. Puesservi un limite alla forza fisica, ma non c'limite al potere dell'anima, al potere di Dio. Il potere spirituale pucompiere quel che la forza fisica o l'influsso mentale non possono fare. Il potere di Dio illimitato. Quando gli permesso di agire,
pucompiere ciche apparentemente sembra impossibile.

26. Con la perfetta contemplazione sulla luce della coscienza, si ottiene la conoscenza delle cose sottili, nascoste e lontane.

Stabilendosi nella luce della coscienza, la consapevolezza di una persona diventa illimitata. In realtl'anima onnipresente, come lo Dio. Quando uno s'eleva al di sopra degli influssi mentali, puavere la conoscenza diretta di cose che in precedenza erano oscure, di cose di natura sottile, e perfino di circostanze lontane. Ciascuno ha la capacitpotenziale di sapere conoscendo Non essendo pilimitata dalle modificazioni mentali e dalle circostanze spazio-temporali, la persona illuminata libera di conoscere tutto ciche desidera sapere, e vedere tutto ciche desidera vedere attraverso la percezione interiore.
Quando uno totalmente consapevole, puconoscere tutto ciche desidera aprendosi semplicemente alla conoscenza, senza per questo dover entrare in uno stato di meditazione. Inoltre puavere accesso telepatico ai reami astrale, causale e celeste, e comunicare con quelli che vi abitano.

27. Con la perfetta contemplazione sul sole, si ottiene la conoscenza delle regioni, dei pianeti, e dell'evoluzione, mantenimento e dissoluzione dell'universo.

La radiazione solare nutre l'universo che gli sta vicino. Il cibo che mangiamo, ad esempio, trasferisce in maniera appropriata la radiazione solare al corpo. L'evoluzione, il mantenimento e la dissoluzione del sistema solare direttamente collegata al sole Contemplando il sole, la sua attivite la sua influenza, e la relazione dei pianeti con esso, si ottiene una conoscenza intuitiva relativa al sistema solare. In meditazione profonda, possibile provare un'espansione di consapevolezza e percepire di fatto il sistema solare contenuto dentro la propria coscienza.

28. Con la perfetta contemplazione sulla luna (e i sistemi stellari), si ottiene la conoscenza del loro ordinamento e delle loro relazioni.

I pianeti orbitano intorno al sole e le lune orbitano intorno ai loro rispettivi pianeti. La luce del sole riflessa dalla luna influenza le forze presenti in natura; e inoltre influenza la mente e le emozioni degli individui. Gli yogi pensano che la fase calante (scura) della luna sia estremamente ideale per la meditazione, perchin quel periodo l'influenza della luna sulla mente e le emozioni minima. Durante la fase crescente (luminosa) della luna, la mente e le emozioni dell'uomo sono inclini all'inquietudine.
Si sa che l'influsso della luna forte in relazione alla crescita delle piante. Coltivare il terreno secondo le fasi della luna una pratica seguita da molto tempo da tanti popoli. Molti ritmi biologici sono collegati alle fasi della luna.
La pratica yoga collegata alle influenze del sole e della luna nel corpo. La corrente positiva nel corpo nota come influenza solare; la corrente negativa l'influenza lunare. Attraverso il pranayama e la meditazione supercosciente vengono neutralizzate le due correnti solare e lunare, e ne consegue stabilitinteriore, padronanza di sed equilibrio mentale.

29. Con la perfetta contemplazione sulla stella polare, si ottiene la conoscenza del movimento dei corpi celesti.

Tra i corpi celesti hanno luogo delle interazioni. La gravite la radiazione d'energia contribuiscono al cambiamento e alla trasformazione. Essendo un universo in miniatura, anche il corpo dell'uomo influenzato in qualche misura dalle forze celesti. Maggiore la propria coscienza materiale, pisi puessere influenzati dalle forze della natura. Maggiore la propria Autorealizzazione, meno influenza si subisce dalle forze della natura. Il movimento del nostro sistema solare attraverso lo spazio dluogo a influssi stellari e planetari che hanno un rapporto diretto sulla mente dell'uomo e i suoi poteri di percezione. Cos secondo i calcoli di Sri Yukteswar, noi attraversiamo dei cicli ascendenti e discendenti
durante i quali l'umanitin generale diventa gradualmente piconsapevole o meno consapevole. I due cicli, ascendente e discendente, formano un ciclo completo della durata approssimativa di ventiquattromila anni. I sotto cicli sono denominati EtOscura EtElettrica (nella quale stiamo vivendo), EtMentale, ed Etdell'Illuminazione.
Man mano che progredisce sul sentiero spirituale, lo yogi s'eleva considerevolmente al di sopra delle influenze esterne. Perciegli potrebbe vivere nella coscienza dell'Etdell'Illuminazione, l'Etdell'Oro, indipendentemente da quelle che potrebbero essere le condizioni esterne sul pianeta. Quando la sua coscienza opera attraverso i chakra superiori, lo yogi conduce una vita in sintonia con il divino.

30. Con la perfetta contemplazione sul chakra centrale (lombare), si ottiene la conoscenza del sistema nervoso e del corpo fisico.

Alcuni commentari considerano la perfetta contemplazione sul sistema nervoso centrale come l'aspetto principale di questo tipo di samyama. possibile rivolgere lo sguardo all'interno del corpo e osservare il sistema nervoso, tutti gli organi; e osservare letteralmente i diversi sistemi al lavoro, compreso il fluire del prana e della forza nervosa, la circolazione del sangue e tutti i cambiamenti e i processi interni. Si possono vedere anche le interazioni delle forze causali che fluiscono tra le guaine sottili e il corpo fisico.
Le funzioni del corpo fisico sono influenzate dalle frequenze del prana, che sono regolate dall'intelligenza innata. Il prana, insieme alla forza nervosa (un aspetto pigrossolano del prana), discende dalla parte superiore del cervello e si distribuisce per i cinque chakra inferiori. Il prana influenza i processi del metabolismo, della circolazione, della respirazione e dell'eliminazione. Il prana che scorre verso il basso tende a mantenere l'anima nel corpo, mentre il prana che fluisce verso l'alto contribuisce alla trascendenza.
L'anima, come un'unitparticolare della coscienza di Dio, una volta che viene coinvolta nel regno materiale, irradia cinque auree-elettricit che costituiscono la sua guaina causale. Le cinque
elettricit sotto l'influenza del sattva guna, producono i cinque organi sottili dei sensi; sotto l'influenza del rajas guna producono i cinque organi dell'azione; sotto l'influenza del tamas guna, si producono gli oggetti dei cinque sensi. Secondo la filosofia yoga, questi quindici attributi, insieme alla mente e all'intelligenza, costituiscono il corpo sottile dell'anima.

31. Con la perfetta contemplazione sul chakra della gola, si ottiene la cessazione della fame e della sete.

La fame e la sete si provano nell'addome e nella gola, e indicano il bisogno del corpo di cibi solidi e liquidi. A volte gli yogi avanzati praticano un metodo che permette loro d'attirare direttamente nel corpo energia solare e prana cosmico, senza alcuna necessitdi cibo. A volte questo si ottiene con la pratica di mantra e pranayama, mentre altre volte avviene spontaneamente.
La dipendenza dal cibo puessere diminuita grazie alla pratica della meditazione profonda, del pranayama, e a un graduale cambiamento della dieta verso cibi puri e pileggeri (sattvici).

32. Con la perfetta contemplazione sul centro dell'equilibrio e della gravit si ottiene la fissite la stabilitdella coscienza.

Dentro il corpo dell'uomo vi sono dei centri di regolazione che rendono possibile il suo orientamento nello spazio e la sua stabilitin mezzo a un mare di forze e influenze naturali. Inoltre essi contribuiscono alla sua stabilitpsicologica. Quando uno bilanciato, e tutti i centri di organizzazione e regolazione sono stabili, la propria coscienza individuale stabile. Con lo squilibrio possono verificarsi esperienze fuori del comune, come il disorientamento nello spazio e nel tempo, l'ascolto di voci, allucinazioni e confusione generale.
Durante la meditazione, quando uno comincia a innalzarsi al di sopra dell'identificazione con il corpo, abbastanza comune provare sensazioni di movimenti interiori come l'oscillare e il levitare, o il librarsi in aria. Aprendo gli occhi uno vede che nulla cambiato, anche se le sensazioni interne possono essere state molto realistiche.

Per un meditante utile uscire dalla meditazione riportando gil'attenzione dal chakra della testa o dall'occhio spirituale, percependo un flusso d'energia vitale che scende lungo la spina dorsale e va all'esterno attraverso i nervi. Internamente uno purimanere calmo e consapevole, pur essendo pienamente in relazione con l'ambiente circostante in maniera responsabile. Facendo questo, si eviterl'esperienza di sembrare distaccati dal mondo, o spaesati.

33. Con la perfetta contemplazione sulla luce della coscienza, si consegue la percezione diretta degli esseri liberati e perfetti.

Alcuni autori parlano della perfetta contemplazione sulla luce del chakra che si trova sulla sommitdella testa. Contemplando la Pura Coscienza uno sperimenta la trascendenza ed in grado di percepire e conoscere direttamente, senza usare gli strumenti dei sensi. Chi si trova a questo livello puanche comunicare con altri esseri illuminati che dimorano nei regni della luce.
Di tanto in tanto, attraverso la percezione dell'occhio spirituale, lo yogi in meditazione vedrdegli esseri luminosi. In questo modo Mahavatar Babaji visitava spesso Lahiri Mahasaya. Quando l'occasione lo richiedeva, Babaji visitava Lahiri e alcuni dei suoi discepoli avanzati nella sua forma fisica. Ai suoi discepoli che vivevano lontano ed esprimevano il desiderio d'andare a trovarlo, Lahiri Mahasaya soleva ripetere queste parole: "Perchvolete far visita alla mia carne e alle mie ossa, quando io sono sempre disponibile per voi attraverso la percezione del vostro occhio spirituale?".
Molto spesso gli yogi avanzati vedono esseri perfetti, siddha, che si muovono attraverso corpi luminosi, anche se tali forme non sono visibili alle persone comuni che potrebbero trovarsi nelle loro vicinanze.


34. Con la perfetta contemplazione sulla fonte di ogni conoscenza, si arriva a conoscere chiaramente ogni cosa.

Qual la fonte di ogni conoscenza? I veggenti vedici insegnano che tutta la conoscenza ha le sue radici nella Coscienza. La Coscienza
onnipervadente ed la base di sostegno di tutti i mondi. La conoscenza di ogni aspetto della vita si puacquisire con la rivelazione diretta, quando lo yogi ha successo nella contemplazione. Fu grazie a questa perfetta contemplazione che il Buddha ebbe l'illuminazione, realizzle cause sottili che stanno dietro agli effetti esteriori, e potproclamare all'umanitla via che porta alla liberazione. Egli insegnava che il dolore radicato nell'ignoranza, ed essere ignorante vuol dire mancare di conoscenza. Quando si arriva a conoscere la veritsulla natura della Coscienza, uno va oltre l'influenza dei guna e non cade mai pinell'illusione.

35. Con la perfetta contemplazione sul (vero) cuore, si ottiene la conoscenza della mente universale.

Il vero cuore il centro dell'intero processo vitale. Quando uno stabilito nel cuore, il centro dal quale tutto emana ed nutrito, si ottiene la conoscenza (consapevolezza) della mente universale, la mente di Dio. Allora uno stabilito nella Coscienza Cosmica e percepisce che l'intero universo il suo corpo.

36. Con la perfetta contemplazione sulla capacitdell'anima di vedersi distinta dall'organo che rende possibile l'esperienza delle percezioni relative, ci si desta alla conoscenza del vero S

Swami Shankara scrisse: "Come appare la luce dopo che l'oscuritstata bandita dal sorgere del sole, cosappare la Coscienza Suprema dopo che i segni dell'ignoranza sono stati cancellati dalla conoscenza". Egli si riferisce alla conoscenza che deriva dall'esperienza. I veggenti vedici definiscono l'anima come la luce della Pura Coscienza che splende nell'organo del discernimento (che rende possibile l'esercizio dell'intelligenza). Facendo l'esperienza della pura consapevolezza del S l'anima vede se stessa distinta dalle facoltdell'intelligenza, della mente, del senso dell'ego e del corpo.

37. Un risultato della perfetta contemplazione sulla natura dell'anima il manifestarsi delle facoltintuitive.

L'intuizione appartiene all'anima e non dipende dalle facoltmentali. Perciquando si usa l'intuizione ci si riferisce ad essa come a una facoltextrasensoriale. Uno impara a discernere i pensieri e le intenzioni degli altri, a discernere il futuro, a conoscere il corso corretto dell'azione e ad avere percezioni astrali e celesti. Per mezzo dell'intuizione si pudiscernere la veritnelle sacre scritture e comprendere la natura di Dio.

38. Queste facolt(se viene loro permesso di scorrere principalmente verso l'esterno) sono ostacoli al samadhi. Se usate propriamente diventano poteri sovrannaturali che combattono e annullano le tendenze inferiori.

A volte delle persone con l'intuizione parzialmente risvegliata fanno mostra delle loro capacit insegnando ad altri come usare i poteri psichici, e pensano di essere illuminate solamente perchpossono dimostrare alcune facoltdell'anima. Esse perdono di vista il punto e di conseguenza vagano nella confusione.
Ogni facoltdell'anima usata principalmente in relazione a circostanze esterne, mentre l'ego influente, puallontanare dalla meta dell'illuminazione. Se usate propriamente, ciose dirette internamente, le facoltdell'anima possono aiutare a squarciare il velo di maya e a fare l'esperienza della trascendenza. Inoltre se si riesce a dominare l'impulso a dimostrare le facoltdell'anima, e si continua a progredire sul sentiero spirituale, si manifestano i veri siddhi.

39. Con l'allentamento delle cause di schiavite con la percezione dello scorrere della coscienza, si ottiene la facoltdi penetrare nel corpo altrui.

Gli yogi affermano che per un siddha possibile lasciare un corpo vecchio ed entrare in uno pigiovane che stato lasciato vacante di recente. Un altro significato del sutra che un siddha
pucondividere la sua coscienza e il suo essere invadendo il corpo di un discepolo. In tal modo il siddha si spartisce letteralmente per il bene supremo del discepolo. Un discepolo avanzato di Paramahansaji disse: "Sento sempre piche il Maestro dimora in questo mio corpo". Un siddha puanche penetrare nella mente di un'altra persona e influenzarla.
Un requisito fondamentale per poter esercitare i siddhi quello di essere libero, fino a un certo punto, dalle cause di schiavit i legami karmici.

40. Con la padronanza dei processi interni, si pucamminare sull'acqua, camminare senza toccare terra e levitare.

Sono stati registrati esempi di levitazione spontanea, che di solito avvengono quando una persona si trova in uno stato di estasi. Molti santi cattolici sono stati osservati in uno stato di levitazione del corpo.
A volte gli yogi sperimentano la levitazione, quando nel loro corpo il prana che scorre verso l'alto vince il prana che scorre verso il basso. Questo avviene come risultato del pranayama, e mantenendo una lieve intenzione di sollevarsi. In particolare, questo sutra parla della padronanza della corrente che scorre verso l'alto (udana) attraverso il samyama o la perfetta contemplazione. Nei testi di Yoga sono descritti in dettaglio i movimenti e le funzioni di varie frequenze di prana.
1. Prana - Il prana l'energia cosmica che pervade l'universo. Scorre dall'anima nel cervello e discende per svolgere diverse funzioni. Il centro del controllo involontario il midollo allungato; il centro del controllo volontario si trova nel cervello. Il prana produce movimento nel cuore e nei polmoni, e pervade il corpo intero.
2. Apana - Quest'aspetto del prana elimina dal corpo i prodotti di scarto, tramite i polmoni e gli organi di eliminazione.
3, Udana - Quest'aspetto del prana rende possibile la parola e costituisce la forza che scorre verso l'alto.
4 Samana - Quest'aspetto del prana regola tutte le forze metaboliche, incluse quelle chimiche, biochimiche e biologiche. Opera attraverso i tessuti viventi del corpo.
5. Vyana - Quest'aspetto del prana pervade il corpo intero e regola l'espansione e la contrazione del sistema cardiovascolare.

41. Padroneggiando l'influsso del fuoco interiore, si pucontrollare e regolare il calore interno ed esterno.

La terra? l'acqua, il fuoco, l'aria e l'etere sono influenze operanti nel corpo Chi pucontrollare il fuoco interiore ottiene un maggiore potere di digestione e puaumentare la temperatura corporea. Quest'ultimo risultato si pusperimentare attraverso il pranayama, la visualizzazione, o un leggero esercizio della volont Certi mudra e asana possono contribuire ad aumentare l'influenza del fuoco nel corpo. A questo scopo si raccomanda la posizione del pavone, come pure i mudra che implicano un risveglio dinamico del plesso solare, come ad esempio uddiyana bandha. Quest'ultimo procedimento considerato dagli yogi un potente esercizio di ringiovanimento, poichravviva il corpo intero e contribuisce al risveglio della shakti e al movimento di kundalini.


42. Con la perfetta contemplazione sul suono primevo si ottiene la percezione dell'udito divino.

Quando nel Kriya Yoga si pratica la tecnica dell'Om, durante la quale si presta attenzione all'ascolto del suono interiore, nel corpo causale, si percepiscono internamente sottilissimi suoni cosmici. Negli stadi iniziali della pratica uno puascoltare i suoni del corpo, poi i suoni delle forze nervose, quindi i suoni astrali che emanano dai chakra, e infine i suoni celesti pisottili. In ultimo uno ascolta il suono costante di OM e riesce ad essere assorbito in esso.
Fondersi in OM permette al meditante di trascendere tutti i rapporti e le percezioni relative. L'influenza dell'energia cosmica nel corpo terapeutica e salutare, poichregola tutte le attivitinterne.

43. Con la perfetta contemplazione sulla relazione tra
corpo ed etere, si ottiene la leggerezza del corpo e il potere di muoversi attraverso lo spazio.

La levitazione stata discussa in un sutra precedente. Un altro significato di questa affermazione che uno acquisisce la capacitd'elevarsi in spirito e di muoversi attraverso gli spazi interiori. Gli yogi parlano del khechan mudra, o mudra dello spazio, perchun meditante evoluto pumuoversi in spirito attraverso gli spazi. La pratica fisica consiste nel rivoltare la lingua all'indietro nella gola finchnon si estenda verso l'alto nella cavitdietro il palato. Ciproduce dei collegamenti tra i nervi che stanno nella lingua e i nervi che si trovano nella parte superiore della testa; e questo contribuisce a mantenere il prana stabile durante la pratica del samadhi. Non tutti gli yogi praticano il khechari mudra fisico; molte persone illuminate non fanno l'esperienza della pratica fisica. Tuttavia alcuni guru lo insegnano perchaiuta a regolarizzare i prana interni e a migliorare la concentrazione.
Si sa che alcuni santi si muovevano in spirito attraverso lo spazio e apparivano in luoghi distanti da dove rimaneva il corpo fisico. Alcuni santi lo fanno coscientemente e altri lo fanno senza esserne consapevoli; vale a dire, uno yogi pu'sentirsi attirato' in un certo posto per assistere un discepolo o un devoto, e il devoto affermerd'aver visto realmente la forma del santo.
Paramahansaji si sintonizzava spesso con discepoli che si trovavano a molte miglia di distanza e vedeva interiormente la loro condizione, mentre questi percepivano la sua presenza. Altre volte Paramahansaji sedeva in meditazione e lasciava il suo corpo per andare in aiuto di un discepolo, di solito quando il discepolo s'apprestava a lasciare il corpo. Allora egli introduceva il discepolo nel regno astrale e l'aiutava a fare gli aggiustamenti necessari per il nuovo ambiente.
Una volta Paramahansaji chiese a un discepolo di iniziare due persone nel Kriya Yoga per conto suo. Una distanza superiore alle mille miglia separava il guru dal discepolo incaricato di condurre la cerimonia d'iniziazione. Quando fece la sua richiesta, il Maestro gli disse: "Sarcon te in spirito". Quando l'iniziazione ebbe luogo, dopo le istruzioni preliminari, mentre l'iniziatore e i due nuovi iniziati
stavano meditando, l'iniziatore percepun movimento sottile e aprgli occhi. Vide la forma luminosa di Paramahansaji. I due nuovi iniziati non videro la forma, ma percepirono una corrente d'energia muoversi attraverso i loro corpi e furono sopraffatti dalla devozione e dall'amore per Dio e i guru. Quando pitardi il discepolo fece ritorno a casa sua, ricevette una telefonata dal suo guru, che gli disse: "Te l'avevo detto che sarei stato con te!".

44. Con la perfetta contemplazione sulle modificazioni esterne della mente, si comprendono queste modificazioni e si ottiene la distruzione dell'ignoranza che vela la realtdell'anima.

Analizzando le abitudini e le tendenze pievidenti della mente, uno puregolarle e trasformarle. In questo modo si pumodificare il karma e indebolire l'influenza delle tendenze. Un maestro di yoga puanche intercedere in favore di un discepolo e aiutarlo a vincere le conseguenze delle abitudini karmiche distruttive. Piuno in sintonia con Dio e la linea di guru, piriceve nella sua vita le influenze benefiche della grazia. Per questo motivo alcuni devoti dicono: "La grazia di Dio e la grazia del guru sono le cose piimportanti per me. Con la loro grazia ho realizzato il mio attuale livello di comprensione e di libert.
Un maestro di yoga diral suo discepolo: "Tu sei uguale a me, perdevi realizzare coscientemente che cos. Il guru aiuta il discepolo istruendolo, dandogli il suo incoraggiamento, e condividendo di fatto la sua coscienza, nella misura in cui il discepolo ricettivo.

45. Con la perfetta contemplazione sulla materia grossolana, le sue forme essenziali, la sua essenza sottile, le sue particelle, e il loro scopo, si ottiene il dominio sulla materia e l'energia.

Analizzando la materia grossolana, la sfera relativa, si diventa consapevoli delle forme. Allora uno analizza l'essenza interiore delle cose, per vedere quali componenti costituiscono le forme; analizza
il mondo degli atomi, dei neutroni, dei protoni, degli elettroni, delle forze magnetiche, e i guna. Quindi analizza gli scopi delle interazioni delle particelle di materia. Alla fine comprende pienamente la natura del mondo materiale e puusare la sua conoscenza per fini costruttivi.
Nel nostro attuale Ciclo Elettrico ascendente l'uomo sta scoprendo, con l'aiuto della ricerca scientifica, la natura interiore della materia. Ciche gli yogi hanno insegnato da tempo sulla conoscenza della materia puessere applicato a coloro che operano nel mondo della scienza e della tecnologia; soltanto a coloro che hanno intenzioni pure e motivazioni altruistiche si possono affidare i segreti della natura.

46. Con il dominio sugli elementi, si ottengono i poteri sovrannaturali, la perfezione del corpo e della mente, e la comprensione dell'indistruttibilitdelle qualitdi materia, energia ed elementi.

Le qualitdi materia, energia ed elementi sono indistruttibili. Quando gli atomi, gli elementi, le molecole e i loro composti si integrano, si ha la manifestazione. Quando queste qualitnon sono piintegrate, le forme si dissolvono. Tutte le qualitdi base si fondono nel campo non-manifesto della coscienza, per essere poi utilizzate di nuovo.
Con la piena realizzazione, la mente purificata da tutte le influenze distruttive e uno perfettamente sano nella mente e nel corpo. Alcuni siddha sono in grado di manifestare un corpo glorificato, un "corpo d'oro", come risultato della pratica yoga e delle loro realizzazioni supercoscienti.

47. La perfezione del corpo consiste nella bellezza, nella grazia, nella forma e nella durezza adamantina.

Gli alchimisti cinesi parlano del corpo purificato come del "corpo di diamante", per indicare la sua natura quasi indistruttibile. Quando la luce dell'anima splende senza alcun limite uno possiede bellezza interiore, un buon aspetto indice di salute, movimenti rilassati e
aggraziati, forza che emana da dentro, e resistenza alle malattie e agli elementi dell'ambiente esterno.
Degli esperimenti scientifici recenti hanno dimostrato ciche gli yogi hanno insegnato da secoli, e cioche la meditazione ha un effetto terapeutico sul corpo e la mente. La meditazione riduce lo stress, abbassa la pressione sanguigna troppo alta, contribuisce a normalizzare gli schemi elettrici nel cervello, rilassa il sistema nervoso e aiuta a ripristinare la salute e il funzionamento del corpo. Quando meditano regolarmente, le persone pensano in maniera pichiara, si sentono meglio e si comportano in modo piappropriato.
I veggenti dell'antica India e dell'Asia compresero tra l'altro l'effetto delle erbe sul corpo e i processi di ringiovanimento che comportano la disintossicazione del corpo e lunghi periodi di riposo e meditazione. Gli yogi himalayani conoscono un metodo, che chiamano kaya kalpa, per mezzo del quale possono mantenere il corpo in una condizione giovanile per decadi, e a volte per secoli. Si dice che Mahavatar Babaji si sia sottoposto a questo processo molte volte. Durante questo procedimento, i capelli riacquistano il loro colore naturale, il corpo rinnovato, possono crescere nuovi denti e si dischiudono dei poteri incredibili. I maestri autorealizzati possono mantenere il corpo in perfetta salute per centinaia di anni, se hanno un motivo per rimanere sul pianeta, per adempiere un destino personale. Quando lo yogi pienamente autorealizzato vive nel mondo come un dio, e si manifestano diversi poteri sovrannaturali. Questi sono descritti nella letteratura yogica:
1. Anima - la capacitdi diventare piccolo o di sentirsi minuto come una particella subatomica.
2 Mahima - la capacitdi espandere la coscienza e diventare grande quanto l'universo. l'esperienza dell'onnipresenza.
3. Laghima - la capacitdi rendere il corpo senza peso, e di levitare.
4 Garima - la capacitdi rendere il corpo pesante.
5. Prapti - la capacita di ottenere o realizzare tutto ciche uno desidera.
G Vasitwa - la capacitdi controllare gli elementi e l'ambiente.
7. Prakamya - la capacitdi soddisfare i desideri usando una volontirresistibile.
8. Isitwa - la capacitdi sperimentare la coscienza di Dio ed essere signore di tutto ciche si percepisce, poter assistere il processo evolutivo e contribuire a un proficuo cambiamento.
La funzione principale di una persona autorealizzata quella di essere una luce per il mondo, di influenzare quietamente la coscienza del pianeta, e d'incoraggiare gli altri a svegliarsi spiritualmente. Anche con i siddhi, uno non puinterferire drasticamente sull'evoluzione dell'umanit Uno pudare istruzioni, puconsigliare, e occasionalmente puanche intercedere, ma se tutta l'umanitdev'essere illuminata bisogna che il processo dell'Autorealizzazione sia sperimentato da ogni persona.

48. Si ottiene il dominio dei sensi con la perfetta contemplazione sul loro potere di percezione, sulle caratteristiche inerenti, rimanenza e la finalit

Studiando le caratteristiche degli organi dei sensi, e sapendo come funzionano, si puottenere il dominio su impulsi e desideri. Sviluppando il carattere, la stima di se la volontdi fare scelte corrette, possibile dominare gli impulsi dei sensi in misura considerevole. La meditazione profonda, e soprattutto l'esperienza del silenzio dopo la pratica del kriya, il metodo piefficace per ottenere il dominio di s
I sensi hanno le loro origini nel corpo causale. Gli organi esterni dei sensi hanno le loro controparti nel cervello e nella mente. La luce, ad esempio, viene ricevuta dall'occhio e in qualche modo viene convertita in impulsi elettrici. Ciche viene ricevuto dai sensi viene convertito in impulsi elettrici e trasferito al cervello. Lil messaggio interpretato, attraverso il potere degli organi di senso interni.
Durante i sogni si possono provare vivide percezioni, senza ricevere alcun input dagli organi di senso esterni. Uno puanche impegnarsi coscientemente a pensare delle possibilit a sviluppare l'immaginazione creativa e fare delle esperienze vivide, con altrettanta chiarezza e realtcome se fossero attivi gli organi di senso esterni.
Ramana Maharishi assistette sua madre nel momento del suo trapasso cosciente, guidando la sua attenzione attraverso livelli di mente e coscienza, in modo da farle sperimentare, sotto forma di
visioni, i frutti del karma che le era rimasto. Cosella potesaurire la forza del suo karma e lasciare il corpo come un essere autorealizzato. Queste visioni coscienti sono cosreali per l'anima come le esperienze percepite dai sensi nel mondo.

49. Comprendendo i sensi, si ottiene l'intuizione diretta dal livello della mente, si ha la facoltdi percepire senza gli organi di senso esterni, e la totale capacitdi essere libero dalla natura.

Un'anima libera realizza: "Io non sono il corpo; io non sono la mente". Mentre opera tramite la mente e il corpo, l'anima libera puusare la mente con intelligenza e senza alcuna limitazione, perchtutte le distorsioni sono state eliminate dalla mente. Chi possiede vera discriminazione pucollaborare creativamente con la Mente Cosmica per esprimere se stesso in questo o in qualsiasi altro mondo.

50. Con la perfetta contemplazione sul processo della discriminazione, e sulla vera natura di Dio oltre la forma, si ottiene l'onnipotenza e l'onniscienza

La nostra capacitdi discriminare, di discernere, ci permette di conoscere la differenza tra giusto e sbagliato, vero e falso. Ci permette di conoscere la realtdel Campo Trascendentale, la realtdi Dio, e come Dio si manifesta e governa i mondi. L'anima realizza la coscienza di Dio e, quindi, l'onnipotenza e l'onniscienza. L'anima non diventa Dio, ma si desta alla sua natura onnipresente.

51. Rinunciando all'identificazione con l'esperienza dell'onnipresenza e dell'onnipotenza, uno trascende completamente i piani relativi e realizza la liberazione finale della coscienza.

Fino a quando vi l'esperienza di qualcosa o di qualche stato, c'ancora una lieve consapevolezza del tipo "Io sto provando questo o quello". Abbandonando l'attaccamento alle percezioni superiori e ai siddhi, si fa l'esperienza del Puro Essere. Questa la liberazione
senza alcun segno dell'illusione della separazione.

52. Non vi dev'essere attaccamento alla realizzazione spirituale, perchquesto potrebbe condurre a ulteriore schiavit

L'attaccamento o l'orgoglio per il proprio grado di realizzazione spirituale, o per le facoltsovrannaturali, possono causare seri problemi. Noi riconosciamo naturalmente le nostre esperienze supercoscienti e siamo consapevoli delle capacitdella nostra anima. L'attaccamento ha come conseguenza il ristagno sul sentiero, e puportare perfino a cadere dal livello ottenuto. L'abuso dei siddhi causa difficolte dolore per colui che ne abusa, e pure per coloro che ne sono coinvolti. La propria attitudine dev'essere: "Sono riconoscente per ciche ho sperimentato, e non vedo l'ora di avere realizzazioni sempre nuove fin quando non sarancorato alla realizzazione della Pura Coscienza".
Alcuni maestri manifestano apertamente i loro poteri perchloro destino farlo. Di solito la loro missione quella d'ispirare fede negli altri e attirare l'attenzione della gente verso le possibilitdivine. Molti maestri possiedono i siddhi, ma li usano solo quando sono spinti a farlo dall'interno, e senza alcuna manifestazione spettacolare. Una volta Paramahansaji disse: "Avrei potuto usare i miei poteri e attirare milioni di cercatori di curiosit ma preferisco immensamente lavorare con coloro che sono sinceramente devoti a Dio".

53. Con la perfetta contemplazione sui momenti del tempo e sulla loro successione, si ottiene la vera conoscenza che nasce dal potere della discriminazione.

La pipiccola unitdi tempo che non puessere ulteriormente divisa quella che ci vuole per la pisottile unitdella materia, a livello subatomico, per spostarsi da un punto all'altro. Due momenti non possono coesistere. C'solo il momento presente. I momenti precedenti sono il passato; i momenti a venire sono il futuro. La successione dei momenti costituisce il passaggio del tempo nel mondo relativo.
E possibile che uno se ne stia da parte e osservi il tempo passare. Allora uno vive nell'eternit un luogo senza tempo in cui esiste soltanto la consapevolezza dell'essere. Chi vive nell'infinitsenza tempo non rimpiange il passato nsi preoccupa del futuro. Egli fa semplicemente quello che fa, nel momento, mosso dalla direttiva interiore. Il suo 'senso del tempo' quindi sempre perfetto.

54. Con la perfetta contemplazione dei momenti e delle successioni di momenti, si ottiene la capacitdi discriminare tra due cose o eventi simili, che altrimenti non potrebbero essere misurati o riconosciuti da alcun segno esteriore.

Solamente le percezioni intuitive interiori possono rivelare la sottile successione dei momenti di tempo. E possibile avere una percezione interiore spazio-temporale che esiste al di sopra dello spazio e del tempo relativo. E possibile vedere, con uno sguardo, l'esistenza della successione dei momenti di tempo, come pure osservare tutti i momenti di tempo che ci sono stati prima, e i momenti di tempo che devono ancora venire. In questo modo un siddha puconoscere il passato, il presente e il possibile futuro, malgrado gli eventi futuri siano soggetti a cambiamenti. Il passato passato; il futuro puessere modificato.
I segni esteriori spesso appaiono stabili, oppure danno indicazioni di tendenze, ma non sempre indicazioni di ciche sta avvenendo ai livelli piprofondi. Essendo consapevole dei cambiamenti sottili, nelle cose o nel corso degli eventi, uno puconoscere con maggiore precisione il vero stato delle cose o delle circostanze. Per esempio, potrebbe sembrare che le condizioni del mondo vadano verso un caos futuro, ma una consapevolezza interiore delle influenze sottili al lavoro mostrerche il caos solo una prova del cambiamento e che il futuro fondamentalmente buono.

55. La conoscenza assoluta quella che comprende l'universo e tutto ciche si trova in esso.

E possibile fare l'esperienza dell'unitcon il processo cosmico e sapere tutto di esso. Questa la conoscenza totale dell'universo. Come si puessere pienamente consapevoli del corpo e delle sue attivit allo stesso modo si puessere totalmente consapevoli del corpo cosmico e dei suoi processi.

56. Quando l'organo della discriminazione purificato e privo di caratteristiche come l'anima, allora si ottiene la liberazione finale.

Quando la mente e l'organo della discriminazione sono purificati, la luce della Pura Coscienza si riflette senza alcuna distorsione. Allora uno pienamente liberato, e non piinfluenzato da alcun aspetto della natura, inclusi i guna. Lahiri Mahasaya scrisse: "Dio si rivela in noi quando purifichiamo la nostra coscienza liberandola da tutti i concetti di dualite dai pensieri limitati".
L'illuminazione finale e duratura si ha quando tutto il karma viene esaurito e si vive come un essere pienamente cosciente. L'influenza risanante della supercoscienza purifica il campo mentale. Perciessenziale che ci si abbandoni ai processi spontanei che avvengono durante la meditazione senza pensiero. Vi sono percezioni da provare in meditazione che si possono conoscere solo quando il devoto permetterimpavidamente che la sua attenzione sia attirata nei recessi della Coscienza. Uno sentird'essere parte di un immenso vuoto in cui esiste eternamente un'infinita potenzialit Questo il cuore, il centro della Coscienza. E Quello dal quale emanano tutte le cose e Quello in cui alla fine tutte le cose ritornano.




QUATTRO

Illuminazione e Liberazione Finale

Gli ultimi trentotto sutra analizzano il processo e l'esperienza della liberazione della coscienza, lo scopo della pratica del Kriya Yoga.


1. I siddhi possono risultare dalla forza delle precedenti realizzazioni, dall'uso intelligente dei prodotti chimici, dal potere del mantra, dalle austerite dal samadhi.

Una persona punascere con la consapevolezza dell'anima ed essere in grado di usare le facoltsviluppate in un'incarnazione precedente. Quando uno yogi avanza sul sentiero dell'illuminazione, ma lascia il corpo prima di realizzare la piena illuminazione, passa del tempo nei regni astrali finchl'influenza del karma non ne causa la rinascita. Di solito, prima che diventi dominante la piena consapevolezza dell'anima, passano alcuni anni che servono per la maturazione del nuovo corpo. Quindi lo yogi prosegue sul sentiero dell'illuminazione e manifesta le facoltin armonia con il suo livello di realizzazione. Spesso i cosiddetti bambini prodigio in vari campi, come nelle arti, ecc., hanno portato nei nuovi corpi la forza delle loro precedenti realizzazioni.
Causando dei cambiamenti favorevoli nella chimica del corpo, possibile affinarlo affinchla consapevolezza dell'anima si esprima pifacilmente tramite esso. Questo puessere fatto prestando
attenzione alla dieta, e praticando il pranayama e la meditazione supercosciente. Per migliorare il funzionamento delle ghiandole endocrine e portare tutti i sistemi del corpo in armonia si possono usare anche delle erbe. L'utilizzo delle erbe per questo scopo ben noto a coloro che praticano l'Ayurveda, la scienza della vita.
I mantra si possono usare per purificare la mente e permettere l'esperienza supercosciente. Inoltre i mantra si possono utilizzare per modificare l'influenza degli elementi nella natura, se si conoscono e si utilizzano le frequenze di suono adeguate. Possono essere usati anche per attirare le influenze di forze provenienti dai reami sottili. Attraverso le austerit o l'autodisciplina, si acquisisce un forte potere di volont che puessere usato per controllare le forze naturali. In conseguenza del suo dominio sulla mente e i sensi, lo yogi ottiene il dominio sulle forze dell'ambiente. Tutto ciche un tale yogi desideri che accada, deve accadere. Ricordate le parole di Ges registrate nel Vangelo di San Matteo (17: 20): "Se avrete fede quanto un granello di senape, voi direte a questo monte: Spostati da qui in quel posto laggi ed esso si sposter e niente vi sarimpossibile".
L'esperienza del samadhi la via pisicura per svelare le facoltdell'anima. L'esperienza regolare del samadhi dla certezza di operare stando in sintonia con Dio, e cosi siddhi saranno usati correttamente.

2. La trasformazione di mente, sensi e corpo il risultato del flusso naturale delle forze creative.

Una sacra scrittura sanscrita ci dice:
"L'uomo diventa un adepto mediante la purificazione dei suoi tre corpi. La stessa cosa si puottenere anche attraverso la grazia del guru. La purificazione avviene tramite la natura, le austerite i mantra. Mediante la natura vi la purificazione della materia densa, il corpo fisico. Mediante le austerit la purificazione della materia sottile, il corpo sottile. Tramite i mantra, la purificazione della mente".

Conducendo una vita naturale e curando i bisogni del corpo,
si ottiene salute e buon funzionamento del corpo. Il corpo sottile viene purificato praticando le discipline necessarie, purificando la natura emozionale dai conflitti. I mantra purificano il campo mentale. L'assorbimento in OM, nel suono cosmico, la pipotente tra tutte le pratiche di mantra.
Quando viene permesso alla shakti, la forza creativa all'interno del corpo, di fluire senza impedimenti, essa ripulisce i vari sistemi del corpo, i canali sottili attraverso i quali scorre il prana, e l'intera distesa del campo mentale. La shakti impartita dal guru risveglia le forze spirituali nel discepolo, dando inizio al processo di purificazione. Non bisogna mai sottovalutare la grazia del guru. Nello Shiva Samhita, un testo classico dello Yoga, troviamo scritto:
"Soltanto la conoscenza impartita direttamente dalle labbra di un guru utile e potente; altrimenti diviene infruttuosa, debole e dolorosa. Chi devoto a una qualsiasi conoscenza, e compiace il suo guru con ogni premura, ottiene prontamente il frutto di quella conoscenza. Non vi il minimo dubbio che il guru padre, il guru madre, il guru lo stesso Dio, e come tale dev'essere servito da tutti con i pensieri, le parole e le azioni. Con la benevolenza del guru si ottiene tutto il bene che uno possa desiderare. Perciil guru dev'essere servito ogni giorno; altrimenti non puesserci nulla di favorevole".

Non solo il rispetto per il proprio guru indica l'abbandono totale ai suoi insegnamenti e ai suoi principi, ma quest'amorevole sintonia permette, tra l'altro, che il discepolo riceva un flusso di coscienza dal guru, e da tutti quelli che l'hanno preceduto nella linea di guru.

3. Il flusso naturale delle forze creative possibile solo quando vengono rimossi gli ostacoli al suo fluire.

Le forze creative scorrono pifacilmente quando i conflitti emozionali sono risolti, le alterazioni mentali sono risanate, e il sistema nervoso rilassato. Anche il pranayama purifica i canali sottili attraverso cui scorre il prana.

Agli iniziati al Kriya Yoga vengono insegnate le pratiche preliminari utili per risvegliare la shakti e rimuovere gli ostacoli al suo fluire. Una di queste pratiche il mahamudra, o il 'grande mudra'. Questa tecnica rende la spina dorsale flessibile, fa salire la shakti lungo il sentiero spinale e ravviva tutto il sistema. Il pranayama del Kriya Yoga un processo dinamico che ripulisce ulteriormente il sistema pranico e nervoso, oltre a ridestare l'attivitdella shakti nei chakra.

4. Le menti individuali possono essere prodotte con il potere della Coscienza Cosmica.

Se lo desiderano, le anime supremamente libere possono produrre altre individualizzazioni della Mente Cosmica tramite cui operare. Da questo livello di consapevolezza, come se si esprimesse Dio. Dio ha giprodotto miriadi di individualizzazioni della Mente Cosmica, mediante l'unione dell'anima con la sostanza mentale.

5. La mente originaria il principio di tutte le altre espressioni e diversificazioni della mente condizionata

Vi solo una Mente, la Mente di Dio. Tutte le apparenti individualizzazioni sono soltanto parti specifiche dell'unica Mente. Le individualizzazioni della Mente Cosmica sono alquanto condizionate o modificate; cicomporta un certo grado d'individualit(dal punto di vista relativo). Ciascuna unitmentale individuale dotata di coscienza, discernimento, capacitdi pensare, e il senso dell'ego o dell'esistenza separata. L'ego il problema principale per chi identificato con la mente condizionata.

6. Di tutte le classificazioni della condizione mentale, quella che deriva dal samadhi non lascia impressioni di tale influenza.

Tutte le esperienze sensoriali producono impressioni che rimangono nella mente. Il samadhi non causa delle impressioni che in seguito devono essere spazzate via. L'esperienza del samadhi indebolisce e annulla le impressioni karmiche. Le esperienze ipnotiche,
diversamente da quelle del samadhi, lasciano nella mente delle impressioni che in seguito devono essere spazzate via. L'esperienza del samadhi aumenta le influenze sattviche nella mente e mantiene in equilibrio quelle rajasiche e tamasiche.

7. Le impressioni mentali degli yogi dediti alla meditazione non producono effetti esteriori costruttivi o distruttivi. Le impressioni mentali degli altri sono di tre tipi.

I veri yogi rinuncianti non accumulano alcun karma, perchhanno rinunciato ai frutti di tutte le azioni. Essi fanno quel che fanno e offrono tutte le loro azioni a Dio; vivono in armonia con le leggi della natura e non creano nessun conflitto interiore o esteriore. Le persone comuni hanno a che fare con tre tipi di karma. Vi un karma costruttivo, che il risultato di un pensare e programmare positivo. Vi un karma distruttivo, risultato di un pensare e programmare negativo. vi un karma che non ncostruttivo ndistruttivo, ma tuttora influente perchla persona presa dagli eventi e non ancora del tutto purificata. In questo caso rimane del karma residuo e si accumula un po' di karma leggero che non ha una forte influenza.

8. Dal deposito delle impressioni subcoscienti, si manifestano soltanto le forze e le tendenze conformi alle opportunitdisponibili per tale espressione.

Il livello piprofondo della mente come un immenso serbatoio che contiene un gran numero di impressioni, forze e tendenze che stanno aspettando l'opportunitdi concretizzarsi. E piprobabile che esse vengano alla superficie e si manifestino se le circostanze ambientali sono ideali per tali manifestazioni ed espressioni. In un ambiente ordinato e armonioso, piprobabile che vengano alla superficie le forze costruttive. Mentre, al contrario, un ambiente materialistico stimolerspesso le sensazioni e gli istinti pibassi. Una persona potrebbe apparire molto santa in un ambiente in cui vi poca o nessuna tentazione o prova, perchi desideri e le reazioni incompatibili con un ambiente tranquillo potrebbero
rimanere dormienti. Una volta data l'opportunit data la tentazione o la prova, se ci sono degli impulsi latenti distruttivi o di autogratificazione, potrebbero venire in superficie ed esprimersi. Una persona potrebbe essere morale ed onesta finchnon tentata ad essere altrimenti, ma se nel subconscio esistono le tendenze ad essere immorale o disonesta, vi possibilitche queste cose vengano espresse.

9. Siccome impressioni e memoria sono direttamente collegate, vi una relazione diretta tra le cause mentali e gli effetti esterni, anche se apparentemente separati da nascita, spazio e tempo.

Secondo la legge delle corrispondenze mentali, ciche contenuto nella mente ha la potenzialitd'essere realizzato nella propria vita Finchnella mente rimangono probabili cause di effetti, la loro manifestazione esterna possibile. Non tutte le cause interiori devono essere necessariamente espresse, perchattraverso l'autoanalisi e l'esercizio della volontsi puprevenire la loro attuazione. Inoltre l'esperienza del samadhi indebolisce le impressioni mentali che potrebbero contribuire a future esperienze indesiderabili. Un forte desiderio potrebbe prendere mesi, anni o perfino incarnazioni per realizzarsi; per questo motivo non sempre distinguiamo immediatamente il rapporto tra gli avvenimenti presenti e le cause precedenti. Potremmo aver dimenticato desideri e azioni passati, che rimangono ancora nel livello subconscio della mente.
Quando il karma costruttivo si manifesta, spesso gli permettiamo di esprimersi, deliziandoci perfino nella sua espressione. Quando si presenta del karma doloroso, potremmo avere la sensazione di essere puniti, anche se la sua manifestazione soltanto il legittimo operato della legge di causa ed effetto. Il saggio vede gli avvenimenti karmici come semplici occasioni per liberarsi dal peso delle impressioni subcoscienti, non trovando grande gioia negli avvenimenti piacevoli e non sentendosi a disagio negli avvenimenti che lo mettono alla prova.

10. A causa dell'impulso alla vita e all'espressione, che innato nella coscienza, non vi ninizio nfine al flusso delle cause e delle loro rispettive conseguenze.

La natura della vita quella di scorrere ed esprimersi. La coscienza la realtche sta alla base di ogni cosa. E la coscienza nell'uomo, la vita dell'anima, che dvita e potere al corpo e alla mente. La coscienza la realtche sta alla base di tutti i processi mentali. Le modificazioni mentali possono essere alterate, i punti di vista possono cambiare, ma la coscienza rimane l'essenza costante. Nelle sfere relative, la coscienza incline ad aprirsi, a esprimersi e a realizzare degli scopi. Per questa ragione, fino a quando si collegati al mondo, non c'fine al ciclo delle cause e degli effetti.
Quando si trascende la causalit non si pisoggetti agli stati transitori, nal flusso e al riflusso degli eventi relativi. Uno yogi impara ad essere un testimone e un attore disinteressato; in tal modo osserva la corrente della vita che avanza, ma non irretito nelle sue manifestazioni.

11. Tutte le tendenze e gli impulsi karmici sono possibili perchvi la causa, l'effetto, la mente stessa, e il supporto degli oggetti di percezione. Quando questi non esistono piper l'anima, le tendenze e gli impulsi karmici non esistono pi
Le tendenze mentali ed emotive e gli impulsi karmici possono esistere soltanto nel regno della relativit Quando l'anima ha trasceso l'identificazione con gli oggetti relativi e la stessa mente, non rimane null'altro che la consapevolezza dell'Essere Assoluto.
Lahiri Mahasaya scrisse: "L'Autoconoscenza Autoilluminazione. Autorealizzazione. L'Autorealizzazione la consapevole conoscenza dell'assoluta identitdella nostra anima con Dio. la rivelazione del nostro Supremo Snella e attraverso l'illuminazione della Pura Coscienza".

12. Passato, presente e futuro esistono nella loro vera natura. Le tendenze e le impressioni nella mente cambiano quando si trasformano le forze che le dirigono.

Le forze direttive della Coscienza producono la manifestazione del mondo e la comparsa di spazio e tempo. Passato, presente e futuro esistono solamente nelle sfere relative. Quando le pisottili forze supercoscienti invadono il campo mentale, le forze grossolane sono trasformate e queste alterano la natura e il carattere delle impressioni e delle tendenze. La luce scaccia le tenebre, e le tenebre non influenzano piperchsono assenti.

13. Le tendenze e le cause degli effetti, siano manifeste o rimangano sotto forma sottile, sono costituite dalle forze cosmiche sottili.

Le forze cosmiche sottili, i guna, sono inerenti agli impulsi karmici e alle impressioni latenti. L'inerzia e la pesantezza si possono eliminare dalla mente e dalla coscienza introducendo, durante la meditazione, l'azione costruttiva e la luce della supercoscienza. In tal modo possibile trasformare i contenuti della mente. Nel Vecchio Testamento (Isaia 26: 3) leggiamo: "Il suo animo saldo; tu gli assicurerai la pace, perchin te ha fiducia". Questa la via che porta all'illuminazione della mente: mantenere l'attenzione rivolta a Dio e al Campo Trascendentale.

14. L'unitin tutto l'universo dimostrata dall'unitdel processo di trasformazione.

La coscienza onnipervadente e gli influssi delle forze cosmiche, i guna, sono allo stesso modo onnipervadenti. Cidimostra che l'unitpresente ovunque. L'universo la manifestazione del corpo di Dio, e tutti gli attributi, le caratteristiche e le virtdi Dio sono manifestate in tutto l'universo.

15. Anche se l'oggetto lo stesso, ciche viene percepito dipende dalla natura della mente in relazione all'oggetto.

Le cose in natura hanno le loro propriete caratteristiche. Ma come si percepiscono le cose dipende dalla condizione della mente che le esamina. Se non siamo pienamente coscienti, tendiamo a fare errori di percezione; vale a dire, presumiamo di vedere ciche ci sta davanti, ma in effetti non lo vediamo nella sua totalit Inoltre tendiamo ad avere delle idee preconcette; col risultato che proiettiamo degli assunti su ciche analizziamo. Se non siamo liberi da idee preconcette, o da pregiudizi, siamo quasi certi di vedere il nostro mondo in maniera poco chiara.
Le stesse circostanze si possono vedere facendo errori di percezione. Una persona puconsiderare un insieme di circostanze l'opportunitideale per potersi esprimere e crescere. Un altro potrebbe considerare le stesse circostanze assolutamente prive di qualsiasi prospettiva. Uno potrebbe vedere la condizione del mondo e definirla spaventosa. Un altro potrebbe guardare le stesse condizioni e vederci una grande potenzialite la manifestazione del piano divino. Vedendo chiaramente, con la perfetta contemplazione (samyama), si purealizzare la veritdi ciche si percepisce.

16. Non si pudire che un oggetto dipenda dalla percezione di una sola mente. Infatti che cosa accadrebbe all'oggetto venendo a mancare quella mente?

La questione se il mondo esisterebbe se non vi fosse nessuno a percepirlo non ha senso, perchil mondo coscienza ed esiste a causa dell'interazione delle forze cosmiche. Il mondo esiste sia che gli individui lo percepiscano o no, e non cessa di esistere quando non percepito.

17. Un oggetto conosciuto o sconosciuto a seconda che la mente della persona ne sia influenzata o meno.

Se le radiazioni emanate dagli oggetti non urtano la mente, gli oggetti non vengono percepiti. Nel cosmo vi sono forze sottili che
non sono rilevate dai sensi, e non sono percepite o conosciute dalla mente se non vengono usati degli strumenti speciali. Non si puconoscere cidi cui non si consapevoli.

18. Tutte le modificazioni mentali sono sempre conosciute dall'anima onnipresente, a causa delta sua natura immutabile.

Quando uno stabilito nella coscienza di Dio sa di essere immutabile, poichDio immutabile. Chi onnipresente conosce l'esistenza di tutte le modificazioni mentali presenti nell'universo. Essendo onnipresente, uno percepisce l'esistenza di tutte le cose, le correnti della forza cosmica, i movimenti del vento e delle onde, l'esistenza della pipiccola particella di luce.

19. Poichla mente un oggetto percepito (dall'anima), non puessere autoluminosa e autocosciente.

L'anima non la mente, ma osserva e usa la mente. Alla mente viene data soltanto luce e influenza grazie all'esistenza della coscienza. Le persone non illuminate presumono erroneamente di essere la mente, o suppongono falsamente che la mente abbia un proprio potere. L'anima non la mente, e la mente non ha un potere indipendente.

20. Non puesserci, nello stesso tempo, la piena identificazione con Dio e con la mente.

Fin quando vi qualche identificazione con la mente e le sue modificazioni, non possibile avere la piena consapevolezza del campo di Dio. Uno puessere cosciente di Dio ed essere consapevole delle modificazioni mentali, ma se ancora presente l'identificazione con la mente, vi saruna perdita di autosufficienza e obiettivit Nei pialti stati di samadhi uno trascende l'identificazione con le modificazioni mentali e con tutte le manifestazioni relative. Ritornando all'identificazione con la mente e il corpo, ci si rapporta di nuovo alle modificazioni mentali e alle attivitdel corpo.
Molti santi in meditazione realizzano la trascendenza, durante la quale fanno soltanto l'esperienza del Puro Essere. Ritornando alla coscienza del corpo e della mente, spesso appaiono molto comuni nel loro comportamento. Possono rapportarsi adeguatamente agli altri; possono svolgere i loro doveri sociali; possono anche venerare qualche forma o aspetto di Dio. Essi fanno queste cose con la consapevolezza interiore di non essere nmente ncorpo.

21. Se tutte le menti potessero percepire simultaneamente i contenuti di ogni altra mente, si avrebbe come conseguenza la confusione della memoria.

Fino a quando si usa il campo mentale, vi saruna certa misura del senso d'identitseparata. Si puriconoscere che tutte le menti sono parti dell'Unica Mente, tuttavia ogni mente condizionata in maniera unica per favorire l'espressione e l'esperienza dell'anima.

22. L'anima onnipresente, onnisciente, onnipotente e immutabile, ma a causa delle riflessioni delle modificazioni mentali in sstessa, essa s'identifica con il proprio organo di percezione materiale.

Quell'aspetto della mente conosciuto come l'organo dell'intelletto, che rende possibile il discernimento, il punto di collegamento tra la Pura Coscienza e le modificazioni mentali. Ritirando l'attenzione dalla mente, risalendo fino alla sorgente della vita dentro il corpo, il meditante s'eleva sopra le influenze degli avvenimenti dei mondi relativi e realizza la libert Gli yogi dicono di meditare nella "grotta della saggezza", l'occhio spirituale. Tutte le anime illuminate insegnano che la perfezione dentro. La scienza pisacra quella che ci fa ritornare alla sorgente dalla quale siamo venuti. Nel Nuovo Testamento (Apocalisse, 2: 5), leggiamo: "Ricorda dunque da dove sei caduto, e ravvediti". Ravvedersi significa voltarsi indietro, cambiare strada, rinunciare alle vie stolte e ritornare alle vie della giustizia.

23. La mente influenzata dalla Coscienza Suprema onnipresente.

L'Unica Mente gionnipresente, perchla mente di Dio. La mente individuale non consapevole dell'onnipresenza finchnon siano state rimosse o trascese tutte le limitazioni.

24. La mente, pur fornita di diverse e innumerevoli forze, esiste per amore dell'anima.

Il campo mentale, con tutte le sue tendenze e influenze acquisite, esiste per il godimento dell'anima. La Mente Cosmica esiste per il godimento di Dio, mentre la mente individualizzata esiste per il godimento di Dio come anima. Dio superiore alla Mente Cosmica, e l'anima superiore alla mente che usa. L'influsso divino pumodificare i disegni nel campo mentale.

25. Uno libero quando, attraverso la discriminazione, realizza la separazione completa dalla mente.

Durante il pialto samadhi uno trascende la mente e le sue modificazioni. Mentre opera attraverso il campo mentale, l'anima puesercitare i suoi poteri di discernimento per realizzare la differenza tra se stessa e la mente. Quando uno non piinfluenzato dai contenuti della mente, ottiene la liberazione da tutte le modificazioni e influenze mentali.

26. Dopo aver superato l'identificazione con il corpo, i sensi e la mente, l'anima diventa calma e serena, e l'attenzione scorre verso la libertassoluta.

Con la pratica del Kriya Yoga si puritirare l'attenzione e il sentimento dal corpo, dai sensi e dalle modificazioni mentali. Il risultato che uno ottiene serenit calma e una concentrazione imperturbata. Questo il modo di amare Dio con tutto il proprio cuore, con tutta la propria mente e con tutta la propria anima. Usando certe tecniche di meditazione del Kriya Yoga, le forze vitali sono spinte in direzione dell'occhio spirituale e la consapevolezza
scorre insieme alle forze vitali, dando il successo nella meditazione. Chiunque praticherle tecniche fedelmente e correttamente otterrsenza dubbio la realizzazione spirituale.

27. Anche quand'rivolta alla contemplazione della Realt vi sono intervalli in cui la mente ha un'invasione di pensieri a causa delle vecchie abitudini, tendenze e impressioni che mantengono una certa forza influente.

Anche durante la meditazione d'abbandono, quando la concentrazione ferma, potrebbero esserci delle occasioni in cui la concentrazione viene indebolita, perchil campo mentale disturbato dal risveglio di impulsi quasi addormentati. La chiave del successo sta nel continuare la meditazione, a suo tempo, le tendenze presenti nel campo mentale perderanno la loro forza. Si potrebbero perfino avere stati di samadhi e scoprire che la percezione interiore influenzata dai processi mentali; percivi saranno visioni e una percezione poco chiara. Il meditante saggio a fare tutto ciche puper neutralizzare l'inquietudine, abbandonandosi nel contempo ancora picompletamente a Dio. Alla fine l'attrazione magnetica della natura divina interiore attirertotalmente l'attenzione alla Sorgente, alla Coscienza di Dio.

28. Bisogna rinunciare a credenze, fantasie e menzogne, poichsono ostacoli all'esperienza della Realt

Vi sono molti meditanti avanzati che rimangono attaccati alle opinioni, a piacevoli fantasie private e a percezioni poco chiare. Essi hanno raggiunto un certo livello di realizzazione e sono arrivati alla conclusione che sono illuminati. Ramana Maharishi disse a un discepolo: "Qualunque cosa tu percepisca durante la meditazione, se soggetta al cambiamento non puessere la Realtfinale". Paramahansaji raccontava la storia di un uomo che era stato invitato a far visita a un re. Si recal palazzo un po' in anticipo e aspettfuori della porta centrale. Mentre aspettava, fu affascinato dalla bellezza di parchi e giardini; prima d'allora non aveva mai visto nulla del genere. Rimase cosincantato che si dimentic dell'appuntamento con il re. Il Maestro diceva: "Se fosse andato all'appuntamento con il re, e avesse fatto amicizia con lui, avrebbe potuto accedere ai giardini del palazzo ogni volta che voleva!". Vi era un'anziana discepola prossima al passaggio della morte, e il Maestro anda trovarla. Le chiese se avesse qualche desiderio inappagato. Ella accennche le sarebbe piaciuto sperimentare un certo tipo di coscienza cosmica, perchun fratello discepolo l'aveva provato spesso. Il Maestro le chiarla mente e ricompose la sua anima, dicendole dolcemente: "Perchvuoi passeggiare nei giardini, quando stai gidentro il palazzo?". Ella comprese cosa volesse dire e, poco dopo la partenza del Maestro, chiese che l'aiutassero a sedere nel suo seggio di meditazione ed entrin mahasamadhi.

29. Avendo rinunciato a ogni desiderio egoistico, anche quello per la liberazione della coscienza, si fa esperienza del completo risveglio e della vera libert

All'inizio il ricercatore che intraprende la via desidera conoscere ardentemente Dio e si sforza di essere costante sul sentiero spirituale. In seguito, quando il progresso diventa evidente, egli osserva le norme del giusto vivere e non medita per ottenere una qualche ricompensa, ma perchla maniera giusta di vivere la vita. Il desiderio egoistico quel tipo di desiderio che non puro; quel tipo di attitudine e sentimento che uno ha quando si aspetta un guadagno o un beneficio personale, solitamente alle proprie condizioni. Per questo il desiderio egoistico incompatibile con la purezza e non pucontribuire all'illuminazione.

30. Con il sorgere della vera conoscenza, scompaiono tutti gli ostacoli e gli influssi limitativi.

Grazie alla perfetta illuminazione si viene a conoscere la veritsulla Coscienza Suprema, Dio, l'anima e i mondi. Gradualmente tutte le impressioni karmiche si dissolvono e si rimane ancorati all'Autorealizzazione. Questo lo stato di salvezza mentre si ancora incarnati; allora si liberi mentre si vive. Potrebbe esserci del karma residuo da affrontare, potrebbero esservi ancora battaglie da fare,
ma l'anima autorealizzata libera dal dolore e dalla schiavit anche se nel frattempo continua a essere sottoposta alla pulizia interiore della mente e del corpo. Lasciando il corpo, quest'anima non dovrritornare contro la sua volont Se un'anima liberata ritorna, cidovuto alla volontdi Dio e per compiere una missione specifica.

31. Con il dissolversi di tutte le limitazioni mentali, la mente individuale viene trasformata nella Mente Cosmica.

Poichla causa dell'apparente individualizzazione della mente il suo offuscamento da parte delle modificazioni e delle impressioni, quando queste modificazioni e impressioni si dissolvono la mente riflette di nuovo la Coscienza Cosmica.

32. Quando, col sorgere della conoscenza, le forze cosmiche (guna) hanno adempiuto le loro funzioni, esse cessano di essere influenti.

Quando lo yogi pienamente liberato non solo dissolve il karma, ma s'innalza sopra le influenze delle forze della natura. Invece di essere controllato da tali forze uno pu se cosha deciso, controllarle. Un essere pienamente liberato vede l'intero processo cosmico come un gioco di luci e ombre, un miscuglio di particelle di luce, influssi magnetici, avvenimenti elettrici e proprietdegli elementi. Come nel corso di un sogno cosciente uno potrebbe influenzare il sogno con le sue intenzioni, cosun'anima pienamente liberata, se guidata in tal senso, potrebbe influenzare e cambiare il mondo materiale, che essa percepisce soltanto come un sogno.

33. Non pilimitata dal tempo, non percependo pii cambiamenti di momento in momento, l'anima realizza l'eternite la vera conoscenza che al di ldel tempo e del mutamento.

Questa l'esperienza della RealtTrascendentale Non-duale, che non puessere compresa dalla mente, npuessere spiegata veramente a chi non l'ha intravista; ma puessere soltanto sperimentata. Sri Ramakrishna disse ai suoi discepoli che il campo della RealtSuprema si potrebbe paragonare a un giardino paradisiaco che si trova dietro un alto muro che bisogna scavalcare. Alcuni salgono sul muro e, senza mai guardare indietro, saltano nel giardino e vi rimangono per sempre. Altri, i salvatori dell'umanit salgono sul muro e si godono un po' della bellezza del giardino, ma poi si volgono indietro e invitano gli altri a seguirli.

34. La libertassoluta (indipendenza) si ha quando le influenze dei guna si assopiscono oppure quando, grazie all'Autorealizzazione, sono trascese tutte le forze della natura.

Anche se le modificazioni mentali e le impressioni karmiche non influenzano pil'anima, se il gioco dei guna continua, potrebbero verificarsi cambiamenti inattesi nello stato d'animo; come pure momenti di luciditmentale, d'agitazione mentale e di pigrizia mentale. Quando gli stessi guna sono trascesi, si rimane per sempre luminosi, chiari e immutabili.

35. Questa la liberazione assoluta della coscienza.

Patanjali proclama lo scopo finale della pratica Yoga. Questo lo stato della realizzazione suprema. Qui stato estinto perfino il senso dell'esistenza individuale. Rimane soltanto il S
Quando un'anima mantiene una certa individualit pur realizzando la Perfetta Realt e torna nella sfera mentale, astrale o materiale per assisterla nell'evoluzione, viene considerata un avatar. L'avatar una piena manifestazione della luce e del potere del Divino.

36. La liberazione quell'esperienza in cui rimane soltanto la Pura Coscienza.

Oltre il campo di Dio, al di ldi tutte le dualite di tutte le forze della coscienza e della natura, vi il Campo del Non Manifesto.

37. Se uno liberato mentre ancora vive nel corpo, vede che l'universo esiste in Dio e vede Dio nel, e come, l'universo.

Quando uno liberato, e non pivincolato da tutte le influenze limitative e dalle opinioni erronee, vede senza alcun errore di percezione. Vede dunque che l'Unica Vita pervade tutte le forme, e che tutte le forme sono espressioni della Sostanza di base. L'universo esiste nella coscienza di Dio, e le forze che emanano dalla Divinitmanifestano l'universo.

38. L'Essere Assoluto la natura della RealtTrascendentale. Unendosi alle forze divine (guna), la Coscienza Suprema emana la natura.

Quando non si mescola con i guna, la Coscienza Suprema rimane pura e separata, come Essere. Quando la Sua luce riflessa si unisce alle forze presenti nella Divinit viene manifestata la natura. Grazie alla pratica fedele e corretta del Kriya Yoga e della meditazione, lo yogi realizza perfettamente questa verit



Kriya Yoga:
le tecniche e la pratica

UNO

Iniziazione alla Vita Superiore

L'iniziazione un nuovo inizio. Ogni volta che proviamo un risveglio di coscienza che produce una maggiore comprensione e un'accresciuta capacitdi agire, abbiamo fatto un'esperienza d'iniziazione. Nelle tradizioni illuminate l'iniziazione considerato il momento della rinascita. Nd Vangelo di San Giovanni (3: 3) leggiamo: "In veritti dico, se un uomo non rinasce dall'alto, non puvedere il regno di Dio". Con queste parole Gesproclamquanto siano necessari per l'uomo l'evoluzione e il risveglio spirituale.
Finchuno legato ai sensi non pucomprendere le essenze pisottili che si trovano in natura, e neppure la realtdel proprio essere. Con l'evoluzione interiore, con il risveglio delle energie assopite e dell'intuizione, si comincia a percepire chiaramente, senza errore, cos'la vita, cos'la veritassoluta sulla vita. Quando un'anima matura per l'esperienza, questo risveglio puavvenire naturalmente e spontaneamente. Puavvenire anche durante la cerimonia d'iniziazione, quando il guru imparte la sua shakti e la sua coscienza.
La vera iniziazione un battesimo spirituale. L'uomo, nato dagli elementi materiali, si evolve spiritualmente quando in lui dominano le forze divine. Il regno dei cieli, la realizzazione del S dentro ciascuno di noi, anche se non ce ne accorgiamo finchin qualche misura non sperimentiamo un risveglio spirituale. davvero un momento fortunato quando un devoto ricercatore spirituale entra a far parte come discepolo della tradizione illuminata a lui destinata.
allora che egli s'impegna totalmente a condurre una vita di disciplina volontaria, per realizzare la liberazione della coscienza.

Che Cosa Bisogna Fare
Per Essere Iniziati?

Chi cerca l'iniziazione deve avere la volontdi rinunciare per sempre a tutto ciche non conforme alla ricerca spirituale. Dev'essere disposto a rinunciare a pensieri, azioni, sentimenti e relazioni che hanno le loro radici nella natura condizionata, rafforzata dagli impulsi dell'ego. Deve ascoltare con riverenza le istruzioni del suo guru e seguire i suoi consigli. Chi legato ai sensi, chi agitato o egocentrico, non ancora pronto per l'istruzione spirituale. Questa persona ancora notevolmente identificata con i tre chakra inferiori. Quando il chakra del cuore dominante, si diventa devoti e costanti sul sentiero. A questo punto si pronti ad intraprendere il sentiero del discepolato.
Non dobbiamo essere frenetici nella nostra ricerca di un guru o dell'iniziazione. Con la grazia di Dio, quando saremo pronti a vivere la relazione guru-discepolo, questa sboccernaturalmente. Una volta un ricercatore anda trovare un santo e gli chiese: "Vi prego, guidatemi da un perfetto maestro". Il santo sorrise e rispose con dolcezza: "Sei tu un perfetto discepolo?". Quando saremo pronti a ricevere l'insegnamento interiore, Dio farin modo che le circostanze siano disposte in maniera tale da renderlo possibile.
Una volta che abbiamo stabilito il rapporto a noi destinato, sta a noi mostrarci degni della nostra alta vocazione. Non dobbiamo discutere con il guru, ncercare in alcun modo di ricevere istruzioni alle nostre condizioni. Sri Yukteswar commentuna volta: "Alcuni discepoli stanno cercando un guru fatto a loro immagine!". Nel Vangelo di San Marco (10: 17-22) descritto un incontro molto interessante tra Gese un giovane ricco, che era andato da lui per essere istruito. Il giovane chiese: "Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?". Gesricordal ricercatore i comandamenti da osservare, e questi rispose che li aveva giosservati
scrupolosamente. Il verso ventuno dice: "Allora Ges fissatolo, lo ame gli disse: "Una cosa sola ti manca; va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi")). Ci viene detto che il giovane "si rattristper quelle parole, e se ne andafflitto; poichaveva molti beni".
Il guru non ci chiede di diventare poveri o di esibire grandi prove di rinuncia, un vero guru persa come colpire direttamente al cuore delle necessitdi un discepolo e consigliarlo nella maniera piappropriata. La morale della storia che il ricercatore era piattaccato ai suoi possessi che all'ideale di conoscere Dio. Molte persone ricche hanno successo nel sentiero spirituale. Non sono le nostre relazioni o i nostri possessi che impediscono il dischiudersi dell'anima, ma sono i nostri attaccamenti alle relazioni e ai possessi. In questa linea di guru, tutti i maestri sono stati palesemente in grado di fare un uso responsabile delle cose materiali. Mahavatar Babaji pumaterializzare e smaterializzare le cose, e quindi chiaramente un maestro dell'universo materiale. Lahiri Mahasaya occupava un posto di responsabilite lavorava per mantenere la sua famiglia e fare azioni caritatevoli. Sri Yukteswar nacque in una famiglia abbastanza ricca e non fu costretto a lavorare sotto altri per guadagnare. Paramahansaji nacque in una famiglia veramente benestante, anche secondo i criteri moderni. Alcuni dei miei fratelli spirituali che hanno raggiunto i massimi livelli nella meditazione Kriya Yoga sono molto ricchi. Il segreto consiste nel riuscire ad assumere un'attitudine di saggia amministrazione delle cose e del denaro.
Quando Babaji autorizzLahiri Mahasaya a trasmettere gli insegnamenti sacri agli altri, gli disse: "Prima di iniziare un uomo, chiedigli di offrirti sua moglie". Quindi spiegche se un uomo offre al guru sua moglie, da quel momento in poi deve considerarla come sua compagna spirituale; e la trattercon il massimo rispetto in tutte le circostanze. Se un discepolo offre al guru i suoi possessi, essi non appartengono pia lui, ma a Dio. Il guru non ha bisogno dei beni del discepolo; egli desidera soltanto che questi cambi la sua attitudine verso i possessi; egli vuole che comprenda che la realizzazione di Dio la prima cosa in ordine di priorit
Nella tradizione Yoga, quando uno viene accettato per l'addestramento ed invitato a ricevere l'iniziazione, viene istruito in materia di filosofia, di comportamento e di metodi di meditazione. Il guru insegna il tipo di meditazione che ritiene piutile al nuovo discepolo. Potrebbe essere un semplice mantra, oppure un mantra picomplesso, o delle tecniche che possano aiutarlo nella concentrazione e nella contemplazione. Qualunque cosa sia data dal guru data con la sua benedizione. La shakti del guru viene trasmessa al discepolo nel momento in cui viene data l'iniziazione. Questo qualcosa che pochi capiscono; in effetti al momento dell'iniziazione il guru spartisce la sua vita con il discepolo. Se il discepolo pronto a ricevere, si sintonizza con la mente e la coscienza del guru e, tramite lui, con l'intera linea di guru e con Dio.
Durante la semplice cerimonia dell'iniziazione, consuetudine che il nuovo discepolo venga istruito a offrire e condividere degli oggetti rituali che hanno un significato simbolico. Nella cerimonia d'iniziazione al Kriya Yoga, si chiede di offrire un frutto sull'altare per simboleggiare l'offerta dei frutti delle proprie azioni a Dio. Si offre un fiore, per simboleggiare la propria devozione a Dio. Si offre del denaro per simboleggiare l'offerta della ricchezza materiale a Dio.
Pidi cento anni fa, quando Lahiri Mahasaya iniziava nuovi discepoli, chiedeva una piccola offerta in denaro. Queste offerte venivano poi mandate a Babaji - nell'Himalaya - che le usava per scopi caritatevoli e per provvedere al benessere dei ricercatori che avevano rinunciato a tutto.
Bisogna avvicinarsi al momento dell'iniziazione con la mente aperta e il cuore abbandonato. Non vi dev'essere inganno nella mente del ricercatore. Come potrebbe fluire la grazia di Dio se il ricercatore non fosse completamente abbandonato e totalmente rimesso a Lui? Quando Paramahansaji benediva un nuovo iniziato, diceva: "Io ti do tutto. Tu devi essere aperto e pronto a ricerverlo". Poneva le sue mani sulla testa dell'iniziato e divideva con lui la propria vitalite realt A volte chiedeva al discepolo di concentrarsi sull'occhio spirituale, e questi vedeva la luce interiore.
Dopo l'iniziazione, il discepolo deve prestare attenzione alle direttive e alle regole spiegate dal suo guru, le quali si possono trovare anche nelle sacre scritture. Non si pucontinuare a vivere
"la vecchia vita" e aspettarsi l'esperienza della trasformazione della coscienza. L'iniziato che ha veramente compreso e sperimentato il processo dell'iniziazione, continuera vivere nel mondo per adempiere i suoi doveri e il suo destino, ma non sarattaccato al mondo. L'iniziato ancorato in Dio e la sua coscienza si espande sempre pi fino a sperimentare la totalitdell'Essere.
La pratica regolare della meditazione, secondo le prescrizioni del proprio guru, porterall'esperienza cosciente del silenzio profondo dell'anima. A suo tempo, la consapevolezza del silenzio profondo si espanderper includere l'intero campo dell'Essere Silente, che l'immutabile realtinteriore della Coscienza. La via che conduce alla vita eterna aperta per il sincero iniziato pronto ad abbandonarsi completamente al processo di trasformazione.
Chi ha imparato a morire coscientemente all'esterno, non conoscermai la morte come quelli che sono prigionieri della coscienza condizionata. Il kriya yogi realizzato trascende tutte le dualite ottiene sicuramente la liberazione finale.



DUE

Tecniche e Metodi di Meditazione

Siccome nel Kriya Yoga vi sono diverse linee di guru, le tecniche e i metodi di meditazione vengono insegnati a seconda di come un guru li ha ricevuti dal proprio guru. Sono state fatte delle modifiche nelle procedure dell'iniziazione, ma le tecniche e i processi basilari sono sempre gli stessi.
Babaji ha molti discepoli, e tra questi molti guru che hanno a loro volta i propri discepoli. Lahiri Mahasaya ebbe molti discepoli che autorizza dare l'iniziazione. I discepoli di Si Yukteswar rappresentano un altro canale di trasmissione. La mia linea di guru risale a Babaji attraverso Paramahansa Yogananda.
Quando Paramahansaji mi inizi egli stabilche dapprima imparassi a meditare usando il mantra hong-sau. Poi mi fu insegnato a osservare la luce interiore nell'occhio spirituale e ad ascoltare il suono interiore. Dopo alcuni mesi il mio guru mi inizinella pratica del pranayama del Kriya Yoga. In quell'occasione mi fu insegnata una tecnica preliminare per il risveglio di kundalini, chiamata mahamudra; e anche una tecnica che egli chiamjyoti mudra, un esercizio che si pratica per vedere la luce interiore (jyoti). In seguito fui iniziato nella seconda fase, quella di ascendere attraverso i chakra. A tempo debito mi furono insegnati altri metodi piavanzati. Tutte queste tecniche si possono apprendere come si deve solo da un insegnante qualificato o, meglio ancora, dal proprio guru. Poich le tecniche del Kriya Yoga si trasmettono da guru a discepolo, non posso spiegarle completamente in questo testo. Se si mantiene la tradizione yogica dell'istruzione orale, piprobabile mantenere anche la purezza della trasmissione. Comunque, considerato che questo materiale sarusato da molti lettori che sono gistati iniziati, condividercon voi dei suggerimenti per trarre il massimo beneficio dall'uso delle tecniche.


La Meditazione sul Mantra

Usare il mantra che viene dato nel corso dell'iniziazione un potente metodo di meditazione. In effetti il mantra porta l'energia dell'iniziazione nei livelli piprofondi della mente del meditante. Molti hanno conseguito la piena realizzazione praticando soltanto la meditazione sul mantra. un errore pensare che l'immediato apprendimento di tecniche avanzate accelerergrandemente lo sviluppo. Le procedure avanzate sono soltanto per coloro che hanno preparato la mente e il sistema nervoso con la pratica devota delle tecniche preliminari.
Con un mantra di due sillabe, come l'hong-sau, uno medita rivolgendo l'attenzione nell'occhio spirituale, ascoltando il mantra nella mente, udendo la prima sillaba con l'inalazione naturale e la seconda sillaba con l'esalazione naturale. L'ascolto del mantra cattura l'attenzione, e cosla concentrazione diventa facile. Sedere per un certo periodo di tempo, ascoltando il mantra, permette al corpo di rilassarsi, al sistema nervoso di scaricarsi della tensione, e al campo mentale di diventare chiaro. Alla fine il mantra scompare e il meditante rimane nella consapevolezza chiara e limpida dell'essere senza pensiero. Oppure pudarsi che il mantra scompaia man mano che l'attenzione s'immerge piprofondamente nella contemplazione della luce e del suono interiore.

La Meditazione sulla Luce e il Suono Interiore

Con l'attenzione diretta sull'occhio spirituale, o sul chakra della testa, si rimane ad ascoltare dentro con un'attitudine di serena aspettativa. Infine si cominceranno a distinguere dei suoni sottili nella testa, nelle orecchie, o intorno alla testa. Le prime percezioni sonore potrebbero essere quelle delle forze nervose del corpo. In seguito il meditante potrebbe udire i suoni sottili che emanano dai chakra. Alla fine si sentiril suono dell'OM, che il suono puro della corrente dell'anima che scende attraverso il midollo allungato. Il meditante deve sapere che questo suono particolare di Om una manifestazione del suono proveniente dall'Oceano Cosmico di OM. Abbandonandosi a questo suono, fondendosi e dissolvendosi in esso, egli sperimenta l'unitcon l'immensitdell'Energia Cosmica. Ciproduce un certo tipo di coscienza cosmica. Oltre ancora vi il Campo Trascendentale. Dunque, se si vuole realizzare il puro samadhi, bisogna trascendere le luci che si percepiscono e i suoni che si ascoltano.
La percezione della luce interiore s'accompagna spesso alla percezione del suono interiore. Rimanendo concentrato nell'occhio spirituale, quando il respiro diventa calmo e i pensieri si placano, si cominciano a vedere delle manifestazioni di luce. Nei primi stadi si possono percepire luci tremolanti, manifestazioni nebulose, brillanti forme geometriche, o un'immensa distesa di luce blu. Man mano che l'attenzione rimane concentrata e la respirazione rallenta, uno vedrla luce dell'occhio spirituale. Si puvedere una sfera di luce blu, oppure una sfera dorata, con un centro blu e un bianco brillante in mezzo. L'oro la frequenza di OM; il blu la frequenza della Coscienza che comprende in sla manifestazione; il bianco la frequenza della Coscienza al di ldella manifestazione. La luce blu della Coscienza che comprende in sla manifestazione viene anche chiamata luce della Coscienza di Krishna, o luce della Coscienza Cristica.
Mediante la contemplazione del suono e della luce uno puritornare alla Sorgente di tutto ciche e realizzare la liberazione della coscienza. Il suono e la luce interiore verranno percepiti e contemplati anche dopo la pratica delle tecniche avanzate del Kriya Yoga. In alcune tradizioni d'illuminazione, la contemplazione del suono e della luce interiore il solo processo di meditazione che s'insegna nel corso dell'iniziazione.


Il Pranayama del Kriya Yoga
Tecnica e Pratica

Vi un'intima relazione tra il respiro, il movimento del prana e della forza nervosa, e l'attivitmentale. Per questo il pranayama del Kriya Yoga una tecnica molto utile ed efficace. La stessa tecnica nota anche col nome di kundalini pranayama e siddha pranayama.
Dopo essere stato istruito dal guru, il devoto impara a far circolare la forza nervosa attraverso il midollo spinale, partendo dall'estremitinferiore fino al cervello, e poi di nuovo indietro fino al chakra di base. Questo avviene mentre si pratica una certa tecnica di respirazione che permette di sentire un flusso di corrente che scorre inse poi ingiattraverso il canale centrale, all'interno del midollo spinale. La pratica corretta di questa tecnica fa si che il midollo spinale e il cervello si magnetizzino, il corpo si rilassi e le modificazioni mentali si assopiscano. Durante la pratica del kriya pranayama, quando il corpo rilassato, la forza vitale liberata dai muscoli e dagli organi interni scorre verso la spina dorsale e il cervello, producendo un maggiore accumulo di forza Tutto questo porta a un graduale raffinamento del sistema nervoso e del cervello.
Si dice che la pratica regolare di questa tecnica produrr a suo tempo, una completa trasformazione del corpo e della natura interiore dell'uomo. Mediante questo processo possibile aiutare le forze evolutive e creare pirapidamente un corpo glorificato attraverso il quale possa esprimersi pifacilmente la luce dell'anima.
L'iniziato principiante istruito a praticare quattordici kriya pranayama, due volte al giorno, durante le sedute programmate di meditazione. Questo per assicurare che vengano fatte almeno dodici rivoluzioni complete della corrente attraverso il midollo spinale e il cervello. La teoria che dodici di queste rivoluzioni della corrente equivalgano a dodici anni di cambiamento che si ottengono con le normali influenze della natura: l'aria fresca, la luce del sole e la naturale tendenza evolutiva alla trasformazione.
Secondo i maestri dello Yoga, l'uomo ha dei cambiamenti interiori man mano che avanza nel tempo, in cicli di dodici anni. Con la pratica regolare e corretta del kriya pranayama non solo uno
impara a sperimentare stati piprofondi di supercoscienza, ma aiuta la stessa natura a produrre i cambiamenti auspicati nel corpo. Gli yogi avanzati praticano il kriya pranayama parecchie centinaia di volte al giorno, allo scopo di accelerare i cambiamenti interni. Tuttavia quest'approccio intensivo non raccomandato alla persona comune, che ha un corpo e un sistema nervoso non ancora sufficientemente sintonizzato e raffinato per sopportare un maggior afflusso d'energia. Inoltre alcuni meditanti praticano la tecnica nel corso di tre o quattro sedute separate di meditazione nell'arco delle ventiquattr'ore. In tutti i casi, prima di prendere in considerazione un programma cosintenso, bisogna consultare il proprio guru.
Una volta che la shakti comincia a circolare, perchsi ha successo nella pratica, essa continuera circolare secondo le direttive dell'intelligenza interiore. Il risultato un grande senso di gioia, di tranquillite d'armonia con la vita. Anche una piccola pratica di questo pranayama produrrl'esperienza della calma e della serenit libera dal pensiero, che si deve provare durante la meditazione. E durante questo periodo di calma si hanno dei benefici cambiamenti interiori e si in grado di concentrarsi con maggiore efficacia.
Praticando questo pranayama, alcuni percepiranno un movimento dinamico nella spina dorsale e nel cervello, mentre altri difficilmente avvertiranno alcun movimento. Tuttavia se il processo praticato correttamente, i cambiamenti interiori avverranno ugualmente. Uno deve fare del proprio meglio, e quindi rinunciare ai frutti della meditazione. Non bisogna dare eccessiva importanza ai movimenti della shakti. meglio rimanere posati e calmi, e lasciare che le correnti si muovano nei canali piprofondi, piuttosto che farsi prendere dall'emotivite dal desiderio di dimostrazioni fisiche.
La circolazione interna delle correnti sottili nel midollo spinale viene chiamata "respirazione yogica"; questa aiuta a mantenere la calma interiore e il sentimento e l'attitudine di essere centrati. In questi momenti pifacile essere emotivamente stabili e riservati, perchle tendenze verso l'esterno sono pressochneutralizzate.
I metodi del Kriya Yoga sono scientifici, perchsono stati studiati approfonditamente per migliaia d'anni e i risultati sono stati accuratamente registrati. Se uno pratichersecondo le istruzioni, otterrsicuramente la realizzazione del suo destino spirituale. Se uno non
ottiene la liberazione nel corso della vita attuale, l'evoluzione spirituale continuernei reami sottili. Quando uno che pratica il Kriya Yoga rinasce in un nuovo corpo, sarportato da giovane a continuare le sue pratiche spirituali.


Tecniche e Metodi Supplementari del Kriya Yoga

Quando si iniziati nella pratica del kriya pranayama, si viene istruiti anche nella tecnica del mahamudra Si tratta di un processo particolare per mezzo del quale si possono risvegliare le forze addormentate nei chakra inferiori e far sche esse scorrano verso l'alto. Il processo include il ritiro della corrente nella spina dorsale, una certa contrazione all'insdello sfintere anale e dei muscoli addominali inferiori, e un piegamento e stiramento in avanti. La maggioranza di quelli che praticano le asana dell'Hatha Yoga hanno gifamiliaritcon questo mudra. Per loro basta solo aggiungere la tecnica del pranayama, per includerlo nella loro pratica del Kriya Yoga.
Per le persone che non possono compiere lo stiramento e il piegamento richiesto per il mahamudra, sufficiente sedere in una posizione di meditazione diritta, e fare il pranayama e la contrazione all'insdelle parti inferiori. Ripeto ancora una volta che queste tecniche bisogna impararle direttamente dal guru.
Nel corso dell'iniziazione al Kriya Yoga viene insegnata anche un'altra tecnica che aiuta a percepire la luce interiore. Paramahansaji si riferiva a questa tecnica chiamandola jyoti mudra; ma pifrequentemente essa viene chiamata yoni mudra Il modo in cui Paramahansaji insegnava questa tecnica consiste nel ritirare la corrente lungo il sentiero spinale, usando il pranayama, e quindi trattenere il respiro tenendo la corrente concentrata nell'occhio spirituale. Le mani vengono appoggiate sulla testa, cosche con le dita si possano chiudere le aperture delle orecchie e si possano tenere gli occhi fermi. Concentrandosi nell'occhio spirituale, e mantenendo il respiro immobile, uno impara a vedere l'occhio spirituale.

Ascendere il Sentiero dei Chakra

Una procedura di meditazione piavanzata quella che consiste nell'ascendere i chakra a uno a uno, dal chakra di base fino a quello sulla testa. A volte vengono dati certi mantra, che devono essere usati in ciascun chakra. Altre volte viene prescritto il mantra OM, e s'insegna al discepolo come localizzare il chakra e "bussarvi" dolcemente con il mantra e con sottili movimenti del corpo. Man mano che si ascende per i chakra, si possono distinguere suoni e luci che sono in relazione alla frequenza del prana in ciascun centro. Il meditante ritira l'attenzione e il sentimento dalle estremitinferiori, verso l'alto, finchnon fa l'esperienza della Pura Coscienza sulla sommitdella testa. Si tratta di una potente tecnica di meditazione. Inoltre la stessa tecnica che viene usata dagli yogi quando decidono di compiere l'uscita finale dal corpo.

Tecniche Kriya Superiori

Quando il discepolo sarpronto per delle pratiche piavanzate, il guru lo istruirin procedimenti mediante i quali il cervello verrmagnetizzato dal kriya pranayama, dall'uso di mantra, e da certi movimenti della testa. In tal modo la corrente costretta a ruotare intorno al chakra del cuore, al chakra della gola e all'occhio spirituale, prima d'essere attirata nel chakra della testa.
Vi sono altre tecniche kriya superiori che il guru potrinsegnare secondo il bisogno, e che potranno essere rivelate al meditante perfino internamente. Ad alcuni discepoli intimi Paramahansaji insegnla tecnica del khechari mudra, che consiste tra l'altro nel volgere la punta della lingua dietro il palato e tenerla all'interno della cavitnaso-faringea mentre si praticano le tecniche kriya. Si dice che questo processo sia utile per interiorizzare l'attenzione e per mantenere il prana nei centri del cervello durante gli stati profondi di supercoscienza.

Programma di Meditazione

Lo studente neofita viene incoraggiato a praticare per brevi periodi in maniera regolare, da quindici a venticinque minuti, due volte al giorno. Ciservira stabilire l'abitudine della meditazione e farin modo che il meditante sperimenti il rilassamento profondo e la calma interiore. In genere in questo stadio della pratica viene usato il mantra.
In seguito la pratica del mantra potressere seguita da un periodo di contemplazione della luce e del suono interiore. Queste due procedure da sole possono permettere al meditante di sperimentare stati profondi di supercoscienza.
Quando uno viene iniziato nel kriya pranayama, praticherquesta tecnica, come pure la contemplazione della luce e del suono interiore. Chi fa delle sedute di meditazione prolungate puusare anche il mantra per mantenere la concentrazione. Piin lnel corso della seduta, si puanche praticare la tecnica per ascendere i chakra. In ogni caso, saril guru a indicare qual la procedura che meglio si adatta al discepolo. Quando il discepolo sarpiavanzato, userle tecniche di meditazione secondo le direttive interiori e per venire incontro al bisogno del momento.
Ecco un'utile programma di meditazione: la mattina, dopo il bagno, fate alcuni esercizi leggeri o delle asana. Respirate profondamente alcune volte, per pulire i polmoni e ricaricare di ossigeno il sistema. Sedete in una posizione di meditazione rilassata e apritevi alla consapevolezza della presenza di Dio. Pregate riconoscenti i maestri e i guru della vostra tradizione. Cominciate a meditare, seguendo il programma che avete scelto. Dopo avere praticato tutte le tecniche, rimanete per un certo tempo nella calma del silenzio. Lahiri Mahasaya si riferiva a questo stadio chiamandolo la "tranquillitche viene dopo la pratica" del kriya. Lasciate che l'attenzione e il sentimento scendano nel corpo. Sentite che le forze supercoscienti stanno entrando nella mente, nel cervello, nel sistema nervoso e in tutto il corpo. Sentite che queste forze stanno pulendo e purificando sia il sistema fisico che quello sottile. Sentitevi rinnovato e pieno di vita. Pensate agli altri, e a tutta l'umanit e amate e benedite il mondo intero. Siate riconoscente, siate felice, gioite internamente della vostra buona sorte. Quindi alzatevi e andate a compiere i vostri doveri quotidiani, mantenendo la consapevolezza della presenza di Dio.




TRE

Indicazioni per gli Iniziati
al Kriya Yoga

Il sentiero del Kriya Yoga riservato a quei devoti totalmente dediti all'ideale dell'Autorealizzazione. Ed auspicabile che con la stessa dedizione uno debba seguire le istruzioni che possano aiutarlo a conseguire un rapido sviluppo e realizzare il proprio destino.
Poichl'iniziato uno che stato invitato a esplorare la natura interiore della vita, il discepolo deve capire chiaramente la necessitdi una certa segretezza riguardo le sue pratiche personali. Nessuno puintraprendere gli studi esoterici finchnon pronto, fin quando non si preparato. Chi ha un'attitudine superficiale o chi prende le sue responsabilitcon leggerezza non avrsuccesso sul sentiero spirituale. Ciche viene condiviso pubblicamente dal guru pu naturalmente, essere condiviso con gli altri, se questi sono aperti all'insegnamento. Ciche il guru ha dato in privato, deve rimanere una cosa privata, perchle istruzioni che il guru dal discepolo sono soltanto per il suo uso personale. Discutere di argomenti personali, soprattutto di natura spirituale, con quelli che non possono comprenderli vuol dire incoraggiare una conversazione inutile; che tra l'altro indebolisce la propria determinazione, perchl'energia viene fatta defluire dal sistema.
Un discepolo non puinsegnare ad altri con successo finchlui stesso non si sia stabilito sufficientemente nella realizzazione interiore. Nella tradizione Yoga molto importante che gli insegnamenti siano trasmessi nella loro purezza, e con il potere che proviene da Dio attraverso la linea di guru. Altrimenti ciche uno insegna sarprivo di significato, e non servircome dovrebbe lo studente che riceve l'insegnamento.

La Devozione a Dio e ai Guru Essenziale

L'amore per Dio e la linea di guru apre la coscienza del discepolo all'afflusso della grazia. Quando vi amore e devozione, vi sardedizione e sincera partecipazione nelle procedure del Kriya Yoga. Quando siamo devoti a Dio e ai guru, diventiamo picoscienti di Lui. Noi diventiamo sempre ciche contempliamo; perciquando pensiamo a Dio e amiamo Lui e i Suoi rappresentanti, proviamo un risveglio dell'anima, e tutte le virtsbocciano e si manifestano in noi. Dove vi amore e devozione, vi rispetto. Dove vi rispetto, vi sarubbidienza. Gesdisse (Giovanni 8: 31): "Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli". Questa la chiave che apre al discepolo la porta del successo.
Una volta Paramahansaji mi disse: "Quando sei inquieto e non sei in sintonia con me, nella tua radio mentale si creano dei disturbi elettrostatici che interferiscono con i miei sforzi di aiutarti" Con queste parole egli stava spiegando un punto che poco compreso dati ricercatori sul sentiero. Alcune persone non comprendono l'utilitdi un'intima relazione amorevole tra guru e discepolo. Esse potrebbero pensare che un discepolo pieno di devozione dipende troppo dal guru, oppure permette che il guru si frapponga tra lui e Dio. Nella vera relazione guru-discepolo, il guru accetterl'amore e la devozione del discepolo per poi rivolgerli a Dio. Inoltre egli destere istruirgradualmente il discepolo affinchquesti non sia pidipendente dalla forma fisica del guru.
Dio puessere adorato in qualsiasi forma, come pure nel Suo aspetto senza forma. Quando non si in grado di comprendere chiaramente l'aspetto senza forma della Coscienza, si puusare qualsiasi forma come punto di contatto, come centro e oggetto di devozione. Dio la sola Realt le stesse forme di Dio che gli uomini adorano sono espressioni di Dio. A tempo debito, uno
trascenderla forma che adora e realizzerla Pura Coscienza. Un santo spieg "Quando trascendo la mente realizzo l'Assoluto; quando torno a identificarmi con la mente e i sensi, adoro Dio nella forma. Io non vedo contraddizione in questo".
Non bisognerebbe mostrare pubblicamente la propria devozione a Dio. Sarebbe meglio che la devozione rimanesse un processo interiore. Molti pensano che sia utile avere in casa, o dovunque sia conveniente, un luogo appartato dove sedere per lo studio sacro e la meditazione. Vi si possono tenere le foto dei guru e dei santi; e anche gli oggetti per il proprio rituale personale, come candele, fiori, incenso, rosari per la preghiera, e la coperta sulla quale meditare. Sarun luogo speciale in cui ritirarsi per comunicare con Dio. Le memorie delle realizzazioni avute in precedenza in quel posto rafforzeranno la determinazione del meditante d'immergersi ancora piprofondamente nell'oceano della supercoscienza.
La cosa importante praticare la presenza di Dio, sempre, e rimanere in sintonia con la linea dei guru. Gradualmente l'ego verrdissolto e si avranno spontaneamente delle realizzazioni superiori. Imparate a vedere Dio che si manifesta in ogni parte della natura e in ogni attivite relazione. Ricordate che le cose che si percepiscono con i sensi sono soltanto coscienza limitata in una forma.

Guardate il Mondo come un Gioco della Coscienza

Il mondo solo Coscienza che ci appare come tale. Quando in virtdella pratica regolare della meditazione si risveglia l'intuizione, uno puandare in giro per il mondo e guardare senza commettere errori di percezione. Quando meditiamo ritiriamo l'attenzione dal regno esterno, per fare l'esperienza della Pura Coscienza. Dopo la meditazione possiamo esercitarci a vedere il mondo come coscienza, modificata dai guna. In questo modo possiamo vincere il mondo. In questo modo possibile essere liberi mentre si ancora incarnati, proprio come lo sono i maestri di Yoga. Imparate a vedere il bene che vi sta davanti.
Nella Lettera di San Paolo ai Filippesi (4: 8) leggiamo: "In conclusione, fratelli, tutto quello che vero, nobile, giusto, puro,
amabile, onorato, quello che virte merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri
Inoltre sarutile che il ricercatore legga i testi sacri e abbia una certa conoscenza basilare di fisica e altre scienze. In tal modo sarbene informato sulle operazioni e le leggi della natura. Non bisogna aspettarsi che tutto ci sia rivelato da dentro; saggi, scienziati e ricercatori di tanti tipi hanno gifatto importanti scoperte che l'aspirante spirituale puutilizzare a proprio vantaggio. Usate le intuizioni e le scoperte degli altri perchvi aiutino a svegliarvi e farvi mettere all'opera pirapidamente.
L'iniziato dev'essere responsabile della sua attitudine mentale, dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti e del suo comportamento. Egli deve avere la volontdi crescere e maturare, se desidera prendere il posto che gli spetta nel piano di Dio.
Non vi puessere un programma di disciplina piimportante che studiare e mettere in pratica i principi esposti negli Yoga Sutra di Patanjali. Bisogna prestare una speciale attenzione alle proibizioni e alle osservanze (yama e niyama) sottolineate nella seconda parte di quest'opera (kriya Yoga, Via di Disciplina e Purificazione). Una volta che uno ha messo in pratica queste istruzioni, la purezza interiore e la salute mentale sono assicurate. Ricordate che l'attenzione rivolta alle discipline esterne non puportare all'illuminazione tuttavia quest'attenzione puspianare la strada all'esperienza dell'illuminazione. Quando uno pienamente illuminato, il suo comportamento diventa naturale e spontaneo.

Fare il proprio Dovere ed Essere Responsabile

Una cosa essenziale che il discepolo stabilisca delle priorit affinchpossa regolare la sua vita e fare saggio uso delle sue forze e capacit Quanto tempo ed energia dobbiamo dedicare al mantenimento del corpo e del nostro ambiente personale? Quanto tempo ed energia dobbiamo dedicare alle relazioni familiari e agli impegni sociali? Quanto tempo ed energia dobbiamo dedicare ad aiutare gli altri? Quanto tempo ed energia dobbiamo dedicare ai nostri studi e alle nostre pratiche spirituali? Analizzando attentamente
tutte queste cose uno sarpicapace di fare ordine nella propria vita ed essere pienamente responsabile, mentre progredisce con costanza sul sentiero spirituale.
Per molti ricercatori, le relazioni familiari e i doveri sociali costituiscono una parte necessaria del processo globale della vita. Se si comprendono chiaramente, queste relazioni e questi doveri non sono un ostacolo alla pratica del Kriya Yoga e all'Autorealizzazione. naturale che uomini e donne interagiscano; naturale sposarsi; naturale avere bambini; naturale lavorare per provvedere ai propri bisogni e al proprio benessere, ed naturale partecipare al miglioramento della vita sociale. Solamente conducendo una vita naturale, una vita responsabile, possibile trovare le soluzioni ai problemi personali, esaurire il karma e mettere in pratica le nostre capacitspirituali.
L'ideale, in ogni relazione, vedere la natura divina che la realtinteriore di ogni persona. Quando serviamo la realtinteriore degli altri, quando ci rapportiamo ad essa, siamo certi di stare facendo sempre la cosa giusta e appropriata. Mogli e mariti si devono amare e servire reciprocamente. I bambini devono essere educati affinchprendano il loro posto nel mondo e adempiano correttamente le loro responsabilit L'educazione dei bambini dovrebbe comprendere lo studio delle sacre scritture e la meditazione, e porre enfasi sul servizio agli altri e al mondo.
Chi si dedicato al sentiero spirituale s'accorge sempre piche la sua una vita di servizio. Consapevole della sua unione con Dio, sapendo che Dio la sola realt sapendo che non ha bisogno di nulla per se stesso (perchgipossiede tutto), un devoto abbandonato a Dio un canale aperto attraverso cui la grazia fluisce nella coscienza del pianeta.
Un consiglio generale per vivere bene quello di condurre un'esistenza elevata, un'esistenza samica. Questo significa che uno deve coltivare coscientemente pensieri e sentimenti armoniosi e costruttivi; che deve coltivare l'amicizia e la compagnia di persone spiritualmente sveglie e positive. Significa che il proprio ambiente circostante deve riflettere ordine, armonia e pulizia; che bisogna parlare con gentilezza agli altri e degli altri, ed evitare le critiche. Significa che il cibo dev'essere scelto per la sua purezza e il suo valore nutritivo. Significa che la propria vocazione dev'essere degna
di se che il lavoro dev'essere costruttivo. L'ideale pensare in termini di soddisfare i bisogni reali allo scopo di aiutare il processo evolutivo. L'evoluzione spinge il mondo in direzione del risveglio, della crescita e della maturit Dunque, tutto ciche fa chi cammina sul sentiero spirituale deve tendere verso quella direzione. In tal modo egli puesser certo di stare facendo la volontdi Dio.
Ogni persona nata nel mondo ha certi doveri che non possono essere trascurati. Abbiamo il dovere di mantenere il corpo e l'ambiente. Abbiamo il dovere di assistere quelli che ci sono stati affidati, per i quali siamo responsabili. Abbiamo il dovere di aiutare tutta l'umanite il pianeta stesso. Abbiamo dei doveri verso i genitori, gli insegnanti e tutti coloro che hanno reso possibile la nostra attuale conoscenza e le nostre attuali opportunit Abbiamo il dovere di ricavare il massimo dal momento presente, e seguire i principi etici e morali. Abbiamo il dovere di diventare autorealizzati. Nessuna persona che ha a che fare con i reami materiali (tutti i reami da questa parte del Campo Trascendentale) puevitare i propri doveri. Quando Ci occupiamo dei nostri doveri con la giusta attitudine, il nostro coinvolgimento diventa pratica spirituale.
Ogni giorno noi dobbiamo meditare e vivere nella supercoscienza. Ogni giorno dobbiamo stare attenti a tutto ciche ci aiutera vivere in armonia con la corrente evolutiva, la via della giustizia. Dobbiamo rimanere sempre in sintonia con Dio, i guru e i santi; e dopo aver fatto tutto, dobbiamo abbandonarci completamente alla grazia di Dio. La stessa liberazione finale della coscienza non dovuta allo sforzo personale: la grazia che spazza via le ombre dalla mente e concede la libert
Possano la Grazia di Dio e le Benedizioni dei Santi
continuare a svegliarci, sostenerci, guidarci e nutrirci
mentre percorriamo risoluti il Sentiero della Luce.
Possiamo rimanere Fedeli e Devoti alla Verit mentre ci adoperiamo per la nostra
Salvezza Personale e condividiamo
l'Amore di Dio con l'Umanit e il nostro mondo che
si sta risvegliando.


OM PACE AMEN



Glossario

I termini e le parole sanscrite che seguono sono comunemente usati nei testi yogici e filosofici indiani. Una migliore comprensione del loro significato ci aiutera trarre maggiore ispirazione dalle sacre scritture dell'India. Altri nomi e termini sanscriti non compresi in questo glossario si trovano gispiegati, ove ricorrono, nel libro.






advaita - Non-dualit l'insegnamento che tutto una manifestazione della Coscienza.

Ahamkara - L'ego, o il senso di essere una personalitseparata da Dio.

ajna - Il centro dell'occhio spirituale, situato nello spazio tra le sopracciglia. conosciuto come il centro della volonte del comando ed intimamente collegato al midollo allungato.
akasa - Spesso pronunciato 'akasha'. Il primo dei cinque elementi materiali, che costituiscono il centro della nature manifestata. Viene tradotto come 'etere' o sostanza sottile.
Gli altri quattro elementi che costituiscono il regno materiale sono aria, fuco, acqua e terra (solidi).

ananda - Beatitudine. Questo termine viene spesso usato per comporre nomi monastici. Per esempio, Yogananda: "beatitudine attraverso lo yoga o l'unione divina".

asana - Posizione. Le yogasana sono le varie posizioni praticate nel sistema dell'Hata Yoga. Le posizioni a sedere si usano per la meditazione.

ashram - Un eremitaggio isolato adatto alla pratica delle discipline yogiche e all'addestramento spirituale.

Atman - Una particella individualizzata della Coscienza Suprema; l'anima.

Avadhuta - Persona completamente autorealizzata che agisce attraverso la mente e il corpo, ma la cui coscienza si estende ad abbracciare l'infinito.

avatar - La discesa della divinitnella forma umana; un'incarnazione di Dio; un salvatore o redentore del mondo.

avidya - Significa "non conoscenza". Mancanza di comprensione della natura della Coscienza e delle sue manifestazioni.

ayurveda - Scienza della vita; l'antica scienza vedica della medicina e dei metodi di guarigione.

bhagavan - Signore; letteralmente, chi dotato dei sei attributi: infinito potere spirituale, giustizia, gloria, splendore, conoscenza e rinuncia.

Bhagavad Gita - "Il glorioso canto celeste del Signore". Un testo sacro fondamentale che descrive l'insegnamento di Sri Krishna al suo discepolo Arjuna. Sri Krishna rappresenta la Coscienza Suprema e Arjuna rappresenta l'anima che cerca.
bhakti - Intenso amore devozionale per Dio.

Brahma - L'aspetto primevo di Dio che si espande e si proietta all'esterno nella manifestazione del mondo.

brahmachari - Persona autodisciplinata che si dedica alle pratiche spirituali sotto la guida di un guru.

brahmacharya - La disciplina spirituale che permette di controllare e regolare le energie e le forze vitali.

Brahmaloka - La dimora di Dio, che corrisponde al piano o reame supremo che sta da questa parte del Campo Trascendentale.

Brahman - La RealtSuprema; l'Assoluto, senza attributi o caratteristiche.

Brahma Sutra - Noto anche come vedanta sutra. Un trattato di filosofia attribuito a Shankara; un testo sacro importante per chi segue il sentiero della conoscenza.

Brahmavidya - La conoscenza della Coscienza Suprema.

buddhi - La facoltdella discriminazione, del discernimento e della determinazione; l'intelletto.

cakra - Un centro di smistamento d'energia attraverso cui passa il prana. I sette chakra principali sono localizzati nel cervello e nella spina dorsale. La parola significa "ruota".

Chit - La Coscienza Suprema nel Suo aspetto di potere dinamico creativo.

chitta - Quell'aspetto della sostanza mentale che comprende pure la memoria e il sentimento; nell'essere umano esiste insieme al principio pensante, all'intelletto e al senso dell'ego.

Deva - Un "essere luminoso" o dio. D奿 e dee (devi) dimorano nei regni celesti sottili.

dharma - La forza della natura che sostiene e mantiene il processo evolutivo. Il termine si riferisce anche all'ordine evolutivo, ovvero alla via della giustizia.

dharana - Il sesto stadio dello Yoga, ovvero la perfetta concentrazione sull'ideale della meditazione. dhyana - La vera meditazione, che deriva dalla ferma concentrazione.

diksha - Iniziazione yogica, durante la quale si viene istruiti sulle procedure di meditazione, e il guru trasmette la sua energia spirituale al discepolo.

guna - Una delle tre forze o attributi elettrici della natura. I guna sono presenti nel campo di Dio e in tutto l'universo.

guru - La luce che disperde le tenebre. Il guru considerato una manifestazione di Dio in forma umana, per guidare il discepolo sul sentiero della liberazione spirituale.

gurukripa - La grazia di Dio che passando attraverso il guru arriva al discepolo.

guruseva - Il servizio al guru considerato servizio a Dio. Sintonizzandosi con la mente e la coscienza del guru, il discepolo si pone in sintonia con la coscienza di Dio.

ida - Canale (nadi) sinistro attraverso il quale il prana sottile scorre nel corpo; rappresenta la corrente lunare o la polaritnegativa Il canale destro chiamato pingala e trasporta la corrente positiva Quando queste due correnti si fondono nell'occhio spirituale, durante la meditazione, si percepisce la luce interiore e si ode la vibrazione Om.

Ishwara - L'aspetto personale di Dio che governa e regola l'universo. l'aspetto della Coscienza Suprema che il Signore o Sovrano dell'universo.

japa - Ripetizione di uno qualsiasi dei nomi di Dio, ai fini della concentrazione e della meditazione.

jivanmukta - Un'anima libera; chi liberato mentre ancora brucia del karma residuo attraverso il corpo.

jnana - Conoscenza; jnana Yoga, per esempio, la via del discernimento che porta alla conoscenza di Dio.

kaya-kalpa - Kaya si riferisce al corpo fisico e kalpa significa "periodo o ciclo di tempo". Il kaya-kalpa un sistema ayurvedico che mediante la purificazione del corpo, una dieta appropriata, il completo riposo e la meditazione profonda produce il ringiovanimento e la longevit

Karma - La legge di causa ed effetto; ogni azione produce una reazione. A volte il termine usato nel senso di "dovere", come quando si dice "il mio karma fare questo lavoro".

khechari mudra - Lo stato in cui uno libero di muoversi negli spazi della coscienza. anche un atto fisico nel quale la lingua viene rivoltata all'insnella cavitnaso-faringea, stimolando un'emissione di fluidi dalla testa. Viene praticato dai kriya yogi avanzati perchaiuta a mantenere le forze vitali nei centri cerebrali e acquisire una concentrazione perfetta.

kriya - I kriya yogici sono atti di purificazione spontanea a livello sottile, che avvengono quando si desta kundalini. Il termine si usa anche per indicare speciali pratiche e tecniche.

kundalini - Forza vitale statica, dormiente, che si trova nella natura e nel corpo dell'uomo. Quando si desta nella natura, sul pianeta si manifestano le forme di vita. Quando si sveglia nell'uomo, l'anima comincia il suo viaggio attraverso gli spazi interiori verso l'Autorealizzazione.

Maha - Grande; come in mahatma, o "grande anima".

Mahadeva - "Grande dio", titolo usato spesso per indicare il dio Shiva.

Mahasamadhi - La cosciente uscita finale dal corpo di uno yogi. Il termine si usa anche per indicare la tomba che si erige sopra il corpo di un santo.

manas - L'aspetto della mente che la sede o il luogo d'origine dei cinque sensi. Quando un'anima s'identifica col manas viene considerata un essere umano.

mantra - Suono usato per l'influenza specifica che ha sul suo ambiente: fisico, mentale o sottile. Puessere intonato in maniera udibile, recitato mentalmente, o ascoltato durante la meditazione.

maya - Il tessuto o la "stoffa" di cui sono formati i mondi. I componenti di maya sono le particelle di luce, lo spazio, il tempo e l'energia creativa. Maya possiede due caratteristiche: forma la materia, e nasconde la veritall'anima quando questa s'identifica troppo con la creazione esterna.

Moksha - Liberazione, o libertdal coinvolgimento con maya.

mudra - Posizione o gesto simbolico. Sono anche delle tecniche yogiche usate per destare kundalini e acquisire il controllo dei processi vitali.

Nada - Diversi suoni interiori che si odono in meditazione. Sono variazioni del suono primevo OM. Il Nadayoga la scienza del suono.

nadi - Canale attraverso il quale scorre il prana nel corpo sottile.

nadi-shuddhi - Purificazione dei nervi e dei canali sottili dovuta all'attivo fluire della shakti dopo il risveglio di kundalini.

Nirguna Brahman - La Coscienza Suprema senza attributi o qualit Il Saguna Brahman indica la Coscienza con attributi e qualit

nirvikalpa samadhi - L'esperienza della Pura Coscienza senza sostegno mentale o concettuale. Questo stato di samadhi non permanente finchtutte le impressioni mentali sottili non siano state dissolte. Il savikalpa samadhi quello che deriva dall'identificazione con la luce o il suono interiore, o con altri aspetti della coscienza.

OM - Il suono primevo dal quale emanano tutte le manifestazioni esterne. OM sinonimo di Aum, Amen e Pranava.

Paramahansa - Il pialto titolo che si pudare a uno yogi autorealizzato. Il Paramahansa colui che vive nel mondo senza rimanerne coinvolto.

paramukta - Lo stato d'illuminazione oltre il jivanmukta. Un paramukta supremamente libero e non ha legami o coinvolgimenti karmici con maya.

prakriti - I regni materiali (natura) costituiti dagli elementi e dagli attributi elettrici (guna). Il purusa la forza divina che dvita a prakriti.

prana - Le forze vitali che danno vita all'universo e a tutti gli organismi viventi. Tutti i prana sono divisioni della corrente del suono OM.

Pranayama - Regolazione delle forze vitali, di solito attraverso la regolazione volontaria del respiro, e la pratica di certi mudra particolari.

prarabdha karma - Impressioni subcoscienti che cominciano a manifestarsi o che devono essere esaurite nell'attuale incarnazione.

Pratyahara - Il quinto stadio dello Yoga, che si realizza quando l'attenzione e i sensi sono rivolti dentro e interiorizzati.

rasa-lila - La "danza" eterna che ha luogo tra il Signore dell'universo e le anime incarnate. rishi - Un veggente; chi rivela la saggezza.

Sadhana - L'impegno, le discipline e le pratiche spirituali che si fanno per arrivare all'esperienza dell'Autorealizzazione.

sahasrara - Il piimportante dei sette chakra, localizzato nella parte superiore del cervello.

samadhi - L'unitche si realizza quando le modificazioni mentali cessano d'essere influenti.
samsara - L'eterno divenire del mondo.

samskara - L'impressione lasciata nella mente da un pensiero, sentimento, desiderio o esperienza. I samskara ci influenzano finchnon vengono bruciati o dissolti.

samyama - La perfetta contemplazione insegnata nel terzo capitolo degli Yoga Sutra. Concentrazione, meditazione e samadhi costituiscono il processo del samyama.

sanatana dharma - L'eterna religione, o l'eterna via di giustizia. Si fa risalire ai tempi pre-vedici e si dice che non abbia origine, poichle sue radici sono nel campo della Pura Coscienza.

sannyasin - Un rinunciante che ha preso i sacri voti per dedicare tutte le sue energie all'Autorealizzazione e, a volte, al servizio del mondo.

shakti - L'energia cosmica che crea e sostiene i mondi. La shakti si sveglia nell'uomo quando viene stimolata kundalini.

shaktipat - La trasmissione della shakti dal guru al discepolo, che puavvenire durante l'iniziazione oppure spontaneamente ogni volta che il discepolo ricettivo all'esperienza.

shambavi mudra - Si ha quando la propria attenzione viene focalizzata spontaneamente e fluisce verso la natura divina, sia che gli occhi siano aperti o chiusi. Quando l'attenzione ferma e non oscilla, si realizza shambavi mudra.

Shiva - L'aspetto della Divinitche emana l'energia creativa per formare i mondi e che in seguito ritira l'energia per dissolverli. Shiva il patrono degli yogi.

siddha - Un essere perfetto, realizzato nello Yoga. Un vero maestro di Yoga la cui grazia pudestare i discepoli e aiutarli a ottenere la liberazione della coscienza.

siddhi - I poteri della perfezione che derivano dal risveglio dell'anima.

sushumna nadi - Il canale centrale attraverso il quale kundalini ascende fino al chakra della testa, causando una trasformazione evolutiva del corpo e la pialta esperienza di samadhi.

swami - Persona appartenente all'antico ordine monastico riorganizzato da Swami Shankara nell'ottavo secolo dopo Cristo. Si suppone che dopo l'iniziazione nell'Ordine degli Swami uno viva nella consapevolezza di Dio.

tattva - L'essenza vera o interiore di una cosa. L'essenza dei sensi la radice dei sensi nella mente. L'essenza dei mondi Dio. L'essenza di qualsiasi cosa si puconoscere attraverso il samyama, o la perfetta contemplazione.

Turiya - Il "quarto" stato di coscienza, che trascende i tre stati comuni di veglia, sogno e sonno profondo.

Upanishad - Una raccolta di testi sacri che vedono la loro origine nella tradizione dell'insegnamento orale. Nei tempi antichi il ricercatore andava a vivere con il guru in un eremitaggio e "sedeva vicino" a lui per imparare; da qui il termine Upanishad (upa = vicino; ni = gi sat = sedere). Vi sono molte upanishad, e Swami Shankara scrisse dei commentari su parecchie di esse. Le upanishad che si occupano di argomenti esoterici formano una raccolta particolare riservata ai ricercatori piavanzati. Tra queste ultime vi la Shandilya Upanishad, che fu scritta da un antenato di Lahiri Mahasaya. In essa sono spiegate le procedure del Kriya Yoga.

veda - I Veda si riferiscono alla veritrivelata. L'origine dei Veda la Pura Coscienza. Gli insegnamenti dei Veda formano la base filosofica sulla quale poggia la pratica dello Yoga.

Vedanta - Il condensato della saggezza della tradizione vedica. Vedanta significa "la fine o l'essenza dei Veda". La realizzazione finale "La Coscienza Suprema la causa e il supporto di tutto ciche appare".

Vishnu - L'aspetto personale di Dio che mantiene e preserva l'universo. Brahma espande ed emana. Vishnu mantiene e preserva. Shiva crea i mondi e quindi li dissolve. Questi nomi indicano semplicemente i diversi aspetti di Dio coinvolti nel processo del mondo.

Viveka - Discriminazione tra l'eterno e il transitorio.

Vyasa - Un saggio che si ritiene abbia disposto le scritture vediche nella loro forma attuale. Probabilmente Vyasa il nome usato da molti saggi che hanno lavorato allo stesso progetto nel corso degli anni.

yama - Le proibizioni raccomandate a chi cammina sul sentiero spirituale. Niyama sono le osservanze ingiunte a chi pratica sinceramente lo Yoga. Le regole di yama e niyama sono le basi fondamentali per le pratiche yogiche e per raggiungere la maturitemotiva e i pialti stati di samadhi.

yoga - "Unire insieme". Un sistema di diverse discipline compatibili che permette di armonizzare le diverse correnti attive e conflittuali nell'essere umano, per poter realizzare direttamente la luce dell'anima.






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