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GLOBALIZZAZIONE, ESCLUSIONE E DEMOCRAZIA IN AMERICA LATINA



La Piccola Editrice

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LA SOCIET GLOBALE
Noam Chomsky

Il concetto di societ globale

Cosa pensi del concetto di societ globale?

Fondamentalmente 癡 un termine senza molto senso. Se analizziamo fenomeni come il flusso di capitali dnvestimento attraverso le frontiere e secondo la capacit delle economie, la societ globale non 癡 molto diversa da quel che esisteva allnizio del secolo. Peraltro ci sono grandi cambiamenti di ordine sociale e, in questo senso, il termine non 癡 poi cos穫 inadeguato. Tuttavia dobbiamo utilizzarlo con attenzione.
Le grandi transnazionali, sebbene ora dominino una parte straordinaria dellconomia globale, sono molto dipendenti dai loro Stati. Uno dei migliori studi recenti sulle cento transnazionali pi羅 importanti della lista di Fortune, rilev簷 che tutte avevano beneficiato di interventi specifici degli Stati nazionali dove hanno la sede.
Delle cento, venti erano state salvate dal collasso totale con lntervento pubblico, il che significa che sono state dipendenti dal potere e dai sussidi che hanno ricevuto e ricevono con i finanziamenti statali, a loro volta derivanti dal prelievo fiscale generale. Si prenda lsempio degli Stati Uniti, il paese in cui si trovano pi羅 multinazionali. Tutte dipendono dai sussidi pubblici che ricevono attraverso il Pentagono e da altre fonti. Non avremmo molte grandi corporations senza tale finanziamento; ed il finanziamento pubblico viene dal contribuente. Se le imprese hanno problemi, i loro problemi vengono caricati sul conto dei contribuenti americani. Lo stesso vale per le transnazionali inglesi e giapponesi.
Le grandi imprese si impossessano sempre pi羅 di nuovi settori dellconomia, come accadde nei primi tempi dellndustrializzazione moderna, nellnghilterra del secolo XVIII. Cun mercato, ma 癡 un mercato guidato dallo Stato, e lo Stato-balia 癡 un fattore cruciale, su cui tutte le grandi imprese sanno di poter contare.
Ovviamente, esistono anche delle differenze. C per esempio, una grande espansione del capitale finanziario, e la parte della torta di cui si appropria 癡 infinitamente pi羅 grande di prima. divenuto dominante rispetto al capitale industriale con i conseguenti effetti significativi.
Si analizzino, ad esempio, gli investimenti stranieri diretti in America Latina. Lmerica Latina 癡 ritenuto da tutti uno dei grandi mercati emergenti. Ma i dati disponibili sugli investimenti esteri diretti degli Stati Uniti in America Latina nel 1994 rivelano che la maggior parte - qualcosa come il 25% - va alle isole Bermudas.
Questo significa che stanno ridislocando le fabbriche verso le Bermudas? No, ci vanno perch矇 si tratta di un rifugio per lvasione fiscale; probabilmente si usa per il narcotraffico e chiss per quali altre cose. A questo si rivolgono le banche americane. Se si considera anche un altro rifugio per questo tipo di transazioni finanziarie, come le isole Cayman, ecc ci si avvicina al 50% degli investimenti stranieri diretti. Non sono certo piccole cifre.
Qualcosa di simile 癡 successo in Messico. Unnorme quantit di denaro entrava nel periodo del cosiddetto miracolo economico, ma come tutto il mondo sembrava ben sapere - eccetto gli economisti della Banca Mondiale - si trattava di investimenti di borsa, fondi non destinati alla produzione, che possono uscire tanto rapidamente come sono entrati.

Continueremo quindi ad usare il termine di societ globale ?

Penso che possiamo usarlo, purch矇 non si faccia confusione sul suo significato. Si tratta certamente di un fenomeno significativo. Per esempio, le vendite delle succursali estere delle transnazionali esportano molto di pi羅 del volume totale del commercio mondiale. Unnalisi seria di ci簷 che viene chiamato commercio , mette in luce la truffa che si tenta di nascondere con la retorica sui mercati e sul GATT. Circa la met del commercio statunitense 癡 commercio interno alle transnazionali statunitensi. Questo significa che, per esempio, la Ford trasferisce qualcosa dal Michigan alle officine che realizzano per essa alcune parti del processo produttivo nel nord del Messico, poi lo fa rientrare in Michigan, perch矇 in questo modo si ottengono maggiori profitti. E tale meccanismo lo chiamano esportazioni in Messico e importazioni negli Stati Uniti . Ebbene, questo equivale a quasi la met del nostro commercio: quando fu firmato il NAFTA -Trattato di Libero Commercio-, pi羅 della met delle esportazioni statunitensi non entrarono affatto nel mercato messicano, ma era solo un commercio interno.
Tutte queste operazioni fanno parte del funzionamento interno di grandi istituzioni totalitarie, che sono fondamentalmente enormi economie pianificate centralmente da mani ben visibili: l穫 non cnessuna mano invisibile .
Le grandi imprese sono create per violare la disciplina del mercato: questa 癡 la loro ragion dssere. Devono internazionalizzare il rischio, hanno un comando centralizzato, naturalmente sono grandi e hanno un peso schiacciante sul commercio mondiale. E questa 癡 solo una parte del problema, dinanzi ai miliardi di dollari che ogni giorno le grandi istituzioni finanziarie muovono da un mercato finanziario allltro. In realt, tutto ha lo stesso obiettivo: abbassare i tassi di crescita, ridurre i salari e incrementare i profitti.
Questi sono effetti importanti, che sfuggono ad ogni controllo. Naturalmente potrebbero essere controllate: si tratta di compiti di politica sociale, non di leggi del mercato o cose simili. Sono semplicemente politiche economico-sociali specifiche che potrebbero essere cambiate.

Il progresso nella storia

Cnella storia un principio di sviluppo o di progresso, o essa 癡 solo una somma di azioni caotiche individuali?

A mio parere, cun principio generale che consiste nel fatto che, al di fuori di certe piccole aree delle scienze naturali, tutta la nostra conoscenza 癡 ben poco profonda, si ferma alla superficie dei fenomeni. Di conseguenza, quando qualcuno d descrizioni complicate delle cose, lo fa probabilmente per ragioni di carriera professionale o per questioni di stile.
Se si esamina la storia, si notano cambiamenti evidenti, ci sono alcune situazioni di cui ci si pu簷 render conto. Per esempio, se si confronta la societ del XVIII secolo con quella contemporanea, oggi csicuramente molta pi羅 libert individuale. Non si viene squartati e gettati in una fossa per aver criticato lo Stato, come avveniva in Inghilterra nel XVIII secolo.
Non cfeudalesimo, non cschiavit羅, almeno negli Stati Uniti. Dopo la Prima Guerra Mondiale, alle donne 癡 stato permesso formalmente di partecipare al sistema politico; negli ultimi trentnni cstato almeno - sebbene in pratica non facciano nulla per risarcire le vittime - un primo riconoscimento del peccato originale della societ statunitense, che consiste nell'annientamento della popolazione nativa. Fino a quel momento non si riconosceva neppure questo.
Guardando a lunghi periodi della storia e parlando in senso generale, si pu簷 dire probabilmente che ci sono cambiamenti verso un allargamento degli spazi di libert e di giustizia. Per簷, dallltra parte ctutta una serie di tendenze competitive. Attualmente, per esempio, cuna forte tendenza verso lspansione del totalitarismo. Le imprese transnazionali sono istituzioni totalitarie. Di fatto, esse sono nate dallo stesso liquido di coltura intellettuale del bolscevismo e del fascismo, dalle idee hegeliane del XIX secolo, secondo cui gli organismi sociali avevano dei diritti sugli individui. Da ci簷 si sono sviluppate diverse forme contemporanee di totalitarismo. Le due che ho citato, sono fondamentalmente scomparse, ma la terza si sta sviluppando ed espandendo. Di conseguenza, ci簷 che chiamano la vittoria dei mercati 癡 in realt la vittoria del totalitarismo.
Le corporations sono istituzioni totalitarie a struttura centralizzata: combinano le funzioni esecutive, legislative e giudiziarie in una unit di controllo superiore. Hanno un forte potere sulla propaganda e sul controllo della mente. Negli Stati Uniti si spende un settimo del Prodotto Interno Lordo (PIL) - circa mille miliardi di dollari allnno - per le pubbliche relazioni e le tecniche di mercato, che rappresentano semplicemente forme diverse di manipolazione ed inganno. Le cinquanta imprese transnazionali pi羅 importanti elencate nella rivista Fortune controllano circa i due terzi del PIL statunitense e una parte enorme dellconomia internazionale. Sono tutte collegate tra loro, cosicch矇 la rete 癡 sempre pi羅 stretta. Questo 癡 un carico (tax) che pesa sul mercato e, ovviamente, sulla democrazia. Possiamo osservare, infine, che ci sono tendenze che si evolvono verso direzioni molto differenti.
Se si vogliono formulare questi concetti con un altro linguaggio - per esempio con un linguaggio che faccia riferimento a Hegel o ai tardo-hegeliani, tipi come Fukuyama -, mi sembra che si trasformi fondamentalmente in un discorso ridicolo. Questa gente prende cose semplici e, attraverso un linguaggio ricercato, le presenta come qualcosa di molto complicato.

Adam Smith e il capitalismo industriale

Gli ideali delllluminismo e del liberalismo sono ancora validi?

Credo che gli ideali delllluminismo conservino una grande validit e che bisogna prenderli molto su serio. Certo, non siamo nel XVIII secolo, tutto 癡 diverso e quei valori devono essere adattati alle circostanze contemporanee. La forma di pensiero che ispir簷 persone come Von Humboldt, Adam Smith ed i fondatori del liberalismo di Glasgow era precapitalista; non possiamo dire realmente che sia anticapitalista, ma con assoluta sicurezza erano anticapitalisti nelle loro convinzioni. In pratica, i loro ideali si infransero contro le roccaforti del capitalismo che distrussero il liberalismo classico e gli ideali delllluminismo.
Questi ideali bisogna prenderli molto sul serio e ricompaiono nelle lotte popolari. La letteratura della classe operaia del secolo XIX nellrea di Boston, il centro della rivoluzione industriale negli Stati Uniti, ruota attorno ad una democrazia industriale di tipo socialista libertario, anarchico, radicale. Essi consideravano la crescita del capitalismo industriale come un attacco alle libert che avevano conquistato con la rivoluzione.
Tali previsioni si avverarono pienamente. Il lavoratore era sottomesso non solo al comando della macchina, ma anche al comando dei capi (boss). E questa denuncia viene direttamente da Adam Smith.

Zapatismo e neoliberismo

Il movimento zapatista organizza dei congressi continentali contro il neoliberismo e per lmanit per costruire un programma mondiale di cambiamento democratico. Tu sei una delle poche persone che hanno le conoscenze necessarie per contribuire a sviluppare tale programma. Prenderai parte a questi incontri?

S穫, certamente. Lo fatto per la maggior parte della mia vita. Per la stessa ragione - essendo troppo occupato - non mi trover簷 probabilmente nel luogo fisico dei fatti, ma questo 癡 esattamente ci簷 che 癡 necessario fare. Nel mondo cun numero enorme di persone, probabilmente la grande maggioranza, che si oppone fortemente alle politiche sociali seguite su scala globale.
Queste politiche le chiamano neoliberali, ma dobbiamo riconoscere che cuna grande truffa in questo termine. Sono programmi neoliberali per le vittime, ma non per chi li impone. Gli Stati Uniti ne sono un chiaro esempio. Coloro che cercano di imporre i principi del neoliberismo nel Terzo Mondo e negli slums poveri e degradati delle nostre citt, non prendono neppure in considerazione il fatto che questi principi valgano anche per loro; vogliono un potente Stato-balia che li protegga, come sempre. La stampa, gli intellettuali e gli economisti devono nascondere la verit dei fatti; 癡 questo gran parte del loro lavoro.
Si prenda ad esempio il bilancio del Pentagono. Per anni ci hanno ingannato con il solito racconto delle fate , barando sul fatto che era necessario per proteggerci dai russi, per cui erano indispensabili grandi finanziamenti. Ora, per簷 non ci sono pi羅 i russi. E allora, cosa succede con il bilancio del Pentagono? Non viene minimamente diminuito. La Fondazione Heritage, di estrema destra, che fornisce il pensiero-guida per il Congresso, cos穫 come Newt Gingrich e altri, esigono un incremento del bilancio del Pentagono, per ragioni che il mondo degli affari ha sempre capito bene.
Il bilancio del Pentagono ha una funzione interna: assicura che i ricchi privilegiati siano protetti dalla disciplina del mercato. Quando parlo di bilancio del Pentagono, non mi riferisco solo alle spese militari, ma allntero sistema, includendo la NASA, il Dipartimento dellnergia e, per ora, gli Istituti Nazionali di Sanit. Tutte queste istituzioni sono fondamentalmente meccanismi interni per trasferire fondi pubblici verso i settori avanzati dellndustria.
questa la ragione della sua crescita. Se la clientela di Newt Gingrich vuole restare ricca, deve evitare la legge del mercato; se dovesse fare i conti con la disciplina del mercato si troverebbe gi a vendere stracci. Cos穫, i mercati sono buoni per i bambini di sette anni negli slums di New York, per la gente di Citt del Messico e nelle aree depresse, ma non per i ricchi. Questo non solo non 癡 neoliberalismo, 癡 la dottrina attuale del mercato, che viene dai primi tempi della rivoluzione industriale.

Cina, Stati Uniti e Taiwan

Le tensioni tra Stati Uniti, Cina e Taiwan, il conflitto Stati Uniti-Cuba e i problemi in Palestina-
Israele sono manifestazioni del Nuovo Ordine Mondiale?

Di fatto si tratta di tre casi molto differenti. Le attuali frizioni statunitensi con la Cina ricordano un combattimento di boxe simulato (sparring). Da una parte, gli Stati Uniti hanno riconosciuto fin dai tempi di Nixon che lsola fa parte della Cina, ma dallltra parte vogliono mantenere Taiwan fuori della Cina. Anche i cinesi hanno una posizione ambigua rispetto al problema. Teoricamente il governo cinese definisce Taiwan parte del suo territorio, ma comprende che 癡 impossibile incorporarla alla Cina. Cuna buona dose di manovre e ostentazioni militari intorno a questo; francamente, non penso che esploder in qualche pi羅 grave conflitto, per簷 la situazione 癡 tesa, senza alcun dubbio.

La politica mafiosa degli Stati Uniti rispetto a Cuba

La reazione allbbattimento dei due aerei da parte di Cuba 癡 un altro esempio della frode perpetrata dalla comunit intellettuale. Per trentnni gli Stati Uniti hanno portato avanti guerre terroriste contro Cuba, facendo distruggere fabbriche e applicando un embargo molto duro, con la scusa che dovevamo difenderci dalla minaccia dei russi.
Ora non esiste alcuna minaccia da parte della Russia. E allora che succede? Gli Stati Uniti intensificano lttacco a Cuba. Questo spiega esattamente cosa in realt significava la minaccia russa, cos穫 come il bilancio del Pentagono spiega esattamente quanto si preoccupassero per i russi. In un certo modo, adesso Cuba appare pi羅 vulnerabile, e pertanto vengono intensificati gli attacchi.
Ovviamente Cuba non dovrebbe abbattere aerei. Ma chiediamoci che succederebbe se aerei libici volassero su New York, lanciando volantini, invitando la gente ad abbattere il governo e, magari, lasciando cadere istruzioni su come distruggere un edificio? La risposta 癡 facilmente immaginabile.
significativo, in proposito, ora il problema delle relazioni Palestina-Israele.
Israele non abbatte aerei, perch矇 nessun aereo va l. Per簷 affonda le navi. Israele ha portato avanti un terrorismo internazionale in acque internazionali per anni. Attacca, e a volte affonda, le navi-traghetto che vanno da Cipro a Beirut. Ha colpito e ucciso persone in acqua, sequestrato persone che erano nelle navi e le ha gettate in carcere, lasciandovele ventnni senza imputazione alcuna. Tutto ci簷 癡 di pubblica conoscenza.
Cuba ha fatto forse qualcosa di simile? A qualcuno interessano queste attivit di Israele? No!Nessuno, quindi, che si straccia le vesti per ci簷 che hanno fatto i cubani, pu簷 essere preso sul serio. come se si fosse chiesto a Hitler se era contrario allccisione di esseri umani. Nella collezione di politici che si riunirono nella conferenza sul terrorismo internazionale in Egitto, erano presenti i peggiori terroristi. Il fatto che si possano riunire come anti-terroristi senza provocare il ridicolo o lra, 癡 veramente sorprendente.
Di fatto, la politica statunitense rispetto a Cuba 癡 ad un punto di svolta; cuna specie di equilibrio. Alla comunit imprenditoriale il blocco ormai non va pi羅 bene, per簷 ci sono altre forze che vogliono essere sicure che nessuno si faccia strane idee sui cubani.
Nello stesso periodo di questo scandalo (flop) su Cuba, il governo del Sudafrica accolse un nuovo gruppo di medici cubani, che erano andati per lavorare in aree rurali. Il presidente Mandela ed altri elogiarono Cuba per la sua solidariet ed il suo appoggio. Probabilmente in quel momento Cuba aveva pi羅 medici che lavoravano nelle aree rurali di tutti gli altri paesi del mondo. Questo 癡 il tipo di cose che preoccupa gli Stati Uniti. I poveri in Africa del Sud, come si pu簷 facilmente immaginare, hanno ricevuto i cubani con affetto, ma ci簷 non 癡 apparso sui mass media statunitensi.
Sono queste le cose che hanno sempre inquietato gli Stati Uniti, perch矇 esprimono un cattivo messaggio : lndipendenza 癡 possibile, un paese pu簷 lavorare da s矇 per la soluzione dei suoi problemi interni invece di farlo con un padrone stranieroQuesto 癡 il messaggio pericoloso. Tutti debbono capire che chi invia questo messaggio deve essere colpito seriamente: non solo bisogna lasciarlo fuori degli affari, ma colpirlo duramente, secondo lo stile di un boss mafioso. Colui che non paga la protezione mafiosa, non solo deve essere rapinato del suo denaro, ma deve ricevere una lezione.
Dltra parte le corporations statunitensi vogliono andare a Cuba e saccheggiare. Sembra, adesso, che Cuba potrebbe cadere, allora vogliono partecipare ed assicurarsi che non tutto cada in mano ai giapponesi e agli europei. Cun conflitto come cra in Vietnam e questo si riflette sulla politica estera del paese.

La Palestina: vittima della violenza statunitense

Passiamo al problema israelo-palestinese. Ci簷 che 癡 accaduto 癡 fin troppo sconcertante. Per circa 25 anni, gli Stati Uniti sono stati praticamente i soli schierati con Israele, contro il mondo intero, per una posizione di rifiuto (rejectionist) della risoluzione 242 dellNU, che chiede il ritiro di Israele dai territori occupati. Gli USA si sono opposti a questa risoluzione dal 1971; regolarmente opposero il veto alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza; hanno votato sempre con Israele in Assemblea Generale ed hanno bloccato ogni iniziativa da qualunque parte provenisse.
Finalmente, dopo la guerra del Golfo, il resto del mondo rest簷 sufficientemente intimidito, perch矇 gli Stati Uniti potessero imporre il loro programma di rifiuto. E lo fecero. Prima nei negoziati di Madrid, poi a Oslo I e Oslo II. Oslo II istituzionalizza un sistema peggiore di quello che stabil穫 il Sudafrica quando approv簷 lpartheid. Anche il governo dellpartheid chiam簷 col nome di Stati quei piccoli territori che furono costituiti, come per esempio il Transkei.
Ma di fatto, questo illustra semplicemente le posizioni dei leaders del fronte del rifiuto, guidato dagli Stati Uniti. un enorme spiegamento di potere; 癡 una tremenda vittoria per un regime della forza e anche una tremenda vittoria per un regime della propaganda.
Non solo luropa accetta il nostro regime di propaganda, il che non sorprende troppo, ma persino il Terzo Mondo adesso lo fa. Questo 癡 un cambiamento notevole confrontato con la situazione di appena cinque anni fa.
Riassumendo: 癡 come se la Siria avesse conquistato il territorio e lasciasse che gli israeliani dirigessero il traffico a Tel Aviv, mentre truppe siriane decidessero di tutto il resto. In sostanza, 癡 successo questo.

Capitolazione degli intellettuali

Alcuni dei massimi dirigenti cubani hanno letto i tuoi saggi e li hanno apprezzati molto. Ti sorprende?

No, per niente.

Se ti invitassero, a quali condizioni andresti?

Io sarei perfettamente dccordo ad andare, ma ho il solito problema di tempo. In questo gioca un ruolo il fatto che gli intellettuali si sono venduti quasi del tutto negli ultimi venti-trenta anni; cosicch矇 non cpraticamente quasi pi羅 nessuno ormai nei dintorni. Allo stesso tempo cun grande incremento dellttivismo di base. Perci簷 le richieste di partecipazione, informazione e conferenze sono semplicemente innumerevoli.
Attualmente Pat Buchanan gira il paese con le sue versioni nazi degli slogan degli studenti democratici (SDS) degli anni 0 e parla ai lavoratori. Sta anche per uscire una rivista, Socialist Review, che 癡 lncarnazione pi羅 recente di una delle grandi riviste della nuova sinistra degli anni 0. Sai a cosa 癡 dedicata? Alla storia omosessuale (queer history).
Indipendentemente dallmportanza che questa pu簷 avere, significa pur qualcosa, che la Rivista socialista si consacri alla storia omosessuale, mentre un ruffiano (thug) come Buchanan si appropria degli slogan della sinistra.
Disgraziatamente questo 癡 il quadro del paese e del mondo. Quando vai nei paesi del Terzo Mondo e parli degli intellettuali occidentali, sicuramente tutti si riferiscono allltima versione del decostruttivismo . Proprio ci簷 di cui la gente ha bisogno!

GLI ANNI 0: UN ALTRO DECENNIO PERDUTO
Sergio Cabrera Morales

Quando in conseguenza del Trattato di Libero Commercio, allnizio di questnno, scoppi簷 la crisi in Messico, il paese non fece marcia indietro n矇 chiuse i mercati, come aveva fatto durante la crisi degli anni 0; in quel caso gli occorsero quasi dieci anni per riprendersi, ma proprio perch矇 in questa circostanza non ha cambiato rotta, 癡 sulla via della ripresa e non ci sar un decennio perduto per il Messico
Bill Clinton

Introduzione

Le attuali autorit di tutta lmerica Latina, dopo il decennio perduto, parlano di recupero, di miglioramento delle condizioni, del ritorno della democrazia; affermano che i loro paesi stanno uscendo dalla crisi e stanno ormai imboccando la strada delle dorate epoche della crescitaDinanzi a tali affermazioni, sorge, per簷, subito ed in modo insistente, un interrogativo: a cosa si riferiscono quando fanno simili dichiarazioni? La risposta 癡 urgente, soprattutto perch矇 la realt mostra segnali contrari, confermando cos穫 che la retorica ufficiale 癡 sempre pi羅 logora e senza credibilit.

I. Il desarrollismo

Non esiste il minimo dubbio che i risultati del periodo della crescita in America Latina dal dopoguerra agli anni 0, sebbene non del tutto eccellenti, oggi sono visti con nostalgia; non eliminarono la concentrazione e le differenze settoriali, regionali e sociali, n矇 quelle produttive, economiche o finanziarie interne ed internazionali; al contrario, allargarono lbisso tra i poveri e i ricchi: questi divennero sempre meno e sempre pi羅 ricchi, ed i poveri sempre di pi羅 e sempre pi羅 poveri. Ma, tra altre ragioni che contribuirono ad evitare un maggior degrado, ci fu lffetto dellncremento della produttivit in vari rami e settori.
Tale crescita fu promossa dallrientamento della politica economica governativa e dalla partecipazione pubblica allconomia. Ci簷 neutralizz簷, in parte, gli effetti nocivi derivati dal modello di crescita. Il miglioramento delle condizioni di riproduzione sociale, sebbene sempre insufficiente, era legato allmpulso di una politica sociale (educazione, casa, salute, urbanizzazione, assistenza, sviluppo sociale, servizi sanitari, sanit pubblica, etc; i suoi risultati non furono associati direttamente al totale delle risorse bens穫 considerati come effetti della produttivit derivata dalla socializzazione delle risorse concentrate nellmministrazione pubblica. Una valutazione qualitativa dimostrerebbe che i frutti delle risorse socializzate resero benefici ad un livello pi羅 che proporzionale al volume delle risorse assolute e/o specifiche, nonostante i grandi e gravi errori commessi dal governo e la pessima amministrazione.
La politica sociale diede buoni risultati, anche se la promessa di un progresso sociale non and簷 mai oltre spazi e categorie ben definite, in particolare alcune citt industriali. Lndustrializzazione incarn簷 il ruolo della terra promessa e solo alcuni ottennero qualche vantaggio effimero e ambiguo dal desarrollismo.
Il limite delle diverse politiche sociali rimase definito dal loro orientamento sempre al servizio di un settore minoritario e funzionale dellconomia latinoamericana: alcuni settori della pubblica amministrazione e dellmpresa privata, al servizio delle necessit di uno sviluppo che escludeva le maggioranze.
Nonostante la funzionalit del sistema, tali politiche non si sono dimostrate capaci di svilupparsi, hanno perso tempo e occasioni, sono sempre pi羅 retrocesse fino al fallimento dichiarato oggi dalle stesse autorit, le quali, senza arrossire, cercano una spiegazione, quando sono state proprio loro i responsabili di questa d矇b璽cle. Si privilegi簷 la citt rispetto alla campagna, unndustrializzazione eterogenea e disarticolata in luogo di una strutturata, unrbanizzazione centralizzata invece di promuovere un equilibrio regionale, uno sviluppo abitativo concentrato ed antiecologico; si impose un orientamento educativo, produttivamente insufficiente, criticamente nullo, ambiguo e debole; si diffuse una struttura sanitaria a indirizzo curativo e ad alta tecnologia invece di una preventiva e con strategie pi羅 flessibili, etcMa, soprattutto, 癡 evidente lbuso politico della politica sociale. Tra i suoi pochi aspetti positivi si trova il principio stesso dellssistenza, che sebbene insufficiente e di azione limitata, oggi pi羅 che mai 癡 necessaria e pi羅 che mai 癡 avversata dalla politica economica proto-neoliberale.

Il. Il decennio perduto

Dal 1973 lconomia mondiale entr簷 in una profonda crisi dalla quale non 癡 ancora uscita; gi negli anni 0 solo il Sudest asiatico, con il Giappone in testa, e adesso la Cina, hanno avuto successo, sebbene oggi siano evidenti le difficolt economiche ed i gravi ritardi. In questo decennio, le societ dellmerica Latina, dopo un lungo periodo di dittature perfette o imperfette, hanno vissuto un processo di democratizzazione , unperazione che ha consentito di consolidare la dittatura della povert ed ha permesso di imporre gli esperimenti iniziati nel 1973, auspicati dai governi locali, promossi e imposti dai grandi centri finanziari e accademici, sotto la supervisione di organismi sovranazionali. Questa politica ed economia escludente hanno reso impossibile la democrazia.
Negli anni 0 ltrofia dellconomia-mondo e lrientamento delle politiche governative produssero grandi danni; si andarono sfilacciando alcuni dei loro pochi aspetti sociali, acutizzando ancor pi羅 gli effetti dei riassetti e crolli economici, e non riusc穫 a conservare i risultati della politica sociale, in particolare dellssistenza. Furono imposte giornate lavorative sempre pi羅 faticose e, quindi, con pi羅 rischi sul lavoro, una maggiore flessibilit dellccupazione perdendo alcune conquiste ottenute nei decenni precedenti con lunghe lotte e rivendicazioni; e tutto in un contesto di degrado generalizzato delle condizioni di vita. In una parola, si promosse la ripresa del grande capitale a spese dei lavoratori e delle loro conquiste.
Lpertura democratica offerta allmerica Latina negli anni 0, manifest簷 in molti ambiti la sua fragilit imposta dalla crisi del debito, espressione della sua arretratezza economica, produttiva e finanziaria, accentuata dalla disponibilit dei governi locali di evitare qualsiasi conflitto con i centri e le istituzioni finanziarie. In questo contesto, i governi riorientarono la loro funzione qualitativa e quantitativa nellconomia. Tra queste scelte governative sono di particolare rilievo la politica di deregulation economica, in generale, e delle privatizzazioni, in particolare.
Sino allnizio degli anni 0, il surplus del bilancio statale era di dimensione rilevante, risultato di circa quarantnni di accumulazione di ricchezza sociale; naturalmente, fin dove la corruzione della classe politica e dei funzionari governativi lo avevano permesso. Lndata di deregulation spinse i governi a privatizzare tutte le loro fonti produttive, comprese quelle di carattere politico, propriet della nazione. Cos穫, lo Stato e il governo un giorno si trovarono senza possibilit di orientare e regolare attivamente lconomia e senza margini di negoziato sia in ambito economico che politico, restando totalmente subordinati non solo al capitale nazionale, ma, e fondamentalmente, ai grandi centri internazionali ed alle istituzioni finanziarie.
Un orientamento economico e politico, sia nei circoli ufficiali che in quelli privati e accademici, riusc穫 ad egemonizzare il mondo, modificando non solo nel grado, ma nel contenuto, alcune certezze; si capovolse profondamente la prospettiva economica verso il cammino neoliberale. In tale ottica furono delineate le strategie mondiali, con particolarit nazionali: il risultato fu il cosiddetto decennio perduto .
Sebbene fin dagli anni 0 ai 0 si profilassero ritardi, erano stati creati meccanismi ed istituzioni che cercarono di neutralizzare gli effetti della concentrazione del reddito, la disuguaglianza regionale e tra la campagna e la citt, lterogenea struttura industriale con i suoi effetti nocivi sullccupazione e sui salari. Il decennio perduto , invece, fu caratterizzato da un deterioramento acuto e generalizzato delle economie, senza cercare misure per evitare il crescente indebolimento delle condizioni dello sviluppo sociale, dovuto al crescente deterioramento ed abbandono di meccanismi e istituzioni creati nel periodo precedente.
In questo senso, gli anni 0 rappresentano un punto di definitiva flessione nei campi dellducazione, casa, assistenza sociale, servizi in generale, servizi socio-sanitari, etc.; diminu穫 la spesa in questi campi, mascherandosi dietro lngannevole slogan imposto dalla Banca Mondiale: fare di pi羅 con meno . In realt, lnica cosa che si cercava di giustificare era la diminuzione dellmpegno economico governativo nella spesa sociale, e proprio nel momento in cui era maggiormente indispensabile, perch矇 il deterioramento delle condizioni di vita minacciava di essere pi羅 che proporzionale al deterioramento dellconomia; inoltre, il recupero in termini di tempo e di sforzo minacciava di essere pi羅 difficile se si rinviava undeguata e tempestiva attenzione e iniziativa; infine il suddetto deterioramento avanzava ad un ritmo sempre pi羅 elevato; fatti che oggi trovano conferma nelle riforme avviate nella maggior parte dei paesi dellmerica Latina.
III. Gli anni 0

Nonostante i vari peccati sociali ed economici, i mitici miracoli economici dellmerica Latina riposano sugli altari dei moderni disegnatori della politica economica, ai cui piedi implorano sulle loro variabili macroeconomiche. La situazione, per簷, ci dice che sar impossibile strappare un altro miracolo, travolti dalla politica economica irresponsabile ripetuta per quasi ventnni. Cos穫, al cosiddetto decennio perduto degli anni 0, sintesi di debito e ristagno, si sono aggiunti gli anni 0, con deindustrializzazione, degrado e povert; e tale situazione minaccia di prolungarsi nei prossimi anni.
Allnizio degli anni 0, gli organismi finanziari internazionali, non senza allarme, si resero conto che i debitori dellmerica Latina avevano perso un decennio. In verit, il decennio non fu perso, si cambi簷 padrone. Nonostante la loro stessa sorpresa, continuarono a imporre le loro strategie finanziarie, che acutizzano il deterioramento del decennio passato. opportuno sottolineare che in questo periodo a mettere in crisi il modello dello Stato sociale concorsero non solo gli aspetti nocivi della crescita dellconomia, ma, e soprattutto, la mancanza di una crescita. Oggi i governi, dinanzi a queste deficienze e sfide, tentano di camuffare i loro errori cercando di evitare la critica, e soprattutto lutocritica, e, ci簷 che 癡 peggio, si incamminano nuovamente per vie dscita false ed equivoche.
Le autorit governative cercano di salvare dalla bancarotta la politica sociale con lo smantellamento dei servizi socio-sanitari, dando cos穫 il colpo di grazia alla maggioranza della popolazione. Per far questo, ricorrono allrgomento della presunta incapacit delle istituzioni pubbliche, cos穫 come al falso principio secondo cui i servizi privati sono sinonimo di efficacia e qualit, aderendo alldea che il mercato 癡 lo strumento che assegna in maniera ottimale le risorse. Per denunciare la pericolosit di questo argomento, 癡 sufficiente far riferimento alla struttura industriale altamente concentrata e ai grandi settori devastati dal suddetto orientamento: le poche grandi imprese, di fronte allsercito di micro, piccole e medie imprese, in grave ritardo tecnologico e seriamente colpite dallpertura commerciale, tenderanno sempre pi羅 rapidamente ad accelerare la concentrazione. Quei falsi argomenti sono stati ragione sufficiente per promuovere la deregulation negli ambiti che prestano servizi sociali: lsempio attuale per vari paesi dellmerica Latina 癡 la privatizzazione dei fondi pensionistici, cos穫 come la sostituzione intrapresa da tempo in vari ambiti dei servizi socio-sanitari. In America Latina, questo processo 癡 stato accettato e messo in pratica da ogni governo, con varie articolazioni secondo il grado di autoritarismo, ma tutte queste politiche hanno in comune i diktat dei centri e degli organismi finanziari internazionali.

Tutto ci簷 implica immediatamente due domande:
a. i settori che si occupano dei differenti aspetti della politica sociale, devono essere considerate aree produttive destinate necessariamente a rendere benefici economici?
b. se lttivit di questi settori cerca di neutralizzare gli effetti negativi dellconomia capitalista, il loro futuro sar strettamente dipendente da una visione capitalista e, quindi, la loro missione sar solo quella di soddisfare esclusivamente la domanda effettiva?
Una risposta positiva in entrambi i casi, significherebbe abbandonare una volta per sempre lrientamento solidale della politica e dellssistenza sociale, per cui la popolazione che dispone di scarse risorse non avr possibilit di accesso a tali servizi.
Questa strategia governativa implica una flagrante contraddizione e un doppio pericolo. La contraddizione si esprime, da un lato, nelldozione di una tendenza alla mercificazione crescente degli ambiti della politica sociale e dellssistenza sociale, aprendo la strada allnvestimento privato; dallltro lato, nel tentativo di promuovere una tendenza che cerchi di intervenire contro la povert, derivata appunto dallrientamento dellconomia imposto dalla politica economica neoliberale che lo stesso governo accetta e promuove. La prima tendenza contribuisce ad annullare la seconda o, per lo meno, a inibirla; la seconda tende ad essere inefficace a causa del contesto in cui 癡 inserita, dominato appunto dalla prima, che 癡 il risultato delle politiche neoliberali.
Inoltre, da unltra prospettiva, si rileva che la spesa governativa sarebbe comunque insufficiente per fronteggiare le necessit dei poveri, poich矇 questi tenderanno sempre a crescere, dato il modello economico dominante, e la spesa sociale pubblica affogherebbe nel mare del mercato.
Il doppio pericolo 癡 che la deregulation non risolva i ritardi sociali e non eviti il deterioramento dellssistenza sociale, ma li acutizzi; del resto neppure soddisfa in modo ottimale le necessit dei gruppi pi羅 ricchi, come 癡 evidente nelle esperienze di USA, Cile, etc Lttuale situazione implica uno spiazzamento ed una compressione di diritti sociali non solo strappati dalla combattivit dei lavoratori, ma anche costruiti in misura significativa dai loro contributi. Llternativa 癡 dominata dallbusata idea che lguaglianza di opportunit incorpora e perfeziona le condizioni del mercato. In realt si finisce solo di allargare ancora pi羅 il divario tra poveri e ricchi, dal momento che, in termini generali, si sacrifica lniversalit per la selettivit, il senso di solidariet alla collettivit per il particolare - e tutto a vantaggio di un sentimento individualistico -; si ignorano i vantaggi collettivi in favore di interessi e criteri di appropriazione privata e improduttiva; si rinuncia alla socializzazione dei contributi negli istituti pubblici di previdenza sociale a vantaggio della loro incorporazione al sistema finanziario; si va dallntegrazione sistemica dellssistenza sociale alla sua frammentazione; si esclude la ricerca di una tendenza allquit sociale per un momentaneo e incerto equilibrio settoriale e finanziario; si sceglie, infine, di premiare proprio un settore gi tanto protetto e speculativo, come 癡 il sistema bancario e finanziario.
Attualmente, per esempio, 癡 stata introdotta la frammentazione dellssistenza sociale, in tre sistemi:
a. un sistema che inserisce le istituzioni pubbliche a beneficio sociale nel sistema dellconomia, che si trova in un processo di riduzione per le condizioni difficili, dati i gravi ritardi gi segnalati;
b. le istituzioni che danno servizi allntera popolazione e che, quindi, costituiscono lnica forma di intervento di sostegno e protezione per settori pi羅 disagiati; istituzioni che si trovano in piena disgregazione e in rapido processo di decomposizione;
c. le assicurazioni private, alle quali, dato i loro costi elevati, ha accesso solo un piccolo gruppo.
Questa frammentazione tender a polarizzare ancor pi羅 i servizi, la qualit e lfficienza. La tendenza di questa strategia 癡 facilmente prevedibile quando constatiamo che i pi羅 poveri usano il 5,2% delle loro entrate per le spese sanitarie, mentre i pi羅 ricchi il 2,8%, una situazione che d undea pessimista sulle potenzialit di questo mercato. Questo sistema approfondisce la distanza tra le classi, oltre a privilegiare la tendenza di rivolgersi a clienti e non a cittadini, rivelandosi quindi un ulteriore meccanismo per bloccare il rafforzamento della societ civile. Sebbene questa strategia cerchi di creare condizioni e spazi allniziativa privata, gli effetti si rivelano nocivi per il capitale sociale nel suo insieme e minacciano di acutizzarsi in futuro. Questi mercati sono sempre pi羅 ristretti, frammentari e concentrati in ambiti ridotti, cosicch矇 la riproduzione della forza-lavoro tender necessariamente ad essere pi羅 costosa.
Il significato della crisi attuale 癡 doppiamente nocivo rispetto agli anni 0, sia per quel che la stessa crisi rappresenta, sia perch矇 essa 癡 preceduta da un lungo periodo di recessione e distruzione della ricchezza sociale in un contesto di ritardi storici. Durante il decennio perduto le politiche e le strutture sociali precedenti ammortizzarono alcuni effetti del riassetto selvaggio e, ciononostante, si verific簷 un deterioramento accelerato e ne patirono le conseguenze un sempre maggior numero di cittadini; oggi, senza tali meccanismi, o ridotti ormai ai minimi termini, risulta evidente che il deterioramento non avr ammortizzatore alcuno.
Si pu簷, pertanto, concludere che il processo di riforma dello Stato sociale a partire da unpzione finanziaria ad alta partecipazione di investimenti privati, implica lsproprio graduale della spesa sociale, per convertirla in un fondo di accumulazione di capitale. Sono evidentissimi i limiti di un sistema che intende porre come orizzonte ideologico la cosiddetta concorrenza leale tra il settore pubblico e quello privato, con la creazione di forme efficienti di organizzazione, in cui viene ignorata llternativa sociale dellpzione solidale per assicurare i privilegi degli investitori, consegnando loro un mercato di sicuri profitti. La contropartita della privatizzazione e accumulazione di capitale 癡 la perdita progressiva dellssistenza sociale, il cui obiettivo a lungo termine, in accordo con il modello neoliberale, viene subordinato a quello economico, finanziario e di assistenza a breve termine.

Conclusioni

Lrientamento seguito dalle autorit economiche e politiche dellmerica Latina non solo non evita il deterioramento delle condizioni dellssistenza sociale, ma danneggia la societ nel suo insieme e ostacola ogni possibilit per un suo pronto recupero. In tal contesto, le difficolt che attraversa lssistenza sociale tanto in termini di finanziamento quanto di impoverimento della sua efficacia, non sono soltanto il risultato della difficile situazione che attraversa lconomia, del ristagno del numero dei contribuenti, della depressione salariale, dellncremento dei livelli di disoccupazione sempre pi羅 allarmanti, della lievitazione dei costi, dellmproduttivit del settore, ma soprattutto della rigida politica economica applicata anche alla politica sociale. Di conseguenza, la funzione primaria della politica sociale, come strumento neutralizzatore della concentrazione della ricchezza, resta totalmente inservibile.
Le difficolt economiche e lrientamento della politica economica hanno deteriorato le condizioni di assistenza sociale, ma la situazione 癡 divenuta realmente critica da quando lntervento del governo non ha provveduto a contrastare gli effetti nocivi delle scelte di politica economica. Le difficolt furono incrementate dallumento del costo di prodotti, medicinali, materiali ed attrezzature e dallncremento della domanda di servizi sanitari per la popolazione che non dispone di coperture previdenziali private.
Tuttavia, e nonostante le necessit ingenti e urgenti, Wall Street continua a supervisionare e fiscalizzare gli orientamenti dei governi dellmerica Latina valutando le possibilit di investimento e/o aiuto, al livello dei mercati finanziari; cos穫, operatori finanziari come J. J. Morgan e Bear, Steans and Co. per il Messico, Morgan Stanley and Co. e Goldman, Sachs and Co. per il Brasile, Lehman Bros. per il Cile, stanno spingendo per un minore intervento del governo non solo nellconomia ma anche nella politica e nellssistenza sociale.
Cercano di privilegiare lfficienza a scapito dellquit, ma in economie come quelle latinoamericane, per la loro struttura industriale e settoriale, la ricerca dellfficienza con tali metodi non 癡 soltanto difficile, ma del tutto impossibile, come 癡 stato dimostrato perfino in economie di mercato consolidate. Il concetto di intervento sociale e pubblico utilizzato tra il 1940 e il 1990 evit簷 maggiori ritardi sociali e promosse alcuni progressi individuali; oggi si pretende che i concetti di individuale e privato promuovano progressi sociali in un contesto definito dal mercato. Davvero una grande difficolt!
Nel primo periodo, tra il 1940 e il 1980, il pubblico aveva fatto propria una prospettiva sociale, e in quel modo la gestione pubblica costruiva la sua legittimazione, sebbene fosse ambigua e debole e, in certe occasioni, trasgredisse la legalit.
Il secondo orientamento pretende, mediante ungemonizzazione del privato, di arrestare i ritardi e promuovere progressi sociali, quando in realt soddisfa soltanto alcuni interessi individuali; questo, come si 癡 dimostrato e reso evidente non solo nei paesi periferici ma anche in quelli del centro, comporta il maggior grado di difficolt ed implica maggiori possibilit di fallimento, pi羅 clamorose e pi羅 rapide.
Aspetti come la stratificazione sociale, la situazione salariale e occupazionale, le condizioni di vita della popolazione in generale, in particolare dei settori con minori redditi, sembrano predire un fallimento del modello in un futuro immediato. Inoltre, anche senza considerare che la privatizzazione esclude molti imprenditori e beneficia solo quelli di maggior forza economica e pi羅 vicini al potere politico, 癡 evidente che porter ad una maggiore concentrazione sia economica che politica, creando cos穫 maggiori difficolt e chiudendo ancor pi羅 le possibili vie dscita dalla crisi. A prescindere poi dalle possibili avventure che possono avere i fondi sociali in mano a soggetti economici privati, chi pu簷 essere al sicuro da un fallimento reale o provocato a bella posta?
necessaria una trasformazione economica che getti le basi per migliorare le entrate pubbliche e quindi la spesa sociale da parte dello Stato. , quindi, indispensabile riconvertire la politica economica perch矇 da ci簷 dipende il miglioramento delle prossime generazioni e della generazione attuale, che ha vissuto per ventnni soffocata da una crescente pauperizzazione. In ogni caso 癡 meglio la spesa che promuove la vita di quella che evita la morte.
inderogabile unlternativa per impedire che la politica sociale continui ad essere dipendente dallvoluzione dellconomia e subordinata alla politica economica, poich矇 lsperienza ci insegna che anche in epoche di crescita e di impegno pubblico in ambito sociale, lo sviluppo della politica sociale 癡 stato precario e pieno di ritardi; cosa ci si pu簷 mai aspettare in epoche di recessione prolungata, da una politica economica capitalistica e da una politica sociale antipopolare? Gli effetti non saranno certo migliori. Dinanzi allmminenza di un secondo decennio perduto, 癡 improcrastinabile un riassetto drastico e immediato, una ridefinizione indispensabile per affrontare le grandi tensioni del nuovo millennio.

MODERNIT, GLOBALIZZAZIONE ED ESCLUSIONE
Enrique Dussel

Tema di questa relazione1 癡 lsame della questione della Modernit. Esistono due paradigmi della Modernit.
a) Secondo il primo, in un orizzonte eurocentrico, il fenomeno della Modernit 癡 esclusivamente europeo, si sviluppa dal Medioevo e si diffonde successivamente in tutto il mondo2. Weber pone il problema della storia mondiale con il seguente quesito:
Quale concatenamento di circostanze ha condotto al fatto che sul suolo dellccidente3 e solo qui, si producessero fenomeni culturali che - almeno cos穫 come noi4 siamo soliti rappresentarci avevano un significato evolutivo ed una validit universali? 5.
Luropa avrebbe avuto, secondo questo paradigma, caratteristiche eccezionali interne, che le hanno permesso di superare, essenzialmente per la sua razionalit, tutte le altre culture. Filosoficamente, nessuno meglio di Hegel espone questa tesi sulla Modernit:
Lo Spirito Germanico 癡 lo Spirito del Nuovo Mondo, il cui fine 癡 la realizzazione della Verit assoluta (der absoluten Wahrheit), come autodeterminazione (Selbstbestimmung) infinita della libert, che ha per contenuto la sua propria forma assoluta (ihre absolute Form selbst) 6.
Lo Spirito delluropa (germanico) 癡, cio癡, la Verit assoluta che si determina o realizza da s矇 senza dover nulla a nessuno. Questa tesi, che chiamer簷 il paradigma eurocentrico - in opposizione al paradigma mondiale -, 癡 quella che si 癡 imposta non solo in Europa o negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo intellettuale, anche della periferia del mondo. La divisione pseudoscientifica della storia in Et Antica (come antecedente), Medioevo (epoca preparatoria) ed Et Moderna (Europa) 癡 unrganizzazione ideologica e deformante della storia. La filosofia e ltica hanno bisogno di rompere con questo orizzonte riduttivo per poter aprire la riflessione allmbito mondiale , planetario; questo 癡 ormai un problema etico di rispetto per le altre culture.
La cronologia ha la sua geopolitica. La soggettivit moderna si sarebbe sviluppata spazialmente, secondo il paradigma eurocentrico , dalltalia del Rinascimento alla Germania della Riforma e delllluminismo, verso la Francia della Rivoluzione francese7. Si tratterebbe delluropa centrale.
b) Il secondo paradigma, in un orizzonte mondiale, concepisce la Modernit come la cultura del centro del sistema-mondo 8, del primo sistema-mondo - con lncorporazione dellmerindia9 -, e come risultato della gestione (management) della suddetta centralit . Ovvero, la Modernit europea non 癡 un sistema indipendente autopoietico, autoreferenziale, bens穫 una parte del sistema-mondo, il suo centro. La Modernit, allora, 癡 mondiale; inizia dalla costituzione simultanea della Spagna con riferimento alla sua periferia - la prima di tutte, propriamente parlando, 癡 lmerindia: i Caraibi, il Messico e il Per羅 -. Simultaneamente, luropa - con una diacronia che ha un precedente pre-moderno: le citt italiane del Rinascimento e il Portogallo - andr costituendosi in centro , con un potere super-egemonico che dalla Spagna passa alllanda, allnghilterra e alla Francia su una periferia crescente: Amerindia, Brasile, le coste africane degli schiavi, la Polonia nel secolo XVI10; il consolidamento dellmerica Latina, il Nord America, i Caraibi e le coste dellfrica, luropa orientale nel XVII secolo11; lmpero ottomano, la Russia, alcuni regni dellndia, il Sudest asiatico e la prima penetrazione nellfrica continentale nella prima met del XIX secolo12. La Modernit, allora, sarebbe per questo paradigma mondiale un fenomeno proprio del sistema che combina centro e periferia ; non 癡 un fenomeno di unuropa come sistema indipendente, ma di unuropa come centro . Questa semplice ipotesi cambia completamente il concetto di Modernit, della sua origine, sviluppo e crisi attuale; e con ci簷 anche il contenuto della tarda-modernit o postmodernit.
Inoltre, sosteniamo una tesi che condiziona la precedente: la centralit delluropa nel sistema-mondo non 癡 frutto solo di una superiorit interna accumulata nel Medioevo europeo rispetto alle altre culture, ma anche lffetto del semplice fatto della scoperta, conquista, colonizzazione e integrazione dellmerindia, che dar alluropa il vantaggio comparativo determinante sul mondo ottomano-musulmano, lndia e la Cina. La Modernit 癡 il frutto e non la causa di questo evento. Successivamente, la gestione (management) della centralit del sistema-mondo permetter alluropa di trasformarsi in qualcosa come la coscienza riflessiva (la filosofia moderna) della storia mondiale, e molti valori, invenzioni, scoperte, tecnologie, istituzioni politiche, etc., che attribuisce a se stessa come sua esclusiva produzione, sono in realt effetto dello spostamento dellntico centro dello stadio III del sistema interregionale verso luropa (seguendo la via diacronica dal Rinascimento al Portogallo prima, verso la Spagna poi e, successivamente, verso le Fiandre, lnghilterra. Anche il capitalismo 癡 il frutto, e non la causa, di questa congiuntura di mondializzazione e centralit europea nel sistema-mondo . Lsperienza umana di 4500 anni di relazioni politiche, economiche, tecnologiche, culturali del sistema interregionale , sar ora egemonizzata dalluropa - che mai era stata centro , e che nei suoi tempi migliori arriv簷 solo ad essere periferia -. Lo slittamento avviene dallsia Centrale verso il Mediterraneo orientale, e dalltalia, pi羅 precisamente da Genova, verso ltlantico. Dopo un primo tentativo da parte del Portogallo, 癡 la Spagna, dinanzi allmpossibilit che la Cina possa tentare di giungere attraverso lriente (il Pacifico) verso luropa, ad assorbire lmerindia come sua periferia.
1. Nascita del sistema-mondo . La Spagna moderna del XVI secolo
Consideriamo lnizio della storia mondiale a partire dalla rottura, per la presenza turco-ottomana, dello stadio III del sistema interregionale , che nella sua epoca classica aveva avuto Bagdad come centro (dal 762 al 1258 d.C.), e la trasformazione del sistema interregionale nel primo sistema-mondo , il cui centro si situer fino ad oggi nel Nordatlantico. Questo cambiamento di centro del sistema avr la sua preistoria dal XIII al XV secolo d.C., e prima del crollo dello stadio III del sistema interregionale, ma il nuovo stadio IV o il sistema-mondo avr inizio propriamente a partire dal 1492. Quanto accaduto precedentemente in Europa era pur sempre un momento di un altro stadio del sistema interregionale. Quale Stato dette origine alla nascita del sistema-mondo ? La nostra risposta 癡: quello che pot矇 annettersi lmerindia, e da essa, come trampolino o vantaggio comparativo , accumulare una superiorit inesistente alla fine del XV secolo.
a) Perch矇 non la Cina? La ragione 癡 molto semplice, e vogliamo definirla subito. Fu impossibile per la Cina13 scoprire lmerindia - impossibilit non tecnologica, ovvero di fattibilit empirica, bens穫 storica e geopolitica -: non poteva interessarle tentare di andare verso luropa via est, perch矇 il centro del sistema interregionale, nel suo stadio III, si trovava ad ovest, nellsia centrale ovvero in India. Andare verso unuropa completamente periferica? Non poteva essere un obiettivo del commercio estero cinese.
In effetti, Cheng Ho, tra il 1405 e il 1433 effettu簷 con successo sette viaggi al centro del sistema (giunse in Sri Lanka, in India, e sino in Africa orientale14). Nel 1479 Wang Chin cerc簷 di fare lo stesso, ma gli furono negati anche gli archivi del suo predecessore. La Cina si chiuse entro i suoi confini e non cerc簷 di fare quel che, in quello stesso momento, realizzava il Portogallo. La sua politica interna - forse per la rivalit dei mandarini nei confronti del nuovo potere degli eunuchi commercianti15 - imped穫 la sua espansione commerciale estera; se per簷 si fosse realizzata avrebbe dovuto essere diretta verso ovest per raggiungere il centro del sistema. I cinesi si diressero verso est, giunsero fino alllaska, e pare fino alla California o ancora pi羅 a sud, ma non trovando nulla che potesse interessare i loro mercanti, e allontanandosi sempre pi羅 dal centro del sistema interregionale , abbandonarono definitivamente lmpresa. La Cina non fu la Spagna, per ragioni geopolitiche.
Tuttavia dobbiamo farci ancora una domanda per confutare levidenza antica, che si 癡 rinforzata dopo Weber: la Cina era inferiore culturalmente alluropa nel secolo XV? Secondo gli studiosi16 non era inferiore n矇 tecnologicamente17, n矇 politicamente18, n矇 commercialmente e tanto meno nella sua cultura umanistica19. Cun certo riflesso condizionato in questa domanda. Le storie delle scienze e delle tecnologie occidentali non prendono attentamente in considerazione il fatto che il salto , il boom tecnologico europeo, comincia a realizzarsi nel XVI secolo, ma solo nel XVII mostra i suoi effetti moltiplicatori. Si confonde la formulazione del nuovo paradigma teorico moderno (XVII secolo) con lrigine della Modernit, senza lasciare il tempo per la crisi del modello medioevale. Non si avverte che la rivoluzione scientifica - per dirla con Kuhn - parte da una Modernit gi iniziata, anteriore, come frutto di un paradigma moderno 20. Pertanto, nel secolo XV, se non consideriamo quindi le invenzioni europee posteriori, luropa non ha alcuna superiorit rispetto alla Cina.
Lo stesso Needham si lascia trascinare da quel riflesso condizionato quando scrive:
Il fatto 癡 che lo sviluppo spontaneo autoctono della societ cinese non produsse alcun cambiamento drastico analogo al Rinascimento e alla rivoluzione scientifica in Occidente 21.
Definire il Rinascimento e la rivoluzione scientifica22 come se fossero un medesimo avvenimento - mentre lno inizia nel XIV secolo, e lltro propriamente solo nel XVII secolo - dimostra la distorsione di cui abbiamo parlato. Il Rinascimento 癡 in effetti un avvenimento europeo di una cultura periferica del III stadio del sistema interregionale . La rivoluzione scientifica 癡 il frutto della formulazione del paradigma moderno, che apparve solo dopo pi羅 di un secolo di Modernit.
Pierre Chaunu scrive:
Alla fine del XV secolo, nella misura in cui la letteratura storica ci permette di comprenderlo, lstremo Oriente come entit comparabile al Mediterraneo [因 non risulta sotto nessun aspetto inferiore, almeno superficialmente, rispetto al lontano Occidente del continente eurasiatico 23.
Ripetiamo: perch矇 non la Cina? Perch矇 si trovava nellstremo Oriente del sistema interregionale , e perch矇 mirava verso il centro : ad Occidente verso lndia.
b) Perch矇 non il Portogallo? Per la stessa ragione. Cio癡 perch矇 si trovava nellstremo Occidente dello stesso sistema interregionale , e perch矇 mirava ancora e sempre verso il centro : ad Oriente verso lndia. La proposta di Colombo - tentare di raggiungere il centro passando a Occidente - per il re del Portogallo era tanto stravagante, come stravagante era per Colombo proporsi di scoprire un nuovo continente, giacch矇 sempre e solo tent簷, e non avrebbe potuto concepire altra ipotesi, se non andare verso il centro dello stadio III del sistema interregionale 24.
Come abbiamo visto, le citt rinascimentali italiane sono lstremo occidentale (periferico) del sistema interregionale, che misero nuovamente in relazione, dopo le Crociate, fallite nel 1291, luropa continentale con il Mediterraneo. Le Crociate devono essere considerate come un tentativo frustrato di collegarsi con il centro del sistema, contatto interrotto dai turchi. Le citt italiane, specialmente Genova, rivale di Venezia che era presente nel Mediterraneo orientale, tentavano di aprire il Mediterraneo occidentale alltlantico, per giungere nuovamente al centro del sistema passando a sud dellfrica. I genovesi misero tutta la loro esperienza nella navigazione e il potere economico della loro ricchezza per aprirsi quella via. Furono i genovesi che occuparono le Canarie nel 131225, sono loro che investirono in Portogallo e lo appoggiarono nella costruzione della sua potenza navale.
Fallite le Crociate, non potendo contare sullspansione della Russia attraverso la tundra, i russi avanzando tra i boschi ghiacciati del nord giungeranno nel XVII secolo al Pacifico e alllaska26, ltlantico era lnica porta europea per giungere al centro del sistema. Il Portogallo, la prima nazione europea gi unificata nellI secolo, trasforma la Reconquista27 contro i musulmani nellnizio di un processo di espansione mercantile atlantica. Nel 1419 scoprono lrcipelago di Madera, nel 1431 le Azzorre, lo Zaire nel 1482, nel 1498 Vasco de Gama arriva in India, il centro del sistema interregionale. Nel 1415 occupano la Ceuta africano-musulmana, nel 1448 El-Ksar-es-Seghir, nel 1471 Arzila.
Ma tutto questo 癡 la continuazione del sistema interregionale la cui connessione sono le citt italiane:
Nel XIII secolo i genovesi ed i pisani appaiono per la prima volta in Catalogna; nel XIII secolo, quando arrivano per la prima volta in Portogallo, gli italiani si sforzano di attrarre i popoli iberici nel commercio internazionale [因 Nel 1317 la citt e il porto di Lisbona sono gi un grande centro del commercio genovese 28.
Un Portogallo con contatti con il mondo islamico, con numerosi marinai (agricoltori espulsi da ungricoltura estensiva), con unconomia monetaria, in connessione con ltalia, apr穫 nuovamente luropa periferica al sistema interregionale. Non cess簷 per questo di essere periferia , n矇 i portoghesi ottennero di uscire da quella situazione, giacch矇 il Portogallo pot矇 cercare di dominare lo scambio commerciale nel mare degli Arabi (lceano Indiano)29, ma mai pot矇 pretendere di produrre le mercanzie dellriente, le tele di seta, i prodotti tropicali, lro subsahariano, etc. Era, cio癡, una potenza intermediaria e sempre periferica di India, Cina e mondo musulmano.
Con il Portogallo siamo nellnticamera, ma non ancora nella Modernit, n矇 nel sistema-mondo , il IV stadio del sistema che ebbe origine tra lgitto e la Mesopotamia.
c) Perch矇 癡 la Spagna ad iniziare il sistema-mondo e con esso la Modernit? Per la stessa ragione che lo impediva alla Cina e al Portogallo. Poich矇 la Spagna non poteva andare verso il centro del sistema interregionale che si trovava in Asia centrale, ovvero in India, attraverso lriente - giacch矇 i portoghesi lvevano anticipata e detenevano diritti di monopolio -, n矇 attraverso ltlantico a sud, lungo le coste dellfrica occidentale, fino al Capo di Buona Speranza scoperto nel 1487, restava alla Spagna una sola opportunit: andare verso il centro , verso lndia, attraverso lccidente, passando da ovest, attraversando lceano Atlantico30. Pertanto la Spagna si imbatte nellmerindia, la trova senza averla cercata , e con ci簷 entra in crisi tutto il paradigma medievale europeo, che 癡 il paradigma di una cultura periferica, lstremo Occidente dello stadio III del sistema interregionale , e si inaugura, lentamente ma irreversibilmente, la prima egemonia mondiale, dellnico sistema-mondo che si 癡 realizzato nella storia planetaria, che 癡 il sistema moderno, europeo nel suo centro , capitalista nella sua economia.
Il mio testo, Etica della Liberazione, mira a situarsi esplicitamente (sar forse la prima filosofia pratica che lo tenta esplicitamente ?) nellrizzonte di questo sistema-mondo moderno, tenendo in considerazione non solo il centro - come esclusivamente ha fatto la filosofia moderna da Descartes ad Habermas, filosofia che pertanto ha avuto una visione parziale, provinciale, regionale della storia etico-storica -, ma anche la sua periferia , pertanto si ottiene una visione planetaria della vicenda umana. Tale questione storica non 癡 aneddotica o meramente informativa, ma ha un significato filosofico strictu sensu. Abbiamo gi trattato il tema inizialmente in unltra opera31. In essa mostravamo lmpossibilit esistenziale di Colombo, un genovese del Rinascimento, di convincersi che ci簷 che aveva scoperto non era lndia. Nel suo immaginario, navigava sempre lungo le coste della Quarta Penisola asiatica, quella che Heinrich aveva disegnato cartograficamente a Roma nel 148932, sempre vicino al Sinus Magnus , il Gran Golfo dei greci, mare territoriale della Cina, mentre, in realt, attraversava i Caraibi. Colombo mor穫 nel 1506 senza aver superato lrizzonte dello stadio III del sistema interregionale 33; non pot矇 superare soggettivamente il sistema interregionale - con una storia di 4500 anni di trasformazioni, a partire dallgitto e dalla Mesopotamia - e aprirsi al nuovo stadio del sistema-mondo .
Il primo che sospett簷 un nuovo, lltimo nuovo continente, fu Amerigo Vespucci nel 1503, e per questo egli 癡 stato, esistenzialmente e soggettivamente, il primo moderno , il primo che apr穫 lrizzonte del sistema asiatico-afro-mediterraneo come sistema-mondo , che incorporava per la prima volta lmerindia34.
Questa rivoluzione della visione del mondo [Weltanschauung], dellrizzonte culturale, scientifico, religioso, tecnologico, politico, ecologico ed economico 癡 lrigine della Modernit, a partire da un paradigma mondiale e non meramente eurocentrico. Nel sistema-mondo lccumulazione nel centro 癡, per la prima volta, accumulazione su scala mondiale35. Nel nuovo momento del sistema, tutto cambia qualitativamente e radicalmente, e si modifica anche allnterno dello stesso sottosistema periferico europeo medioevale. Lvvenimento fondante fu la scoperta dellmerindia36 nel 1492. La Spagna 癡 preparata per essere il primo Stato moderno37, attraverso la scoperta comincia ad essere il centro della sua prima periferia (Amerindia), organizzando cos穫 lnizio del lento slittamento del centro dellntico stadio III del sistema interregionale (la Bagdad del XIII secolo), che, partendo da Genova, periferica per簷 parte integrante del sistema , aveva cominciato a ricollegarsi prima con il Portogallo e adesso con la Spagna, pi羅 esattamente con Siviglia, dove si rovescia la ricchezza genovese e italiana. Lesperienza del Mediterraneo orientale rinascimentale - e attraverso essa quella del mondo musulmano, dellndia e persino della Cina - si collega cos穫 con la Spagna imperiale di Carlo V, che giunge fino alluropa centrale dei banchieri di Asburgo, alle Fiandre di Anversa e poi di Amsterdam, con la Boemia, Ungheria, Austria e Milano, e specialmente con il Regno delle due Sicilie38, nel sud delltalia, fino alla Sicilia, la Sardegna, le Baleari e le numerose isole del Mediterraneo. In seguito al fallimento economico del progetto politico dellImpero-mondo , lmperatore Carlo V abdica nel 1557; si lascer allora spazio al sistema-mondo del capitalismo mercantile, industriale ed attualmente transnazionale.
Prendiamo come esempio un livello di analisi, tra i molti che potrebbero essere presi in considerazione. Non 癡 casuale che venticinque anni dopo la scoperta delle miniere drgento del Potos穩 nelllto Per羅 e di Zacatecas in Messico (1546) - da cui arriveranno in Spagna un totale di 18.000 tonnellate drgento tra il 1503 ed il 166039 -, e grazie alle prime rimesse di quel metallo prezioso, la Spagna potesse pagare, tra altre campagne dellmpero, la grande armata che sconfisse i turchi nel 1571 a Lepanto, e con ci簷 dominasse il Mediterraneo come connessione con il centro dellntico stadio del sistema. Tuttavia, il Mediterraneo era morto come via dal centro verso la periferia occidentale, perch矇 ltlantico stava trasformandosi nel centro del nuovo sistema-mondo 40.
Scrive Wallerstein:
Lro e lrgento erano cercati come oggetti preziosi, per il loro consumo in Europa e ancor pi羅 per il commercio con lsia, ma erano anche una necessit per lspansione dellconomia europea 41.
Abbiamo letto, tra molte carte e lettere inedite dellrchivio Generale delle Indie a Siviglia, questo testo del 1 luglio 1550, scritto e firmato in Bolivia da Domingo de Santo Tom獺s:
Saranno quattro anni che, per finire di perdere questa terra, si scopr穫 una bocca dellnferno42 attraverso la quale ogni anno si immola una gran quantit di gente, che la cupidigia degli spagnoli sacrifica al loro dio che 癡 lro43, ed 癡 una miniera drgento che si chiama Potos穩 44.
Il resto 癡 fin troppo noto. La colonia spagnola delle Fiandre, che si libera nel 1610, sostituir la Spagna come potenza egemonica del centro del recente sistema-mondo . Siviglia, il primo porto moderno, in collegamento con Anversa, dopo pi羅 di un secolo di splendore, lascer il posto ad Amsterdam45 - citt in cui Descartes nel 1636 scriver il Discorso sul metodo, ed in cui vivr Spinoza46 -, una potenza navale, una grande flotta peschereccia, una diffusa attivit artigianale, il luogo dove fluisce lsportazione agricola, allvanguardia nei pi羅 diversi rami produttivi; citt che finisce, tra altri aspetti, per superare Venezia47. Dopo pi羅 di un secolo, la Modernit mostrava ormai in questa citt una definitiva fisionomia propria: il suo porto, i canali che come vie commerciali giungevano alle case dei borghesi, commercianti che usavano i terzi e quarti piani delle loro abitazioni come magazzini, da cui tramite gru imbarcavano direttamente le merci nelle navi; mille dettagli di una citt capitalistica48. Dal 1689 lnghilterra inizier una forte concorrenza con llanda e finir per imporre la sua egemonia che, tuttavia, dovr sempre condividere con la Francia almeno fino al 176349.
Lmerindia, frattanto, costituisce la struttura fondamentale della prima Modernit. Dal 1492 al 1500 si colonizzano circa 50.000 kmq, nei Caraibi e sulla terra ferma, dal Venezuela a Panama50. Nel 1515 si giunge a 300.000 kmq con circa 3 milioni di amerindi dominati. Verso il 1550 pi羅 di 2 milioni di kmq, unstensione maggiore di tutta luropa centro del sistema, e, facendo una valutazione bassa, pi羅 di 25 milioni di indigeni51, molti dei quali inseriti in sistemi di lavoro (lncomienda, la mita, le fattorie, etc.) che producono valore , nel senso stretto del termine usato da Marx, per luropa centro del sistema. Dal 1520 bisogner aggiungere gli schiavi delle piantagioni provenienti dallfrica - circa 14 milioni fino allpoca finale dello schiavismo nel XIX secolo, includendo Brasile, Cuba e Stati Uniti -. Questo enorme spazio e relativa popolazione dar alluropa, centro del sistema-mondo , il vantaggio comparativo e definitivo rispetto al mondo musulmano, allndia e alla Cina. Di conseguenza nel XVI secolo: la periferia - Europa orientale ed America spagnola - utilizzava lavoro forzato, schiavit羅 e lavoro obbligatorio nelle coltivazioni per il mercato mondiale. Il centro utilizzava, sempre di pi羅, mano dpera libera 52.
Ai fini di questpera filosofica ci interessa indicare soltanto che 癡 allnterno del sistema-mondo che nacquero le formazioni sociali periferiche 53: Le caratteristiche delle formazioni periferiche dipenderanno dalla natura delle formazioni precapitalistiche aggredite e dalle forme dellggressione esterna 54.
Esse saranno, alla fine del XX secolo, le formazioni periferiche latinoamericane55, quelle dellfrica bantu, del mondo musulmano, dellndia, del sudest asiatico56 e della Cina; ad esse si dovrebbe aggiungere parte delluropa orientale prima del crollo del socialismo reale.
Si veda lo schema 1.

2. La Modernit come gestione (management) della centralit mondiale e la sua crisi attuale
Giungiamo cos穫 alla tesi centrale. Se la Modernit fosse, ed 癡 questa la nostra ipotesi, il frutto della gestione (management) della centralit del primo sistema-mondo , dobbiamo allora riflettere sul suo significato.
Si deve prender coscienza che vi sono, allrigine, almeno due Modernit:
a) in primo luogo, la Modernit spagnola, umanista, rinascimentale, legata ancora allntico sistema interregionale della cristianit mediterranea e musulmana57. In essa verr concepita la gestione (management) del nuovo sistema-mondo sulla base del paradigma dellntico sistema interregionale. Vale a dire che la Spagna gestisce (manage) la centralit come dominio attraverso lgemonia di una cultura integrale, una lingua, una religione - di qui il processo di evangelizzazione che subir lmerindia -; come occupazione militare, organizzazione burocratico-politica, espropriazione economica, presenza demografica - con centinaia di migliaia di spagnoli e portoghesi che abiteranno per sempre lmerica Latina -, trasformazione ecologica - attraverso la modifica della fauna e della flora -, etc il progetto dellImpero-mondo , che, secondo Wallerstein, fallisce con Carlo V58.
b) In secondo luogo, la Modernit delluropa anglo-germanica, che inizia con lmsterdam delle Fiandre e che 癡 considerata frequentemente come lnica Modernit, secondo lnterpretazione di Sombart, Weber, Habermas, o degli stessi postmoderni, il che produrr un errore riduzionista che occulta il senso della Modernit, e quindi il significato della sua attuale crisi. Questa seconda Modernit, per poter gestire (to manage) lnorme sistema-mondo che di colpo si apre alla piccola Olanda59, la quale da colonia spagnola si trova adesso al centro del sistema-mondo, deve creare o incrementare la sua efficienza per semplificazione. necessario realizzare unstrazione - favorendo il quantum a svantaggio della qualitas -, che lasci fuori molte variabili valide - culturali, antropologiche, etiche, politiche, religiose -; aspetti che sono ancora validi per luropeo del XVI secolo, che non permetterebbero undeguata, fattibile 60 o tecnicamente possibile gestione (management) del sistema-mondo61. Questa semplificazione della complessit62 comprende la totalit del mondo della vita (Lebenswelt) , del rapporto con la natura - nuova posizione ecologica o tecnologica, non teleologica -, dinanzi alla propria soggettivit - nuova autocomprensione della soggettivit -, dinanzi alla comunit - nuova relazione intersoggettiva e politica - e, come sintesi, un nuovo atteggiamento economico pratico-produttivo.
La prima Modernit spagnola, rinascimentale ed umanista, produce una riflessione teorica e filosofica di grandissima importanza, che non 癡 stata minimamente percepita dalla filosofia moderna , che 癡 solo la filosofia della Seconda Modernit . Il pensiero teorico filosofico del XVI secolo ha rilevanza attuale perch矇 癡 il primo, e lnico, che visse ed espresse lsperienza originaria nel tempo della costituzione del primo sistema-mondo . Pertanto, sulla base delle risorse teoriche di cui si disponeva (la filosofia scolastica musulmano-cristiana e quella rinascimentale umanista) la questione etico-filosofica centrale si concentr簷 su quale diritto avesse luropeo di occupare, dominare e gestire (to manage) le culture recentemente scoperte, militarmente conquistate e ben presto colonizzate. Dal XVII secolo, la Seconda Modernit non mise mai in discussione la coscienza (Gewissen) con queste domande, cui peraltro si era gi risposto de facto: da Amsterdam, Londra o Parigi, dai secoli XVII e XVIII in avanti, leurocentrismo - superideologia che fonder la legittimit, valida senza falsificazione possibile, della dominazione del sistema-mondo -, non sar posto in questione mai pi羅, sino alla fine del XX secolo, quando sar messa in discussione, tra gli altri movimenti, anche da parte della Filosofia della Liberazione.
Abbiamo gi trattato la questione in unltra opera63. Qui ricorderemo soltanto lrgomento generale. Bartolom矇 de Las Casas nelle sue numerose opere, usando una straordinaria documentazione e fondando razionalmente ed accuratamente i suoi argomenti, dimostra che la costituzione del sistema-mondo come espansione europea in Amerindia - annuncio dellspansione in Africa e in Asia - non ha nessun diritto; 癡 una violenza ingiusta, e non pu簷 avere alcuna validit etica.
Due sono state, generalmente discorrendo, le principali maniere con cui quelli che si sono recati laggi羅 e che si chiamano cristiani hanno estirpato e spazzato dalla faccia della terra tante infelici nazioni. In primo luogo vi sono state le guerre ingiuste, crudeli, sanguinose e tiranniche. Hanno ammazzato quanti potevano bramare la libert, sospirarla o anche solo pensarvi, oppure concepire il disegno di sottrarsi ai tormenti che pativano, vale a dire i signori del luogo e gli uomini: ch矇 da sempre le guerre non lasciano in vita che i giovani e le donne. Poi hanno continuato ad uccidere opprimendo i superstiti con la pi羅 dura, la pi羅 orribile e acerba servit羅 di cui uomini o bestie siano mai stati costretti. A queste due forme di tirannia infernale si riducono a guisa di compendio, subordinate quasi a un unico genere, tutte le altre differenti maniere di distruggere quelle genti, che variano allnfinito. Non da altro mossi i cristiani hanno ammazzato e distrutto tante e tali anime, in numero incalcolabile, non da altro guidati che dalla sfrenata brama dellro, dal desiderio di empirsi di ricchezze e di elevarsi ad alte posizioni, affatto sproporzionate alla qualit delle loro persone 64.
Pi羅 avanti la filosofia non porr pi羅 questa problematica, che si mostr簷 ineludibile solo allrigine dellstituzione del sistema-mondo. Per ltica della Liberazione, invece, questa questione 癡 ancor oggi fondamentale.
Nel XVI secolo, quindi, si stabilisce il sistema-mondo intorno a Siviglia, e la filosofia comincia a discutere, partendo dal vecchio paradigma filosofico, la prassi della dominazione, ma non arriva a formulare un nuovo paradigma. Tuttavia, non si deve confondere lrigine del nuovo paradigma con lrigine della Modernit. La Modernit comincia pi羅 di un secolo prima (1492) del momento in cui si formalizza il paradigma - per dirla con Thomas Kuhn - adeguato alla sua nuova esperienza. Se osserviamo le date della sua formulazione, potremmo concludere che essa avviene nella prima met del XVII secolo65. Ebbene, questo nuovo paradigma si accorda alle esigenze di efficienza, fattibilit tecnologica e governativa della gestione (management) di un sistema-mondo enorme e in espansione; 癡 lspressione di un necessario processo di semplificazione, attraverso la razionalizzazione , del mondo della vita e dei suoi sottosistemi (economico, politico, culturale, religioso, etc.). La razionalizzazione indicata da Werner Sombart66, Ernst Troeltsch67 o Max Weber68 癡 effetto e non causa. Dltra parte gli effetti di questa razionalizzazione semplificatrice per rendere gestibile (manageable) il sistema-mondo, sono forse pi羅 profondi e negativi di quanto Habermas o i postmoderni69 immaginino.
La soggettivit corporea musulmano-medioevale 癡 semplificata: la soggettivit 癡 postulata come un ego, un io, di cui Descartes scrive:
Cosicch矇 questo io, cio癡 la mia anima, per cui sono quel che sono, 癡 interamente distinta dal corpo ed 癡 ancor pi羅 facile da conoscere che il corpo, dacch矇 se non ci fosse corpo non cesserebbe di essere lnima quel che 癡 70.
Il corpo 癡 una mera macchina, res extensa del tutto estranea allnima71.
Lo stesso Kant scrive:
Lnima umana dovrebbe essere considerata come legata nella vita presente a due mondi (zweien Welten) contemporaneamente: di questi mondi, finch矇 forma con il corpo unnit personale, non sente se non il mondo materiale (materielle); al contrario, come membro del mondo degli spiriti (als ein Glied der Geisterwelt), riceve e propaga le pure influenze delle nature immateriali 72.
Questo dualismo - che Kant applicher alltica, in quanto le massime non devono avere motivi empirici o patologici -, si articola successivamente alla negazione dellntelligenza pratica, sostituita da una ragione strumentale che si occuper della gestione (management) tecnica, tecnologica (ltica scomparir dinanzi ad unntelligenza more geometrico) della Critica del Giudizio. qui che la tradizione conservatrice, come quella di Heidegger, ha impedito di percepire la soppressione semplificatrice della complessit organica della vita, sostituita da una tecnica della volont di Potere , critica tratteggiata da Nietzsche e Foucault.
Galileo, con tutto lngenuo entusiasmo di una grande scoperta, scrive:
La filosofia 癡 scritta in questo grandissimo libro, che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico lniverso), ma non si pu簷 intendere se prima non smpara a intender la lingua, e conoscere i caratteri nei quali 癡 scritto. Egli 癡 scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangolo, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi 癡 impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi 癡 un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto 73.
Heidegger afferma che la posizione mathematica 74 dinanzi agli enti 癡 un ritenerli conosciuti a priori (negli assiomi della scienza, per esempio) e ad essi si accede per farne uso . Non si apprende , infatti, unrma, bens穫 si apprende a far uso di essa, perch矇 gi si sa cosa essa 癡:
Le math矇mata sono le cose, in quanto le introduciamo nella conoscenza attraverso ci簷 che di esse 癡 gi noto a priori, il corpo in quanto materialit, la pianta in quanto vegetalit, lnimale nella sua animalit 75.
La razionalizzazione della vita politica (burocratizzazione), dellmpresa capitalistica (amministrazione), della vita quotidiana (ascetismo calvinista o puritano), la decorporalizzazione della soggettivit (con i suoi effetti alienanti sia del lavoro vivo - esaminati nella critica di Marx -, sia nelle sue pulsioni - analizzati da Freud -), la non-eticit di ogni gestione economica e politica (intesa solo come ingegneria tecnica), la soppressione della ragione pratico-comunicativa sostituita dalla ragione strumentale, lndividualit solipsista che nega la comunitsono esempi di diversi momenti negati da quella semplificazione apparentemente necessaria per una gestione (management) della centralit del sistema-mondo che luropa si trov簷 perentoriamente a realizzare.
Capitalismo, liberalismo, dualismo - con il disprezzo della corporeit -, strumentalismo, etc., sono effetti della gestione (management) di quella funzione che rese luropa il centro del sistema-mondo. Effetti che si costituiscono in mediazioni, in sistemi che finiscono per totalizzarsi. Il capitalismo, mediazione di sfruttamento ed accumulazione, si trasforma poi in un sistema indipendente che, a partire dalla sua stessa logica autoreferenziale ed autopoietica, pu簷 distruggere luropa, la sua periferia, tutto il pianeta. E questo 癡 ci簷 che Weber osserva, ma in modo riduttivo. Ovvero, avverte parte del fenomeno, ma non tutto lrizzonte del sistema-mondo. In effetti, il procedimento formale di semplificazione per rendere gestibile (manageable) il sistema-mondo produce sottosistemi formali razionalizzati che non hanno linee interne di autoregolazione dei propri limiti nella stessa Modernit, che potrebbero ricondurli al servizio dellmanit.
in questo momento che sorgono le critiche da dentro il centro - e dalla periferia, come la nostra - contro la Modernit stessa. Adesso si attribuisce alla ratio ogni causalit colpevole, da Nietzsche a Heidegger, o con i postmoderni - la colpevolezza si anticiperebbe fino a Socrate (Nietzsche) o a Parmenide (Heidegger) -. In effetti, le semplificazioni moderne, - il dualismo di un ego-anima senza corpo, la ragione strumentale teleologica, il razzismo della superiorit della propria cultura, etc. - hanno molte somiglianze con la semplificazione che lo schiavismo greco produsse nel sistema interregionale II. La Weltanschauung [visione del mondo] greca si addiceva allomo moderno - non fu senza complicit che i romantici tedeschi resuscitarono i greci 76 -. Il superamento-recupero della Modernit consister nel considerare criticamente tutte queste riduzioni semplificatrici prodotte fin dalle sue origini - e non solo alcune di esse, come immagina Habermas -. La pi羅 importante di tali riduzioni, insieme a quella della soggettivit solipsistica senza comunit, 癡 la negazione della corporeit della soggettivit - ci簷 a cui si legano le critiche alla Modernit sviluppate da Marx, Nietzsche, Freud, Foucault, L矇vinas e, come vedremo, dalltica della Liberazione -.
Di conseguenza, il concetto che si ha della Modernit determina, come 癡 evidente, la pretesa della sua realizzazione, come in Habermas, o il tipo di critiche, come quelle dei postmoderni. In generale, tutta la disputa tra razionalisti e postmoderni non supera lrizzonte eurocentrico. La crisi della Modernit - avvertita gi da Nietzsche o Heidegger - si riferisce ad aspetti interni alluropa. Il mondo periferico parrebbe essere un passivo spettatore di una tematica che non lo tocca, perch矇 癡 barbaro , pre-moderno o semplicemente perch矇 deve essere modernizzato . La visione eurocentrica, cio癡, riflette nel problema della crisi della Modernit soltanto i momenti europeo-nordamericani - o anche giapponesi, oggi -, per簷 minimizza quelli della periferia. Rompere con questo errore riduzionista non 癡 facile. Tenteremo qui di indicare il cammino per superarlo.
Se la Modernit inizia sul finire del XV secolo, con un processo rinascimentale pre-moderno, e da l穫 si passa a quello propriamente moderno in Spagna, lmerindia fa parte della Modernit fin dal momento della conquista e della colonizzazione poich矇 il mondo meticcio in America Latina 癡 lnico che ha la stessa et della Modernit77 ed 癡 stato il primo barbaro di cui la Modernit ha bisogno per sua definizione. Se la Modernit entra in crisi alla fine del XX secolo, dopo cinque secoli di sviluppo, non si tratta solo dei momenti individuati da Weber o Habermas, o da Lyotard o Welsch78, occorrer invece aggiungere quelli propri di una descrizione mondiale del fenomeno della Modernit.
Per concludere: se ci situiamo, dunque, nellrizzonte planetario, si possono distinguere le seguenti posizioni di fronte alla problematica posta:
a) In primo luogo, la tesi sostanzialista desarrollista79, quasi metafisica, che concepisce la Modernit come un fenomeno esclusivamente europeo e che si diffonder dal XVII secolo verso tutte le altre culture arretrate - posizione eurocentrica nel centro o modernizzatrice nella periferia -; la modernit 癡 un fenomeno che deve ancora finire di realizzarsi. Alcuni di coloro che, difensori della ragione come Habermas o Apel, seguono questa prima posizione, lo fanno criticamente, poich矇 pensano che la superiorit europea non 癡 materiale, ma formale, grazie ad una struttura di domande critiche80. Dltra parte, la tesi complementare di quella precedente 癡 la tesi nichilista , conservatrice, che nega alla Modernit qualit positive; tesi sostenuta, tra gli altri, da Nietzsche e da Heidegger, e che propone praticamente il suo annientamento senza uscita. Nel loro attacco frontale alla ragione in quanto tale; con alcune differenze nel caso di L矇vinas81, i postmoderni assumono questa posizione, sebbene, paradossalmente, difendano anche parte della prima, partendo da un eurocentrismo desarrollista82. I filosofi postmoderni sono ammiratori dellrte postmoderna, dei media, e sebbene affermino teoricamente la differenza, non riflettono sulle origini di questi sistemi che sono frutto di una razionalizzazione propria della gestione della centralit europea del sistema-mondo, dinanzi alla quale sono profondamente acritici e pertanto non hanno possibilit di tentare alcuna alternativa (culturale, economica, politica, etc.) valida per le nazioni periferiche, n矇 per i popoli o le grandi maggioranze dominati del centro e/o della periferia.
b) In secondo luogo, difendiamo unltra posizione partendo dalla periferia e considerando il processo della Modernit come la citata gestione razionale del sistema-mondo. Questa posizione cerca di recuperare il ricuperabile della Modernit, e negare la dominazione e lsclusione nel sistema-mondo. dunque un progetto di liberazione della periferia negata fin dallrigine della Modernit. Il problema non consiste nel mero superamento della ragione strumentale, come per Habermas, o della ragione terror dei postmoderni, bens穫 del superamento dello stesso sistema-mondo cos穫 come si 癡 sviluppato fino ad oggi nel corso di 500 anni. Il problema 癡 lsaurimento di un sistema di civilizzazione che giunge alla sua fine83. Il superamento della ragione cinico-amministrativa come amministrazione mondiale -, del capitalismo - come sistema economico -, del liberalismo - come sistema politico -, dellurocentrismo - come ideologia -, del maschilismo - nel campo della vita sessuale e dei rapporti tra i generi -, del predominio della razza bianca -nel razzismo -, della distruzione della natura -nellcologia -, etc., suppone la liberazione di diversi tipi di oppressi e/o esclusi. in questo senso che ltica della Liberazione si definisce come trans-moderna, dato che anche i postmoderni sono eurocentrici. La fine del presente sistema di civilizzazione emerge attualmente nei seguenti limiti assoluti del sistema dei 500 anni - come lo chiama Noam Chomsky -.
Questi limiti assoluti sono:
a) In primo luogo, la distruzione ecologica del pianeta. Fin dalla sua origine la Modernit ha considerato la natura come un oggetto sfruttabile , per aumentare il tasso di profitto84 del capitale:
Per la prima volta la natura si converte in un mero oggetto per lomo, in cosa meramente utile; cessa di essere riconosciuta come un potere in se stessa 85.
Una volta costituita la terra come un oggetto sfruttabile in favore del quantum, del capitale, che pu簷 vincere tutti i limiti, tutte le barriere, manifestando cos穫 the great civilising influence of capital [la grande influenza civilizzatrice del capitale], tocca alla fine il suo limite insuperabile, dimostrato dal capitale stesso, la barriera insuperabile per il progresso etico-umanoe stiamo ormai arrivando a quel momento:
Lniversalit a cui il capitale tende incessantemente, trova impedimenti nella sua stessa natura, i quali in una certa tappa dello sviluppo del capitale faranno s穫 che riconosca se stesso come la pi羅 grande barriera che si frappone a questa tendenza e, conseguentemente, porteranno allutoabolizione del capitale 86.
Essendo la natura per la Modernit solo un mezzo di produzione, va incontro al destino di essere consumata, distrutta; inoltre, accumulando geometricamente sulla terra i rifiuti, si giunge a porre in pericolo la riproduzione e sopravvivenza della vita stessa. La vita 癡 la condizione assoluta del capitale; la sua distruzione distrugge anche il capitale. A questa situazione siamo ormai arrivati. Il sistema dei 500 anni - la Modernit o il capitalismo - si trova di fronte al primo limite assoluto: la morte della vita nella sua totalit, a causa dellso indiscriminato di una tecnologia antiecologica costituita progressivamente partendo dal solo criterio della gestione quantitativa del sistema-mondo nella Modernit: lumento del tasso di profitto. Il capitale, per簷, non pu簷 autolimitarsi: diviene cos穫 il pericolo supremo per lmanit.
b) Il secondo limite assoluto della Modernit 癡 la distruzione dellmanit stessa. Il lavoro vivo 癡 lltra mediazione essenziale del capitale in quanto tale; il soggetto umano 癡 lnico che pu簷 creare nuovo valore plusvalore e profitto -. Il capitale che supera tutte le barriere richiede sempre pi羅 tempo assoluto di lavoro; quando non pu簷 superare questo limite, aumenta la produttivit attraverso la tecnologia; ma questo aumento diminuisce la necessit di lavoro umano; cos穫 cuna umanit esuberante, disoccupata. Il disoccupato non guadagna salario, denaro; ma il denaro 癡 lnica mediazione nel mercato attraverso cui si possano acquistare merci per soddisfare i bisogni. In ogni modo, il lavoro non utilizzabile da parte del capitale aumenta la disoccupazione. Cresce cos穫 la proporzione dei soggetti costretti alla non solvibilit87 - tanto nella periferia come nel centro -. la povert, la povert come limite assoluto del capitale. Costatiamo come oggi cresce la miseria in tutto il pianeta. Si tratta della legge della Modernit :
Questa legge produce unccumulazione di miseria proporzionale allccumulazione di capitale 88.
Il sistema-mondo moderno non pu簷 superare questa contraddizione essenziale. Ltica della Liberazione riflette filosoficamente a partire da questo orizzonte planetario del sistema-mondo; da questo doppio limite che configura una crisi terminale di un processo di civilizzazione: la distruzione ecologica del pianeta e lstinzione nella miseria e nella fame della maggioranza dellmanit. Dinanzi a questi due fenomeni, in stretta interrelazione, di dimensioni planetarie, apparirebbe ingenuo e persino ridicolo, irresponsabile e complice, irrilevante e cinico, il progetto di tante scuole filosofiche - nel centro, ma ancor peggio nella periferia, in America Latina, Africa e Asia - racchiuse nella torre dvorio dello sterile accademismo eurocentrico.
Gi nel 1968 Marcuse aveva scritto, riferendosi ai paesi opulenti del tardo-capitalismo:
Quale 癡 il prezzo che si deve pagare per tutti i beni ricevuti, il prezzo di questa comoda servit羅, di tutti questi vantaggi, prezzi che si fanno pagare a gente che sta molto lontano dalla metropoli ed 癡 lontanissima dalla sua opulenza. La societ opulenta ha coscienza di ci簷 che sta facendo, di come sta diffondendo il terrore e la schiavit羅, di come sta lottando contro la liberazione in tutte le aree del globo? 89.
c) Il terzo limite della Modernit 癡 lmpossibilit di coinvolgere le popolazioni, le economie, le nazioni, le culture che attacc簷 aggressivamente fin dalla sua origine, che escluse dal suo orizzonte e che abbandona nella miseria. il tema dellsclusione delllterit dellmerica Latina, dellfrica, dellsia e della loro indomabile volont di sopravvivenza. un argomento che necessita di essere molto approfondito, qui ci limitiamo ad indicare che il sistema-mondo globalizzatore giunge ad un limite in cui comincia lsteriorit delllterit dellltro, luogo di resistenza e dalla cui affermazione analettica 90parte il processo di negazione della negazione della liberazione.

LMERICA LATINA
E LA GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI
Franz J. Hinkelammert

La globalizzazione come politica del mercato mondiale 癡 un progetto di strutturazione di una societ capitalista mondiale omogeneizzata, che sorge contemporaneamente alla crisi ed al successivo collasso delle societ del socialismo storico.
Lttuale progetto di societ capitalista mondiale si fonda su alcune regole chiavi, in particolare sulla competitivit e sullfficienza. I capitali transnazionali trasformano il mondo nel loro campo di lotta e riducono gli Stati nazionali a enti autonomi senza sovranit, il cui ruolo acquista importanza in proporzione alle esigenze dei capitali operanti nel loro territorio.
Questa trasformazione del mondo inizia alla fine degli anni 0, durante la paralisi dellnione Sovietica nellra Breznev. Il capitalismo riformista era stato uno strumento chiave nella guerra fredda; vinta la guerra fredda, lo strumento era superato e veniva abbandonato.
Lmerica Latina fu il continente in cui si speriment簷 per la prima volta - iniziando dal Cile - il nuovo modello, successivamente chiamato riassetto strutturale , quando divenne una pedina chiave del capitale transnazionale e del FMI per la politica di globalizzazione.
La vittoria assoluta del sistema capitalista port簷 al potere un solo modello politico-sociale, producendo la crisi degli altri. Si impose un solo paradigma che aveva lppoggio di tutto il potere. Si iniziava a parlare di una crisi di tutti i modelli, tuttavia questo obiettivo non fu raggiunto. Da un mondo pluralista di molti modelli si pass簷 ad un mondo di globalizzazione e omogeneizzazione di uno solo. Appare il capitalismo del Big Mac, che 癡 egli stesso un Big Mac, uguale per tutti e ugualmente ovunque senza sapore .
Sebbene il processo sia ancora in pieno cammino, dimostra gi i suoi caratteri a lungo termine. Il sistema capitalista evidenzia la sua incapacit generalizzata di creare un mondo ed un ordine vivibili per lmanit. Pur avendo tutto il potere, non ha il potere per garantire un ordine n矇 la semplice sopravvivenza dellmanit. Neppure questa realt, per簷, porta alla messa in discussione del potere del sistema. Il sistema produce crisi dappertutto e lnico che non entra in crisi 癡 il suo potere.
Lspetto pi羅 evidente di queste crisi 癡 la crescente esclusione della popolazione - oggi lfrica come continente 癡 esclusa - e la progressiva distruzione della natura. Emergono anche le crisi interne del sistema: criminalit, droga, corruzione, ma neppure queste attaccano il suo potere. La corruzione 癡 sempre pi羅 un problema delle grandi burocrazie delle imprese transnazionali che le colpisce dallnterno.
Il vero pericolo per il potere 癡 lo sgretolamento di tutta la societ; tuttavia, proprio questo assicura il suo potere. La sua incapacit di assicurare un ordine vivibile, sta producendo un processo di decadenza del sistema che difficilmente si potr arrestare.
Dinanzi a questi processi, voglio mettere in risalto alcuni problemi collegati ad essi e, contemporaneamente, introdurre nuove immaginazioni di soluzioni. Se non posso parlare di soluzioni, posso per簷 parlare di nuovi spazi in cui sono immaginate. A partire da l穫, voglio dimostrare qualcosa che d origine a questo sgretolamento del sistema, ormai in atto, e che chiamer簷 lrrazionalit di ci簷 che 癡 ritenuto razionale . Voglio, infine, fare alcune riflessioni sulle possibilit di cambiamento.

Prima tesi: un progetto di liberazione oggi deve essere un progetto di una sociedad en la cual todos quepan 91 e da cui nessuno sia escluso.

Sta oggi sorgendo in America Latina la concezione di una nuova societ e di una giustizia nettamente distinta dalle concezioni precedenti, legata a nuove forme di prassi sociale.
Quando alcuni giornalisti chiesero agli zapatisti ribelli della provincia messicana del Chiapas quale progetto avevano per il Messico, risposero: una sociedad en la cual quepan todos .
Un simile progetto implica untica universale; non detta per簷 principi etici assoluti, non prescrive n矇 norme generali n矇 determinati rapporti di produzione universalmente validi.
Il fatto che un movimento di liberazione si definisca in questi termini, rappresenta unvidente novit. Movimenti precedenti si definirono piuttosto per i loro principi universali o per nuovi rapporti di produzione, determinati a priori ed universalmente validi. I movimenti socialisti, in particolare, definirono il loro progetto attraverso i cosiddetti rapporti socialisti di produzione , intesi nel senso di una forma strettamente definita di societ, basata soprattutto sulla propriet pubblica dei mezzi di produzione e sulla pianificazione centralizzata. In questo senso non si differenziavano molto dai movimenti borghesi, che determinano il loro progetto di societ mediante il principio universale della propriet privata e del mercato. In entrambi i casi il progetto sociale 癡 caratterizzato da principi di ordinamento universalmente validi. Nelle loro teorie sociali, questi principi derivano - o sono dedotti - da una mentalit dogmatica; per esempio, dallutonomia dellndividuo postulata a priori o dalla sua socialit anchssa data aprioristicamente. Di conseguenza, questi principi universali vengono presentati come principi eterni ; in loro nome si dichiara la fine della storia e si fissano le leggi che determinano necessariamente tale fine. Sperimentiamo oggi, con la celebrazione della globalizzazione del mondo attraverso il mercato ed i suoi principi eterni, lltimo caso di leggi storiche che culminano nella fine della storia.
Se oggi in America Latina appare - come dimostrano gli zapatisti - un progetto di societ che non vuole imporre principi universali ed eterni, si tratta di qualcosa di nuovo nel contesto dei movimenti politici esistenti, e non solo dei movimenti di liberazione. Una societ nella quale quepan todos implica unsigenza di carattere piuttosto negativo. Non pretendono sapere quale modello di societ sia lnico giusto e neppure sostengono di sapere come si possono far felici gli esseri umani. Mentre il mercato o la pianificazione promettono paradisi, questo progetto non promette nessun paradiso. Di fronte ai principi universali di societ, lsigenza di una societ nella quale quepan todos 癡 piuttosto un criterio di validit universale sul valore dei principi universali di societ offerti sia dal capitalismo che dal socialismo.
I principi universali di societ - mercato e propriet privata o pianificazione e propriet sociale - sono sottoposti ad un criterio di validit che nega la loro pretesa validit universale. Tale negazione non viene espressa in termini aprioristici, ma delimita un possibile contesto di validit: sono validi, o possono esserlo, in quanto sono compatibili con una societ nella quale ci sia posto per tutti; perdono validit se la loro imposizione suppone lsclusione di interi settori della societ; esclusione che rappresenta lssenza dei principi universali di societ quando divengono totalizzanti, i quali, di conseguenza, possono avere soltanto validit relativa.
Questa diversa posizione richiede anche un nuovo rapporto con la prassi politica. Non avendo gli zapatisti alcun progetto positivo definitivo che pretenda imporre nuovi principi di societ, nel cui nome esigere il potere del governo, si presentano piuttosto come resistenza . Il subcomandante Marcos ha dichiarato che gli zapatisti non cercano la presa del potere, e finora il loro comportamento rende credibile questa affermazione. Intendono, invece, essere un potere di resistenza per obbligare il governo a creare rapporti di produzione che permettano la nascita di una societ nella quale quepan todos . Ci簷 implica la necessit di relativizzare qualsiasi principio di societ, perch矇 si creino rapporti di produzione sufficientemente flessibili per il raggiungimento di tale meta.
I principi di societ, ritenuti universalmente validi, sono sostituiti da un criterio universale di relativizzazione di principi di societ, che esigono validit universale in nome di principi generali. Questo criterio universale sulla validit di principi imposti come universali continua a rappresentare il criterio di un umanesimo universale. Per簷 gli zapatisti non sostengono affatto di sapere qualla forma in cui gli esseri umani devono vivere e ci簷 che 癡 una buona vita : indipendentemente dalle loro idee su una buona vita , seguono il criterio universale secondo cui la vita buona di alcuni non deve implicare lmpossibilit di vivere degli altri.
Pertanto, non si tratta soltanto di un criterio sulla validit di principi ipoteticamente universali di societ, ma anche un criterio su come sia una buona qualit della vita di ognuno o di culture determinate.
Si tratta, in questo senso, di un imperativo categorico della ragion pratica, cio癡 di un imperativo categorico dellzione concreta, ben diverso, per簷, da quello kantiano, che pretende di dare norme universali ed un concetto di societ - in questo caso borghese - con una tesi basata su principi immutabili. Pertanto, per quanto riguarda la validit di queste norme, Kant 癡 estremamente rigorista. In tal senso, il suo imperativo categorico 癡 di azione astratta.
Il progetto zapatista in America Latina presenta una profonda novit, ma - come avviene per ogni novit di questo tipo - ha le sue radici in una lunga tradizione del pensiero umano sulla giustizia e sulla sua attuazione pratica.
Gi nella tradizione giudea antica si pu簷 scoprire un imperativo categorico di questo tipo. Il non uccidere 癡 inteso nella tradizione profetica proprio nellttica del non devi cercare la tua uonavita togliendo allltro la sua possibilit di vivere ; tantvero che lsclusione era considerata un furto.
Un pensiero simile 癡 presente nella tradizione aristotelico-tomista del diritto naturale, che trova il suo orientamento nella massima che il livello di vita di uno non deve rendere impossibile la vita dellltro.
Ci sono precedenti importanti anche nel pensiero della modernit. Partendo dalla sua critica al socialismo sovietico, Sartre descrive la societ libera come una societ nella quale lnica impossibilit 癡 lmpossibilit di vivere 92.
Anche negli scritti del giovane Marx troviamo un simile imperativo categorico. Marx parla dellimperativo categorico di annullare tutte le relazioni che rendono lomo un essere umiliato, soggiogato, abbandonato e disprezzato 93. Il giovane Marx, tuttavia, non lega questo imperativo ad alcuna deduzione di principio dei cosiddetti rapporti socialisti di produzione che vengono presentati come un valore eterno, come nel caso dei rapporti capitalisti di produzione. Egli, infatti, definisce il comunismo come la produzione cosciente dei rapporti sociali di produzione; di conseguenza, individua il problema nella flessibilit e contingenza delle relazioni sociali di produzione che vengono presentate come principi di societ eterni ed universalmente validi.
Pi羅 tardi, Marx si allontana progressivamente da questo suo punto di partenza, anche se non lo abbandona mai completamente. Tale cambiamento ha la sua ragion dssere nelldea di poter rinunciare definitivamente a rapporti di produzione istituzionalizzati ed a norme formali istituzionalmente affermate. Proprio questa idea porta al tentativo di creare rapporti sociali di produzione socialisti in senso dogmatico e dedotti da alcuni principi della societ. Lrigine di tale posizione va ricercata nella radice anarchica della visione di Marx; la reazione staliniana a questa anarchia porta al capovolgimento di quella posizione attraverso la costituzione di rapporti socialisti di produzione .
Dopo il fallimento del tentativo di un socialismo basato su principi ipoteticamente eterni ed universalmente validi, cio癡 dopo il crollo delle societ del socialismo storico, risulta comprensibile che oggi emergano idee di una nuova societ che ricercano la mediazione tra lmperativo categorico dellzione concreta con criteri universali e principi di societ di tipo universalistico. Tale mediazione ritiene la flessibilit dei rapporti sociali di produzione come condizione sine qua non per la creazione di una societ nella quale quepan todos .

Seconda tesi: la logica dellsclusione, sempre pi羅 diffusa nella societ moderna, pu簷 essere compresa, da una parte, come il risultato della totalizzazione di principi socialisti universali e, nel capitalismo, frutto delle leggi del mercato e della loro totalizzazione (globalizzazione).

Se parlo di totalizzazione, non lo faccio arbitrariamente. In realt, oggi il sistema capitalista mondiale si presenta come totale. Henri Lapage, un giornalista francese che per molto tempo 癡 stato il principale assertore del neoliberalismo in Francia, aveva gi parlato del mercato totale . Milton Friedman, uno dei fondatori del neoliberalismo negli USA, parla in unntervista con Guy Sorman del capitalismo totale 94. La parola totale 癡 divenuta, in America Latina e in Europa, una parola dominante, persino nei messaggi pubblicitari. Le nuove strategie di produzione e vendita sono chiamate qualit totale ; Fujimori parla di pacificazione totale ; anche il Papa dice che vuole sacerdoti con fede totale ; ed un ciabattino a San Jos矇 ha avuto molto successo nel chiamare la sua misera bottega zapater穩a total .
Questo capitalismo totale si fa presente come globalizzazione ed omogeneizzazione del mondo, pertanto come totalizzazione del mercato e della privatizzazione di tutte le funzioni pubbliche in nome della propriet privata.
Alcuni anni fa, in un volo da Santiago del Cile, viaggiai seduto accanto ad un imprenditore cileno. Nella conversazione parlai delle conseguenze dei riassetti strutturali in America Latina, della crescente distruzione dellmbiente, dellspulsione e impoverimento di una parte crescente della popolazione come suo risultatoEgli mi rispose: Tutto ci簷 癡 vero; per簷 non pu簷 negare che lfficienza e la razionalit economiche sono aumentate .
Queste parole rivelano il problema della razionalit economica nel nostro tempo e non soltanto in riferimento allmerica Latina. Stiamo scatenando un processo di distruzione che sconvolge i fondamenti della nostra vita, tuttavia celebriamo lfficienza e la razionalit con cui viene portato avanti. Il risultato 癡 che non mettiamo minimamente in discussione le basi di questa efficienza. Viviamo in una situazione di competitivit in cui ognuno sta segando il ramo su cui 癡 seduto lltro. Il pi羅 efficiente 癡 chi rimane per ultimo e cade per ultimo nellbisso. Anche se 癡 convinto del contrario, ha tagliato proprio il ramo su cui egli stesso era seduto.
Eefficiente unfficienza di questo tipo? Erazionale questa razionalit?
Lnterno delle nostre case 癡 sempre pi羅 pulito, ma intorno ad esse vsempre pi羅 sporco. Le imprese raggiungono una produttivit sempre maggiore, se la misuriamo in relazione al numero effettivamente impiegato di lavoratori. Per簷 se misuriamo questo prodotto in relazione al numero di lavoratori disponibili, includendo in questo numero la popolazione esclusa, se valutiamo anche i costi esterni delle attivit imprenditoriali, possiamo solamente concludere che, nonostante i tassi positivi, la produttivit del lavoro sta calando rapidamente. Si tratta di qualcosa di simile alla situazione per cui il pianeta 癡 sempre pi羅 sporco, mentre lnterno delle nostre case 癡 sempre pi羅 pulito: la quantit di sporcizia cresce. Ci簷 che per molto tempo 癡 stato - e che ancora sembra esserlo - un progresso tecnico, si 癡 trasformato in un semplice movimento nel vuoto. In nome dellfficienza e della concorrenza compriamo sempre pi羅 a buon mercato e non ci rendiamo conto che comperare a meno pu簷 essere il modo pi羅 caro di comperare. Per comperare a meno, stiamo, infatti, svendendo gli esseri umani e la natura, giungendo cos穫 a costi che superano abbondantemente tutti i guadagni che facciamo nel comperare a prezzi pi羅 bassi.
Questo 癡 il problema del calcolo mezzo-fine . Lfficienza finisce per essere esclusivamente un rapporto di mezzi particolari con fini particolari. Alla domanda se 癡 razionale tagliare un ramo, la risposta si basa solo sullffilatura della sega, se la si usa in modo adeguato, se si sega nel luogo adatto, ecc; che uno stia seduto sul ramo che sta segando, non 癡 un problema n矇 di efficienza n矇 di razionalit economica. Questa domanda 癡 considerata un giudizio di valore su cui la scienza non pu簷 emettere alcun giudizio. Da questo atteggiamento nasce untica; se questo calcolo razionale 癡 presentato come un calcolo formale in denaro, allora ad esso corrisponde untica funzionale al mercato, che riduce la stessa etica a pure e semplici esigenze di procedimenti, come per esempio la garanzia di propriet e lsigenza del rispetto dei contratti. In rapporto alltica del mercato, la razionalit mezzo-fine si trasforma semplicemente in un rigorismo etico. In tal caso la razionalit dellzione non ha pi羅 nulla a che vedere con le sue conseguenze. Hayek, uno dei pi羅 importanti ideologi del neoliberalismo attuale, cos穫 concepisce la giustizia:
La giustizia non riguarda le finalit dellgire ma 癡 solo obbedienza alle regole a cui essa 癡 soggetta 95.
Si perde ogni possibilit di untica della responsabilit e si fonda untica della pi羅 pura irresponsabilit, giustificata in nome dellfficienza.
In questo modo diviene visibile il problema dellirrazionalit di ci簷 che viene presentato come razionale . La stessa logica si trasforma in fonte di irrazionalit. Lmpresa orientata in base al calcolo ed al profitto, razionalizza i suoi procedimenti, per簷 questa razionalizzazione 癡 lrigine di un processo irrazionale di distruzione dellssere umano e della natura.
Diceva bene una favoletta popolare: una strega avvelen簷 la fonte del paese dalla quale tutti attingevano acqua. Tutti impazzirono, eccetto il re che non aveva bevuto. Il popolo sospett簷 di lui e cerc簷 di ucciderlo. Il re, messo alle strette, bevve ed impazz穫 anche lui. Tutti lo applaudirono perch矇 aveva riacquistato la comune ragione.
Klindleberger, un economista nordamericano che ha fatto profonde ricerche sullndamento e sui collassi della borsa, riassume adeguatamente il risultato a cui siamo giunti: Quando tutti diventano pazzi, il razionale 癡 diventare anche noi pazzi .
Questa razionalit apparente della pazzia testimonia lrrazionalit di ci簷 che viene presentato come razionale e si basa su effetti che sono esterni al calcolo dellmpresa; un calcolo che 癡 cieco per le irrazionalit che produce, le quali risultano effetti non-intenzionali delle intenzioni di razionalit mezzo-fine dellmpresa. Questo, per簷, non vale soltanto per lzione imprenditoriale, ma anche per la teoria dellzione razionale ancora dominante, come fu formulata soprattutto da Max Weber. Essa risulta ugualmente cieca come il calcolo della produttivit delle imprese. Secondo questa teoria, non 癡 rilevante neppure il fatto di essere seduti sul ramo che si sta tagliando; lzione viene considerata razionale indipendentemente dal fatto di star seduti o no sul ramo, perch矇 tale distinzione non 癡 oggetto delle scienze empiriche; si tratta di un giudizio di valore o di untica di convinzione inconciliabile con qualsiasi etica della responsabilit. Nonostante ci簷, in realt, emerge un processo di distruzione, analizzabile in forma oggettiva e scientifica, che risulta essere il prodotto non-intenzionale dellzione formalmente razionale.
Nella teoria dominante dellzione razionale, 癡 impossibile, o inutile, dare fondamento razionale ad una massima come: Non si deve tagliare il ramo su cui si 癡 seduti ; tale affermazione finisce per essere considerata al livello di giudizi personali, legati alla volont individuale. Di conseguenza, non pu簷 neppure risolvere il seguente paradosso, che potremmo definire il paradosso del vividor96 : La vita 癡 tanto cara che ho deciso di spararmi per risparmiare il poco che ho . Questo vividor fa un calcolo mezzo-fine perfetto. Tuttavia, solo nella teoria dellzione razionale di Weber si tratta di un paradosso; andando oltre, questa convinzione non 癡 pi羅 un paradosso, ma diventa semplicemente unssurdit.
La dominazione totale del calcolo mezzo-fine e della sua efficienza e competitivit, porta alla globalizzazione del mondo sotto forma di un circuito formale mezzo-fine ; globalizzazione che, da un punto di vista, 癡 fine , dallltro, 癡 mezzo . La razionalizzazione dei mezzi porta ad una logica formalmente razionale dei fini. Quando questo circuito 癡 totalizzato e globalizzato, lssere umano e la natura divengono semplici appendici di un movimento senza finalit alcuna. Lrrazionalit di tale logica li trasforma in oggetti di un processo di distruzione; processo che, tuttavia, si trasforma in una forza determinante dei fatti. Proprio la ricerca cieca dellfficienza, attraverso il meccanismo della concorrenza, crea questa forza determinante dei fatti, che assolutizzano il processo di distruzione.

Terza tesi: lfficienza, che regola il meccanismo della concorrenza, crea forze che assolutizzano il processo di distruzione

Il meccanismo della concorrenza distrugge i fondamenti della vita sulla terra; per簷, reso onnipotente, si impone a tutto il mondo. Ormai nessuno pu簷 vivere senza integrarsi in esso e, pertanto, senza partecipare alla stessa distruzione dei fondamenti della vita. In America Latina esiste un detto: Emale essere sfruttato dalle multinazionali; 癡 peggio, tuttavia, non essere sfruttato da esse . La forza-lavoro trasformata in merce diviene sempre meno commerciabile poich矇 non pu簷 porre condizioni.
Oggi questo meccanismo di concorrenza ha ottenuto lnnipotenza in nome dellfficienza. Non 癡 scomparsa la lotta di classe, ma ha un vincitore; 癡 stata vinta dalllto, come era avvenuto nelle societ del socialismo storico. Esorto un potere che non trova nessuna consistente resistenza.
Per簷 un potere che riesce a sconfiggere qualsiasi resistenza, cade nellmpotenza dellnnipotenza: taglia il ramo su cui tutti sono seduti, e non pu簷 pi羅 impedirlo. Questa onnipotenza 癡 la capacit di porre il calcolo mezzo-fine al di sopra di qualsiasi logica di riproduzione della vita umana. Eapparso un sistema che ha questa capacit e che ad essa non pu簷 rinunciare; 癡 in balia della sua stessa onnipotenza e non 癡 pi羅 in grado di dare nessuna direzione al processo in corso. La classe dominante non domina, ma deriva il suo potere dalla sua sottomissione alle forze coercitive dei fatti.
Una rivista tedesca descrive chiaramente questa impotenza dellnnipotenza. Sotto il titolo: Il mondo deve aspettare afferma:
Quando Klaus T繹pfer, allora ministro dellmbiente [in Germania], propose nel 1990 unmposta sullnergia come un pagamento nazionale sulla produzione di ossido di carbonio, gli si rispose che una simile azione tedesca avrebbe solo danneggiato lconomia nazionale, perch矇 avrebbe dato vantaggi competitivi ai concorrenti. Per questo T繹pfer tent簷 di imporre unmposta generale alla produzione di CO2 a livello dellnione Europea. Anche l穫 gli fu risposto con lo stesso argomento: se lnione Europea mette unmposta sullnergia, ne deriverebbero vantaggi competitivi per USA e Giappone. Questi, da parte loro, avrebbero partecipato soltanto se anche i paesi asiatici di sviluppo medio accettavano la misura. Il risultato fu quello di sempre quando tutti devono partecipare: non se ne fece nulla 97.
evidente allora che i dinosauri di questo Jurassic Park, che si chiamano Mercedes, Shell, IBM e Toyota, non sono rimasti nel parco, ma stanno demolendo sotto le loro enormi zampe il mondo intero, gli esseri umani e tutta la natura. impossibile arrestare questi dinosauri proprio perch矇 hanno potere assoluto sulla terra. Sono prigionieri delle forze coercitive dei fatti che essi stessi hanno scatenato. E non cnessun ultimo elicottero su cui i buoni rimasti possono scappare.
Lnnipotenza del potere si condensa in una corsa a vuoto che distrugge tutto. Il toyotismo che si impone oggi, 癡 esattamente questo; funziona come una cyclette, la quale va ad alte velocit senza muoversi affatto; 癡 un mezzo perfetto per lpprendistato della paranoia del movimento che gira a vuoto. Si entra inevitabilmente in quella logica per cui quando tutti diventano pazzi, il razionale 癡 divenire pazzi anche noi .
Kindleberger riassume in modo magistrale la logica del suicidio che deriva dalle forze determinanti in funzione di una concorrenza totalizzata, che produce questo movimento a vuoto: Chiunque entri a far parte del mercato, quando cerca di salvare se stesso, aiuta tutti a rovinarsi 98 e in tal modo aiuta a rovinare anche se stesso; se distrugge tutti, distrugge anche se stesso. Questa 癡 la logica del suicidio collettivo implicita nella totalizzazione della competitivit. Lssassinio diviene suicidio.
La logica del suicidio collettivo, risultante dalle forze coercitive dei fatti, non 癡 esclusivamente il risultato del progresso tecnico o della modernit capitalista, ma appartiene piuttosto allmmaginario dellmanit. Nella cultura tedesca, ad esempio, questo immaginario si trova sviluppato in una delle prime opere della letteratura. Il canto dei Nibelunghi inneggia al loro viaggio verso la morte, che deve il suo volo allroismo del suicidio collettivo. Tutti siamo oggi coinvolti in un viaggio mortale di questo tipo; la novit della modernit 癡 che adesso esistono forze determinanti dei fatti che ci impongono questo viaggio verso la morte. In proposito, Walter Benjamin disse:
Marx afferma che le rivoluzioni sono le locomotrici della storia mondiale. Per簷 probabilmente 癡 tutto diverso. Forse le rivoluzioni sono lo sforzo dellmanit che sta viaggiando su quel treno di attivare il freno dmergenza .
Se vogliamo fermare questo viaggio mortale, dobbiamo cercare come liberarci dalle forze determinanti dei fatti e sapere fino a che punto ci簷 sia possibile, perch矇 lrrazionalit di tale logica deriva proprio da queste forze. La domanda, per簷, non pu簷 essere ridotta a qualche problema di teologia , filosofia o morale perch矇 tale interrogativo coinvolge anche le scienze empiriche, bench矇 oggi esse, quasi senza eccezione, sfuggano a questo problema di decisiva rilevanza.
Tale rifiuto presenta come utopiche le scienze empiriche in nome del mercato totale. In nome della razionalizzazione si promette la realizzazione di tutti i contenuti utopici, ed a garanzia si esige la rinuncia a qualsiasi critica dellrrazionalit di tale logica; si promettono cio癡 paradisi per nascondere gli inferni prodotti. Come si dice ora: All West is Wild West99.
Questa 癡, nella sua forma attuale, la schiavit羅 senza padrone di cui parla Max Weber.

Quarta tesi: non 癡 possibile superare lrrazionalit di ci簷 che viene presentato come razionale senza unzione solidale che dissolva le forze che determinano i fatti che ci dominano

Dobbiamo trovare una risposta razionale allrrazionalit di ci簷 che viene presentato come razionale, ma gli argomenti della razionalit mezzo-fine non sono in grado di dare una risposta. Si tratta proprio di intervenire nel Jurassic Park creato da questa razionalit, affinch矇 non sia tagliato il ramo su cui tutti siamo seduti. La risposta, per簷, non pu簷 essere soltanto teorica, ma anche di azione solidale per disperdere queste forze coercitive dei fatti. La radice dellzione solidale 癡 la resistenza contro gli effetti distruttori che tali forze scatenano. Per questa ragione, lvversario di quella argomentazione razionale non pu簷 essere lo scettico, ma soltanto il suicida; per簷 癡 impossibile discutere con il suicida che ha raggiunto il suo scopo perch矇 癡 morto. Il suicida, invece, che non ha ancora compiuto il suo suicidio, pu簷 parlare come cinico del circuito mezzo-fine e delle forze coercitive da esso prodotte. Come cinico nega lrrazionalit di ci簷 che emerge come razionale. Questa negazione 癡 la condizione per poter proseguire nel processo di distruzione. Egli afferma il suicidio collettivo dellmanit, per簷 crede che, come individuo, pu簷 sfuggire alle sue conseguenze, per lo meno per il tempo che gli resta ancora da vivere. Probabilmente questo calcolo pu簷 essere anche corretto, almeno nel grado in cui il cinico concepisce se stesso come individuo isolato. Essendo un narcisista, il problema 癡 discutere con lui100.
Lrgomento della discussione potrebbe essere che lssassinio 癡 in realt un suicidio; ma tale affermazione non ha alcun valore per chi 癡 disposto o deciso per il suicidio, poich矇 in ultima istanza si tratta della scelta di non suicidarsi. Non 癡, per簷, untica, perch矇 la decisione di non suicidarsi si fonda in ogni etica possibile101. Di conseguenza, neppure tale opzione deriva da un giudizio di valore, piuttosto essa 癡 la condizione di possibilit di tutti i giudizi di valore e circoscrive lmbito di variazione di tutte le etiche e di tutti i giudizi di valore possibili e proprio per questo non 癡 opzione etica n矇 giudizio di valore102.
Per chi crede nel suicidio, tutto 癡 lecito. Il fondamentalismo cristiano, per esempio, nella forma in cui 癡 sorto negli USA ed 癡 annunciato oggi in tutto il mondo, comunica unmmagine di Dio che promuove proprio il nostro attuale viaggio verso la morte dei Nibelunghi e lo presenta come apocalisse. Si tratta di un dio-idolo nel cui nome tutto 癡 lecito, compreso il suicidio collettivo dellmanit103.
Si crede in Dio, ed in nome di questa fede tutto 癡 lecito. Per簷 un Dio della vita non 癡 un idolo, pu簷 essere pensato e creduto solo come superamento della mistica del suicidio collettivo, che procede anche in nome di Dio.
Ma torniamo a quanto dicevamo allnizio. Il problema ha soluzione unicamente in una societ nella quale quepan todos; questo comprende la natura, perch矇 cposto per la societ solo se esiste una natura che le dia spazio sufficiente. La razionalit del calcolo mezzo-fine , per簷, non pu簷 creare le condizioni necessarie; la soluzione pu簷 venire soltanto come risposta allrrazionalit di ci簷 che viene presentato come razionale, che 癡 il risultato del calcolo mezzo-fine e della sua totalizzazione. Per questo, la razionalit che risponde a tale irrazionalit pu簷 essere solo la logica della vita di tutti, che si fonda soltanto sulla solidariet di tutti gli esseri umani.
In questo senso, la solidariet 癡 il mezzo per vincere le forze coercitive dei fatti. Queste forze, che ci impongono oggi un processo di distruzione dellssere umano e della natura, non sono leggi naturali immutabili, ma derivano dallzione umana come suoi effetti non-intenzionali, pertanto fuori dalla portata e dal discernimento dei protagonisti, i quali sottomettono la loro azione esclusivamente ad un calcolo mezzo-fine . Quanto pi羅 lzione si sottomette ad una totalizzazione dellzione mezzo-fine , orientandola esclusivamente in base alla competitivit, tanto pi羅 ci dominano le forze determinanti dei fatti che hanno, irrimediabilmente, come risultato, il processo di distruzione dellssere umano e della natura.
Tali forze sono un indicatore dellssenza di solidariet; quanto pi羅 diviene impossibile unzione solidale, tanto pi羅 esse si impongono. Per questo, lnnipotenza di coloro che hanno il potere di rendere impossibile qualsiasi azione solidale, si trasforma nellmpotenza dellnnipotenza: debbono sottomettersi senza condizioni alle forze coercitive dei fatti.
Queste forze, per簷, non sono una necessit da cui 癡 impossibile liberarci; quando - apparenti o reali - sono presenti, bisogna interrogarsi su come 癡 possibile affrontarle e disgregarle. Se ci porremo questa domanda, si costater, normalmente, che le condizioni della loro distruzione sono connesse con la promozione di strutture solidali operative.
La solidariet 癡 la conditio sine qua non della distruzione di queste forze, per簷 la sua nascita presuppone la resistenza contro misure legittimate in nome delle forze determinanti, una resistenza profondamente realista, lnica espressione possibile per affrontare lrrazionalit di ci簷 che viene presentato come assolutamente razionale. La sottomissione incondizionata a quelle forze, e pertanto allrrazionalit di ci簷 che viene presentato come razionale, non 癡 affatto realismo, ma dimostra unntima connessione con lccettazione del suicidio collettivo dellmanit. Lpotetica assenza di utopie nel nostro mondo non 癡 altro che la celebrazione di questa sottomissione. Il significato della resistenza, invece, risiede nella capacit di costruire strutture solidali che possono intervenire nel processo di totalizzazione del calcolo mezzo-fine per sottometterlo allttica della continuit della vita umana e della natura.
Creare una societ in cui todos quepan, di conseguenza, presuppone di distruggere quelle forze coercitive dei fatti che finiscono per imporre una societ dove non cposto per nessuno. Siccome la societ della totalizzazione di tali forze ha il suo fondamento nelltica del mercato - garanzia della propriet e rispetto dei contratti -, la loro dissoluzione si fonda sulltica della solidariet. Una societ nella quale todos quepan pu簷 affermarsi soltanto se tra questi poli si afferma una mediazione tale per cui ltica del mercato sia subordinata alltica della solidariet. La solidariet si 癡 trasformata in una condizione essenziale per la sopravvivenza umana e diventa cos穫 lnica logica possibile.
Anche la storia della ribellione zapatista in Chiapas mette in risalto questo problema. Lngresso del Messico nella zona di libero mercato nordamericana - NAFTA o TLC - fu giustificato in nome della forza coercitiva dei fatti. Da qui segu穫 la totalizzazione del mercato allnterno del Messico. La ribellione degli zapatisti cerca il crollo di queste forze tiranniche.
Tuttavia, anche nel caso estremo in cui non appare alcuna alternativa percorribile, questo non 癡 affatto una ragione plausibile per intonare lnno del suicidio collettivo dellmanit. Dobbiamo resistere anche quando non cuna soluzione visibile allrizzonte; 癡 sempre possibile fare qualcosa. In ogni caso 癡 sempre meglio tentare di uscirne che rischiare un suicidio collettivo.

1 La presente relazione 癡 parte del secondo capitolo di una Etica della liberazione che stiamo elaborando. Alcuni riferimenti a questioni trattate nel capitolo primo si spiegano per questo.
2 Come una sostanza che viene inventata in Europa e si espande in tutto il mondo. una tesi metafisico-sostanzialista e diffusionista ; contiene un errore riduzionista .
3 Auf dem Boden significa: allnterno del suo orizzonte regionale. Intendiamo dimostrare che in Europa si comp穫 uno sviluppo come centro di un sistema mondiale nella Modernit, e non come un sistema indipendente solo-da-s矇 e come il frutto di un mero sviluppo interno, come pretende lurocentrismo.
4 Questo noi sono, precisamente, gli europei eurocentrici .
5 In Max Weber, 1956, p. 340. E continua: N矇 lvoluzione scientifica, n矇 quella artistica, n矇 quella dello Stato, n矇 quella economica, condussero su quelle vie di razionalizzazione (Rationalisierung) che risultarono proprie dellccidente (Ibid., p. 351). Per dar fondamento alla sua tesi, Weber fa un confronto con i babilonesi che non matematizzarono lstronomia, come invece fecero i greci (ma Weber non sa che i greci questo lo appresero dagli egiziani); o fa riferimento al fatto che la scienza sorse in Occidente piuttosto che in India, Cina, etc., per簷 dimentica di citare il mondo musulmano, da cui lccidente latino apprese nellristotelismo ltteggiamento sperimentale , empirico (come i francescani di Oxford, o Marsilio da Padova), etc. Si potrebbe sempre dimostrare la falsit di ogni argomento grecocentrico ed eurocentrico di Weber, se prendiamo il 1492 come ultima data di paragone circa la pretesa superiorit dellccidente nei confronti delle altre culture.
6 Hegel, Vorlesungen 羹ber die Philosophie der Geschichte [Lezioni sulla filosofia della storia], 1971, vol. 12, p. 413.
7 Seguendo Hegel, in Habermas, 1988, p. 27 (edizione spagnola, p. 29).
8 Il sistema-mondo o sistema mondiale 癡 lo stadio IV dello stesso sistema interregionale del continente asiatico-afro-mediterraneo, ma ora - correggendo la concettualizzazione di A. G. Frank - effettualmente mondiale . Cfr. Frank, 1990. Si consultino inoltre sul problema del sistema-mondo : Abu-Lughod, 1989; Brenner, 1983; Hodgson, 1974; Kennedy, 1987; McNeill, 1964; Modelsky, 1987; Mann, 1986; Stavarianos, 1970; Thompson, 1989; Tilly, 1984; Wallerstein, 1974 e 1984.
9 Su questo punto siamo dccordo con A.G. Frank di chiamare sistema-mondo le fasi anteriori del sistema, che per questo abbiamo chiamato sistema interregionale .
10 Wallerstein, 1974, I, cap. 6.
11 Ibid., II, capp. 4 e 5.
12 Ibid., III, cap. 3.
13 Si veda Lattimore, 1962; Rossabi, 1982. Per la comprensione della situazione del mondo nel 1400 si veda Wolff, 1982, pp. 24 ss.
14 Sono stato a Masamba ed ho visto nelle bacheche del museo di questa citt portuale del Kenia porcellana cinese, cos穫 come vistosi orologi e altri oggetti di uguale provenienza.
15 Vunltra ragione della sua mancata espansione esterna: lsistenza di spazio nei territori confinanti con lmpero, che occup簷 tutte le sue forze nella conquista del Sud attraverso la nuova coltivazione del riso e nella sua difesa dal Nord barbaro. Si veda Wallerstein, 1974, I, pp. 80 ss. (ed. in lingua spagnola), con buoni argomenti contro lurocentrismo di Weber.
16 Per esempio Joseph Needham, 1961, 1963 e 1965. Tutto ci簷 in riferimento al timone delle navi, che i cinesi conoscevano dal I secolo d. C. Sono noti lso della bussola, carta, polvere da sparo ed altre scoperte cinesi.
17 Forse lnico svantaggio fu costituito dalla caravella portoghese, inventata nel 1441, per navigare nelltlantico, che non era necessaria nellceano Indiano, e dal cannone. Questltimo, certo spettacolare, tuttavia di fatto allnfuori delle battaglie navali non ebbe effetto reale in Asia fino al XIX secolo. Carlo Cipolla, 1965, alle pp. 106-107 scrive: Le armi da fuoco cinesi furono almeno ugualmente valide di quelle occidentali, se non migliori .
18 La prima burocrazia, con alto grado di razionalizzazione weberiana della politica, 癡 la struttura dei mandarini come istituzione statale di esercizio del potere. I mandarini non sono nobili, n矇 guerrieri, n矇 membri di unristocrazia plutocratica o commerciale; sono in senso stretto un始ite burocratica, i cui esami di ammissione alla carriera si basavano esclusivamente sulla conoscenza della tradizione culturale e delle leggi dellmpero cinese.
19 William de Bary segnala che lndividualismo di Wang Yang-ming, nel XV secolo, che esprimeva ldeologia della classe burocratica, costituiva una weltanschauung tanto avanzata quanto quella del Rinascimento europeo (Bary, 1970).
20 In numerosi esempi, Thomas Kuhn (Kuhn, 1962) situa lnizio della rivoluzione scientifica moderna, frutto dellmersione di un nuovo paradigma, praticamente in coincidenza con lpera di Newton (XVII secolo). Non studia approfonditamente lmpatto che poterono avere sulla scienza, nella comunit scientifica , nel secolo XVI, dopo la strutturazione del primo sistema-mondo , fatti come la scoperta dellmerica, la sfericit della terra dimostrata empiricamente dal 1520, etc.
21 Needham, 1963, p. 139.
22 A. R. Hall colloca la rivoluzione scientifica a partire dal 1500 (cfr. Hall, 1954).
23 Pierre Chaunu, 1955, vol. 8/1, p. 50.
24 Colombo sar di fatto il primo moderno, ma non esistenzialmente poich矇 nella sua visione del mondo continu簷 sempre ad essere un rinascimentale genovese: un membro di untalia periferica del sistema interregionale III. Cfr. Taviani, 1982; OGorman, 1957.
25 Cfr. Zunzunegui, 1941
26 La Russia non era ancora integrata come periferia nello stadio III del sistema interregionale e tantomeno rispetto al sistema-mondo moderno fino al XVIII secolo, con Pietro il Grande e la fondazione di Pietroburgo sul Baltico.
27 Gi nel 1095 il Portogallo ha il rango di regno. In Algarve, nel 1249, la Reconquista termina con questo regno. Enrico il Navigatore (1394-1460) riunisce come un mecenate la scienza cartografica, astronomica e le tecniche di navigazione e di costruzione delle navi, provenienti dal mondo musulmano, con cui 癡 in contatto tramite il Marocco, e dal Rinascimento italiano attraverso Genova.
28 Wallerstein, I, p. 71 (ed. spagnola). Cfr. Verliden, 1953; Rau, 1957.
29 Cfr. Chaudhuri, 1985.
30 Il mio ragionamento potrebbe sembrare lo stesso di quello di Blaut, 1992, pp. 28 sgg., ma 癡 diverso. Non 癡 che la Spagna fosse geograficamente pi羅 vicina allmerindia; non si tratta di un problema di distanze. questo e molto di pi羅: il fatto 癡 che la Spagna doveva passare per lmerindia, non solo perch矇 era pi羅 vicina - il che certamente contava, soprattutto rispetto alle grandi culture asiatiche, anche se non nel caso di quella turco-musulmana che giungeva al Marocco -, ma perch矇 era il cammino obbligato verso il centro del sistema - questione che Blaut non tratta -. Inoltre, e dltra parte, la mia tesi 癡 diversa anche da quella di Andr矇 Gunder Frank (Blaut, 1992, pp. 65-80), poich矇 per lui il 1492 costituisce solo un cambiamento secondario interno dello stesso sistema-mondo. Ma se si intende che il sistema interregionale , nella sua tappa anteriore al 1492, era lo stesso sistema, ancora non lo era come sistema mondiale , il 1492 acquista pi羅 importanza di quella che Frank gli concede. Sebbene il sistema sia lo stesso, cun salto qualitativo, che, tra gli altri aspetti, costituisce lrigine del capitalismo propriamente detto, salto qualitativo a cui Frank nega importanza, rifiutandosi di dare rilevanza a concetti come valore e plusvalore e, cos穫, attribuire la qualificazione di capitale alla ricchezza [valore dso con possibilit virtuale di porsi come valore di scambio, ma non come capitale] accumulata negli stadi I-III del sistema interregionale. una questione teorica cruciale.
31 Dussel, 1995
32 Cfr. Dussel, 1995, appendice 4, in cui compare la mappa della Quarta Penisola asiatica, dopo quelle arabica, indiana e della Malacca, certamente prodotto di naviganti genovesi, in cui lmerica del Sud 癡 una penisola addossata alla parte meridionale della Cina. Questo spiega perch矇 il genovese Colombo ritenesse che lsia (America del Sud = quarta penisola a sud della Cina) non fosse tanto lontano dalluropa.
33 quel che denominiamo, filosoficamente, linvenzione di unmerindia vista come lndia, in tutti i suoi dettagli. Colombo, esistenzialmente, non scopr穫 n矇 si trov簷 in Amerindia, invent簷 qualcosa di inesistente: unndia al posto dellmerindia, che gli imped穫 di scoprire ci簷 che aveva davanti ai suoi occhi. Cfr. Dussel, 1993a, cap. 2.
34 Questo 癡 il senso del titolo Dallnvenzione alla scoperta dellmerica (cap. 2 della mia opera citata).
35 Cfr. Amin, 1970. Questpera, tuttavia, non 癡 costruita sullpotesi del sistema-mondo . Il mondo coloniale vi appare come uno spazio posteriore e verso lsterno del capitalismo europeo medioevale divenuto in Europa un mondo moderno. La nostra ipotesi 癡 pi羅 radicale: il fatto di scoprire lmerica, di integrarla come periferia , 癡 un fatto simultaneo e co-costitutivo del ristrutturarsi delluropa dallnterno come centro dellnico e nuovo sistema-mondo che 癡, solo adesso e non prima, il capitalismo - prima mercantile e poi industriale -.
36 Abbiamo parlato di Amerindia e non di America, perch矇 si tratta, per tutto il XVI secolo, di un continente abitato dagli indios , erroneamente denominati cos穫 per il miraggio che il sistema interregionale nel suo stadio III produceva ancora nel nascente sistema-mondo moderno: li si chiam簷 indios a causa dellndia, centro del sistema interregionale che stava scomparendo. Il Nordamerica anglosassone nascer lentamente nel XVII secolo, ma sar un avvenimento interno di una Modernit cresciuta in Amerindia; questa 癡 la periferia originante della Modernit, costitutiva della sua prima definizione. laltra faccia dello stesso fenomeno della Modernit.
37 Unificata con il matrimonio dei re cattolici nel 1474, fondando subito lnquisizione - primo apparato ideologico di Stato per creare il consenso -, con una burocrazia delle cui attivit si pu簷 prender visione negli Archivi delle Indie (Siviglia) in cui tutto veniva dichiarato, contrattualizzato, certificato, archiviato; con una grammatica della lingua castigliana, la prima di una lingua nazionale in Europa, scritta da Nebrija, nel cui prologo si ammoniscono i Re Cattolici sullmportanza per lmpero di una sola lingua; ldizione della Bibbia poliglotta, in sette lingue, di Cisneros, superiore a quella posteriore di Erasmo per il suo rigore scientifico, il numero delle lingue e la qualit delldizione a stampa prima della fine del XV secolo; con un potere militare che permette di riconquistare Granada nel 1492; con la ricchezza economica di ebrei, musulmani andalusi, cristiani della riconquista, catalani con le loro colonie nel Mediterraneo e genovesi; con artigiani provenienti dellntico califfato di Cordovanel XV secolo la Spagna 癡 lungi dallssere il paese semiperiferico della seconda met del XVII secolo - unica visione con cui ricordano la Spagna i centroeuropei: un Hegel o un Habermas, per esempio -.
38 La lotta tra la Francia e la Spagna di Carlo V, che esaur穫 entrambe le monarchie con il collasso economico del 1557, si gioc簷 soprattutto in Italia. Carlo V conquist簷 tre quarti della penisola. In questo modo, la Spagna trasferiva nella sua terra le connessioni con il sistema attraverso ltalia. Per questo tante guerre con la Francia: la ricchezza e lsperienza di secoli erano essenziali per chi aspirava ad esercitare la nuova egemonia nel sistema , ed a maggior ragione trattandosi della prima egemonia mondiale .
39 Lrrivo di tale ricchezza produrr un aumento straordinario dei prezzi in Europa, insieme a unnflazione del 1000% durante il XVI secolo. Allsterno questo liquider la ricchezza accumulata nel mondo turco-musulmano e trasformer dallnterno lndia e la Cina (cfr. Hamilton, 1948 e 1960; Hammarstr繹m, 1957). Inoltre, lrrivo dellro dallmerindia produsse uncatombe continentale totale dellfrica bantu, con il collasso dei regni della savana subsahariana (Ghana, Togo, Dahomey, Nigeria, etc.) che esportavano oro verso il Mediterraneo; per sopravvivere questi regni aumentano la vendita di schiavi alle nuove potenze europee delltlantico, dando forte impulso allo schiavismo americano (cfr. Bertaux, 1972: La tratta degli schiavi ; Godinho, 1950; Chaunu, 1955, vol. VIII/1, p. 57; Braudel, 1946). Tutto lntico sistema interregionale III 癡 assorbito lentamente dal sistema-mondo moderno.
40 Tutte le successive potenze egemoniche saranno fino al momento presente affacciate sulle sponde delltlantico: Spagna, Olanda, Inghilterra e, in parte, la Francia fino al 1945, attualmente sono gli Stati Uniti. Grazie al Giappone, alla Cina e alla California negli USA, adesso il Pacifico appare per la prima volta come contrappeso - 癡 forse la novit dellrmai vicino XXI secolo -.
41 Wallerstein, 1974, I, p. 64 (ed. spagnola).
42 lngresso della miniera.
43 Questo testo mi ha reso consapevole da circa trentnni del fenomeno del feticismo dellro, del denaro , del capitale (cfr. Dussel, 1993b).
44 Archivio generale delle Indie (Siviglia), Charcas 313 (cfr. Dussel, 1970, p. 1: si tratta di parte della mia tesi di dottorato alla Sorbona nel 1967).
45 Wallerstein, 1974, I, pp. 234 ss.: Da Siviglia ad Amsterdam .
46 Si ricordi che Spinoza (Espinosa), che visse ad Amsterdam (1632-1677), era di una famiglia askenazita del regno musulmano di Granada, espulsa dalla Spagna, e che and簷 in esilio nella colonia spagnola delle Fiandre (in Olanda).
47 Cfr. ibid., I, p. 482 (ed. spagnola).
48 Cfr. Wallerstein, 1974, II, cap. 2: Egemonia olandese sul sistema-mondo . Scrive lo storico: Csolo un breve periodo di tempo in cui una determinata potenza del centro pu簷 manifestare simultaneamente la sua superiorit produttiva, commerciale e finanziaria su tutte le altre potenze del centro. Questo effimero apogeo 癡 ci簷 che chiamiamo egemonia. Nel caso delllanda, o Province Unite, questo momento si verific簷 probabilmente tra il 1625 e il 1675 (p. 39, ed. inglese). Non solo Descartes, ma anche Spinoza, come gi abbiamo segnalato, costituiscono la presenza filosofica di Amsterdam centro mondiale del sistema - e, perch矇 no?, dellutocoscienza dellmanit nel suo centro , il che non 癡 lo stesso di una mera autocoscienza europea -.
49 Cfr. Wallerstein, II, cap. 6. Dopo questa data lgemonia inglese sar ininterrotta, fatta eccezione per lpoca napoleonica, fino al 1945, quando allnghilterra subentreranno gli Stati Uniti.
50 Cfr. Chaunu, 1969, pp. 119-176.
51 Luropa aveva approssimatamente 56 milioni di abitanti nel 1500 e 82 nel 1600 (cfr. Cardoso, 1979, vol. I, p. 114).
52 Wallerstein, 1974, I, p. 144 (ed. spagnola).
53 Cfr. Samir Amin, 1974, pp. 309 sgg.
54 Ibid., p. 312.
55 Il processo coloniale termina, in gran parte allnizio del XIX secolo.
56 Il processo coloniale di queste formazioni termina, in gran parte, dopo la cosiddetta Seconda Guerra Mondiale (1945), poich矇 la superegemonia nordamericana non ha bisogno dellccupazione militare n矇 della dominazione politico-burocratica - tipiche delle antiche potenze europee, come la Francia e lnghilterra -, ma solo della gestione della dominazione della dipendenza economico-finanziaria nella sua fase transnazionale.
57 Musulmana significa qui ci簷 che vi era di pi羅 colto e civilizzato nel XV secolo.
58 Penso che necessariamente il modo di gestire (to manage) il nuovo sistema mondiale coi metodi dellntico era destinato a fallire, perch矇 operava in un quadro di variabili che lo rendeva ingovernabile. La Modernit era cominciata ma non aveva ancora trovato il modo di gestire (to manage) il sistema.
59 In seguito anche lnghilterra dovr gestire (to manage) il sistema. Le due nazioni avevano territori molto esigui, con ridotta popolazione originaria, senzltra capacit che ltteggiamento borghese creativo dinanzi allsistenza. Per la loro debolezza dovettero effettuare unnorme riforma della gestione (management) dellmpresa metropolitana mondiale.
60 La fattibilit tecnica si trasformer in un criterio di verit, di possibilit, di esistenza: il verum et factum convertuntur di Vico.
61 La Spagna, ed anche il Portogallo con il Brasile, intraprese come Stato, - Impero-mondo -, con risorse militari, burocratiche, ecclesiastiche, etc la conquista, lvangelizzazione e la colonizzazione dellmerindia. Llanda, invece, fonda la Compagnia delle Indie Orientali (1602) e, successivamente, quella delle Indie Occidentali . Queste Compagnie , come quelle inglesi, danesi, etc sono imprese capitalistiche, secolarizzate, private, che funzionano secondo la razionalizzazione del mercantilismo e, pi羅 tardi, del capitalismo industriale. Questo segnala la differente gestione (management) razionale dellmpresa delle Indie iberiche e di quella della Seconda Modernit ( sistema-mondo non amministrato [managed] da un Impero-mondo ).
62 In ogni sistema la complessit si presenta munita di un processo di selezione di elementi che permettano, dinanzi allumento di tale complessit, di conservare lunit del sistema nel suo contesto. Questa necessit di selezione-semplificazione 癡 sempre un rischio (cfr. Luhmann, 1988, pp. 47 ss.).
63 Cfr. Dussel, 1993a, cap. 5: Critica del mito della Modernit . Vi furono nel XVI secolo tre posizioni teoriche dinanzi al fatto della costituzione del sistema-mondo: 1) quella di Gin矇s de Sep繳lveda, il rinascimentale e umanista moderno, che rilegge Aristotele e dimostra la schiavit羅 naturale dellmerindio, da cui evince la legittimit della Conquista; 2) quella dei francescani, come Medieta, che tentano una Cristianit amerindia utopica, una repubblica degli indios sotto lgemonia della religione cattolica, propria del sistema interregionale III, cristiano-musulmano; 3) la posizione di Bartolom矇 de Las Casas, lnizio del controdiscorso critico allnterno della Modernit, che nel 1536, un secolo prima del Discorso sul metodo, nella sua opera intitolata De unico modo, dimostra che 癡 il ragionamento, il dialogo, il mezzo razionale attraverso cui attrarre lmerindio alla nuova civilt. Habermas, come vedremo pi羅 avanti, non parla di questo controdiscorso e ritiene che esso abbia solo due secoli di storia, ovvero inizi con Kant. La Filosofia della Liberazione, invece, pensa che questo controdiscorso abbia origine nel XVI secolo, forse nel 1511 a Santo Domingo con Ant籀n de Montesinos, certamente con Bartolom矇 de Las Casas nel 1514 (cfr. Dussel, 1983, I, 1, pp. 17-27).
64 Bartolom矇 de Las Casas, Brevissima relazione sulla distruzione delle Indie, in Las Casas, 1957, vol. V, p. 137. Ho collocato questo testo allnizio del volume I della mia opera Per untica della liberazione latinoamericana (Dussel, 1973), poich矇 sintetizza lpotesi generale delltica della Liberazione. [ed. it. (a cura di C. Acutis) Brevissima relazione della distruzione delle Indie, Oscar Mondadori 1987].
65 Frequentemente nelle storie della filosofia attuali, e soprattutto nel discorso etico, si fa un salto dai greci (Platone e Aristotele) a Descartes (1596-1630), che si trasferisce ad Amsterdam nel 1629 e vi scrive il Discorso sul metodo. Cio癡 si salta da Atene ad Amsterdam. Nel frattempo sarebbero trascorsi venti secoli senza nulla di importante. Si inizia lo studio con Bacone (1561-1626), Keplero (1571-1630), Galileo (1564-1642) o Newton (1642-1727). Un Campanella scrive la Civitas solis [La citt del sole] nel 1602. Tutto sembra situarsi allnizio del XVII secolo: il periodo che ho chiamato il secondo momento della Modernit.
66 Cfr. Sombart, 1902 e 1920
67 Cfr. Troeltsch, 1923.
68 Cfr. Habermas, 1981, vol. I, II. Habermas insiste sulla scoperta weberiana della razionalizzazione , ma dimentica di chiedersi la causa. Credo che la nostra ipotesi vada pi羅 a fondo e pi羅 avanti: la razionalizzazione weberiana (accolta da Habermas, Apel, Lyotard, etc.) 癡 la mediazione apparentemente necessaria di una semplificazione deformante della ragione strumentale della realt pratica, per trasformarla in qualcosa di amministrabile (manageable) , cio癡 , governabile, data la complessit dellmmenso sistema-mondo. Non 癡 solo la gestibilit (manageability) interna delluropa, ma soprattutto la gestione (management) mondiale (centro-periferia). Il superamento tentato da Habermas della ragione strumentale nella ragione comunicativa, non 癡 sufficiente, perch矇 non sono sufficienti i momenti della sua diagnosi sullrigine stessa del processo di razionalizzazione.
69 I postmoderni, in quanto eurocentrici, concordano approssimativamente con la diagnosi weberiana della Modernit ed ancor pi羅 accentuano gli aspetti razionalizzanti (mezzi di comunicazione, etc.), alcuni li respingono sdegnosamente in quanto dogmatismi metafisici, ma altri li accettano come fenomeni inevitabili e frequentemente li ritengono positivi.
70 Descartes, Le discours de la m矇thode [Discorso sul metodo], IV (Descartes, 1953, p. 148).
71 Cfr. Dussell, 1974a (alla fine) e 1974b, cap. 2, par. 4. Le attuali teorie delle funzioni cerebrali pongono definitivamente in questione questo meccanicismo dualista.
72 Kant, Tr瓣ume eines Geistersehers [I sogni di un visionario] (1766), par. 36; in Kant, 1968, II, p. 940.
73 G. Galilei, Antologia (a cura di S. Vanni Rovighi) La Scuola.
74 Cfr. Dussel, 1973b.
75 Heidegger, 1963, p. 74 (ed. spagnola).
76 Cfr. Martin Bernal, 1989, I, cap. V, pp. 224 sgg.
77 Lmerindia e luropa hanno una storia pre-moderna, come lfrica e lsia. Solo il mondo ibrido, la cultura sincretica, la razza meticcia latinoamericana, che nacque nel XV secolo - il figlio di Malinche e Hern獺n Cort矇s potrebbe essere considerato il suo simbolo (cfr. Octavio Paz, 1950 ) -, ha 500 anni.
78 Cfr. tra gli altri: Lyotard, 1979; Rorty, 1979; Derrida, 1964, 1967a e 1967b; Marquart, 1981; Vattimo, 1985; Welsch, 1993; etc.
79 Questa parola spagnola (desarrollismo) che non esiste in altre lingue, indica linganno di pretendere uno sviluppo [desarrollo] (la parola Entwicklung ha una stretta origine filosofica hegeliana) uguale per il centro e la periferia , non comprendendo che la periferia non 癡 arretrata (cfr. Hinkelammert, 1970a e 1970b), cio癡 non 癡 un prius temporale che aspetta uno sviluppo uguale a quello delluropa o degli Stati Uniti, come in un rapporto bambino/adulto , bens穫 癡 una posizione asimmetrica di dominato, una posizone simultanea di sfruttato, come nel rapporto signore libero/schiavo . Larretrato (bambino) potrebbe seguire il cammino del progredito (adulto) e arrivare a svilupparsi, mentre lo sfruttato (schiavo) per quanto lavori mai sar libero (signore), perch矇 la sua stessa soggettivit dominata include il rapporto con il dominatore. I modernizzatori della periferia sono desarrollisti perch矇 non avvertono che si deve superare il rapporto stesso di dominazione su scala mondiale, come prerequisito per lo sviluppo nazionale . La globalizzazione non ha cancellato, in alcun modo, il problema nazionale .
80 Cfr. Habermas, 1981, vol. I, 1, 2, da [2] a [4], particolarmente la discussione con P. Winch e A. MacIntyre.
81 Vedremo che L矇vinas, padre del pensiero postmoderno francese , da Derrida in avanti, non 癡 postmoderno n矇 nega la ragione, ma la totalizzazione della ragione strumentale, strategica, cinica, ontologica, etc. La Filosofia della Liberazione, dalla fine degli anni 0, studi簷 L矇vinas per la sua critica radicale della dominazione. Nellntroduzione alla mia opera Filosofia della Liberazione (Dussel, 1977) indicavo che la Folosofia della Liberazione era una filosofia postmoderna (p. 11), a partire dal secondo Heidegger , ma anche a partire dalla critica della ragione totalizzata effettuata da Marcuse e L矇vinas. Potevamo apparire come postmoderni ante litteram, in realt eravamo critici dellntologia e della Modernit a partire dalla periferia , il che significava, e significa ancora, qualcosa di molto diverso, che cercheremo di spiegare.
82 Finora i postmoderni continuano ad essere eurocentrici. Il dialogo con le culture diverse 癡, per ora, una dichiarazione inevasa. Pensano che la cultura di massa, i media avranno un impatto sulle culture periferiche urbane fino ad annullare le loro differenze . Di conseguenza, ci簷 che osserva Vattimo a Torino, o Lyotard a Parigi, tra poco varr per Nuova Delhi o Nairobi; e non trovano il tempo di analizzare la ferrea irriducibilit dellrizzonte culturale ibrido (che non 癡 assolutamente unsteriorit, ma che non sar ancora per secoli unnteriorit univoca nel sistema globalizzato) che riceve questi impatti informativi.
83 Cfr. lpera di Jameson, 1991, sulla logica culturale del tardo-capitalismo come postmoderno.
84 Nel socialismo reale staliniano il criterio era la crescita del tasso di produzione - misurato in ogni modo da un valore approssimato di mercato dei prodotti -. Si tratta dello stesso tipo di feticismo. Cfr. Hinkelammert, 1984, cap. 4: Il quadro categoriale del pensiero sovietico (pp. 123 sgg.).
85 Marx, 1857, p. 313 (I, p. 362).
86 Ibid.
87 La pura necessit senza denaro non 癡 mercato, 癡 solo miseria, miseria crescente ed inevitabile.
88 Marx, 1867, I, p. 588. Qui 癡 opportuno ricordare una volta di pi羅 che il Rapporto sullo Sviluppo Umano 1992 [Human Development Report 1992], 1992, dimostra in modo incontrovertibile che il 20% pi羅 ricco della terra consuma oggi, come mai era avvenuto nella storia mondiale, l2,7% dei beni (incomes) del pianeta, mentre il restante 80% dellmanit consuma solo il 17,3% dei suddetti beni. Tale concentrazione 癡 frutto del sistema-mondo di cui stiamo parlando in questo capitolo.
89 Marcuse, 1968, ed. in lingua spagnola pp. 189-190.
90
91 Una societ in cui ci sia posto per tutti [ndt].
92 Sartre J.P., Critica della ragione dialettica; Japadre 1990. la realt non era fino allora pi羅 che la necessit di vivere lmpossibilit di vivere; si ritorna alla realizzazione pratica per tentare la costruzione di un mondo in cui l'impossibilit della vita umana sarebbe lnico impossibile .
93 Marx K., Manoscritti economico-filosofici, Editori Riuniti.
94 Sorman Guy, Sauver le capitalisme - Le dernier combat de Milton Friedman , in Le Devoir, Montreal, 5-4-1994.
95 Hayek Friedrich A., El ideale democr獺tico y la contenci籀n del poder ; in Estudios P繳blicos, Santiago del Cile, 1/1990.
96 Persona laboriosa e di limitate risorse che si arrabatta in mille modi per guadagnarsi la vita [ndt].
97 Wochenpost 5-1-1995..
98 Kindleberger, per簷, si spaventa per le conseguenze e le riduce a casi particolari: Concludo che nonostante l'utilit generale dei presupposti di razionalit, i mercati possono occasionalmente [因 agire in maniere destabilizzanti che sono assolutamente irrazionali, anche se ogni protagonista nel mercato agisce razionalmente .
99 Tutto l'Ovest 癡 Ovest selvaggio.
100 I comici giapponesi riflettono in forma estrema questo tipo di narcisismo [cfr. Otomo K.: Akira, Comic Art. Mash-Room and Kodansha, Tokyo 1984]. Si tratta di un mondo dominato dalla paranoia dellnnipotenza di un narcisismo totale. Tutto lpisodio parla di bambini dalla faccia di vecchi. Akira 癡 lnnipotente il cui potere viene dimostrato dalla distruzione totale di Tokyo attraverso un semplice atto di volont. Si trasforma in un Messia, lilluminato , che non promette nessun regno messianico. lilluminato perch矇 nessuno ha un potere uguale. Altri vogliono sconfiggerlo per prendere il suo posto. Non cnessun tipo di solidariet, per cui tutti scompaiono nella distruzione reciproca.
101 Albert Camus considerava questo interrogativo come la prima di tutte le filosofie: mi suicidio o decido di vivere? E in caso di risposta positiva, perch矇? Camus A., Il mito di Sisifo.
102 per questo che a chi sostiene il suicidio come possibilit tutto 癡 permesso. Lo stesso Wittingenstein nel suo diario d un risposta simile: Se il suicidio 癡 permesso, allora tutto 癡 permesso. Se qualcosa non 癡 permesso, allora il suicidio non 癡 permesso. Tale presupposto accende una luce sullssenza delltica. Perch矇 il suicidio 癡, per cos穫 dire, il peccato elementare. Anche se forse il suicidio, in se stesso, non 癡 n矇 buono n矇 cattivo (10-1-17).
103 Uno dei fondamentalisti pi羅 noti degli USA, Hal Lindsey, di fronte alla possibilit della guerra atomica, afferma: Quando la battaglia di Armaghedon arriva al suo terribile culmine e sembra che tutta l'esistenza terrena venga distrutta, in quello stesso momento apparir il Signore Ges羅 Cristo ed eviter la distruzione totale. Nella misura in cui la storia si avvicina a questo momento, mi permetta il lettore una domanda: sente paura o speranza di liberazione? La risposta a questa domanda determiner la sua condizione spirituale . Per Lindsey non c'癡 nulla di inquietante, perch矇 adesso viene la restaurazione del paradiso . The Late Great Planet Earth, Grand Rapids, Michigan 1970.
Novak, un teologo degli USA, direttore del Dipartimento di Teologia dell'American Enterprise Institute, il Thing Tank delle multinazionali in questo paese, afferma: La natura non 癡 qualcosa di consumato, completo, terminato: la Creazione 癡 incompiuta. Ci sono ancora compiti per gli esseri umani. Ci aspettano sorprese. Dovremo affrontare orrori, come 癡 sempre avvenuto, per簷 Dio 癡 con noi. Forse il futuro non 癡 un cammino ascendente, se non come quello del Golgota: che cos穫 sia The spirit of democratic capitalism, An American Enterprise Institute/Simon & Schuster Publication, 1982.
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