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CHARLES BERLITZ.
BERMUDA: IL TRIANGOLO MALEDETTO.
UN MISTERO DELL'ARIA E DEL MARE.

NELL'ATLANTICO occidentale, al largo della costa sud-orientale degli
Stati Uniti, esiste una zona che occupa un posto preoccupante e quasi
incredibile nell'elenco dei misteri mondiali. Questa zona puessere
idealmente delimitata da una linea che, partendo da nord, esattamente
dalle Bermuda, si dirige a ovest toccando la Florida meridionale, corre
poi verso sud-est attraverso le Bahamas, supera Puerto Rico, si spinge
sino a un punto circa a 40 gradi di longitudine ovest e infine risale
verso le Bermuda.
All'interno di quest'area--generalmente definita il "Triangolo delle
Bermuda"--o nelle sue immediate vicinanze, pidi un centinaio di
rlavi e di aerei, per la maggior parte dopo il 1945, sono letteralmente
svaniti nel nulla, e pidi mille persone sono scomparse, senza che
venisse mai recuperato un solo cadavere o il minimo relitto. Anche
鴊gi le sparizioni continuano con una frequenza apparentemente cre-
scenteJ sebbene le rotte marine e aeree siano piintensamente battute,
le ricerche siano piapprofondite e i dati vengano raccolti con mag-
giore cura.
Per la maggior parte, gli aerei sono svaniti mentre si trovavano in
regolare contatto radio con la loro base di partenza o con quella in
cui avrebbero dovuto atterrare. Altri hanno invece trasmesso i mes-
saggi pistraordinari, riferendo che non potevano pibasarsi su~l
strumenti di bordo, che le bussole erano impazzite, che il cielo er~
divenuto giallo e nebbioso (in un giorno sereno) e che l'oceano (cbt
era calmo in quella zona) "non sembrava normale".
Il fenomeno ha assunto tali proporzioni che, ogni volta che un aere~
o una nave sono dati per dispersi e la Guardia Costiera americane
sospende definitivamente le ricerche, la gente sospetta che il fatto sie
in qualche modo collegato con il mistero del Triangolo delle Bermuda
Alcuni recenti rapporti di navi e di aerei che sono sopravvissuti a incr~
dibili esperienze nel Triangolo hanno ulteriormente contribuito a creare
una nuova leggenda del mare, sebbene la vera causa della minaccia si~
rimasta e rimanga misteriosa.
Al riguardo, sono state avanzate le ipotesi pivarie e fantasiose,
dall'attacco da parte di mostri marini alla cattura da parte di UFO
Altri affermano invece che il Triangolo non esiste, e che le sparizioni
sono dovute a cause perfettamente naturali, come improvvisi uragani
o errori di navigazione.
Coloro che negano l'esistenza del Triangolo sono nel giusto almeno
in un senso: piche di un vero triangolo sembra infatti si debba
parlare di una ellisse, o forse di un gigantesco arco di cerchio con
l'apice nei pressi delle Bermuda, o a nord di esse, e con la sezione
curva estendentesi dalla Florida meridionale verso sud e verso est,
oltre Puerto Rico e sin dentro il mar dei Sargassi. Il lettore potr...
comunque trarre le sue conclusioni sull'esistenza, la forma e le dimen-
sioni del Triangolo delle Bermuda, dall'esame delle sparizioni di navi
e di aerei riportate in questo resoconto.
In ogni caso, la spiegazione del mistero deve essere strettamente
connessa con il mare, esso stesso l'ultimo e pigrande mistero che gli
uomini si trovano ancora ad affrontare. Infatti, sebbene si sia ormai
arrivati alle soglie dello spazio, le abissali profondit.. marine ci sono
molto meno note dei crateri della luna.
Ovviamente, i contorni generali del fondo marino sono pio meno
conosciuti, grazie alle ricerche effettuate prima con sonde meccaniche
e pirecentemente con l'ecoscandaglio, con i sommergibili da elevate
profondit.. e con batiscafi; oggi, a questi sistemi si sono aggiunte anche
le telecamere da immersione profonda impiegate nelle prospezioni pe-
trolifere sulle scarpate continentali. Tuttavia, le profondit.. degli oceani
possono ancora avere in serbo considerevoli sorprese. Per la maggior
parte, le osservazioni e il prelievo di campioni sono stati compiuti a
caso, come se esploratori di un altro mondo--tanto per fare un para-
gone--avessero gettato delle reti dalla loro nave spaziale in varie
parti della te~ra, per tirare a bordo tutto quello che avessero avuto la
ventura di pescare. Anche le creature marine che ci sono note conti-
nuano a presentare dei misteri per ciche riguarda le loro migrazioni
e le loro abitudini di riproduzione: un esempio sono le aragoste spinose,
che periodicamente abbandonano le scarpate continentali per un viag-
gio a destinazione sconosciuta nel profondo delle pianure abissali.
Altrettanto misteriose sono le grandi fosse che solcano il fondo degli
oceani--alcune hanno una profondit... di parecchie migliaia di metri
e le creature che riescono a vivere sul loro fondo, sotto una pres-
sione spaventosa. Ancora, sembra che una parte del fondale degli
oceani si sposti continuamente, la teoria della deriva dei continenti,
secondo la quale essi sarebbero parti di un unico supercontinente
originario poi separatosi, oggi generalmente accettata. E poi ci sono
I e correnti oceaniche, veri e propri grandi fiumi che scorrono nel mare,
alcuni in superficie, altri a centinaia di metri di profondit... e spesso in
direzioni opposte.
I venti e le onde pongono altri misteri. Le piviolente e improv-
vise tempeste che si conoscano sono gli uragani dei Caraibi e del-
I'Atlantico occidentale e i tifoni del mar della Cina meridionale; tal-
volta, per in acque costiere perfettamente calme appaiono delle onde
estremamente forti, definite onde di sessa. Si ritiene che esse siano
provocate da improvvisi cambiamenti di pressione atmosferica e dai
venti d'alta quota. C'poi da notare che la maggioranza dei numerosi
terremoti che si registrano ogni anno nel mondo avviene in corrispon-
denza della dorsale centro-atlantica, nella quale viene comunemente
localizzato il perduto continente di Atlantide.
Un altro mistero quello delle chiazze di "acqua bianca", curiosa-
mente luminescenti, che appaiono talvolta nella Corrente del Golfo.
Il fenomeno stato variamente attribuito alla presenza di grandi banchi
di piccoli pesci luminescenti o a sostanze radioattive in sospensione;
comunque sia, queste chiazze' sono state l'ultima luce proveniente dalla
terra che gli astronauti hanno potuto scorgere allontanandosi nello
spazio.
C'peruna sostanziale differenza tra questi misteri naturali e quello
costituito dal Triangolo delle Bermuda. Certo, vero che innumerevoli
mezzi e persone attraversano ogni anno la zona senza il pipiccolo
incidenteed altrettanto vero che navi e aerei vanno persi in tutti i
mari del globo per molte cause diverse (bisogna fare attenzione alla
sottile differenza tra perso, che significa che stato recuperato qualche
relitto che d... la certezza della fine della nave o dell'aereo, e sComparsc
che vuol dire che non stato trovato nulla). In nessun'altra zona, per~
le sparizioni sono state cosnumerose, cosben documentate, cosi~
provvise e accompagnate da circostanze tanto straordinarie, alcune dell
quali spingono il fattore "coincidenza" ai limiti dell'impossibile
Le sparizioni di navi nei secoli passati hanno senza dubbio contn
buito alla leggenda del "Cimitero delle Navi Perdute", o del "Mar
delle Navi Perdute", sorta attorno al mar dei Sargassi, che parzial
mente compreso nel Triangolo. Secondo i dati che possediamo, sembr~
che a partire dal 1860 le sparizioni in questa zona si siano fatte pi
frequenti: ma fu solo alcuni mesi dopo la fine della seconda guerr~
mondiale che accadde uno straordinario incidente il quale indiccom~
gli aerei in volo sulla zona potevano svanire esattamente allo stesst
modo delle navi. Fu l'incidente della squadriglia 19 della Marina ame
ricana a dare al Triangolo delle Bermuda la sua sinistra fama.

LA SQUADRIGLIA 19 era costituita da un gruppo di cinque aerei che
decollarono dalla loro base situata nella Florida nel pomeriggio di
mercoled5 dicembre 1945; complessivamente a bordo c'erano cinque
ufficiali piloti e nove uomini di equipaggio, tutti dotati di molta esp~
rienza. LO SCOPO del volo era quello di eseguire una normale missione
di addestramento di un paio d'ore su un percorso triangolare: decollo
dalla base aerea della Marina a Fort Lauderdale, a est per 160 miglia,
poi a nord per 40 miglia, e infine ritorno alla base.
Gli apparecchi erano aerosiluranti Grumman TBM-3 Avengers della
Marina, e ciascuno aveva a bordo abbastanza carburante da poter per-
correre pidi mille miglia alla velocit... di crociera. La temperatura al
suolo era di 18 gradi, il sole brillava, in cielo vi era qualche nuvola
sparsa e i venti, da nord-est, erano moderati. Altri piloti, che avevano
eseguito missioni nello stesso giorno, riferirono che le condizioni meteo
erano ideali per il volo.
Gli aerei iniziarono a decollare alle 14.00, e alle 14.10 la forma-
zlone era in aria. Il tenente Charles Taylor, comandante della squa-
driglia, diresse dapprima gli aerei verso le Bahamas, nei pressi di
Bimini, dove vennero eseguite delle esercitazioni di attacco contro uno
scafo bersaglio.
Verso le 15.15, dopo che gli aerei avevano ripreso la rotta verso est,
I'operatore radio della torre di controllo della base di Fort Lauderdale,
invece del previsto contatto radio circa l'orario stimato per il ritorno,
ricevette uno strano messaggio dal capo squadriglia Taylor.

3 14

: n 5 dicembre 1945, una formazione di cinque aerosiluranti TBM Avengers della
Marina americana come quelli riprodotti nella fotografia, scomparve nel Trian-
golo delle Bermud . Degli aerei e degli equipaggi non si trovpiu alcuna traccia.

TAYLOR: (r) Pronto torre. Emergenza! Credo siamo fuori rotta. Non
vediamo pila costa... Ripeto... non vediamo pila costa
TORRE: (r) Qual la vostra posizione? TAYLOR: (r) Non ne siamo sicuri... Credo che ci siamo persi
TORRE: (r) Portatevi su una rotta a ovest
TAYLOR: (r) Non sappiamo dov'l'ovest... Tutto sembra sbagliato. .
strano.. Non possiamo essere sicuri di nessuna direzione... Anche 11
mare appare diverso da come dovrebbe essere
Alle 15.30 circa, il capo istruttore di volo di Fort Lauderdale riuscl
a mettersi in contatto con il comandante della squadriglia 19, che gli
disse: (r) Le mie due bussole non funzionano pi Sono sicuro di essere
sopra i Keys, ma non so quanto in fuori
Il capo istruttore gli consigliallora di dirigersi verso nord--con
il sole a destra--sino ad arrivare a Fort Lauderdale. Ma il messaggio
successivo "Siamo appena passati su una piccola isola; nessun'altra
terra in vista" indicche la squadriglia non si trovava affatto sui Keys.
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scariche di elettricit... statica. Apparentemente, gli aerei della sq
driglia 19 non erano piin grado di udire la torre di controllo, J
da questa Si riuscivano a intercettare le comunicazioni tra gli aer~
alcuni piloti accennavano al carburante che stava ormai scarseggian~
e a un vento di 120 chilometri l'ora, e un altro fece la scoraggian
constatazione che le bussole giroscopiche e magnetiche di tutti gli ae
erano impazzite", poichciascuna forniva un'indicazione diver

Nel frattempo, il personale della base si era messo in allarme. Se
bene la guerra fosse ormai finita da mesi, le ipotesi pilogiche sembr
vano ancora quelle connesse ad attacchi nemici. Vennero immediat
mente inviati nella zona vari mezzi di soccorso, tra cui un idrovolan~
bimotore Martin Mariner con un equipaggio di tredici uomini.
Alle 16.00, la torre riusca stabilire un altro contatto, scoprend
maspettatamente che il tenente Taylor aveva ceduto il comando a u
ufficiale dei Marines di grado pielevato, il capitano Stiver. Ques
riferi: (r) Dobblamo aver sorvolato la Florida, e trovarci ora sul golf
del Messico In base a ci Stiver probabilmente decise di inverti
la rotta nella speranza di ripassare sulla Florida, ma non appena g
aerei ebbero effettuato la virata, le comunicazioni iniziarono a ind~
; I bollrsi: segno che gli aerei stavano effettivamente dirigendosi a es
ma verso il mare aperto e lontano dalla costa orientale della Florids
Secondo alcuni rapporti, le ultime parole udite dalla squadriglia 1'
sarebbero state: (r) Stiamo sorvolando una zona di acqua bianca. Siaml
completamente persi... Nel frattempo, la torre di controllo avev,
ricevuto un messaggio dal Martin Mariner, che riferiva di venti molt~
forti al di sopra dei 500 m. Queste furono le ultime notizie che s
ebbero del Mariner e della squadriglia 19.
Poco dopo le 19.00 per la base aerea navale di Opa-Locka, Miami
intercettun debole messaggio, consistente nelle lettere "FT . FT. '
che facevano parte del codice numerico di chiamata della squadrigii~
19. Ma se il messaggio proveniva davvero dagli aerei dispersi, la cosS
strabiliante era che esso era stato emesso diverse ore dopo che gli appa
recchi avevano esaurito il carburante.
Al calare dell'oscurit..., le ricerche aeree furono sospese, ma pel
tutta la notte proseguirono quelle dei battelli della Guardia Costiera,
nel tentativo di trovare eventuali superstiti in mare. Il giorno succes-
SiVO, gioved una formidabile operazione di ricerca scattsin dalle
prime luci dell'alba: vennero attentamente ispezionate 380.000 miglia

316

BERMUDA: IL TRIANGOLO MALEDETTO

;;quadrate di terra e di acqua, che includevano parte dell'Atlantico, i
Caraibi, il golfo del Messico, la penisola della Florida e le isole vicine.
. Circa 300 aerei, quattro cacciatorpediniere, diversi sommergibili, 18
battelli della Guardia Costiera e centinaia di aerei e di imbarcazioni
privati presero parte alle ricerche, con l'appoggio di unit... della RAF
di base alle Bahamas. Ma non si riusca trovare assolutamente nulla:
niente salvagenti o zattere di salvataggio, niente rottami, niente mac-
chie d'olio. Per diverse settimane fu mantenuta una costante sorve-
glianza sulle spiagge della Florida e delle Bahamas nella speranza che
le onde portassero a riva qualche rottame identificabile, ma anche in
questo non si ebbe il minimo successo.
Tutte le possibili ipotesi vennero prese in esame. Un mercantile rifer di aver osservato un'esplosione in cielo verso le 19.30 di mercoled ma
questa esplosione era avvenuta diverse ore dopo che gli Avengers ave-
vano esaurito il loro carburante; inoltre, per qualche strana ragione,
gli aerei sarebbero dovuti esplodere tutti assieme.
Gli Avengers potevano effettuare anche ammaraggi di fortuna, e
potevano restare a galla per novanta secondi; i membri dell'equipag-
gio erano addestrati a uscire dall'aereo e calarsi in acqua in un mas-
simo di sessanta. Le zattere di salvataggio erano accessibili dall'esterno
degli aerei ed erano congegnate in modo tale che, persino nell'amma-
raggio pidisastroso, esse dovevano galleggiare, cosche alla fine
potevano venir ritrovate. Durante la prima fase delle ricerche, furo-
no osservate larghe zone di mare agitato, ma le onde erano comun-
que coslontane le une dalle altre che gli aerei avrebbero potuto benis;
simo ammarare negli intervalli. Il curioso accenno all"'acqua bianca
contenuto nell'ultimo messaggio della squadriglia 19 potrebbe essere
collegato al fenomeno delle vaste chiazze luminescenti, di cui si gi...
fatto cenno, che sono una saltuaria caratteristica della zona: questo stes-
so fenomeno potrebbe forse spiegare l'incapacit... dei piloti a orientarsi
a vista ma non dovrebbe aver avuto nessuna influenza sulle bussole e
sugli aitri strumenti, che--come di norma--erano stati accuratamente
verificati prima del decollo.
Una commissione d'inchiesta della Marina non riusca fare alcuna
luce sull'accaduto, pur avendo esaminato tutti i dati e le ipotesi possi-
bili. Il capitano W.C. Wingard, incaricato dei contatti con la stampa,
affermdurante una conferenza con i giornalisti: (r) I membri della com-
missione di inchiesta non sono nemmeno in grado di formulare ipotesi
ragionevoli sull'accaduto Uno dei membri della commissione com-
mentin modo pidrammatico: (r) Sono completamente svaniti, come

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se fossero andati a finire su Marte Senza saperlo, con queste parole
l'ufficiale introduceva per la prima volta l'ipotesi di un possibile inter-
vento degli UF0; ipotesi che, da allora, ha sempre fatto parte della
leggenda del Triangolo delle Bermuda.
La dichiarazione di un altro ufficiale della commissione, sebbene in
termini piformali, esprimeva praticamente lo stesso concetto: (r) Que-
sto incidente, senza precedenti in tempo di pace, sembra destinato a
rimanere un miSlero assoluto, il pistraordinario mai registrato nella
storia delBAviazione della Marina
Il tenente R.H Wirshing, che era allora ufficiale istruttore alla base
aeronavale di Fort Lauderdale, ricorda che anche un altro volo di
addestramento, svoltosi nella mattinata di quel giorno fatale, fu "stra-
no": tutti gli aerei della squadriglia lamentarono avarie alle bussole
e, invece di ritornare alla base, finirono per atterrare circa ottanta
chilometri pia nord.
Almeno due dei componenti della squadriglia 19 ebbero, forse, una
oscura premonizione della tragedia imminente. Uno dei due era lo
stesso tenente Taylor: arrivin ritardo al "briefing, la riunione prima
del volo, e senza dare spiegazioni disse che non aveva voglia di prender
parte alla missione Dato perche non c'era nessunO per sostituirlo, la
sua richiesta venne respinta.
Un caporale dei Marines, che avrebbe dovuto prendere parte al volo
della squadriglia 19, non si presentnemmeno. Sembra che in seguito
abbia detto: (r) Non saprei dire perch ma per qualche strana ragione
decisi di non volare quel giorno Secondo il tenente Wirshing, per il caporale--un veterano di Guadalcanal che aveva ancora solo quattro
mesi di serviziO prima del termine della ferma--aveva chiesto gi... da
diversi mesi di non essere piassegnato al personale di volo. Poich la mattina della missione della squadriglia 19 il caporale rinnovla
sua richiesta, Wirshing gli consiglidi mettersi a rapporto con l'uffi-
ciale medico della base e di farsi dichiarare inabile al servizio di volo.
Il consiglio fu seguito, e per questo motivo la squadriglia 19 decoll con un uomo mendel previsto a bordo.
Ventinove anni dopo, un altro elemento nell'incastro del mistero
divenne di pubblico dominio. Nel 1974 Art Ford, uno scrittore e com-
mentatore radiofonico che si era interessato attivamente al caso fin
dal 1945, fece una straordinaria rivelazione nel corso di un program-
ma televisivo a diffusione nazionale: affermche il tenente Taylor
aveva detto, durante uno dei suoi messaggi radio; (r) Non venitemi die-
tro! Sembrano esseri di un altro mondo! Ford dichiarche l'infor-

mazione gli era stata fornita da un radioamatore all'epoca dell'inci-
dente, ma che al momento e gli non l'aveva giudicata molto credibile,
sia perchera estremamente difficile che, con un apparato da radioama-
tori, si potessero captare messaggi da aerei in movimento, sia per le
numerose notizie false e voci che circolavano allora sull'incidente.
- Successivamente, per Ford trovuna inaspettata conferma uffi-
ciale di questa informazione nella trascrizione delle comunicazioni
tra gli aerei e la torre che venne acclusa a un rapporto successivo. Pu essere significativo il fatto che il rapporto, sebbene compilato in seguito
alle pressanti richieste dei familiari degli aviatori scomparsi, non sia
mai stato reso pubblico. Ford afferma che la trascrizione, che egli
avrebbe potuto esaminare solo in parte, contiene almeno una frase--
"Non venitemi dietro"-- in comune con quanto rivelatogli dal ra-
dioamatore.
Come vedremo, il mistero insoluto della fine della squadriglia 19
r si ripetuto in non pochi altri casi.
Dopo l'incidente dei cinque aerei, sembrche all'interno del Trian-
golo la sparizione di aerei militari, commerciali e privati si ripe-
tesse con sconcertante regolarit.... sempre capitato che delle navi
siano sparite senza lasciare traccia. Oggi, per grazie ai sistemi di
ricerca combinata aeronavale, alle comunicazioni radio con le basi,
agli strumenti piperfezionati e alle tecniche pievolute, siamo in
grado di svolgere in modo molto piapprofondito le ricerche su una
sparizione.
Il 29 gennaio 1948 un quadrimotore passeggeri inglese Tudor IV,
che portava il nome di "Ster Tiger", scomparve durante il volo dalle
Azzorre alle Bermuda. L'aereo aveva a bordo sei uomini di equipaggio
e venticinque passeggeri, tra cui sir Arthur Coningham, che era stato
il comandante della 2a Forza Aerea tattica della RAF durante la
seconda guerra mondiale. Lo "Star Tiger" sarebbe dovuto atterrare
all~aeroporto di Kindley Field, e alle 22.30--poco prima dell'ora di
arrivo prevista--il pilota entrin contatto radio con la torre di con-
trollo, parlando di "tempo e prest~azioni eccellenti" e concludendo:
(r) Prevedo di arrivare in orario L'aereo si trovava allora circa 380 mi-
glia a nord-est delle Bermuda.
Non ci fu nessun altro messaggio--nemmeno un SOS o un segnale
di emergenza--ma lo "Star Tiger" non arrivmai. Trenta aerei e dieci
navl frugarono per giorni la zona alla sua ricerca, ma senza successo.
1l 31 gennaio vennero avvistate a nord-ovest delle Bermuda delle lat-
tine d'olio vuote e delle scatole, ma se questi relitti provenivano dallo

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"Star Tiger", I'aereo doveva essersi trovato fuori rotta di centinaia d
chilometri. Fatto ancora pisconcertante, una stazione della Guar.l;~
Costiera del Newfoundland intercettun messaggio radio a voce: qu~l
cuno pronuncile lettere G-A-H-N-P. Era il codice di chiamata deLb

Il messaggio venne giudicato uno scherzo di pessimo gusto. Appar~
tuttavia evidente una inquietante somiglianza con l'incidente dells
squadriglia 19, se si ricordano le deboli lettere di chiamata ricevute -
Miami alcune ore dopo la sparizione degli aerei. Era come se un ultimq
messaggio fosse stato inviato da una distanza enorme, nel tempo e nella
spazio, rispetto al punto in cui gli aerei erano svaniti.
Otto mesi dopo, venne pubblicato il rapporto della commissione
nominata dal ministro inglese dell'Aviazione civile per indagare sulla
sparizione dello "Star Tiger". L'opinione conclusiva della commissione
sintetizzata nella seguente dichiarazione: "Si puaffermare che non
ci si mai trovati a esaminare un problema pimisterioso".
Con una allarmante coincidenza, il 17 gennaio 1949--dodici giorni
prima dell'anniversario della scomparsa dello "Star Tiger"--I'aereo
gemello, lo "Star Ariel", scomparve anch'esso durante un volo tra le
Bermuda e Giamaica, con tredici passeggeri e sette uomini di equipag-
glO a bordo. Anche stavolta, il mare era calmo e le condizioni meteo
erano buone.
Settantadue aerei da ricerca, volando in formazioni ravvicinate,
pattugliarono un'area di 150.000 miglia quadrate di oceano, iniziando
nelle vicinanze del punto da cui si era avuto l'ultimo contatto radio e
proseguendo poi a sud-ovest verso la Giamaica. Non si trovasso-
lutamente nulla. Il 18 gennaio, due aerei--uno inglese e l'altro ame-
ricano--riferirono di una strana luminosit... sul mare, ma i battelli di
ricerca e salvataggio, immediatamente inviati nella zona, non scopri-
rono alcunchdi particolare.
Le ricerche dello "Star Ariel" furono condotte in forma tanto mas-
siccia e con tanta cura anche perchsolo pochi giorni prima era av-
venuto un altro fatto misterioso: nelle prime ore del mattino del
28 dicembre 1948 un aereo passeggeri DC-3, noleggiato per il volo da
San Juan a Miami, si era dissolto nel nulla con trentasei persone a
bordo tra passeggeri ed equipaggio. Le inutili ricerche di questo aereo,
svolte da pidi quaranta aerei militari e da molte navi, erano state
interrotte solo una settimana prima che lo "Star Ariel" svanisse a sua
volta. Il comandante del DC-3, Robert Linquist, poco prima di sparire,
aveva trasmesso: (r) Stiamo avvicinandoci all'aeroporto... Siamo a sole

BERMUDA: IL TRIANGOLO MAL~DETTO

50 miglia a sud. Ecco, possiamo vedere le luci di Miami. Va tutto bene.
Resto in attesa delle istruzioni per l'atterraggio
Dell'aereo non si seppe pinulla, e le accurate ricerche svolte non
permisero di scoprire nsopravvissuti, ncadaveri, e nemmeno il plU
piccolo rottame. Con l'aereo a sole 50 miglia da Miami, straordinario
che non sia stata avvistata alcuna esplosione in aria, alcun incendio a
terra, e che non sia stato captato alcun segnale di SOS o di MAYDAY;
inoltre il DC-3 si trovava sopra i Florida Keys, nelle cui acque--lim-
pidissime e profonde al massimo venti metri--sarebbe stato chiara-
mente visibile un aereo precipitato.
Questo solo uno dei molti casi in cui un aereo e i suoi passeg-
geri si sono stranamente "smaterializzati" nelle immediate vicinanze
dell'aeroporto.
Anche aerei pipiccoli sonQ spariti misteriosamente: almeno nove
sono svaniti al largo delle coste della Florida solo nel dicembre 1949.
k un numero abbastanza rilevante, tanto da far pensare che qualcosa
di veramente pericoloso deve esistere da quelle parti.
Nel corso degli anni '50, gli aerei continuarono a scomparire senza
lasciare tracce. Il 30 ottobre 1954 fu la volta di un Super-Constellation
della Marina americana con quarantadue persone a bordo, in rotta dal-
la base navale di Patuxent River, nel Maryland, alle Azzorre; come in
alcuni dei casi precedenti, un debole messaggio --questa volta un
SOS--venne ricevuto poco dopo la scomparsa dell'aereo.
L'8 gennaio 1962 spariva un'aviocisterna KB-50 dell'USAF, in volo
dalla base di Langley, nella Virginia, alle Azzorre. Ancora una volta,
vi fu solo un debole messaggio radio che parlava di difficolt... non
specificateJ e poi il silenzio. E nessun rottame, nessun segno di alcun
genere che potesse indicare che cos'era accaduto. In tutti questi casi,
gli aviatori erano dotati di ampi equipaggiamenti per la sopravvivenza
in caso di ammaraggio forzato: qualunque cosa sia accaduta, deve
essere capitata all'improvviso, e molto in fretta.
Il 5 giugno 1965, un "vagone volante" C-119 con dieci uomini a
bordo svandurante un volo regolare dalla base aerea di Homestead, in
Plorida, a Grand Turk, un'isola nei pressi delle Bahamas. L'ultimo
mesSaggiO ricevuto dall'aereo indicava la sua posizione circa a un
centinaio di miglia dalla destinazione. Dopo ricerche durate cinque
giorni e cinque notti, un portavoce della Guardia Costiera commenta:
(r) Non possiamo fare nessuna ipotesi Come nel caso della squadri-
glia 19, furono captati alcuni deboli e indistinti messaggi che presto
wanironoJ come se qualcosa stesse bloccando le comunicazioni radio o

321
come se--secondo alcuni--gli aerei stessero sempre piallontana~
dosi, nello spazio e nel tempo.
Certi termini ricorrono frequentemente nei rapporti ufficiali, r~
libri e negli articoli che parlano di incidenti aerei: fenomeni di turb~
lenza in aria calma (CAT = clear air turbolence), colpi di vento, aba
razioni atmosferiche, anomalie magnetiche e disturbi elettromagneti~
Questi fenomeni potrebbero essere la causa della perdita di molti aerd
ma non possono assolutamente spiegare la loro completa spariziod
--ne quella di molte navi--all'interno dell'area del Triangolo dell-
Bermuda.
Sebbene la Marina e la Guardia Costiera americana riconoscano l'esii
stenza di declinazioni magnetiche e di un angolo morto per le trasmi~
sioni radio in una sezione della zona, I'atteggiamento e l'opinione uffi
ciali sono chiaramente espressi nel commento del capitano E.W.
Humphrey, coordinatore della sicurezza del volo per la Marina: (r) Non
ci risulta che nella zona esista una aberrazione atmosferica, o che sill-
esistita in passato. Le navi e gli aerei della Marina operano normal;
mente in questa stessa zona senza che venga registrato alcun partico
lare inconveniente
Altri, per la pensano diversamente. Ivan T. Sanderson, un esplo-
ratore e zoologo, oggi scomparso, che condusse per molti anni ricerche
in questa zona e in altre in cui sembrano concentrarsi le sparizioni di
navi e di aerei, descrisse cosil fenomeno delle sparizioni nella parte
inferiore del Triangolo delle Bermuda, soprattutto intorno alle Bahamas,
al largo della costa orientale della Florida e sui Florida Keys: (r) Il
numero delle sparizioni assolutamente sproporzionato rispetto a
quello delle perdite che si sono registrate in qualsiasi altra parte del
mondo
Una osservazione interessante contenuta anche nel volume The
Wings of Mistery (Le ali del mistero), di Dale Titler: "Tutti (questi
aerei) erano pilotati da aviatori esperti, e guidati... da navigatori bene
addestrati. Tutti erano dotati di radio e di sistemi per la sopravvivenza
del personale, e tutti sono svaniti in condizioni meteo favorevoli"
Titler richiama anche l'attenzione sul fatto che "quasi tutte le spari
zioni sono avvenute nelle ore diurne".
Robert F. Burgess, un altro studioso e scrittore di problemi maritti-
mi, conclude nel suo libro Sinkings, Salvages, and Shipwrecks (Nau-
fragi, salvataggi e relitti) che qualunque sia la causa, "sia che si tratti
di una aberrazione atmosferica o di altro, essa colpisce senza preawi-
so e abbastanza spesso da essere allarmante."

322

2 IL CIMITERO DELLE NAVI PERDUTE

LE SPARIZIONI degli aerei hanno dato al Triangolo delle Bermuda una
sinistra fama in tutto il mondo. perda pidi 170 anni--e forse
da prima ancora che si iniziasse la registrazione dei sinistri--che navi
grandi e piccole sono svanite con i loro equipaggi (e talvolta sono stati
i soli equipaggi a svanire) all'interno del Triangolo. Alcuni di questl
disastri marittimi hanno numerosi punti di contatto con le misteriose
perdite di aerei, mentre altri presentano caratteristiche del tutto par-
ticolari ma non meno sorprendenti.
Molte sparizioni di navi sono avvenute nel mar dei Sargassi. Se
c~era bisogno di un altro elemento per intensificare il mistero che cir-
conda il Triangolo delle Bermuda, esso costituito da questo mare,
che sempre stato misterioso sin da quando i marinai spagnoli e por-
toghesi lo solcarono per la prima volta, circa cinquecento anni fa.
Il mar dei Sargassi deve il suo nome alla presenza di un'alga chia-
mata "sargasso". Quest'alga si accumula nel mare in banchi tal-
mente estesi che, quando Colombo li avvistper la prima volta,
323
ritenne di essere ormai nelle immediate vicinanze della terrafe
Questo mare popolato di alghe delimitato a ovest e a nord dal
Corrente del Golfo che si allontana dalle coste degli Stati Uniti i~i
rezione est, e a sud dalla Corrente del Golfo di ritorno e dalla cc
rente nord-equatoriale.
Sotto le acque profonde del mar dei Sargassi si trovano le pianu:
abissali di Hatteras e di Nares, la ripida Fossa delle Bermuda, mol
misteriose montagne marine (che si innalzano ripide verso la superfic
ma terminano bruscamente con una sommit... piatta, come se un temr
fossero state isole), e parte della dorsale centro-atlantica, una enor~
catena montuosa sommersa le cui cime pielevate formano le Azzorr
un mare stagnante, praticamente privo di correnti.
Il mar dei Sargassi anche caratterizzato da calme assolute, u
fenomeno che potrebbe aver dato origine alla pittoresca ma fantasios
leggenda del Cimitero delle Navi Perdute": essa parla di un grand
cimitero esistente sulla superficie dell'Atlantico, nel quale le algh
mantengono imprigionati relitti di navi di tutte le epoche, con ancor
a bordo gli uomini degli sventurati equipaggi--ridotti ormai a sch~
etri--che condivisero la sorte delle loro navi
Le prirne leggende sul mar dei Sargassi potrebbero essere sorte fin da
tempi dei fenici e dei cartaginesi, che forse lo attraversarono migliai
di anni fa per approdare in America, come sembra di poter dedurTI
sia dalle iscrizioni su pietra in caratteri fenici scoperte in Brasile, si,
dalle monete cartaginesi rinvenute in Venezuela e nelle zone sud-orien
tali degli Stati Uniti, sia da pitture rupestri messicane nelle quali ap
paiono individui dagli inconfondibili tratti semitici. Una relaziom
scritta dall'ammiraglio cartaginese Imilcone, nel 500 a.C., sembra rie
cheggiare fenomeni familiari, anche se esagerati:

Nessuna brezza spinge la nave, tanto deboli sono i venti che soffia-
no su questo mare immobile... Vi sono molte alghe in superficie, che
trattengono la nave come cespugli. Il mare non molto profondo, i
fondali sono appena coperti da un po' d'acqua. I mostri marini vi si
muovono continuamente e creature orrende nuotano tra le navi quasi
ferme.

Come molte leggende, anche quella del "Cimitero delle Navi Per
dute potrebbe avere qualche fondamento di realt.... Lo scrittore austra-
liano Alan Villiers, appassionato marinaio, nel percorrere il mar dei
Sargassi su un'imbarcazione a vela, vide veramente una nave abbando-

324

BERMUDA: IL TRIANGOLO MALEDETTO

~nata in mezzo alle alghe. Egli scrisse che se una nave, per qualsiasi ra-
gione, fosse rimasta ferma tanto a lungo da esaurire le scorte di viveri e
di acqua, alla fine sulla sua carena "le alghe e i cirripedi sarebbero
cresciuti a dimensioni tali da renderle impossibile di muoversi mai
pi..". Nel frattempo, le teredini e gli altri vermi del legno le avreb-
bero roso i fianchi sinch"ridotta a un putrido rottame con un equi-
. paggio di scheletri... Ia nave sarebbe lentamente scivolata sotto la
superficie del mare".
Nei primi anni, le sparizioni nel mar dei Sargassi erano attribuite
al tempo e ai pirati. I registri marittimi degli spagnoli erano tenuti in
modo sorprendentemente accurato, senza dubbio per il valore dei ca-
richi che le flotte del tesoro portavano ogni anno in Spagna. Tuttavia,
molto tempo dopo che la pirateria in mare aveva cessato di essere un
affare conveniente, e dopo che i motori, sostituendo la vela, avevano
eliminato il rischio di restare bloccati in bonaccia, le navi continuarono
a sparire anche con le pifavorevoli condizioni atmosferiche e--
come divenuto sempre pifrequente in questi ultimi anni--senza
lasciar dietro di salcun rottame o alcun cadavere.
Il 4 marzo 1918, il mercantile militarizzato americano U.S.S. Cyclops
lascile Barbados diretto a Norfolk, in Virginia, dove non arrivmai:
a bordo c'erano 309 uomini. Dato che la prima guerra mondiale era
ancora in corso, sulle prime si pensche il Cyclops fosse incappato in
una mina, o che avesse incontrato un sottomarino tedesco, o che addi-
rittura fosse stato consegnato ai nemico dal suo comandante, il quale
era di origini tedesche. Dopo la guerra, per I'esame degli archivi te-
deschi dimostrche, all'epoca della sparizione del Cyclops, nella zona
non potevano esservi nsottomarini, nmine tedeschi.
Fra le teorie formulate circa la scomparsa del Cyclops ve ne una
che potrebbe aver fornito l'idea per il film "L'avventura del Poseidon",
realizzato nel 1972. Questa teoria, basata sul fatto che il Cyclops aveva
una forte tendenza a rollare venne esposta dal viceammiraglio ameri-
cano M. S. Tisdale in un articolo intitolato 11 Cyclops si forse capo-
volto? Nel film il transatlantico Poseidon, investito da un'onda d1
marea, si rovescia, senza peraffondare. Il Cyclops, invece, potrebbe
essere incappato in un'improvvisa onda di sessa, essersi capovolto ed
essere immediatamente affondato, trascinando nel suo gorgo tutti i
membri dell~equipaggio caduti in mare. L'unica cosa sicura in merito a
questO mercantile comunque, che esso e svanito senza lasciare
acce In un rapporto ufficiale, la scomparsa di questa nave viene de-
finita "uno dei pisconcertanti misteri negli annali della Marina".

325
Uno dei primi misteri registrati nel mar dei Sargassi si riferisce
Rosalie, un mercantile francese che nel 1840 era diretto all'Avana, T~
nave non spar ma questa sorte toccinvece ai passeggeri e all'eq
paggio: a bordo del Rosalie, con le vele e il carico intatti ve n~
trovato solo un canarino nella sua gabbia. Sarebbe ben difficile s~
gare il fatto come un caso di pirateria, a meno che non si supponga c~
quei pirati fossero piinteressati agli uomini che a una nave e al s~
carico. E se qualche improvvisa epidemia avesse causato la morte
tuttl i passeggeri e dell'equipaggio, sicuramente sarebbe rimasta 8
bordo qualche traccia.
Il 26 febbraio 1855, il mercantile Marathon scoprnel mar dei Sar-
gassi i1 tre alberiames B. Chester che andava alla deriva, con tutte le
vele al vento, privo di equipaggio. Nelle cabine del Chester sedie e
tavoli erano rovesciati, in disordine, e gli effetti personali erano sparsi
attorno. Tuttavia il carico era intatto e tutte le imbarcazioni di salvatag-
glo erano ancora a bordo, sebbene mancassero i documenti della nave-
e la sua bussola. In nessun punto del /ames B. Chester si trovil mi
nimo segno di un attacco o di una strage. L'equipaggio, semplicemente,

Nel 1881, si verificun incidente quasi incredibile. Mentre faceva
vela a occidente delle Azzorre, la goletta americana Ellen Austin
incontrun'altra goletta abbandonata che, dopo essere stata avvicinata,
sl rivelin perfette condizioni, con tutte le vele e il sartiame intatti. Il
comandante dell'Ellen Austin, volendo attribuirsi la preda (secondo
le leggl del mare, una nave abbandonata diviene propriet... di chiunque
vi metta piede) inviun gruppo di uomini a bordo della goletta. Tutta-
via, prima che essi potessero mettere la nave in rotta, un improvviso
colpo di vento fece allontanare le due navi. Fu solo dopo due giorni
che l'Ellen Austin scoprnuovamente la goletta: ma gli uomini inviati
a bordo erano spariti senza lasciare la minima traccia. Il comandante
dell'Ellen Austin era testardo e, vincendo una considerevole riluttanza
da parte dei suoi uomini, persuase un altro gruppo di marinai a salire
sulla mister]osa e apparentemente pericolosa nave. Subito dopo, arrivO
un a]tro colpo di vento: della goletta e del secondo equipaggio da pre-
da non si seppe pinulla.
Nel citare i numerosi casi di navi abbandonate, scoperte nel mar dei
Sargassi, si finisce invariabilmente per menzionare la Mary Celeste,
forse la pifamosa di tutte. In realt... l'incidente della Mary Celeste
non si verificnel mar dei Sargassi, sebbene la nave fosse passata al
nord di esso, mentre faceva rotta verso una zona a settentrione delle

326

BERMUDA: IL TRIANGOLO MALEDETTO

zzorre dove venne scoperta, nel dicembre 1872, dal brigantino inglese
~Dei Gratia. Quest'ultima unit..., avendo notato la rotta irregolare della
Mary Celeste, fece delle segnalazioni che non ottennero risposta. Allora,
~il comandante del brigantino invidegli uomini a bordo della Mary
~Celeste per catturarla come preda. Giunti sulla nave, gli uomini del
Dei Gratia scoprirono che tutta la velatura era a posto, che il carico
di alcool era accuratamente stivato in casse nella stiva e che le prowiste
di acqua e di cibo erano sufficienti e in buone condizioni. Ma l'equipag-
gio di dieci uomini--tra cui il capitano, sua moglie e la sua figlioletta--
era sparito senza lasciare traccia. Denaro, pipe, oggetti personali, do-
t cumenti della nave erano ancora a bordo: mancava solo il sestante. Il
quadrato era stato barricato, come se qualcuno avesse voluto respingere
degli attaccanti
Questo famoso mistero non mai stato risolto, pur essendo stato
oggetto d'inchieste giudiziarie e di lunghe investigazioni. La sparizione
dell'equipaggio stata variamente attribuita a un attacco di pirati, a
un ammutinamento con abbandono della nave dopo l'uccisione del
comandante, al timore di un'esplosione del carico, a una improvvisa
epidemia. Un'altra possibile spiegazione la presenza di segale cornuta
nel pane che venne trovato a bordo. Gi... in passato, il pane infettato
da segale cornuta aveva provocato in equipaggi di navi forme di com-
portamento irrazionale, successivamente degenerate in pazzia furiosa
concludentesi infine con la morte. Questa forma di follia collettiva po-
trebbe aver indotto l'equipaggio della Mary Celeste ad abbandonare
la nave in preda a un panico irrazionale, e potrebbe anche spiegare
altre sparizioni di equipaggi da "navi fantasma" ritrovate un po' in
tutti gli oceani.
Harold T. Wilkins, nel suo libro Strange Mysteries of Time and
Space (Strani misteri del tempo e dello spazio), avanza l'interessante
ipotesi che la Mary Celeste sia stata in realt... abbordata in mare da
gente che l'equipaggio conosceva, e alla quale quindi non aveva sulle
prime ragione di opporsi; I'equipaggio sarebbe poi stato fatto sparire,
e la nave vuota'riscoperta" e catturata come preda. Il Wilkins richia-
ma l'attenzione sui numerosi punti oscuri presenti nelle storie raccon-
tate dal comandante e dall'equipaggio del Dei Gratia, e ricorda che,
nel porto di New York, il brigantino era stato ormeggiato a fianco
della Mary Celeste ed era partito quasi contemporaneamente.
Rimessa a nuovo, la Mary Celeste tornin servizio, ma si fece ben
presto la fama di essere una nave maledetta. Il suo ultimo comandante,
il capitano Gilman Parker, dopo aver fatto ubriacare tutto l'equipag-

327
gio, la porta incagliarsi su una scogliera corallina nei pressi di Hail
--volontariamente, a quanto pare--mettendo cosfine alla sfortunat
carriera della nave.
Molto frequente il caso di passeggeri ed equipaggi svaniti da pi~
cole imbarcazioni poi trovate abbandonate e alla deriva; inoltre, molb
di esse sono anche sparite senza lasciare la minima traccia. Il fama
so navigatore Joshua Slocum, che fu il primo uomo a circumnavigar
il mondo da solo, partnel 1 909 per il suo secondo viaggio c~
una "iole" da 37 piedi, la Spray. L'imbarcazione venne segnalata pe
l'ultima volta mentre, facendo vela da Miami verso sud, stava en
trando nel Triangolo. Poco dopo, la Spray e il suo timoniere scompa
rivano per sempre.
Il caso del Witchcraft, avvenuto abbastanza recentemente, un~
straordinario esempio di come una piccola imbarcazione possa sparirt
non soltanto in vista di un porto, ma addirittura nei pressi di una
boa in rada. Il 22 dicembre 1967 Dan Burack, proprietario del Witch
craft, aveva invitato un sacerdote, padre Pat Horgan, ad andare a v~
dere dal largo l'illuminazione natalizia di Miami. I due lasciarona
I ormeggio con mare assolutamente calmo e si fermarono nei pressi
della boa numero 7, circa a un miglio al largo della costa, per ammi
rarne le luci. Poco dopo, Burack trasmise un unico, improvviso messag
giO chiedendo aiuto e dando la sua esatta posizione. Un battello della
Guardia Costiera impiegsolo venti minuti per arrivare alla boa nu-
mero 7, dove non trovalcuna traccia del Witchcraft.
L'elenco dei mercantili, dei pescherecci e delle unit... da diporto
che sono svaniti con tutti i loro equipaggi impressionante. Per la
maggior parte, le navi sono scomparse in buone condizioni meteo, e
non sono stati ritrovati relitti, salvagente, macchie d'olio o cadaveri,
ne in mare nsulle spiagge adiacenti. Come nel caso degli aerei poche
navi fecero in tempo a lanciare un SOS, e molte scomparvero in vista
della costa.
Un ultimo messaggio altamente drammatico venne trasmesso dal
mercantile giapponese Raifuku Maru, probabilmente nel momentO
esatto in cui la nave scompariva tra Cuba e le Bahamas nella primavera
del 1925. Eccolo: "Il pericolo come un pugnale, ormai. Arriva in
fretta. Non possiamo sfuggire". Non era specificato di quale genere
fosse il pericolo; ma se si fosse trattato di una tempesta improvvisa o
di una tromba marina, sarebbe stato normale, per un radiotelegrafista
di bordo, dare subito precise indicazioni che potessero aiutare le ri-
cerche, invece di indulgere in paragoni fantasiosi e terrificanti.

328

BERMUDA: IL TRIANGOLO MALEDETTO

Non c'comunque alcun dubbio che, in molti casi, la sparizione di
imbarcazioni di piccole e medie dimensioni all'interno del Triangolo
debba essere attribuita alle condizioni meteorologiche. Specialmente in
i nverno, quando le masse di aria fredda provenienti dall'Artico si
scontrano con l'aria calda che sale dai Tropici, queste condizioni di-
v entano mo]to imprevedibili, cambiando con straordinaria rapidit...;
ci per non puspiegare la scomparsa di molte imbarcazioni in
condizioni atmosferiche buone, e nemmeno i diversi casi in cui grandi
mercantili o unit... da guerra sono svaniti senza lasciare la minima
traccia.
La sparizione, avvenuta intorno al 2 febbraio 1963, del mercantile
Marine Sulphur Queen e del suo equipaggio di trentanove uomini resa particolarmente misteriosa dalle grandi dimensioni della nave, che
era lunga pidi 150 metri. L'unit... era salpata da Beaumont, nel Texas,
diretta a Norfolk, in Virginia, con un carico di 15.000 tonnellate di
zolfo fuso contenuto in serbatoi d'acciaio; il tempo era sereno. L'ulti-
ma volta che si seppe qualcosa della nave, essa si trovava nei pressi di
Dry Tortugas, nel golfo del Messico.
Paradossalmente, il primo annuncio della scomparsa della nave non
fu dato dai suoi proprietari, ma da un agente di Borsa. Uno dei mem-
bri dell'equipaggio del mercantile, infatti, si interessava a specula-
zioni sul mercato delle granaglie e prima di partire aveva ordinato al
suo agente di comprare: questi gli inviun messaggio radio per con-
fermagli l'avvenuto acquisto e, non avendo ottenuto risposta, mise in
allarme i proprietari della nave. 116 febbraio, la Guardia Costiera diede
l'avvio a ricerche su larga scala, ma non si ottenne alcun risultato,
nonostante aerei e navi si spingessero sino alle coste della Virginia e
alla par orientale del golfo del Messico. Soltanto i] 20 febbraio un
salvagente della Marine Sulphur Queen venne recuperato, quindici mi-
glia a sud di Key West. Una commissione d'inchiesta concluse che
la nave era "scomparsa in mare senza aver trasmesso alcun mes-
saggio di emergenza" ma non formulalcuna teoria circa le cause
del disastro.
Praticamente, quasi tutti gli incidenti navali hanno avuto luogo nel
mar dei Sargassi o nelle sue immediate vicinanze. Pusembrare un'iro-
nica coincidenza che questo mare, temuto fin dall'antichit..., debba
mantenere la sua sinistra fama persino ora, nell'era spaziale, unendo
con uno strano legame delle persone ai due poli opposti della storia
delle esplorazioni: Cristoforo Colombo e gli astronauti dell'Apo]lo 12.
Co]omboa bordo della Santa Maria, fu il primo a osservare c de-

329
scrivere la inspiegabile luminosit... del mare--I'acqua bianca delle-
Bahamas--presso i margini occidentali del mar dei Sargassi; il feno-
meno fu da lui notato nel corso del suo primo viaggio, due ore dopo il
tramonto dell'll ottobre 1492. Gli astronauti, dal canto loro, hanno
descritto quelle stesse strisce luminose sull'acqua come le ultime luci
provenienti dalla terra che siano state loro visibili mentre si allontana-
vano nello spazio.
Il primo viaggio di Colombo fu caratterizzato anche da altri miste-
riosi incidenti, che sono ancor oggi causa di discussioni. Il 15 settem-
re 1492, avvicinandosi al margine orientale del mar dei Sargassi
Colombo e i suoi uomini osservarono una grande palla di fuoco attra-
versare iI cielo e sprofondare poi nell'oceano; alcuni giorni dopo, gli
uomini si accorsero con terrore di una apparentemente inspiegabile
deviazione della bussola. Non potrebbe essersi trattato di una prima
avvisaglia dei disturbi elettromagnetici che ancor oggi rendono cos pericolosa ]a navigazione aerea e nava]e all'interno del Triangolo?

NEI NUMEROSI casi di sparizioni di navi e di aerei avvenuti nel pas-
sato, non V; sono stati superstiti nstato recuperato un solo cada-
vere. Pirecentemente, comunque, il diffondersi della fama de] Trian-
golo delle Bermuda ha fatto sche diversi piloti e marinai, persa la
reticenza a discutere di cose "fuori del normale", abbiano iniziato a
raccontare come sono riusciti a sfuggire alle forze sconosciute che
operano nel Triangolo.
Nel suo libro Invisible Horizons (Orizzonti invisibili), che costitui-
sce un po' un compendio dei misteri del mare, Vincent Gaddis rife-
risce che, poco dopo aver pubblicato un articolo sul Triangolo delle
Bermuda nel 1964, ricevette una lettera da un certo Dick Stern, un
ex pilota. Stern raccontava di essersi trovato, nel 1944, a bordo di un
aereo di una squadriglia di sette bombardieri, in volo di trasferimento
verso l'Italia. Circa 300 m'iglia al largo delle Bermuda, il suo aereo si
era improvvisamente trovato in una zona di violenta turbolenza: no-
nostante il tempo fosse limpido e le stelle perfettamente visibili, le
forze che agivano sull'aereo erano cosviolente che esso si capovolse
picchlando poi in modo tanto violento da scaraventare gli uomini
contro il soff峵to e perdendo tanta quota che solo per un soffio non
fini in mare. L'aereo di Stern fu costretto a tornare alla base, dove era
stato preceduto da un solo altro apparecchio della squadriglia: con gli
altri velivoli non si era potuto stabilire alcun contatto radio, e non
vennero trovati nsopravvissuti, nrottami. Dato che si era in tempo

330

BERMUDA: IL TRIANGOLO MALEDETTO

di guerra, a questo incidente--occorso un anno prima della sparizione
della squadriglia 19--non venne data alcuna pubblicit....
Joe Talley, capitano del Wild Goose, un battello di 20 metri per
la caccia agli squali, ebbe una spaventosa avventura nella Lingua del-
I'Oceano, una zona di mare molto profondo situata subito a est di An-
dros, nelle Bahamas, e nella quale sono avvenute molte sparizioni.
Tallev s; trovava solo a bordo del Wild Goose, che veniva rimorchiato
verso sud dal Caicos Trader di 31 metri. Il tempo era bello, con una
leggera brezza da sud-ovest. I due battelli stavano avvicinandosi alla
sezione meridionale della Lingua dell'Oceano, un punto dove questo
grande canyon sottomarino si allarga sino ad assumere l'aspetto di
un cratere.
Era notte. Il capitano Talley, che stava dormendo nella sua cuc-
cetta, venne svegliato di colpo da un violento flusso d'acqua che lo
sommergeva, e solo reagendo automaticamente riuscad agguantare un
salvagente e a dirigersi verso un portello aperto. A questo punto si
rese conto che il battello era ormai completamente sott'acqua, e cerc di venirne fuori e di allontanarsene: fu tanto fortunato da incontrare
un cavo e da seguirlo sino in superficie, per una distanza che calcol tra i 15 e i 24 metri. Giunto in superficie, si accorse che il Caicos
Trader aveva continuato per la sua strada senza il Wild Goose.
Cos~era accaduto? L'equipaggio del rimorchiatore aveva visto il Wild
Goose affondare di colpo come un sasso--"come risucchiato da un
vortice~?, disse poi--e aveva dovuto tagliare il cavo di rimorchio,
perchla forza che trascinava in basso il Wild Goose minacciava di
far capovolgere anche il Caicos Trader. ll rimorchiatore si era allon-
tanato, poi era tornato indietro e aveva iniziato le ricerche per vedere
se, per miracolo, Talley fosse riuscito a cavarsela.
Dopo circa mezz'ora Talle~, che era ormai sul punto di affogare,
udil suo nome gridato sull'acqua con un megafono: riusca lanciare
una risposta, e venne cossalvato dal Caicos Trader.
Il capitano Don Henry, che dirige una societ... di salvataggi marit-
timi a Miami, puraccontare la straordinaria esperienza della lotta
tra un rimorchiatore e una "forza" non identificata che cercava di cat-
turare la chiatta che il primo si portava a rimorchio. Marinaio e som-
mozzatore esperto, il capitano Henry un uomo sui cinquantacinque
anni, di corporatura potente; i suoi occhi, abituati a scrutare il mare,
sono franchi e penetranti.
Si esprime con molta precisione e abbondanza di particolari, come
si rilever... dal racconto da lui stesso fatto:
331
ra~,amo in mare da tre giorni, e rimorchiavamo una chiatta vuota
nel viaggio di ritorno da Puerto Rico a Fort Lauderdale. Ero a bor-
do ,lel (,oo~l Neu~s. un rimorchiatore di 4metri con un motore da
ducl~iila Cvalli; la chiafta che ci trascinavamo dietro, con un cavo
O mell i. stazzAva sulle duemila tonnellate. Eravamo proprio
suillrrla de;l'C)~callo. con una profondit... di circa mille metri.
ra1110 splcndido pomel-iggio. con un bel cielo limpido. Ero
scee]la mia cabina da pochi minuti. quando la nave in;zia
rollare lentemente. Salii immediatamente in plancia e gridai:
-~os11 diavolo succcde?" I a prima cosa che guardai fu la bussGIa
che itaa motando in senso orario... L'acqua sembrava venire da
tuttle l~irezioni; l'orizzonte sembrava scomparso--non potevamo
assolutamen~e distinguere dove fosse--e il mare e il cielo si erano
f-l~i in un llnica polglia indistinta. Non riuscivamo pia capire

~ovei trovavamo.
forza o il fenomeno che ci aveva aggrediti, qualunque cosa
los~e. stavanche s~lcclliando tutta l energia dai nostri generatori.
Tuttili ap~arati e i rnecc~nisrni elettrii cessarono (li funzionare
I gtrler~toii furlziondv~no ancol-a al massimo dei giri, m;l non pro-
d~:cevano dll; IJna potenza 1I direore di macchina cercdi mettere
1 l nloto ileneratorei-emergcnza. ma non riusca produrre la scin-

tilla3i accensione.
I~r o .s~ri~mente preoccllpato per il rimorchio... non potevo pi ve(iele la chiatta.ie~nbrava come coperta da una nuvola, e le acque
artorno a essa ribollivano piviolentemente che aitrove.
Misi le macchine avanti tutta. Non potevo vedere dove stessinlo
ncl~ndo. 111avevc) llna dannata fretta di uscire da quell'inferno
S rlll~r~vahe qu~lcos.l volesse tirarci indietro, ma per fortuna nor;
ell)astall~a forte... fine, la dannata chiatta usci dalla nebbia
n崀tli (olr( rloll c era rinehbi~: I'aria era ridiventala limpida sino
,n~lici miglia.olo l)~lla zona in cui si era trovata la chiatta
lc 3cqne el~l1o ancola aaitate, sehhene le onde non fossero
gl-andi. Cl~iamatemi vigliacco, se viare, ma non pensai neanche
l,er Ull atti~n~. di rorn~le indietro per cercare di vedere cosa ci fosse
lag~i~i... Dop(esserci allontanati,lovemmo ricaricare le batterie.

C'~pitallo llellr~. ifZ yu(ll'occclsiolle lei pensaTriangolo delle

Celtra l unica co~a c~li potessi pensare allora. Certo che ci
pt'n:iai. Mi1issi: Santo Cielo! Sarun altro casu della statistica!

BERMUDA: IL TRIANGOLO MALEDETTO

J. G. Richardson, un ex pilota della Marina, attualmente presi-
dente dell'Opa Locka Flight Center, che effettua collegamenti tra
Miami, Bimini e altri punti delle Bahamas. Richardson non si sbilancia
troppO a proposito della presunta minaccia del Triangolo delle Ber-
muda. Spiega, con la franchezza dei piloti: (r) E qualcosa di cui non si
parla. Vi prenderebbero per matto
Tuttavia, anch'egli ha dovuto affrontare aberrazioni elettroniche e
magnetiche. Una volta, mentre volava nelle prime ore del mattino dalla
~lorida alle isole Truks con suo figlio a bordo, si accorse che la bus-
sola stava deviando. (r) Cosa sta succedendo alla bussola? domandal
figlio. E questi, come se la cosa fosse perfettamente naturale, rispose:
a Ah, siamo sopra Andros Richardson spiega che il fenomeno della
deviazione avviene spesso quando "ci si trova a sorvolare alti fondali di
fronte alla scogliera di Moselle". Questa scogliera, tra l'altro, nota per
la presenza di misteriose luci notturne, tanto che i pescatori di Bimini
ritengono che sia abitata da fantasmi.
Un altro incidente viene riferito dal pilota professionista Chuk
Wakeley: una forza elettronica sembrprendere totalmente possesso
del suo aereo. Wakeley ha una considerevole esperienza di volo soli-
tario su]le giungle del Panama e del Sud America, e parlando con lui
si rimane colpiti dall'esattezza con cui si esprime. interessante no-
tare che non aveva mai sentito parlare del Triangolo delle Bermuda
prima della sua avventura, che lasciamo raccontare a lui:

Nel novembre del 1964, lavoravo come pilota per conto della Sun-
line Aviation di Miami. Un giorno, mi capitdi dover portare certa
gente a Nassau e poi tornare indietro. Io... decollai dall'aeroporto di
Nassau poco dopo il tramonto. Il tempo era limpidissimo e le stelle
brillavano in cielo. Verso le nove e mezzo, sorvolai l'estremit... set-
tentrionale di Andros e potei scorgere le luci di alcuni villaggi.
Mi ero stabilizzato a una quota di duemilacinquecento metri e sta-
vo preparandomi a un volo di ordinaria amministrazione, quando--
da trenta a trentacinque miglia dopo Andros, e in linea diretta con
Bimin;--cominciai a notare una debole luminosit... sulle ali. Sulle
prime pensai a un'illusione ottica... Ma in meno di cinque minuti la
luminosit... era diventata cosforte, che non riuscivo quasi pia
leggere le indicazioni degli strumenti. La bussola magnetica comin-
cia ruotare, lentamente ma decisamente; gli indicatori del livello
del carburante, che al decollo indicavano mezzo serbatoio, adesso
segnavano il pieno. Improvvisamente, il pilota automatico spinse
I'aereo in una stretta virata a destra, e dovetti subito disinserirlo e
pilotare manualmente. Non potevo pifidarmi di nessuno strumento
di bordo, perchsembravano tutti impazziti. Ben presto, I'intero
aereo divenne luminoso... Ia luminosit... divenne ancora piintensa
in un accecante crescendo di luce, si mantenne cosper circa cinque
minuti, poi inizigradualmente a diminuire.
Non appena la luce svan tutti gli strumenti ripresero a funzio-
nare regolarmente. Controllai tutti i circuiti e li trovai in ordine
nessun fusibile era saltato. Gli indicatori del livello del carburante
tornarono a segnare che i serbatoi erano pieni a met.... La bussola
magnetica, ridivenuta stabile, mi indicava che ero finito fuori rotta
solo di pochi gradi. Inserii allora il pilota automatico, che funzion normalmente.
Prima dell'atterraggio, controllai un'altra volta tutti gli strumenti
che comandano il carrello, i flaps, eccetera. Era tutto a posto. Pensai
che ciche avevo visto fosse un fuoco di Sant'Elmo, sebbene i fuochi
di Sant'Elmo non si comportino cos(*)

La rivista Pursuit, organo della "Society for the Investigation of the
Unexplained ` (Associazione per l'investigazione di avvenimenti inspie-
gabili), riporta quella che potrebbe essere una testimonianza oculare
di una sconosciuta forza distruttiva agente nel Triangolo. L'autore
dell'articolo, Robert J. Durant, narra di uno strano fenomeno osserva-
to, l'll aprile 1963, da un Boeing 707 che si trovava in volo da San
Juan a New York.
L'aereo stava sorvolando la Fossa di Puerto Rico--il punto pi profondo dell'Atlantico, dove il mare raggiunge una profondit... di
8.500 metri--quando il secondo pilota si accorse che circa a cinque
miglia sulla sinistra l'oceano stava gonfiandosi, come se fosse avvenuta
un'esplosione atomica sottomarina: sembrava un gigantesco cavolfiore
d'acqua. Immediatamente, il secondo pilota indicil fenomeno al pilota
e al motorista di bordo, e l'aereo virsulla sinistra aumentando di quota
per poter avere una migliore visione: a giudizio dei tre uomini, la
titanica collina di acque ribollenti aveva un diametro fra gli ottocento
e i millecinquecento metri, ed era alta almeno la met....

(~) I fuochi di Sant~Elmo sono scariche elettriche che si verificano talvolta du-
rante le tempeste, sotto forma di lingue di fiamma all~estremit... degli alberi o
delle antenne delle navi o lungo il muso e le estremit... alari di un velivolo. Posso-
no generare abbastanza eiettricit... statica da inlerferire con i segnaii radio. (N.d.T.)

334

BERMUDA: IL TRIANGOLO MALEDETTO

Quando l'aereo prosegunella sua rotta, l'enorme eruzione stava
riassorbendosi.
In seguito, il secondo pilota interpelldiverse fonti, tra cui la Guar-
dia Costiera e un sismologo, ma non raccolse alcuna indicazione
che nell'area si fosse verificato qualche fenomeno fuori dal comune,
come un terremoto sottomarino, un'onda di marea o un'enorme trom-
ba marina.
Un altro incidente accadde in un pomeriggio del settembre 1972,
ed ebbe come protagonista un'imbarcazione dal sinistro nome di
Nightmare (Incubo). Il battello, con tre passeggeri a bordo, stava ritor-
nando a Miami da una battuta di pesca nella baia di Biscayne; quando
raggiunse la zona dei Featherbed Banks, l'equipaggio si accorse che la
bussola era deviata di circa 90 gradi rispetto alla reale posizione del
nord, che poteva essere facilmente ricavata dalle luci della costa visibili
verso ovest. Le luci del battello divennero pideboli e poi si spensero
del tutto, come se le batterie si fossero scaricate. Senza tener conto
delle indicazioni della bussola, il timoniere fece rotta a tutta forza di-
rettamente verso le luci della spiaggia, cioin direzione ovest: ma le
luci scaddero lentamente verso sud, indicando che l'unico cambiamento
di direzione era stato effettuato verso nord.
Per due ore, il Nightmare continua dirigersi verso la spiaggia, ma
non riusca fare il minimo progresso in direzione della costa: se mai,
sembrava che indietreggiasse.
Nel frattempo, gli uomini del battello si accorsero che verso ovest
una larga macchia nera nascondeva parzialmente le stelle; una luce in
movimentO entrnella zona scura e poi disparve. Poco dopo, anche la
macchia nera scomparve improvvisamente. La bussola e le luci torna-
rono normali e l'imbarcazione potraggiungere la costa senza difficolt....
Un'esperienza praticamente identica stata narrata da un coman-
dante in congedo dellaarina militare americana, il quale persem-
brava poco propenso a discutere della cosa in pubblico; come molti
altri che si sono trovati di fronte a fenomeni inspiegabili, temeva di
essere considerato un bugiardo, ed comprensibile quindi che non abbia
voluto mettere a repentaglio la propria reputazione di uomo veritiero.
Se si riflette sul numero delle navi e degli aerei scomparsi, e al modo
con cui altri sono riusciti a sfuggire a quelle che sembrano essere forze
agenti all'interno del Triangolo, si cerca subito di trovare delle pOSSI-
bili spiegazioni logiche. Pia fondo si esamina il problema, per e
pisi comincia a dubitare che spiegazioni del genere siano veramente
possibil; nel normale quadro delle nostre attuali conoscenze scientifiche.

335
3 SPIEGAZIONI LOGICHE E MENO LOGICHE

s





PO6sono facilmentesvanireiindibnaVhieddi aerei sul fondale marino

coprono completamente, e lrimanere ignorati sino alla scoperta da
parte di sommozzatori o sottomarini. Mel Fisher, un sommozzatore
dotato di grande e lunga esperienza di recuperi, si dedicato per diversi
anni all'esplorazione sottomarina della scarpata continentale all'interno
del Triangolo, con lo scopo precipuo di ricercare i tesori delle navi
spagnole sommerse, spesso trovandoli. Dal numero di relitti non identi-
ficati che ha notato sui fondali, egli ha concluso che centinaia di navi
devono essere affondate nel eorso delle tempeste ed essere poi state
eompletamente rieoperte dalla sabbia. k noto ehe zone di sabbie mobili
sottomarine esistono l... dove la Corrente del Golfo sfiora l'estremit...
della Florida, e risulta ehe esse abbiano inghiottito anehe relitti di
notevoli dimensioni.
C'inoltre un'altra earatteristiea sottomarina della zona ehe potrebbe
essere parzialmente responsabile delle sparizioni. Si tratta dei euriosi
"pozzi blu", ehe eostellano le seogliere ealearee delle Bahamas. Mi-
gliaia di anni fa, questi pozzi erano eaverne ealcaree, seavate da feno-
meni carsici ben al di sopra del livello del mare; ma eon la fine della
terza era glaeiale--da ventimila a quindieimila anni fa--il livello
delle acque degli oeeani si alze le grotte divennero i pozzi blu, fre-
quentati da molti pesei e, ora, anehe da audaei sommozzatori.
I pozzi e i corridoi arrivano sino al limite della searpata continentale,
e alcuni attraversano l'intera formazione calcarea, a una profondit... di
centinaia di metri. Certi pozzi sono collegati con laghi e stagni situati
all'interno delle isole maggiori delle Bahamas, e da cine consegue
un curioso fenomeno: sebbene questi piccoli specchi d'acqua si trovino
a diversi chilometri dal mare, la loro superficie si alza e si abbassa
seguendo l'andamento delle maree; anche piuttosto frequente che dei
grossi pesci oceanici, squali compresi, seguendo questo labirinto sotter-
raneo, appaiano improwisamente a diversi chilometri nell'entroterra.
I sommozzatori che si immergono nei pozzi blu vi hanno spesso
incontrato delle correnti pericolosamente forti. Esse sono dovute ai
flussi di marea che, risucchiando le masse d'acqua dei pozzi blu, creano
un effetto a imbuto, con forti vortici in superficie; un vortice del genere
potrebbe trascinare in un pozzo blu una piccola imbarcazione con
tutto il suo equipaggio. L'oeeanografo Jim Thorne, nel eorso di una
spedizione sottomarina, scopruna barea da pesca incastrata sul fondo
di un pozzo blu, a 73 metri di profondit...; canotti e altre piccole
imbarcazioni sono stati rinvenuti a minore profondit... all'interno di
altri pozzi. Tuttavia, questo effetto di vortice non puspiegare la spari-
zione delle navi, e a maggior ragione nemmeno quella degli aerei.
Una spiegazione pilogica potreb~
be essere rappresentata dalle trombo~
marine, che in certe stagioni alzano:~
sino al cielo enormi imbuti d'acqua,
Una o pitrombe marine potrebbero
benissimo catturare e distruggere una
imbarcazione o un aereo che voli a
bassa quota, esattamente come una
tromba d'aria puscoperchiare o de-
vastare una casa. Inoltre, mentre` di
giorno una tromba marina facil-
mente visibile e si ha il tempo per
cercare di evitarla, questo sarebbe
molto pidifficile di notte, special-
mente per un aereo in condizioni di
scarsa visibilit....
La causa di gran lunga piproba-
bile per l'affondamento delle navi va
perricercata nelle improvvise onde
di marea, generalmente provocate da
terremoti sottomarini o da fortissimi
venti. Chiamate spesso con il termi-
ne giapponese tsunami, queste onde
possono raggiungere un'altezza di ol-
tre trenta metri, piche sufficiente
per far capovolgere o spezzare in due
anche una nave di grandi dimensioni.
Ci sono poi le distruttive onde di sessa, spesso incontrate in acque
costiere: sebbene pibasse delle tsunami, queste onde hanno un'enor-
me potenza, e dato che pidifficile accorgersi del loro arrivo, sono
ancora pipericolose. Un'onda del genere, arrivando senza preavviso,
potrebbe letteralmente demolire una nave e sparpagliarne i relitti su
un'area molto estesa.
Allora, se le navi possono essere inghiottite senza lasciare traccia
da un mare fattosi improvvisamente tremendo, non potrebbe essere
possibile che gli aerei spariscano in aria allo stesso modo?
Esistono nell'atmosfera delle tensioni che potrebbero essere grosso
modo paragonate a un'onda di marea. Inoltre, dato che i venti cam-
biano a seconda della quota, un aereo che salga o scenda potrebbe
trovarsi improvvisamente a incontrare forti venti provenienti da dire-

338

Le forti correnfi che scorrono at-
traverso i "pozzi blu" delle Baha-
mas creano in superficie violenti
vortici che potrebbero risucchiare
e quindi far sparire le imbarcazioni.

LERMUDA IL TRIANGOLO MALEDETTO

zioni impreviste. La variazione della direzione del vento ritenuta un
fattore importante nei disastri aerei, e nella sua forma piintensa--
le turbolenze in aria calma--potrebbe essere paragonata alle onde di
sessa. Se il cambiamento della direzione del vento molto rapido,
I'effetto finale, determinato dalla velocit... dell'aereo o dalla forza della
turbolenza, simile a quello che si produrrebbe volando direttamente
contro un muro di pietra.
In linea generale, le turbolenze in aria calma non sono prevedibili;
si sa perche le si incontrano spesso ai margini della corrente a getto,
un vero e proprio "fiume" d'aria che si muove sopra la terra, esatta-
mente come la Corrente del Golfo si muove sulla superficie dell'oceano,
ma con una velocit... di gran lunga superiore, di circa trecentosessanta
chilometri orari. Le turbolenze in aria calma potrebbero aver causato
la perdita di alcuni aerei all'interno del Triangolo delle Bermuda, ma perlomeno dubbio che tutte le sparizioni possano essere attribuite a
r questa causa, che inoltre non puavere avuto anche l'effetto di bloc-
care tutti gli apparati di comunicazione degli aerei spariti.
Nel mistero del Triangolo, le variazioni elettromagnetiche e il cattivo
funzionamento degli strumenti sono elementi ricorrenti. Hugh Auch-
i ncloss Brown, un ingegnere specializzato in elettronica e autore del
volume Cataclysms of the Earth (Cataclismi della terra), del parere
che "vi sono buone ragioni per ritenere che questi fenomeni siano con-
nessi con il magnetismo terrestre. Nella storia del nostro pianeta, si
sono verificate diverse spaventose variazioni del campo magnetico, e
forse oggi siamo agli inizi di un'altra epoca di cambiamenti, preannun-
ciata da sporadici 'terremoti magnetici'. Questa ipotesi potrebbe spie-
gare i disturbi che causano le collisioni fra aerei, e anche la sparizione
degli stessi qualora i relitti affondino in acque profonde; non perdi
nessuna utilit... per chiarire il mistero della sparizione delle navi .
Wilbert B. Smith, un esperto in elettronica che nel 1950 diresse un
progetto di studi e ricerche sul magnetismo e sulla gravit... terrestre
per conto del governo canadese, sostiene di aver localizzato dei punti
specifici da lui definiti "regioni di leggi ridotte", in cui non si manife-
stano i fenomeni di aberrazione magnetica e gravitazionale. Sebbene
queste zone abbiano un'area relativamente ristretta (con un diametro di
circa 300 metri), esse si estendono al di sopra della superficie terrestre
sino ad altezze considerevoli, e sono costurbolente da poter fare a
pezzi un aereo; i piloti non avrebbero alcun modo di accorgersi della
loro presenza prima di trovarcisi dentro, e con effetti fatali. Scrive
Smith: "Non siamo in grado di stabilire se le regioni di leggi ridotte
si spostino o semplicemente svaniscano... Quando abbiamo cercato di
riesaminare diverse zone di questo tipo a distanza di tre o quattro mesi
dalla prima identificazione, non ne abbiamo pitrovato alcuna traccia".
Il settimo distretto della Guardia Costiera--il distretto piprossimo
al Triangolo--ha emesso una rassicurante circolare, sostenendo il
punto di vista che molti incidenti sono delle semplici coincidenze. Si
afferma in un paragrafo di questa circolare: "Non si deve sottovalu-
tare il fattore dell'errore umano. Tra la Gold Coast della Florida e le
Bahamas, navigano moltissime imbarcazioni da diporto, e troppo spes-
so la traversata viene tentata con battelli troppo piccoli, senza una
sufficiente conoscenza dei pericoli della zona e da persone prive delle
necessarie cognizioni di navigazione.
"La Guardia Costiera... non ritiene di doversi occupare di spiega-
zioni soprannaturali dei disastri marittimi. Sappiamo per esperienza
diretta che, ogni anno, le forze combinate della natura e l'imprevedi-
bilit... del comportamento umano superano diverse volte anche le pi straordinarie fantasie della fantascienza".
Alcuni dirigenti di compagnie aeree civili operanti nella zona sem-
brano disposti, anche se con prudenza, a dare ragione alla Guardia
Costiera. Un esempio di questo atteggiamento dato dalla signora
A. K. Gamber. Vedova di un pilota scomparso durante un volo da
Fort Lauderdale alle Bahamas, questa donna affascinante e piena di
vita dirige con successo la Red Aircraft di Fort Lauderdale. Poich stata presente all'aeroporto durante le numerose missioni di ricerca di
aerei scomparsi, la signora Gamber ha avuto sia il motivo sia l'oppor-
tunit... per cercare di dare una spiegazione alle sparizioni; tuttavia, non
ritiene che vi sia alcunchdi particolarmente sinistro nel Triangolo
delle Bermuda. Dal suo punto di vista, il motivo per cui tanti piloti
di aerei scomparsi non hanno inviato alcun messaggio d'emergenza va
semplicemente ricercato nel fatto che "non avevano idea di essere in
pericolo".
Osserva ancora la signora Gamber: (r) La zona caratterizzata dal
rapido sviluppo di un maltempo pressochspontaneo. Un aereo co-
struito per sopportare un certo carico di rottura: se lo si supera, va
in pezzi Secondo le sue stime, almeno la met... delle sparizioni pu essere attribuita a errori di pilotaggio, mentre per almeno il 25% degli
aerei privati la causa della sparizione va ricercata nel fatto che essi
erano semplicemente rimasti senza carburante.
Ma gli aerei militari e quelli di linea, spariti nel corso di collega-
menti regolari e continuamente controllati da piloti esperti, non ave-

Trombe marine fotografate al largo delle Bahamas. Questi veri e propri tornado
d'acqua hanno una violenza tale da poter distruggere comFIetamente le im-
barcazioni che incontrano sul loro cammino o aerei che vol~no a bassa quota.

vano certo finito il carburante troppo presto; n d'altra parte, gli
aerei svaniti mentre volavano in formazione non possono aver incon-
trato la stessa turbolenza in aria calma esattamente nello stesso mo-
mento e con la stessa intensit..., e ancora queste ipotesi non forniscono
alcuna spiegazione credibile sul motivo per cui, in tanti casi, non sia
stato possibile recuperare il minimo relitto.
Inoltrel anche se si riuscisse a dare una spiegazione logica di tuttl
gli incidenti aerei, seguendo la teoria espressa dalla signora Gamber
le sparizioni navali, per la maggior parte, resterebbero misteriose al
pari di prima.
Stimolati dalla mancanza di una soluzione logica completamente
accettabjle, diversi ricercatori indipendenti hanno spinto ben plU lon-
tano le loro ipotesi: alcuni basano le loro spiegazioni su eccezioni alle
leggi naturali, altri sostengono che le sparizioni sono opera di "entit..."
provenienti da altri mondi.

341
TUTTI coloro che si occupano del Triangolo delle Bermuda hanno
gi... da tempo constatato l'esistenza di un'altra zona misteriosa negli
oceani: essa si estende a sud-est del Giappone, tra il Giappone stesso,
Iwo Jima e l'isola Marcus. Chiamata mare del Diavolo, quest~area
circondata da una fama ancor pisinistra di quella del Triangolo.
Il mare del Diavolo stato per molto tempo temutissimo dai pesca-
tori, che lo ritenevano abitato da mostri e da demoni capaci di cattu-
rare le navi tanto imprudenti da avventurarvisi. Per molti anni, in
quest'area si sono verificate sparizioni di aerei e di battelli. Soltanto
all'inizio degli anni '50, svanirono nel mare del Diavolo non meno
di nove navi moderne, assieme alle diverse centinaia di uomini dei
loro equipaggi, in circostanze--assenza di relitti o di macchie d'olio,
per esempio--sinistramente simili a quelle degli incidenti del Trian-
golo delle Bermuda.
La presenza negli oceani di altre zone in cui sembrano concentrarsi
sparizioni misteriose ha condotto alla formulazione di diverse ipotesi
non convenzionali. Vi sono, per esempio, le teorie sui "punti di tor-
sione antigravitazionale", che sarebbero ciozone in cui le leggi della
gravit... e del magnetismo non agiscono pinel modo consueto. Ralph
Barker, autore di Great Mysteries of the Air (Grandi misteri dell'aria),
fa notare a questo proposito che i pirecenti sviluppi degli studi di
fisica suggeriscono "l'esistenza di particelle di materia antigravitazio-
nale". Barker suggerisce che questa materia antigravitazionale, "capace
di generare una tremenda forza distruttrice quando si trova in prossi-
mit... della materia come noi la conosciamo, si trova incastonata in
alcuni punti specifici della terra".
Uno studio piapprofondito sull'argomento stato eseguito da Ivan
Sanderson. Esaminando le sparizioni di navi e di aerei in tutto il mon-
do, Sanderson e i ricercatori che lavoravano con lui si accorsero che
la maggior parte degli incidenti misteriosi era accaduta in dodici zone
ben definite: esse erano disposte attorno ai poli Nord e Sud, e a inter-
valli quasi regolari sulla superficie terrestre, a 36 gradi di latitudine
nord e di latitudine sud, in modo che sei zone si trovavano nell'emi-
sfero settentrionale e sei in quello meridionale. Sanderson suggerisce
l'ipotesi che il Triangolo delle Bermuda la zona pisinistramente nota
soltanto perchquella di maggior traffico; ma anche tutte le altre,
sebbene meno intensamente percorse dalle rotte aeree e marittime, mo-
strano chiari segni di anomalie magnetiche nello spazio e nel tempo.
Per la maggior parte, queste zone "attive" si trovano a est delle
grandi masse continentali, dove le calde correnti oceaniche si scon-

342

trano con correnti pifredde. Inoltre, queste zone corrispondono ai
punti nodali in cui le cotrenti di superficie piegano in una direzione e
quelle di profondit... in un'altra: ciprovoca dei veri e propri vortici
magnetici che influenzano le comunicazioni radio, il magnetismo, forse
anche la gravit..., e che in circostanze particolarissime potrebbero anche
far svanire una nave o un aereo, che si troverebbero a navigare o a
volare in uno spazio e in un tempo diversi. A conferma di questa teoria,
Sanderson riferisce come sia accaduto in diverse occasioni che degli
aerei di linea, dagli orari rigorosamente stabiliti, siano arrivati con degli
anticipi talmente straordinari che l'unica spiegazione logica del fatto
sarebbe stata un vento di coda che soffiasse a circa 800 km l'ora!
Sembra che anticipi del genere avvengano pifrequentemente nella
zona del Triangolo delle Bermuda e in altre zone di vortici magne-
tici, come se gli aerei in questione avessero anch'essi incontrato, riu-
scendo a schivarli di stretta misura, i "buchi nel cielo" che hanno
invece inghiottito tanti altri velivoli di cui non si pitrovata traccia.
Alcuni anni fa, un inspiegabile incidente di salto temporale avvenne
all'aeroporto di Miami. Un Boeing 727 della compagnia National Air-
lines, che si trovava in fase di awicinamento per l'atterraggio, scom-
parve improvvisamente da tutti gli schermi radar dell'aeroporto e non
riapparve che dopo circa dieci minuti. In seguito, gli uomini dell'equi-
paggio si accorsero che i loro orologi e tutti i diversi segnatempo del-
l'aereo erano uniformemente indietro di dieci minuti. Eppure, orologi
e strumenti erano stati controllati con quelli dell'aeroporto venti minuti
prima dell'incidente, ed erano perfettamente regolari.
Nel cercare di fornire una spiegazione per il mistero del Triangolo
delle Bermuda, si finisce inevitabilmente per dover prendere in consi-
derazione anche gli UFO, o "dischi volanti". Dall'epoca dei primi
numerosi avvistamenti del 1947, i dischi volanti sono stati oggetto di
migliaia di rapporti e di ricerche nei soli Stati Uniti; gli awistamenti
sono del resto stati numerosi anche in tutto il resto del mondo (circa
diecimila nel solo 1966). I dischi volanti sono anche stati fotografati,
con maggiore o minore chiarezza; sono stati osservati mentre inse-
guivano degli aerei; talvolta, sono apparsi in formazioni numerose su
capitali come Washington o Roma.
I rapporti ufficiali del Governo, dell'Aeronautica e della Marina ame-
ricani attribuiscono la maggior parte degli avvistamenti di UFO a
fenomeni perfettamente naturali come l'alone lunare, le comete, i mi-
raggi, i palloni sonda, le stelle cadenti, le meteoriti, i pianeti stessi (spe-
cialmente Venere), gli aerei sperimentali, le fate Morgane, i riflettori,

343
l'aurora boreale, i fulmini globulari, i fuochi artificiali lJautocinesi
(che avviene quando, fissando intensamente un oggetto sembra che
esso si muova), l'autosuggestione, i fenomeni di allucinazione collettiva
e le pure e semplici truffe. Tuttavia, i rapporti di avvistamenti di dischi
volanti continuano ad affluire regolarmente da piparti, e le diverse
grandi associazioni che si occupano di UFO e i moltissimi libri che
vengono pubblicati sull'argomento mantengono la questione su livelli
di grande interesse. Qualunque cosa siano questi oggetti volanti, co-
munque certo che non si tratta di armi segrete appartenenti a qualche
grande potenza della Terra: se cosfosse, il legittimo orgoglio dei russi
o degli americani, nonchil potere di ricerca della stampa, avrebbero
finito per rivelarlo chiaramente. interessante osservare, a questo pro-
posito, che sebbene l'atteggiamento ufficiale dell'Aeronautica americana
sia che gli UFO non possono essere spiegati e di conseguenza non
esistono, al tempo stesso stata emessa una circolare, la AFR 80-17,
per istruire i piloti militari sul comportamento da tenere in caso di
avvistamento.
A questa circolare unita una tabella di diagrammi, di domande e
di possibili risposte per permettere una esatta descrizione degli UFO
eventualmente incontrati. Per esempio, il pilota che compila il rapporto
deve rispondere "S, "No" o "Non lo so" alle seguenti domande
"Come si comportava l'oggetto? Si muoveva in linea retta? rima
sto fermo per qualche tempo? Ha aumentato improvvisamente la velo-
cit... allontanandosi? andato in pezzi ed esploso? Cambiava colore?
Emetteva fumo? La luminosit... variava? Cambiava forma? Lampeg-
giava? Spariva e riappariva? Ruotava su sstesso? Vibrava o bar-
collava?"
Queste domande costituiscono praticamente un riassunto di tutte le
forme di comportamento attribuite dai testimoni oculari ai dischi vo-
lanti, a parte gli omini verdi che alcuni sostengono di essere riusciti a
scorgere all'interno degli UFO.
Nel 1968, venne pubblicato uno studio sui dischi volanti redatto
dall'universit... del Colorado per conto dell'Aeronautica americana. Do-
po un esame dettagliato di un gran numero di casi di awistamento,
questo studio--condotto sotto la direzione del professor Edward U.
Condon--concluse che essi potevano tutti essere attribuiti a cause
naturali, salvo una piccola percentuale che restava inspiegabile.
Gli avvistamenti di dischi volanti nella zona della Florida meridio-
nale e delle Bahamas sono stati e continuano a essere molto pinume-
rosi che altrove. Inoltre, molti testimoni attendibili affermano di aver

344

BERMUDA IL TRIANGOLO MALEDETTO

awistato degli UFO non solo in cielo, ma anche sott'acqua, e addirit-
tura di averli visti passare dall'uno all'altro elemento. Tutto ciha
indotto a trovare un collegamento fra gli UFO e le sparizioni nel Trian-
golo delle Bermuda. In particolare, alcuni sostengono che i dischi
volanti stanno "dirottando" navi e aerei da intere generazioni.
Uno dei pidecisi sostenitori di questa teoria John Spencer, un
veterano dell'Aeronautica americana e membro del NICAP (National
Investigations Committee on Aerial Phenomena, Comitato nazionale
per le ricerche sui fenomeni aerei). Il NICAP un'organizzazione di
ricerche molto seria e annovera tra i suoi membri funzionari del go-
verno e autorevoli militari. Spencer osserva: a Dato che fenomeni come
la sparizione di una nave di 174 metri con 39 uomini di equipaggio a
sole cinquanta miglia al largo nel golfo del Messico, o la volatilizza-
zione di aerei di linea in fase di atterraggio non possono essere spiegati
in base alle leggi terrestri, e tuttavia accadono, si deve per forza con-
cludere che queste navi e questi aerei vengono letteralmente portati
via dal nostro pianeta
In base all'esame degli avvistamenti Spencer arrivato a conclu-
dere che devono esistere due tipi principali di UFO. Il primo sarebbe
il ben conosciuto disco volante vero e proprio, con un diametro di
circa 40 metri; il secondo sarebbe invece una gigantesca nave appoggio,
capace di contenere dodici o pidischi volanti e, forse, aerei e navi
"rapiti" dalla Terra. Questa portaerei spaziale corrisponderebbe agli
oggetti cilindrici o a forma di sigaro osservati abbastanza spesso, ma
non cosfrequentemente come i dischi volanti.
Come gi... accennato, taluni sostengono che gli UFO possono funzio-
nare anche sott'acqua. Uno dei pistraordinari rapporti in questo
senso si riferisce a un episodio accaduto nel 1963, durante una mano-
vra condotta dalla Marina americana a sud-est di Puerto Rico: un
oggetto subacqueo, che si muoveva a pidi 150 nodi, venne rilevato
e inseguito prima da un cacciatorpediniere e poi da un sottomarino.
Dato che la manovra era appunto una esercitazione di inseguimento,
tutti ritennero che l'oggetto ne facesse parte, e tredici altre unit... della
Marina americana segnalarono l'avvistamento del velocissimo bersaglio
sui loro registri di bordo. Esso venne inseguito per un totale di quattro
giorni, sempre mantenendo la sua incredibile velocit... e immergendosi
talvolta a grande profondit.... L'oggetto subacqueo non mai stato iden-
tificato, ma molti dei rapporti delle unit... navali concordano sul fatto
che, in base al rumore, sembrava azionato da una sola elica.
Spencer ritiene che la ragione per cui gli avvistamenti di UFO sono

345
cosnumerosi nel Triangolo delle Bermuda va ricercata nel fatto cho-
questa zona offre molteplici occasioni per catturare "esemplari umani
e che le entit... aliene vi possono entrare e uscirne con relativa faci.
llt.... Secondo Spencer, la forza propellente degli UFO potrebbe deri-
vare da un utilizzazione sofisticata delle onde radio, il che a sua volta
spiegherebbe l'assorbimento di elettricit... di cui parlano i comandanti
di tanti aerei e di tante navi.
Spencer ha elaborato anche una complessa teoria per spiegare i mo-
tlvi di questi rapimenti spaziali di massa. Egli fa notare che deve
esistere uno spaventoso numero di pianeti negli altri sistemi solari
della nostra galassia (che comprende un numero di stelle indicato come
10 alla 21' potenza--cioun sestilione--ognuna presumibilmente
col suo sistema planetario). Le leggi della probabilit... suggeriscono l'esi-
stenza di civilt... altamente sviluppate in uno o pidi questi sistemi
Spencer suggerisce inoltre che pugi... essere accaduto in passato
che le popolazioni di taluni pianeti si siano completamente autodi-
strutte per aver usato male le fonti di energia di cui disponevano, sen-
za lasciare traccia alcuna della loro storia: forse, stavolta, intelligenze
estranee stanno catturando alcuni "esemplari" da conservare come
campioni di quella che era la vita sulla Terra prima che il pianeta si
autodistrugga.
L'astronomo M.K. Jessup, oggi scomparso, autore di vari studi sul
problema degli UFO, era dell'opinione che i piclamorosi casi di
sparizioni di navi all'interno del Triangolo delle Bermuda fossero
dovuti all'attivit... degli UFO. Egli riteneva che i grandi progressi com-
plutl dall'umanit... in campo spaziale fossero di indubbio interesse
per i nostri "vicini" del cosmo, e cipoteva spiegare il crescente
numero di avvistamenti di UFO verificatisi negli ultimi anni al largo
della costa della Florida, e specialmente attorno a Capo Kennedy. Pro-
prio qui, il 10 gennaio 1964, un disco volante apparve nel poligono
di tiro durante il lancio di un missile Polaris. La sua rotta irregolare
venne seguita sugli schermi radar per quattordici minuti.
La teoria di Jessup stata considerevolmente rafforzata da avveni-
menti recenti: infatti, la presenza di dischi volanti stata notata du-
rante alcune missioni spaziali, particolarmente la Gemini 4 e la Ge-
mini 7. Da bordo della Gemini 4, l'astronauta McDivitt osservun
oggetto non identificato che si spostava parallelamente alla sua capsula
e fu sul punto di modificare la rotta per cercare di allontanarsi. Un
altro oggetto non identificato, a quanto venne riferito, seguper un
certo tempo anche la Gemini 7.

346

BERMUDA IL TRIANGOLO MALEDETTO

La capsula Apollo 12 fu anch'essa seguita da oggetti non identi-
ficati durante parte della missione lunare. Uno degli astronauti rifer che gli UFO erano "molto luminosi" e che sembravano "lampeggiare
nella direzione dell'Apollo". Pitardi, comunical centro di controllo
di Houston: "In ogni modo, sembra che abbiano intenzioni amichevoli".
Sebbene non vi sia poi stata alcuna conferma da parte del centro di
controllo di Houston o della NASA, queste luci furono notate anche
da diversi osservatori in Europa.
Come molti altri studiosi di UFO e del mistero del Triangolo, Jessup
si era convinto che una censura non ufficiale cercava di far sparire molti
importanti rapporti e molte scoperte. L'astronomo mora Miami il
20 aprile 1959. Secondo il dottor J. Manson Valentine, suo amico da
vecchia data e una delle ultime persone che lo videro vivo, Jessup
attraversava allora un periodo di forte depressione, e questo potrebbe
spiegare perchvenne trovato morto per avvelenamento da monossido
di carbonio in un'auto, parcheggiata nel Dade Country Park, il cui
tubo di scarico era stato collegato con l'interno della vettura. C'per chi sostiene che la morte di Jessup non fu un suicidio, e che essa indica
invece quanto possa essere pericoloso effettuare ricerche troppo appro-
fondite in certi campi.
Zoologo, archeologo e oceanografo, il dottor Valentine ha studiato
per diversi decenni gli strani fenomeni del Triangolo dall'interno stesso
della zona. Molte delle informazioni che in grado di fornire--spe-
cialmente quelle relative al suo ultimo colloquio con Jessup--sono
cosstraordinarie, che devono essere riferite riportando le sue stes-
se parole.

Dottor Valentine, da quanto tempo si interessa dei fenomeni del
Triangolo delle Bermuda?
Per pidi ventotto anni, ciodall'epoca della scomparsa della
squadriglia 19 nel 1945, ho raccolto dati sulle diverse sparizioni,
intervistato superstiti e registrato resoconti di avvistamenti di UFO
nella zona nei vari periodi delle sparizioni.

Vi oggi un notevole incremento della presenza di UFO nella
zona del Triangolo?
Si avvistano piUFO qui che in qualsiasi altro posto. Negli ultimi
tempi, sono stati segnalati diversi oggetti volanti che non sono
aerei, e diversi mezzi sottomarini che non possono essere normali
sommergibili.
348

Lei ha qualche idea su come funzionino gli UFO?
Vi sono diverse teorie possibili. Un metodo, che puessere seguito
persolo nella nostra atmosfera, sarebbe quello di impiegare un
mezzo a forma di disco provvisto di una circonferenza di genera-
tori di raggi catodici, da attivarsi nella direzione del moto desi-
derato: questi generatori ionizzerebbero l'aria davanti al veicolo
provocando un vuoto nel quale esso potrebbe muoversi. Tra l'altro
i fenomeni di turbolenza in aria calma incontrati da molti piloti
potrebbero essere causati da sacche di aria fortemente ionizzata
lasciate dagli UFO lungo la loro rotta. Un'altra teoria si basa invece
su cambiamenti di dimensioni e su distorsioni del tempo provocate
da speciali campi elettromagnetici.

Prima della sua morte, Jessup stava interessandosi della possibilit...
teorica di produrre l'invisibilit... per mezzo del magnetismo eontrollato
Egli riteneva ehe la teoria di Einstein del eampo unifieato eostituisse la
ehiave per spiegare sia le improvvise sparizioni e riapparizioni earat-
teristiehe degli UFO, sia l'inesplieabile seomparsa delle navi e de-
gli aerei.

Dottor Valentine, potrebbe darci una spiegazione semplice della
teoria del campo unificato?
Questa teoria collega i campi gravitazionale ed elettromagnetico
con la teoria dello spazio-tempo. In pratica, per quanto riguarda i
campi elettrico e magnetico, possiamo schematizzarla in questo mo-
do: un campo elettrico creato da una bobina genera un campo
magnetico ad angoli retti rispetto a quello elettrico, e ogni campo
rappresenta un piano dello spazio. Dato perche i piani dello
spazio sono tre, deve esistere un terzo campo, che potrebbe forse
essere quello gravita~zionale. Attivando dei generatori elettromagne-
tici in modo che producano impulsi magnetici, dovrebbe essere
possibile produrre questo terzo campo. Jessup mi riferche sospet-
tava che la Marina americana si fosse inavvertitamente imbattuta
in qualcosa del genere durante un esperimento segreto svolto in
tempo di guerra a bordo di un cacciatorpediniere. Fu chiamato
l"'Esperimento Filadelfia" ed ebbe luogo nel 1943.

Che cos'era l'Esperimento Filadelfia?
Secondo Jessup, aveva lo scopo di determinare gli effetti di un
forte campo magnetico su una nave e sul suo equipaggio. Questo

campo era provocato da generatori magnetici; si impiegarono gene-
ratori sia pulsanti che non pulsanti per provocare un campo magne-
tico di enorme potenza attorno e su un~unit... in bacino. I risultati
furono straordinari, anche se accompagnati da effetti secondari poco
piacevoli per l'equipaggio. Dapprima, attorno al caccia si produsse
una debole luce verde, simile alla nebbia verdastra descritta dai
sopravvissuti a incidenti nel Triangolo; poi, I'intera nave e tutto
il suo equipaggio iniziarono a svanire, finchrimase visibile solo
la linea di galleggiamento.
Un ex membro dell'equipaggio del cacciatorpediniere riferche
vennero condotti esperimenti anche in mare, e con risultati positivi:
si creava un campo di invisibilit... tanto perfetto, che si distingueva
nell'acqua il solco provocato dal passaggio della nave, ma non la
nave. Alcuni membri dell'equipaggio si allontanarono tanto dalla
loro normale dimensione materiale, che dovettero essere cercati e
ricondotti indietro per mezzo di uno speciale apparecehio elettroma-
gnetico. L'equipaggio aveva anche creato un'espressione di gergo
per questi casi: si diceva che il tale era rimasto "invischiato nella
melassa".
Correva anche voce che molti uomini fossero finiti in ospedale, che
altri fossero morti, che altri ancora avessero riportato alterazioni
mentali. Le doti psichiche venivano generalmente acuite: alcuni con-
tinuarono anche in seguito a essere condizionati dall'esperimento,
scomparendo e riapparendo in casa, per la strada o in locali pub-
blici, con comprensibile costernazione dei presenti e anche con loro
personale imbarazzo.

Lei d'accordo con le teorie di Jessup?
In linea di massima, s L'intera questione del magnetismo ancor
oggi, per molti aspetti, un mistero. E se si sviluppano razionalmente
i concetti impliciti nella teoria del campo unificato di Einstein, si
conclude che campi magnetici particolarmente forti possono far
cambiare dimensione sia a degli oggetti, sia a delle persone, renden-
doli invisibili.
La risposta al mistero del Triangolo delle Bermuda potrebbe
quindi essere ricercata in aberrazioni o controlli elettromagnetici che
entrano in funzione solo quando sono attivati dal caso o da una
volont... deliberata. Sembra plausibile pensare che gli UFO dovreb-
bero essere in grado di produrre le elevatissime energie necessarie
per sviluppare questi campi.
BLRMUDA IL TRIANGOLO MALEDLTTO





4 LE SORPRESE DELLA PREISTORIA

ALTRI STUDIOSI suggeriscono invece che l'origine dei fenomeni del
Triangolo va ricercata molto pivicino alla Terra, forse negli stessi
oceani del nostro pianeta. Secondo le loro teorie, sul fondo dell'oceano
in cui si trova l'area del Triangolo dovrebbero giacere le macchine
o le fonti di energia di una civilt... scomparsa: ancora oggi, esse potreb-
bero essere messe improvvisamente in funzione da un aereo che sorvo-
lasse la zona, creando vortici magnetici e provocando aberrazioni ma-
gnetiche e guasti elettronici. Anche se questa teoria forse la meno
attendibile di tutte, alcune caratteristiche naturali e non naturali della
zona e della sua storia geologica sollevano dei problemi interessanti.
E certo che durante le fasi conclusive della grande era glaciale, un
impressionante volume di acqua si congel mentre ghiacciai alti diversi
chilometri coprivano la maggior parte dell'emisfero settentrionale. Circa
dodicimila anni fa, quando i cambiamenti climatici provocarono la
fusione dei ghiacciai, il livello del mare salin tutto il mondo, inghiot-
tendo le regioni costiere, trasformando gli istmi in stretti e grandi isole

350

in altopiani sottomarini. Si ritiene che il livello delle acque, prima
della fusione dei ghiacci, fosse di almeno 180 metri inferiore a quello
attuale. Molte zone che un tempo si trovavano al di sopra del mare
鵶ono oggi sprofondate ancora piin basso a causa dell'attivit... vul-
canica contemporanea o successiva allo scioglimento dei ghiacciai.
In quasi tutte le civilt... della terra si sono tramandati vividi racconti
di distruzioni causate da incendi, allagamenti, terremoti ed esplosioni,
oppure provocate da deviazioni e scuotimenti dell'intero pianeta. Di
fronte a leggende cosspecifiche e universali, logico supporre che
una catastrofe mondiale del genere sia effettivamente accaduta, la-
sciando un profondo e indelebile trauma nella memoria collettiva dei
diversi popoli.
Le tracce di questa catastrofe sono identificabili geologicamente, in
quanto abbiamo l'evidenza di vasti sollevamenti, sprofondamenti e
slittamenti avvenuti sia sui continenti sia sui fondali marini. Analoga-
mente, esistono alcuni indizi che provano che taluni cambiamenti
climatici devono essersi verificati con spaventosa rapidit...; in Siberia
sono stati ritrovati dei corpi congelati di mammut: apparentemente
intrappolati in stagni fango渋 solidificatisi di colpo, gli animali si sono
congelati tanto rapidamente che la carne era ancora commestibile al
momento del ritrovamento. Certe zone della Siberia settentrionale, della
Cina, dell'Alaska e del Canada sono talmente ricoperte da resti di ani-
mali periti improvvisamente, che alcune isole o colline dove le bestie
cercarono rifugio sembrano a prima vista composte solo dalle loro
ossa. Sembra quasi che l'intero emisfero settentrionale sia stato colpito
da un rapido e contemporaneo cambiamento climatico.
Le zone che in quell'epoca erano terraferma comprendono parti del
Mediterraneo, la maggior parte del mare del Nord, le piattaforme conti-
nentali dell'Europa meridionale e dell'Africa, le isole Canarie, Madera,
le piattaforme continentali dell'America settentrionale e meridionale,
e soprattutto gli estesi Bahama Banks, che una volta erano una grande
isola di migliaia di chilometri quadrati.
Ampie indicazioni ci permettono di ritenere che queste zone devono
essersi trovate al di sopra del livello delle acque nel corso di dieci o
dodicimila anni fa. Una spedizione russa ha recentemente portato in
superficieda una profondit... di duemila metri, a nord delle Azzorre,
delle rocce che erano evidentemente state modellate da agenti atmo-
sferici circa diciassettemila anni fa. Nel secolo scorso, quando si ripar un~interruzione del cavo telegrafico transatlantico nei pressi delle Az-
zorre, vennero recuperati dei frammenti di tachilite, una lava vetrosa

351
che si forma a pressione atmosferica ed esclusivamente al di fuorf
dell'acqua. Si stimato che questi frammenti avessero circa dodici
mila anni.
Questa data coincide in modo singolare con quella citata da Platone
nel Tlmeo, quando parla dell'Atlantide. Il filosofo greco riferisce che
un grande continente sarebbe esistito nell'oceano esterno "circa nove.
mila anni fa": ciocirca 11.400 anni prima dei nostri giorni. Sebbene
le date ricavate dalle leggende siano sempre sospette (e Platone attin-
geva le sue informazioni da fonti di seconda o terza mano), ugual
mente rivelatore che l'identico intervallo di tempo emerga tanto fre-
quentemente in relazione alle terre sommerse.
Forse, l'indicazione pipositiva e notevole del fatto che popoli prei-
storici potrebbero realmente essere stati sommersi dalla fusione dei
ghiacci fornita dalle scoperte sottomarine di edifici, muraglie e strade;
scoperte che da qualche tempo si susseguono al largo delle coste occi-
dentali dell'Europa e del Sud Africa e di quelle sud-orientali dell'Am~
rica del Nord. Inoltre, nello Yucatan e nell'Honduras, vi sono delle
strade, accuratamente pavimentate in pietra, che partono dalle coste
e conducono verso est--cioverso il mare--e che potrebbero quindi
essere servite benissimo di collegamento con citt... ora sommerse al
largo. C'poi il "muro marino", alto 9 metri e lungo 150 chil~
metri, che corre sul fondo dell'oceano al largo del Venezuela. Si dapprima pensato che esso fosse stato creato da fenomeni naturali,
ma le sue linee geometriche e la sua composizione tendono a negare
questa ipotesi.
E perproprio sulla piattaforma sottomarina delle Bahamas--cio nella zona in cui si concentrano maggiormente gli incidenti del Trian-
golo--che sono state fatte le scoperte pistraordinarie, e per lo pi a una profondit... di poche braccia. Se bisogna credere ai resti som-
mersi, questa zona deve aver ospitato, prima dell'innalzamento del
livello dei mari, una civilt... molto sviluppata. Nei pressi di Bimini, il
fondale disseminato di quelli che sembrano i resti di grandi costru-
zioni in pietra: giganteschi blocchi uniti assieme per formare com-
plessi che potrebbero essere stati strade, piattaforme, opere portuali o
muri. Questi resti assomigliano in modo sorprendente alle costru-
zioni ;n pietra del Perpreincaico, o alle mura ciclopiche della Grecia
minoica. A]cune radici di mangrovia fossiliz7ate, rinvenute nel luogo, e
che erano cresciute sopra le pietre, sono state datate con il metodo del
carbonio C-14 come vecchie di circa dodicimila anni.
Il pifamoso di questi resti la "strada" o il "muro" di Bimini.

BERMUDA: IL TRIANGOLO MALEDETTO

scoperto per la prima volta nel 1968 dal dottor Valentine assieme ai
sommozzatori Jacques Mayol, Harold Climo e Robert Angove. Intra-
visto dapprima da una barca in una giornata di eccezionale trasparenza
delle acque, esso formato--usando le parole del dottor Valentine--
di una "vasta zona pavimentata con pietre piatte rettangolari e poligo-
nali, sagomate con cura e accuratamente allineate secondo uno schema
che non puessere giudicato che artificiale. I muri di pietra hanno i
lati dritti e paralleli; l'estremit... sud-orientale di questa grande arteria
termina con un angolo perfettamente curvo". Recentemente si sco-
perto che questa enorme opera segue un profilo con diverse curve e
riappare in altri punti del fondale dell'oceano, come se un tempo cor-
resse tutto attorno a Bimini; cid... un'idea delle dimensioni della
struttura originaria, il cui scopo, per rimane tuttora oggetto di con-
getture.
I primi ritrovamenti dei resti di Bimini furono aspramente criticati
e messi in dubbio da geologi e archeologi, alcuni dei quali non erano
mai stati sul posto. Coslo scopritore, il dottor Valentine, ha espresso
le sue opinioni personali: (r) La teoria che le pietre siano i resti di mura,
di strade o addirittura di un antico porto non per il momento dimo-
strabile, in quanto non stato ancora stabilito se sotto c'qualcosa di
diverso dal fondo roccioso. Tuttavia, alcune recenti ricerche in acque
di poco piprofonde hanno permesso di accertare la presenza di costru-
zioni a strati multipli in almeno una zona. Si deve anche tener pre-
sente che alcuni reperti dell'antichit..., come per esempio i disegni del
deserto peruviano di Nasca, consistenti in linee e figure di animali che
sono identificabili solo dall'aria a causa delle loro gigantesche propor-
zioni, non hanno praticamente alcun punto di contatto con le nostre
tecnologie moderne, dato che gli scopi per cui queste opere ciclopiche
vennero compiute ci rimangono incomprensibili
Numerosi voli di esplorazione, condotti a partire dal 1968, hanno
portato alla rilevazione di altre formazioni di apparente origine artifi-
ciale sui Bahama Banks, nonchsui fondali al largo di Cuba, di
Haiti e della Repubblica Dominicana. Alcune di esse sembrano pira-
midi, o fondamenta per cupole gigantesche: nella zona di Bimini ve
ne una che misura 54 metri per 42 e che sembra esse~e la sommit...
troncata di una piramide; altre piramidi pigrandi (o piattaforme
per templi) sono state segnalate pial largo. Nelle acque di Cuba, un
intero complesso di "rovine" attende di essere esplorato.
Nel corso di una missione di ricerca, condotta nel 1967 al largo delle
coste della Florida, della Georgia e della Carolina del Sud, il somrner-
gibile oceanografico Aluminaut scoprquella che sembrava una enorme
strada sottomarina. Quando al mezzo anfibio furono applicate delle spe.
ciali ruote, l'Aluminaut potspostarsi come una normale automobile
lungo la strada, che era apparentemente pavimentata con ossido di
manganese.
Tra i resti che potrebbero essere opera dell'uomo, alcuni si trovano
addirittura sotto il fondale marino. ben noto che le costruzioni in
pietra, sebbene completamente interrate dal corso degli anni, sono
identificabili in quanto influiscono sulla vita dell'erba e delle altre
piante che crescono al di sopra. Questa cognizione ormai acquisita ha
reso possibile in passato fare alcuni importanti ritrovamenti, sia sulla
terraferma sia sotto la superficie marina. Opere dell'uomo completa-
mente scomparse--dalle strade e dagli accampamenti romani in Gran
Bretagna a intere citt... in Iran e in Asia Centrale--sono state scoperte
e ricostruite studiando l'aspetto delle piante e le piccole differenze del
loro ciclo vitale.
Questo metodo di ricerca, accoppiato con la ricognizione aerea che
permette di avere una visione d'insieme che sarebbe inattuabile dal
basso, stato ampiamente sfruttato nelle Bahamas, dove le acque
circostanti sono abbastanza poco profonde da permettere di scorgere
delle tracce rivelatrici sul fondale. In molte zone dei Bahama
Banks si sono cosscoperti stupefacenti assortimenti di grandi qua-
drati, rettangoli, croci, linee parallele, cerchi concentrici, triangoli,
esagoni e altre forme geometriche, tutte rivelate dalla presenza (o dal-
I'assenza) di alghe. Le strutture in pietra che hanno provocato questa
particolare disposizione delle alghe sono profondamente coperte da
diversi metri di sabbia.
Ci si potrebbe chiedere come mai questi indizi cosinsoliti e rive-
latori non siano mai stati notati prima. Senza dubbio, semplicemente
perchnessuno si era mai preoccupato di andare a cercare una civilt...
sommersa nell'area dei Bahama Banks, soprattutto quando c'erano anco-
ra da scoprire tanti luoghi importanti nell'area del Mediterraneo, d'altro
canto, le ricerche subacquee nelle Bahamas e al largo della costa della
Florida sono sempre state volte al ritrovamento dei galeoni spagnoli
carichi di tesori, che consentono un utile finanziario molto piconsi-
stente e immediato.
Ogni volta che, nell'Atlantico, vengono scoperte le tracce di una
civilt... sommersa, la stampa tende ad attribuirle al "continente perduto"
di Atlantide, la cui immagine ha affascinato l'umanit... sin dall'anti-
chit.... Platone lo descrisse nel Timeo e nel Crizia come un grande e
potente impero mondiale che sorgeva nell'Atlantico, il quale con "vio-
lenti terremoti e allagamenti... in un solo giorno e una notte di pioggia...
sprofondsotto il mare".
Platone colloca Atlantide subito a occidente dello stretto di Gibil-
terra. Una piattenta lettura della sua descrizione, per indica che
Atlantide non era un continente, ma un gruppo di grandi isole il cui
dominio si estendeva su ambedue le sponde dell'oceano.
Scrisse Platone:

In quei giorni [circa 11.500 anni fa] I'Atlantico era navigabile,
e vi era un'isola subito di fronte agli stretti... Quest'isola era pi grande della Libia e dell'Asia [Minore] messe insieme, e da essa si
passava ad altre isole, dalle quali si poteva raggiungere il continente
opposto che circonda l'oceano vero e proprio.

I resti sommersi delle Bahamas sono stati attribuiti un po' a
t utti i primi popoli navigatori: Fenici, Cartaginesi, Greci minoici, Maya,
Egiziani e, come ultima soluzione, Atlantidi. In ogni caso, ragione-
volmente certo che non sono stati costruiti da nessuno dei popoli che
fin dagli albori della civilt... hanno fatto la storia dell'uomo ed altret-
tanto sicuro che non possono essere stati eretti sott'acqua.
Le enormi pietre che in diversi luoghi del mondo testimoniano del-
I'esistenza di popoli primitivi della preistoria sono state per lungo
tempo un rompicapo archeologico. Si potrebbero citare per esempio i
blocchi da duecento tonnellate di Ollantaytambo in Per trasportati
per notevoli distanze attraverso montagne e terreni accidentati e poi
collocati in cima a colline alte trecento metri; i grandi blocchi della
Ustrada" o del "muro" subacqueo di Bimini; le pietre erette della
Britannia preistorica, una delle quali pesa pidi 340 tonnellate ed alta venti metri; le enormi pietre lavorate delle fondamenta del tempio
di Giove a Baalbeck, nel Libano. Queste ultime, collocate sul posto
molto prima che i Romani costruissero il tempio, pesano sino a duemila
tonnellate.
Tutte queste realizzazioni sono difficili da spiegare nel quadro del-
l'abilit... tecnologica delle civilt... che si ritiene le abbiano erette, ed stata di conseguenza avanzata l'ipotesi che esse siano in realt... da attri-
buire a qualche sconosciuta civilt..., piantica ma molto pievoluta.
Questa ipotesi rafforzata dal fatto che molti di questi resti, pur in
continenti diversi, si somigliano strettamente.
L'uomo come essere pensante esiste su questo pianeta da almeno
quaranta o cinquantamila anni, e forse da prima ancora. Di conse;
guenza, supponendo che una civilt... come quella attuale richieda in
media circa diecimila anni per svilupparsi, esistono ampi margini di
tempo per la presenza di una o piculture a livello mondiale, prece
denti la nostra. Forse, una civilt... tecnicamente avanzata potrebbe aver
gi... scoperto in passato il modo di sfruttare l'energia della fissione
nucleare o altre fonti di energia come il laser e il maser (noi abbiamo
impiegato molto meno di diecimila anni per farlo). Se una civilt... del
genere si fosse poi autodistrutta scomparendo completamente, la sua
esistenza potrebbe essere testimoniata solo da leggende, da manufaffi
anacronistici o da gigantesche rovine inspiegabili in altro modo. Ora,
tutti questi elementi sembrano indicare che una forma di civilizzazione
del genere sia realmente esistita in passato, nella zona oggi coperta
dalle acque del Triangolo delle Bermuda.
Quando awenne il cataclisma o la serie di cataclismi, le grandi fonti
di energia--complessi di cristalli laser, o qualunque altra cosa fossero
--potrebbero essere finite in fondo al mare, assieme alle citt... e alle
altre costruzioni. Secondo questa teoria, i luoghi in cui giacciono que-
ste macchine sarebbero appunto quelli in cui si verifica la maggior
parte delle aberrazioni elettromagnetiche del Triangolo delle Bermuda:
la Lingua dell'Oceano e Bimini. Certo, difficile supporre che
tali fonti di energia possano ancora funzionare dopo migliaia di anni,
ma esse potrebbero conservare parte della loro forza ed entrare in
azione in circostanze particolari.
interessante, a questo proposito, ricordare le chiazze di "acqua
bianca" di cui hanno parlato molti testimoni, da Colombo agli astro-
nauti. Queste macchie sembrano aver origine nello stesso punto (o
negli stessi punti); assumono la stessa forma e poi vanno alla deriva
per un miglio o poco pi I loro contorni sono dapprima nettissimi
poi si fanno indistinti sino a svanire, esattamente come se si trattasse
di gas sfuggiti sotto pressione.
L'idea che antichissime civilt... di questo pianeta disponessero di
macchine volanti pipesanti dell'aria sarebbe di norma accolta con
derisione. Tuttavia, una sempre crescente massa di manufatti e di rife-
rimenti scritti, scoperti o riesaminati in questi ultimi anni, sembra
indicare che i viaggi aerei e una approfondita conoscenza dell'aerodi-
namica esistessero in epoche anteriori a quella che noi consideriamo
l'alba della nostra storia.
Per esempio, nella raccolta di antichi oggetti d'oro del governo
colombiano, si trova una statuetta che stata per molto tempo identi-
~ficata come un uccello, un pesce volante o una farfalla: proviene da
~una tomba che conteneva altri oggetti, risalenti ad almeno milleotto-
~cento anni fa. Questo oggetto stato recentemente dato da esaminare
~a diversi piloti e ingegneri, tra cui J.A. Ullrich, esperto pilota di guerra
e tecnico di aerodinamica: all'oscuro della sua provenienza, Ullrich
affermche, in base alla forma delle ali, l'oggetto doveva essere un
modello del caccia a reazione F-102.
Questo aereo (se esso poi lo davvero) non comunque un caso
unico. Nell'arte delle civilt... precolombiane, sono state identificate
diverse raffigurazioni pittoriche di oggetti che sembrano aerei o razzi.
Un esempio straordinario costituito dal sarcofago Maya scoperto
all'interno della piramide di Palenque, in Messico. Lo scrittore e scien-
ziato russo Alexander Kazantsev ha avanzato l'ipotesi che la figura
umana che vi raffigurata sia ritratta all'interno di un veicolo spaziale
stilizzato. In effetti, anche la posizione dell'uomo (o del pilota) ricorda
quella di un astronauta; e tutte le caratteristiche del "razzo", dalle
antenne ai sistemi di manovra e ai pannelli di comando, sono facil-
mente riconoscibili.
Si ha l'impressione che queste raffigurazioni di aerei e di razzi siano
il ricordo di un'epoca di civilt... molto avanzata, durante la quale mezzi
del genere sarebbero stati riprodotti con esattezza tecnica anzichcon
una libera interpretazione artistica.
Nell'agosto del 1973, gli astronauti dello Skylab 2 si videro asse-
gnare un compito inconsueto durante la loro permanenza in orbita:
dovevano fotografare la valle di Nasca in Per per accertare se le
cosiddette Linee di Nasca fossero visibili dallo spazio. Esse sono costi-
tuite da enormi rilievi dcl terreno, che formano linee rette, figure geo-
metricheJ figure di animali e quelle che sembrano essere piste di atter-
raggiO per velivoli. Sebbene le teorie sulla loro origine e sul loro scopo
siano molte, l'unica cosa immediatamente evidente che devono essere
state tracciate per essere viste dal cielo, perchsolo in questo modo
si puseguirne la forma.
Nella baia di Pisco, sulla costa del Per c'un'alta muraglia roc-
ciosa sulla quale inciso un disegno che, a seconda dell'interpreta-
zione dell'osservatore, raffigura o un enorme tridente o un monumenta-
le candelabro della lunghezza di 250 metri. Questo disegno, a diffe-
renza delle Linee di Nasca, visibile anche dal mare; quando esso ap-
parve agli occhi degli invasori spagnoli, fu interpretato come un se-
gno della Trinit... che li incoraggiava a conquistare quel paese selvag-
gio e a convertirne le popolazioni pagane. Qualunque fosse il suo

357
scopo, il disegno si nota pidall'aria che dal mare, e la punta ce~
trale del tridente rivolta direttamente verso la valle di Nasca, com~
se fosse un indicatore delle supposte piste di atterraggio. ,
Altre linee geometriche ed enormi figure, chiaramente disegnate pe~
essere viste solo dall'aria, esistono in altre parti del mondo e in va~
rie localit... delle Americhe, come le immense figure umanoidi del d~
serto Tarapaca in Cile, il labirinto Navajo in California, i terrapien dell'Elefante e del Serpente nel Wisconsin.
Anche in altre zone, gli archeologi hanno recentemente scoperto le
testimonianze della conoscenza di macchine volanti pipesanti del
l'aria. In alcune antiche tombe egiziane sono stati rinvenuti degli
oggetti di legno, perfettamente conservati dal clima secco, che sem-
brano essere dei modelli di alianti: il timone, o coda, ben delineato
e la fusoliera presenta delle forme aerodinamiche. Dato che, nella
maggior parte dei casi, i modelli in legno che venivano posti nelle
tombe egiziane erano delle precise rappresentazioni di originali pi grandi, possibile che, sotto le sabbie del deserto, un aliante o un
aereo egizio attendano di essere scoperti.
La picompleta e antica documentazione scritta relativa agli aerei
forse quella che si incontra nei testi Ind In uno di essi, il Sama-
rangana Sutradhara, si discutono i vantaggi e gli svantaggi di diversi
tipi di velivoli (vimanas) paragonando le loro velocit... di ascesa, di
discesa e di crociera; viene anche fornita una descrizione dei materiali
da impiegare per la loro costruzione e della fonte di energia (il mer-
curio) cui ricorrere. Inoltre, il testo contiene indicazioni sui sistemi per
distruggere i vimanas nemici.
capitato che l'esatta natura di certi antichi oggetti, come il "calco-
latore stellare" di Antikythera, venisse identificata solo molti anni
dopo la loro scoperta. Questo piccolo oggetto di bronzo, composto da
ruote e dischi fusi assieme dall'azione dell'ambiente marino, venne
recuperato pidi settant'anhi fa dal fondo dell'Egeo, assieme ad altri
relitti di un antico naufragio. Esaminato nuovamente di recente da
diversi archeologi, si rivelato essere un sistema meccanico per l'iden-
tificazione delle stelle e il calcolo delle orbite dei pianeti; uno stru-
mento, quindi, con cui si poteva stabilire con precisione la posizione
di una nave di notte.
Secondo quanto ha affermato uno degli archeologi, il dottor Derek
John de Solla Price, "trovare un oggetto del genere come scoprire
un aereo a reazione nella tomba di Tutankhamen".
sorprendente constatare come alcune antiche civilt..., considere-

358

E possibile che astronauti di altri mondi abbia-
~no visitato la Terra nell'epoca preistorica?
Sopra: Questa foto scattata da un aereo mostra
le antiche Linee di Nasca in Per che secondo
alcuni sarebbero state piste di atterraggio (la li-
nea piscura la Pan-American Highway). A
destra: Oggetto d'oro precolombiano: forse un
modello di caccia a reazione? Sotto: Rilievo su
un sarcofago Maya che sembra la raf~igurazione
di un mezzo spaziale: il muso a sinistra, il pi-
lota al centro.li scarichi del motore a destra.
-



volmente anteriori a quella greca o romana, avessero nozioni abb
stanza approfondite di astronomia e di matematica superiore e disp~
nessero di sistemi per il calcolo del tempo e per la misurazione del
distanze sulla terra e nel sistema solare; e tutto cimigliaia di an
prima che queste abilit... venissero nuovamente sviluppate nell'epo~
moderna. I1 riesame di certe antiche carte geografiche--copie di orig
nali piantichi oggi scomparsi, che erano conservati nella famos
biblioteca di Alessandria--ha rivelato una conoscenza straordinarii
mente precisa di terre che si supponeva fossero invece completamenl
ignote all'epoca in cui gli originali, e anche le copie, vennero disegnat
La Carta Mondiale di re Giacomo, del 1502, rappresenta il desert
del Sahara come una regione fertile con grandi laghi, fiumi e citt...: i
un'epoca remota era dawero cos ma non certo agli inizi del XVI s~
colo. La Mappa di Buache, riprodotta nel 1739, rappresenta l'Anta]
tide (la CUI esistenza era solo sospettata dal mondo moderno, sino all
sua scoperta uciale" nel 1820) come costituita da due grandi isole,~
separate da un mare interno: ed davvero cos ma lo si saputo
solo dopo le spedizioni organizzate per l'Anno Geofisico Internazio-
nale, nel 1958. In un'altra antica carta, lo stretto di Bering appare
come un istmo, cosa che, in effetti, un tempo era.
La caratteristica piimportante di queste copie di antiche carte del-
1 antichita e il fatto che le loro esatte coordinate indicano una cono-
scenza della trigonometria sferica e il possesso di strumenti geodetici
di eccellente precisione. possibile che le carte originali siano state
tracciate da ottomila a diecimila anni fa, ciomolti secoli prima dei
periodi plU remoti cui risale la nostra storia.
I testi delle antiche civilt... sono costellati di sorprendenti informa-
zioni astronomiche. Sebbene questi popoli--almeno a quanto ci risulta
--non possedessero telescopi con cui ricavare queste informazioni,
essi avevano identificato le due lune di Marte, sette dei nove satelliti di
Saturno, quattro delle dodici lune di Giove e le fasi di Venere (chiamate
corni nei testi babilonesi).
Queste scoperte, per quanto isolate, sembrano indicare la possibilit~
che forme di vita civilizzata siano esistite sulla Terra molto tempO
prima di quanto comunemente oggi si ritenga. La nostra civilt...,
se fissiamo il suo punto di partenza nel 4000 a.C., passata dalla
pastorizia e dall'agricoltura primitive alla fissione nucleare in soli
seimila anm; se si considera che il genere umano puessere vecchio
di due milioni di anni, vi stato tutto il tempo necessario perchaltre
civilt... arrivassero a un livello corrispondente al nostro e a uguali
oacit... di distruzione. Il ricordo di tremende esplosioni presente
~.lla Bibbia (Sodoma e Gomorra), in alcuni miti greci e in molte
ggende degli indiani del Nord e Sud America; ancora una volta per
negli antichi testi Indche si incontra una descrizione dettagliata
i quella che sembra essere una guerra atomica. Questo passo del
iahabharata, un lunghissimo poema che si presume sia stato compo-
o 3500 anni fa, ma che si riferisce ad avvenimenti di gran lunga
teriori, familiare in modo agghiacciante:

'Un unico proiettile carico con tutta la potenza dell'Universo.
Una colonna incandescente di fuoco e di fumo, luminosa come
diecimila Soli, si alzin tutto il suo splendore... Era un'arma scono-
sciuta, un fulmine di ferro, un gigantesco messaggero di morte che
ridusse in cenere l'intera razza dei Vrishnis e degli Andhaks (i ne-
mici contro cui era stata usata). I cadaveri erano bruciati tanto
't profondamente da essere irriconoscibili. I superstiti persero i capelli
e le unghie; i vasi si rompevano senza ragione apparente, gli uccelli
divennero bianchi. DOPO poche ore, tutte le riserve di viveri erano
infette... Per salvarsi da questo fuoco, i soldati si gettarono nei
corsi d'acqua per lavarsi e lavare tutto il loro equipaggiamento".




EPILOGO

NELLA STORIA del Triangolo delle Bermuda si incrociano eventi oscu-
rati dalle nebbie di antiche leggende, inspiegabili aberrazioni del com-
portamento delle forze naturali e nuove teorie sulle leggi fisiche che
potrebbero rivoluzionare le nostre concezioni attuali. In genere, alla
gente non piace essere posta di fronte a un mistero che non possa
essere spiegato in termini comprensibili; molto pirassicurante Igno-
rarlo del tutto.
Oggi, per viviamo in un mondo in cui la scienza e la parascienza
sembra stiano per convergere, e molti fenomeni un tempo definiti
"magici" sono stati tradotti in termini scientifici accettabili. I biologi
sono in grado di creare la vita; la trasmutazione della materia, sogno
di tutti gli alchimisti, non piun fenomeno impossibile; la psico-
cinesi (ciola capacit... di far muovere un oggetto con la sola forza di
Volont...) ormai oggetto di seri esperimenti.
Su una scala piampia, il firmamento delle verit... scientifiche si aperto su prospettive cosvaste, da dare le vertigini ai molti che prefe-
riscono mantenersi su un terreno pisolido e familiare. La possibile
eslstenza dell'antimateria, la curvatura dello spazio e del tempo, le
nuove concezioni sulla gravit... e sul magnetismo, un universo che
diviene sempre piesteso man mano che la scienza estende il suo
campo a milioni di galassie sconosciute: la conoscenza di tutto questo
Ci aspetta. Nessun mistero deve quindi stupirci solo perchnon sem-
brano esistere delle spiegazioni logiche per esso.
Il Triangolo delle Bermuda, una zona situata sulla familiare super-
ficie del nostro pianeta, potrebbe essere uno di questi nuovi misteri.

A New York, in un p峯voso pome-
riggio, Charles Berlitz, sebbene occu-
patissimo nell'apporre il proprio au-
tografo sulle copie del suo libro Ber-
muda: il Triangolo maledetto e in
procinto di partire per Londra, ha
trovato il tempo per concedere un'in-
tervista a un redattore del Reader's
Digest.
(r) Lei crede nel Triangolo delle
Bermuda? gli stato chiesto.
Una pausa riflessiva, e poi la ri-
sposta: (r) Io credo in due cose. Prima
di tutto, in queste sparizioni si parla
molto spesso di una nebbiolina ver-
dastra e di un assorbimento di elettri-
cit.... Le bussole impazziscono, i radar
non funzionano pi Secondo me, sensato ritenere che tutto questo ab-
bia qualcosa a che fare con un campo
magnetico eccezionalmente intenso,
che potrebbe far sparire le cose in
un'altra dimensione. In secondo luo-
go, ritengo possibile che in un punto
dell'universo ci sia qualcuno che pro-
voca questi fenomeni. Se gli extrater-
restri stanno veramente catturando
della gente, noi non possiamo capirne
il perch non siamo in grado di com-
prendere il loro linguaggio
Se forze misteriose stanno davvero comunicando con noi in un linguag
gio che esula dalle attuali conoscenze umane, Berlitz potrebbe essere
l'uomo adatto per risolvere il problema. Nipote del fondatore delle famose
scuole di lingue Berlitz, l'autore parla ben trenta lingue terrestri e fino al
1966 ha avuto un ruolo importante nella redazione dei manuali linguistici
della Berlitz. Arrivato alla sessantina, ha perabbandonato questo tipo
di attivit... e ha cominciato a scrivere. Dopo il successo mondiale di Ber-
muda: il Triangolo maledetto, Berlitz ha pubblicato un secondo libro, che
si inserisce nella scia del primo, e si intitola ll mistero dell'Atlantide.
FINE.






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